Le CRS mélomane
J’en ai marre de taper en binaire
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 5/6/2016 - 22:35
Le papier d'Arménie
[2012]
Parole e musica di Erwan Séguillon, dit R.wan
Nel suo disco intitolato “Peau Rouge”
Testo trovato sul sempre interessante l'histgeobox, cui rimando per la lunga e approfondita introduzione.
Ricordo che “l'histgeobox” è una risorsa didattica francese per gli insegnanti di storia e geografia nelle scuole superiori.
Una canzone sul massacro degli armeni ad opera dei turchi ottomani, avvenuto 100 anni fa, il primo genocidio del XX° secolo.
Curiosa l’assonanza tra il nome bretone dell’autore e quello della capitale dell’Armenia, Erevan...
La “carta d’Armenia” è oggi una delle superstiti, insieme alla “carta d’Eritrea”, tra le cosiddette “carte medicinali”, ossia quei deodoranti sanificanti molto diffusi tra il XVII° e l'inizio del XX° secolo, i quali si presentano sotto forma di carta da bruciare senza fiamma.
Parole e musica di Erwan Séguillon, dit R.wan
Nel suo disco intitolato “Peau Rouge”
Testo trovato sul sempre interessante l'histgeobox, cui rimando per la lunga e approfondita introduzione.
Ricordo che “l'histgeobox” è una risorsa didattica francese per gli insegnanti di storia e geografia nelle scuole superiori.
Una canzone sul massacro degli armeni ad opera dei turchi ottomani, avvenuto 100 anni fa, il primo genocidio del XX° secolo.
Curiosa l’assonanza tra il nome bretone dell’autore e quello della capitale dell’Armenia, Erevan...
La “carta d’Armenia” è oggi una delle superstiti, insieme alla “carta d’Eritrea”, tra le cosiddette “carte medicinali”, ossia quei deodoranti sanificanti molto diffusi tra il XVII° e l'inizio del XX° secolo, i quali si presentano sotto forma di carta da bruciare senza fiamma.
Le papier d'Arménie, le passeport d'Aznavour (1)
(continuer)
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envoyé par Bernart Bartleby 5/6/2016 - 21:50
Parcours:
Le génocide arménien
N'oubliez pas
[2015]
La canzone che ha rappresentato la Francia all’Eurovision Song Contest 2015, classificandosi tra le ultime.
Gli autori sono Michel Illouz e M. Albert per la musica, Laure Izon e M. Albert per le parole.
M. Albert (o anche Moise Albert) è lo pseudonimo con cui il cantautore Robert Goldman (fratello minore di Jean-Jacques Goldman) ha firmato il brano
Non ha avuto molta fortuna questo brano, forse per via di un’interpretazione un po’ scontata, così come mi pare l’arrangiamento musicale, o forse invece per il tema che tratta, non proprio adatto ad un pop contest: “N'oubliez pas” racconta infatti di guerra e di genocidio e, benchè nel testo non vi siano riferimenti precisi, su molti siti si afferma che si tratti di quello armeno di 100 anni fa, il primo genocidio del XX° secolo.
La canzone che ha rappresentato la Francia all’Eurovision Song Contest 2015, classificandosi tra le ultime.
Gli autori sono Michel Illouz e M. Albert per la musica, Laure Izon e M. Albert per le parole.
M. Albert (o anche Moise Albert) è lo pseudonimo con cui il cantautore Robert Goldman (fratello minore di Jean-Jacques Goldman) ha firmato il brano
Non ha avuto molta fortuna questo brano, forse per via di un’interpretazione un po’ scontata, così come mi pare l’arrangiamento musicale, o forse invece per il tema che tratta, non proprio adatto ad un pop contest: “N'oubliez pas” racconta infatti di guerra e di genocidio e, benchè nel testo non vi siano riferimenti precisi, su molti siti si afferma che si tratti di quello armeno di 100 anni fa, il primo genocidio del XX° secolo.
Il ne me reste que des larmes
(continuer)
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envoyé par Bernart Bartleby 5/6/2016 - 21:15
Товарищ Сталин, вы большой ученый
La canzone è del 1959.
Qui una pagina con parecchie versioni e relative fonti.
Qui una pagina con parecchie versioni e relative fonti.
B.B. 5/6/2016 - 12:09
Я помню тот Ванинский порт
Trovo qui una pagina molto dettagliata su "Il porto di Vanino", con molte versioni della canzone.
Nell'introduzione viene giustamente detto che la canzone è di incerta attribuzione e che risale alla seconda metà degli anni 40, ma l'intestazione è fuorviante perchè si riferisce alla versione di Dina Vierny, di 30 anni successiva.
Suggerirei di correggere.
Nell'introduzione viene giustamente detto che la canzone è di incerta attribuzione e che risale alla seconda metà degli anni 40, ma l'intestazione è fuorviante perchè si riferisce alla versione di Dina Vierny, di 30 anni successiva.
Suggerirei di correggere.
B.B. 5/6/2016 - 11:55
America, primo amore
1970
(F. Migliacci, M. Lusini)
Dall'autore di C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones, un'altra canzone che dovette scontrarsi con la censura.
(F. Migliacci, M. Lusini)
Dall'autore di C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones, un'altra canzone che dovette scontrarsi con la censura.
Il brano non è di quelli destinati a restare nella storia. America primo amore racconta la disillusione di una generazione cresciuta all'ombra del mito americano, ma non ha l'impatto emozionale di C'era un ragazzo…, eppure la RAI decide di censurarla. È evidente che il cantautore toscano è ormai sotto tiro e che la sua decisione di non piegarsi rischia di pesare sulla sua carriera. Sarà così. Qualche tempo dopo abbandonerà le scene. Quando tornerà lo farà prima in veste d'autore e poi di produttore. Tra il 1978 e il 1982, infatti, accetterà di produrre Nada, un altro personaggio scomodo della musica leggera italiana. Farà anche parte di una delle tante formazioni dei Goblin e nel 1986 con Alberto Radius, e Bernardo Lanzetti, darà vita per qualche tempo ai Cantautores, anche se la sua fama resterà per sempre legata a C'era un ragazzo…
da Rock e martello
da Rock e martello
America, America, ma che mondo sei
(continuer)
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4/6/2016 - 22:40
Rumble in the Jungle
Featuring John Forté, A Tribe Called Quest & Busta Rhymes
Album: "When We Were Kings" Soundtrack (1996)
da genius dove si trovano numerose note.
The Rumble in The Jungle ("La rissa nella giungla") è stato uno storico incontro di pugilato disputato il 30 ottobre 1974, allo Stade Tata Raphaël di Kinshasa, Zaire (oggi Repubblica Democratica del Congo).
Vide contrapposti l'allora campione del mondo dei pesi massimi George Foreman contro il precedente campione Muhammad Ali: Ali cercava di riottenere il titolo dei pesi massimi, diventando così il secondo a riuscire nell'impresa dopo Floyd Patterson.
La canzone fa parte della colonna sonora del documentario When We Were Kings dal regista Leon Gast.
Il regista Leon Gast, attraverso interviste e filmati d'archivio, ricostruisce la carriera di Alì-Cassius Clay, il suo carisma e la battaglia per i diritti civili, soprattutto in favore degli... (continuer)
Album: "When We Were Kings" Soundtrack (1996)
da genius dove si trovano numerose note.
The Rumble in The Jungle ("La rissa nella giungla") è stato uno storico incontro di pugilato disputato il 30 ottobre 1974, allo Stade Tata Raphaël di Kinshasa, Zaire (oggi Repubblica Democratica del Congo).
Vide contrapposti l'allora campione del mondo dei pesi massimi George Foreman contro il precedente campione Muhammad Ali: Ali cercava di riottenere il titolo dei pesi massimi, diventando così il secondo a riuscire nell'impresa dopo Floyd Patterson.
La canzone fa parte della colonna sonora del documentario When We Were Kings dal regista Leon Gast.
Il regista Leon Gast, attraverso interviste e filmati d'archivio, ricostruisce la carriera di Alì-Cassius Clay, il suo carisma e la battaglia per i diritti civili, soprattutto in favore degli... (continuer)
[Verse 1: Wyclef Jean]
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4/6/2016 - 18:49
La ballata dell'innocenza
2016
inedito
L'inedito del cantautore genovese per il film di Daniele Biacchessi e Giulio Peranzoni "Il sogno di Fausto e Iaio"
"il film verrà realizzato grazie alla raccolta fondi ancora in corso sulla piattaforma becrowdy.com al seguente indirizzo https://www.becrowdy.com
Per la Storia di fausto e Iaio si veda Perché Fausto e Iaio dei Gang
inedito
L'inedito del cantautore genovese per il film di Daniele Biacchessi e Giulio Peranzoni "Il sogno di Fausto e Iaio"
"il film verrà realizzato grazie alla raccolta fondi ancora in corso sulla piattaforma becrowdy.com al seguente indirizzo https://www.becrowdy.com
Per la Storia di fausto e Iaio si veda Perché Fausto e Iaio dei Gang
Mi chiamo Fausto Tinelli, studente degli anni del piombo
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envoyé par dq82 4/6/2016 - 14:59
Liberazione
2015
Di notte in giorno
L'occasione del racconto da parte di un nonno Partigiano, diventa riflessione su quella che dovrebbe essere la nuova Resistenza... A questo proposito preziose sono le parole del giudice Antonino Caponnetto che, rivolto ai ragazzi che incontrava nelle scuole, con grande passione, affermava: "Ragazzi, godetevi la vita, innamoratevi, siate felici, ma diventate partigiani di questa nuova Resistenza, la Resistenza dei valori, la Resistenza degli ideali. Non abbiate mai paura di pensare, di denunciare e di agire da uomini liberi e consapevoli". Ecco, dunque, che lottare contro ogni forma d'ingiustizia, sopraffazione, sfruttamento dell'uomo sull'uomo, diventa la nuova guerra di Liberazione per opporsi alla dittatura di tutte le mafie.
Di notte in giorno
L'occasione del racconto da parte di un nonno Partigiano, diventa riflessione su quella che dovrebbe essere la nuova Resistenza... A questo proposito preziose sono le parole del giudice Antonino Caponnetto che, rivolto ai ragazzi che incontrava nelle scuole, con grande passione, affermava: "Ragazzi, godetevi la vita, innamoratevi, siate felici, ma diventate partigiani di questa nuova Resistenza, la Resistenza dei valori, la Resistenza degli ideali. Non abbiate mai paura di pensare, di denunciare e di agire da uomini liberi e consapevoli". Ecco, dunque, che lottare contro ogni forma d'ingiustizia, sopraffazione, sfruttamento dell'uomo sull'uomo, diventa la nuova guerra di Liberazione per opporsi alla dittatura di tutte le mafie.
Raccontami dei tuoi occhi che videro gli aeroplani passare
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envoyé par dq82 4/6/2016 - 14:36
La memoria
2015
Di notte in giorno
Per questi primi vent'anni di "un cammino coerente che ha avuto la sana follia di anteporre al realismo del meno il desiderio del più", come ha scritto don LUIGI CIOTTI.
VENTI LIBERI di verità e giustizia nella realtà di un sogno: camminare sulla strada tracciata da chi ha sacrificato il bene più prezioso, la propria vita, per difendere diritti e dignità.
Questa canzone, questo video, vogliono essere un modo di augurare, al NOI che vince, tante conquiste ancora, continuando a vivere la Memoria come promessa da mantenere.
Affinché questi Venti Liberi di Primavera profumino di aria nuova e soffino nelle nostre coscienze. Per continuare a camminare insieme...
Musica: Alfonso De Pietro
Testo: Carmelo Calabrò e Alfonso De Pietro
Di notte in giorno
Per questi primi vent'anni di "un cammino coerente che ha avuto la sana follia di anteporre al realismo del meno il desiderio del più", come ha scritto don LUIGI CIOTTI.
VENTI LIBERI di verità e giustizia nella realtà di un sogno: camminare sulla strada tracciata da chi ha sacrificato il bene più prezioso, la propria vita, per difendere diritti e dignità.
Questa canzone, questo video, vogliono essere un modo di augurare, al NOI che vince, tante conquiste ancora, continuando a vivere la Memoria come promessa da mantenere.
Affinché questi Venti Liberi di Primavera profumino di aria nuova e soffino nelle nostre coscienze. Per continuare a camminare insieme...
Musica: Alfonso De Pietro
Testo: Carmelo Calabrò e Alfonso De Pietro
Non basta ricordare per non dimenticare
(continuer)
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envoyé par dq82 4/6/2016 - 14:34
Figli di nessuno
[2011]
Album (In)cantocivile
La situazione dei migranti di oggi letta attraverso l’immagine dei migranti di ieri.
Album (In)cantocivile
La situazione dei migranti di oggi letta attraverso l’immagine dei migranti di ieri.
“Partono ‘e bastimente
(continuer)
(continuer)
envoyé par dq82 4/6/2016 - 14:30
Riccardo Venturi 4/6/2016 - 12:54
Maggie Holland: Black Cat
L'anticlerigatto
Pontedera, gatto entra in Duomo e aggredisce il sacerdote
Quando il prete ha tentato di farlo uscire l'animale lo ha morso a una mano. Intervenuti anche i vigili del fuoco.
Repubblica Firenze Online, 3 giugno 2016
I vigili del fuoco lo hanno trovato nascosto dietro l'altare. Impaurito e nervoso ma deciso a non uscire dal Duomo. Il parroco della chiesa invece, che poco prima aveva tentato di spingerlo fuori, ha dovuto farsi medicare in ambulatorio per le escoriazioni riportate a causa del morso subito. E' successo a Pontedera, in provincia di Pisa, dove un gatto grigio questa mattina è entrato all'interno della Cattedrale e, quando Don Piero Dini ha cercato di mandarlo via, lo ha "aggredito" mordendolo a una mano.
Una disavventura, per il sacerdote, che ha chiamato i vigili del fuoco e la polizia municipale.
Per catturare il gatto è stato necessario anche l'intervento... (continuer)
Pontedera, gatto entra in Duomo e aggredisce il sacerdote
Quando il prete ha tentato di farlo uscire l'animale lo ha morso a una mano. Intervenuti anche i vigili del fuoco.
Repubblica Firenze Online, 3 giugno 2016
I vigili del fuoco lo hanno trovato nascosto dietro l'altare. Impaurito e nervoso ma deciso a non uscire dal Duomo. Il parroco della chiesa invece, che poco prima aveva tentato di spingerlo fuori, ha dovuto farsi medicare in ambulatorio per le escoriazioni riportate a causa del morso subito. E' successo a Pontedera, in provincia di Pisa, dove un gatto grigio questa mattina è entrato all'interno della Cattedrale e, quando Don Piero Dini ha cercato di mandarlo via, lo ha "aggredito" mordendolo a una mano.
Una disavventura, per il sacerdote, che ha chiamato i vigili del fuoco e la polizia municipale.
Per catturare il gatto è stato necessario anche l'intervento... (continuer)
Un inveterato mangiapreti 4/6/2016 - 09:30
Chi ha portato quei fiori per Mara Cagol?
Definire una canzone contro la guerra una canzone dedicata ad una terrorista e rapitrice che ha ucciso dei carabinieri è veramente rivoltante.
(Maurizio 65)
(Maurizio 65)
Che ci vuoi fare, Maurizio, del resto questo sito testimonia precisamente anche delle decine di vittime inermi ammazzate da carabinieri e dallo stato in genere. Ci auguriamo che tu lo trovi altrettanto rivoltante. Saluti. [CCG/AWS Staff]
3/6/2016 - 23:58
Piosenka dla córki
[1980]
Testo e musica di Maciej Pietrzyk
da http://www.tekstowo.pl/piosenka,maciej...
manca un percorso su Solidarność, allora va così
Testo e musica di Maciej Pietrzyk
da http://www.tekstowo.pl/piosenka,maciej...
manca un percorso su Solidarność, allora va così
Nie mam teraz czasu dla ciebie
(continuer)
(continuer)
envoyé par Krzysiek Wrona 3/6/2016 - 23:33
Kälbermarsch
Chanson allemande – Kälbermarsch – Bertolt Brecht – 1943
La Kälbermarsch (La Marche des Veaux) est une des parodies les plus connues du Horst-Wessel-Lied (chant nazi). Elle est tirée de « Chveik dans la deuxième Guerre mondiale », une pièce de Bertolt Brecht (1943), écrite pendant son exil aux États-Unis. Originellement, elle aurait dû être jouée à Broadway, avec une musique de Kurt Weill. Mais Kurt Weill ne crut pas au succès de ce drame, c’est pourquoi Brecht travailla avec le compositeur Hanns Eisler. La première eut lieu en 1957 après la mort de Brecht.
L’histoire se situe dans le contexte suivant. Dans la prison militaire de Prague, se trouvent des prisonniers tchèques, qui doivent être enrôlés de force dans l’armée allemande. C’est Chveik qui chante « La Marche des Veaux ».
Dialogue maïeutique
Je sais, je sais, Lucien l’âne mon ami, le veau, les veaux, ce n’est pas des ânes. Ils... (continuer)
La Kälbermarsch (La Marche des Veaux) est une des parodies les plus connues du Horst-Wessel-Lied (chant nazi). Elle est tirée de « Chveik dans la deuxième Guerre mondiale », une pièce de Bertolt Brecht (1943), écrite pendant son exil aux États-Unis. Originellement, elle aurait dû être jouée à Broadway, avec une musique de Kurt Weill. Mais Kurt Weill ne crut pas au succès de ce drame, c’est pourquoi Brecht travailla avec le compositeur Hanns Eisler. La première eut lieu en 1957 après la mort de Brecht.
L’histoire se situe dans le contexte suivant. Dans la prison militaire de Prague, se trouvent des prisonniers tchèques, qui doivent être enrôlés de force dans l’armée allemande. C’est Chveik qui chante « La Marche des Veaux ».
Dialogue maïeutique
Je sais, je sais, Lucien l’âne mon ami, le veau, les veaux, ce n’est pas des ânes. Ils... (continuer)
LA MARCHE DES VEAUX
(continuer)
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envoyé par Marco Valdo M.I. 3/6/2016 - 21:19
Francisco Ferrer
anonyme
[1909?]
Testo e musica di autore anonimo
Nell'interpretazione del Nuovo Canzoniere Milanese, la canzone fa parte della raccolta discografica "Il bosco degli alberi. Storia d'Italia dall'Unità a oggi attraverso il giudizio delle classi popolari" (1971), rappresentazione popolare in due tempi a cura di Gianni Bosio e Franco Coggiola. Fu proprio quest’ultimo a raccogliere il brano nel vercellese, qualche anno prima.
Più recentemente la canzone è stata riproposta da Paola Sabbatani e La Inafferable Banda Durutti nel loro disco “Omaggio A Francisco Ferrer” pubblicato nel 2010 dall’etichetta anarchica Stella Nera.
Sul catalano Francesc Ferrer i Guàrdia (1859-1909), libero pensatore pacifista e anticlericale e pedagogista libertario, fucilato a Barcellona nel 1909, si vedano anche A Ferrer e Della moderna scuola il prence
Testo e musica di autore anonimo
Nell'interpretazione del Nuovo Canzoniere Milanese, la canzone fa parte della raccolta discografica "Il bosco degli alberi. Storia d'Italia dall'Unità a oggi attraverso il giudizio delle classi popolari" (1971), rappresentazione popolare in due tempi a cura di Gianni Bosio e Franco Coggiola. Fu proprio quest’ultimo a raccogliere il brano nel vercellese, qualche anno prima.
Più recentemente la canzone è stata riproposta da Paola Sabbatani e La Inafferable Banda Durutti nel loro disco “Omaggio A Francisco Ferrer” pubblicato nel 2010 dall’etichetta anarchica Stella Nera.
Sul catalano Francesc Ferrer i Guàrdia (1859-1909), libero pensatore pacifista e anticlericale e pedagogista libertario, fucilato a Barcellona nel 1909, si vedano anche A Ferrer e Della moderna scuola il prence
Là nel carcere di Barcellona
(continuer)
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envoyé par Bernart Bartleby 3/6/2016 - 18:05
Ἀντισταθεῖτε
La versione italiana degli Environs, gruppo torinese costituito da Claudio Villiot, Lalli, Stefano Giaccone e Toni Ciavarra, nato dopo la chiusura dell’esperienza dei Franti.
Nell’LP intitolato “Cinque parti”, pubblicato nel 1990.
Testo trovato sulle pagine dell’etichetta discografica anarchica Stella Nera
Testo trovato sulle pagine dell’etichetta discografica anarchica Stella Nera
ALLE MUSICHE, AI TAMBURI, ALLE PARATE
(continuer)
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envoyé par Bernart Bartleby 3/6/2016 - 17:22
Lied einer deutschen Mutter
Chanson allemande – Lied einer deutschen Mutter – Bertolt Brecht – 1941
Tu sais, Lucien l’âne mon ami, combien dans l’esprit des gens, la douleur d’une mère qui voit souffrir son enfant, spécialement d’ailleurs quand c’est un garçon, fait une profonde impression. C’est en quelque sorte une de ces séquences archétypales venues du plus lointain des âges et considérablement récupérée par la figure chrétienne de la « Mater dolorosa » et on peut aussi y ajouter mille poésies, spectacles et tableaux. Tout cela donne une puissance terrible à l’évocation d’une situation similaire au mythe. C’est sur cette base symbolique que Bertolt Brecht a construit cette « Chanson d’une mère allemande ».
Je n’ignore rien grand-chose de tout cela, ayant moi-même été présent à la naissance légendaire d’un personnage mythique qui sert d’idole à nos idolâtres christicoles. Je suis aussi représenté portant le même... (continuer)
Tu sais, Lucien l’âne mon ami, combien dans l’esprit des gens, la douleur d’une mère qui voit souffrir son enfant, spécialement d’ailleurs quand c’est un garçon, fait une profonde impression. C’est en quelque sorte une de ces séquences archétypales venues du plus lointain des âges et considérablement récupérée par la figure chrétienne de la « Mater dolorosa » et on peut aussi y ajouter mille poésies, spectacles et tableaux. Tout cela donne une puissance terrible à l’évocation d’une situation similaire au mythe. C’est sur cette base symbolique que Bertolt Brecht a construit cette « Chanson d’une mère allemande ».
Je n’ignore rien grand-chose de tout cela, ayant moi-même été présent à la naissance légendaire d’un personnage mythique qui sert d’idole à nos idolâtres christicoles. Je suis aussi représenté portant le même... (continuer)
CHANSON D’UNE MÈRE ALLEMANDE
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 2/6/2016 - 21:54
White Stripes: Seven Nation Army
Condivido con Bartleby, tutto esatto quello che dice. Parla di un ragazzo che torna a casa e si accorge che tutti sparlano di lui (gossip). Il titolo è proprio la storpiatura da bambino di Salvation Army. Eliminate!!! Niente a che fare con le guerre...almeno una volta :)
LoSuizo 2/6/2016 - 21:00
A Thousand Letters
Album: Neverworld's End (2012)
A last embrace, last words to say
(continuer)
(continuer)
2/6/2016 - 19:46
Parcours:
Chansons d'amour contre la guerre
Jihad
[2005]
Parole e musica di Médine Zaouiche (1983-), rapper francese di origine algerina
Il brano che chiude e dà il titolo all’album “Jihad, le plus grand combat est contre soi-même”
La guerra come stato esistenziale dell’essere umano...
La stessa convinzione di Tim Buckley nella sua No Man Can Find The War...
L’unica “guerra santa” non può che essere quella contro se stessi, per sradicare l’odio ed il male che si annida nel nostro profondo...
Parole e musica di Médine Zaouiche (1983-), rapper francese di origine algerina
Il brano che chiude e dà il titolo all’album “Jihad, le plus grand combat est contre soi-même”
La guerra come stato esistenziale dell’essere umano...
La stessa convinzione di Tim Buckley nella sua No Man Can Find The War...
L’unica “guerra santa” non può che essere quella contro se stessi, per sradicare l’odio ed il male che si annida nel nostro profondo...
Quelques milliards d'années pour un retour en arrière
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 2/6/2016 - 17:53
Quarant'anni
La Repubblica ha ormai settant'anni e non sembra messa molto meglio dei tempi di questa canzone. Pero' non capisco perché "quarant'anni" se la canzone e' del 1993/94 quando la Repubblica Italiana di anni ne aveva quasi cinquanta. Comunque siam sempre allo stesso punto tra massoni, puttanieri, cazzari e berlusconi.
Leonardo 2/6/2016 - 15:57
Der Marsch ins Dritte Reich
Chanson allemande – Der Marsch ins Dritte Reich – Bertolt Brecht – 1933
Voici, Lucien l’âne mon ami, une chanson de Bertolt Brecht, ce poète et dramaturge allemand dont nous avions déjà mis en langue française et commenté ensemble la « Légende du Soldat mort », datée de 1918.
Certainement, Marco Valdo M.I. mon ami, que je me souviens de ce soldat mort et qui ne s’en souviendrait pas qui l’aurait vu une seule fois dans sa vie. Comment ne pas se souvenir d’une pareille histoire où l’on voit un cadavre se relever de parmi les morts.
À ce sujet, Lucien l’âne mon ami, une histoire venue de l’autre côté du front, il y a une anecdote que me racontait ma grand-mère, une Champenoise qui fut infirmière du côté de Verdun dans ces années-là, au temps des gueules cassées. Elle disait que les Français, attaqués par surprise dans leurs tranchées et presque bousculés par l’offensive ennemie lancèrent... (continuer)
Voici, Lucien l’âne mon ami, une chanson de Bertolt Brecht, ce poète et dramaturge allemand dont nous avions déjà mis en langue française et commenté ensemble la « Légende du Soldat mort », datée de 1918.
Certainement, Marco Valdo M.I. mon ami, que je me souviens de ce soldat mort et qui ne s’en souviendrait pas qui l’aurait vu une seule fois dans sa vie. Comment ne pas se souvenir d’une pareille histoire où l’on voit un cadavre se relever de parmi les morts.
À ce sujet, Lucien l’âne mon ami, une histoire venue de l’autre côté du front, il y a une anecdote que me racontait ma grand-mère, une Champenoise qui fut infirmière du côté de Verdun dans ces années-là, au temps des gueules cassées. Elle disait que les Français, attaqués par surprise dans leurs tranchées et presque bousculés par l’offensive ennemie lancèrent... (continuer)
LA MARCHE VERS LE TROISIÈME REICH
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 2/6/2016 - 12:52
Ma ville est malade
[1997]
Scritta da D. Danger, F. Ridel, L. Garibaldi, R. Mazzarino
Nell’album intitolato “Aïollywood”
Testo trovato sul vecchio sito del gruppo
Una canzone su Marsiglia, per il valore della convivenza tra etnie diverse, e contro gli (s)fascisti del Front National, che a metà degli anni 90 incassava oltre 4 milioni di preferenze per Jean Marie Le Pen alle presidenziali e otteneva un mucchio di municipi, soprattutto in Provence-Alpes-Côte d'Azur...
L’acronimo “O.M.” sta per Olympique de Marseille, famoso club calcistico fondato nel lontano 1899.
Scritta da D. Danger, F. Ridel, L. Garibaldi, R. Mazzarino
Nell’album intitolato “Aïollywood”
Testo trovato sul vecchio sito del gruppo
Una canzone su Marsiglia, per il valore della convivenza tra etnie diverse, e contro gli (s)fascisti del Front National, che a metà degli anni 90 incassava oltre 4 milioni di preferenze per Jean Marie Le Pen alle presidenziali e otteneva un mucchio di municipi, soprattutto in Provence-Alpes-Côte d'Azur...
L’acronimo “O.M.” sta per Olympique de Marseille, famoso club calcistico fondato nel lontano 1899.
Ma ville tremble, ma ville est malade
(continuer)
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envoyé par Bernart Bartleby 1/6/2016 - 20:06
Parcours:
CCG Antifà: Antifascisme militant
Sciopero interno
Chanson italienne – Sciopero interno – Fausto Amodei – 1969
Comme tu le sais sans doute, mon ami Lucien l’âne, dans les années 70 du siècle dernier, la Fiat était à l’Italie ce que la Régie était à la France, une sorte de monument national ; un peu comme les pyramides le sont à l’Égypte. Et dans une grande part, le sont restées.
Tu exagères peut-être un peu, Marco Valdo M.I. mon ami, mais il y a certainement de ça.
Lors donc, la Fiat, entreprise turinoise, trônait sur l’Italie. D’ailleurs, en Italie, il y avait des Fiat à tous les coins de rue et elles faisaient couci-couça la fierté nationale ; même à l’étranger, surtout là où on trouvait une communauté italienne immigrée ; on trouvait des Fiat et des pizzerias.
C’est encore assez le cas aujourd’hui. Dès lors, une grève à la Fiat était, elle aussi, un événement qui dépassait les frontières de l’entreprise, qui franchissait les murs... (continuer)
Comme tu le sais sans doute, mon ami Lucien l’âne, dans les années 70 du siècle dernier, la Fiat était à l’Italie ce que la Régie était à la France, une sorte de monument national ; un peu comme les pyramides le sont à l’Égypte. Et dans une grande part, le sont restées.
Tu exagères peut-être un peu, Marco Valdo M.I. mon ami, mais il y a certainement de ça.
Lors donc, la Fiat, entreprise turinoise, trônait sur l’Italie. D’ailleurs, en Italie, il y avait des Fiat à tous les coins de rue et elles faisaient couci-couça la fierté nationale ; même à l’étranger, surtout là où on trouvait une communauté italienne immigrée ; on trouvait des Fiat et des pizzerias.
C’est encore assez le cas aujourd’hui. Dès lors, une grève à la Fiat était, elle aussi, un événement qui dépassait les frontières de l’entreprise, qui franchissait les murs... (continuer)
LA GRÈVE INTERNE
(continuer)
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envoyé par Marco Valdo M.I. 1/6/2016 - 17:28
Supper's Ready
Sono nato nel 64, ma ho avuto la fortuna di avere un fratello grande che ascoltava i genesis. A 8 anni ho consumato la cassetta di Foxtrot a furia di ascoltarla (il mio pezzo preferito all'epoca era Can-utility and the coastliners...) Ho memorizzato quasi tutti i testi dei genesis in un improbabile finto inglese da bambino italiano, solo da poco mi sono messo a "studiare" come si deve i testi originali. Dopo 40 anni Supper's ready ancora non mi stufa.
Grazie infinite per questo lavoro.
Grazie infinite per questo lavoro.
Max 1/6/2016 - 17:05
Adotta un fascista
2016
Da Kahbum
Kahbum è una serie musicale che racconta la nascita di una canzone attraverso la collaborazione tra due cantautori o band.
I musicisti si incontrano in uno studio dove trovano una busta con dentro un titolo. Da quel momento hanno 90 minuti per scrivere un pezzo.
E' un progetto che nasce per mettere in relazione musicisti e produrre contenuti originali. Non è un talent, non è una gara, non ci sono vincitori né giudici, è un luogo d'incontro dove si parla, si scrive e si suona liberamente.
Se la musica fosse un paesino di provincia Kahbum sarebbe il bar.
Come si evince dal video del "making of" l'idea è che una coppia omosessuale vedendo passare un fascista decida di adottarlo... con l'idea (illusione?) che l'amore possa cambiare le persone...
Da Kahbum
Kahbum è una serie musicale che racconta la nascita di una canzone attraverso la collaborazione tra due cantautori o band.
I musicisti si incontrano in uno studio dove trovano una busta con dentro un titolo. Da quel momento hanno 90 minuti per scrivere un pezzo.
E' un progetto che nasce per mettere in relazione musicisti e produrre contenuti originali. Non è un talent, non è una gara, non ci sono vincitori né giudici, è un luogo d'incontro dove si parla, si scrive e si suona liberamente.
Se la musica fosse un paesino di provincia Kahbum sarebbe il bar.
Come si evince dal video del "making of" l'idea è che una coppia omosessuale vedendo passare un fascista decida di adottarlo... con l'idea (illusione?) che l'amore possa cambiare le persone...
L'ho visto camminare per strada
(continuer)
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envoyé par dq82 1/6/2016 - 14:25
Guerra di merda
Salve, sono Joe Natta, autore del brano "Guerra di merda" inserita nel vostro database.
Riguardo questa canzone vi segnalo che purtroppo è rimasta sempre in cantiere, doveva essere registrata e suonata molti anni fa per un festival contro la guerra che però non ebbe mai inizio quindi a tutti gli effetti come canzone non esisterebbe, abbiamo perduto pure gli spartiti origiali. Vi chiedo gentilmente se potete rimuoverla dal database di antiwarsongs.
Grazie in ogni caso per questo sito preziosissimo.
A presto
Joe Natta
Riguardo questa canzone vi segnalo che purtroppo è rimasta sempre in cantiere, doveva essere registrata e suonata molti anni fa per un festival contro la guerra che però non ebbe mai inizio quindi a tutti gli effetti come canzone non esisterebbe, abbiamo perduto pure gli spartiti origiali. Vi chiedo gentilmente se potete rimuoverla dal database di antiwarsongs.
Grazie in ogni caso per questo sito preziosissimo.
A presto
Joe Natta
Dopo esserci consultati abbiamo deciso di tenerla, nonostante la tua richiesta... E' una CCG a tutti gli effetti, forse la ritieni non tra la più riuscite, ormai forse non ha neanche più una musica, ma fa comunque parte della "storia" di questo sito (inserita nel lontano 2005).
A presto
A presto
CCG/AWS Staff 1/6/2016 - 11:56
Bambini
2016
Finestre
U.Silvestri & R.Franchi
I bambini sono il dono universale e più prezioso dell’umanità.
Quando un bambino viene abbandonato o ucciso dalla violenza, dalla brutalità, dall’imbecillità o dalla crudeltà degli adulti e del mondo, non possiamo restare inermi.
Questa canzone dal forte impatto sonoro, scritta a quattro mani da un’idea di Umberto Silvestri, si snoda dall’incontro delle chitarre acustiche con l’orchestrazione delle tastiere di Gianni Colombo, passare ad un crescendo che ci porta verso un finale trascinante, dove con i suggestivi cori delle voci di Marta, Viky e Renato e la chitarra elettrica di Jose Carboni che urla il dolore del mondo, si raggiungono risultati di notevole intensità.
Una canzone a volte ha il compito di raccontare, di far pensare, tenere viva la memoria e far riflettere anche sui grandi valori dell’umanità. “Bambini” è un dolce pensiero in omaggio a tutti i cuccioli del mondo.
Finestre
U.Silvestri & R.Franchi
I bambini sono il dono universale e più prezioso dell’umanità.
Quando un bambino viene abbandonato o ucciso dalla violenza, dalla brutalità, dall’imbecillità o dalla crudeltà degli adulti e del mondo, non possiamo restare inermi.
Questa canzone dal forte impatto sonoro, scritta a quattro mani da un’idea di Umberto Silvestri, si snoda dall’incontro delle chitarre acustiche con l’orchestrazione delle tastiere di Gianni Colombo, passare ad un crescendo che ci porta verso un finale trascinante, dove con i suggestivi cori delle voci di Marta, Viky e Renato e la chitarra elettrica di Jose Carboni che urla il dolore del mondo, si raggiungono risultati di notevole intensità.
Una canzone a volte ha il compito di raccontare, di far pensare, tenere viva la memoria e far riflettere anche sui grandi valori dell’umanità. “Bambini” è un dolce pensiero in omaggio a tutti i cuccioli del mondo.
Bambini guardano oltre il ponte che non c'è più
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envoyé par dq82 1/6/2016 - 11:26
Parcours:
Violence sur l'enfance
Una sera ho incontrato un razzista
2014
Album:L'amore (è) sostenibile
Album:L'amore (è) sostenibile
Una sera ho incontrato un razzista!
(continuer)
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envoyé par dq82 1/6/2016 - 09:32
Parchman Farm Blues
[1940]
Parole e musica di Booker T. Washington "Bukka" White (1909-1977), uno dei più grandi chitarristi e cantanti Delta blues di sempre.
Presente in molte raccolte, a cominciare da “Mississippi Blues” del 1963.
Coverizzata da moltissimi artisti, come Mose Allison (che ne cambiò anche parte del testo), Georgie Fame, John Mayall, Johnny Winter e gli Hot Tuna.
La storia di Bukka White è molto simile a quella di Leadbelly ed altri noti od oscuri bluesman neri della prima metà del secolo scorso.
Nel 1937 Bukka White venne arrestato e condannato per uno scontro a fuoco in cui c’era scappato il morto. Venne imprigionato nel Mississippi State Penitentiary di Parchman, la famigerata “Parchman Farm”, una fattoria agricola dove i prigionieri, nella stragrande maggioranza neri, erano costretti ai lavori forzati e alle Chain Gang, un sistema che non era altro che la prosecuzione, sotto mentite... (continuer)
Parole e musica di Booker T. Washington "Bukka" White (1909-1977), uno dei più grandi chitarristi e cantanti Delta blues di sempre.
Presente in molte raccolte, a cominciare da “Mississippi Blues” del 1963.
Coverizzata da moltissimi artisti, come Mose Allison (che ne cambiò anche parte del testo), Georgie Fame, John Mayall, Johnny Winter e gli Hot Tuna.
La storia di Bukka White è molto simile a quella di Leadbelly ed altri noti od oscuri bluesman neri della prima metà del secolo scorso.
Nel 1937 Bukka White venne arrestato e condannato per uno scontro a fuoco in cui c’era scappato il morto. Venne imprigionato nel Mississippi State Penitentiary di Parchman, la famigerata “Parchman Farm”, una fattoria agricola dove i prigionieri, nella stragrande maggioranza neri, erano costretti ai lavori forzati e alle Chain Gang, un sistema che non era altro che la prosecuzione, sotto mentite... (continuer)
Judge gimme me life this mo’nin’
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 31/5/2016 - 22:38
Dick Annegarn: Attila Jozsef
[1997]
Parole di Dick Annegarn
Musica di Dick Annegarn e Joseph Racaille
Nell’album intitolato “Approche-toi”
Una canzone dedicata al grande poeta ungherese Attila József (1905-1937).
Sul sito sono presenti tre sue poesie: Anyám, Külvárosi éj e Most a jövendő férfiakról szólok.
Parole di Dick Annegarn
Musica di Dick Annegarn e Joseph Racaille
Nell’album intitolato “Approche-toi”
Una canzone dedicata al grande poeta ungherese Attila József (1905-1937).
Sul sito sono presenti tre sue poesie: Anyám, Külvárosi éj e Most a jövendő férfiakról szólok.
Qu’est-ce que je sais de ce poète-là
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 31/5/2016 - 21:46
Riccardo Scocciante: Ma 'ndo vai (se ce sta er badde gatevai)?
Nota di servizio: in morte di www.prato.linux.it
Peggio del badde gatevay
Purtroppo pare che nessuno abbia più interesse a mantenere attivo il server www.prato.linux.it (e anche l'associazione PLUG non sembra particolarmente attiva).
Siccome le canzoni contro la guerra sono state per anni originariamente ospitate dal server di prato.linux.it, che fino a poco tempo fa ospitava ancora un utile servizio di re-indirizzamento, questo significa che tutti i vecchi link che passano attraverso prato.linux.it non sono più attivi e andrebbero aggiornati. Ultimamente avevo aggiornato numerosi link su wikipedia (ci stiamo attivando per chiedere di aggiornarli tutti automaticamente) ma altri link su siti privati e blog rimarranno purtroppo inattivi a meno che il proprietario non se ne accorga e provveda ad aggiornarli.
Peggio del badde gatevay
Purtroppo pare che nessuno abbia più interesse a mantenere attivo il server www.prato.linux.it (e anche l'associazione PLUG non sembra particolarmente attiva).
Siccome le canzoni contro la guerra sono state per anni originariamente ospitate dal server di prato.linux.it, che fino a poco tempo fa ospitava ancora un utile servizio di re-indirizzamento, questo significa che tutti i vecchi link che passano attraverso prato.linux.it non sono più attivi e andrebbero aggiornati. Ultimamente avevo aggiornato numerosi link su wikipedia (ci stiamo attivando per chiedere di aggiornarli tutti automaticamente) ma altri link su siti privati e blog rimarranno purtroppo inattivi a meno che il proprietario non se ne accorga e provveda ad aggiornarli.
Nota: tutti i link su it.wikipedia sono stati aggiornati
Il Webmastro 31/5/2016 - 18:11
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Parole e musica di Erwan Séguillon, dit R.wan
Nel suo disco intitolato “Peau Rouge”
Una canzone (ed un video) molto divertente, che fa il paio con Mon C.R.S. di Annie Cordy, canzone risalente al 1977.