Nella mia lingua esistono due parole, è un dato di fatto, "lud" e "lód". Si pronunciano (oggi come oggi non c'è quasi nessuna differenza nella pronuncia fra di esse) nella stessa maniera.
La prima significa "popolo", la seconda - "ghiaccio" :)
k 27/6/2018 - 19:57
Zì zì, però sono le strane (talora meravigliose, talora sconcertanti, talora divertenti) coincidenze che avvengono in ogni lingua e in ogni epoca (quella latina tra il "populus" maschile come "popolo", e il "populus" come "pioppo", che però è femminile, è già stata accennata). Il polacco lud "popolo" è da antica radice indoeuropea (*hılewdʰ-), che indicava in origine il concetto del "crescere" (il popolo, naturalmente, si riproduce). Nel ramo slavo e in quello germanico ha dato il concetto di "popolo", "gente": protoslavo *ljudъ, polacco lud, tedesco Leute. Ma in altre lingue indoeuropee, con un ampliamento, ha dato anche il concetto di "libertà": greco ἐλεύθερος, latino liber. Interessante, no, la "libertà" come "crescere" fin da una remota antichità...
Il "ghiaccio" del polacco lód è parola esclusivamente balto-slava. Ha parenti soltanto nel lituano (ledas "ghiaccio"), nel lettone (ledus) e nello scomparso antico prussiano (ladis). Saluti popolari & ghiacciati!
Molto facondo, ma nota bene che da noi "gens" viene da "lud", perché - "ludzie" :P
Ultimamente ho sentito un aneddoto che racconta come il nostro famigerato "presidente" del partito PIS (che sta al potere) Jarosław Kaczyński, ha esclamato un benvenuto, umilmente e amichevolmente in inglese, a una delegazione straniera. Il fatto ha avuto luogo nella residenza di proprietà statale situata al penisola Hel, sul Mar Baltico.
"Welcome to Hel" :D
Vai a vedere poi, da dove viene il nome di quest'maledetto spicchio di sabbia :DDD
Devo dire che è la prima volta in vita mia che mi sento dare di "facondo", ma c'è sempre una prima volta! :-) Beh, poi in tutte le lingue slave, la "gente" è il plurale di "lud" (tipo in croato ljudi, esattamente come il tedesco Leute che è un plurale pure lui). E' simpatico pensare che, mettiamo un diecimila anni fa i prototedeschi e i protopolacchi magari mangiavano insieme qualche orso da qualche parte vicino agli Urali (oppure erano mangiati dall'orso), e si trombavano le donne a vicenda senza fare tante storie, facendo appunto "crescere" il lud.
Poi ambisco a presentarti il partito PIS come me lo vedo io:
Quanto all'isola o penisola di Hel, ti avverto che in tedesco si chiama Hela e che il suo nome è proprio di origine scandinava. Non è quindi affatto di fuori che il suo nome abbia a che fare con la dea Hel (dea dei morti, figlia del perfido Loki della Lokasenna eddica) e con lo Hel (dimora dei morti). "Welcome to Hel" potrebbe essere un'ottima cosa: la presidenza polacca riceve le delegazioni all'inferno!!!!!
e (sì), si dice che viene da questa là, perchè in protoslavo "hela" significava pure probabilmente un posto desolato, un deserto freddo, insomma, un postaccio :)
"I bet your mama was a tent show queen", not a "Cajun Queen"!
Lorenzo 27/6/2018 - 22:28
La canzone è quasi totalmente opera di Jagger, curiosamente anche il famosissimo riff della chitarra che molti considerano da manuale nello stile di Richards. Il pezzo è nello stile di Freddy Cannon e parte dalla storia di una donna che ha un rapporto sessuale con uno dei propri servitori neri, poi ci sono i riferimentii allo schiavismo, alla prostituzione e allla droga. A me sembra che Jagger non canti "Scarred old slaver" ("Vecchio negriero sfregiato") come riporta il testo, ma "Skydog slaver".
Mais certainement!
Lo sanno tutti che questa canzone parla dello zucchero di canna equo e solidale, codroipo!
Il quale, attualmente, per quel che mi riguarda è ben più pericoloso della droga.
Aspetto che Mick Jagger componga una canzone sulla stevia. L'avrà mai provata assieme alle grazie di Marsha Hunt?
Maledetto diabete!
In effetti la canzone si può leggere su molti piani. Brown Sugar può essere una bella ragazza nera (come l'allora fidanzata di Jagger, l'attrice e cantante Marsha Hunt) oppure una varietà di eroina. Se la prima strofa sembra riferirsi alla tratta degli schiavi, poi abbiamo anche una spregiudicata regina del circo che si porta a letto i sedicenni neri. Sesso, droga e rock'n'roll non mancano in questo classico degli Stones.
Polnische Version / Versione polacca / Polish version / Version polonaise / Puolankielinen versio / Polska wersja [2]: Mikołaj Denderski - Mateusz Trzeciak - Robert Szokalski
(Kraków Revolutionary Choir)
"While the older translation by Robert Stiller is a poetic translation that does not fit the original melody of the song, this version by Mikołaj Denderski, Mateusz Trzeciak i Robert Szokalski of the Kraków Revolutionary Choir was written to match the melody as composed by Hanns Eisler." [Pawel Dembrowski]
Rezolucja Komunardów (continuer)
envoyé par Paweł Dembowski 27/6/2018 - 16:02
Probabilmente in un primo momento era stata attribuita a Pietrangeli per la semplice ragione che sull'LP originale dei mitici "Dischi del Sole" nulla nei crediti rimanda a Brecht, nemmeno le autorevoli presentazioni di Giovanna Marini e Michele Straniero. Stranamente poi è totalmente assente l'autore in tutte le canzoni contenute nel disco sia sulla copertina che sul supporto in vinile....chissà perchè?!
Englische Version / English version / Versione inglese / Version anglaise / Englanninkielinen versio: David Constantine [2003]
"This is the version found in Brecht’s play "The Days of the Commune" as performed in 2012 in solidarity with Occupy Wall Street in Zuccotti Park, New York City." [Pawel Dembrowski]
The Days of the Commune Part 1: scenes 1 – 5 from Zoe Beloff on Vimeo.
Bertolt Brecht, The Days of the Commune, trans. by David Constantine, in Bertolt Brecht, Collected Plays 8: The Antigone of Sophocles; The Days of the Commune; Turandot or the Whitewasher’s Congress, ed. and intro. by Tom Kuhn and David Constantine (London: Bloomsbury Methuen Drama, 2003)
La prima significa "popolo", la seconda - "ghiaccio" :)