Guerra a la burguesía
Anonymous
Chanson argentine (espagnol) – Guerra a la burguesía – Anonimo – 1901
de « Los Anarquistas - Marchas y canciónes de lucha de los obreros anarquistas argentinos (1904 - 1936) » [« Les Anarchistes – Marches et chansons de lutte des ouvriers anarchistes argentins (1904-1936) ], édition d' Osvaldo Bayer, interprétation Virgilio Expósito (1972)
Le tango a aussi eu ses tonalités anarchistes et il était chanté dans les pique-niques typiques que les anarchistes faisaient dans l'île Maciel, un quartier du Dock Sud (El Docke) de Avellaneda, zone sud du Grand Buenos Aires (Osvaldo Bayer)
de « Los Anarquistas - Marchas y canciónes de lucha de los obreros anarquistas argentinos (1904 - 1936) » [« Les Anarchistes – Marches et chansons de lutte des ouvriers anarchistes argentins (1904-1936) ], édition d' Osvaldo Bayer, interprétation Virgilio Expósito (1972)
Le tango a aussi eu ses tonalités anarchistes et il était chanté dans les pique-niques typiques que les anarchistes faisaient dans l'île Maciel, un quartier du Dock Sud (El Docke) de Avellaneda, zone sud du Grand Buenos Aires (Osvaldo Bayer)
GUERRE À LA BOURGEOISIE
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/8/31 - 21:39
20 de Diciembre
[1999]
Parole e musica di Rubén Blades
Nell’album intitolato “Tiempos”
10 anni dopo l’invasione nordamericana di Panama, iniziata il 20 dicembre 1989…
Nella canzone Blades si chiede quanti furono i morti e si risponde che Dio solo lo sa: infatti, secondo gli USA furono 250 i panamensi uccisi, secondo l’ONU il doppio, ma secondo la Comisión de Derechos Humanos de Centroamérica (CODEHUCA) a morire furono tra i 2.500 ed i 3.000…
Parole e musica di Rubén Blades
Nell’album intitolato “Tiempos”
10 anni dopo l’invasione nordamericana di Panama, iniziata il 20 dicembre 1989…
Nella canzone Blades si chiede quanti furono i morti e si risponde che Dio solo lo sa: infatti, secondo gli USA furono 250 i panamensi uccisi, secondo l’ONU il doppio, ma secondo la Comisión de Derechos Humanos de Centroamérica (CODEHUCA) a morire furono tra i 2.500 ed i 3.000…
Chorrillo ardió, como Berlín. Un fuego intenso,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/8/31 - 15:42
La carta perdida
gracias a todos los que difunden estos temas gracias italia x mis antepasados que siempre estan en mis canciones
2015/8/31 - 15:30
El apagón
[1992]
Parole e musica di Rubén Blades
La traccia che apre l’album intitolato “Amor y control”
Parole e musica di Rubén Blades
La traccia che apre l’album intitolato “Amor y control”
La electricidad, se interrumpió y, por el apagón,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/8/31 - 15:20
Adán García
[1992]
Parole e musica di Rubén Blades
Nell’album intitolato “Amor y control”
Parole e musica di Rubén Blades
Nell’album intitolato “Amor y control”
El último día en la vida de Adán García
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/8/31 - 14:37
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Plantación adentro
Parole di Catalino “Tite” Curet Alonso (1926-2003), compositore portoricano
Musica di Curet Alonso e Rubén Blades
Nel disco del 1977 intitolato “Metiendo mano!”, con Willie Colón (1950-), musicista statunitense di origine portoricana.
Anche oggi nelle campagne, tanto al nord quanto al sud, “Sombra son la gente camará’”, “Le persone non sono che ombre, compagno… Terra, sole, vento, bastone e caporale…”
Musica di Curet Alonso e Rubén Blades
Nel disco del 1977 intitolato “Metiendo mano!”, con Willie Colón (1950-), musicista statunitense di origine portoricana.
Anche oggi nelle campagne, tanto al nord quanto al sud, “Sombra son la gente camará’”, “Le persone non sono che ombre, compagno… Terra, sole, vento, bastone e caporale…”
Es el año 1745
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/8/31 - 14:12
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Argentina
Chanson italienne – Argentina – Francesco Guccini – 1983
Voici, Lucien l'âne mon ami, une chanson de Francesco Guccini qui raconte l'Argentine. Enfin, une certaine Argentine ou une chanson qui raconte une histoire où il est question de l'Argentine. En soi, le récit d'une émigration exotique, d'un voyage au bout du monde donnerait déjà à la chanson toute son importance et sa place ici-même.
En effet, il y a une longue, forte et nombreuse tradition d’émigration italienne vers l'Argentine. J'ai entendu dire qu'on estime actuellement qu'environ la moitié de la population argentine aurait une ascendance italienne.
En écoutant la chanson, on ressent cette prégnance, cette liaison transhistorique et transgéographique. Mais si je t'ai dit cela, c'est pour parler d'autre chose à propos de l'Argentine et ce que je voudrais souligner tient au moment où Francesco Guccini crée cette chanson. C'était... (Continues)
Voici, Lucien l'âne mon ami, une chanson de Francesco Guccini qui raconte l'Argentine. Enfin, une certaine Argentine ou une chanson qui raconte une histoire où il est question de l'Argentine. En soi, le récit d'une émigration exotique, d'un voyage au bout du monde donnerait déjà à la chanson toute son importance et sa place ici-même.
En effet, il y a une longue, forte et nombreuse tradition d’émigration italienne vers l'Argentine. J'ai entendu dire qu'on estime actuellement qu'environ la moitié de la population argentine aurait une ascendance italienne.
En écoutant la chanson, on ressent cette prégnance, cette liaison transhistorique et transgéographique. Mais si je t'ai dit cela, c'est pour parler d'autre chose à propos de l'Argentine et ce que je voudrais souligner tient au moment où Francesco Guccini crée cette chanson. C'était... (Continues)
ARGENTINE
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/8/31 - 11:41
G.D.B.D.
[1984]
Parole e musica di Rubén Blades
Nell’album intitolato “Buscando América”
Pare che Rubén Blades abbia scritto questa canzone dopo una conversazione con Gabriel García Márquez…
Il titolo è acronimo per “Gente Despertando Bajo Dictaduras”, non credo ci sia bisogno di aggiungere altro: della banalità del male.
Parole e musica di Rubén Blades
Nell’album intitolato “Buscando América”
Pare che Rubén Blades abbia scritto questa canzone dopo una conversazione con Gabriel García Márquez…
Il titolo è acronimo per “Gente Despertando Bajo Dictaduras”, non credo ci sia bisogno di aggiungere altro: della banalità del male.
Despiertas.
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/8/31 - 11:36
Prohibido olvidar
[1991]
Parole e musica di Rubén Blades
Nell’album intitolato “Caminando”
Canzone contro tutte le dittature, ma che nello specifico si riferisce certamente a Panama e a quello che il paese dovette passare prima sotto la dittatura militare di Omar Torrijos (morto nel 1981 in un “incidente” orchestrato dalla CIA nel 1981) e di Manuel Antonio Noriega (uomo della CIA e fortemente implicato col narcotraffico), poi con la sanguinosa occupazione militare statunitense, ufficialmente realizzata proprio per arrestare Noriega, che evidentemente era nel frattempo diventato uno scomodo fantoccio.
Al proposito consiglio a tutti la visione di “The Panama Deception”, film diretto nel 1992 dalla regista statunitense Barbara Trent, censuratissimo e misconosciuto nonostante abbia vinto l’Oscar per il miglior documentario.
Parole e musica di Rubén Blades
Nell’album intitolato “Caminando”
Canzone contro tutte le dittature, ma che nello specifico si riferisce certamente a Panama e a quello che il paese dovette passare prima sotto la dittatura militare di Omar Torrijos (morto nel 1981 in un “incidente” orchestrato dalla CIA nel 1981) e di Manuel Antonio Noriega (uomo della CIA e fortemente implicato col narcotraffico), poi con la sanguinosa occupazione militare statunitense, ufficialmente realizzata proprio per arrestare Noriega, che evidentemente era nel frattempo diventato uno scomodo fantoccio.
Al proposito consiglio a tutti la visione di “The Panama Deception”, film diretto nel 1992 dalla regista statunitense Barbara Trent, censuratissimo e misconosciuto nonostante abbia vinto l’Oscar per il miglior documentario.
Prohibieron ir a la escuela e ir a la universidad
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/8/31 - 10:53
Corsica mea
Invio questo (tardivo) ricordo di Yves Stella, uno dei fondatori del FLNC. Su un vecchi numero ormai introvabile di "Frigidaire (fine 1989 o inizi 1990, non ricordo) una lunga intervista che avevo realizzato con Yves a Bozen
In memoria di un patriota Corso
di Gianni Sartori - 26/04/2013
Magro, affilato. Ironico e calmo, ma sprizzante energia. Fumatore.
Così ricordo Yves Stella. Ho avuto l'onore di conoscerlo nel 1989 a Bozen (Tirolo). Un convegno sull'Europa dei popoli a cui parteciparono, tra gli altri, i baschi José Antonio Egido (Takolo) e Txema Montero (all'epoca, rispettivamente, responsabile degli Esteri e parlamentare europeo di Herri Batasuna), Eva Klotz e il catalano Aureli Argemi del CIEMEN. Erano i giorni immediatamente successivi all'assassinio del deputato di Herri Batasuna Josu Muguruza e l'evento gli venne dedicato.
Yves Stella è morto l'anno scorso, il 15 luglio 2012,... (Continues)
In memoria di un patriota Corso
di Gianni Sartori - 26/04/2013
Magro, affilato. Ironico e calmo, ma sprizzante energia. Fumatore.
Così ricordo Yves Stella. Ho avuto l'onore di conoscerlo nel 1989 a Bozen (Tirolo). Un convegno sull'Europa dei popoli a cui parteciparono, tra gli altri, i baschi José Antonio Egido (Takolo) e Txema Montero (all'epoca, rispettivamente, responsabile degli Esteri e parlamentare europeo di Herri Batasuna), Eva Klotz e il catalano Aureli Argemi del CIEMEN. Erano i giorni immediatamente successivi all'assassinio del deputato di Herri Batasuna Josu Muguruza e l'evento gli venne dedicato.
Yves Stella è morto l'anno scorso, il 15 luglio 2012,... (Continues)
Gianni Sartori 2015/8/31 - 08:23
Bandiera rossa (Pankrti)
Dopo vent'anni il loro italiano sembra discretamente migliorato.
Versione live.
Versione live.
2015/8/30 - 22:48
Das Lied vom Klassenfeind
Trad. Salvo Lo Galbo
Un tentativo di versione italiana in versi alessandrini per rendere, chissà, a chi s'ingegnasse di musicarla, la "Canzone del nemico di classe", propriamente una canzone.
Un tentativo di versione italiana in versi alessandrini per rendere, chissà, a chi s'ingegnasse di musicarla, la "Canzone del nemico di classe", propriamente una canzone.
1.
(Continues)
(Continues)
Contributed by Salvo 2015/8/30 - 18:13
La Fabbrica
English translation by ZugNachPankow
Traduzione inglese di ZugNachPankow
Traduzione inglese di ZugNachPankow
THE FACTORY
(Continues)
(Continues)
Contributed by ZugNachPankow 2015/8/30 - 14:01
Я входил вместо дикого зверя
MAY 24, 1980
(Continues)
(Continues)
Contributed by Krzysztof Wrona 2015/8/30 - 11:32
Eusko gudariak
ANCHE SE RISALE ALL'ANNO SCORSO, INVIO QUESTO CONTRIBUTO ALLA CAUSA BASCA, ciao
GS
Gernika
di Gianni Sartori - 25/04/2014
Aprile. Ma i baschi sicuramente non dormono. Come ogni anno nel giorno di Pasqua hanno partecipato in migliaia all'Aberri Eguna (Giorno della Patria Basca) inalberando striscioni a favore dell'indipendenza e dei prigionieri politici, oltre a migliaia di ikurrinas (bandiere basche) e arano beltzak. Quest'anno tra l'altro cadeva il cinquantesimo anniversario del primo Aberri Eguna celebrato in Hegoalde (Paese basco sotto amministrazione spagnola) dopo la Guerra Civile (1936-1939), ancora in pieno regime franchista. Insieme ai militanti dei movimenti e delle formazioni politiche di Euskal Herria, alla celebrazione hanno presenziato centinaia di internazionalisti provenienti da Galizia, Castiglia, Paisos Catalans, Irlanda, Palestina, Sahara...
La prima celebrazione dell'Aberri... (Continues)
GS
Gernika
di Gianni Sartori - 25/04/2014
Aprile. Ma i baschi sicuramente non dormono. Come ogni anno nel giorno di Pasqua hanno partecipato in migliaia all'Aberri Eguna (Giorno della Patria Basca) inalberando striscioni a favore dell'indipendenza e dei prigionieri politici, oltre a migliaia di ikurrinas (bandiere basche) e arano beltzak. Quest'anno tra l'altro cadeva il cinquantesimo anniversario del primo Aberri Eguna celebrato in Hegoalde (Paese basco sotto amministrazione spagnola) dopo la Guerra Civile (1936-1939), ancora in pieno regime franchista. Insieme ai militanti dei movimenti e delle formazioni politiche di Euskal Herria, alla celebrazione hanno presenziato centinaia di internazionalisti provenienti da Galizia, Castiglia, Paisos Catalans, Irlanda, Palestina, Sahara...
La prima celebrazione dell'Aberri... (Continues)
Gianni Sartori 2015/8/30 - 09:54
Canzone di gennaio
Credo che "signorina anarchia" sia in riferimento a "se ti tagliassero a pezzetti, dove talvolta sostituiva "signorina fantasia".
Leoskini 2015/8/29 - 23:56
L'America
"Tra l'altro parlare degli americani come di un popolo senza cultura è a dir poco superficiale. La cultura americana è ricchissima, bellissima. Certo, se la si conosce almeno un po'." Senza offesa, ma credo che tu non abbia colto il senso del monologo.
2015/8/29 - 11:22
Ole Shady (or the Song of the Contraband)
[1861]
Parole e musica di Benjamin Russell Hanby (1833-1867), compositore e pastore evangelico.
Convinto abolizionista, con suo padre William fu attivo nell’organizzazione dell’“Underground Railroad”, la rete clandestina che assisteva gli schiavi neri che fuggivano verso il nord.
Testo trovato su Public Domain Music, nella sezione “American Civil War Music (1861-1865)”
Credo che “Ole Shady” stia per “Old Darkie, o Nigger”, cioè “vecchio negro”…
Tenuto conto che il brano è stato composto nel 1861, all’inizio quindi della Guerra Civile, credo che il racconto parli di uno schiavo che intende fuggire al nord, verso il Canada, con la compagna perché gli è giunta voce che i bianchi del nord sono contro lo schiavismo e questa è una delle ragioni della guerra appena iniziata.
Gli altri schiavi ridono della sua intenzione ma lui è determinato: prenderà l’“Underground Railroad” e quando sarà... (Continues)
Parole e musica di Benjamin Russell Hanby (1833-1867), compositore e pastore evangelico.
Convinto abolizionista, con suo padre William fu attivo nell’organizzazione dell’“Underground Railroad”, la rete clandestina che assisteva gli schiavi neri che fuggivano verso il nord.
Testo trovato su Public Domain Music, nella sezione “American Civil War Music (1861-1865)”
Credo che “Ole Shady” stia per “Old Darkie, o Nigger”, cioè “vecchio negro”…
Tenuto conto che il brano è stato composto nel 1861, all’inizio quindi della Guerra Civile, credo che il racconto parli di uno schiavo che intende fuggire al nord, verso il Canada, con la compagna perché gli è giunta voce che i bianchi del nord sono contro lo schiavismo e questa è una delle ragioni della guerra appena iniziata.
Gli altri schiavi ridono della sua intenzione ma lui è determinato: prenderà l’“Underground Railroad” e quando sarà... (Continues)
Oh! yay! yah! darkies laugh wid me,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/8/28 - 14:58
Song Itineraries:
Racism and Slavery in the USA
The Southern Contraband
[1865]
Canzone ballabile di Michael B. Leavitt, che ne scrisse le parole e la musica, arrangiata poi da tal Frank Wilder.
Michael B. Leavitt (1843–1935) era all’epoca ai suoi esordi nel mondo dello spettacolo, come cantante in “blackface minstrel show”, spettacoli di varietà in cui il cantante si esibiva truccato da negro, e in rassegne d’intrattenimento per le truppe. Leavitt sarebbe poi diventato uno dei più grandi impresari teatrali americani di fine 800.
Testo trovato su Public Domain Music, nella sezione “American Civil War Music (1861-1865)”
Una canzone che non parla soltanto nel grosso tributo di sangue versato dagli afroamericani durante la Guerra Civile – di fatto contribuirono da se stessi alla propria liberazione – ma che già lascia intendere, soprattutto nell’ultima strofa, che la nuova società americana, nata da una feroce guerra fratricida, non sarebbe stata, come nelle... (Continues)
Canzone ballabile di Michael B. Leavitt, che ne scrisse le parole e la musica, arrangiata poi da tal Frank Wilder.
Michael B. Leavitt (1843–1935) era all’epoca ai suoi esordi nel mondo dello spettacolo, come cantante in “blackface minstrel show”, spettacoli di varietà in cui il cantante si esibiva truccato da negro, e in rassegne d’intrattenimento per le truppe. Leavitt sarebbe poi diventato uno dei più grandi impresari teatrali americani di fine 800.
Testo trovato su Public Domain Music, nella sezione “American Civil War Music (1861-1865)”
Una canzone che non parla soltanto nel grosso tributo di sangue versato dagli afroamericani durante la Guerra Civile – di fatto contribuirono da se stessi alla propria liberazione – ma che già lascia intendere, soprattutto nell’ultima strofa, che la nuova società americana, nata da una feroce guerra fratricida, non sarebbe stata, come nelle... (Continues)
O I’se a Southern nigger
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/8/28 - 13:59
Song Itineraries:
Racism and Slavery in the USA
The War Will Soon Be Over
[1865]
Parole e musica di Walter Kittredge (1834-1905), musicista originario del New Hampshire
Testo trovato su Public Domain Music, nella sezione “American Civil War Music (1861-1865)”
Walter Kittredge ebbe una certa notorietà durante la Guerra Civile, cui partecipò direttamente, tra le fila unioniste, anche se per breve tempo, a causa della sua salute non buona (si veda al proposito la sua Tenting Tonight).
Kittredge era anche un convinto abolizionista nonché proibizionista, per quanto riguarda l’uso degli alcolici.
Parole e musica di Walter Kittredge (1834-1905), musicista originario del New Hampshire
Testo trovato su Public Domain Music, nella sezione “American Civil War Music (1861-1865)”
Walter Kittredge ebbe una certa notorietà durante la Guerra Civile, cui partecipò direttamente, tra le fila unioniste, anche se per breve tempo, a causa della sua salute non buona (si veda al proposito la sua Tenting Tonight).
Kittredge era anche un convinto abolizionista nonché proibizionista, per quanto riguarda l’uso degli alcolici.
See! oh! see! the clouds arising,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/8/28 - 11:46
Song Itineraries:
Racism and Slavery in the USA
Babylon Is Fallen!
[1863]
Parole e musica di Henry Clay Work
Come per la più famosa Kingdom Coming (the Year of the Jubilo) anche in quest’altra canzone l’autore adotta la parlata dei “darkies”, dei “niggers”, degli schiavi del sud, visto che il protagonista – un cosiddetto “contraband”, un ex schiavo arruolatosi nell’esercito nordista – è uno di loro.
La canzone fu composta nelle settimane immediatamente successive l’“Emancipation Proclamation”, l’ordine esecutivo che il Presidente Abraham Lincoln emise il 1 gennaio 1863 con cui circa 3 milioni di schiavi furono proclamati liberi.
Henry Clay Work (1832-1884), songwriter e compositore, veniva da una famiglia di convinti abolizionisti. Nella prima metà dell’800 la casa dei Work a Middletown, Connecticut, divenne un’importante base dell’“Underground Railroad”, la rete clandestina che assisteva gli schiavi neri che fuggivano verso il nord. Il padre di Henry Clay Work aiutava i fuggiaschi a passare in Canada e fu per questo arrestato e imprigionato.
Parole e musica di Henry Clay Work
Come per la più famosa Kingdom Coming (the Year of the Jubilo) anche in quest’altra canzone l’autore adotta la parlata dei “darkies”, dei “niggers”, degli schiavi del sud, visto che il protagonista – un cosiddetto “contraband”, un ex schiavo arruolatosi nell’esercito nordista – è uno di loro.
La canzone fu composta nelle settimane immediatamente successive l’“Emancipation Proclamation”, l’ordine esecutivo che il Presidente Abraham Lincoln emise il 1 gennaio 1863 con cui circa 3 milioni di schiavi furono proclamati liberi.
Henry Clay Work (1832-1884), songwriter e compositore, veniva da una famiglia di convinti abolizionisti. Nella prima metà dell’800 la casa dei Work a Middletown, Connecticut, divenne un’importante base dell’“Underground Railroad”, la rete clandestina che assisteva gli schiavi neri che fuggivano verso il nord. Il padre di Henry Clay Work aiutava i fuggiaschi a passare in Canada e fu per questo arrestato e imprigionato.
Don't you see de black clouds
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/8/28 - 11:15
Song Itineraries:
Racism and Slavery in the USA
Tania
Tenía los ojos azules
(Continues)
(Continues)
Contributed by dq82 2015/8/28 - 10:25
Song Itineraries:
Che Guevara
'O surdato 'nnammurato
Pochi lo fanno notare ma il verso "Sei stato lo prim'ammore" seguito da " lo primo e l'ultimo sarai per me" sottintende il timore - quasi la consapevolezza, data l'alta percentuale di caduti al fronte della guerra 15-18 - che la morte impedirà comunque un'altra relazione amorosa.
Gianni G. 2015/8/27 - 22:22
Gracias a la vida
Una cosa curiosa: mi sono ricordata di aver trovato una traduzioine italiana di "Gracias a la vida" nel libro dei canti di una parrocchia marchigiana, neppure di quelle ispirate al Concilio Vaticano Secondo. Anche la mia amica di Roma si ricorda di averla cantata in chiesa. Mahhh.....
Maria Cristina Costantini 2015/8/27 - 20:30
The Officers of Dixie
Anonymous
[1861-65]
Testo trovato su “Southern War Songs”, a cura di W. L. Fagan, New York 1889.
Canzone di anonimo “growler” (uno che brontola, che si lamenta), certamente un soldatino sudista che se la prende con satira feroce contro l’inettitudine, la spocchia, la corruzione degli ufficiali e dei gallonati vertici dell’esercito ribelle sudista: “Date retta a me, tutti quei bottoni, tutte quelle mostrine, tutte quelle medaglie… Non è tutto oro quel che luccica!”
Testo trovato su “Southern War Songs”, a cura di W. L. Fagan, New York 1889.
Canzone di anonimo “growler” (uno che brontola, che si lamenta), certamente un soldatino sudista che se la prende con satira feroce contro l’inettitudine, la spocchia, la corruzione degli ufficiali e dei gallonati vertici dell’esercito ribelle sudista: “Date retta a me, tutti quei bottoni, tutte quelle mostrine, tutte quelle medaglie… Non è tutto oro quel che luccica!”
By A Growler
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/8/27 - 15:41
Song Itineraries:
Heroes
L'âme slave
L'ÂME SLAVE
Chanson française – Boris Vian - 1954
Musique : Jimmy Walter ()
Il te souviendra que récemment, j'avais annoncé plusieurs chansons surprises où il est question de l'âme. C'en est une et non des moindres. Comme on le voit, elle s'intitule : L'Âme slave, tout un programme, mais c'est aussi une chanson de résistance face à la bêtise ambiante. Ce qui ne gâte rien : elle de Boris Vian. Par parenthèse, Boris Vian mourra à la fin des années 50, au cinéma d'un arrêt cardiaque. Il souffrait depuis l'enfance d'une insuffisance cardiaque, due, je cite : « À douze ans, à la suite d'une angine infectieuse, Boris souffre de rhumatismes articulaires aigus, qui provoquent une insuffisance aortique... » et comme tu le sais, c'est pareil pour moi… D'ailleurs, j'évite les cinémas...
Rien qu'à l'idée d'une chanson de Vian, on peut déjà être joyeux comme un boucher de la Villette Chansons de... (Continues)
Chanson française – Boris Vian - 1954
Musique : Jimmy Walter ()
Il te souviendra que récemment, j'avais annoncé plusieurs chansons surprises où il est question de l'âme. C'en est une et non des moindres. Comme on le voit, elle s'intitule : L'Âme slave, tout un programme, mais c'est aussi une chanson de résistance face à la bêtise ambiante. Ce qui ne gâte rien : elle de Boris Vian. Par parenthèse, Boris Vian mourra à la fin des années 50, au cinéma d'un arrêt cardiaque. Il souffrait depuis l'enfance d'une insuffisance cardiaque, due, je cite : « À douze ans, à la suite d'une angine infectieuse, Boris souffre de rhumatismes articulaires aigus, qui provoquent une insuffisance aortique... » et comme tu le sais, c'est pareil pour moi… D'ailleurs, j'évite les cinémas...
Rien qu'à l'idée d'une chanson de Vian, on peut déjà être joyeux comme un boucher de la Villette Chansons de... (Continues)
L'air slave,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/8/27 - 12:03
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Parole e musica di Jacek Kaczmarski
Dall'album live "Strącanie aniołów" registrato durante il concerto il 15 febbraio 1982 a Stoccolma. Pubblicato in Svezia nel 1982 da casa discografica Safran 78.
Il titolo è stato ispirato dal programma televisivo omonimo (I testimoni) che andava in onda nella televisione di stato polacca a cavallo degli anni 70' e 80' e cerchava di ricongiungere le familie divise a causa della sciagura della seconda guerra modiale o per trovare le tracce dei familgliari scomparsi. Bisogna aggiungere che il destino delle persone ammazzate e perseguitate dai Russi veniva ommesso visto che fu il tema tabù nei media ufficiali. La formula della trasmissione consisteva nella lettura ad alta voce delle lettere scritte dai telespettatori e anche la canzone è composta dalle cinque lettere brevi, l'ultima scritta e recitata in russo, più quattro versi di chiusura che commentano in maniera strugente la vicenda di cui l'esito si può pressumere dal confronto degli scritti.
Dal sito Jacek.Kaczmarski.art.pl