Caro Anonimo Asociale, bella la tua disincantata riflessione in forma di canzone.
Però non trovi che in sè la parola "popolo" fosse anche bella, prima che ne rubassero il significato?
Comunità, mettere insieme, riempire...
Oggi purtroppo popolo è sinonimo di gente, termine che ho sempre trovato più appropriato a descrivere la massa del "panem et circenses"
"La gente sono cattivi!", non ricordo più chi si esprimesse così, ma aveva ragione.
E la gente è anche ingenua (l'etimo è lo stesso) e poi si prende dei gran cazzi in culo dall'alto proprio quando invece crede di infilarlo a qualcuno in basso.
Saluzzi
B.B. 26/6/2018 - 13:45
La parola "popolo", non so se tutti lo sanno, è di origine etrusca. Fa parte di quello zoccolo duro di parole etrusche che trasmigrarono nel latino, ma non in quello strettamente "popolare", idioma contadino che si atteneva ostinato a ciò che più gli interessava: l'agricoltura. L'etrusco Φuφlu, puplu, termine che può a sua volta essere stato ripreso da un qualche idioma preindoeuropeo e pre-etrusco, fa parte invece, e sin dal suo emergere, di quei termini che indicano in realtà l'organizzazione dello stato: denota infatti l'insieme di persone che abitano in un medesimo e delimitato territorio (da qui, ad esempio, il nome dell'importante città di Populonia, Φuφluna). Passando in latino, assunse un significato ancor più determinato: l'insieme dei cittadini in possesso dei diritti civili e politici. Si tratta quindi di un termine che esclude chi tali diritti non li ha.
A dirlo è il nuovo World wealth report 2018 di Capgemini, società di consulenza informatica e attività professionali. Lo studio ha registrato nell’anno appena passato un aumento considerevole delle ricchezze in possesso di pochi ultramiliardari: +10,7% sul 2016, in crescita per il sesto anno consecutivo (nel 2010 il valore totale era di 42,7 mila miliardi) grazie a rendimenti superiori al 27% sui propri investimenti. Il traguardo che il rapporto ha fissato per il 2025, pari a 100mila miliardi di asset, appare oggi ancora più raggiungibile.
Come diceva la mia bisnonna: "I soldi fanno soldi e i pidocchi fanno pidocchi."
B.B. 25/6/2018 - 16:50
Grazie Riccardo per la traduzione e le note.
Chissà cosa pensano tutte le Madonne Nere dei governi criminali che prima affamano e poi respingono i più deboli della terra...
Solo da noi le Madonne Nere sono un centinaio, dal Trentino alla Sicilia... Fiumi di lacrime.
Non so davvero che dirti che ne pensino le Madonne nere, non sono notoriamente un madonnòlogo. A meno che almeno qualcuna non faccia come quel nigeriano che è andato a fare il deputato per Salvini! Saluti cari, e ti prometto che approfondirò un po' il tema delle madonne nere, e magari anche delle madonnine in camicia verde...
El Pueblo Unido - "Единый народ непобедим" ("Эль пуэбло унидо") - песня Серхио Ортега и ансамбля "Килапаюн" (Sergio Ortega - "Quilapayun") одна из самых известных песен Народного Единства в Чили, ставшая интернациональным гимном особенно популярным в испаноязычных странах. Перевод был сделан в начале 79-х для ансамбля Pro et contra (Ленинградский кораблестроительный институт), худ. рук. Б.Гельфанд уже много лет живет и работает в США.
La seguente versione russa fu preparata all'inizio del 1979 da B. Gelfand per l'Ansambl Pro et Contra, il coro degli studenti dell'Istituto di Ingegneria Navale di Leningrado. L'autore della traduzione, B. Gelfand, vive oramai da anni negli Stati Uniti. Da notare nel testo la ripresa di un verso della versione russa dell' Internazionale. [RV]
Борьба нас сплотила, в единстве наша сила! (continuer)
Però non trovi che in sè la parola "popolo" fosse anche bella, prima che ne rubassero il significato?
Comunità, mettere insieme, riempire...
Oggi purtroppo popolo è sinonimo di gente, termine che ho sempre trovato più appropriato a descrivere la massa del "panem et circenses"
"La gente sono cattivi!", non ricordo più chi si esprimesse così, ma aveva ragione.
E la gente è anche ingenua (l'etimo è lo stesso) e poi si prende dei gran cazzi in culo dall'alto proprio quando invece crede di infilarlo a qualcuno in basso.
Saluzzi