One Headlight
So long ago, I don't remember when
(continuer)
(continuer)
envoyé par Lorenzo Masetti 4/7/2017 - 23:09
Bella Ciao
anonyme
La versione dei Modena City Ramblers
Modena City Ramblers' Version
La versione ormai strafamosa dei Modena City Ramblers, eseguita in chiusura di ogni concerto:
presenta 2 campionamenti musicali:
intro al flauto : "The lonesome boatman", tradizionale irlandese, conosciuta dai ramblers dalla versione di Finbar & Eddie Furey:
ma ne esiste anche una versione dei Dropkick Murphy's dal loro ultimo album 11 stories of pain and glory (2017):
Il secondo strumentale è invece un tradizionale scozzese: "Come ye o' er frae France" interpretata tra gli altri dagli Steeleye Span nel loro Parcel of Rogues (1973)
e dai Tannahill Weavers:
Oltre che da Ewan McColl
fonte: lagrandefamiglia.it
Modena City Ramblers' Version
La versione ormai strafamosa dei Modena City Ramblers, eseguita in chiusura di ogni concerto:
presenta 2 campionamenti musicali:
intro al flauto : "The lonesome boatman", tradizionale irlandese, conosciuta dai ramblers dalla versione di Finbar & Eddie Furey:
ma ne esiste anche una versione dei Dropkick Murphy's dal loro ultimo album 11 stories of pain and glory (2017):
Il secondo strumentale è invece un tradizionale scozzese: "Come ye o' er frae France" interpretata tra gli altri dagli Steeleye Span nel loro Parcel of Rogues (1973)
e dai Tannahill Weavers:
Oltre che da Ewan McColl
fonte: lagrandefamiglia.it
Dq82 4/7/2017 - 16:31
Violence, violence!
[1971]
Parole di Serge Lama
Musica di Jean-Christophe e Nicolas Pelletier, che si firmavano con nomi greci, rispettivamente Costakos e Xatkis
Arrangiamento musicale di Alain Goraguer
Nel disco della Merkouri intitolato “Je suis grecque”
Non una CCG ma una canzone di Resistenza.
Durante la dittatura dei colonnelli (1967-1974) la Merkouri, cui venne revocata la cittadinanza greca, fu esule in Francia.
Parole di Serge Lama
Musica di Jean-Christophe e Nicolas Pelletier, che si firmavano con nomi greci, rispettivamente Costakos e Xatkis
Arrangiamento musicale di Alain Goraguer
Nel disco della Merkouri intitolato “Je suis grecque”
Non una CCG ma una canzone di Resistenza.
Durante la dittatura dei colonnelli (1967-1974) la Merkouri, cui venne revocata la cittadinanza greca, fu esule in Francia.
Prépare ton homme à la révolution
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 4/7/2017 - 12:58
Parcours:
La Grèce des colonels, 1967-1974
Par dix, par cent, par mille...
[1971]
Parole di Claude Lemesle
Musica di Stavros Xarchakos / Σταύρος Ξαρχάκος
Arrangiamento musicale di Alain Goraguer
Nel disco della Merkouri intitolato “Je suis grecque”
Durante la dittatura dei colonnelli (1967-1974) la Merkouri, cui venne revocata la cittadinanza greca, fu esule in Francia.
Parole di Claude Lemesle
Musica di Stavros Xarchakos / Σταύρος Ξαρχάκος
Arrangiamento musicale di Alain Goraguer
Nel disco della Merkouri intitolato “Je suis grecque”
Durante la dittatura dei colonnelli (1967-1974) la Merkouri, cui venne revocata la cittadinanza greca, fu esule in Francia.
C'était en ce temps de solitude et de misère
(continuer)
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envoyé par Bernart Bartleby 4/7/2017 - 12:20
Parcours:
La Grèce des colonels, 1967-1974
Mes amis d'hier
[1971]
Parole di Claude Lemesle
Musica di Stavros Xarchakos / Σταύρος Ξαρχάκος
Arrangiamento musicale di Alain Goraguer
Nel disco della Merkouri intitolato “Je suis grecque”
Durante la dittatura dei colonnelli (1967-1974) la Merkouri, cui venne revocata la cittadinanza greca, fu esule in Francia.
Parole di Claude Lemesle
Musica di Stavros Xarchakos / Σταύρος Ξαρχάκος
Arrangiamento musicale di Alain Goraguer
Nel disco della Merkouri intitolato “Je suis grecque”
Durante la dittatura dei colonnelli (1967-1974) la Merkouri, cui venne revocata la cittadinanza greca, fu esule in Francia.
Mes amis d'hier, mes compagnons
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 4/7/2017 - 12:15
Parcours:
La Grèce des colonels, 1967-1974
L'étrangère
[1971]
Parole di Pierre Delanoë
Versione francese, ma con testo significativamente diverso, di Εγώ είμαι ξένος που περνά (Ο δικαστής), scritta da Mikis Theodorakis / Mίκης Θεοδωράκης e Manos Elefhterìou / Μάνος Ελευθερίου
Arrangiamento musicale di Alain Goraguer
Nel disco della Merkouri intitolato “Je suis grecque”
Durante la dittatura dei colonnelli (1967-1974) la Merkouri, cui venne revocata la cittadinanza greca, fu esule in Francia.
Parole di Pierre Delanoë
Versione francese, ma con testo significativamente diverso, di Εγώ είμαι ξένος που περνά (Ο δικαστής), scritta da Mikis Theodorakis / Mίκης Θεοδωράκης e Manos Elefhterìou / Μάνος Ελευθερίου
Arrangiamento musicale di Alain Goraguer
Nel disco della Merkouri intitolato “Je suis grecque”
Durante la dittatura dei colonnelli (1967-1974) la Merkouri, cui venne revocata la cittadinanza greca, fu esule in Francia.
Le rire des bourreaux est noir
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 4/7/2017 - 12:07
Parcours:
La Grèce des colonels, 1967-1974
Der Pflaumenbaum
Bellissima. Ottima l ' interpretazione, che parla di diritti negati.Mi piace tanto anche pensare a un susino bambino umanizzato nel box,a un vecchio solo chiuso in un ricovero anziani ,anche solo e non de ambulante in casa propria con rari contatti umani.tutti noi o presto o tardi siamo quel susino nel cortile.Purtroppo!!!!!!!!
luciana 4/7/2017 - 09:57
Le soleil de nos coeurs
[1971]
Parole di Claude Lemesle
Musica di Nicolas Pelletier, che si firma col nome greco di Xatkis
Nel disco della Merkouri intitolato “Je suis grecque”, dove la canzone è interpretata insieme ad Andonis Kaloyannis / Aντώνης Καλογιάννης
Durante la dittatura dei colonnelli (1967-1974) la Merkouri, cui venne revocata la cittadinanza greca, fu esule in Francia.
Parole di Claude Lemesle
Musica di Nicolas Pelletier, che si firma col nome greco di Xatkis
Nel disco della Merkouri intitolato “Je suis grecque”, dove la canzone è interpretata insieme ad Andonis Kaloyannis / Aντώνης Καλογιάννης
Durante la dittatura dei colonnelli (1967-1974) la Merkouri, cui venne revocata la cittadinanza greca, fu esule in Francia.
Elle est d'ici elle aime chanter
(continuer)
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envoyé par Bernart Bartleby 4/7/2017 - 09:47
Parcours:
La Grèce des colonels, 1967-1974
La Blanche Hermine et Le départ du partisan
PAGINA IN ALLESTIMENTO
PAGE UNDER CONSTRUCTION
PAGE EN PRÉPARATION
PAGE UNDER CONSTRUCTION
PAGE EN PRÉPARATION
[1970]
Paroles et musique: Gilles Servat
Parole e musica di Gilles Servat
Album: Gilles Servat [inclus: La Blanche Hermine] [1971]
E una caterva d'altri
Le départ du partisan:
[1976]
Paroles et musique: Gilles Servat
Parole e musica di Gilles Servat
Album: Le pouvoir des mots
J'ai rencontré ce matin
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby + CCG/AWS Staff 3/7/2017 - 22:26
Classes
[1976]
Parole e musica di Gilles Servat
Nel suo album intitolato “Le pouvoir des mots”
Testo trovato su Kalondour
La città bretone di Fougères ha avuto una tradizione nell'industria calzaturiera: fin dagli inizi del XX secolo diviene infatti come la “capitale” dell'industria calzaturiera femminile in Francia. In realtà, la “vocazione calzaturiera” di Fougères risale a molto prima, ma in un settore particolare: quello della produzione di ciabatte e pantofole. Verso il 1850, tale produzione ha una crisi, e allora il settore si riorienta verso la produzione di calzature vere e proprie; una produzione che ha talmente successo (specialmente nel comparto femminile), che Fougères diviene una città operaia aumentando del 124% la sua popolazione (9344 abitanti nel 1856, 20952 nel 1901, vale a dire la popolazione che all'incirca ha ancora oggi). Circa dodicimila operaie e operai vi lavorano in... (continuer)
Parole e musica di Gilles Servat
Nel suo album intitolato “Le pouvoir des mots”
Testo trovato su Kalondour
La città bretone di Fougères ha avuto una tradizione nell'industria calzaturiera: fin dagli inizi del XX secolo diviene infatti come la “capitale” dell'industria calzaturiera femminile in Francia. In realtà, la “vocazione calzaturiera” di Fougères risale a molto prima, ma in un settore particolare: quello della produzione di ciabatte e pantofole. Verso il 1850, tale produzione ha una crisi, e allora il settore si riorienta verso la produzione di calzature vere e proprie; una produzione che ha talmente successo (specialmente nel comparto femminile), che Fougères diviene una città operaia aumentando del 124% la sua popolazione (9344 abitanti nel 1856, 20952 nel 1901, vale a dire la popolazione che all'incirca ha ancora oggi). Circa dodicimila operaie e operai vi lavorano in... (continuer)
Aujourd'hui le travail à cessé
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 3/7/2017 - 22:24
Villejuif
[1973]
Scritta da Alice Dona (compositrice e cantante) e Sylvain Lebel (paroliere)
Nell'album di Reggiani intitolato “Bon à tirer”
A Villejuif, in Val-de-Marne, alla fine dell'800 fu creata la prima UMD (acronimo per Unités pour malades difficiles) di Francia, un ospedale psichatrico per malati mentali giudicati pericolosi per sé stessi o per la collettività. Fautore di questo modello organizzativo fu il dottor Henri Colin. Il centro è ancora esistente e si chiama “Établissement public de santé Paul-Guiraud”, intitolato ad un altro psichiatra attivo fino agli anni 50 e uno dei primi a privilegiare il trattamento farmacologico nella “cura” (più che altro la sedazione) del dolore mentale.
Nel racconto di Serge Reggiani l'ospedale psichiatrico, e quello criminale in particolare, diventa il paradigma dell'istituzione totale, della repressione, di ogni regime.
Il testo della canzone l'ho... (continuer)
Scritta da Alice Dona (compositrice e cantante) e Sylvain Lebel (paroliere)
Nell'album di Reggiani intitolato “Bon à tirer”
A Villejuif, in Val-de-Marne, alla fine dell'800 fu creata la prima UMD (acronimo per Unités pour malades difficiles) di Francia, un ospedale psichatrico per malati mentali giudicati pericolosi per sé stessi o per la collettività. Fautore di questo modello organizzativo fu il dottor Henri Colin. Il centro è ancora esistente e si chiama “Établissement public de santé Paul-Guiraud”, intitolato ad un altro psichiatra attivo fino agli anni 50 e uno dei primi a privilegiare il trattamento farmacologico nella “cura” (più che altro la sedazione) del dolore mentale.
Nel racconto di Serge Reggiani l'ospedale psichiatrico, e quello criminale in particolare, diventa il paradigma dell'istituzione totale, della repressione, di ogni regime.
Il testo della canzone l'ho... (continuer)
Je n’vous écris pas de Grèce
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 3/7/2017 - 21:20
Il fannullone
CIAO FANNULLONE
E così alla fine se n'è andato anche Paolo Villaggio. Villaggio Paolo, non "Fantozzi". A leggere in giro sembra che sia morto prima il rag. Fantozzi Ugo, e poi, in sottordine, tale Paolo Villaggio, che tra l'altro è coautore di questa e di un'altra canzone del suo amico Fabrizio De André. Evaporati ora tutti e due in una nuvola rossa, in una delle molte feritoie della notte assieme a gatti, chitarre, genove, professor krantz e chissà quante altre cose. Ed è così che preferiamo ricordarlo, Paolo Villaggio: come un immenso, meraviglioso e lunare fannullone. Almeno nel momento estremo, Fantozzi se ne stia buono in sala mensa. Ma sia comunque ben chiaro che la Corazzata Kotionkin resterà per sempre una cagata pazzesca!
A Paolo Villaggio alziamo alla sua salute una bottiglia di Peroni ghiacciata, con tanto di frittatona di cipolle e rutto libero. Proprio oggi che se n'è andata anche Solvi Stubing, la bionda della birra Peroni. Che te la porti lei la birra: Gott ist ein lautes Nichts, ihn rührt kein Nun noch Hier.
CCG/AWS Staff 3/7/2017 - 17:29
Un bombardier avec ses bombes
[1975]
Parole e musica di Daniel Bangalter, in arte Daniel Vangarde, classe 1947, produttore musicale e paroliere francese, ebreo polacco di origine. E' il padre di Thomas Bangalter, del duo elettronico Daft Punk
Traccia d'apertura del suo – credo – unico album del 1975.
Testo trovato su Bide & Musique
Parole e musica di Daniel Bangalter, in arte Daniel Vangarde, classe 1947, produttore musicale e paroliere francese, ebreo polacco di origine. E' il padre di Thomas Bangalter, del duo elettronico Daft Punk
Traccia d'apertura del suo – credo – unico album del 1975.
Testo trovato su Bide & Musique
Je suis simplement représentant
(continuer)
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envoyé par Bernart Bartleby 3/7/2017 - 15:20
Parle-moi d'un homme heureux
[1975]
Parole di Catherine Ribeiro
Musica di Catherine Ribeiro e Patrice Moullet
Nel disco di Catherine Ribeiro intitolato “(Libertés ?)”, con il gruppo Alpes
Testo trovato su Paroles Musique
Parole di Catherine Ribeiro
Musica di Catherine Ribeiro e Patrice Moullet
Nel disco di Catherine Ribeiro intitolato “(Libertés ?)”, con il gruppo Alpes
Testo trovato su Paroles Musique
Comment sortir du noir
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 3/7/2017 - 14:00
Miséricordes / Misericordia
[2010]
Parole e musica di Joan Pau Verdier
Nell'album intitolato “Les rêves gigognes”
Testo trovato sul sito dell'autore
Parole e musica di Joan Pau Verdier
Nell'album intitolato “Les rêves gigognes”
Testo trovato sul sito dell'autore
Pitié pour l’absence
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 3/7/2017 - 13:31
Faits divers I & II
[1975]
Parole e musica di Joan Pau Verdier
Il brano che intitola il suo album del 1975
Testo trovato sul sito dell'autore
Parole e musica di Joan Pau Verdier
Il brano che intitola il suo album del 1975
Testo trovato sul sito dell'autore
Ça se passe au siècle vingt au pays des hommes
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 3/7/2017 - 13:17
La neige rouge
Versi di René Guy Cadou
Testo trovato nella raccolta “Poésie la vie entière: Oeuvres poétiques complètes” pubblicata nel 1976 (riedita nel 2001).
Musica di Gilles Servat, nel suo album “Hommage à René-Guy Cadou” pubblicato nel 1981.
Una poesia cui Flavio Poltronieri accennava a commento di Jeune homme à la médaille.
Testo trovato nella raccolta “Poésie la vie entière: Oeuvres poétiques complètes” pubblicata nel 1976 (riedita nel 2001).
Musica di Gilles Servat, nel suo album “Hommage à René-Guy Cadou” pubblicato nel 1981.
Una poesia cui Flavio Poltronieri accennava a commento di Jeune homme à la médaille.
Noël précoce encor le sang
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 2/7/2017 - 23:37
Porcherie/La jeunesse emmerde le front national
La versione dei Ramoneurs de menhirs feat. Bagad Bro Kimperlè: Porcherie 2017
Dq82 2/7/2017 - 22:48
Liberté couleur des feuilles
LIBERTÀ COLOR DI FOGLIE
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby & Flavio Poltronieri 2/7/2017 - 18:31
Si vous allez à la Foire de Scarborough avec Simon et Garfunkel, il faudrait que vous y soyez accompagnés par un Chevalier Elfe, un Cantique contre la guerre, un mineur de charbon, Martin Carthy, Ewan McColl et Peggy Seeger, Bob Dylan, le grand savant américain Francis James Child, Œdipe et la Sphinx, Samson, la Devinette de Verone, un Lauréat, les Muppets jusqu'au Diable en personne... Cette chanson à l'histoire vraiment millénaire méritait une page composite et tout à fait nouvelle, avec une nouvelle introduction historique (seulement en italien pour le moment): Une histoire très, très longue...
Riccardo Venturi 2/7/2017 - 00:55
Occhi verdi
Da una Poesia di Morena Colombo dedicata alla martire partigiana Augusta Pavesi.
La Sezione ANPI di Verbania intitolata alla Partigiana Augusta Pavesi
La sua amica Mariuccia Morandi la ricorda come una bella ragazza con i capelli ramati e gli occhi verdi, andavano assieme a scuola di ricamo quando avevano 10, 11 anni.
Col trasferimento a Cambiasca si sono perse di vista e si sono ritrovate 5 anni dopo, in tragiche circostanze nel carcere di Pallanza. Mariuccia era stata prelevata con la mamma dalla sua abitazione poiché i suoi fratelli erano Partigiani.
Nel carcere seppe della presenza di Augusta e Augusta della sua; grazie ad una guardiana riuscirono ad incontrarsi.
Mariuccia racconta: “Un mattino presto la porta della mia cella si aprì ed entrò Augusta.
La secondina aveva fatto il miracolo, correndo i suoi rischi. Ci siamo abbracciate piangendo e ridendo, ricordando in quei pochi... (continuer)
La Sezione ANPI di Verbania intitolata alla Partigiana Augusta Pavesi
La sua amica Mariuccia Morandi la ricorda come una bella ragazza con i capelli ramati e gli occhi verdi, andavano assieme a scuola di ricamo quando avevano 10, 11 anni.
Col trasferimento a Cambiasca si sono perse di vista e si sono ritrovate 5 anni dopo, in tragiche circostanze nel carcere di Pallanza. Mariuccia era stata prelevata con la mamma dalla sua abitazione poiché i suoi fratelli erano Partigiani.
Nel carcere seppe della presenza di Augusta e Augusta della sua; grazie ad una guardiana riuscirono ad incontrarsi.
Mariuccia racconta: “Un mattino presto la porta della mia cella si aprì ed entrò Augusta.
La secondina aveva fatto il miracolo, correndo i suoi rischi. Ci siamo abbracciate piangendo e ridendo, ricordando in quei pochi... (continuer)
Tu fiore aperto al domani
(continuer)
(continuer)
1/7/2017 - 17:43
Ottocento
Versione francese di Maryse da Lyricstranslate
XIXIÈME SIÈCLE
(continuer)
(continuer)
1/7/2017 - 00:14
Bank of Fuck Off
(2001)
Album: "Tutto bene"
Che cos'è un grimaldello di fronte a un titolo azionario? Che cos'è l'effrazione di una banca di fronte alla fondazione di una banca?
(Bertolt Brecht, L'opera da tre soldi)
Album: "Tutto bene"
Che cos'è un grimaldello di fronte a un titolo azionario? Che cos'è l'effrazione di una banca di fronte alla fondazione di una banca?
(Bertolt Brecht, L'opera da tre soldi)
Derubate i pezzenti
(continuer)
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30/6/2017 - 23:10
Augh
(2017)
dal nuovo album "Recidiva" di Mara Redeghieri, la ex cantante degli Üstmamò
Augh: un’onomatopea, un “falso storico”, l’attribuzione fumettistica e cinematografica di un connotato primitivo. È logos colonialistico: l’uomo occidentale che pensa di rivolgersi al nativo emulando il suo linguaggio, imponendo la sua visione di linguaggio.
Come un canto di battaglia, Augh procede su un ritmo di ispirazione tribale, incombente e percussivo. La voce sta sul battere: incalza, martella, marcia. Ha un suono metallico, arcigno, un ibrido tra l’avatar e il corporate.
L’uomo occidentale si presenta con i verbi all’infinito, senza coniugarli: come nel più gretto degli stereotipi sullo scontro di civiltà, come certi doppiaggi italiani che ancora oggi stuprano il senso di un personaggio genericamente ‘straniero’.
Noi avere macchina molto potente
Noi avere internet connection credit... (continuer)
dal nuovo album "Recidiva" di Mara Redeghieri, la ex cantante degli Üstmamò
Augh: un’onomatopea, un “falso storico”, l’attribuzione fumettistica e cinematografica di un connotato primitivo. È logos colonialistico: l’uomo occidentale che pensa di rivolgersi al nativo emulando il suo linguaggio, imponendo la sua visione di linguaggio.
Come un canto di battaglia, Augh procede su un ritmo di ispirazione tribale, incombente e percussivo. La voce sta sul battere: incalza, martella, marcia. Ha un suono metallico, arcigno, un ibrido tra l’avatar e il corporate.
L’uomo occidentale si presenta con i verbi all’infinito, senza coniugarli: come nel più gretto degli stereotipi sullo scontro di civiltà, come certi doppiaggi italiani che ancora oggi stuprano il senso di un personaggio genericamente ‘straniero’.
Noi avere macchina molto potente
Noi avere internet connection credit... (continuer)
Noi avere macchina molto potente
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30/6/2017 - 21:24
Ultimo discorso registrato
I 4 in un tramonto italiano potrebbero essere il gruppo dei fisici di via panisperna che erano cinque (il quattro e' una licenza poetica per una questione di musicalita') e l'esplosione la bomba atomica, che fu costruita grazie alle loro ricerche, l'ultima guerra proprio la seconda guerra mondiale.
Lino 30/6/2017 - 07:51
L.A.P.D
Album: Ignition
L.A.P.D. è il Los Angeles Police Department, protagonista nel 1992 di gravi abusi che portarono alla cosiddetta "Rivolta di Los Angeles" (L.A. riots).
L.A.P.D. è il Los Angeles Police Department, protagonista nel 1992 di gravi abusi che portarono alla cosiddetta "Rivolta di Los Angeles" (L.A. riots).
When cops are taking care of business I can understand
(continuer)
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29/6/2017 - 04:11
Gaetano Bresci
[2013]
Album: Collane e coltelli
Album: Collane e coltelli
Non ha più lume questa gente dispersa
(continuer)
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envoyé par L'Anonimo Toscano del XXI Secolo 29/6/2017 - 00:32
Parcours:
Gaetano Bresci
L'altro sono io
Chanson italienne – L’altro sono io – Erica Boschiero – 2016
Chanson réalisée pendant les ateliers de citoyenneté tenus par la chantautrice Erica Boschiero dans 12 écoles de l’Alto Friuli (Haut Frioule) au printemps 2016
Le but de ces ateliers était de réfléchir aux thèmes de la diversité, du préjugé, des minorités et d’approfondir cette réflexion.
Chaque groupe a relevé des stéréotypes et des préjugés relatifs à un groupe particulier marginalisé, et approfondi les réels vécus par les membres de ce groupe.
Chanson réalisée pendant les ateliers de citoyenneté tenus par la chantautrice Erica Boschiero dans 12 écoles de l’Alto Friuli (Haut Frioule) au printemps 2016
Le but de ces ateliers était de réfléchir aux thèmes de la diversité, du préjugé, des minorités et d’approfondir cette réflexion.
Chaque groupe a relevé des stéréotypes et des préjugés relatifs à un groupe particulier marginalisé, et approfondi les réels vécus par les membres de ce groupe.
L’AUTRE, C’EST MOI
(continuer)
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envoyé par Marco Valdo M.I. 28/6/2017 - 21:47
Lettre à des amis perdus
Dedicato a Bernart da un vagone dondolante, forse come quello di "Incontro"....
Ricordo che l'interpretazione di Julos Beaucarne è presente anche nel CD omaggio a Cadou edito da EPM - Poètes & Chansons nel 2002.
Ricordo che l'interpretazione di Julos Beaucarne è presente anche nel CD omaggio a Cadou edito da EPM - Poètes & Chansons nel 2002.
LETTERA A DEGLI AMICI PERDUTI
(continuer)
(continuer)
envoyé par Flavio Poltronieri 28/6/2017 - 19:56
Binario 21 un treno per Auschwitz
Brano trovato su Youtube di un autore sconosciuto.
Dove portano i treni del binario 21
(continuer)
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envoyé par dq82 28/6/2017 - 19:08
Parcours:
Camps d'extermination, Trains
Binario 21
2014
Le stagioni di Anna Frank
Prosegue febbrile ed appassionata l’attività discografica di Renato Franchi e della sua Orchestrina del Suonatore Jones, andando di pari passo ai loro apprezzatissimi concerti, e a distanza di poco più di un anno da “Filastrocche Scritte Per Strada”, li ritroviamo alle prese con “Le Stagioni Di Anna”, album nato dopo un viaggio/concerto nei campi di concentramento tedeschi di Auschwitz e Birkenau del Gennaio 2011, e dedicato al coraggio e al sorriso di Laura Prati e Adriana Cavalieri. Il disco raccoglie tredici brani tra originali e riletture, che nel loro insieme compongono un vero e proprio concept album sulla grande tragedia della Shoà. Ad impreziosire il tutto è la presenza di alcuni ospiti d’eccezione come il jazzista Max De Aloe, il batterista Gianfranco D’Adda, Alberto Bertoli, la tromba di Fabio Beltramini, nonché lo scrittore e giornalista Claudio... (continuer)
Le stagioni di Anna Frank
Prosegue febbrile ed appassionata l’attività discografica di Renato Franchi e della sua Orchestrina del Suonatore Jones, andando di pari passo ai loro apprezzatissimi concerti, e a distanza di poco più di un anno da “Filastrocche Scritte Per Strada”, li ritroviamo alle prese con “Le Stagioni Di Anna”, album nato dopo un viaggio/concerto nei campi di concentramento tedeschi di Auschwitz e Birkenau del Gennaio 2011, e dedicato al coraggio e al sorriso di Laura Prati e Adriana Cavalieri. Il disco raccoglie tredici brani tra originali e riletture, che nel loro insieme compongono un vero e proprio concept album sulla grande tragedia della Shoà. Ad impreziosire il tutto è la presenza di alcuni ospiti d’eccezione come il jazzista Max De Aloe, il batterista Gianfranco D’Adda, Alberto Bertoli, la tromba di Fabio Beltramini, nonché lo scrittore e giornalista Claudio... (continuer)
Cade la notte con le lacrime agli occhi
(continuer)
(continuer)
envoyé par dq82 28/6/2017 - 18:44
Parcours:
Camps d'extermination, Trains
Trincea
2016
Finestre
Finestre
Tra le righe di questa pagina scura
(continuer)
(continuer)
envoyé par dq82 28/6/2017 - 18:04
Parcours:
La Grande Guerre (1914-1918)
Ballade LXIV: Au jour d'ui veult chascun guerre mener
[XIV° secolo]
Una ballata composta da Eustache Deschamps, o Eustache Morel [1345-1405]
Testo trovato su Diachronie, sito belga dedicato alla poesia medievale.
Eustache Deschamps, poeta e uomo d'armi (fu poeta di corte ma anche ufficiale d'armi, scudiero e balivo) conobbe da vicino il potere e le sue lusinghe ma ebbe pure il destino di nascere alla vigilia dello scoppio della “Guerra dei 100 anni” e vide per tutta la vita anche le devastazioni, i saccheggi, la miseria, la morte. Forse parlare di un suo ripudio della guerra – come ho fatto nel'introduzione ad altre sue ballate – è improprio, ma certamente Eustache Deschamps, uomo colto ed intelligente, capiva che quella guerra, così prolungata, così feroce, era una guerra profondamente ingiusta dove i potenti e le loro soldataglie (e in particolare i “routiers”, i mercenari soldati di ventura) facevano il bello ed il cattivo tempo, disponendo... (continuer)
Una ballata composta da Eustache Deschamps, o Eustache Morel [1345-1405]
Testo trovato su Diachronie, sito belga dedicato alla poesia medievale.
Eustache Deschamps, poeta e uomo d'armi (fu poeta di corte ma anche ufficiale d'armi, scudiero e balivo) conobbe da vicino il potere e le sue lusinghe ma ebbe pure il destino di nascere alla vigilia dello scoppio della “Guerra dei 100 anni” e vide per tutta la vita anche le devastazioni, i saccheggi, la miseria, la morte. Forse parlare di un suo ripudio della guerra – come ho fatto nel'introduzione ad altre sue ballate – è improprio, ma certamente Eustache Deschamps, uomo colto ed intelligente, capiva che quella guerra, così prolungata, così feroce, era una guerra profondamente ingiusta dove i potenti e le loro soldataglie (e in particolare i “routiers”, i mercenari soldati di ventura) facevano il bello ed il cattivo tempo, disponendo... (continuer)
Au jour d'ui veult chascun guerre mener
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 28/6/2017 - 17:34
I passi del mattino
2016
Finestre
Feat. Marino Severini
Brano per la memoria, per non dimenticare, dal Groove Combact Folk Rock.
Si parte con un dolce incipit del flauto di Marta e Chitarra Acustica, per l’introduzione di questa storia vera, cantata dalla suggestiva voce di Marino Severini con Renato.
La canzone è il racconto, cantato con rabbia, dolore e commozione della vicenda del 10 Agosto del 1944 in Piazzale Loreto a Milano, dove i fascisti e i nazisti trucidarono all’alba 15 persone per rappresaglia, presi a caso, tra Operai, Impiegati, Commercianti, Antifascisti e gente comune.
Il testo è un omaggio alla Resistenza partigiana, a tutte le persone che hanno perso la vita per darci una società democratica, senza guerre e senza violenza, che hanno fatto la storia del nostro paese. Come i 15 “Ragazzi” di Piazzale Loreto, qui ricordati uno per uno con il loro nome e cognome e professione.
Località... (continuer)
Finestre
Feat. Marino Severini
Brano per la memoria, per non dimenticare, dal Groove Combact Folk Rock.
Si parte con un dolce incipit del flauto di Marta e Chitarra Acustica, per l’introduzione di questa storia vera, cantata dalla suggestiva voce di Marino Severini con Renato.
La canzone è il racconto, cantato con rabbia, dolore e commozione della vicenda del 10 Agosto del 1944 in Piazzale Loreto a Milano, dove i fascisti e i nazisti trucidarono all’alba 15 persone per rappresaglia, presi a caso, tra Operai, Impiegati, Commercianti, Antifascisti e gente comune.
Il testo è un omaggio alla Resistenza partigiana, a tutte le persone che hanno perso la vita per darci una società democratica, senza guerre e senza violenza, che hanno fatto la storia del nostro paese. Come i 15 “Ragazzi” di Piazzale Loreto, qui ricordati uno per uno con il loro nome e cognome e professione.
Località... (continuer)
Ricordo un giorno lontano, il 10 agosto del 1944
(continuer)
(continuer)
envoyé par dq82 28/6/2017 - 17:16
Ballo per l'onore (La ciociara)
Ringraziamo Benedetto Vecchio che ci ha inviato il testo corretto
CCG/AWS staff 28/6/2017 - 06:45
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Parole e musica di Jakob Dylan
dall'album Bringing Down the Horse.
La morte delle idee, di Signora Libertà e del sogno americano
"I tend to write with a lot of metaphors and images, so people take them literally. The song's meaning is all in the first verse. It's about the death of ideas. The first verse says, 'The death of the long broken arm of human law.' At times, it seems like there should be a code among human beings that is about respect and appreciation. I wasn't feeling like there was much support outside the group putting together the record. In the chorus, it says, 'C'mon try a little.' I didn't need everything to get through, I could still get through - meaning 'one headlight."
(Jakob Dylan)
Forse la canzone più famosa dei Wallflowers, una band americana capitanata da uno con un cognome ingombrante. Jakob Dylan è il figlio di quel signore dai mille volti, recentemente... (continuer)