canzone che rasenta la perfezione, sia nella forma lirica che nella composizione musicale (vedi il live con gli atoms for peace). Complimenti per averla aggiunta
Il traduttore di "La Madonna col cappotto di pelliccia" citato nell'introduzione non è Bruno Berni ma Rosita D'Amora.
B.B. 17/2/2018 - 21:17
Vorrei dedicare al caro Occitano Bernart un'altra meravigliosa canzone musicata da Livaneli su testo di Sabahattin Ali: Mia Leyli Ley (me la fece ascoltare tanto tempo fa per primo al saz il Maestro Francois Rabbath a casa sua un pomeriggio parigino di pioggia con alla voce Tülây German)
Testo svedese / Swedish lyrics / Paroles suedoises / Svensk text: Bo Setterlind (1923-1991)
Nota. Il testo svedese di Bo Setterlind è del tutto indipendente dal testo originale greco: si tratta in definitiva di una canzone autonoma sulla musica del Καημός di Theodorakis. Una traduzione italiana è data in nota. [RV]
EN SÅNG OM FRIHET [1] (continuer)
envoyé par Juha Rämö 20/2/2018 - 12:35
Testo inglese / English lyrics / Paroles anglaises Lyrics translate
Ah, che intimo piacere vedere che qualcuno ricorda Zulfu Livaneli. Un gigante purtroppo misconosciuto, un altro che non ringrazierò mai abbastanza, un altro di quelli che fu capace di rubarmi l'anima. Quella sera del 22 ottobre 1999 quando venne a Sanremo a ritirare il premio alla carriera avevo le lacrime agli occhi nel sentirlo cantare le inquietudini, i malesseri e le aspirazioni civili della Turchia contemporanea. Venne con dei musicisti acustici fantastici, il kanun metteva i brividi, cantò sette canzoni che ricordo ancora quasi tutte a memoria: Gun Olur (testo di Orhan Veli), Sus Soyleme (testo di Louis Aragon), Kan Cucekleri, Leylim Ley (testo di Sabahattin Alì)(che in Francia ascoltai la prima volta dal saz del grande Francois Rabbath)e addirittura la mia preferita Belalim adattata in italiano. Un capolavoro di sensibilità e poesia. Che dono ascoltarlo, quest'uomo ha musicato Brecht,... (continuer)
Flavio Poltronieri 19/2/2018 - 20:46
Grazie Flavio per i tuoi ricordi così precisi e sentiti su Livaneli. Io ho ancora nelle orecchie la sua musica che accompagnava le terribili e bellissime immagini di film come "Sürü" (Il gregge) e "Yol" (La strada) che Yilmaz Güney dirigeva dal carcere.
Ne approfitto per suggerire una traduzione diversa del verso "senin yolunu gözlüyor atom bombası falan": non conosco il turco ma, alla luce dei versi precedenti e di una passata su GoogleTranslate, potrebbe ben essere "Sappi che ti aspetta la bomba atomica et cetera"
anche se il suo autore rivelò nel 62 che la canzone in realtà era dedicata a Pippo Barzizza, quando uscì, il regime, ancor prima che il popolo, la interpretò come una parodia degli atteggiamenti tronfi e ridicoli di Starace. Tipico di ogni regime, ma anche dei politici attuali, avere l'orticaria per l'ironia vera o immaginaria.
Con l'ironia invece non ha nulla a che fare la pubblicazione della foto del cadavere trucidato di Starace, con le didascalie 'prima' e 'dopo'. Ha a che vedere semmai col pessimo gusto. La canzonetta fu utilizzata per sbeffeggiare il gerarca all'apice del potere, non certo per maramaldeggiare sul suo cadavere. Pubblicarla non rende onore a un sito interessante che si autodefinisce 'contro la guerra'
xavier 18/2/2018 - 09:41
Caro xavier, nessuno ha dileggiato nessuno o maramaldeggiato su alcuno.
Le foto sono senza commento.
La vita e la Storia hanno sempre un prima e un dopo.
Quanto al gusto, non tutti sono alla menta.
Quanto alle CCG/AWS, ti sarai accorto che non è soltanto un sito "contro la guerra", che è a libera contribuzione ed amministrato. Se gli anninistratori avessero riscontrato qualcosa così di "pessimo gusto" da risultare impubblicabile, l'avrebbero rimossa subito.
La cover di Pippo Franco, realizzata nel 1967 per la pubblicità in Carosello dell'acqua e bibite San Pellegrino, la réclame introdotta dal personaggio del Maestro Bombardone.
Poi nell'LP del 1968 "I personaggi di Pippo Franco"
"Si tratta dell’adattamento italiano del quasi omonimo brano di Larry Verne “Mr. Custer” lanciato nel lontano 1960, che in chiave comica riprende il rifiuto di un soldato semplice di andare in guerra contro i sioux al comando del generale Custer, prevedendo la beffarda e scontata riuscita della battaglia. Una canzone in un certo senso che si riallaccia velatamente alla protesta mondiale contro la guerra nel Vietnam, che riscontrava allora anche nel movimento beat italiano la piena condanna.
In definitiva una cover riuscita e personalizzata ad hoc che riesce a mostrare ancora una volta la verve ironica del nostro Pippo, che si distinguerà in seguito come attore comico... (continuer)
Oggi sarebbe il 78° compleanno di Fabrizio De André, è tutto un fiorire di iniziative per ricordarlo. La RAI lo ha recentemente omaggiato nella fiction "Fabrizio De André - Principe libero", un film che - nonostante la brillante interpretazione di Luca Marinelli e degli altri attori - ci ha lasciati un po' perplessi per la scelta di voler raccontare solo un lato, quello più famigliare, di De André che forse non è neanche il più interessante. Ma d'altra parte De André ha avuto un'influenza così grande su almeno tre generazioni che sarebbe stato impossibile raccontarlo tutto in una qualsiasi opera. Noi preferiamo quindi ricordarlo nel giorno del suo compleanno invitandovi a leggere i contributi che due persone che conosciamo bene hanno lasciato in un bel progetto chiamato "La mia prima volta con Fabrizio De André".
À propos d’Ulrike Meinhoff, de son assassinat en prison et de ceux de certains de ses amis, il peut être intéressant de lire la chanson « Tortures et suicides d’État ».Tortures et Suicides d’État
À propos d’Ulrike Meinhoff, de son assassinat en prison et de ceux de certains de ses amis, il peut être intéressant de lire la chanson « Tortures et suicides d’État ».Tortures et Suicides d’État