E io penso che ogni poeta sia anche un po' un giullare...
Krzyś 23/3/2015 - 20:16
Ciao Krzyś,
certo che quando vuoi c'hai il dono della sintesi...
Però a generalizzare si rischia di non dire nulla: potrei citarti i nomi di decine di poeti che sono morti, ammazzati, perchè non erano dei semplici giullari...
Non è certo il caso di Evtušenko, e nemmeno di Dylan...
Però dire, come hai scritto, che "questa canzone rispecchia benissimo la filosofia profondamente sovietica, celando sotto le parole della poesia una agressività intrinseca voluta da certi dirigenti russi" a me è parso fuori misura e fuori luogo.
March 23, 2015 Traduzione inglese di Riccardo Venturi
23 marzo 2015
The huge plastic bags of this short lasting, yet highly dense song written by Luca Rapisarda for Davide Giromini's Rivoluzioni sequestrate are to be seen every day in our towns. They contain all what is left to human beings, their daily and ordinary invisibleness. Bags that crossed through the desert, through Libya we now would like to invade after handing it over to chaos and to the gentle neo-colonialist invention called ISIS, and crossing now through Italy, a more and more hostile, cold country. A song made up of few, precise and blood chilling images. There would be no reason to defend oneself and run away, yet there are thousands none of them we are able to understand although we too did cross, in past times, the deserts of the world with string tied suitcases. Memory is gone and our eyes are closed. [RV]
DESERT (continuer)
23/3/2015 - 15:50
Eccoci
di Bushra Al Said
da Carmilla, 21 marzo 2015
Un gommone, un mare da attraversare, una chioma mossa dal vento volta verso una linea irraggiungibile, una mano che tiene l’altra, un sospiro esausto, il suono farinoso dei corpi che sbattono tra loro, delle urla a squarciagola di un bimbo, il sole in mezzo all’azzuro, un caldo cocente, l’ odore di vomito e sudore che si fa piú intenso, una gola che deglutisce, il battito veloce di un cuore, delle gocce di sudore che attraversano una schiena, il brontolio di uno stomaco, l’odore acre delle feci.
Il telo della notte che cala, la luce soffusa della luna che rende tutto argenteo, una mano dalle nocche bianche che imprigiona il margine del gommone tra le dita, occhiaie bluastre, volti scarni, delle pupille che osservano il vuoto, un pianto sommesso, il suono violento delle onde, una donna che canta una litania malinconica, due corpi avvinghiati... (continuer)
ORIGINALNOTER I TEXTHÄFTET
NOTE ORIGINALI DAL LIBRETTO
ORIGINAL NOTES FROM ALBUM BOOKLET
[1] Spartakisterna, medlemmar i den revolutionära gruppen som 1917 lämnade Tysklands socialdemokratiska parti i protest mot partiets stöd mot krigspolitiken. Gruppen leddes av Karl Liebknecht och Rosa Luxemburg och bildade 1919 Tysklands kommunistiska parti. Många av dess ledare mördades medan socialdemokraterna som satt i regeringen passiv lät det ske.
[2] Compradorklassen efter ordet Comprador = köpare, leverantör (portugisiska) åsyftar det skikt av ämbetsmän, handelsmän och övriga i de koloniala länderna, vilka direkt har sin ställning och utkomst tack vare det koloniala systemet. De kinesiska kompradorerna lämnade fosterlandet 1949 och for, huvudsakligen på amerikanska båtar, till Taiwan (Formosa).
[1] Gli Spartachisti erano i membri dei gruppi rivoluzionari che, nel 1917, abbandonarono il partito socialdemocratico tedesco protestando contro il sostegno dato dal partito alla politica bellica. Il gruppo era guidato da Karl Liebknecht e Rosa Luxemburg e formò nel 1919 il partito comunista tedesco. Molti dei suoi leader furono uccisi mentre i socialdemocratici che stavano al governo stettero a guardare passivamente.
[2] La classe dei Compradores, dalla parola portoghese Comprador = compratore, fornitore, indica la classe di funzionari, commercianti ed altre figure che, nei paesi colonizzati, dovevano la loro posizione e i loro redditi grazie al sistema coloniale. I compradores cinesi abbandonarono il paese nel 1949 e fuggirono, soprattutto su imbarcazioni americane, a Taiwan (Formosa).
C'è stata molta discussione a margine di questa canzone ma nessuno ha finora rilevato che la prima strofa - che andrebbe messa tra virgolette - non è di Mimmo Cavallo ma è la traduzione italiana di una breve ed amara poesia della ceca Zuzana Boryslawska, scritta nei giorni del 1968 in cui i carrarmati sovietici sferragliavano per Praga...
Bernart Bartleby 21/3/2015 - 16:58
Perfettamente in tema:
solito Nord che occupa e domina Sud...
Certamente artisti come Ivan non c'è ne saranno più.......io lo scoperto tardi ma da quando ascolto le sue canzoni veramente le sento nel cuore grazie Ivan
"A un anno dalla morte di Carlo Giuliani, ammazzato dalla polizia mentre manifestava la sua protesta per l’ingiustizia sistemica, ripresentiamo il tragico elenco degli uccisi dallo Stato - una folla di persone, spesso giovanissime come Carlo, falciate in circostanze simili. [...]
Mi dispiace ma nella trascrizione ci sono veramente troppe imprecisioni, questo è il testo cantato da Ron Kavana nel disco omonimo del 1991: (Flavio Poltronieri)
Sulla pagina di it.wikipedia dedicata al paese di Molinella si può leggere quanto segue: “Ma grande impressione in tutta Italia provocarono i gravi e cruenti episodi noti come fatti di Molinella del 17 maggio 1949. In tale data i comunisti, contestando il risultato delle elezioni per la locale camera del lavoro la presero d'assalto all'atto stesso dell'insediamento della maggioranza socialdemocratica che aveva vinto. I tafferugli, oltre a un gran numero di feriti, portarono alla morte di una donna. Tali fatti contribuirono a rendere insanabile la frattura fra la corrente socialdemocratica e riformista e quella comunista in seno alla CGIL unitaria, portando alla nascita della UIL.”
Credo si tratti di un clamoroso errore, di un travisamento quando non di una menzogna bell’e buona. Se è vero che fu proprio tra 48 e 49 che si consumò la rottura tra comunisti e socialdemocratici in seno alla... (continuer)
Traduzione italiana trovata qui. Credo si tratti di quella di Evelina Pascucci, in “Evgenij Evtušenko. Arrivederci, bandiera rossa: poesie degli anni Novanta”, Newton Compton, 1995
Mi pare però che la traduzione corretta del titolo, che ricorre in ogni capoverso, sia un po’ più “definitiva”: “Addio, nostra bandiera rossa”...
Versione finlandese di Pentti Saaritsa
Finnish translation Pentti Saaritsa
Suomennos Pentti Saaritsa