Salve, questa sera ascoltavo proprio questa canzone e mi sono incuriosito per le parole finali "Zane,Zane,Zane
Ouvre le Chien"...leggendo quanto da voi riportato mi sento di avanzare un'ipotesi, forse un pò azzardata ma....
beh, zane non è altro che la scrittura della pronuncia di "sane" (sano). Forse questa parola racchiude la chiave per capire il seguito, perchè Ouvre le Chien tradotto alla lettera è "apri il Cane"....ma cane non è da intendersi l'animale ma i cancelli del Cane Hill.
Lo so, sembra un discorso un pò da matto ma...del resto è il senso che David vuol dare alla canzone, che deve sembrare cantata da un folle.
Secondo voi è plausibile?
Banksy, l'anonimo artista di strada, è apparso di nuovo, questa volta mentre dipinge i muri di Gaza. Nella sua pagina ufficiale l'artista ha pubblicato un breve documentario sulla sua ultima serie di lavori disegnati sulle pareti degli edifici distrutti.
“If we wash our hands of the conflict between the powerful and the powerless we side with the powerful – we don’t remain neutral.”
Questo è scozzese: non gaelico, la lingua delle nostre regioni montagnose e dell’ isole del ovest, ma la lingua della pianura, parente all’inglese ma con una storia distinta incominciata nel trecento. La letteratura scozzese comprende molte traduzioni, dall’ italiano e altre lingue: ecco un esempio.
SANN CREEK RIVER (Continues)
Contributed by Derrick MacClure 2015/2/26 - 16:14
sono capitato casualmente qui e ho letto che negli anni scorsi c'è stato un dibattito sulla strana "somiglianza" fra alcune canzoni, qualcuno parlava di plagio, qualcuno di coincidenze.....vorrei ricordare che ci sono vari altri esempi come la melodia di "Una storia sbagliata" (1980) che è assolutamente e completamente rubata a una canzone dell'anno precedente di Leonard Cohen ("Ballad of the absent mare"), senza che ci sia mai stato neppure un ringraziamento nei crediti e che sempre lo stesso Bubola in "Lorelai" (da "Marabel" del 1979) per esempio canta il ritornello di un tradizionale inglese interpretato dagli Steeleye Span nel 1971 ("Marrowbones" da "Ten Map Mop...")...................
Tu, caro Semmonte, invece torna dalla maiala impestata di tu' ma' e dal derelitto di tu' pa', e sciacquati la bocca prima di parlare di questo sito da favola, mentecatto da quattro soldi. Molto meglio fotografare gattini che constatare l'esistenza di mongoloidi come te. Salutissimi!
Anonymouse 2015/2/26 - 00:14
Non credo che con "mongoloidi" Anonymouse si riferisse alla tipologia umana cui "afferisce la quasi totalità della popolazione asiatica orientale e amerinda precolombiana" (it.wikipedia).
Riferendosi piuttosto ai portatori di Sindrome di Down ed utilizzando la definizione, già impropria, come insulto rivolto al pur inopportuno Semmonte, trasformandola così in un insulto rivolto a tutti gli sfortunati affetti da quella sindrome, di conseguenza il commento di Anonymouse andrebbe moderato e cancellato dalle CCG/AWS.
Amici cari, posso anche essere d'accordo con voi, però questo è il bello e il brutto della famosa "libertà di espressione" per la quale anche noi abbiamo affisso il cartello "Je suis Charlie". Per questo è stato passato (non da me) il commento di "Semmonte", mentre il commento di "Anonymouse" lo ho approvato io stanotte. Può sembrare sgradevole e offensivo, ma sospetto fortemente che l' "Anonymouse" sia delle mie parti, dove si dà tradizionalmente di "mongoloide" a qualcuno senza pensare troppo alla sindrome di Down e a chi ne è purtroppo affetto. La "libertà di espressione" comporta pure questo, e uno dei suoi numerosi capolinea è il cosiddetto "politically correct". Sommes-nous Charlie? Vi sembra che la rivista in questione sia "politicamente corretta"? In pratica: cerchiamo di applicare ciò per cui ci siamo sentiti tanto coinvolti due mesi fa. Con tutto questo, non mi sono per nulla piaciuti i commenti su questa pagina, vorrei ribadirlo.
Ammettiamo pure che contribuire spropositi e insultare il prossimo gratuitamente (per giunta insultando collateralmente intere categorie di persone) abbiano a che fare con la "libertà di espressione" (malintesa, io credo, che allora non ha senso nemmeno che gli Admins di questo sito controllino inserimenti e contributi), ma che questo c'entri qualcosa con "Je suis Charlie" davvero non lo capisco...
Saluti
Scusami, ma ti risponderò con calma. Purtroppo, alle ore 14.15 di oggi, mentre stavo rispondendo al tuo messaggio, mi si è buttata una persona dal terzo piano, cadendomi esattamente sulla porta di casa. E ti puoi immaginare come sto in questo momento. Poi se ne ragionerà con calma.
Lascia perdere, Riccardo, non è così importante.
E poi di fronte a quello che succede - tutte le grandi e piccole tragedie umane - non ha nemmeno senso.
Saluti
Dans un film intitulé « Un Soir de Joie », un film de Gaston Schoukens, sorti en 1955, il a une séquence d'où j'ai tiré mon « c'est pas gentil pour les mongoloïdes » et comme il aparaîtra après que j'ai rapporté l'anecdote, ce n'était pas une pointe destinée à Anonymouse, que j'avais évidemment – comme tout le monde – reconnu, mais bien au contraire, la remarque visait le dénommé Semmonte, que je n'ai pas l'honneur de connaître.
Mais revenons à cette anecdote éclairante. Ma version est donnée de mémoire, mémoire d'un âne, évidemment. Les détails de l'affaire peuvent être différents, mais l'esprit y est.
En 1943, sur la Grand Place de Bruxelles, un marchand d'oiseaux (dit Arthur le fou), qui est aussi un blagueur (en bruxellois, un zwanzeur), par ailleurs résistant, incarné par Marcel Roels, est confronté à un haut officier allemand. Arthur... (Continues)
Chanson allemande – Aus dem Dunkel – Gertrud Kolmar – 1937
Poème de Gertrud Chodziesner, en art Gertrud Kolmar, dans le recueil intitulé « Welten » (poésies composées entre août et décembre 1937) publié posthume en 1947.
Musique du compositeur anglais Julian Marshall dans sa cantate intitulée « Out of Darkness », 2009
Voir aussi en français
Gertrud Kolmar et née Gertrud Käthe Chodziesner le 10 décembre 1894 à Berlin et mourut le 2 mars 1943 à Auschwitz. Elle composa 450 poèmes sauvés par des correspondances avec sa sœur Hilde. Elle prit comme pseudonyme Gertrud Kolmar en référence au nom de la ville natale de son père Chodziez (Poméranie), Kolmar en allemand.
La vie adulte de Gertrud Käthe Sara Chodziesner, juive, née à Berlin en 1894, commença et se termina dans la tragédie.
À un peu plus de vingt ans, Gertrud tomba amoureuse d'un officier, marié, qui la mit enceinte, puis la poussa... (Continues)
Forse ho capito i primi due versi, grazie a un video dove, in omaggio a Javier Heraud, Margot Palomino canta a cappella questa canzone, sulla tomba del poeta-guerrillero.
Dovrebbero essere:
Ay, como rotas espigas
dóblense los corazones
Chi ha caricato il video attribuisce i versi al grande poeta peruviano Alejandro Romualdo, che ho avuto l'onore di conoscere: tenne un ciclo di lezioni sulla poesia peruviana in lingua quechua e aymara, lo ricordo come un uomo coltissimo e gentile, dalla voce profonda e incredibilmente musicale.
C'è anche un altro video, un omaggio del 19 maggio 2013, dove parla la sorella di Heraud e legge una sua poesia.
La musica è di John Gorka
I versi sono di Elma Grace Dean, una donna di Oakland, California, che li compose nell’estate del 1942. Il titolo della poesia, originariamente pubblicata sulla rivista “The American Mercury” (novembre 1942), è “Letter to Saint Peter”.
Bernart Bartleby 2015/2/26 - 11:09
Aggiungo solo che la foto scelta a corredo della pagina non mi sembra pertinente. E' infatti piuttosto recente e mostra soldati statunitensi in addestramento, giovani che hanno fatto quella scelta di vita.
Nel 1942, quando il testo di "Letter to Saint Peter (Let Them In)" fu composto, i giovani non potevano scegliere se andare in guerra o no...
U.S. Pres. Franklin D. Roosevelt watching while the blindfolded secretary of war, Henry L. Stimson, draws the first number in the first peacetime draft lottery in U.S. history, October 29, 1940.
Il presidente USA Franklin D. Roosevelt assiste mentre il segretario di Stato Henry L. Stimson, bendato, estrae il primo numero nel corso della prima lotteria di coscrizione in tempo di pace nella storia degli Stati Uniti, 29 ottobre 1940.
Ouvre le Chien"...leggendo quanto da voi riportato mi sento di avanzare un'ipotesi, forse un pò azzardata ma....
beh, zane non è altro che la scrittura della pronuncia di "sane" (sano). Forse questa parola racchiude la chiave per capire il seguito, perchè Ouvre le Chien tradotto alla lettera è "apri il Cane"....ma cane non è da intendersi l'animale ma i cancelli del Cane Hill.
Lo so, sembra un discorso un pò da matto ma...del resto è il senso che David vuol dare alla canzone, che deve sembrare cantata da un folle.
Secondo voi è plausibile?
Saluti
Diego