"Beneath A Phrygian Sky" è una preghiera alla Terra e insieme una riflessione sulla pace dei popoli, il trionfo della libertà e della verità sociale: è la voce delle pietre che sussurra spinta dal vento, sono le voci degli Antenati che vibrano ancora nei cerchi megalitici, il genius loci che ammonisce.
Ci spiega l'artista in un'intervista, che si trovava nel sito archeologico di Gordio, l'antica capitale della Frigia, la città di re Mida (Ankara, Turchia) dove si sono stratificati gli insediamenti degli antichi popoli che, uno dopo l'altro, devastavano il territorio a spese del popolo precedente. Così dopo i Frigi si sono abbattuti sulla fiorente città i Cimmeri, i Persiani, poi l'esercito di Alessandro Magno (proprio qui si è svolto l'episodio del famigerato "nodo gordiano"); nel III secolo a.C. ci abitarono pure i Celti finchè la città venne abbandonata dopo il passaggio dei Romani. Oggi... (Continues)
Ci penso spesso, come no? Durante l'inverno scorso mi sono pure sorbito l'intero "Decamerone" di Boccaccio in traduzione polacca un po' ammuffita. Così, riesco a immaginarti in qualche luogo appartato, fuori dal solito seminterrato, qualche bel boschetto, che ne so, un orto segreto nelle paranze subfiorentine, un'oasi naturalistica conosciuta a pochi iniziati ;-)
In tema del Pan Demon e la monotemacità mi viene solamente in mente un vecchio detto polacco: non vale la pena di fare a botte con lo zoccolo di cavallo.
Ecco, lasciamo parlare gli altri, tanto, prima o dopo dovranno trovare qualche altro zimbello del momento e nel fra tempo... la vita continua perché... solo la vita c'è.
Un dato di fatto, eh...
"supra a cura jetta Lu sali".
Mio zio, da piccola, mi raccontava che, se avessi messo il dalle sulla coda dei passerotti, non avrebbero più potuto volare. Allora la vedrei meglio come "m'incateni, m'imprigioni (a te)". Grazie per l'accuratezza della traduzione, di certo la migliore che abbia letto.
Chanson italienne – (Il grande poeta russo) Majakovskij e la scoperta dell'America – Claudio Lolli – 2006
Texte et musique de Claudio Lolli
Paroles et musique de Claudio Lolli
Sax soprano : Nicola Alesini
Album : La découverte de l’Amérique
Dialogue maïeutique
Voici, Lucien l’âne mon ami, une chanson dont le titre est en soi toute une histoire. Écoute-moi bien ça : « LE GRAND POÈTE SOVIÉTIQUE MAÏAKOVSKI ET LA DÉCOUVERTE DE L’AMÉRIQUE » ; du moins, c’est celui que j’ai donné à la version française. Je te dirai tout à l’heure pourquoi. Mais avançons : un des pôles de cette histoire est la découverte de l’Amérique et la belle légende des Amérindiens paradisiaques, qui tranquillement installés sur leur terre d’origine et immaculée sont un jour – censément de l’année 1492, découverts.
Oui, dit Lucien l’âne, on raconte aussi, par ailleurs, que ces mêmes Indiens – qui d’ailleurs n’en étaient... (Continues)
LE GRAND POÈTE SOVIÉTIQUE MAÏAKOVSKI ET LA DÉCOUVERTE DE L’AMÉRIQUE (Continues)
Ci spiega l'artista in un'intervista, che si trovava nel sito archeologico di Gordio, l'antica capitale della Frigia, la città di re Mida (Ankara, Turchia) dove si sono stratificati gli insediamenti degli antichi popoli che, uno dopo l'altro, devastavano il territorio a spese del popolo precedente. Così dopo i Frigi si sono abbattuti sulla fiorente città i Cimmeri, i Persiani, poi l'esercito di Alessandro Magno (proprio qui si è svolto l'episodio del famigerato "nodo gordiano"); nel III secolo a.C. ci abitarono pure i Celti finchè la città venne abbandonata dopo il passaggio dei Romani. Oggi... (Continues)