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Before 2019-10-15

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Presso una chiesa

Anonymous
Presso una chiesa
Nel corso delle mie ricerche condotte in tutta la montagna pistoiese ho raccolto anch'io "testa bassa". Volentieri vi manderei la versione da me raccolta se avessi il vostro email.-
(florio franceschi)

Carissimo Florio Franceschi, la versione da Lei raccolta può essere inserita direttamente in una pagina seguendo le istruzioni in homepage; altrimenti, la mail è antiwarsongs@gmail.com. Grazie ancora e aspettiamo la versione (cosa che ci fa, ovviamente, molto piacere) [CCG/AWS Staff]
2019/10/15 - 23:51
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אונדזער שטעטל ברענט

אונדזער שטעטל ברענט
Mordechaj Gebirtig non trasse mai alcun profitto dalla sua straordinaria opera, era solo un povero mobiliere. Dotato però di un innato talento poetico e musicale.
Non conosceva lo spartito e componeva aiutandosi con un flautino, erano gli amici a trascrivere le canzoni.

E ha fatto la fine che ha fatto.

Visto che è stata inserita la presentazione di Rudi Assuntino dove cita "Sciopero generale", forse varrebbe la pena di ricordare anche questo testo di Mordechaj che descrive la visione di una umanità che vive in pace e in armonia, ben 60 anni prima di John Lennon, a cui invece è stato riservato uno spazio immenso.
Flavio Poltronieri 2019/10/15 - 18:24
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Eravamo in ventinove

Anonymous
Eravamo in ventinove

ERAVAMO IN VENTINOVE
il testo presenta alcune analogie con una famosa canzone militare: La Tradotta. E' una violenta invettiva contro il lavoro di galleria.
eravamo in ventinove
(Continues)
Contributed by gianfranco 2019/10/15 - 17:15
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Mrs. McGrath

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Mrs. McGrath
L'origine è irlandese e il periodo "La guerra dei Trent'anni". Della stessa epoca ne esistono versioni in Inghilterra mentre quelle americane sono successive e, ad ogni modo, erano conosciute solamente all'interno delle comunità irlandesi. Il Folk Revival americano l'ha riscoperta attorno al 1950 ed è diventata immediatamente e ovviamente un efficace inno di protesta contro ogni tipo di guerra. In Irlanda i primi ad interpretarla furono Peg (e Bob) Clangy, Robin Roberts e i Dubliners, in Inghilterra Pete Castle e Timothy Walsh, negli USA Ed McCurdy, Burl Ives, Pete Seeger in studio e anche dal vivo con Big Bill Broonzy. Io, la prima volta che l'ho ascoltata fu dalla, ancora a tutt'oggi, emozionanti voci del povero Tim Hart e della sua allora compagna Maddy Prior.
Flavio Poltronieri 2019/10/15 - 15:42
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Cantadonna

Cantadonna
1978
Dalla costola di Adamo
(Continues)
Contributed by Alberto Scotti 2019/10/15 - 15:39
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Eravamo in ventinove

Anonymous
Eravamo in ventinove
Fonte: libretto "Canti degli Alpini" - Commissione per la difesa del canto alpino - Ottobre 1967 - Associazione Nazionale Alpini.
ERAVAMO IN 29
(Continues)
2019/10/15 - 10:39
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Wake Up or We're All Gonna Die

Wake Up or We're All Gonna Die
released September 27, 2019
Greta Thunberg came from Sweden
(Continues)
2019/10/14 - 23:23
Song Itineraries: War on Earth
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Vive la République, Vive la Liberté

Vive la République, Vive la Liberté
Per Riccardo Venturi (informazione stagionata di due anni al tuo quesito):

Ti traduco quanto riferito al proposito dai Tri Yann:

"Vive la Republique, Vive la Liberté" riprende la storia della prima versione di quella che diventerà in seguito la Marsigliese, raccontando quello che fu, nella ricerca della libertà e della giustizia, il desiderio dei Bretoni di ritrovare la propria identità e autonomia sociale nella natia terra di Bretagna.
Flavio Poltronieri 2019/10/14 - 16:43
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Agafant l'horitzó

Agafant l'horitzó
CONDANNE PESANTISSIME: 13 anni a Oriol Junqueras, 9 anni per i due "Jordis".

Una risposta da stato fascista alla richiesta pacifica di autodeterminazione in Catalogna. Solidarietà ai prigionieri politici.
2019/10/14 - 16:07
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Contro

Contro
sono stati semplicemente dei grandi pensatori carlo pulcinelli
carlo.pulcinelli@live.it 2019/10/14 - 11:54
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Dictator

Dictator
Erdoğan assassino
2019/10/13 - 21:42
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I Hate Hitler

I Hate Hitler
[1995?]
Nell'EP "1, 2, 3, 4 – Bullenstaat!"
Se con Eva Braun a qualche cialtrone poteva essere venuto il dubbio sulla collocazione politica de Die Ärzte, qui invece la punk band tedesca fa definitivamente chiarezza...
Das nächste Stück ist ein Stück für all die scheiß Faschisten in unserem Land! Es heißt: I hate Hitler!
(Continues)
Contributed by B.B. 2019/10/13 - 21:14
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Eva Braun

Eva Braun
[1983]
Una canzone che risale agli esordi della punk band tedesca.
Inclusa solo in un live bootleg e poi in raccolte successive, da ultima "They've Given Me Schrott! - Die Outtakes" (2019)

Una canzone chiaramente satirica che però fu subito espunta dalla produzione e dai live de Die Ärzte, perchè fraintesa ed addirittura salutata dai neonazi come un inno alla consorte di Adolf Hitler...
Eva, Eva...
(Continues)
Contributed by B.B. 2019/10/13 - 21:03
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Marciar Marciar

Marciar Marciar
Il testo che segue è tratto dal bel libretto "Canti popolari del Cusio, 1977" pagina 23, presentato dalla signora Adriana alla pagina "Canzone della vecchia miniera".
Queste le note esplicative:

"MARCIAR"

« Marciar » è il più famoso canto partigiano dell'alto novarese, conosciuto e cantato da tutte le formazioni della zona. Pare sia stato composto da Antonio Di Dio, caduto a Megolo, fratello di Alfredo, Comandante della «Val Toce». Qualcuno però lo attribuisce a Filippo M. Beltrami.

Vorrei riportare anche la didascalia associata all'immagine del piccolo paese

Case della Piana di Forno, nell'alta val Strona. che fu nido di partigiani nei lunghi inverni della guerra. I loro canti sono l'aspetto meno celebrato, ma più umano della vita alla macchia. Parlano di figli con la penna d'alpino, tornati dal fronte al bosco dietro casa, a difendere l'orto e la vacca. O partigiani ragazzi, che non sono mai partiti e, prima ancora di diventare uomini, si trovano ad imbracciare il mitra sul sentiero dell'ultimo gioco e del primo amore.
Mamma non piangere se più non tornerò,
(Continues)
Contributed by gianfranco 2019/10/13 - 10:09
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Ma che volete da noi?

Ma che volete da noi?
1973
Un Poco Abitudine...
Ma che volete da noi?
(Continues)
Contributed by Alberto Scotti 2019/10/12 - 23:48
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Tu non sai che cos'è

Tu non sai che cos'è
1970
Ti ho parlato della guerra
(Continues)
Contributed by Alberto Scotti 2019/10/12 - 14:59
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Ma che bella giornata di sole

Ma che bella giornata di sole
E' necessario che Antonello Venditti costruisca su questa meravigliosa canzone (che feci ascoltare pubblicamente quando mia moglie soccombette di tumore causato dalla nave dei veleni sul Tirreno Cosentino) un video esplicativo dei contenuti dedicati alla deportazione ed alla Resistenza.
Sono il Presidente dell'ANPI del Tirreno Cosentino e ne sarei MOLTO felice.
Massimo Converso
Cittadella del Capo (CS)
2019/10/12 - 10:07
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No Killing

No Killing
(1986)

dall'album The Blind Leading the Naked
I don't wanna see my brother die
(Continues)
2019/10/11 - 23:32

L’Apologie des Jambes

L’Apologie des Jambes
L’Apologie des Jambes

Chanson française – L’Apologie des Jambes – Marco Valdo M.I. – 2019

ARLEQUIN AMOUREUX – 3 bis

Opéra-récit historique en multiples épisodes, tiré du roman de Jiří Šotola « Kuře na Rožni » publié en langue allemande, sous le titre « VAGANTEN, PUPPEN UND SOLDATEN » – Verlag C.J. Bucher, Lucerne-Frankfurt – en 1972 et particulièrement de l'édition française de « LES JAMBES C'EST FAIT POUR CAVALER », traduction de Marcel Aymonin, publiée chez Flammarion à Paris en 1979.


Dialogue Maïeutique

Et les jambes, maintenant ! Marco Valdo M.I. mon ami, tu ne sais qu’inventer pour attirer l’attention du populo, pour piquer le badaud au vif, pour capturer un instant le chaland qui passe. Des jambes, je le demande, à quoi ça rime ? Où cela nous mène ?

À peu près n’importe où, Lucien l’âne mon ami. Les jambes nous mènent du début à la fin, elles conduisent immanquablement ailleurs,... (Continues)
Arlecchina, je suis ensorcelé
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2019/10/11 - 22:08
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This Land

This Land
2019
This Land

Lui, afroamericano che vive in Texas, è benestante, ha un ranch, una bella auto. Il vicino di casa non crede che un nero possa vivere in un posto del genere, gli dice: negro, tornatene a casa tua. E lui esplode: vaffanculo, sono figlio dell’America, questa è la mia casa. Non è una parafrasi, è il testo della canzone che apre il nuovo album di Gary Clark Jr e gli dà il titolo.

“This land” è l’eco di “This Land is Your Land” distorta da un groove lento e minaccioso. La canzone di Woody Guthrie rappresentava la visione di un’America senza steccati, dalla California all’isola di Manhattan. Questa racconta di un paese che ottant’anni dopo non ha ancora risolto la questione afroamericana. Il cantante e chitarrista texano ha questa capacità: riesce a prendere modi e stereotipi del blues, del folk, del soul e del rock e farli suonare contemporanei.
rockol.it
Paranoid and pissed off
(Continues)
Contributed by Dq82 2019/10/11 - 15:53
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Un nome, un senso

Un nome, un senso
1974
Un nome, un senso
Un nome ad ogni uomo
(Continues)
Contributed by Alberto Scotti 2019/10/11 - 15:04
Video!

Errore Giudiziario

Errore Giudiziario
1974
Un nome, un senso
Prendi su la tua roba
(Continues)
Contributed by Alberto Scotti 2019/10/11 - 14:50
Song Itineraries: From World Jails
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Alla finestra

Alla finestra
1974
Un nome, un senso
Lungo le strade della città
(Continues)
Contributed by Alberto Scotti 2019/10/11 - 14:22
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Migrazioni

Migrazioni
2019
Tradizione e tradimento
Quest’anno come sempre
(Continues)
Contributed by Dq82 2019/10/11 - 12:56
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A prescindere da me

A prescindere da me
2019
Tradizione e tradimento

A prescindere da me inizia a darci un assaggio della componente elettronica che caratterizza l’album. Elettronica che però non prende il sopravvento da protagonista della scena, ma fa semplicemente il suo lavoro, fondendosi con gli strumenti in maniera sapiente e “colorando” le canzoni dando loro un respiro ampio. Il testo è un invito a muoversi, a non restare fermi, fossilizzati, ad uscire quindi dalla nostra “comfort zone” per guardare avanti, crescere, imparare, maturare e cambiare, mantenendo sempre fissa la coscienza di chi siamo e siamo stati, perchè rimanendo immobili si muore (“tu muoviti per sempre pigramente / si muore nel rigore / nel movimento assente, nel pensiero senza amore / ed io è di questo che ho paura / perché quando mi fermo è arrivata la mia ora”). Proprio il parallelismo che fa Fabi tra immobilismo e morte ci fa tornare alla mente la poesia... (Continues)
La strada si fa stretta ed è più stretta ad ogni giro di lancette
(Continues)
Contributed by Dq82 2019/10/11 - 12:54
Song Itineraries: Make Love, Not War
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Preghiera dei partigiani

Anonymous
Santa Maria Mater Dei
manda giù i parabei
manda giù i munizziùn
de masà quij lazarùn
2019/10/11 - 11:03
Keçê Kurdan
Raise your head up, kurdish girl
Lorenzo Masetti 2019/10/11 - 10:56
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Là su quei monti

Là su quei monti
Al seguente indirizzo trovate il video "Demonte in guerra, agosto 1944", relativo agli eventi descritti nei precedenti commenti. La durata è di 107 minuti



gianfranco 10 ott.2019
2019/10/10 - 21:17
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L'isola

L'isola
Chanson italienne – L’isola – Michele Gazich – 2018

Crainte comme cri, attendue comme chant, cette œuvre peut à juste titre être décrite comme l’authentique « Spoon River » italienne. On parle de morts, c’est clair, mais les personnages impliqués ne sont pas « juste morts ». Ils sont morts deux fois : la première fois parce qu’ils étaient malades et internés dans un asile ; la deuxième fois parce que « les hôtes », les internés, d’origine juive, ont été déportés et tués. Tous les personnages racontés dans l’album vivaient, ou plutôt habitaient, sur la petite île de San Servolo, une oasis de terre pittoresque dans la lagune vénitienne. Ils vivaient dans un édifice très ancien, utilisé comme monastère pendant environ mille ans, mais en 1715, on l’a transformé en hôpital militaire et après moins de dix ans, en « hôpital psychiatrique ». Et cette destination est restée, malgré plusieurs changements,... (Continues)
L’ÎLE
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2019/10/10 - 19:06
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Il testamento di Orso

Il testamento di Orso

LETTERA APERTA DELLA FAMIGLIA DI ORSO ALLA CITTÀ di FIRENZE: “Comune e Regione prendano posizione. Non facciamo nuovamente morire Lorenzo”.

Lorenzo, nostro figlio e fratello, è morto il 18 marzo 2019 in Rojava combattendo a fianco dei curdi e delle forze confederate della Siria contro l'ISIS e gli ultimi resti il califfato.

La sua storia, la storia di un giovane che partendo da Rifredi aveva deciso di lasciare tutto, la sua città, casa, lavoro, famiglia, amici... per sostenere il popolo curdo in questa lotta ha emozionato molte
persone.

Vi scriviamo per chiedervi: volete abbandonare chi ha combattuto l’Isis?
Lorenzo è stato riconosciuto come un esempio di partigiano internazionalista e antifascista, che ha scelto da che parte stare e di schierarsi concretamente andando a combattere dove c'era bisogno di lottare per sradicare il fascismo che in quelle aree si stava affermando nelle forme... (Continues)
2019/10/10 - 11:50




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