Nessuna razza
È sbagliata... Non è "ladro" ma "Lambro" e non è "nella" ma "della" piazza...
Patrizia 7/3/2018 - 21:17
Iraq
2018
Rifles and rosary beads
Non si può certo dire che Mary Gauthier sia un’artista particolarmente prolifica. E nemmeno troppo precoce, visto che ha pubblicato il suo primo disco quando era già trentacinquenne. Sono passati più di dodici anni dal bellissimo Mercy Now che la rivelò ad un pubblico più vasto e più di sette dall’ultimo album in studio, The Foundling. Tutti indizi che rivelano come le sue opere vengano più dall’anima che dal “mestiere”. E questo vale ancora di più per questo ultimo disco.
Mary Gauthier commenta l’America in guerra
Da quando gli Stati Uniti si sono assunti il ruolo di “gendarmi del mondo” quello dei reduci, dei war veterans, è sempre stato uno dei nervi scoperti della società americana. Negli ultimi vent’anni gli interventi in Kuwait, Afghanistan e Iraq non hanno certo migliorato la situazione, fino a far addirittura rivivere i fantasmi del Vietnam. In questo... (continuer)
Rifles and rosary beads
Non si può certo dire che Mary Gauthier sia un’artista particolarmente prolifica. E nemmeno troppo precoce, visto che ha pubblicato il suo primo disco quando era già trentacinquenne. Sono passati più di dodici anni dal bellissimo Mercy Now che la rivelò ad un pubblico più vasto e più di sette dall’ultimo album in studio, The Foundling. Tutti indizi che rivelano come le sue opere vengano più dall’anima che dal “mestiere”. E questo vale ancora di più per questo ultimo disco.
Mary Gauthier commenta l’America in guerra
Da quando gli Stati Uniti si sono assunti il ruolo di “gendarmi del mondo” quello dei reduci, dei war veterans, è sempre stato uno dei nervi scoperti della società americana. Negli ultimi vent’anni gli interventi in Kuwait, Afghanistan e Iraq non hanno certo migliorato la situazione, fino a far addirittura rivivere i fantasmi del Vietnam. In questo... (continuer)
I was an Army mechanic
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 7/3/2018 - 15:03
Rifles and Rosary Beads
2018
Rifles and rosary beads
Non si può certo dire che Mary Gauthier sia un’artista particolarmente prolifica. E nemmeno troppo precoce, visto che ha pubblicato il suo primo disco quando era già trentacinquenne. Sono passati più di dodici anni dal bellissimo Mercy Now che la rivelò ad un pubblico più vasto e più di sette dall’ultimo album in studio, The Foundling. Tutti indizi che rivelano come le sue opere vengano più dall’anima che dal “mestiere”. E questo vale ancora di più per questo ultimo disco.
Mary Gauthier commenta l’America in guerra
Da quando gli Stati Uniti si sono assunti il ruolo di “gendarmi del mondo” quello dei reduci, dei war veterans, è sempre stato uno dei nervi scoperti della società americana. Negli ultimi vent’anni gli interventi in Kuwait, Afghanistan e Iraq non hanno certo migliorato la situazione, fino a far addirittura rivivere i fantasmi del Vietnam. In questo... (continuer)
Rifles and rosary beads
Non si può certo dire che Mary Gauthier sia un’artista particolarmente prolifica. E nemmeno troppo precoce, visto che ha pubblicato il suo primo disco quando era già trentacinquenne. Sono passati più di dodici anni dal bellissimo Mercy Now che la rivelò ad un pubblico più vasto e più di sette dall’ultimo album in studio, The Foundling. Tutti indizi che rivelano come le sue opere vengano più dall’anima che dal “mestiere”. E questo vale ancora di più per questo ultimo disco.
Mary Gauthier commenta l’America in guerra
Da quando gli Stati Uniti si sono assunti il ruolo di “gendarmi del mondo” quello dei reduci, dei war veterans, è sempre stato uno dei nervi scoperti della società americana. Negli ultimi vent’anni gli interventi in Kuwait, Afghanistan e Iraq non hanno certo migliorato la situazione, fino a far addirittura rivivere i fantasmi del Vietnam. In questo... (continuer)
Rifles and rosary beads
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 7/3/2018 - 14:36
To Youth (My Sweet Roisin Dubh)
Alla Rosa Nera d’Irlanda -contrapposta idealmente alla Rosa Rossa della Casata Tudor (la rosa dei Lancaster)- sono dedicate un paio di canzoni, la prima scritta da un bardo del XVI/XVII secolo in gaelico irlandese.
Róisín Dubh (= little black rose) è Rosalinda, una fanciulla dal nome di Piccola Rosa, l’allegoria dell’Irlanda, una parola in codice coniata alla fine del Cinquecento/inizi Seicento: la rosa nera era un tempo una rosa di un colore rosso cupo, molto scuro, la rosa gotica per eccellenza associa alla morte. E tuttavia nel linguaggio dei fiori ottocentesco presenta molteplici significati: è sia la fine che l’inizio di un drastico cambiamento, una rinascita.
Questo testo contemporaneo è da leggersi anche come il canto dell'emigrante che lascia l'Irlanda intossicata dalla povertà e dalle lotte fratricide.
Terre Celtiche
Róisín Dubh (= little black rose) è Rosalinda, una fanciulla dal nome di Piccola Rosa, l’allegoria dell’Irlanda, una parola in codice coniata alla fine del Cinquecento/inizi Seicento: la rosa nera era un tempo una rosa di un colore rosso cupo, molto scuro, la rosa gotica per eccellenza associa alla morte. E tuttavia nel linguaggio dei fiori ottocentesco presenta molteplici significati: è sia la fine che l’inizio di un drastico cambiamento, una rinascita.
Questo testo contemporaneo è da leggersi anche come il canto dell'emigrante che lascia l'Irlanda intossicata dalla povertà e dalle lotte fratricide.
Terre Celtiche
ALLA GIOVENTÙ (MIA FRAGRANTE ROSA NERA )
(continuer)
(continuer)
envoyé par Cattia Salto 7/3/2018 - 13:50
Soldiering On
2018
Rifles and rosary beads
Non si può certo dire che Mary Gauthier sia un’artista particolarmente prolifica. E nemmeno troppo precoce, visto che ha pubblicato il suo primo disco quando era già trentacinquenne. Sono passati più di dodici anni dal bellissimo Mercy Now che la rivelò ad un pubblico più vasto e più di sette dall’ultimo album in studio, The Foundling. Tutti indizi che rivelano come le sue opere vengano più dall’anima che dal “mestiere”. E questo vale ancora di più per questo ultimo disco.
Mary Gauthier commenta l’America in guerra
Da quando gli Stati Uniti si sono assunti il ruolo di “gendarmi del mondo” quello dei reduci, dei war veterans, è sempre stato uno dei nervi scoperti della società americana. Negli ultimi vent’anni gli interventi in Kuwait, Afghanistan e Iraq non hanno certo migliorato la situazione, fino a far addirittura rivivere i fantasmi del Vietnam. In questo... (continuer)
Rifles and rosary beads
Non si può certo dire che Mary Gauthier sia un’artista particolarmente prolifica. E nemmeno troppo precoce, visto che ha pubblicato il suo primo disco quando era già trentacinquenne. Sono passati più di dodici anni dal bellissimo Mercy Now che la rivelò ad un pubblico più vasto e più di sette dall’ultimo album in studio, The Foundling. Tutti indizi che rivelano come le sue opere vengano più dall’anima che dal “mestiere”. E questo vale ancora di più per questo ultimo disco.
Mary Gauthier commenta l’America in guerra
Da quando gli Stati Uniti si sono assunti il ruolo di “gendarmi del mondo” quello dei reduci, dei war veterans, è sempre stato uno dei nervi scoperti della società americana. Negli ultimi vent’anni gli interventi in Kuwait, Afghanistan e Iraq non hanno certo migliorato la situazione, fino a far addirittura rivivere i fantasmi del Vietnam. In questo... (continuer)
I was bound to something bigger
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 7/3/2018 - 09:59
Roberto Vecchioni: Figlia
Concordo con lo splendore di questa canzone, ma devo dire che, da quando sono diventato papà ho cambiato improvvisamente l'ordine nella mia mente delle canzoni dedicate ai figli, e credo che oggi, quella che maggiormente mi emozioni sia "Orchi e Streghe sono soli" degli Afterhours "orchi e streghe sono soli ed io invece ora ho te"
Alessandro Piter Rei 6/3/2018 - 18:35
Hapishane Şarkısı V (ya da Aldırma Gönül)
d’après la version italienne LA CANZONE DEL CARCERE de Aytekinkaankurtul in Letteratura turca
d’une chanson turque – Hapishane Şarkısı V (ya da Aldırma Gönül) – Sabahattin Ali – 1933
Poème de Sabahattin Ali (1907-1948), écrivain, poète et journaliste turc.
Mis en musique dans les années 70 par Kerem Güney (1939-2012), important musicien et auteur-compositeur, et ensuite interprétée de très nombreux artistes.
Sabahattin Ali fut avant tout un enseignant. Il enseignait la langue allemande, car comme jeune et brillant licencié, il avait obtenu une bourse d’études en Allemagne. Mais à son retour en Turquie, il fut surveillé par la police politique du régime d’Atatürk et en 1933, il fut arrêté et emprisonné. C’est à cette période que ce poème se réfère. Ils le libérèrent à condition qu’il jure et célèbre en vers fidélité au président. Il le fit, mais ce n’était pas fini. Ses vers et ses mots... (continuer)
d’une chanson turque – Hapishane Şarkısı V (ya da Aldırma Gönül) – Sabahattin Ali – 1933
Poème de Sabahattin Ali (1907-1948), écrivain, poète et journaliste turc.
Mis en musique dans les années 70 par Kerem Güney (1939-2012), important musicien et auteur-compositeur, et ensuite interprétée de très nombreux artistes.
Sabahattin Ali fut avant tout un enseignant. Il enseignait la langue allemande, car comme jeune et brillant licencié, il avait obtenu une bourse d’études en Allemagne. Mais à son retour en Turquie, il fut surveillé par la police politique du régime d’Atatürk et en 1933, il fut arrêté et emprisonné. C’est à cette période que ce poème se réfère. Ils le libérèrent à condition qu’il jure et célèbre en vers fidélité au président. Il le fit, mais ce n’était pas fini. Ses vers et ses mots... (continuer)
LA CHANSON DE LA PRISON
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 6/3/2018 - 17:21
Don Kişot
Zucchero "Sugar" Fornaciari: Hai scelto me / You've chosen me / Don Chisciotte (Nâzim Hikmet, 1947)
6/3/2018 - 15:49
Nâzım Hikmet: L’Espagne
Testo originale in turco:
İSPANYA
20 Mayıs 1962, Moskova
Kimimiz altmışındadır
Kimimiz gitti daha ötelere
Kimimiz bir avuç kemiktir çoktan
İspanya gençliğimiz
İspanya bir kanlı güldür göğsümüzde açılmış
İspanya arkadaşlığımız ölümün karanlığında
İspanya arkadaşlığımız aydınlığında altedilmez umudun
Ve koca zeytin ağaçları yırtık pırtık
Ve toprak sarı ve toprak kırmızı ve delik deşik
Kimimiz altmışındadır
Kimimiz gitti daha ötelere
Kimimiz bir avuç kemiktir çoktan
39’da düştü Madrid
Acı tatlı neler geçti o gün bugündür başından insanoğlunun
İspanya 39’da düştü
Öfkeli sıcak sesi geliyor Asturya madenlerinden 62’de
Bilbao’da aydınlığı altedilemeyen umudumuzun
İspanya gençliğimizdi İspanya gençliğimizdir
İspanya alınyazımızdadır hepimizin
İSPANYA
20 Mayıs 1962, Moskova
Kimimiz altmışındadır
Kimimiz gitti daha ötelere
Kimimiz bir avuç kemiktir çoktan
İspanya gençliğimiz
İspanya bir kanlı güldür göğsümüzde açılmış
İspanya arkadaşlığımız ölümün karanlığında
İspanya arkadaşlığımız aydınlığında altedilmez umudun
Ve koca zeytin ağaçları yırtık pırtık
Ve toprak sarı ve toprak kırmızı ve delik deşik
Kimimiz altmışındadır
Kimimiz gitti daha ötelere
Kimimiz bir avuç kemiktir çoktan
39’da düştü Madrid
Acı tatlı neler geçti o gün bugündür başından insanoğlunun
İspanya 39’da düştü
Öfkeli sıcak sesi geliyor Asturya madenlerinden 62’de
Bilbao’da aydınlığı altedilemeyen umudumuzun
İspanya gençliğimizdi İspanya gençliğimizdir
İspanya alınyazımızdadır hepimizin
Yeshua Aroyo 6/3/2018 - 15:31
The War After the War
2018
Rifles and rosary beads
Non si può certo dire che Mary Gauthier sia un’artista particolarmente prolifica. E nemmeno troppo precoce, visto che ha pubblicato il suo primo disco quando era già trentacinquenne. Sono passati più di dodici anni dal bellissimo Mercy Now che la rivelò ad un pubblico più vasto e più di sette dall’ultimo album in studio, The Foundling. Tutti indizi che rivelano come le sue opere vengano più dall’anima che dal “mestiere”. E questo vale ancora di più per questo ultimo disco.
Mary Gauthier commenta l’America in guerra
Da quando gli Stati Uniti si sono assunti il ruolo di “gendarmi del mondo” quello dei reduci, dei war veterans, è sempre stato uno dei nervi scoperti della società americana. Negli ultimi vent’anni gli interventi in Kuwait, Afghanistan e Iraq non hanno certo migliorato la situazione, fino a far addirittura rivivere i fantasmi del Vietnam. In questo... (continuer)
Rifles and rosary beads
Non si può certo dire che Mary Gauthier sia un’artista particolarmente prolifica. E nemmeno troppo precoce, visto che ha pubblicato il suo primo disco quando era già trentacinquenne. Sono passati più di dodici anni dal bellissimo Mercy Now che la rivelò ad un pubblico più vasto e più di sette dall’ultimo album in studio, The Foundling. Tutti indizi che rivelano come le sue opere vengano più dall’anima che dal “mestiere”. E questo vale ancora di più per questo ultimo disco.
Mary Gauthier commenta l’America in guerra
Da quando gli Stati Uniti si sono assunti il ruolo di “gendarmi del mondo” quello dei reduci, dei war veterans, è sempre stato uno dei nervi scoperti della società americana. Negli ultimi vent’anni gli interventi in Kuwait, Afghanistan e Iraq non hanno certo migliorato la situazione, fino a far addirittura rivivere i fantasmi del Vietnam. In questo... (continuer)
Who's gonna care for the ones who care for the ones who went to war?
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 6/3/2018 - 14:34
The Torture Never Stops
Quanto mi manca FRANK.
Bell'articolo, complimenti!
marco
Bell'articolo, complimenti!
marco
marco 6/3/2018 - 13:26
Nada, la ragazza di Bube
Dal libro "Fiore di cappero" di Antonella Zucchini una ricostruzione del battibecco che precedette i fatti.
...don Scipione si fece verde di rabbia e dall'alto del suo scalino li apostrofò con durezza:
"O voi,indò vu credete di andare? Vu vorreste entrare in casa di Nostro Signore in queste condizioni?" tuonò accennando ai loro abiti.
Uno di questi gli si parò dinnanzi, senza paura.
"O bella,io in chiesa ci posso entrare quando mi pare" e mosse un passo.
Don Scipione gli si parò davanti. "un t'azzardare, sai? In pantaloni corti non si entra!"
Una ragazza mora con un fazzoletto rosso al collo intervenne.
"La settimana passata, in chiesa, c'erano i muratori coi pantaloni corti eppure vu siete stato zitto"
"E un vu gli avete detto nulla nemmeno a' fascisti quando gli entravano co' i gagliardetto!" rincarò un altro.
"E a' tedeschi quando sono entrati armati fino a' denti!" abbaiò un... (continuer)
...don Scipione si fece verde di rabbia e dall'alto del suo scalino li apostrofò con durezza:
"O voi,indò vu credete di andare? Vu vorreste entrare in casa di Nostro Signore in queste condizioni?" tuonò accennando ai loro abiti.
Uno di questi gli si parò dinnanzi, senza paura.
"O bella,io in chiesa ci posso entrare quando mi pare" e mosse un passo.
Don Scipione gli si parò davanti. "un t'azzardare, sai? In pantaloni corti non si entra!"
Una ragazza mora con un fazzoletto rosso al collo intervenne.
"La settimana passata, in chiesa, c'erano i muratori coi pantaloni corti eppure vu siete stato zitto"
"E un vu gli avete detto nulla nemmeno a' fascisti quando gli entravano co' i gagliardetto!" rincarò un altro.
"E a' tedeschi quando sono entrati armati fino a' denti!" abbaiò un... (continuer)
Silva 6/3/2018 - 10:14
Scarborough Fair/Canticle, provided with The Elfin Knight, Whittingham Fair and Rosemary Lane, and with an Appendix on Riddles Wisely Expounded
Io non sto con Oriana 5/3/2018 - 19:36
Un an e mez
[1968]
Nel disco "Milano Canta N°3", pubblicato nel 1968
Una canzone sulla naja, il servizio militare quando era obbligatorio. Il testo è ben reperibile in Rete ma purtroppo senza un audio che lo accompagni per verificarlo. Mi sà che il milanese lascia un po' a desiderare, ma tant'è... Se qualcuno avesse il disco o fosse milanese verace...
Nel disco "Milano Canta N°3", pubblicato nel 1968
Una canzone sulla naja, il servizio militare quando era obbligatorio. Il testo è ben reperibile in Rete ma purtroppo senza un audio che lo accompagni per verificarlo. Mi sà che il milanese lascia un po' a desiderare, ma tant'è... Se qualcuno avesse il disco o fosse milanese verace...
Faccio servizi ad ore,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 5/3/2018 - 18:29
נולדתי לשלום
You can't sing to it.
It's just translated
It's just translated
ICH WURDE FÜR DEN FRIEDEN GEBOREN.
(continuer)
(continuer)
envoyé par K 4/3/2018 - 15:07
Georges Brassens: Le petit joueur de flûteau
Oh, moi qui ai toujours pensé que Landerneau était une sorte de bled perdu quelque part à la pointe de la Bretagne, autant dire que ce Landerneau n’est rien d’autre que la Pologne de Jarry : « En Pologne, c’est-à-dire nulle part » ou enfin, presque. Historiquement, la Pologne est un pays à éclipses ; parfois, il existe ; parfois, il est envahi et dépecé – c’était le cas au temps de Jarry, lequel était breton, étant né à Laval et aimait la bicyclette.
Landerneau s’est aussi acquis une certaine célébrité par son épicerie.
Ainsi Parlait Lucien Lane
Landerneau s’est aussi acquis une certaine célébrité par son épicerie.
Ainsi Parlait Lucien Lane
Lucien Lane 4/3/2018 - 11:13
I Wish That The Wars Were All Over
anonyme
La versione cantata da Joan Baez in chiusura del suo nuovo e ultimo album "Whistle Down The Wind" del 2018
La voce non è più quella di una volta - 77 anni d'altra parte non sono pochi - ma il sentimento, la passione e l'impegno politico ci sono ancora.
I WISH THE WARS WERE ALL OVER
(continuer)
(continuer)
3/3/2018 - 23:46
Coachella - Woodstock in My Mind
(2017)
Scritta da Elizabeth Grant (Lana Del Rey), Rick Nowels, Rakim Mayers
Singolo estratto dall'album Lust For Life
In questa canzone Lana Del Rey racconta di aver passato il weekend al festival di Coachella in California proprio nei giorni in cui la tensione tra gli USA e la Corea del Nord raggiungevano il culmine. Di ritorno verso casa si ferma presso un bosco di sequoie e scrive questa canzone. "Volevo condividerla semplicemente augurandomi che un'individuale speranza e preghiera per la pace possa contribuire al suo raggiungimento nel lungo termine. Spero che tutti voi passiate una buona giornata, dalla California con amore.".
Scritta da Elizabeth Grant (Lana Del Rey), Rick Nowels, Rakim Mayers
Singolo estratto dall'album Lust For Life
In questa canzone Lana Del Rey racconta di aver passato il weekend al festival di Coachella in California proprio nei giorni in cui la tensione tra gli USA e la Corea del Nord raggiungevano il culmine. Di ritorno verso casa si ferma presso un bosco di sequoie e scrive questa canzone. "Volevo condividerla semplicemente augurandomi che un'individuale speranza e preghiera per la pace possa contribuire al suo raggiungimento nel lungo termine. Spero che tutti voi passiate una buona giornata, dalla California con amore.".
I was at Coachella, leanin' on your shoulder
(continuer)
(continuer)
3/3/2018 - 23:19
El Tano
MARTINO MASTINU
Dal '76 all'83, l'Argentina è stata oggetto di una fra le più feroci dittature che il continente sudamericano ricordi. Una dittatura che molti storici oggi ritengono una specie di prosecuzione degli orrori del nazismo
Ma è stata anche una dittatura che ha riguardato in modo particolare gli italiani e i sardi. Non si deve infatti dimenticare che Il 40% della popolazione argentina ha parenti di origine italiana, per questo molte centinaia di desaparecido sono risultati di origine italiana.
Ma lo sono anche molti dei loro persecutori e ormai ex ufficiali e sottufficiali: a cominciare da Juan Carlos Girardi, Julio Roberto Rossin e Josè Luis Porchetto, l’ammiraglio Emilio Massera, i generali Leopoldo Galtieri, Roberto Viola, Reynaldo Bignone e Armando Lambruschini, che insieme a personaggi anche loro militari quali Carlos Guillermo Suarez Mason, Santiago Omar Riverso, Alejandro... (continuer)
Bernart Bartleby 3/3/2018 - 22:54
Addio padre e madre addio
anonyme
Da Antologia (2009) di cui era uno dei 5 inediti.
Nella versione di Pietrangeli a salutare i genitori è un figlio che lascia la sua terra e famiglia per emigrare.
Nella versione di Pietrangeli a salutare i genitori è un figlio che lascia la sua terra e famiglia per emigrare.
ADDIO PADRE E MADRE ADDIO (IL CLANDESTINO)
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 3/3/2018 - 10:54
E quando muoio io (Nuovi stornelli socialisti)
La strofa che normalmente viene riportata ( e ricantata)
E la rigi’, la rigi’, la rigira
la rigira e mai la sbaglia
evviva i socialisti
abbasso la sbirraglia!
da un attento ascolto della incisione di Giuseppe Milano risulta invece
La rigi’, la rigi’, la rigiri
Biagini che mai la sbaglia
evviva i socialisti
abbasso la sbirraglia!
Mi pare evidente che nel Biagini in questione sia da individuarsi l’allora ben noto Gustavo Biagini, il diligente ed inflessibile funzionario del ministero del tesoro che Giolitti mandò a spulciare i bilanci ed a ricontare i soldi alla Banca Romana.
Fu lui a scoprire un ammanco di venticinque milioni di lire di cui nove milioni di banconote emesse abusivamente duplicando numeri di serie di biglietti già ritirati.
L’operato di Biagini fu osteggiato ma la relazione Alvisi – Biagini portò infine al famoso scandalo della Banca Romana.
Questo confermerebbe la retrodatazione presunta rispetto al 1908
E la rigi’, la rigi’, la rigira
la rigira e mai la sbaglia
evviva i socialisti
abbasso la sbirraglia!
da un attento ascolto della incisione di Giuseppe Milano risulta invece
La rigi’, la rigi’, la rigiri
Biagini che mai la sbaglia
evviva i socialisti
abbasso la sbirraglia!
Mi pare evidente che nel Biagini in questione sia da individuarsi l’allora ben noto Gustavo Biagini, il diligente ed inflessibile funzionario del ministero del tesoro che Giolitti mandò a spulciare i bilanci ed a ricontare i soldi alla Banca Romana.
Fu lui a scoprire un ammanco di venticinque milioni di lire di cui nove milioni di banconote emesse abusivamente duplicando numeri di serie di biglietti già ritirati.
L’operato di Biagini fu osteggiato ma la relazione Alvisi – Biagini portò infine al famoso scandalo della Banca Romana.
Questo confermerebbe la retrodatazione presunta rispetto al 1908
Giovanni Bartolomei da Prato 2/3/2018 - 20:25
La pignata
Caro Roberto Ardizzone, ho appena comprato il tuo libro su Giuseppe Schiera. Stasera comincio a leggerlo ma ho già visto che tante poesie di Peppe Schiera - come già sapevamo - sono davvero giuste per questo sito. Mi dai il permesso di contribuirne qualcuna, con le tue traduzioni?
Grazie
Un caro saluto dal lontano Piemonte
Grazie
Un caro saluto dal lontano Piemonte
Bernart Bartleby 2/3/2018 - 19:57
Ho parlato con la gente, e tutti mi hanno detto...
"Ho parlato con la gente, e tutti mi hanno detto..." è un flusso di coscienza e una riflessione dei Casa del Fico sull'uomo e sulla società.
Ho la dannata percezione della degenerazione
(continuer)
(continuer)
envoyé par chicosbligo 2/3/2018 - 18:23
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Sull'aria del "Pensionato" di Francesco Guccini
Da un'idea involontaria di Luca Monducci
Ex capostazione e cofondatore del newsgroup it.fan.guccini (1996)