Chanson italienne - Hitler in galera – Piero Ciampi – 1977
Une chanson surréaliste dans laquelle vous imaginez un Hitler... repentant. Tout à fait dans le style incomparable de Piero Ciampi. Un chant de paix "à sa manière".
"Il sera damné pour l'éternité, cet oiseau d'Hitler. Je l'ai mis en prison et il y restera pour l'éternité. Eh... pouvez-vous imaginer l'éternité en prison ? Le voilà, ce maudit lâche ! » (P. Ciampi, 1977).
La versione ebraica purtroppo non è contro ma al contrario è una celebrazione della guerra e dell'invasione autoindulgente. Mistifica e travia il senso originale della canzone.
Si tratta di una delle canzoni piu passate alla radio dell'IDF. Tristemente sta ritornando attuale piu che mai. Palestina libera.
"In seguito Petit avrebbe ricordato che, senza una ragione particolare, aveva infilato il piccione nella tasca dal lato israeliano dei calzoni. Sulle maniche del costume i colori erano invertiti, perciò quando aveva infilato la mano per stirarlo era stato come se un territorio stesse allungandosi nell'altro"
Caro Le Luneux
non bruciare niente poiché sono sicuro che tutto quello che ti circonda a casa è senz'altro preziosissimo e non credo di essere l'unico a pensarla così, piuttosto cibati solo di cose crude o fredde o inforca intanto fin che aspetti l'operazione, anche due fondi di bottiglia, che tanto quelle non ti mancheranno di sicuro...
Per venire ai gwerzioù utilizza pure se vuoi anche questo estratto da un mio articolo precedente su Terre Celtiche:
Denez Prigent: Il Faro Bretone
Il gwerz in antichità veniva chiamato dai cantastorie “lais” che vuol dire “poemetto”, a differenza dei canti religiosi o di leggenda, oppure dei canti di festa e d’amore che sono i “kentel” (anche “son” o “zon”). Il gwerz non è un racconto lineare, piuttosto un succedersi di quadri, divisi in atti proprio come le opere teatrali. Ascoltare un gwerz significa accettare di viverlo in prima persona, ovvero entrare... (Continues)
Flavio Poltronieri 2024/6/6 - 18:12
Richard Gwenndour ar Hanter Dall,
l'articolo a cui fa riferimento Dq82 in precedenza, contiene anche le note a riguardo la genesi della canzone, frutto di mie ricerche che, se ti servissero, nel dettaglio erano queste:
I due giovani autori all’epoca erano soliti creare canzoni per rendere meno monotono il lavoro nei campi. Scritta in bretone Vannetais, fu raccolta in una versione parzialmente modificata da Jul Gwernig, padre di Youenn, allora sacrestano presso la parrocchia di Scaër. Divenne molto popolare tra il Pays Vannetais e la Cornouaille, poi col tempo le parole verranno un po’ modificate, aggiungendo distici, fu talvolta anche cambiato l’ordine, qualcuna di esse scomparità. Dopo la pubblicazione di Polig Monjarret nel 1951 come “Yao jistr ‘ta laou”, il titolo divenne “Ev jistr ‘ta laou” e in seguito perse l’apostrofo (“Yod jist ta Laou”), quindi “Ev chistr ‘ta Laou”, “Son ar jistr”... (Continues)
Ecco, sicuramente utilizzerò tutto nel "saggio introduttivo". Oggi mi sono dilettato con tonno, fagioli e cipolle, tutto rigorosamente freddo, e con un pizzico della mia "famosa" salsina piccante che, per fortuna, avevo già preparato quando ancora non ero mezzo cecàto. Tra parentesi, un po' di sidro bretone non mi farebbe dispiacere; ma non saprei dove trovarlo nei dintorni, visto che se intendessi recarmi ora in Bretagna sbaglierei direzione e mi ritroverei in un luogo imprecisato tra Decimomannu e Perdas de Fogu. Proseguo, integro ha mersi !
Vorrei proporre una correzione al testo tradotto in inglese poiché presenta un importante numero di modifiche al testo originale. Chi posso contattare per questo?
Jason 2024/6/8 - 12:43
Puoi inviare la tua traduzione e la pubblicheremo. Attento solo a non andare a incontrare i ragazzi di Buda e di Pest nel giorno dell'onore perché in quel periodo gira per la capitale ungherese della brutta gente.