

God

Penso che oltre a ciò che è stato detto su questa canzone ci siano altri significati, forse minori, ma comunque da tenere in considerazione. Nel primo caso possiamo notare alcuni momenti ed alcune persone fondamentali per la crescita ideologica di John Lennon; come il periodo in India, Elvis, Bob Dylan, i Beatles e Yoko Ono. Questo possiamo consideralo su un piano individuale, ma "God" acquisisce un significato anche universale, infatti possiamo notare come tutte le persone durante la propria vita abbiano un cambiamento e una crescita ideologica. Per esempio andando ad inserire il vero cognome di Bob Dylan, Zimmerman, Lennon vuole anche indicare tutti quei cambiamenti significativi di una singola persona. Perché alla fine "il sogno è finito" ma come ha dichiarato Greil Marcus questo verso indica il passato (la fine della speranza degli anni '60) ma allo stesso tempo il futuro con una convivenza di dolore e speranza, condanna e perdono, perdita e scoperta: il cambiamento che nasce dalle macerie.
Pietro 4/4/2025 - 21:38


A las barricadas

Dalla canzone di evidenza oggi di Ani di Franco ho trovato l' aggancio a questo link dedicato al treno per Praga. Io c'ero su quel treno organizzato da Ya basta e partito da Milano con la partecipazione di tanti centri sociali di tutta Italia. C'era anche Don Vitaliano da Avellino, il prete rosso sempre impegnato nelle fabbriche e con i giovani. Mi ricordo che ha celebrato una messa sui binari della frontiera con la Cecoslovacchia dove ci hanno tenuti fermi per un pacco di ore.
È stato il viaggio in cui ho assistito alla prima esibizione delle tute bianche dell' allora giovane Casarini. Una pantomima di esibizioni di militanti imbottiti di polistirolo sotto i manganelli della polizia a guardia del ponte che ci separava dal palazzo dove si riunivano i portavoce del FMI. Ci si passava il casco da uno all altro per poi vedere chi resisteva di più sotto le manganellate.
Ma le più brave erano... (continuer)
È stato il viaggio in cui ho assistito alla prima esibizione delle tute bianche dell' allora giovane Casarini. Una pantomima di esibizioni di militanti imbottiti di polistirolo sotto i manganelli della polizia a guardia del ponte che ci separava dal palazzo dove si riunivano i portavoce del FMI. Ci si passava il casco da uno all altro per poi vedere chi resisteva di più sotto le manganellate.
Ma le più brave erano... (continuer)
Paolo Rizzi 4/4/2025 - 21:01

Una Goccia

IRAN: CONDANNE A MORTE IN AUMENTO PER LE MINORANZE (ma non solo), DONNE VITTIME DI APARTHEID ISTITUZIONALIZZATO
Gianni Sartori
Sappiamo che per i beluci (Baloch) le cose non vanno tanto bene in Pakistan. Per quelli che vivono in Iran forse ancora peggio.
Anche se ovviamente per le minoranze e per gli oppositori in genere (e per le donne in particolare) si tratta di un “mal comune”. Andiamo con ordine.Secondo l'organizzazione “Baloch Activists Campaign” (BAC, citata dall'agenzia curda Mezopotamya) nei primi tre mesi del 2025 la repressione del regime di Teheran avrebbe causato direttamente la morte di almeno trenta beluci, tra cui 4 donne e due minorenni (oltre a una sessantina di feriti). Stando alle cifre ufficiali (presumibilmente per difetto) sarebbero 218 i beluci arrestati (tra loro cinque bambini).
Inoltre 24 beluci sono stati giustiziati (altri tre sono in attesa dell'esecuzione)... (continuer)
Gianni Sartori
Sappiamo che per i beluci (Baloch) le cose non vanno tanto bene in Pakistan. Per quelli che vivono in Iran forse ancora peggio.
Anche se ovviamente per le minoranze e per gli oppositori in genere (e per le donne in particolare) si tratta di un “mal comune”. Andiamo con ordine.Secondo l'organizzazione “Baloch Activists Campaign” (BAC, citata dall'agenzia curda Mezopotamya) nei primi tre mesi del 2025 la repressione del regime di Teheran avrebbe causato direttamente la morte di almeno trenta beluci, tra cui 4 donne e due minorenni (oltre a una sessantina di feriti). Stando alle cifre ufficiali (presumibilmente per difetto) sarebbero 218 i beluci arrestati (tra loro cinque bambini).
Inoltre 24 beluci sono stati giustiziati (altri tre sono in attesa dell'esecuzione)... (continuer)
Gianni Sartori 3/4/2025 - 21:21


Ringhera

La bomba e il fascista sedicenne
Strage piazza della Loggia, Marco Toffaloni condannato a 30 anni: “Ha nascosto la bomba nel cestino”
CCG/AWS Staff 3/4/2025 - 20:39


Bisagno

Testo di Edoardo Tincani
Musica di Gabriele Chiodo e Lookin4
“Bisagno” è il nome di battaglia di Aldo Gastaldi, che nasce a Granarolo (Genova) il 17 settembre 1921. Il ragazzo ama l’attività fisica e preferisce la solitudine della montagna al chiasso della città. Aldo matura una fede cristiana coerente e profonda, messa a dura prova quando i giovani universitari classe 1921 devono partire "volontari" per la guerra. Gastaldi svolge il servizio militare nel Genio, prima come soldato semplice, poi come caporale, sergente e infine come ufficiale. Subito dopo l’armistizio decide di salire in montagna e con alcuni altri “ribelli” e dà vita alla formazione che prenderà il nome di Divisione Cichero, l’unica in Italia a dotarsi di un “codice morale” che sancisce severe norme comportamentali.
Medaglia d’oro al Valor Militare e "primo partigiano d’Italia", muore il 21 maggio 1945 all’età di 23 anni... (continuer)
Musica di Gabriele Chiodo e Lookin4
“Bisagno” è il nome di battaglia di Aldo Gastaldi, che nasce a Granarolo (Genova) il 17 settembre 1921. Il ragazzo ama l’attività fisica e preferisce la solitudine della montagna al chiasso della città. Aldo matura una fede cristiana coerente e profonda, messa a dura prova quando i giovani universitari classe 1921 devono partire "volontari" per la guerra. Gastaldi svolge il servizio militare nel Genio, prima come soldato semplice, poi come caporale, sergente e infine come ufficiale. Subito dopo l’armistizio decide di salire in montagna e con alcuni altri “ribelli” e dà vita alla formazione che prenderà il nome di Divisione Cichero, l’unica in Italia a dotarsi di un “codice morale” che sancisce severe norme comportamentali.
Medaglia d’oro al Valor Militare e "primo partigiano d’Italia", muore il 21 maggio 1945 all’età di 23 anni... (continuer)
Ha vent’anni il comandante,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Gabriele Chiodo 3/4/2025 - 11:27


Everybody Cryin' About Vietnam

Vietnam Blues by Cassandra Wilson
on Martin Scorsese Presents the Blues: The Soul of a Man (2003)
on Martin Scorsese Presents the Blues: The Soul of a Man (2003)
Cassandra Wilson is an American jazz singer, songwriter, and producer from Jackson, Mississippi. She has been described by critic Gary Giddins as "a singer blessed with an unmistakable timbre and attack [who has] expanded the playing field" by incorporating blues, country, and folk music into her work.
She has won numerous awards, including two Grammys, and was named "America's Best Singer" by Time magazine in 2001.
Wikipedia
She has won numerous awards, including two Grammys, and was named "America's Best Singer" by Time magazine in 2001.
Wikipedia
VIETNAM BLUES
(continuer)
(continuer)
envoyé par Pluck 3/4/2025 - 11:15

Gaza

(2024)
I Train To Roots presentano il singolo Gaza, anteprima di quello che sarà il loro ottavo album. Un brano che nasce dalla necessità di parteggiare, di prendere una posizione netta e non ambigua nei confronti del massacro di civili che è in corso nella striscia di Gaza e non solo.
Il testo prende ispirazione da una poesia del poeta Peppino Mereu, pubblicata verso la fine dell’800 dal titolo Naneddu meu, un canto di protesta in cui, in forma di lettera ad un amico, Mereu denuncia lo stato di miseria e oppressione in cui versavano gli strati sociali più bassi verso la fine dell’Ottocento in Sardegna. Nanneddu diventa Muhammeddu e lo scenario della miseria e del popolo oppresso si trasferisce nella Palestina di questo nuovo millennio. A più di 100 anni dalla pubblicazione della poesia, purtroppo, gli stessi versi che descrivevano lo stato di oppressione in cui versava la Sardegna possono essere riportati al popolo palestinese.
“Gaza” il nuovo singolo dei: Train To Roots
I Train To Roots presentano il singolo Gaza, anteprima di quello che sarà il loro ottavo album. Un brano che nasce dalla necessità di parteggiare, di prendere una posizione netta e non ambigua nei confronti del massacro di civili che è in corso nella striscia di Gaza e non solo.
Il testo prende ispirazione da una poesia del poeta Peppino Mereu, pubblicata verso la fine dell’800 dal titolo Naneddu meu, un canto di protesta in cui, in forma di lettera ad un amico, Mereu denuncia lo stato di miseria e oppressione in cui versavano gli strati sociali più bassi verso la fine dell’Ottocento in Sardegna. Nanneddu diventa Muhammeddu e lo scenario della miseria e del popolo oppresso si trasferisce nella Palestina di questo nuovo millennio. A più di 100 anni dalla pubblicazione della poesia, purtroppo, gli stessi versi che descrivevano lo stato di oppressione in cui versava la Sardegna possono essere riportati al popolo palestinese.
“Gaza” il nuovo singolo dei: Train To Roots
Mohameddu meu,
(continuer)
(continuer)
3/4/2025 - 09:17
Parcours:
L'Holocauste palestinien

La morte va di moda

Ho visto un uomo che moriva per amore
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alberto Scotti 3/4/2025 - 02:34

Periodo ipotetico

(2024)
Brano di Poetry Slam recitato a volte anche sopra una musica (ad esempio recentemente accompagnata da Anna Castiglia)
Brano di Poetry Slam recitato a volte anche sopra una musica (ad esempio recentemente accompagnata da Anna Castiglia)
Però insomma questo testo sì parla di Resistenza
(continuer)
(continuer)
2/4/2025 - 21:59

Praga

Chanson italienne – Praga – I Cachi d'Aspa – 1968
Petite notice explicative
HISTOIRE DU CHAR ROSE répondant au nom de Josef Stalin.
Le sculpteur tchèque David Černý (né le 15 décembre 1967 à Prague) était étudiant à l'École des arts appliqués de Prague entre 1988 et 1996. Le 21 avril 1991, avec un condisciple, il peint en rose le char Josef Stalin (JS-2) qui, sur son piédestal, symbolise la libération de la ville de Prague par l'Armée rouge. Cela provoque, la réaction diplomatique des autorités russes qui exigent qu’il soit repeint, dans sa couleur d'origine.
Černý est emprisonné et le char d'assaut repeint en kaki. Mais le char est immédiatement repeint en rose par des députés couverts par l’immunité parlementaire.
Černý est libéré et le JS-2 repeint dans sa robe verte originale est transféré au musée de l'armée.
Le Joseph Staline sera à nouveau peint en rose le 18 juin 2011 dans... (continuer)
Petite notice explicative
HISTOIRE DU CHAR ROSE répondant au nom de Josef Stalin.
Le sculpteur tchèque David Černý (né le 15 décembre 1967 à Prague) était étudiant à l'École des arts appliqués de Prague entre 1988 et 1996. Le 21 avril 1991, avec un condisciple, il peint en rose le char Josef Stalin (JS-2) qui, sur son piédestal, symbolise la libération de la ville de Prague par l'Armée rouge. Cela provoque, la réaction diplomatique des autorités russes qui exigent qu’il soit repeint, dans sa couleur d'origine.
Černý est emprisonné et le char d'assaut repeint en kaki. Mais le char est immédiatement repeint en rose par des députés couverts par l’immunité parlementaire.
Černý est libéré et le JS-2 repeint dans sa robe verte originale est transféré au musée de l'armée.
Le Joseph Staline sera à nouveau peint en rose le 18 juin 2011 dans... (continuer)
PRAGUE
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 1/4/2025 - 17:17

Uomo nero

Chanson italienne – Uomo nero – I Cachi d'Aspa – 1968
HOMME NOIR
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 1/4/2025 - 15:31
Senis Long 1969

LA PAPUA NUOVA GUINEA HA IL SUO PRIMO SANTO
Gianni Sartori
Difficile non cedere alla tentazione di intravedervi una “contomossa” quasi gramsciana. Cioè una sorte di concorrenza tra chiese sul piano della “egemonia culturale”. Ricordando come in marzo il parlamento della Papua Nuova Guinea, con un emendamento costituzionale, avesse trasformato la nazione insulare in uno Stato confessionale (“Stato indipendente e cristiano di Papua Nuova Guinea”).
Mentre gli emendamenti costituzionali hanno avuto il sostegno di evangelici, pentecostali e avventisti, la chiesa cattolica sembra considerare tale iniziativa come una “ operazione di distrazione di massa dai problemi reali della nazione”.Ora la contromossa (pianificata da tempo) dicevo. Infatti la Papua Nuova Guinea (visitata dal papa nel 2024) sta per avere il suo il suo primo santo. Si tratta di un catechista laico padre di tre figli, Peter... (continuer)
Gianni Sartori
Difficile non cedere alla tentazione di intravedervi una “contomossa” quasi gramsciana. Cioè una sorte di concorrenza tra chiese sul piano della “egemonia culturale”. Ricordando come in marzo il parlamento della Papua Nuova Guinea, con un emendamento costituzionale, avesse trasformato la nazione insulare in uno Stato confessionale (“Stato indipendente e cristiano di Papua Nuova Guinea”).
Mentre gli emendamenti costituzionali hanno avuto il sostegno di evangelici, pentecostali e avventisti, la chiesa cattolica sembra considerare tale iniziativa come una “ operazione di distrazione di massa dai problemi reali della nazione”.Ora la contromossa (pianificata da tempo) dicevo. Infatti la Papua Nuova Guinea (visitata dal papa nel 2024) sta per avere il suo il suo primo santo. Si tratta di un catechista laico padre di tre figli, Peter... (continuer)
Gianni Sartori 1/4/2025 - 08:37

Mediterraneo

2025
Natura morta
Natura morta
Sopra un mare calmo costellato di galee (continuer)
envoyé par Dq82 31/3/2025 - 17:34

68'linin Türküsü

Riccardo Gullotta
BALLATA DI QUELLI DEL ‘68 (continuer)
envoyé par Riccardo Gullotta 31/3/2025 - 13:23
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Iwan Fals è un grandissimo, e fa un piacere immenso trovarlo anche sul vostro splendido sito, per di più tradotto.
Stiamo lavorando a una guida alla musica indonesiana e lui c'è ovviamente dentro.
Un saluto,
Alberto