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Before 2019-8-26

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Farewell Shalabiye

Farewell Shalabiye
Traduzione italiana / Italian translation / Traduction italienne / Italiankielinen käännös :
Riccardo Gullotta
ADDIO BELLA
(Continues)
Contributed by Riccardo Gullotta 2019/8/26 - 23:52
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Boves (Non ti ricordi il trentuno dicembre)

E. Macario / G. Maccario
Boves  (Non ti ricordi il trentuno dicembre)
Il testo è quello riportato nel libretto "Canta Partigiano", 1947, pag.20, Panfilo editore in Cuneo, (vedi la pagina "La Veglia del Partigiano" col seguente commento :
E' la canzone della Brigata Bisalta "B. Lerda" che fu già la vecchia e gloriosa Banda di Boves. La canzone che si canta sull'aria di "Non ti ricordi quel 24 maggio", rievoca l'attacco mosso dai tedeschi, il 31 dicembre 1943, contro Boves e la sua Banda.
RICORDO DI BOVES
(Continues)
Contributed by gianfranco 2019/8/26 - 17:12
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Figli dell'officina

Figli dell'officina
Il seguente testo è quello riportato nel libretto "Canta Partigiano", 1947, pag.29, Panfilo editore in Cuneo, (vedi la pagina "La Veglia del Partigiano"
FIGLI DELL'OFFICINA
(Continues)
Contributed by gianfranco 2019/8/26 - 17:10

La Veglia del Partigiano

Anonymous
La Veglia del Partigiano
Arturo Felici, editore partigiano

Una via di Cuneo porta il nome di Arturo Felici, il cui libretto di canti partigiani mi è stato inviato in questi giorni da Mauro Fantino e che ho provveduto a digitalizzare, per cui il relativo file PDF è a disposizione di chi fosse interessato.
Inoltre sto inviando al sito CCG i testi delle canzoni, raccolte da "Panfilo" sia fra i "compaesani" sia tra le altre formazioni di varia natura (garibaldini, autonomi, badogliani etc.)
il commento iniziale alle canzoni, oltre a quanto sopra riportato, prosegue così:

E se qualche volta la forma resiste e ricalcitra - ebbene, al diavolo la forma! - Tutta l'anima della guerra partigiana sdegnosa d'indugio si solleva dalla materia nell'onda della musica, e questa anima dai morti e dai vivi prorompe con questi canti sulle terre e sulle piazze d'Italia.

A ricordo di "Panfilo" desidero quindi riportare le seguenti... (Continues)
2019/8/26 - 16:38
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Vitti na crozza

Vitti na crozza
ciao a tutti, mi chiamo dino e scrivo da genova. ho letto varie versioni di "VITTI NA CROZZA" e questo non mi spiega con precisione il vero testo della poesia, (la canzone nasce nel 51 e questo l'ho capito ) non esiste il ritornello aggiunto successivamente, ma da una parte parla di giardino e fiori dall'altra no! dal film si sentono solo le prime frasi. quale è la verità. grazie.
pompili dino 2019/8/26 - 14:58
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Lu tamburru de la guerra

Lu tamburru de la guerra
Che i dialetti salentini (di cui quello di S. Pietro Vernotico fa parte, pur appartenendo alla provincia di Brindisi) e quelli siciliani siano molto simili, è un fatto linguistico conclamato. In particolare, il vocalismo dei dialetti salentini e siciliani è pressoché identico a partire dalla base latina (e questo rappresenta uno "stacco" notevole coi dialetti pugliesi settentrionali: all'arcaico vocalismo salentino/siciliano si contrappongono gli sviluppi di quello pugliese settentrionale, caratterizzato, ad esempio, da un forte sviluppo di dittonghi nelle vocali toniche. Maggiori differenze esistono nel consonantismo). In Puglia si parlano davvero "due lingue diverse" tra nord e sud, senza contare quel che rimane del griko.

Domenico Modugno nacque nel 1928 a Polignano a Mare, in provincia di Bari e appartenente quindi all'area dialettale settentrionale; a San Pietro Vernotico (BR) andò... (Continues)
Riccardo Venturi 2019/8/26 - 11:42
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Stop the War (the Cats Are Killing Themselves)‎

Stop the War (the Cats Are Killing Themselves)‎
In 1941, when war knocked on America’s door at Pearl Harbor, the 15-year Swing Era was already eight years old. Music was the nation’s dominant cultural force; jazz orchestras ruled the pop charts and swing soloists were household names, as jazz critic Scott Yanow notes in The Illustrated Encyclopedia of Music. Swing was what all the hep cats danced to, if they could find space on the overcrowded floors of the Savoy or elsewhere.

When Japan attacked, composers quickly returned fire with a barrage of morale-boosting melodies, and pro-war jazz standards number in the dozens. As the first war fought in the electronic age (with nine in ten households owning a radio by 1940), Axis-smashing anthems like “G.I. Jive” and “V-Day Stomp” could be blasted to almost every home in the nation.

The Great War’s poets had penned plenty of verses condemning it, and songs like Alf Bryan’s “I Didn’t Raise My... (Continues)
AWS Staff 2019/8/26 - 11:37




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