Approfitto di questa paginetta "di servizio" per condividere con tutti una piccola guida all'uso del bottoncino "link" (magari poi la inserisco in un altro posto più opportuno) che ho appena spedito a B.B.
Il bottoncino "link" è lì da tempo, recentemente ha subito un "restyling" come dicono i webmaster fighi con un cambio di icona.
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Il Retemastro 2017/10/23 - 22:50
'un ci capisco una sega. Però è normale, per quel che mi riguarda!
Apprezzo il tuo sforzo....però con me, l'informàtiha va spiegata in sanfredianino.....tipo...orattuppìgi hì...poittuppìgi di là....chiedere alla Dani per conferma :-)
Versione italiana di Luca Taddia (riprende sostanzialmente la versione di Tito Schipa Jr. salvo alcune piccole modifiche, incipit in primis)
Nude (2015)
Ad oggi la canzone, con un'introduzione di Mario Bonanno, era attribuita al percorso sulla dittatura argentina, ho trascritto all'ascolto il recitativo di Marco Paolini, nel quale si parla di Cile, cambio percorso ed elimino l'introduzione presente che lascio qui sotto a memoria:
Un ritratto del mondo alla fine del mondo, cupo, crepuscolare, assediato dalle ombre e dai fantasmi dell'Argentina di Jorge Videla.
(da "Rosso sopra verde è la mia divisa - canzoni d'autore contro la guerra" di Mario Bonanno, Bastogi editore)
Luca Lanzi della Casa del vento racconta un aneddoto riguardo a questo brano, alla fine della registrazione Sauro Lanzi (il fisarmonicista) disse (alla toscana): "Bello questo brano, semmai un po' 'orto"
Non so perché, ce l'avevo in testa e non ricordavo alcune strofe, così l'ho cercata con G. Grazie per l'ottima spiegazione (mi son sempre chiesto chi era Marco).
Strange Fruit
di Alessandra Daniele
da carmilla online
Durante le funeree celebrazioni per il decennale del PD, Renzi ha respinto con tono indignato l’accusa di fascismo, protestando ancora una volta la natura democratica e addirittura progressista del suo partito, che è sempre stato il principale rappresentante italiano dell’oligarchia politico-finanziaria che sta trascinando il pianeta alla rovina.
Come dice anche la Bibbia, l’albero si riconosce dai frutti.
E il sedicente centrosinistra italiano è un albero che produce strani frutti da sempre. Dalla Prima Repubblica, col consociativismo spartitorio DC-PCI e la cosiddetta solidarietà nazionale antiterrorismo che produsse le leggi speciali, alla Seconda Repubblica della definitiva fusione fra i resti di PCI e DC.
Il primo governo Prodi fruttò la precarizzazione del lavoro con la legge Treu.
Il successivo governo D’Alema (colui che... (Continues)
daniela -k.d.- 2017/10/23 - 12:37
Questa associazione tra l'albero degli impiccati e l'albero del PD la trovo soltanto una più o meno originale metafora giornalistico-letteraria.
Piuttosto mi chiedo dove sia finito l'albero della libertà della sinistra italiana e dove siano finiti i suoi frutti.
E poi chi dovrebbe abbatterlo 'sto albero maledetto? Mi sembra tanto di sentir risuonare il cinquecentesco interrogativo di Félix Lope de Vega: ¿Quien le pone el cascabel al gato?...
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