L’U.A.
Les bois, les prés, les monts, la plaine,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 13/5/2015 - 16:10
L’idée
[1898]
Versi di Charles d'Avray
Musica di Jean-Louis Murat (Jean-Louis Bergheaud, 1952-), autore, compositore, interprete ed attore francese.
Nella colonna sonora di “The end, etc.”, web-fiction interattiva realizzata nel 2013 dalla regista francese Laetitia Masson.
Versi di Charles d'Avray
Musica di Jean-Louis Murat (Jean-Louis Bergheaud, 1952-), autore, compositore, interprete ed attore francese.
Nella colonna sonora di “The end, etc.”, web-fiction interattiva realizzata nel 2013 dalla regista francese Laetitia Masson.
Tiens, bonjour petit
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 13/5/2015 - 15:48
Ni Dieu ni maître
Ricercando le successive versioni de Le Drapeau Rouge, scopro che l’adattatore, quando non l’autore, dei versi – forse di anonimo – di “Ni Dieu ni maître” fu Achille Le Roy
Achille Le Roy (1841-1929), tipografo, comunardo, fu arrestato nel 1871 e spedito al bagno penale in Nuova Caledonia, insieme a Louise Michel. Achille Le Roy trascorse tutta la sua vita nella militanza anarchica. Personaggio molto noto a Parigi, nel 1924, vecchio e povero, fu attaccato per strada da un gruppo di picchiatori (i “Camelots du Roi”, militanti del movimento monarchico “Action Française”) che lo malmenarono e gli rubarono quel poco che aveva. La rivista Le Libertaire ed il gruppo di chansonnier de La Muse Rouge di Clovis Poirier organizzarono sottoscrizione e concerti per pagargli le spese ospedaliere e restituirgli il maltolto.
Nel 1877 Achille Le Roy compose una sua versione de “Le Drapeau Rouge” a partire... (continuer)
Achille Le Roy (1841-1929), tipografo, comunardo, fu arrestato nel 1871 e spedito al bagno penale in Nuova Caledonia, insieme a Louise Michel. Achille Le Roy trascorse tutta la sua vita nella militanza anarchica. Personaggio molto noto a Parigi, nel 1924, vecchio e povero, fu attaccato per strada da un gruppo di picchiatori (i “Camelots du Roi”, militanti del movimento monarchico “Action Française”) che lo malmenarono e gli rubarono quel poco che aveva. La rivista Le Libertaire ed il gruppo di chansonnier de La Muse Rouge di Clovis Poirier organizzarono sottoscrizione e concerti per pagargli le spese ospedaliere e restituirgli il maltolto.
Nel 1877 Achille Le Roy compose una sua versione de “Le Drapeau Rouge” a partire... (continuer)
Bernart Bartleby 13/5/2015 - 14:39
La ballata di Piero dei fossi
Testo di Pino Bertelli
Musica di Massimo Panicucci
In questa lunga ballata dell'anarchico Pino Bertelli si parla di Piero Ciampi, di Livorno e di parecchie altre cose. Per il resto si veda il CCG blog. [RV]
MI RICORDO SÌ, MI RICORDO DI PIERO CIAMPI
di Pino Bertelli
È a Livorno che ho conosciuto Piero Ciampi. Era la fine degli anni ‘60, forse. Una notte, di quelle calde. Uscivo con alcuni amici anarchici da una riunione in quella palazzina tra gli alberi. Ci avevano fatto compagnia Bakunin, Camilo Torres e i sigari toscani di Erne sto “Che” Guevara. Marx lo avevamo chiuso in uno stanzino insieme a Berlinguer e Togliatti, con le scope e una catasta di bottiglie vuote... si parlava di uno sciopero, di quelli grandi... o di una manifestazione contro la guerra (degli americani) nel Vietnam, di quelle grandi... che di lì a pochi giorni dovevano incendiare l’immaginario popolare... e le nostre... (continuer)
Musica di Massimo Panicucci
In questa lunga ballata dell'anarchico Pino Bertelli si parla di Piero Ciampi, di Livorno e di parecchie altre cose. Per il resto si veda il CCG blog. [RV]
MI RICORDO SÌ, MI RICORDO DI PIERO CIAMPI
di Pino Bertelli
È a Livorno che ho conosciuto Piero Ciampi. Era la fine degli anni ‘60, forse. Una notte, di quelle calde. Uscivo con alcuni amici anarchici da una riunione in quella palazzina tra gli alberi. Ci avevano fatto compagnia Bakunin, Camilo Torres e i sigari toscani di Erne sto “Che” Guevara. Marx lo avevamo chiuso in uno stanzino insieme a Berlinguer e Togliatti, con le scope e una catasta di bottiglie vuote... si parlava di uno sciopero, di quelli grandi... o di una manifestazione contro la guerra (degli americani) nel Vietnam, di quelle grandi... che di lì a pochi giorni dovevano incendiare l’immaginario popolare... e le nostre... (continuer)
a Piero Ciampi,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 13/5/2015 - 12:51
Tammurriata nera
Grazie - Thank you very much for this website and all its comments. (And the English translation!) In 1993 I spent a summer in Italy and this was one of the sungs I learned from a group of Napolitan girls and we played it every night in the streets where there was also other kinds of traditional dancing. I still play it sometimes on the guitar, but I didn't remember any words but "niro niro comm'a cche..." :-) And I never knew what the song was about. It brings back good memories.
Jelle 13/5/2015 - 12:25
אונטער דײַנע ווײַסע שטערן
VALKEITTEN SUN TÄHTEIS' ALLA
(continuer)
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 13/5/2015 - 10:34
Telegram för en tennsoldat
SÄHKÖSANOMA TINASOTAMIEHELLE
(continuer)
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 13/5/2015 - 10:32
Telegram från en bombad by
SÄHKÖSANOMA POMMITETULLE KYLÄLLE
(continuer)
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 13/5/2015 - 10:29
Le Drapeau Rouge
[1870]
Versi attribuiti a tal Justin Bailly, un comunardo di cui non so altro.
Sull’aria del rivoluzionario “Chant du départ” di Étienne Nicolas Méhul e Marie-Joseph Chénier (1794).
Canzone della Comune di Parigi, prima delle molte versioni dell’inno dedicato al vessillo emblema della lotta dei lavoratori di tutto il mondo contro lo sfruttamento.
Versi attribuiti a tal Justin Bailly, un comunardo di cui non so altro.
Sull’aria del rivoluzionario “Chant du départ” di Étienne Nicolas Méhul e Marie-Joseph Chénier (1794).
Canzone della Comune di Parigi, prima delle molte versioni dell’inno dedicato al vessillo emblema della lotta dei lavoratori di tutto il mondo contro lo sfruttamento.
Vois cet humble drapeau, porté par ta victime…
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 13/5/2015 - 09:15
Parcours:
Hymnes et contre-hymnes, La Commune de Paris, 1871
Maremma amara
anonyme
Versione svedese di Riccardo Venturi
13.5.2015
13.5.2015
MAREMMA BITTRA
(continuer)
(continuer)
13/5/2015 - 03:25
Niech żyje wojna
[1930s?]
Canzone scritta da Lucjan Szenwald (1909-1944), poeta polacco, militante comunista.
Interpretata originariamente dalla “Czerwona Latarnia”, band dell’organizzazione giovanile socialista “Życie”, di cui Lucjan Szenwald faceva parte.
Dopo la guerra Stanisław Grzesiuk (1918-1963), poeta e scrittore a lungo detenuto e sopravvissuto ai campi di sterminio nazisti, ne fece uno dei suoi cavalli di battaglia.
La canzone è presente, per esempio, nella raccolta postuma di Grzesiuk intitolata “Piosenki Warszawskiej Ulicy” (Polskie Nagrania Muza, 1967)
Più recentemente ripresa dagli artisti Maciej Maleńczuk e Wojciech Waglewski (MMWW) nel loro disco del 2007 intitolato “Koledzy”
Una sarcastica condanna senza mezzi termini della guerra, il più redditizio degli affari, dove più che in ogni altro business sono, al solito, i ricchi e i potenti a godere (per i gran soldi che si fanno) e i poveri... (continuer)
Canzone scritta da Lucjan Szenwald (1909-1944), poeta polacco, militante comunista.
Interpretata originariamente dalla “Czerwona Latarnia”, band dell’organizzazione giovanile socialista “Życie”, di cui Lucjan Szenwald faceva parte.
Dopo la guerra Stanisław Grzesiuk (1918-1963), poeta e scrittore a lungo detenuto e sopravvissuto ai campi di sterminio nazisti, ne fece uno dei suoi cavalli di battaglia.
La canzone è presente, per esempio, nella raccolta postuma di Grzesiuk intitolata “Piosenki Warszawskiej Ulicy” (Polskie Nagrania Muza, 1967)
Più recentemente ripresa dagli artisti Maciej Maleńczuk e Wojciech Waglewski (MMWW) nel loro disco del 2007 intitolato “Koledzy”
Una sarcastica condanna senza mezzi termini della guerra, il più redditizio degli affari, dove più che in ogni altro business sono, al solito, i ricchi e i potenti a godere (per i gran soldi che si fanno) e i poveri... (continuer)
Ojczyzna bez żołnierza, to jak bez miecza kat
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 12/5/2015 - 22:03
Samarcanda
Anche Gregor Von Rezzori-Storie di Maghrebinia, 1953-riporta il racconto;
Un commerciante possedeva in Maghrebinia un meraviglioso roseto, a gioia e conforto della sua vecchiaia, ed un servo per coltivarlo.Un giorno, mentre nella fresca ora vespertina stava andando a passeggiare nel giardino delle rose, arrivo' correndo il servo, si getto' ai suoi piedi e supplico' "padrone , dammi il tuo cavallo più veloce perché possa fuggire a Samarcanda. In giardino c'è la morte e io so che è venuta a prendermi".
Il commerciante , che amava il servo, gli diede il suo cavallo più veloce ed un sacchetto d'oro; poi, dopo che il servo si fu eclissato fra ringraziamenti e benedizioni, ritorno' nel giardino. La' s' imbatte' in un giovinetto molto serio e notevolmente bello:"Buona sera-disse il commerciante-Sei tu la morte? Sei venuta da me per affari? ".No,- rispose la morte-mi trattengo qui con il tuo benevolo... (continuer)
Un commerciante possedeva in Maghrebinia un meraviglioso roseto, a gioia e conforto della sua vecchiaia, ed un servo per coltivarlo.Un giorno, mentre nella fresca ora vespertina stava andando a passeggiare nel giardino delle rose, arrivo' correndo il servo, si getto' ai suoi piedi e supplico' "padrone , dammi il tuo cavallo più veloce perché possa fuggire a Samarcanda. In giardino c'è la morte e io so che è venuta a prendermi".
Il commerciante , che amava il servo, gli diede il suo cavallo più veloce ed un sacchetto d'oro; poi, dopo che il servo si fu eclissato fra ringraziamenti e benedizioni, ritorno' nel giardino. La' s' imbatte' in un giovinetto molto serio e notevolmente bello:"Buona sera-disse il commerciante-Sei tu la morte? Sei venuta da me per affari? ".No,- rispose la morte-mi trattengo qui con il tuo benevolo... (continuer)
renato lotti 12/5/2015 - 17:06
Marsz Gusenowski
[1943?]
Versi di Konstanty Ćwierk (1895-1944), scrittore e poeta.
Musica di Gracjan Guziński (1907-1993), compositore, musicista e docente di musica.
Testo trovato sul volumetto intitolato “Ocalone We Wspomnieniach – Wspomnienia byłych więźniów politycznych hitlerowskich więzień i obozów koncentracyjnych” edito nel 2011 dalla Biblioteca comunale di Koszalin, Polonia
Trovo il brano nel disco di Stanisław Grzesiuk (1918-1963, scrittore, poeta, cantante e commediografo) intitolato “Piosenki warszawskiej ulicy”.
Konstanty Ćwierk è stato autore di centinaia di poesie, racconti, romanzi, radiodrammi e sceneggiature. Arrestato dalla Gestapo nel maggio del 1940, fu internato prima a Dachau e poi a Mauthausen-Gusen, dove divenne il principale organizzatore della vita culturale nel campo. Ammalatosi gravemente a causa delle condizioni di prigionia, Konstanty Ćwierk morì a Mauthausen il 20 agosto... (continuer)
Versi di Konstanty Ćwierk (1895-1944), scrittore e poeta.
Musica di Gracjan Guziński (1907-1993), compositore, musicista e docente di musica.
Testo trovato sul volumetto intitolato “Ocalone We Wspomnieniach – Wspomnienia byłych więźniów politycznych hitlerowskich więzień i obozów koncentracyjnych” edito nel 2011 dalla Biblioteca comunale di Koszalin, Polonia
Trovo il brano nel disco di Stanisław Grzesiuk (1918-1963, scrittore, poeta, cantante e commediografo) intitolato “Piosenki warszawskiej ulicy”.
Konstanty Ćwierk è stato autore di centinaia di poesie, racconti, romanzi, radiodrammi e sceneggiature. Arrestato dalla Gestapo nel maggio del 1940, fu internato prima a Dachau e poi a Mauthausen-Gusen, dove divenne il principale organizzatore della vita culturale nel campo. Ammalatosi gravemente a causa delle condizioni di prigionia, Konstanty Ćwierk morì a Mauthausen il 20 agosto... (continuer)
Już przebrzmiał łom,
(continuer)
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envoyé par Bernart Bartleby 12/5/2015 - 14:53
Parcours:
Camps d'extermination
Marsz pasiaków
[1943-44]
Parole e musica di Bolesław Burski (non ho notizie sull’autore, probabilmente un compagno di prigionia di Kulisiewicz a Sachsenhausen).
Nella raccolta di Kulisiewicz intitolata “Pieśni obozowe z hitlerowskich obozów koncentracyjnych 1939-45”, pubblicata nel 1979 dalla casa discografica polacca Muza.
Bellicosa canzone che annunciava la futura vendetta dei prigionieri polacchi con le “divise a strisce” internati nei lager nazisti… “Ehi, ragazzi, ecco che arriva il giorno della libertà, il giorno in cui getteremo via le nostre divise a strisce…”
Parole e musica di Bolesław Burski (non ho notizie sull’autore, probabilmente un compagno di prigionia di Kulisiewicz a Sachsenhausen).
Nella raccolta di Kulisiewicz intitolata “Pieśni obozowe z hitlerowskich obozów koncentracyjnych 1939-45”, pubblicata nel 1979 dalla casa discografica polacca Muza.
Bellicosa canzone che annunciava la futura vendetta dei prigionieri polacchi con le “divise a strisce” internati nei lager nazisti… “Ehi, ragazzi, ecco che arriva il giorno della libertà, il giorno in cui getteremo via le nostre divise a strisce…”
Hej, koledzy, nadchodzi dzień wolności,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 12/5/2015 - 14:29
Parcours:
Camps d'extermination
Im Auschwitzlager wo ich wohnte
[1941]
Questa poesia fu composta in polacco nel 1941 dall’attore Tadeusz Kański (1902-1950) mentre si trovava prigioniero ad Auschwitz. Il titolo originario era “W Auschwitzlager gdy mieszkałem” ma non mi è riuscito di trovarne il testo. Invece sul Volkslieder Archive è disponibile il testo tradotto in tedesco.
I versi di Kański furono poi messi in musica nel 1944 da Aleksander Kulisiewicz, prigioniero a Sachsenhausen.
La canzone in polacco si trova nella raccolta di Kulisiewicz intitolata “Pieśni obozowe z hitlerowskich obozów koncentracyjnych 1939-45”, pubblicata nel 1979 dalla casa discografica polacca Muza.
La versione in tedesco di Doris Radojewski si trova nella raccolta “O bittre Zeit - Lagerlieder 1933-1945”
Tadeusz Kański è stato un attore, regista e sceneggiatore polacco attivo negli anni 20 e 30, conosciuto anche in Italia dove lavorò in alcune produzioni. Kański fu tra gli... (continuer)
Questa poesia fu composta in polacco nel 1941 dall’attore Tadeusz Kański (1902-1950) mentre si trovava prigioniero ad Auschwitz. Il titolo originario era “W Auschwitzlager gdy mieszkałem” ma non mi è riuscito di trovarne il testo. Invece sul Volkslieder Archive è disponibile il testo tradotto in tedesco.
I versi di Kański furono poi messi in musica nel 1944 da Aleksander Kulisiewicz, prigioniero a Sachsenhausen.
La canzone in polacco si trova nella raccolta di Kulisiewicz intitolata “Pieśni obozowe z hitlerowskich obozów koncentracyjnych 1939-45”, pubblicata nel 1979 dalla casa discografica polacca Muza.
La versione in tedesco di Doris Radojewski si trova nella raccolta “O bittre Zeit - Lagerlieder 1933-1945”
Tadeusz Kański è stato un attore, regista e sceneggiatore polacco attivo negli anni 20 e 30, conosciuto anche in Italia dove lavorò in alcune produzioni. Kański fu tra gli... (continuer)
Im Auschwitzlager, wo ich wohnte
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 12/5/2015 - 11:18
Parcours:
Camps d'extermination
Grooveshark ha chiuso
Antiwar Songs Blog
Grooveshark, il popolare sito di streaming musicale che permetteva di ascoltare milioni di canzoni online ha deciso di chiudere dopo le numerose minacce di denunce da parte delle case discografiche. Anche il nostro sito aveva offerto la possibilità di ricerca automatica delle canzoni su grooveshark, purtroppo tutti i link per ascoltare le canzoni che utilizzavano […]
Antiwar Songs Staff 2015-05-12 10:53:00
Joy to the World
Audio link to the song performed by Pepe Willberg & The Paradise in 1972:
SOTILAAT, KANSAT, MAAT
(continuer)
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 12/5/2015 - 09:39
Kołysanka dla Birkenau
[1943]
Versi di Aleksander Kulisiewicz
Musica tradizionale polacca
Testo – forse solo parziale – trovato qui
Nella raccolta di Kulisiewicz intitolata “Pieśni obozowe z hitlerowskich obozów koncentracyjnych 1939-45”, pubblicata nel 1979 dalla casa discografica polacca Muza.
Mi sembra di capire che questa “ninna nanna dall’inferno” sia stata composta da Kulisiewicz, prigioniero a Sachsenhausen, quando seppe della morte ad Auschwitz II–Birkenau di un bambino figlio di un suo amico, rinchiuso con la famiglia in quel campo.
Versi di Aleksander Kulisiewicz
Musica tradizionale polacca
Testo – forse solo parziale – trovato qui
Nella raccolta di Kulisiewicz intitolata “Pieśni obozowe z hitlerowskich obozów koncentracyjnych 1939-45”, pubblicata nel 1979 dalla casa discografica polacca Muza.
Mi sembra di capire che questa “ninna nanna dall’inferno” sia stata composta da Kulisiewicz, prigioniero a Sachsenhausen, quando seppe della morte ad Auschwitz II–Birkenau di un bambino figlio di un suo amico, rinchiuso con la famiglia in quel campo.
Uśnij, uśnij bez mamusi
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 12/5/2015 - 09:35
Parcours:
Camps d'extermination
Piosenka o obozie w Potulicach
anonyme
[tra 1942 e 1944]
Parole di anonimo autore polacco, detenuto nel campo di transito di Potulice.
Musica sconosciuta, ma si tratta dichiaratamente di una canzone.
Testo trovato sul volumetto intitolato “Ocalone We Wspomnieniach – Wspomnienia byłych więźniów politycznych hitlerowskich więzień i obozów koncentracyjnych” edito nel 2011 dalla Biblioteca comunale di Koszalin, Polonia
Gli storici calcolano che nei paesi d’Europa da loro occupati i nazisti installarono non meno di 15.000 (quindicimila!) campi di concentramento, conteggiando solo quelli “istituzionali”. Vi rendete conto di quante migliaia di canzoni potrebbero essere state composte dietro quelle mura e quei reticolati? Credo che ci sia materiale non solo per un percorso sulle CCG ma per un intero database dedicato!
Credo che quella che segue sia la prima canzone sulle CCG proveniente dal campo di Potulice (“Niemiecki obóz przesiedleńczy... (continuer)
Parole di anonimo autore polacco, detenuto nel campo di transito di Potulice.
Musica sconosciuta, ma si tratta dichiaratamente di una canzone.
Testo trovato sul volumetto intitolato “Ocalone We Wspomnieniach – Wspomnienia byłych więźniów politycznych hitlerowskich więzień i obozów koncentracyjnych” edito nel 2011 dalla Biblioteca comunale di Koszalin, Polonia
Gli storici calcolano che nei paesi d’Europa da loro occupati i nazisti installarono non meno di 15.000 (quindicimila!) campi di concentramento, conteggiando solo quelli “istituzionali”. Vi rendete conto di quante migliaia di canzoni potrebbero essere state composte dietro quelle mura e quei reticolati? Credo che ci sia materiale non solo per un percorso sulle CCG ma per un intero database dedicato!
Credo che quella che segue sia la prima canzone sulle CCG proveniente dal campo di Potulice (“Niemiecki obóz przesiedleńczy... (continuer)
Piękny zamek w Potulicach
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 12/5/2015 - 08:36
Parcours:
Camps d'extermination
Frozen
Frozen (Within Temptation song)
"Frozen" is the third single from the Within Temptation album The Heart of Everything (2007). The single was released in Europe on June 11, 2007. The song and the video both deal with the issue of domestic abuse. On their Web site, the band explained they wanted to raise awareness about "a subject that we feel is not discussed in public enough."[1] The band will donate the income they receive from Sony/BMG for the “Frozen” single to Child Helpline International. In the UK, the song "The Howling" was chosen for the second single, available as a digital download only. The Frozen single contains single versions of both these songs.
Music video
The music video's plot supports the claim that the track is about childhood abuse and domestic violence. It portrays an alcoholic who beats and presumably rapes his wife and daughter, and at the close of the video is... (continuer)
"Frozen" is the third single from the Within Temptation album The Heart of Everything (2007). The single was released in Europe on June 11, 2007. The song and the video both deal with the issue of domestic abuse. On their Web site, the band explained they wanted to raise awareness about "a subject that we feel is not discussed in public enough."[1] The band will donate the income they receive from Sony/BMG for the “Frozen” single to Child Helpline International. In the UK, the song "The Howling" was chosen for the second single, available as a digital download only. The Frozen single contains single versions of both these songs.
Music video
The music video's plot supports the claim that the track is about childhood abuse and domestic violence. It portrays an alcoholic who beats and presumably rapes his wife and daughter, and at the close of the video is... (continuer)
I can't feel my senses
(continuer)
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11/5/2015 - 19:46
Tanz, Mädchen
“L’appello”, la poesia che salvò letteralmente la vita alla sua autrice, Krystyna Żywulska. Passata di bocca in bocca ad Auschwitz, questi versi giunsero all’orecchio di tal Wala Kostecka, un prigioniero polacco meglio posizionato nella gerarchia interna del campo. Questi fece trasferire la Żywulska nel magazzino di smistamento degli effetti personali confiscati ai nuovi arrivati, un reparto dove la fatica del lavoro coatto era più sopportabile e dove l’alimentazione ra un po’ migliore. E così Krystyna riuscì a sopravvivere, continuando a testimoniare le terribili condizioni di prigionia di tanti meno fortunati di lei.
Ignoro se questa poesia sia mai stata messa in musica, per cui l’aggiungo a commento del primo testo della Żywulska che ho contribuito.
Testo trovato sul volumetto intitolato “Ocalone We Wspomnieniach – Wspomnienia byłych więźniów politycznych hitlerowskich więzień i obozów... (continuer)
Ignoro se questa poesia sia mai stata messa in musica, per cui l’aggiungo a commento del primo testo della Żywulska che ho contribuito.
Testo trovato sul volumetto intitolato “Ocalone We Wspomnieniach – Wspomnienia byłych więźniów politycznych hitlerowskich więzień i obozów... (continuer)
Bernart Bartleby 11/5/2015 - 16:09
Sen więźnia
[1939-40]
Parole di Zdzisław Karr-Jaworski (1908-1941), giornalista e poeta.
Musica di Lubomir Szopiński, composta nel 1940 mentre si trovava prigioniero nel campo nazista di Stutthof (Sztutowo, vicino a Danzica).
Nella raccolta intitolata “Pieśni Obozowe. Mauthausen/Gusen”, pubblicata dalla polacca Veriton in data imprecisata, dove tutti i brani sono eseguiti dal Chór Meski Teatru Wielkiege W Warszawie, direttore Józef Bok.
Testo ed informazioni trovate su questa pagina del museo del campo di concentramento di Stutthof
Sul sito Mes musiques régénérées – Jewish Music Claude Torres sostiene che il manoscritto con la musica originaria composta da Szopiński sia andato perduto e che sia stata riscritta dopo la guerra da Alexander Kulisiewicz, che avrebbe anche cambiato parzialmente il testo della poesia di Karr-Jaworski.
L’autore di questi versi, Zdzisław Karr-Jaworski, era emigrato molto... (continuer)
Parole di Zdzisław Karr-Jaworski (1908-1941), giornalista e poeta.
Musica di Lubomir Szopiński, composta nel 1940 mentre si trovava prigioniero nel campo nazista di Stutthof (Sztutowo, vicino a Danzica).
Nella raccolta intitolata “Pieśni Obozowe. Mauthausen/Gusen”, pubblicata dalla polacca Veriton in data imprecisata, dove tutti i brani sono eseguiti dal Chór Meski Teatru Wielkiege W Warszawie, direttore Józef Bok.
Testo ed informazioni trovate su questa pagina del museo del campo di concentramento di Stutthof
Sul sito Mes musiques régénérées – Jewish Music Claude Torres sostiene che il manoscritto con la musica originaria composta da Szopiński sia andato perduto e che sia stata riscritta dopo la guerra da Alexander Kulisiewicz, che avrebbe anche cambiato parzialmente il testo della poesia di Karr-Jaworski.
L’autore di questi versi, Zdzisław Karr-Jaworski, era emigrato molto... (continuer)
Śniła mi się nasza wioska,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 11/5/2015 - 11:48
Parcours:
Camps d'extermination
Johnny I Hardly Knew Ye
anonyme
This Finnish version of »Johnny I Hardly Knew Ye« was written at the time of the Vietnam War by Aappo I. Piippo (1950 - 2011), a proliferate Finnish lyricist. It's not a translation of the original lyrics, but yet another antiwar version of the American Civil War song »When Johnny Comes Marching Home«.
YSTÄVÄNI JOHNNY
(continuer)
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 11/5/2015 - 09:37
Legende vom toten Soldaten
LEGENDA KUOLLEESTA SOTILAASTA
(continuer)
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 11/5/2015 - 09:34
Baltimore
(2015)
feat. Eryn Allen Kane
Prince ha pubblicato una nuova canzone, "Baltimora", esplicitamente ispirata alle proteste legate all'uccisione di Freddie Gray e Michael Brown, due giovani ragazzi afroamericani che hanno trovato la morte per mano della polizia.
Come ha detto un portavoce del cantante, il brano tratta esplicitamente delle proteste che si sono verificate a Baltimora e dei problemi "politici e sociali sorti in tutto il paese in seguito all'omicidio dei due giovani uomini di colore".
da MTV
feat. Eryn Allen Kane
Prince ha pubblicato una nuova canzone, "Baltimora", esplicitamente ispirata alle proteste legate all'uccisione di Freddie Gray e Michael Brown, due giovani ragazzi afroamericani che hanno trovato la morte per mano della polizia.
Come ha detto un portavoce del cantante, il brano tratta esplicitamente delle proteste che si sono verificate a Baltimora e dei problemi "politici e sociali sorti in tutto il paese in seguito all'omicidio dei due giovani uomini di colore".
da MTV
Nobody got in nobody's way
(continuer)
(continuer)
11/5/2015 - 02:44
Gideon
Album: "Z" (2005)
È un dato di fatto che sono morte più persone nel nome della religione che per ogni altra causa nella storia del mondo, e questa canzone parla di religione, guerra e della relazione tra le due cose. Gideon è un riferimento all'organizzazione cristiana Gideon International. L'organizzazione è famosa per promuovere la fede cristiana attraverso la distribuzione in tutto il mondo di copie della Bibbia.
Il cantante, Jim James, mette in discussione gli idoli della religione e della fede dicendo: "Dite qualcosa, venite giù dal muro". Il verso significa che vorrebbe una qualche conferma da questi idoli prima di doverli davvero seguire. Vuole che appaiano nella vita reale, non solo come dipinti sul muro o sulle vetrate della chiese.
L'animale a cui si fa riferimento nella canzone è la macchina da guerra americana. James dice che "noi (gli USA) siamo odiati e temuti per qualcosa... (continuer)
È un dato di fatto che sono morte più persone nel nome della religione che per ogni altra causa nella storia del mondo, e questa canzone parla di religione, guerra e della relazione tra le due cose. Gideon è un riferimento all'organizzazione cristiana Gideon International. L'organizzazione è famosa per promuovere la fede cristiana attraverso la distribuzione in tutto il mondo di copie della Bibbia.
Il cantante, Jim James, mette in discussione gli idoli della religione e della fede dicendo: "Dite qualcosa, venite giù dal muro". Il verso significa che vorrebbe una qualche conferma da questi idoli prima di doverli davvero seguire. Vuole che appaiano nella vita reale, non solo come dipinti sul muro o sulle vetrate della chiese.
L'animale a cui si fa riferimento nella canzone è la macchina da guerra americana. James dice che "noi (gli USA) siamo odiati e temuti per qualcosa... (continuer)
Gideon, what have you told us at all?
(continuer)
(continuer)
10/5/2015 - 23:23
Parcours:
Antiwar Anticléricale
Vitti na crozza
Caro Giuseppe Loporto, hai perfettamente ragione , pure mio nonno che era di Realmonte mi cantava la strofa riguardante la pianura.
Suli ca spacchi i petri da chianura , suli ca rumpi l'ossa PA calura, sulu l'a muri di la donna amata po' cunsulari st'arma scunsulata ( arma= anima).
Sempre da mio nonno:
Ora ca su arrivati a l'ottant'anni chiamu la vita e morti m'arrispunni.
Una breve considerazione , mio nonno da bambino mi portava alla'opera dei pupi , 1955 . non conosceva bene il cinema , tantomeno il neorealismo e meno che mai pietro germi.
Conosceva benissimo però la storia di Orlando e Rinaldo e tutti i proverbi siciliani antichi e i canti tradizionali. Ora è vero che porto Empedocle è vicino a Realmonte , ma sinceramente , non ricordo che mio nonno Stefano Gucciardo n'tisu Beatrice mi abbia mai parlato di franco licausi . eppure mi cantava questa canzone e mi diceva che era una... (continuer)
Suli ca spacchi i petri da chianura , suli ca rumpi l'ossa PA calura, sulu l'a muri di la donna amata po' cunsulari st'arma scunsulata ( arma= anima).
Sempre da mio nonno:
Ora ca su arrivati a l'ottant'anni chiamu la vita e morti m'arrispunni.
Una breve considerazione , mio nonno da bambino mi portava alla'opera dei pupi , 1955 . non conosceva bene il cinema , tantomeno il neorealismo e meno che mai pietro germi.
Conosceva benissimo però la storia di Orlando e Rinaldo e tutti i proverbi siciliani antichi e i canti tradizionali. Ora è vero che porto Empedocle è vicino a Realmonte , ma sinceramente , non ricordo che mio nonno Stefano Gucciardo n'tisu Beatrice mi abbia mai parlato di franco licausi . eppure mi cantava questa canzone e mi diceva che era una... (continuer)
luigi crispino 10/5/2015 - 23:00
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Parole e musica di Charles D’Avray
L’U.A. è l’Union Anarchiste, ça va sans dire…