X RV questa pagina, se possibile sembra essere pure più corposa delle altre. Ci sono da caricare e cercare i testi delle versioni di 4 ghetti diversi: http://holocaustmusic.ort.org
Tra l'altro una era già presente, è anzi una delle prime canzoni Yiddish ad essere inserite, che valga però la pena (pur lasciando la pagina originale) di inserirla anche qui?
Nota testuale. Anche per questo testo non era reperibile in rete la versione in caratteri ebraici, che è stata quindi ricostruita dalla trascrizione “tradizionale” presente in Rete. Il testo presenta delle espressioni in polacco che, nella trascrizione suddetta, vengono rese rispettivamente con przydziel e widzial-karta: non immaginando come potessero essere rese nell'alfabeto ebraico (secondo la pronuncia [ˈpʃɨʥ̑aw]? Secondo la presupposta grafia?), si è scelto di lasciarle non trascritte nel testo in caratteri ebraici, ma inserendole nella reale forma polacca (przydział, wydział-karta). Si tratta, naturalmente, di un procedimento del tutto arbitrario che potrebbe essere però essere smentito soltanto da un testo originale reale. [RV]
Questa versione racconta della Szajnówna (qui menzionata nella grafia yiddish, Shaynuvna), che lavorava al magazzino del cibo e truffava le autorità accumulando... (Continues)
La canzone era in qualche modo già presente sulle CCG.
Si vedano i commenti ad ישׂראליק di Leyb Rozental.
Mi ricordavo del brano ma la ricerca interna non mi dava purtroppo risultati per "Papirosn" o "Papirosen" o "Papirossen".
Poi ho fatto una ricerca nei miei segnalibri, ho ritrovato questa pagina dedicata all'Yiddish Tango e da lì sono risalito alle CCG attraverso la traslitterazione in caratteri latini.
Mi sa che a Riccardo toccherà il lavoro aggiuntivo di uniformare i contributi.
Intanto vi saluto da un paesino di 28 abitanti che si chiama S. Martino in Tremoleto, comune di Poppi (AR). Per collegarmi al sito ci ho messo un numero di minuti pari a quello degli abitanti del paesino. Però mi sono portato dietro il librone di yiddish.
Solo per la questione del titolo, per il momento: da come è stato inserito qua, sarebbe "Papirosn", ed è la forma in yiddish standard. In yiddish il plurale si forma in parecchi modi, ma "-n" è la forma normale. Alcuni altri nomi lo formano normalmente in "-en", però in pratica le due forme sono interscambiabili perché la "e" di "-en" è comunque semimuta (come in tedesco, del resto). Ad ogni modo, "Papirosn" è la forma corretta.
Saluti ancora dal paesino casentinese e a presto! Ora vo a camminà' pe' boschi.
Intanto lascio tutti i messaggi, probabilmente a pagina finita non avranno molto senso:
X RV ho inserito la tua spiegazione sulla doppia trascrizione (ma nel frattempo è comparsa pure la terza "Papirossen")
X BB ho accorpato le 2 introduzioni, e trasportato i testi qui mancanti.
Nota. E' stata mantenuta questa trascrizione, che è esatta e pienamente rispondente ai criteri YIVO. Il ritornello è però sempre stato riportato interamente.
PAPIROSN (Continues)
Contributed by Bernart Bartleby (originariamente 17/2/2014) 2016/8/18 - 16:38
Veramente il testo della versione dei KlezRoym contiene anche delle parole in polacco, una delle quali - "przydział" - con il significato di assegnazione dei viveri, buoni pasto- già nel titolo.
Salud
Sono abbastanza ignorante in materia, come sai il nostro linguista è Riccardo, ma credo che sia abbastanza normale che vi siano termini polacchi.
Dalla Treccani: Lingua di fusione (shmeltssprakh), lo y. nel corso della sua evoluzione ha assimilato e trasformato in modo originale elementi germanici, ebraico-aramaici, slavi, romanzi.
Visto che anche nel testo riportato qui sopra detti termini sono messi fra le parentesi, non credo che si tratti di parole provvienienti dallo yiddish. È il "burocratese" del Terzo Reich, credo, stiamo a Łódź, una città polacca sotto l'occupazione tedesca.
Saluti
"Ricorda, o cittadino, questa data
E spiegala ai tuoi figli
E ai figli dei tuoi figli
Racconta loro
Come un popolo in rivolta
Si liberasse un giorno
Dall’oppressore
E narra loro
Le mille e mille gesta di quei prodi
Che sui monti, nei borghi e in ogni passo
Sbarrarono il passo all’invasore
Né ti scordar dei morti
Né ti scordar di raccontare
Cos’è stato il fascismo
E il nazismo
E la guerra
Ricorda le rovine, le stragi, la fame e la miseria
Lo scroscio delle bombe e il pianto delle madri
Ricordati di Buchenwald
Delle camere a gas, dei forni crematori
E tutto questo
Spiega ai tuoi figli
E ai figli dei tuoi figli
Non perché l’odio e la vendetta duri
Ma perché sappian quale immenso bene
Sia la libertà
E imparino ad amarla
E la conservino intatta
E la difendano sempre."
Il nome del poeta autore del testo, che fu piuttosto noto per questa e altre composizioni, è Giovanni Olivotto, nato a Belluno proprio sul finire dell'Ottocento (fu proprio uno dei "Ragazzi del 99"nella Grande Guerra). Sempre a Belluno moriva nella prima metà degli anni Cinquanta del secolo scorso. Il territorio della provincia di Belluno conobbe un massiccio fenomeno di emigrazione,per decenni anche dopo la Seconda Guerra, come del resto l'intero territorio veneto, con rare eccezioni...il tema era (e tuttora rimane) quindi molto sentito.
Il nipote, Domenego 2016/8/17 - 18:15
Grazie Domenego,
chissà se puo darci qualche notizia in più sul suo familiare Giovanni Olivotto, così attribuendogli la canzone potremo fare anche una bella scheda biografica.
Trascrizione in caratteri latini del testo in Yiddish standard, in base ai criteri YIVO Standard Yiddish Romanized lyrics according to YIVO principles
KALT: A LIDL FUN LODZHER GETO 1945 (Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2016/8/16 - 23:32
Trascrizione del testo secondo la pronuncia, rifatta in base ai criteri YIVO Romanized Yiddish lyrics according to pronunciation and reshaped in accordance with YIVO principles
Nota. Rispetto al testo presente in rete, a parte i consueti adattamenti alla norma YIVO, sono stati corretti anche alcuni errori.
Sembra quasi quello che sta succedendo oggi nella Turchia di Erdogan. L'unica differenza è che partner non sono gli USA ma la Russia di un altro ditt-attore acclamato dalle fesse masse, lo Czar Vladimir Putin.
Questa traduzione è da considerarsi provvisoria dato che non ho potuto confrontare il testo originale riportato sopra con altre fonti (a parte il file audio) che al momento mi risultano non reperibili. In futuro altri offriranno sicuramente una versione più affidabile.
I commenti nei blog, normalmente, oscillano tra la cieca condivisione di un'idea, o il rifiuto preconcetto della stessa.
Difficile leggere lucide e allo stesso tempo garbate prese di posizione, che senza offendere chi la pensa diversamente, siano in grado di sviluppare coerentemente una tesi dalla A alla Z.
Nel caso di specie, trovo i commenti di Riccardo Venturi e Lorenzo Masetti due esempi di intelligente manifestazione del proprio pensiero.
Mi ha fatto piacere leggervi.