Al Dievel (La marcia del Diavolo)
Versione spagnola di Santiago
"... Soñabamos con un mundo diferente, un mundo de libertad, un mundo de justicia, un mundo de paz y un mundo de fraternidad y serenidad. Tengo 85 años, y desde entonces han pasado sesenta, y por desgracia ése mundo no existe... Así que, reflexionen, razonen con la cabeza y continúen nuestra lucha... "
(Germano Nicolini, al final de la canción)
AL DIABLO (LA MARCHA DEL COMANDANTE DIABLO)
(continuer)
(continuer)
envoyé par Santiago 11/7/2016 - 21:43
L'amore ai tempi del caos
El AMOR EN LOS TIEMPOS DEL CAOS
(continuer)
(continuer)
envoyé par Santiago 11/7/2016 - 20:39
Ach, all wir armen Teufel
[1942]
Parole di Walter Hammer, pseudonimo di Walter Hösterey (1988-1966), scrittore ed editore tedesco.
Testo trovato sul Volksliederarchiv, dove non viene detto nulla circa la melodia.
Il testo, o una sua parte, si trova anche in “Kazett-Lyric. Untersuchungen zu Gedichten und Liedern aus dem Konzentrationslager Sachsenhausen” (1995), dove però viene attribuito ad autore anonimo.
Scrittore precoce, Walter Hammer assunse il suo nome d’arte in onore di Nietzsche e del suo “Crepuscolo degl'idoli; come si filosofa col martello”. Poi se ne partì entusiasta per la Grande Guerra ma vi fece ritorno da convinto pacifista e antimilitarista, disgustato dall’orrore di quella inutile carneficina. Dopo la guerra Hammer divenne persino presidente dell’Associazione Veterani per la Pace. Militante ed esponente del Partito Repubblicano, nel 1932 fu tra i firmatari dell’appello all’unione delle forze democratiche... (continuer)
Parole di Walter Hammer, pseudonimo di Walter Hösterey (1988-1966), scrittore ed editore tedesco.
Testo trovato sul Volksliederarchiv, dove non viene detto nulla circa la melodia.
Il testo, o una sua parte, si trova anche in “Kazett-Lyric. Untersuchungen zu Gedichten und Liedern aus dem Konzentrationslager Sachsenhausen” (1995), dove però viene attribuito ad autore anonimo.
Scrittore precoce, Walter Hammer assunse il suo nome d’arte in onore di Nietzsche e del suo “Crepuscolo degl'idoli; come si filosofa col martello”. Poi se ne partì entusiasta per la Grande Guerra ma vi fece ritorno da convinto pacifista e antimilitarista, disgustato dall’orrore di quella inutile carneficina. Dopo la guerra Hammer divenne persino presidente dell’Associazione Veterani per la Pace. Militante ed esponente del Partito Repubblicano, nel 1932 fu tra i firmatari dell’appello all’unione delle forze democratiche... (continuer)
Ach, all wir armen Teufel
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 11/7/2016 - 19:16
Parcours:
Camps d'extermination
Wir haben so manches Lager gebaut
anonyme
[1939-45]
Canzone con melodia ignota, di anonimo autore di lingua tedesca, quasi sicuramente un prigioniero politico, internato in qualche campo nazista. E, a meno che non si tratti di un testo collettivo, l’autore doveva essersi passato diversi campi, almeno quello di Esterwegen nell’Emsland e quelli di Sachsenhausen e Ravensbrück nel Brandeburgo.
Il brano può essere datato tra il 1939, anno in cui fu inaugurato il campo di Ravensbrück, ed il 1945.
Il testo l’ho trovato sul Volksliederarchiv, così come ripreso da “Lieder aus den faschistischen Konzentrationslagern”, una raccolta edita dalla Taschen nel 1962. Ma le prime due strofe si trovano anche in “Kazett-Lyric. Untersuchungen zu Gedichten und Liedern aus dem Konzentrationslager Sachsenhausen”, a cura di Katja Klein, raccolta di poesie e canzoni composte dai prigionieri di Sachsenhausen, pubblicata nel 1995, nel cinquantenario della sua liberazione.
Canzone con melodia ignota, di anonimo autore di lingua tedesca, quasi sicuramente un prigioniero politico, internato in qualche campo nazista. E, a meno che non si tratti di un testo collettivo, l’autore doveva essersi passato diversi campi, almeno quello di Esterwegen nell’Emsland e quelli di Sachsenhausen e Ravensbrück nel Brandeburgo.
Il brano può essere datato tra il 1939, anno in cui fu inaugurato il campo di Ravensbrück, ed il 1945.
Il testo l’ho trovato sul Volksliederarchiv, così come ripreso da “Lieder aus den faschistischen Konzentrationslagern”, una raccolta edita dalla Taschen nel 1962. Ma le prime due strofe si trovano anche in “Kazett-Lyric. Untersuchungen zu Gedichten und Liedern aus dem Konzentrationslager Sachsenhausen”, a cura di Katja Klein, raccolta di poesie e canzoni composte dai prigionieri di Sachsenhausen, pubblicata nel 1995, nel cinquantenario della sua liberazione.
Wir haben so manches Lager gebaut
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 11/7/2016 - 18:22
Parcours:
Camps d'extermination
Les affreux
(1968)
Paroles : Albert Vidalie
Musique : Louis Bessières
I mercenari francesi partiti a combattere in Katanga non fanno una bella figura e soprattutto fanno una brutta fine in questa canzone di Serge Reggiani che può ben rappresentare l'altra faccia del mercenario di Lucera, la canzone intrisa di romanticismo da due soldi che per questo ebbe tanto successo tra i neofascisti italiani.
Paroles : Albert Vidalie
Musique : Louis Bessières
I mercenari francesi partiti a combattere in Katanga non fanno una bella figura e soprattutto fanno una brutta fine in questa canzone di Serge Reggiani che può ben rappresentare l'altra faccia del mercenario di Lucera, la canzone intrisa di romanticismo da due soldi che per questo ebbe tanto successo tra i neofascisti italiani.
Les filles sont en deuil
(continuer)
(continuer)
envoyé par Euskalion 10/7/2016 - 17:30
The Story of a Soldier (La Storia Di Un Soldato)
Chanson du film extraordinaire de Sergio Leone :
"Le bon, la brute et le truand".
Elle est chantée par un choeur accompagné de musiciens de prisonniers sudistes, "dirigé" négligemment par un gardien de prison nordiste, dans un camp où se retrouvent les trois "héros" de l'histoire.
Les soldats doivent chanter pour couvrir le bruit du tabassage de celui qu'ils prennent pour l'un des leurs. Mais il s'agit d'un épisode déconcertant, mêlant la bagarre entre des fripouilles sans scrupules et l'émotion irrésistible qui saisit les prisonniers obligés de couvrir la séance de torture.
Une des scènes les plus poignantes du cinéma !
Pendant ce temps dans l'Espagne de Franco où était tournée la scène, de vrais policiers et militaires torturaient d'auhentiques prisonniers, souvent des prisonniers politiques. La poésie est parfois si dérisoire...
Les paroles sont de Tommie Connor, et la musique... d'Ennio Morricone bien sûr !
"Le bon, la brute et le truand".
Elle est chantée par un choeur accompagné de musiciens de prisonniers sudistes, "dirigé" négligemment par un gardien de prison nordiste, dans un camp où se retrouvent les trois "héros" de l'histoire.
Les soldats doivent chanter pour couvrir le bruit du tabassage de celui qu'ils prennent pour l'un des leurs. Mais il s'agit d'un épisode déconcertant, mêlant la bagarre entre des fripouilles sans scrupules et l'émotion irrésistible qui saisit les prisonniers obligés de couvrir la séance de torture.
Une des scènes les plus poignantes du cinéma !
Pendant ce temps dans l'Espagne de Franco où était tournée la scène, de vrais policiers et militaires torturaient d'auhentiques prisonniers, souvent des prisonniers politiques. La poésie est parfois si dérisoire...
Les paroles sont de Tommie Connor, et la musique... d'Ennio Morricone bien sûr !
Bugles are calling
(continuer)
(continuer)
envoyé par Euskalion 10/7/2016 - 16:38
Radicalized
[2015]
Parole di Conor Oberst, membro fondatore della band e pure front man dei Bright Eyes
Musica dei Desaparecidos (Conor Oberst, Landon Hedges, Matt Baum, Denver Dalley e Ian McElroy)
Nel disco intitolato “Payola”
Gli effetti della guerra e dell’ingiustizia su chi rimane e vede radicarsi dentro di sè l’odio fino a perdere la ragione...
Lo sfondo è lo stesso, un teatro di guerra, un paese sotto occupazione come l’Iraq o l’Afghanistan.
Il primo punto di vista è quello di un ragazzo del posto, un musulmano, che vede la propria famiglia morire per le bombe e per la fame, la sorellina uccisa dagli occupanti...
Nella strofa successiva è un ragazzino americano che riceve la notizia della morte del fratello maggiore, reclutato di recente nell’esercito (perchè senza prospettive di lavoro), spedito a combattere in Medio Oriente e saltato in aria con il suo humvee su di una mina dei ribelli...
Personalmente non è che condivida molto questa associazione piuttosto semplificante. Ritengo invece più corretta la seguente:
Parole di Conor Oberst, membro fondatore della band e pure front man dei Bright Eyes
Musica dei Desaparecidos (Conor Oberst, Landon Hedges, Matt Baum, Denver Dalley e Ian McElroy)
Nel disco intitolato “Payola”
Gli effetti della guerra e dell’ingiustizia su chi rimane e vede radicarsi dentro di sè l’odio fino a perdere la ragione...
Lo sfondo è lo stesso, un teatro di guerra, un paese sotto occupazione come l’Iraq o l’Afghanistan.
Il primo punto di vista è quello di un ragazzo del posto, un musulmano, che vede la propria famiglia morire per le bombe e per la fame, la sorellina uccisa dagli occupanti...
Nella strofa successiva è un ragazzino americano che riceve la notizia della morte del fratello maggiore, reclutato di recente nell’esercito (perchè senza prospettive di lavoro), spedito a combattere in Medio Oriente e saltato in aria con il suo humvee su di una mina dei ribelli...
Personalmente non è che condivida molto questa associazione piuttosto semplificante. Ritengo invece più corretta la seguente:
My whole family tree has got nothing to eat
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 10/7/2016 - 15:29
Von Maur Massacre
[2015]
Parole di Conor Oberst, membro fondatore della band e pure front man dei Bright Eyes
Musica dei Desaparecidos (Conor Oberst, Landon Hedges, Matt Baum, Denver Dalley e Ian McElroy)
Nel disco intitolato “Payola”
Robert A. Hawkins era nato nel 1988 da genitori americani in una base della RAF in Gran Bretagna. I suoi lo abbandonarono da piccolo e Robert crebbe in una famiglia di amici nei pressi di Omaha, Nebraska (la stessa città da cui provengono Conor Oberst e i suoi Desaparecidos). Come spesso accade ai bambini abbandonati anche Robert sviluppò subito una forte sofferenza e fin dall’età di 4 anni anni fu avviato a trattamenti psichiatrici, che non risolsero nulla. Robert trascorse 15 anni entrando e uscendo dagli ospedali. Nel 2006 Robert fu espulso dalla scuola che frequentava e l’anno seguente, nelle settimane precedenti il Natale, fu lasciato dalla sua fidanzata e licenziato... (continuer)
Parole di Conor Oberst, membro fondatore della band e pure front man dei Bright Eyes
Musica dei Desaparecidos (Conor Oberst, Landon Hedges, Matt Baum, Denver Dalley e Ian McElroy)
Nel disco intitolato “Payola”
Robert A. Hawkins era nato nel 1988 da genitori americani in una base della RAF in Gran Bretagna. I suoi lo abbandonarono da piccolo e Robert crebbe in una famiglia di amici nei pressi di Omaha, Nebraska (la stessa città da cui provengono Conor Oberst e i suoi Desaparecidos). Come spesso accade ai bambini abbandonati anche Robert sviluppò subito una forte sofferenza e fin dall’età di 4 anni anni fu avviato a trattamenti psichiatrici, che non risolsero nulla. Robert trascorse 15 anni entrando e uscendo dagli ospedali. Nel 2006 Robert fu espulso dalla scuola che frequentava e l’anno seguente, nelle settimane precedenti il Natale, fu lasciato dalla sua fidanzata e licenziato... (continuer)
Tearing all the posters off the wall
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 10/7/2016 - 15:04
Parcours:
Armes, la guerre chez soi tous les jours
Wo das Lager steht
anonyme
Sulla melodia della popolare tedesca "Nordseewellen" (o, per esteso, "Wo die Nordseewellen trecken an den Strand").
B.B. 10/7/2016 - 13:48
Περιμένοντας τοὺς βαρβάρους
Purtroppo mi sono accorto soltanto adesso della nota della prof.sa Margherita Pieracci Harwell, che ha voluto gentilmente segnalare l'errore iconografico riguardo a Margherita Dalmati. Cerco di rimediare, seppure con mesi di ritardo, inserendo un'immagine autentica di Margherita Dalmati al posto di quella di Cristina Campo. Ne risalta naturalmente anche ciò che ha scritto la prof.sa Pieracci Harwell sulla bellezza e sulla finezza di entrambe.
Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 9/7/2016 - 19:19
Barbos barbel barbù
2013
Mat e famat
Poi in
2015
Terra e pace
Allegra storia di diserzione; per sfuggire ai fascisti che lo volevano arruolare, un montanaro verace non esita a farsi seppellire nel carro del letame per poter uscire dalla stalla e beffare i corvi neri (tratto da un fatto realmente accaduto a Lozio durante il fascismo).
Mat e famat
Poi in
2015
Terra e pace
Allegra storia di diserzione; per sfuggire ai fascisti che lo volevano arruolare, un montanaro verace non esita a farsi seppellire nel carro del letame per poter uscire dalla stalla e beffare i corvi neri (tratto da un fatto realmente accaduto a Lozio durante il fascismo).
Barbos barbel barbù
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 9/7/2016 - 17:58
Parcours:
Déserteurs
Θερμοπύλες
Da: Costantino Kavafis, Cinquantacinque poesie, a cura di Nelo Risi e Margherita Dalmati; Milano, Einaudi, 1968.
TERMOPILI
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 9/7/2016 - 11:34
Als die Nazis die Kommunisten holten
KUN NATSIT TULIVAT HAKEMAAN KOMMUNISTEJA
(continuer)
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 9/7/2016 - 07:10
Θερμοπύλες
Traduzione inglese di Edmund Keeley e Philip Sherrard
Μετέφρασαν στα ἀγγλικά ὁ Ἐντμουντ Κήλυ καί ὁ Φίλιπ Σέρραρντ
Μετέφρασαν στα ἀγγλικά ὁ Ἐντμουντ Κήλυ καί ὁ Φίλιπ Σέρραρντ
Da/from/ἀπὸ: C.P. Cavafy, Collected Poems. Translated by Edmund Keeley and Philip Sherrard. Edited by George Savidis. Revised Edition. Princeton University Press, 1992, in: C.P.Cavafy, The Official Website of the Cavafy Archive.
THERMOPYLAE
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 9/7/2016 - 00:26
Vietnam
2016
A Day for the Hunter, A Day for the Prey
Author: Abraham Jay
A Day for the Hunter, A Day for the Prey
Author: Abraham Jay
Vietnam, Vietnam,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 8/7/2016 - 21:54
Parcours:
Guerre au Vietnam: vue des USA
A Day for the Hunter, a Day for the Prey
2016
A Day for the Hunter, A Day for the Prey
Il titolo del nuovo disco deriva da un proverbio haitiano e dal libro eponimo di Gage Averill (del 1997) incentrato sui nessi tra potere e musica nell’isola caraibica; un lavoro che aveva attratta McCalla soprattutto per il concetto di ‘resistenza’ all’oppressione esterna ma anche interna, che caratterizza la tradizione musicale haitiana. «Ho sentito che questo proverbio cattura davvero l’essenza dello spirito di Haiti, che per me è molto legato alla lotta per i diritti umani e la sovranità politica», racconta McCalla a National Public Radio. Su un altro livello, continua l’artista, il titolo «mi ha fatto pensare ai ruoli che tutti noi giochiamo nella nostra vita, […] in cui a volte ci si sente come cacciatore, e talvolta preda». Accanto a Leyla (violoncello, banjo tenore, chitarra, canto) la formazione base include suo marito Daniel Tremblay... (continuer)
A Day for the Hunter, A Day for the Prey
Il titolo del nuovo disco deriva da un proverbio haitiano e dal libro eponimo di Gage Averill (del 1997) incentrato sui nessi tra potere e musica nell’isola caraibica; un lavoro che aveva attratta McCalla soprattutto per il concetto di ‘resistenza’ all’oppressione esterna ma anche interna, che caratterizza la tradizione musicale haitiana. «Ho sentito che questo proverbio cattura davvero l’essenza dello spirito di Haiti, che per me è molto legato alla lotta per i diritti umani e la sovranità politica», racconta McCalla a National Public Radio. Su un altro livello, continua l’artista, il titolo «mi ha fatto pensare ai ruoli che tutti noi giochiamo nella nostra vita, […] in cui a volte ci si sente come cacciatore, e talvolta preda». Accanto a Leyla (violoncello, banjo tenore, chitarra, canto) la formazione base include suo marito Daniel Tremblay... (continuer)
If I go away,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 8/7/2016 - 21:48
Ad amarti ora
[1982]
Album: Immaginata
Musiche e testi: Enzo Maolucci
Arrangiamenti: Aldo Russo
Album: Immaginata
Musiche e testi: Enzo Maolucci
Arrangiamenti: Aldo Russo
Ad amarti ora sento piombo nella gola.
(continuer)
(continuer)
envoyé par daniela -k.d.- 8/7/2016 - 14:23
L’Enterrement
[1965]
Paroles : Ricet Barrier – Bernard Lelou
Musique : Ricet Barrier
Lucien l’âne mon ami, aujourd’hui, je vais te faire connaître, si ce n’est déjà fait, une chanson qui raconte un enterrement et même celui du chanteur en l’occurrence, l’excellent et drôle Ricet Barrier.
Oh, Marco Valdo M.I. mon ami, te voilà bien sombre à me parler d’enterrement.
Pourtant, Lucien l’âne mon ami, quand tu auras pris connaissance la canzone, m’est avis que tu changeras d’avis. Car la mort vue comme ça, c’est plutôt une bonne nouvelle ou disons, une façon sympathique d’aborder cette phase de la vie, par ailleurs, pour les ânes comme pour les hommes, inévitable. Car la mort se présente sous la forme d’une amoureuse compagne, tout à fait heureuse de tenir compagnie à son soupirant. C’est une mort athée et amoureuse qui tiendra compagnie joyeux défunt aussi longtemps que durera le temps. C’est Byzance ;... (continuer)
Paroles : Ricet Barrier – Bernard Lelou
Musique : Ricet Barrier
Lucien l’âne mon ami, aujourd’hui, je vais te faire connaître, si ce n’est déjà fait, une chanson qui raconte un enterrement et même celui du chanteur en l’occurrence, l’excellent et drôle Ricet Barrier.
Oh, Marco Valdo M.I. mon ami, te voilà bien sombre à me parler d’enterrement.
Pourtant, Lucien l’âne mon ami, quand tu auras pris connaissance la canzone, m’est avis que tu changeras d’avis. Car la mort vue comme ça, c’est plutôt une bonne nouvelle ou disons, une façon sympathique d’aborder cette phase de la vie, par ailleurs, pour les ânes comme pour les hommes, inévitable. Car la mort se présente sous la forme d’une amoureuse compagne, tout à fait heureuse de tenir compagnie à son soupirant. C’est une mort athée et amoureuse qui tiendra compagnie joyeux défunt aussi longtemps que durera le temps. C’est Byzance ;... (continuer)
Je suis mort, je suis bien mort.
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 7/7/2016 - 23:28
Parcours:
Antiwar Anticléricale
Beatles: A Day In The Life
Non so che dire... Meravigliosa. Gloria ai Beatles.
Blillo 7/7/2016 - 19:20
Il migliore dei mondi possibili
“Io non credo affatto che viviamo nel migliore di mondi possibili. Questa risposta, questo luogo comune l'ho sentito un sacco di volte da chi di fronte a problemi e ad ingiustizie usava questo concetto per difendere l'esistente. Intendo dire, so bene che viviamo in quella parte di mondo dove la ricchezza è maggiore e dove certamente esiste maggiore libertà, anche se spesso solo apparente. Ma è proprio in nome di questo esistente che abbiamo il dovere di cambiare. Ora, pensateci bene, la crisi economica che viviamo ormai da qualche anno ha semplicemente preso vari milioni di persone e li ha buttati ai margini. Come se non servissero più, come se non avessero modo di partecipare ai tempi in cui viviamo, come se non fossero abili ed utili ai nostri modelli economici. A questo aggiungeteci l'azzeramento di valori, di solidarietà, di concetti come idealità, di parole come sogno nella sua accezione... (continuer)
Dq82 7/7/2016 - 17:45
Michè
Chanson italienne – Michè – Nobraino – 2014
La prison est un lieu où l’on est souvent suicidé. En la matière, la tradition est bien établie en Italie (et ailleurs), à commencer par Gaetano Bresci Gaetano, gracié et pendu – pendu lui aussi, contre son gré.
La prison est un lieu où l’on est souvent suicidé. En la matière, la tradition est bien établie en Italie (et ailleurs), à commencer par Gaetano Bresci Gaetano, gracié et pendu – pendu lui aussi, contre son gré.
MICHÈ
(continuer)
(continuer)
7/7/2016 - 15:41
La povera Rosetta
anonyme
Libera è sbagliato. è "ligera" (malavita milanese)
Filippo 6/7/2016 - 22:10
Papá cuéntame otra vez
PAPÀ RACCONTAMI ANCORA UNA VOLTA
(continuer)
(continuer)
envoyé par Santiago 6/7/2016 - 20:58
Bora
A me "questo" sembra propaganda vergognosa non un cristicchio qualsiasi che tra l'altro non amo. badate bene non la canzone ma il panegirico antifascista che ne prende spunto
Bassa e meschina ideologia! vogliamo dire che berlusconi e' fascista e'zcomico cosi come vogliamo dire che tito era una gran brava persona "questo" e' tragico!
Bassa e meschina ideologia! vogliamo dire che berlusconi e' fascista e'zcomico cosi come vogliamo dire che tito era una gran brava persona "questo" e' tragico!
Dan il di las 6/7/2016 - 14:42
Kameraden, Laßt Uns Singen
Chanson allemande – Kameraden, Laßt Uns Singen – Paul Rakow – 1940
Paroles de Paul Rakow, artisan berlinois, pour la précision fourreur.
Parodie sur la mélodie du très belliciste « Infantrielied », l’hymne des troupes d’infanterie allemandes
Texte trouvé sur Volksliederarchive
Le morceau, interprété par le Rundfunk-Jugendchor Wernigerode dirigé par Friedrich Kell (1979)
Clairement communiste, Paul Rakow fut arrêté le 15 avril de 1937 et ensuite enfermé au camp de concentration de Sachsenhausen pendant des années. Il était encore vivant au début de 1945, mais en tant qu’Allemand, il fut alors forcé de choisir entre son exécution et l’enrôlement dans la tristement célèbre « Brigade Dirlewanger », un bataillon de criminels et imprésentables, commandé par un sadique psychopathe et pédophile, dernier rempart du glorieux Troisième Reich. Peut-être – nous ne savons pas comme ce qu’il en fut... (continuer)
Paroles de Paul Rakow, artisan berlinois, pour la précision fourreur.
Parodie sur la mélodie du très belliciste « Infantrielied », l’hymne des troupes d’infanterie allemandes
Texte trouvé sur Volksliederarchive
Le morceau, interprété par le Rundfunk-Jugendchor Wernigerode dirigé par Friedrich Kell (1979)
Clairement communiste, Paul Rakow fut arrêté le 15 avril de 1937 et ensuite enfermé au camp de concentration de Sachsenhausen pendant des années. Il était encore vivant au début de 1945, mais en tant qu’Allemand, il fut alors forcé de choisir entre son exécution et l’enrôlement dans la tristement célèbre « Brigade Dirlewanger », un bataillon de criminels et imprésentables, commandé par un sadique psychopathe et pédophile, dernier rempart du glorieux Troisième Reich. Peut-être – nous ne savons pas comme ce qu’il en fut... (continuer)
CHANTONS, CAMARADES !
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 6/7/2016 - 12:30
Fabrizio De André: Creuza de mä [Crêuza de mä]
En el idioma ligur una Creûza o Crosa, es un término que se refiere a un tipo de calle o vereda común en Génova (parecidos a una callejuela), a menudo escalonados y flanqueados por muros bajos que sirven como divisiones entre las propiedades y como caminos que conectan el interior con el mar.
En éste caso, también se refiere de manera alegórica al fenómeno meteorológico del mismo nombre, que produce en el mar vetas retorcidas de color plateado u oscuro, que se asemejan a veredas para emprender en el mar, viajes reales o imaginarios.
En éste caso, también se refiere de manera alegórica al fenómeno meteorológico del mismo nombre, que produce en el mar vetas retorcidas de color plateado u oscuro, que se asemejan a veredas para emprender en el mar, viajes reales o imaginarios.
SENDERO DE MAR
(continuer)
(continuer)
envoyé par Santiago 5/7/2016 - 02:57
Dance Me to the End of Love
LLÉVAME BAILANDO HASTA EL FIN DEL AMOR
(continuer)
(continuer)
envoyé par Santiago 5/7/2016 - 01:25
Carlo Martello torna [o: ritorna] dalla battaglia di Poitiers; o Carlo Martello
CARLOS MARTEL REGRESA DE LA BATALLA DE POITIERS
(continuer)
(continuer)
envoyé par Santiago 5/7/2016 - 00:59
African Lady
[1960]
Versi di Langston Hughes
Musica di Randy Weston (1926-), uno dei più grandi pianisti e compositori jazz di tutti i tempi.
Nell’album intitolato “Uhuru Afrika (Freedom Africa)”, pubblicato nel 1961, dove Weston fu affiancato da alcuni mostri sacri dell’epoca come - ne cito solo alcuni - Freddie Hubbard, Yusef Abdul Lateef, Clark Terry, Jerome Richardson, Ron Carter, Max Roach, Candido Camero, Babatunde Olatunji.
Rilevante inoltre il fatto che gli arrangiamenti dell’album furono opera di Melba Liston, compositrice e trombonista (!), la prima donna (e una delle poche) a suonare in una big band.
Testo trovato su Bentari Project Blog
Uhuru, Freedom, Libertà... Inutile dire che l’album fu bandito nel Sudafrica dell’Apartheid...
La dedica: “to our mothers, our sisters, those African women who were always in the background, who always supported us, you see.”
Versi di Langston Hughes
Musica di Randy Weston (1926-), uno dei più grandi pianisti e compositori jazz di tutti i tempi.
Nell’album intitolato “Uhuru Afrika (Freedom Africa)”, pubblicato nel 1961, dove Weston fu affiancato da alcuni mostri sacri dell’epoca come - ne cito solo alcuni - Freddie Hubbard, Yusef Abdul Lateef, Clark Terry, Jerome Richardson, Ron Carter, Max Roach, Candido Camero, Babatunde Olatunji.
Rilevante inoltre il fatto che gli arrangiamenti dell’album furono opera di Melba Liston, compositrice e trombonista (!), la prima donna (e una delle poche) a suonare in una big band.
Testo trovato su Bentari Project Blog
Uhuru, Freedom, Libertà... Inutile dire che l’album fu bandito nel Sudafrica dell’Apartheid...
La dedica: “to our mothers, our sisters, those African women who were always in the background, who always supported us, you see.”
Sunrise at dawn,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 4/7/2016 - 20:21
Kimegyek a doberdói harctérre
András Széles
DOBERDÒN TAISTELUKENTÄT
(continuer)
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 4/7/2016 - 10:04
Gagiò romanò
Chanson italienne – Gagiò romanò – Alessandro Sipolo – 2015
C’est l’histoire d’un insoumis de Brescia, qui, dans les années 1970, se joint à un groupe de forains roms pour échapper au service militaire. Après la fuite, la contumace, la prison, les interpellations parlementaires à son propos, les tragédies personnelles, il revient à son existence de banlieue en refusant, avec sa cohérence habituelle, toute représentation « héroïque » de ses choix.
Dialogue maïeutique
Quand même, dit Marco Valdo M.I., on ne pouvait pas laisser cette canzone sans quelques mots d’explication. Pour mille raisons et la première étant que le personnage dont parle cette chanson, dont le narrateur raconte l’histoire, est d’abord et surtout, un insoumis.
C’est en effet un homme de raison. Un insoumis est un personnage que l’on se doit de saluer, dit Lucien l’âne, grattant le sol de son petit sabot noir pour... (continuer)
C’est l’histoire d’un insoumis de Brescia, qui, dans les années 1970, se joint à un groupe de forains roms pour échapper au service militaire. Après la fuite, la contumace, la prison, les interpellations parlementaires à son propos, les tragédies personnelles, il revient à son existence de banlieue en refusant, avec sa cohérence habituelle, toute représentation « héroïque » de ses choix.
Dialogue maïeutique
Quand même, dit Marco Valdo M.I., on ne pouvait pas laisser cette canzone sans quelques mots d’explication. Pour mille raisons et la première étant que le personnage dont parle cette chanson, dont le narrateur raconte l’histoire, est d’abord et surtout, un insoumis.
C’est en effet un homme de raison. Un insoumis est un personnage que l’on se doit de saluer, dit Lucien l’âne, grattant le sol de son petit sabot noir pour... (continuer)
GAGIÒ ROMANÒ
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 3/7/2016 - 22:04
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