Nel 2001 la Paspalá ne ha offerto una nuova versione accompagnata dal pianista e polistrumentista Σταύρος Λάντσιας / Stávros Lántsias ed il sassofonista David Lynch, americano trapiantato in Grecia.
AMARA ME (ΘΑ Μ' ΑΓΑΠΑΣ) (Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/12/22 - 09:54
Mi dichiaro assolutamente d'accordo con BB per le motivazioni dell'inserimento di questo canto, con un unico accorgimento: quando si inseriscono canti anteriori al 1850, sarebbe bene metterli anche nel percorso sulle "Antiche". E' più o meno il criterio che ho sempre usato.
Per quanto riguarda le versioni greche: ho corretto un po' il testo della prima che, come da immarcescibile tradizione neoellenica, si era dimenticata qua e là degli accenti. Si tratta di una versione discretamente fedele; ma neppure la seconda è, in linea di massima, troppo infedele. Si tratta senz'altro di un adattamento, ma non è una riscrittura totale.
A dire il vero, ora che ci penso non lo avevo nemmeno mai detto....insomma "meglio tordi che mais" come diceva il cacciatore padellaro che aveva sparato a una pianta di granturco...!
à partir de la version italienne d’une chanson abruzzese – Scura maja – Anonyme du Dix-Huitième siècle (Traduzione italiana sempre dal sito Alto Sannio, a cura di Enzo. C. Delli Quadri.)
et
une seconde version française
à partir de la traduction italienne de la version de Nino Rota interprétée par Anna Melato.
Selon it.wikipedia, Scura maje (connu même comme Mara maje) est un chant populaire d’auteur inconnu provenant des Abruzzes. Quelques sources le donnent comme d’origine balkanique et remontant au XVIème, à l’époque des migrations dues à l’invasion ottomane. Selon d’autres, l’origine pourrait être même médiévale ; mais de toute façon, c’est au XVIIIème que remonte le premier témoignage écrit de ce chant, publié sous le titre Scura mai dans un livre de poèmes dialectaux de Romualdo Parente, poète de Scanno, province de l’Aquila.
Selon Antonio De Nino (1833-1907), chercheur des Abruzzes,... (Continues)
Versione dei Boikot. Curiosa coincidenza: l'ho trovata ascoltando qua e là per youtube e subito dopo ho notato che era appena arrivata sul sito.
leoskini 2015/12/22 - 19:49
Ciao leoskini, e grazie per la versione dei Boikot.
Però, a parte la cantilena del ritornello, mi pare che il testo sia completamente differente da quello della popolare.
Magari sarebbe cosa buona che tu lo contribuissi, sempre se lo trovi.
Saluti
Lo sciopero del Joint Français in filmati dell'epoca.
LOTTE DI BRETAGNA [1] (Continues)
2015/12/22 - 18:03
Appello a Flavio Poltronieri. Poiché mi sembra che tu abbia in tuo possesso materiale a non finire, e che tu abbia una certa consuetudine con la Bretagna, non avresti mica un qualcosa su Lama Meur e Yann Ber? Davvero non mi è riuscito reperire niente su questi due...aspetto notizie! (grazie)
LO SCIOPERO DEL JOINT FRANÇAIS
Traduzione di un articolo di Frédéric Barillé (2002) pubblicato su Ouest France
Il 13 marzo 1972 iniziò il lungo sciopero del “Joint” a Saint-Brieuc. Otto settimane entrate nella storia.
Presa al volo nell'obiettivo di una Semflex 6x6, la foto resta scolpita nella memoria. Mostra due amici d'infanzia uno di fronte all'altro: uno è un operaio in sciopero, l'altro un celerino. L'immagine del nostro collega Jacques Gourmelen ha fatto il giro del mondo e non ha una ruga nonostante il conflitto del Joint Français abbia quarant'anni.
E' il 13 marzo 1972, l'inizio di un lungo sciopero ”totale e illimitato”. Una lotta emblematica che fece superare ogni differenza e che sfociò, otto settimane dopo, nella vittoria degli operai riuniti sotto l'egida dei liberi sindacati formatisi dopo il maggio '68.
Salari miseri
Il Joint Français era all'epoca una delle 114 filiali... (Continues)
La canzone fu composta nel 1875.
L’autore Angelo Giusti emigrò in Brasile.
“Angelo Giusti faz parte da primeira geração de imigrantes da então Colônia Caxias (Rio Grande do Sul, Brasil). Morava então no atual território de Flores da Cunha, no travessão Rondelli, à beira da Estrada que vai de Flores da Cunha a Antônio Prado, onde faleceu aos 81 anos, em 23 de fevereiro de 1929. Antes de sua morte, depositou um conto de réis no Banco Pelotense para serem rezadas missas em seu sufrágio, depois da morte, e elaborou também o epitáfio para seu túmulo, com o seguinte verso:
Qui giace Angelo Giusti,
Fu poeta di poco valore.
La sua anima è partita
A render conto a Nostro Signore.
[Aquí jaz Angelo Giusti,
Foi poeta de pouco valor
A sua alma partiu
A dar contas a Nosso Senhor.]”