Les guerriers
[2000]
Scritta da Catherine Ringer, Frédéric Chichin e Marc Anciaux
Nell’album intitolato “Cool Frénésie”
Testo trovato sul sito del duo, intitolato a Catherine Ringer dopo la prematura morte di Chichin nel 2007
Una canzone che ironizza sulla retorica della guerra, quella del “Si vis pacem, para bellum” che tanti danni ha fatto almeno negli ultimi 2.500 anni, ma soprattutto dall’inizio del secolo scorso venendo in qua...
Scritta da Catherine Ringer, Frédéric Chichin e Marc Anciaux
Nell’album intitolato “Cool Frénésie”
Testo trovato sul sito del duo, intitolato a Catherine Ringer dopo la prematura morte di Chichin nel 2007
Una canzone che ironizza sulla retorica della guerra, quella del “Si vis pacem, para bellum” che tanti danni ha fatto almeno negli ultimi 2.500 anni, ma soprattutto dall’inizio del secolo scorso venendo in qua...
Jusqu'alors la paix
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/6/7 - 20:59
La sorcière et l'inquisiteur
[2000]
Scritta da Catherine Ringer e Frédéric Chichin
Nell’album intitolato “Cool Frénésie”
Testo trovato sul sito del duo, gestito da Catherine Ringer dopo la prematura morte di Chichin nel 2007
Non posso che dedicare questa canzone ad Adriana, perfida amministratrice delle CCG/AWS, nonchè nota streguzza...
Scritta da Catherine Ringer e Frédéric Chichin
Nell’album intitolato “Cool Frénésie”
Testo trovato sul sito del duo, gestito da Catherine Ringer dopo la prematura morte di Chichin nel 2007
Non posso che dedicare questa canzone ad Adriana, perfida amministratrice delle CCG/AWS, nonchè nota streguzza...
Connaissez-vous
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/6/7 - 20:39
Song Itineraries:
Witches
Don't You Go
Questo è il testo corretto di quella che è stata forse l'ultima meravigliosa canzone del compianto John Martyn che per tutti gli anni settanta ha creato bellezza traendo melodie inquiete dai fantasmi della sua giovinezza (vorrei ricordarne anche le interpretazioni di: Everything But the Girl nel 1984,Pinkie Maclure & David Harrow nel 1985 e soprattutto dei Capercaillie nel 2008)
(Flavio Poltronieri)
(Flavio Poltronieri)
il testo è stato corretto.
2016/6/7 - 17:34
Lucio Battisti: Il nostro caro angelo
sono capitato qui per caso, e mi sgomenta il fatto che non si sia capaci a distanza di tanto tempo di accettare il fatto che un artista possa piacerci o no a prescindere, e che sia necessario per forza di cose motivarlo, con dovizia di particolari (soggettivi), cercando di convincere e convincersene. E' tutto molto semplice. Ascoltate ciò che più vi piace, che sia Mozart, Coltrane, o battisti, od altro, otutti quanti.
Ma per favore basta con queste tiritere da fans idolatranti o lividi oppositori. accettate di ascoltare quello che vi piace, e scartate quello che no, de gustibus.....ma basta anatemi e scomuniche.state sereni. grazie
p.s.: a me battisti piace, ma è casuale.
Ma per favore basta con queste tiritere da fans idolatranti o lividi oppositori. accettate di ascoltare quello che vi piace, e scartate quello che no, de gustibus.....ma basta anatemi e scomuniche.state sereni. grazie
p.s.: a me battisti piace, ma è casuale.
roberto 2016/6/7 - 17:13
Il Professore Partigiano
(Omaggio musicale a Carlo Del Bianco, Lucca 1913 - Rovigo 1944))
Il Professore Carlo Del Bianco nacque a Lucca nel 1913.
Laureatosi in storia e filosofia insegnò nel liceo classico Machiavelli, trasmettendo ai suoi studenti l'amore per la libertà e la giustizia.
Assieme a loro fondò il primo gruppo partigiano della Lucchesia.
Ricercato, fuggì a Venezia da un amico che purtroppo non trovò. Tornando indietro aveva con se documenti importanti e, nei pressi di Rovigo, si gettò dal treno in corsa per sfuggire a un controllo delle SS. Fu ritrovato molte ore dopo e non gli furono trovati addosso documenti che potessero compromettere nessuno.
Gravemente ferito, morì poco dopo in ospedale all'alba del 31 marzo 1944.
Il testo di questa canzone è formato da due poesie scritte dal Professore Carlo Del Bianco che il cantautore lucchese Joe Natta ha musicato. Questo brano è il suo piccolo omaggio musicale per una Grande persona, sempre "Assetata di giustizia e di verità", il cui ricordo non dovrà mai essere dimenticato.
Il Professore Carlo Del Bianco nacque a Lucca nel 1913.
Laureatosi in storia e filosofia insegnò nel liceo classico Machiavelli, trasmettendo ai suoi studenti l'amore per la libertà e la giustizia.
Assieme a loro fondò il primo gruppo partigiano della Lucchesia.
Ricercato, fuggì a Venezia da un amico che purtroppo non trovò. Tornando indietro aveva con se documenti importanti e, nei pressi di Rovigo, si gettò dal treno in corsa per sfuggire a un controllo delle SS. Fu ritrovato molte ore dopo e non gli furono trovati addosso documenti che potessero compromettere nessuno.
Gravemente ferito, morì poco dopo in ospedale all'alba del 31 marzo 1944.
Il testo di questa canzone è formato da due poesie scritte dal Professore Carlo Del Bianco che il cantautore lucchese Joe Natta ha musicato. Questo brano è il suo piccolo omaggio musicale per una Grande persona, sempre "Assetata di giustizia e di verità", il cui ricordo non dovrà mai essere dimenticato.
Dal fondo dello stagno
(Continues)
(Continues)
Contributed by Joe Natta 2016/6/7 - 14:50
Song Itineraries:
Resistance against Nazi-Fascism in Italy and Europe
Le petit train
Infatti “Le petit train(e)” (!), nel suo testo originale, parla di Olocausto, che il padre di Catherine Ringer, anima dei Rita Mitsouko insieme a Frédéric Chichin (morto nel 2007), sopravvisse all’internamento in un campo nazista.
Seguono le parole del testo originale come riprese da Histoire et mémoire(s) du XXème siècle. Sono sulla falsariga di una omonima canzone di André Claveau risalente la 1952.
Nell’album de Les Rita Mitsouko intitolato “Marc & Robert”, pubblicato nel 1988.
Seguono le parole del testo originale come riprese da Histoire et mémoire(s) du XXème siècle. Sono sulla falsariga di una omonima canzone di André Claveau risalente la 1952.
Nell’album de Les Rita Mitsouko intitolato “Marc & Robert”, pubblicato nel 1988.
Le petit train s’en va dans la campagne
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby / CCG Staff 2016/6/7 - 09:23
Song Itineraries:
Extermination camps, Trains
C'était un homme
[2000]
Parole di Catherine Ringer
Musica di Catherine Ringer e Frédéric Chichin
Nell’album intitolato “Cool Frénésie”
Assolutamente da approfondire le canzoni de Les Rita Mitsouko, gruppo attivo fino al 2007, quando un cancro fulminante si portò via Frédéric Chichin...
Questa è dedicata al padre di Catherine, Sam(uel) Ringer (1918-1986), ebreo ashkenazita polacco, orifinario di Tarnów, vicino a Cracovia, che giovanissimo fu internato in parecchi campi di sterminio nazisti e sopravvisse. Fu rinchiuso ad Auschwitz nel 1940, e poi a Flossenbürg, e a Buchenwald, e a Theresienstadt e i tanti altri campi, e sopravvisse, liberato dai sovietici nella primavera del 1945. Tornò dalla prigionia distrutto nel corpo e ci mise un paio d’anni a riprendersi. Poi si trasferì in Francia, studiò alle Belle Arti di Parigi e divenne un pittore abbastanza celebre
Parole di Catherine Ringer
Musica di Catherine Ringer e Frédéric Chichin
Nell’album intitolato “Cool Frénésie”
Assolutamente da approfondire le canzoni de Les Rita Mitsouko, gruppo attivo fino al 2007, quando un cancro fulminante si portò via Frédéric Chichin...
Questa è dedicata al padre di Catherine, Sam(uel) Ringer (1918-1986), ebreo ashkenazita polacco, orifinario di Tarnów, vicino a Cracovia, che giovanissimo fu internato in parecchi campi di sterminio nazisti e sopravvisse. Fu rinchiuso ad Auschwitz nel 1940, e poi a Flossenbürg, e a Buchenwald, e a Theresienstadt e i tanti altri campi, e sopravvisse, liberato dai sovietici nella primavera del 1945. Tornò dalla prigionia distrutto nel corpo e ci mise un paio d’anni a riprendersi. Poi si trasferì in Francia, studiò alle Belle Arti di Parigi e divenne un pittore abbastanza celebre
Oh c'est pour vous dire
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/6/7 - 01:18
Song Itineraries:
Extermination camps
La ballata dell'emigrante
Chanson italienne – La ballata dell’emigrante – Luca Bassanese – 2014
Luca Bassanese parle de l’émigration des « Cerveaux en fuite », jeunes de talent ou de haute spécialisation professionnelle contraints à laisser le pays pour chercher un futur digne, de l’exode quotidien de centaines et de centaines de jeunes Italiens. Bassanese dit que sa chanson s’insère dans le cadre historique de l’émigration, racontant cependant une nouvelle histoire. Ce n’est plus l’émigration avec la valise en carton et la ficelle, amis celle avec un diplôme à faire fructifier et un coffre de songes à rouvrir, trop longtemps fermé par l’indifférence d’un pays d’origine qui n’arrive pas à retenir ses meilleurs talents. « Italie, douce Italie je t’ai cherchée, je t’ai embrassée, mais à présent, salut ! Ô ma belle endormie ! » avec l’espoir d’un jour revenir à retrouver « la mer, la mer, le vent, le vent, le soleil » sans l’angoisse de devoir repartir.
Luca Bassanese parle de l’émigration des « Cerveaux en fuite », jeunes de talent ou de haute spécialisation professionnelle contraints à laisser le pays pour chercher un futur digne, de l’exode quotidien de centaines et de centaines de jeunes Italiens. Bassanese dit que sa chanson s’insère dans le cadre historique de l’émigration, racontant cependant une nouvelle histoire. Ce n’est plus l’émigration avec la valise en carton et la ficelle, amis celle avec un diplôme à faire fructifier et un coffre de songes à rouvrir, trop longtemps fermé par l’indifférence d’un pays d’origine qui n’arrive pas à retenir ses meilleurs talents. « Italie, douce Italie je t’ai cherchée, je t’ai embrassée, mais à présent, salut ! Ô ma belle endormie ! » avec l’espoir d’un jour revenir à retrouver « la mer, la mer, le vent, le vent, le soleil » sans l’angoisse de devoir repartir.
LA BALLADE DE L’ÉMIGRANT
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2016/6/6 - 21:59
Maria Tortura
[2016]
Album: AlbumConcerto [Alessio Lega e i Malfattori]
Testo e Musica di Alessio Lega
"Verità per Giulio Regeni!", gridano. Già, per Giulio Regeni torturato a morte dalla polizia dello stato egiziano. La verità per i torturati a morte italiani dalla polizia, dai carabinieri, da qualche "medico", dai macellai messicani, quella, no, non conta nulla. Non conta che in Italia siano per ora stati respinti tutti i tentativi per istituire il reato di tortura, e dire che saremmo il paese di Cesare Beccaria. E, allora, la "verità per Giulio Regeni" assume da queste parti, come sempre, un valore disgraziatamente tragicomico: i democratici torturatori che invocano la verità su un ragazzo torturato a morte da un regime dittatoriale con il quale, però, si fanno tanti begli affaroni e si vendono tante belle armi. [RV]
Album: AlbumConcerto [Alessio Lega e i Malfattori]
Testo e Musica di Alessio Lega
"Verità per Giulio Regeni!", gridano. Già, per Giulio Regeni torturato a morte dalla polizia dello stato egiziano. La verità per i torturati a morte italiani dalla polizia, dai carabinieri, da qualche "medico", dai macellai messicani, quella, no, non conta nulla. Non conta che in Italia siano per ora stati respinti tutti i tentativi per istituire il reato di tortura, e dire che saremmo il paese di Cesare Beccaria. E, allora, la "verità per Giulio Regeni" assume da queste parti, come sempre, un valore disgraziatamente tragicomico: i democratici torturatori che invocano la verità su un ragazzo torturato a morte da un regime dittatoriale con il quale, però, si fanno tanti begli affaroni e si vendono tante belle armi. [RV]
Mi hanno preso e corcato di botte
(Continues)
(Continues)
Contributed by CCG/AWS Staff 2016/6/6 - 19:23
A Nation Rocked to Sleep
UNEEN TUUDITETTU KANSAKUNTA
(Continues)
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2016/6/6 - 09:35
Le CRS mélomane
[2012]
Parole e musica di Erwan Séguillon, dit R.wan
Nel suo disco intitolato “Peau Rouge”
Una canzone (ed un video) molto divertente, che fa il paio con Mon C.R.S. di Annie Cordy, canzone risalente al 1977.
Parole e musica di Erwan Séguillon, dit R.wan
Nel suo disco intitolato “Peau Rouge”
Una canzone (ed un video) molto divertente, che fa il paio con Mon C.R.S. di Annie Cordy, canzone risalente al 1977.
J’en ai marre de taper en binaire
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/6/5 - 22:35
Le papier d'Arménie
[2012]
Parole e musica di Erwan Séguillon, dit R.wan
Nel suo disco intitolato “Peau Rouge”
Testo trovato sul sempre interessante l'histgeobox, cui rimando per la lunga e approfondita introduzione.
Ricordo che “l'histgeobox” è una risorsa didattica francese per gli insegnanti di storia e geografia nelle scuole superiori.
Una canzone sul massacro degli armeni ad opera dei turchi ottomani, avvenuto 100 anni fa, il primo genocidio del XX° secolo.
Curiosa l’assonanza tra il nome bretone dell’autore e quello della capitale dell’Armenia, Erevan...
La “carta d’Armenia” è oggi una delle superstiti, insieme alla “carta d’Eritrea”, tra le cosiddette “carte medicinali”, ossia quei deodoranti sanificanti molto diffusi tra il XVII° e l'inizio del XX° secolo, i quali si presentano sotto forma di carta da bruciare senza fiamma.
Parole e musica di Erwan Séguillon, dit R.wan
Nel suo disco intitolato “Peau Rouge”
Testo trovato sul sempre interessante l'histgeobox, cui rimando per la lunga e approfondita introduzione.
Ricordo che “l'histgeobox” è una risorsa didattica francese per gli insegnanti di storia e geografia nelle scuole superiori.
Una canzone sul massacro degli armeni ad opera dei turchi ottomani, avvenuto 100 anni fa, il primo genocidio del XX° secolo.
Curiosa l’assonanza tra il nome bretone dell’autore e quello della capitale dell’Armenia, Erevan...
La “carta d’Armenia” è oggi una delle superstiti, insieme alla “carta d’Eritrea”, tra le cosiddette “carte medicinali”, ossia quei deodoranti sanificanti molto diffusi tra il XVII° e l'inizio del XX° secolo, i quali si presentano sotto forma di carta da bruciare senza fiamma.
Le papier d'Arménie, le passeport d'Aznavour (1)
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/6/5 - 21:50
Song Itineraries:
The Armenian Genocide
N'oubliez pas
[2015]
La canzone che ha rappresentato la Francia all’Eurovision Song Contest 2015, classificandosi tra le ultime.
Gli autori sono Michel Illouz e M. Albert per la musica, Laure Izon e M. Albert per le parole.
M. Albert (o anche Moise Albert) è lo pseudonimo con cui il cantautore Robert Goldman (fratello minore di Jean-Jacques Goldman) ha firmato il brano
Non ha avuto molta fortuna questo brano, forse per via di un’interpretazione un po’ scontata, così come mi pare l’arrangiamento musicale, o forse invece per il tema che tratta, non proprio adatto ad un pop contest: “N'oubliez pas” racconta infatti di guerra e di genocidio e, benchè nel testo non vi siano riferimenti precisi, su molti siti si afferma che si tratti di quello armeno di 100 anni fa, il primo genocidio del XX° secolo.
La canzone che ha rappresentato la Francia all’Eurovision Song Contest 2015, classificandosi tra le ultime.
Gli autori sono Michel Illouz e M. Albert per la musica, Laure Izon e M. Albert per le parole.
M. Albert (o anche Moise Albert) è lo pseudonimo con cui il cantautore Robert Goldman (fratello minore di Jean-Jacques Goldman) ha firmato il brano
Non ha avuto molta fortuna questo brano, forse per via di un’interpretazione un po’ scontata, così come mi pare l’arrangiamento musicale, o forse invece per il tema che tratta, non proprio adatto ad un pop contest: “N'oubliez pas” racconta infatti di guerra e di genocidio e, benchè nel testo non vi siano riferimenti precisi, su molti siti si afferma che si tratti di quello armeno di 100 anni fa, il primo genocidio del XX° secolo.
Il ne me reste que des larmes
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/6/5 - 21:15
Товарищ Сталин, вы большой ученый
La canzone è del 1959.
Qui una pagina con parecchie versioni e relative fonti.
Qui una pagina con parecchie versioni e relative fonti.
B.B. 2016/6/5 - 12:09
Я помню тот Ванинский порт
Trovo qui una pagina molto dettagliata su "Il porto di Vanino", con molte versioni della canzone.
Nell'introduzione viene giustamente detto che la canzone è di incerta attribuzione e che risale alla seconda metà degli anni 40, ma l'intestazione è fuorviante perchè si riferisce alla versione di Dina Vierny, di 30 anni successiva.
Suggerirei di correggere.
Nell'introduzione viene giustamente detto che la canzone è di incerta attribuzione e che risale alla seconda metà degli anni 40, ma l'intestazione è fuorviante perchè si riferisce alla versione di Dina Vierny, di 30 anni successiva.
Suggerirei di correggere.
B.B. 2016/6/5 - 11:55
America, primo amore
1970
(F. Migliacci, M. Lusini)
Dall'autore di C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones, un'altra canzone che dovette scontrarsi con la censura.
(F. Migliacci, M. Lusini)
Dall'autore di C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones, un'altra canzone che dovette scontrarsi con la censura.
Il brano non è di quelli destinati a restare nella storia. America primo amore racconta la disillusione di una generazione cresciuta all'ombra del mito americano, ma non ha l'impatto emozionale di C'era un ragazzo…, eppure la RAI decide di censurarla. È evidente che il cantautore toscano è ormai sotto tiro e che la sua decisione di non piegarsi rischia di pesare sulla sua carriera. Sarà così. Qualche tempo dopo abbandonerà le scene. Quando tornerà lo farà prima in veste d'autore e poi di produttore. Tra il 1978 e il 1982, infatti, accetterà di produrre Nada, un altro personaggio scomodo della musica leggera italiana. Farà anche parte di una delle tante formazioni dei Goblin e nel 1986 con Alberto Radius, e Bernardo Lanzetti, darà vita per qualche tempo ai Cantautores, anche se la sua fama resterà per sempre legata a C'era un ragazzo…
da Rock e martello
da Rock e martello
America, America, ma che mondo sei
(Continues)
(Continues)
2016/6/4 - 22:40
Rumble in the Jungle
Featuring John Forté, A Tribe Called Quest & Busta Rhymes
Album: "When We Were Kings" Soundtrack (1996)
da genius dove si trovano numerose note.
The Rumble in The Jungle ("La rissa nella giungla") è stato uno storico incontro di pugilato disputato il 30 ottobre 1974, allo Stade Tata Raphaël di Kinshasa, Zaire (oggi Repubblica Democratica del Congo).
Vide contrapposti l'allora campione del mondo dei pesi massimi George Foreman contro il precedente campione Muhammad Ali: Ali cercava di riottenere il titolo dei pesi massimi, diventando così il secondo a riuscire nell'impresa dopo Floyd Patterson.
La canzone fa parte della colonna sonora del documentario When We Were Kings dal regista Leon Gast.
Il regista Leon Gast, attraverso interviste e filmati d'archivio, ricostruisce la carriera di Alì-Cassius Clay, il suo carisma e la battaglia per i diritti civili, soprattutto in favore degli... (Continues)
Album: "When We Were Kings" Soundtrack (1996)
da genius dove si trovano numerose note.
The Rumble in The Jungle ("La rissa nella giungla") è stato uno storico incontro di pugilato disputato il 30 ottobre 1974, allo Stade Tata Raphaël di Kinshasa, Zaire (oggi Repubblica Democratica del Congo).
Vide contrapposti l'allora campione del mondo dei pesi massimi George Foreman contro il precedente campione Muhammad Ali: Ali cercava di riottenere il titolo dei pesi massimi, diventando così il secondo a riuscire nell'impresa dopo Floyd Patterson.
La canzone fa parte della colonna sonora del documentario When We Were Kings dal regista Leon Gast.
Il regista Leon Gast, attraverso interviste e filmati d'archivio, ricostruisce la carriera di Alì-Cassius Clay, il suo carisma e la battaglia per i diritti civili, soprattutto in favore degli... (Continues)
[Verse 1: Wyclef Jean]
(Continues)
(Continues)
2016/6/4 - 18:49
La ballata dell'innocenza
2016
inedito
L'inedito del cantautore genovese per il film di Daniele Biacchessi e Giulio Peranzoni "Il sogno di Fausto e Iaio"
"il film verrà realizzato grazie alla raccolta fondi ancora in corso sulla piattaforma becrowdy.com al seguente indirizzo https://www.becrowdy.com
Per la Storia di fausto e Iaio si veda Perché Fausto e Iaio dei Gang
inedito
L'inedito del cantautore genovese per il film di Daniele Biacchessi e Giulio Peranzoni "Il sogno di Fausto e Iaio"
"il film verrà realizzato grazie alla raccolta fondi ancora in corso sulla piattaforma becrowdy.com al seguente indirizzo https://www.becrowdy.com
Per la Storia di fausto e Iaio si veda Perché Fausto e Iaio dei Gang
Mi chiamo Fausto Tinelli, studente degli anni del piombo
(Continues)
(Continues)
Contributed by dq82 2016/6/4 - 14:59
Liberazione
2015
Di notte in giorno
L'occasione del racconto da parte di un nonno Partigiano, diventa riflessione su quella che dovrebbe essere la nuova Resistenza... A questo proposito preziose sono le parole del giudice Antonino Caponnetto che, rivolto ai ragazzi che incontrava nelle scuole, con grande passione, affermava: "Ragazzi, godetevi la vita, innamoratevi, siate felici, ma diventate partigiani di questa nuova Resistenza, la Resistenza dei valori, la Resistenza degli ideali. Non abbiate mai paura di pensare, di denunciare e di agire da uomini liberi e consapevoli". Ecco, dunque, che lottare contro ogni forma d'ingiustizia, sopraffazione, sfruttamento dell'uomo sull'uomo, diventa la nuova guerra di Liberazione per opporsi alla dittatura di tutte le mafie.
Di notte in giorno
L'occasione del racconto da parte di un nonno Partigiano, diventa riflessione su quella che dovrebbe essere la nuova Resistenza... A questo proposito preziose sono le parole del giudice Antonino Caponnetto che, rivolto ai ragazzi che incontrava nelle scuole, con grande passione, affermava: "Ragazzi, godetevi la vita, innamoratevi, siate felici, ma diventate partigiani di questa nuova Resistenza, la Resistenza dei valori, la Resistenza degli ideali. Non abbiate mai paura di pensare, di denunciare e di agire da uomini liberi e consapevoli". Ecco, dunque, che lottare contro ogni forma d'ingiustizia, sopraffazione, sfruttamento dell'uomo sull'uomo, diventa la nuova guerra di Liberazione per opporsi alla dittatura di tutte le mafie.
Raccontami dei tuoi occhi che videro gli aeroplani passare
(Continues)
(Continues)
Contributed by dq82 2016/6/4 - 14:36
Song Itineraries:
Mafia and Mafias, Resistance against Nazi-Fascism in Italy and Europe
La memoria
2015
Di notte in giorno
Per questi primi vent'anni di "un cammino coerente che ha avuto la sana follia di anteporre al realismo del meno il desiderio del più", come ha scritto don LUIGI CIOTTI.
VENTI LIBERI di verità e giustizia nella realtà di un sogno: camminare sulla strada tracciata da chi ha sacrificato il bene più prezioso, la propria vita, per difendere diritti e dignità.
Questa canzone, questo video, vogliono essere un modo di augurare, al NOI che vince, tante conquiste ancora, continuando a vivere la Memoria come promessa da mantenere.
Affinché questi Venti Liberi di Primavera profumino di aria nuova e soffino nelle nostre coscienze. Per continuare a camminare insieme...
Musica: Alfonso De Pietro
Testo: Carmelo Calabrò e Alfonso De Pietro
Di notte in giorno
Per questi primi vent'anni di "un cammino coerente che ha avuto la sana follia di anteporre al realismo del meno il desiderio del più", come ha scritto don LUIGI CIOTTI.
VENTI LIBERI di verità e giustizia nella realtà di un sogno: camminare sulla strada tracciata da chi ha sacrificato il bene più prezioso, la propria vita, per difendere diritti e dignità.
Questa canzone, questo video, vogliono essere un modo di augurare, al NOI che vince, tante conquiste ancora, continuando a vivere la Memoria come promessa da mantenere.
Affinché questi Venti Liberi di Primavera profumino di aria nuova e soffino nelle nostre coscienze. Per continuare a camminare insieme...
Musica: Alfonso De Pietro
Testo: Carmelo Calabrò e Alfonso De Pietro
Non basta ricordare per non dimenticare
(Continues)
(Continues)
Contributed by dq82 2016/6/4 - 14:34
Figli di nessuno
[2011]
Album (In)cantocivile
La situazione dei migranti di oggi letta attraverso l’immagine dei migranti di ieri.
Album (In)cantocivile
La situazione dei migranti di oggi letta attraverso l’immagine dei migranti di ieri.
“Partono ‘e bastimente
(Continues)
(Continues)
Contributed by dq82 2016/6/4 - 14:30
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Riccardo Venturi 2016/6/4 - 12:53
Maggie Holland: Black Cat
L'anticlerigatto
Pontedera, gatto entra in Duomo e aggredisce il sacerdote
Quando il prete ha tentato di farlo uscire l'animale lo ha morso a una mano. Intervenuti anche i vigili del fuoco.
Repubblica Firenze Online, 3 giugno 2016
I vigili del fuoco lo hanno trovato nascosto dietro l'altare. Impaurito e nervoso ma deciso a non uscire dal Duomo. Il parroco della chiesa invece, che poco prima aveva tentato di spingerlo fuori, ha dovuto farsi medicare in ambulatorio per le escoriazioni riportate a causa del morso subito. E' successo a Pontedera, in provincia di Pisa, dove un gatto grigio questa mattina è entrato all'interno della Cattedrale e, quando Don Piero Dini ha cercato di mandarlo via, lo ha "aggredito" mordendolo a una mano.
Una disavventura, per il sacerdote, che ha chiamato i vigili del fuoco e la polizia municipale.
Per catturare il gatto è stato necessario anche l'intervento... (Continues)
Pontedera, gatto entra in Duomo e aggredisce il sacerdote
Quando il prete ha tentato di farlo uscire l'animale lo ha morso a una mano. Intervenuti anche i vigili del fuoco.
Repubblica Firenze Online, 3 giugno 2016
I vigili del fuoco lo hanno trovato nascosto dietro l'altare. Impaurito e nervoso ma deciso a non uscire dal Duomo. Il parroco della chiesa invece, che poco prima aveva tentato di spingerlo fuori, ha dovuto farsi medicare in ambulatorio per le escoriazioni riportate a causa del morso subito. E' successo a Pontedera, in provincia di Pisa, dove un gatto grigio questa mattina è entrato all'interno della Cattedrale e, quando Don Piero Dini ha cercato di mandarlo via, lo ha "aggredito" mordendolo a una mano.
Una disavventura, per il sacerdote, che ha chiamato i vigili del fuoco e la polizia municipale.
Per catturare il gatto è stato necessario anche l'intervento... (Continues)
Un inveterato mangiapreti 2016/6/4 - 09:30
Chi ha portato quei fiori per Mara Cagol?
Definire una canzone contro la guerra una canzone dedicata ad una terrorista e rapitrice che ha ucciso dei carabinieri è veramente rivoltante.
(Maurizio 65)
(Maurizio 65)
Che ci vuoi fare, Maurizio, del resto questo sito testimonia precisamente anche delle decine di vittime inermi ammazzate da carabinieri e dallo stato in genere. Ci auguriamo che tu lo trovi altrettanto rivoltante. Saluti. [CCG/AWS Staff]
2016/6/3 - 23:58
Piosenka dla córki
[1980]
Testo e musica di Maciej Pietrzyk
da http://www.tekstowo.pl/piosenka,maciej...
manca un percorso su Solidarność, allora va così
Testo e musica di Maciej Pietrzyk
da http://www.tekstowo.pl/piosenka,maciej...
manca un percorso su Solidarność, allora va così
Nie mam teraz czasu dla ciebie
(Continues)
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2016/6/3 - 23:33
Kälbermarsch
Chanson allemande – Kälbermarsch – Bertolt Brecht – 1943
La Kälbermarsch (La Marche des Veaux) est une des parodies les plus connues du Horst-Wessel-Lied (chant nazi). Elle est tirée de « Chveik dans la deuxième Guerre mondiale », une pièce de Bertolt Brecht (1943), écrite pendant son exil aux États-Unis. Originellement, elle aurait dû être jouée à Broadway, avec une musique de Kurt Weill. Mais Kurt Weill ne crut pas au succès de ce drame, c’est pourquoi Brecht travailla avec le compositeur Hanns Eisler. La première eut lieu en 1957 après la mort de Brecht.
L’histoire se situe dans le contexte suivant. Dans la prison militaire de Prague, se trouvent des prisonniers tchèques, qui doivent être enrôlés de force dans l’armée allemande. C’est Chveik qui chante « La Marche des Veaux ».
Dialogue maïeutique
Je sais, je sais, Lucien l’âne mon ami, le veau, les veaux, ce n’est pas des ânes. Ils... (Continues)
La Kälbermarsch (La Marche des Veaux) est une des parodies les plus connues du Horst-Wessel-Lied (chant nazi). Elle est tirée de « Chveik dans la deuxième Guerre mondiale », une pièce de Bertolt Brecht (1943), écrite pendant son exil aux États-Unis. Originellement, elle aurait dû être jouée à Broadway, avec une musique de Kurt Weill. Mais Kurt Weill ne crut pas au succès de ce drame, c’est pourquoi Brecht travailla avec le compositeur Hanns Eisler. La première eut lieu en 1957 après la mort de Brecht.
L’histoire se situe dans le contexte suivant. Dans la prison militaire de Prague, se trouvent des prisonniers tchèques, qui doivent être enrôlés de force dans l’armée allemande. C’est Chveik qui chante « La Marche des Veaux ».
Dialogue maïeutique
Je sais, je sais, Lucien l’âne mon ami, le veau, les veaux, ce n’est pas des ânes. Ils... (Continues)
LA MARCHE DES VEAUX
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2016/6/3 - 21:19
Francisco Ferrer
Anonymous
[1909?]
Testo e musica di autore anonimo
Nell'interpretazione del Nuovo Canzoniere Milanese, la canzone fa parte della raccolta discografica "Il bosco degli alberi. Storia d'Italia dall'Unità a oggi attraverso il giudizio delle classi popolari" (1971), rappresentazione popolare in due tempi a cura di Gianni Bosio e Franco Coggiola. Fu proprio quest’ultimo a raccogliere il brano nel vercellese, qualche anno prima.
Più recentemente la canzone è stata riproposta da Paola Sabbatani e La Inafferable Banda Durutti nel loro disco “Omaggio A Francisco Ferrer” pubblicato nel 2010 dall’etichetta anarchica Stella Nera.
Sul catalano Francesc Ferrer i Guàrdia (1859-1909), libero pensatore pacifista e anticlericale e pedagogista libertario, fucilato a Barcellona nel 1909, si vedano anche A Ferrer e Della moderna scuola il prence
Testo e musica di autore anonimo
Nell'interpretazione del Nuovo Canzoniere Milanese, la canzone fa parte della raccolta discografica "Il bosco degli alberi. Storia d'Italia dall'Unità a oggi attraverso il giudizio delle classi popolari" (1971), rappresentazione popolare in due tempi a cura di Gianni Bosio e Franco Coggiola. Fu proprio quest’ultimo a raccogliere il brano nel vercellese, qualche anno prima.
Più recentemente la canzone è stata riproposta da Paola Sabbatani e La Inafferable Banda Durutti nel loro disco “Omaggio A Francisco Ferrer” pubblicato nel 2010 dall’etichetta anarchica Stella Nera.
Sul catalano Francesc Ferrer i Guàrdia (1859-1909), libero pensatore pacifista e anticlericale e pedagogista libertario, fucilato a Barcellona nel 1909, si vedano anche A Ferrer e Della moderna scuola il prence
Là nel carcere di Barcellona
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/6/3 - 18:05
Ἀντισταθεῖτε
La versione italiana degli Environs, gruppo torinese costituito da Claudio Villiot, Lalli, Stefano Giaccone e Toni Ciavarra, nato dopo la chiusura dell’esperienza dei Franti.
Nell’LP intitolato “Cinque parti”, pubblicato nel 1990.
Testo trovato sulle pagine dell’etichetta discografica anarchica Stella Nera
Testo trovato sulle pagine dell’etichetta discografica anarchica Stella Nera
ALLE MUSICHE, AI TAMBURI, ALLE PARATE
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/6/3 - 17:22
Lied einer deutschen Mutter
Chanson allemande – Lied einer deutschen Mutter – Bertolt Brecht – 1941
Tu sais, Lucien l’âne mon ami, combien dans l’esprit des gens, la douleur d’une mère qui voit souffrir son enfant, spécialement d’ailleurs quand c’est un garçon, fait une profonde impression. C’est en quelque sorte une de ces séquences archétypales venues du plus lointain des âges et considérablement récupérée par la figure chrétienne de la « Mater dolorosa » et on peut aussi y ajouter mille poésies, spectacles et tableaux. Tout cela donne une puissance terrible à l’évocation d’une situation similaire au mythe. C’est sur cette base symbolique que Bertolt Brecht a construit cette « Chanson d’une mère allemande ».
Je n’ignore rien grand-chose de tout cela, ayant moi-même été présent à la naissance légendaire d’un personnage mythique qui sert d’idole à nos idolâtres christicoles. Je suis aussi représenté portant le même... (Continues)
Tu sais, Lucien l’âne mon ami, combien dans l’esprit des gens, la douleur d’une mère qui voit souffrir son enfant, spécialement d’ailleurs quand c’est un garçon, fait une profonde impression. C’est en quelque sorte une de ces séquences archétypales venues du plus lointain des âges et considérablement récupérée par la figure chrétienne de la « Mater dolorosa » et on peut aussi y ajouter mille poésies, spectacles et tableaux. Tout cela donne une puissance terrible à l’évocation d’une situation similaire au mythe. C’est sur cette base symbolique que Bertolt Brecht a construit cette « Chanson d’une mère allemande ».
Je n’ignore rien grand-chose de tout cela, ayant moi-même été présent à la naissance légendaire d’un personnage mythique qui sert d’idole à nos idolâtres christicoles. Je suis aussi représenté portant le même... (Continues)
CHANSON D’UNE MÈRE ALLEMANDE
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2016/6/2 - 21:54
White Stripes: Seven Nation Army
Condivido con Bartleby, tutto esatto quello che dice. Parla di un ragazzo che torna a casa e si accorge che tutti sparlano di lui (gossip). Il titolo è proprio la storpiatura da bambino di Salvation Army. Eliminate!!! Niente a che fare con le guerre...almeno una volta :)
LoSuizo 2016/6/2 - 21:00
A Thousand Letters
Album: Neverworld's End (2012)
A last embrace, last words to say
(Continues)
(Continues)
2016/6/2 - 19:46
Song Itineraries:
Anti War Love Songs
Jihad
[2005]
Parole e musica di Médine Zaouiche (1983-), rapper francese di origine algerina
Il brano che chiude e dà il titolo all’album “Jihad, le plus grand combat est contre soi-même”
La guerra come stato esistenziale dell’essere umano...
La stessa convinzione di Tim Buckley nella sua No Man Can Find The War...
L’unica “guerra santa” non può che essere quella contro se stessi, per sradicare l’odio ed il male che si annida nel nostro profondo...
Parole e musica di Médine Zaouiche (1983-), rapper francese di origine algerina
Il brano che chiude e dà il titolo all’album “Jihad, le plus grand combat est contre soi-même”
La guerra come stato esistenziale dell’essere umano...
La stessa convinzione di Tim Buckley nella sua No Man Can Find The War...
L’unica “guerra santa” non può che essere quella contro se stessi, per sradicare l’odio ed il male che si annida nel nostro profondo...
Quelques milliards d'années pour un retour en arrière
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/6/2 - 17:53
Quarant'anni
La Repubblica ha ormai settant'anni e non sembra messa molto meglio dei tempi di questa canzone. Pero' non capisco perché "quarant'anni" se la canzone e' del 1993/94 quando la Repubblica Italiana di anni ne aveva quasi cinquanta. Comunque siam sempre allo stesso punto tra massoni, puttanieri, cazzari e berlusconi.
Leonardo 2016/6/2 - 15:57
Der Marsch ins Dritte Reich
Chanson allemande – Der Marsch ins Dritte Reich – Bertolt Brecht – 1933
Voici, Lucien l’âne mon ami, une chanson de Bertolt Brecht, ce poète et dramaturge allemand dont nous avions déjà mis en langue française et commenté ensemble la « Légende du Soldat mort », datée de 1918.
Certainement, Marco Valdo M.I. mon ami, que je me souviens de ce soldat mort et qui ne s’en souviendrait pas qui l’aurait vu une seule fois dans sa vie. Comment ne pas se souvenir d’une pareille histoire où l’on voit un cadavre se relever de parmi les morts.
À ce sujet, Lucien l’âne mon ami, une histoire venue de l’autre côté du front, il y a une anecdote que me racontait ma grand-mère, une Champenoise qui fut infirmière du côté de Verdun dans ces années-là, au temps des gueules cassées. Elle disait que les Français, attaqués par surprise dans leurs tranchées et presque bousculés par l’offensive ennemie lancèrent... (Continues)
Voici, Lucien l’âne mon ami, une chanson de Bertolt Brecht, ce poète et dramaturge allemand dont nous avions déjà mis en langue française et commenté ensemble la « Légende du Soldat mort », datée de 1918.
Certainement, Marco Valdo M.I. mon ami, que je me souviens de ce soldat mort et qui ne s’en souviendrait pas qui l’aurait vu une seule fois dans sa vie. Comment ne pas se souvenir d’une pareille histoire où l’on voit un cadavre se relever de parmi les morts.
À ce sujet, Lucien l’âne mon ami, une histoire venue de l’autre côté du front, il y a une anecdote que me racontait ma grand-mère, une Champenoise qui fut infirmière du côté de Verdun dans ces années-là, au temps des gueules cassées. Elle disait que les Français, attaqués par surprise dans leurs tranchées et presque bousculés par l’offensive ennemie lancèrent... (Continues)
LA MARCHE VERS LE TROISIÈME REICH
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2016/6/2 - 12:52
Kristallnacht
Segnali inquietanti... Piano piano, e ci risiamo...
Austria: bruciato centro rifugiati, nessuna vittima
Roma, 1 giu. - Il centro rifugiati di Altenfelden in Austria e' stato dato alle fiamme, prima che fosse occupato dai migranti. Il vasto incendio e' stato domato da 200 pompieri, ma dell'edificio rimane poco. Il ministro dell'Interno, Wolfgang Sobotka, ha condannato 'ogni forma di violenza contro i centri per i rifugiati'. Sobotka ha aggiunto che le indagini sono in corso. La Croce Rossa, che gestiva il centro di Altenfelden, si dichiara 'choccata' e stima danni per circa 300mila euro .
(La Repubblica)
Austria: bruciato centro rifugiati, nessuna vittima
Roma, 1 giu. - Il centro rifugiati di Altenfelden in Austria e' stato dato alle fiamme, prima che fosse occupato dai migranti. Il vasto incendio e' stato domato da 200 pompieri, ma dell'edificio rimane poco. Il ministro dell'Interno, Wolfgang Sobotka, ha condannato 'ogni forma di violenza contro i centri per i rifugiati'. Sobotka ha aggiunto che le indagini sono in corso. La Croce Rossa, che gestiva il centro di Altenfelden, si dichiara 'choccata' e stima danni per circa 300mila euro .
(La Repubblica)
B.B. 2016/6/1 - 23:38
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Parole e musica di Yusuf Islam
Una canzone sui rifugiati siriani, iracheni, afgani, nigeriani, somali e non solo, tanti i bambini e gli adolescenti, sulla cui pelle la nostra cara, vecchia e ormai decrepita e morente Europa sta mercanteggiando con la Turchia del cinico dittatore opportunista e doppiogiochista Erdogan... Mentre sono più di 10.000 i migranti affogati nel Mediterraneo dal 2014...