Tranquillo, BB: sono immunizzato da tempo contro il maicolgecsonvirus, posso affrontarlo tranquillamente senza timore di essere contagiato. Il vino bòno® mi ha aiutato moltissimo, però, confesso, pur avendolo rovesciato iersera su un ISEE e su due settimane enigmistiche quasi riempite. Salud!
La "chitarra-lyra" di Italo Meschi, quella che si vede nel video, passò poi, come è noto, a Riccardo Marasco. La stessa foto si trova nel volume-album "Chi cerca trova", ed. Birba Firenze 1977; se ben mi ricordo (andò a controllare nel volume), Marasco raccontò la storia di quella chitarra e di come la aveva avuta dal Meschi. Grazie per questo contributo, Joe.
Riccardo Venturi 5/3/2020 - 22:03
Una poesia di Italo Meschi datata 21 dicembre 1943, da "Italo Meschi's Poems", su Harpguitars.net
Come traspare negli ultimi versi di questa sua poesia, Meschi fu anche seguace dell'Hallesismo, una teoria economica propugnata dalla fine dell'800 dall'economista genovese Agostino Maria Trucco, con l'obiettivo di regolare in modo razionale e giusto gli scambi internazionali. Le teorie di Trucco entrarono subito in rotta di collisione col corporativismo fascista, e lui e i suoi seguaci furono ferocemente perseguitati e ridotti al silenzio. Trucco morì nel 1940, dopo essere stato perfino internato in manicomio dal regime.
Alcune previsioni storico-economiche del Trucco sembrano quasi profetiche, come quando nel 1928 egli scriveva: "Senza un grande fatto nuovo, capace di creare una nuova mentalità economico-fiscale, fatalmente, ed al più tardi entro il 1938-39, quando la leva ridarà il massimo... (continuer)
Un'altra poesia di Italo Meschi, da "Italo Meschi's Poems", su Harpguitars.net
PASQUA 1944
Quant’anni son passati ormai
da quando l’innocente agnello
morì per noi
e, disgraziatamente
non s’è capito niente
Questo è palese
dalle nostre azioni
e dagli atti di certi governanti
tanto zucconi.
Nulla s’è capito
del gran sacrificio
per noi tutti compiuto
e neppure i Re
hanno ubbidito
i dieci comandamenti di Mosè
Popolo che soffri
piangi e ti disperi
in questa lunga spietata guerra
senza quartieri
pensa alla grande verità d’amore
che fu scritta in ogni cuore
povero popolo tartassato
avvilito ed angariato
da un piccolo manipolo
di prepotenti miscredenti
La parola Pasqua
ti riempirà la bocca
ma non il corpo stremato
e poco significherà
all’animo tuo smarrito.
O Santa Pasqua
che torni a fare
mentre i cristiani
seguitano ad ammazzare?...
Eccola qua, su L'Intégrale du Vent du Ch'min, a firma Gaston Koutay ("Oeuvres de jeunesse"):
BALLADE A JEHANNE
Jehanne la pastourelle au cotillon de laine,
Un soir qu'elle gardait ses moutons dans la plaine,
Mystique, au bas du vieux clocher de Domrémy,
Ouît de saintes voix qui voltigeaient parmi
Les blés en deuil, et les bluets aux yeux en larmes
Et les coquelicots saignants : « Ma fille, aux armes ! »
Criaient les voix : « Il faut obéir au bon Dieu,
Ma fille, mets l'épée à la main, dis adieu
Aux tiens, et va porter ces mots de délivrance :
— L'Anglais sera bouté hors de la doulce France !...
Alors Jehanne quitta son cotillon de laine
Et laissa ses moutons au milieu de la plaine,
Pour chevaucher au loin, bien loin d'eux, en habit
De fer, allant combattre et chasser l'ennemi.
Elle arriva devant Orléans plein d'alarmes,
Hérissé de bastions, flanqué de tours « aux armes !...
Sus... (continuer)
B.B. 6/3/2020 - 18:14
Bravo. Grazie.
Sapevo che Gaston in quel periodo utilizzava quel pseudonimo, probabilmente perchè c'era all'epoca un altro chansonnier molto più celebre di lui che si faceva chiamare Maurice Boukay ma in realtà si chiamava Charles Couyba. Un altro bel tipo che pubblicò le "Stances à Manon" proprio il giorno in cui doveva fare l'esame di stato e che in seguito diventerà deputato e perfino ministro. Le sue rivoluzionarie canzoni datano 1896, "Le Soleil Rouge" sulle prospettive dell'avvenire proletario (con la musica di Marcel Legacy) fu un grande successo, come tu ben sai perchè l'hai già inserita:
Du' parole d'i traduttore. La traduzione è, diciamo, in toscano abbastanza moderato (facciamo qualcosa delle campagne fra Firenze e Siena). Ci ho pensato su, ma mi sono accorto che una cosa del genere, in italiano standard e sorvegliato, sarebbe venuta una autentica schifezza. Però in un dialetto integrale (anche toscano) sarebbe risultata incomprensibile. Cio' non toglie che, a partire da questa, traduzioni in dialetti italiani veri sarebbero raccomandabili per questa e per altre canzoni in Beauceron di Gaston Couté.
LA LOTTERIA DEL VASELLAME [1] (continuer)
6/3/2020 - 13:15
Da quel che leggo nell'introduzione, il valente Venturi, traduttore in questione, osa una carta in più: l'idealistica ardita impresa di rispettare pure lo spirito letterario di Gaston, dimostrando con ciò ammirabile sensibilità.
Sono oltremodo auspicabili sempre più quindi glossari e spiegazioni varie perchè non bisogna perdere di vista che il potenziale lettore può risultare sprovvisto di mezzi di comprensione e decodificazione anche della traduzione oltre che dell'originale e perciò sentirsi scoraggiato anzichè stimolato nella curiosità verso tal poeta. Personaggio peraltro che scelse di scrivere in beauceron anche perchè ne amava la forza, basti pensare, ad esempio, all'espressione "Champ d'naviots" che risulta essere la ripresa dell'invenzione popolare di chiamare il cimitero "campo di rape". Io ci sono stato da quelle parti e per affermare che uno è debole si dice che ha nelle vene... (continuer)
Come dire: su Couté sto facendo una cosa decisamente pionieristica, non lo nego. Non credo sia mai stato tradotto "a bandello" in nessuna lingua, anche se mi piacerebbe essere smentito. Chiaro che le difficoltà riguardano soprattutto i testi dialettali, anche se quelli in lingua hanno pure le loro particolarità. La maggior parte dei testi di Couté, inoltre, sia in dialetto che in lingua, è caratterizzata da un'ironia devastante, che in qualche modo deve essere resa se si vuole davvero rendere un'idea sia pur di massima. Quanto ai glossari alle traduzioni, qua e là do delle spiegazioni nei punti che potrebbero risultare più ostici; ma non per tutto, me ne rendo conto. Ad esempio, avrei dovuto spiegare perché ho tradotto du fin fond des seigl's ou des genêts con i bambini, da ginestraie e campi in cul' a Dio. "Dal più profondo dei campi di segale e dei terreni pieni di ginestre" sarebbe stata... (continuer)
È lodevole, oltre le aspettative del mio innocente appello, spero solo che sia stimolante anche per altri e che non siamo solo in due come per i bretoni.....tu sei in grado di fornirmi il testo di Couté in omaggio a Giovanna d'Arco a cui accennavo qui?
Beh di sicuro c'è BB, che fra l'altro ha inserito qui nel sito parecchie cose di Gaston Couté...e ha fatto anche una traduzione, una delle famose sette che c'erano fino a pochi giorni fa. Purtroppo non sono in grado di fornirti il testo della "Ballade à Jeanne", probabilmente bisognerebbe andare a scovarlo in cartaceo chissà dove; se ne ha forse qualche notizia qui. In compenso, per puro caso, ho trovato una "Ballade è Gaston" di Jean-Claude Mérillon, canzone dedicata a Gaston Couté:
Se vogliamo, una canzone antiautoritaria e antiproibizionista, in linea coi suoi tempi (della serie, "ci fumeremo tutta l'erba che ci pare e non ci fermerete") però per niente una CCG/AWS... Famosa perchè inserita in qualche documentario su Woodstock...
Ricordo che qualche tempo fa provai a sdoganare un percorso sull'antiproibizionismo, nel senso della "War on Drugs", ma lo Staff mi rispose che se ciò fosse avvenuto chissà dove saremmo andati a parare... Presi atto, senza banfare, mi pareva giusto...
Like a rolling stone di Bob Dylan. Ecco testo, traduzione, storia, significato e video della famosa canzone del cantautore e poeta statunitense superata in classifica solo dai Beatles…
Like a rolling stone di Bob Dylan fu uno dei suoi maggiori successi. Questa canzone, che ha compiuto 50 anni nel 2015, fu registrata tra il 15 e 16 giugno del 1965 negli studi della Columbia Records di Tom Wilson e pubblicata su 45 giri a luglio dello stesso anno schizzando subito ai primi posti delle classifiche dove ci rimase per ben tre mesi superata solo da Help! dei Beatles (leggi l’articolo Beatles: più di 45 anni fa si è sciolto il quartetto di Liverpool)
La Storia di Like a rolling stoneLike a rolling stone: significato e considerazioniIl Testo originale di Like a rolling stone di Bob DylanLike a rolling stone, traduzione in italiano del brano di Bob Dylan: Come un sasso che rotola viaCuriosità su Like... (continuer)
Like a rolling stone di Bob Dylan. Ecco testo, traduzione, storia, significato e video della famosa canzone del cantautore e poeta statunitense superata in classifica solo dai Beatles… (continuer)
Ricordiamo che il mandante dell'omicidio di Luisa Ferida e di Osvaldo Valenti fu Sandro Pertini.
Raffaele Gregorio 5/3/2020 - 18:50
Mi pare che l'unica fonte diretta che indichi in Pertini il mandante di quel duplice omicidio sia il suo stesso esecutore, il comandante partigiano Giuseppe Marozin, nome di battaglia "Vero"...
Mi consta che il Marozin, morto nel 1966, sia stato un personaggio molto discusso, un violento, un rapinatore (ce ne sono stati tanti, da una parte e dall'altra). Durante la guerra fu addirittura condannato a morte per insubordinazione e dopo la guerra subì processi per omicidi e violenze perpetrati durante il conflitto anche a danno di suoi compagni. Ne uscì, come tanti altri, solo con l'amnistia...
Mi pare un po' poco per dare la colpa a Pertini...
Ci andrei un po' più cauto con questa affermazione, soprattutto con la parola "mandante" che rimanda a un ambiente malavitoso-mafioso.
Secondo wikipedia, la questione non è per niente certa:
Marozin affermò anche che l'ordine di effettuare l'esecuzione della Ferida e di Valenti venne direttamente dal C.L.N.A.I. nella persona di Sandro Pertini: «Quel giorno - 30 aprile 1945 - Pertini mi telefonò tre volte dicendomi: "Fucilali, e non perdere tempo!"». Non ci sono altre fonti che sostengano il coinvolgimento di Pertini nella vicenda.
ricordiamo anche che l'antica danza Schiarazula Marazula (che anni fa suonavo al flauto dolce) è citata anche alla fine di Pierre de Grenoble dei Malicorne.
Lorenzo 5/3/2020 - 12:33
Caro Lorenzo, ti ricordi quello che scrissi in quel contributo di 3 anni fa e che si sintetizzò nell'iniziale: Branduardi? mah...mi sembrava un'assurdità allora, figurati adesso, visto che si era attribuito musica e parole altrui, non ho mai considerato il successo come un merito particolare. In Inghilterra, per esempio, è diverso: hai mai visto gente come John Renbourn o Bert Jansch con tutta l'arte che possedevano, ascrivere come propri i brani che interpretavano? Martin Carthy, oramai da 50 anni, da buon divulgatore compila nelle copertine di proprio pugno informazioni straordinarie e coltissime a riguardo ogni canzone che trovi nei suoi dischi, compreso da chi l'ha imparata o sentita. E questa non è gente meno famosa di Branduardi: Martin Carthy, tanto per dire, nel giugno 1998 è stato nominato cavaliere per meriti artistici dell'impero britannico dalla regina in persona.....e mi fermo qui. Ciao
Ciertamente, me resulta difícil acercarme a un texto tan rico y complejo, especialmente cuando ha sido traducido ya a múltiples idiomas por gente tan grande como Riccardo Venturi. A pesar del respeto que me da, no puedo hoy evitar hacer una grosera aproximación a la historia de un personaje que se encuentra en parecida tesitura a la que nos encontramos hoy. Un mundo en acelerado cambio que nos cuesta comprender, y al que casi nunca sabemos no ya con certeza, sino con una mínima confianza en estar yendo por un camino correcto. Una grosera aproximación a una traducción al español, que espero, querido lector, te animes a corregir, complementar, explicar, mejorar en definitiva, en los comentarios.
BIZANCIO (continuer)
3/3/2020 - 23:27
Sergio Gayol! Che piacere rivederti, non sai quanto...! Un abbraccio forte e grazie per la traduzione spagnola di Bisanzio...non ho davvero parole.
Veramente ho ripreso io la traduzione io dal blog di Sergio dove sono arrivato per caso a partire da una canzone di Victor Manuel... comunque gli puoi lasciare un commento sul blog.
Sì, Lorenzo, hai ragione e mi sono lasciato un po'...trasportare. Ti chiedo scusa. Lascerò senz'altro un commento sul blog di Sergio, anche se ultimamente la mia arrività sociale in rete è ridotta veramente al lumicino...e comunque mi fa piacere lo stesso! :-)