Finally I've found the correct text to finnish version (1916), so plz add to 1g4 ;)
Lyrics:
[...]
Boreč 26/10/2021 - 01:20
@ Boreč
Dear Boreč,
Congratulations for having been able to find the lyrics of the rare Finnish version 5 of Warszavianka. As you may have noticed, I have also been trying to find them ever since you posted the audio link of this version on September 9. On Monday this week, I finally got hold of a book where they are printed (Ilpo Saunio & Timo Tuovinen: Edestä aattehen - suomalaisia työväenlauluja 1890 - 1938). However, the lyrics in thet book are slightly different from the ones you posted, i.e. there are two different words. Therefore, I would very much like to find out the source of the lyrics you have contributed.
@Juha Rämö
Good morning Juha :)
Yes, this finnish varszavianka text was posted in the comments section of a Finnish blog.
I listened to the audio and checked the lyrics to make sure they were correct, so I think this is the official one :3
However, I was not aware of the existence of songbook "suomalaisia työväenlauluja" with this text...
2s1. Kara Notalar ("Note Nere"): Herkes barikata 2s1. Kara Notalar ("Black Notes"): Herkes barikata
This very interesting, contemporary Turkish version of ¡A las barricadas!, contributed by Boreč / Borec / Борец (no doubt one of the keenest Warszawianka collectors in the world), originates overtly in struggling Anarchist milieus. “Kara Notalar” (“Black Notes” in Turkish) may be the name of the band performing this (also musically interesting) version, but attribution is uncertain due to understandable lack of information -being an Anarchist band might lead you into jail, and even worse, in Erdoğan's sultanate. This is also why an English translation has been provided: the song is certainly focused on the current situation in Turkey, but the everlasting spirit of the old Spanish song lingers on. [RV]
3w. Tofani şoriş - Una versione curda soranî interpretata da Kalle Ateshi 3w. Tofani şoriş - A Soranî Kurdish version performed by Kalle Ateshi
Tofani şoriş, performed by Kalle Ateshi (Kale Ateşi), is a Kurdish song originating from Syria and probably focused on Kurdish resistance. Kurdish in normally written in Arabic (Soranî) character; “Soranî” means “Syrian”. The lyrics are included in the video. [RV]
“Puolan vallankumouslaulu Varshavjanka ilmestyi ensimmäisen kerran suomeksi käännettynä Sosialidemokraattien Työväen Kalenterissa v. 1909 nimellä Taistoihin tuimiin. Laulun sanat ja sävel poikkeavat nykyisin käytössä olevista.”
“The Polish revolutionary song Varshavjanka first appeared in Finnish translated as “Taistoihin tuimiin” in the 'Social-Democrat Workers' Calendary' in 1909. The song's lyrics and melody are different from those currently in use.”
So in the source page linked by Boreč. Consistently therewith, 1g4 is no “Finnish-American version from 1916”, but an entirely Finnish version from 1909. Santtu Piri's 1908 version is only 1 year older. So I have changed all the 1g4 section. Sadly enough, the user who provided information is unknown. The lyrics are different, but in Juho Koskelo's American recording from 1916 the melody is the same as the classic... (continuer)
Thank you very much for the link. I was quite surprised that this kind of content exists in a blog owned by Uusi Suomi which is considered a conservative right-wing medium. Well, you never know...
Anyway, the person who posted the lyrics writes in her message that the source of the lyrics is the same book I mentioned (Saunio - Tuovinen: Edestä aattehen, Helsinki 1978). The small differences I detected when comparing the two texts must, therefore, be typing mistakes. So, if I have your permission, I will post the corrected lyrics and ask the Administrator to replace the existing ones with them. Please let me know.
I already had the suspicion that the whole Finnish section of this page needs rewriting and restructuring on the basis of Saunio-Tuovinen's work. We often rely on web sources which may be scant and/or inaccurate; however, a printed work like Saunio-Tuovinen's must be the result of a lifetime's study. I am waiting for your e-mail. This is a neverending work in neverending progress.
Via Riccardo, tu hai anche una certa età, quella in cui si comincia a fare un bilancio della propria vita di poveri peccatori...
[via di corsa...!]
Io non sto con Oriana 27/10/2021 - 09:52
Effettivamente, non posso dire che tu abbia torto (ma neppure tu, oramai, sei più un ragazzino e la cinquantina s'avvicina a gran passi). Ho considerato a volte di mettermi a fare penitenza per tutta la mia vita di orrende nequizie, che senz'altro, il fatal dì venuto, mi condurranno nei più neri pozzi dell'INFERNO. Ma, visto l'aumento vertiginoso delle bollette del gas e della luce, perlomeno starò al caldo -sempre di non precipitare nella ghiaccia del Conte Ugolino (che era pisano, e quindi ben gli stavéa). Mi asterrò quindi da qualsivoglia forma di pentimento, penitentia & contrizione, sebbene tu stia sempre lì con quel famoso e severo inginocchiatojo che ben ricordo...
La colpa è solo tua: con le tue competenze letterarie e filologiche avresti fatto sfracelli. E poi, dopo un doveroso apprendistato in qualche scostante parrocchia di periferia, la strada sarebbe stata tutta in discesa: avresti alloggiato in superbi palazzi barocchi e indossato vesti raffinatissime e dal taglio impeccabile, arrivando magari fino ai camàuri in ermellino estone e agli anelli d'oro a cassettate di cui parla Federico Maria Sardelli.
Vedi te di cosa ti sei privato.
Sì, d'accordo, c'è quella famosa questione della castità, ma non è nulla che non si possa sistemare. Ne fanno fede due millenni di storia quasi senza cadute di stile.
Un brano che ha alle spalle una storia speciale, scritto in collaborazione con l'amico Giovanni Rubbiani, durante il primo lockdown, cantato in uno degli appuntamenti quotidiani "Dalla soffitta" sui social di Cisco che tanto successo hanno ottenuto, la canzone in seguito ha avuto una vita propria e una vicenda unica e particolare. È stata ascoltata e voluta da Dan Chiorboli, musicista di origini italiane che vive in Sud Africa, con cui Cisco ha collaborato due anni fa nel disco e nella tournee italiana "The Liberation Project", per il progetto artistico musicale internazionale che si chiama Solidarity Express. È nato così un pezzo colorato e "globale" di world music impreziosito dalla splendida voce di Tamani Mbeya che duetta con Cisco in lingua Chichewa del Malawi. Successivamente il brano è "volato"... (continuer)
Tutto davvero molto interessante, Stanislava, grazie (per l'ennesima volta) per averci fatto conoscere queste vicende "edificanti". Forse non c'entrerà nulla (o forse sì, chissà), ma mi ha colpito anche quella cosa dell'ultranazionalista ceco che è...giapponese (ma proprio giapponese: è nato a Tokyo). Ultranazionalista d'icché...?!?
Giustissima osservazione la tua, Riccardo. Infatti, la cosa è tanto assurda quanto vera. Questo personaggio, figlio di madre ceca e padre giapponese-coreano, nato a Tokyo e vissuto lì qualche anno prima di “immigrare” nell'allora Cecoslovacchia, è oggi forse il più visibile promotore dei discorsi della serie “prima i cechi”. Il suo partito Libertà e democrazia diretta (“libertà” sarà tra le parole più maltrattate dalla politica...), secondo alcuni, è un mero progetto imprenditoriale: Okamura era già attivo come imprenditore nel turismo e nella ristorazione, per poi capire che i contributi statali ai partiti che entrano nel parlamento sono una fonte più redditizia e più comoda di guadagnarsi il pane (si fa per dire). E ha individuato l'ambito che gli avrebbe a lungo assicurato il sostegno per superare la soglia e starsene comodamente all'opposizione: il clima di paura dell'immigrazione. E... (continuer)
"La Fiera del Perdono", la versione italiana dei Califfi (1968) "La Fiera del Perdono", Italian cover of "Scarborough Fair", by Califfi (1968)
Inserita poi nell'album (all'epoca si diceva: "33 giri") intitolato "Così ti amo", del 1969. Il testo italiano è di Franco Boldrini, che era stato bassista nel gruppo di supporto del popolare cantante Edoardo Vianello. I Califfi vennero fondati a Firenze nel 1965 e restarono in attività fino al 1973, venendo definitivamente sciolti nel 1976. La cover è adattata ad un ambiente tipicamente italiano e, come di consueto in tante versioni nostrane di quegli anni, estremamente "romanticizzata" per non dire sdolcinata. Completamente persa la componente dei "compiti impossibili". E' però assai fedele all'originale dal punto di vista musicale. [RV]