Io stasera i Guns 'n Roses me li sto ascoltando comodamente appena fuori dall'uscio di casa, col gatto che passa nel cortile. Vo' mèètte!!!
Riccardo Venturi 2018/6/15 - 23:32
Io abito a Firenze (cosa non certo sconosciuta agli utenti abituali di antiwarsongs.org) e non ho ritenuto necessario trasferire denaro dalle mie tasche a quelle di Novoselič, di Harris o di chi per loro.
Del caricaturale Axl Rose meno che mai. Comodo, fancazzare per vent'anni ostentando una condotta da pazienti psichiatrici e rimettere insieme tutto il baraccone con uno schiocco di dita quando il commercialista ti avverte che stai andando in rosso.
Tutti questi signori se la passano già abbastanza bene, saranno almeno vent'anni che pasteggiano a caviale e separarmi a loro pro di spaventomila euro per essere in cambio intruppato, vidimato, contato, videoripreso, perquisito, spostato e spennato per finire in mezzo a una platea illuminata più dai ciarlòfoni che dalle luci di scena non mi è parso proprio il caso.
Questa gente non è mai stata parte delle soluzioni. Negli ultimi anni penso... (Continues)
Io non sto con Oriana mi fai morire... ma neanche per gli Iron Maiden ci hai fatto un pensierino? Io non sono mai stato appassionato del genere, a parte qualche canzone, ma mi sembra di ricordare che tu apprezzassi...
Errata corrige: la poesia non può essere del 1939 (come scritto qui) ma del 1944 (22 agosto del 1944, per la precisione).
La raccolta da cui è tratta, "Wien 1938. Die Grünen Kader Gedichte", fu pubblicata nel 1946.
"Der Ofen von Lublin" è espressamente dedicata alla madre: "Dem Andenken meiner Mutter - 26. Jänner 1943 in Theresienstadt".
d’après la version italienne – LOTTA TRA CARNEVALE E QUARESIMA – Krzysztof Wrona – 2014
d’une chanson polonaise –Wojna postu z karnawałem – Jacek Kaczmarski – 1992
Texte et musique : Jacek Kaczmarski
De son album homonyme inspiré du tableau de Pieter Brueghel (ou Bruegel) l'Ancien
Texte tiré de kaczmarski.art.pl
Dialogue maïeutique
L’autre jour, dit Marco Valdo M.I., on parlait de Jérôme Bosch qui était le protagoniste d’une chanson polonaise, écrite et interprétée par Jacek Kaczmarski. Comme elle m’avait beaucoup plu, je me suis intéressé à d’autres chansons du même avec cette condition complémentaire qu’elles soient traduites dans une langue que je maîtrise plus ou moins ; en l’occurrence, l’italien. La chance veut que dans les Chansons contre la Guerre, il y ait un contributeur polonais de grande qualité qui ouvre le spectre des CCG sur le monde inexploré de la chanson polonaise contemporaine... (Continues)
Togli a Outside il ritmo zompettante, la satira beffarda degli orinatoi glitterati da discoteca e della divisa da poliziotto alla Village People. Rendila slow e soul.
Senza lo sberleffo di quel video - peraltro geniale - sa brillare forse ancor di più come semplice e serena celebrazione della piena libertà di amare.
Versione eseguita dal vivo al Parkinson Show, ove George Michael fu ospite - in patria - poco dopo l'arresto americano, incantando tutti con l'ironia e lo humour grazie ai quali riuscì a lasciarsi alle spalle la vicenda senza conseguenze di sorta (a parte la pietra tombale apposta sulla sua carriera negli USA).
Trovo casualmente “Dos kelbl” nel repertorio di un duo folk tedesco attivo nei 70 e 80, costituito da Erich Schmeckenbecher e Thomas Friz. Si chiamavano Zupfgeigenhansel. La canzone si trova nel loro album del 1979 intitolato “Jiddische Lieder ('ch Hob Gehert Sogn)”. Qui il testo, tradotto anche in tedesco.
Sono andato su Discogs e nei crediti del brano trovo, come autore del testo, Yitzhak Katzenelson.
Di Yitzhak Katzenelson – insegnante, poeta e drammaturgo polacco, ebreo, nato a Karėličy nel 1886 e ucciso ad Auschwitz nel 1944 – abbiamo al momento una sola canzone, ma lui fu l’autore de “Dos lid funem oysgehargetn yidishn folk”, “Il canto del popolo ebreo massacrato”, composto nel campo di prigionia di Vittel, in Francia, poco prima di essere trasferito, insieme ad uno dei figli (unici sopravvissuti della loro famiglia), ad Auschwitz, la loro ultima destinazione.