Innanzi tutto la versione di House Carpenter che preferisco è senza dubbio quella dei Pentangle presente su Basket of Light. Grazie Riccardo, grande come sempre! Marion é stata la prima canzone che ho ascoltatato e per lungo tempo la mia canzone preferita dei Malicorne e mi ha accompagnato durante tutta la gioventù, superfluo aggiungere che la voce di Gabriel Yacoub conteneva un fascino misterioso che forse non ho mai del tutto compreso...poi un giorno dopo aver cantato per anni e anni queste canzoni (specilmente amate quelle provenienti dalla regione del Berry) decise di scriversele da solo. Una sera di febbraio di molti anni fa le nostre strade si sono incrociate, giusto il tempo per deliziarmi con una delle mie canzoni preferite di Brel, "Regarde bien, petit" un meraviglioso racconto dark dove appare una misteriosa visione probabilmente ispirata a Don Chisciotte della Mancha, manco a dirlo uno dei più arcani brani del grande Jacques.
Beh, come dimenticarla la House Carpenter dei Pentangle...?
Credo meno nota, ma decisamente sorprendente è la versione cantata nientepopodimeno che da Bob Dylan:
Se poi ci fossero dei dubbi che la ballata appartiene da tempo solo alla tradizione americana, come parecchie altre, ecco la versione di Clarence Ashley registrata nel 1928, che può essere quella che preferisco io:
Quanto a Nina, Nina, son barcaiolo si sarà notato che la versione veneta che ho dato è assolutamente incompleta. Purtroppo non ho trovato quella cantata da Riccardo Marasco nel famoso libro-album "Chi cerca trova" del 1977, e di cui ho citato il testo a memoria. Mi è dispiaciuto parecchio.
(P.S. Se per caso ti ritrovassi a incrociare Gabriel Yacoub, portagli i saluti da parte di un ... signor nessuno, vale a dire il sottoscritto, che da tutta una vita incrocia ogni cosa in perfetta solitudine).
"Lyrically, it follows a newly recruited soldier from the morning of his induction into the military through to his experiences of combat"
"Through to his experiences of combat" - I'm not sure that can be assumed. The entire song could've been the thoughts of the young man as he lay in bed, the morning he was to enter the army. "Today was the day for action" could reference his thoughts that he should have evaded to the draft. The war sound effects don't necessarily mean he was at war ... you shouldn't take that so literally.
Chanson italienne (sur l'air de la Marseillaise) – Inno dei lavoratori (Canto di guerra) – Pietro Gori – 1892
Chanson écrite par Pietro Gori dans la prison de San Vittore, à Milan, arrêté pour sa participation à la manifestation du Premier mai pendant lequel, comme il arriva tous les ans dans la décennie 1888-1898, il avait éclaté le énième affrontement dur entre les travailleurs et la police.
Petite évocation de Pietro Gori
(extrait de La leggenda del cavaliere errante dell’anarchia – LA LÉGENDE DU CHEVALIER ERRANT DE L'ANARCHIE – Maria Gisella Catuogno)
« Comment expliquer cette mémoire durable en équilibre instable entre réalité et mythe ? D'abord par la taille nationale et internationale du personnage : Gori tient des conférences et des discours partout en Italie et à l'étranger, parlant de liberté, d'égalité, de lutte contre l'oppression et l'exploitation, de guerre à la guerre... (continuer)
HYMNE DES TRAVAILLEURS (CHANT DE GUERRE) (continuer)
non essendo il testo precedente scopiazzato da alcun sito ma pazientemente trascritto dalle fotocopie della copertina del disco Carosello, potrebbe essere presente qualche errore e/o imprecisione (accenti o caratteri sbagliati)
invito pertanto i lettori a portare pazienza, (ho controllato e ricontrollato il testo almeno una ventina di volte) e a segnalare via mail eventuali errori per le correzioni (come richiesto dalle norme del sito)
resto a disposizione per qualsiasi cosa.
gianfranco 2 novembre 2015
Gianfranco 2/11/2015 - 09:39
Il lavoro che hai fatto, Gianfranco, è enorme e merita la massima considerazione; la quale, qua dentro, si esplica principalmente proprio con il controllo capillare (con l'eventuale revisione) e con la resa della pagina in un modo adeguato. Stai pur certo che ci dedicheremo come si deve alla cosa, e per l'intanto un ringraziamento sesquipedale per questa tua fatica.
ringrazio gli amministratori per le gentili parole, e ne approfitto subito per rivolgere un ringraziamento anche ai miei amici musicofili, dei quali da tempo purtroppo ho perso le tracce per i preziosi tesori da loro donatimi, in genere sotto forma di pregevoli (dopo svariati decenni) registrazioni, che in questi giorni ho (ri)riscoperto e (ri)digitalizzato.
In particolare Marco Donelli, passato nel mondo dei più, che mi introdusse ai piaceri del folk franco-breto-europeo (folque, micamac, ange vert e tanti altri) e in cambio io gli feci conoscere e apprezzare i Tre Martelli, cosa che non mi ha mai perdonato.
Oppure il mio amico Massimo F., che oltre che strumentista nel gruppo dei Madrigalisti di Genova, era noto come presentatore dei concerti, di cui dò un tipico esempio.
- La assessora/incaricata/etc. si allontana dopo aver detto le solite frasi tipo "Lascio la parola a loro perchè... (continuer)
Hello, I'm writing because I noticed that the greek lyrics on Joan Baez's version of this song are not the ones actually heard on the song. If you listen to it for example on this video you'll notice that the lyrics of the greek verse are:
άνεμοι άνεμοι σφυρίζουν
στους τάφους άνεμοι σφυρίζουν
έρχεται η λευτεριά
κι εμείς μαζί απ' τα σκοτάδια
(anemi, anemi sfirizoun
stous tafous anemi sfirizoun
erhete i lefteria
ki emeis mazi ap ta skotadia)
The translation is actually the same but as you can see it's different from the one mentioned on the page.
I hope this helps
Congratulations for all the work you've done!
Peace!
Rena
Irena Mouzakiti 2/11/2015 - 10:04
Dear Irena, thank you for the correct version of the Greek verse included in Joan Baez's version. As a matter of fact, the version was contributed to our website several years ago by an unknown person and has never been checked out in due form. So, your contribution proves really invaluable. As you can see, the correct verse has been integrated into the lyrics. Thank you again, παρακαλούμε πολύ!
Actually the unknown person was me. I copied the Greek lyrics from the original LP. But it might well be that the printed lyrics are different from the lines heard in the song.
As a matter of fact, this is far from being a unique case. Lyrics or verses in unusual languages are quite often misunderstood or incorrect. Anyway, the Greek of the previous version was correct and, so, the hypothesis made by Lorenzo may well be right.
I see, I see. The Greek verse as printed there appears to be a word-for-word translation of the last English verse, but the spelling is awfully incorrect (no "final sigma", no written accents, "αη" for "απ' " etc). The translation may be correct but has clearly been written down by someone who didn't know a single word of Greek. Amen.
Da “Leonard Cohen e i cantautori italiani: i casi di Fabrizio De André e Francesco De Gregori”, di Paolo Divizia, da Semicerchio – Rivista di poesia comparata.
[…] Il caso forse più interessante è costituito dalla coppia di canzoni “Story of Isaac” e “La casa di Hilde” [nell’album “Alice non lo sa”, 1973]. I temi trattati sono completamente diversi, ma i punti di contatto sono tanti.
La canzone di Leonard Cohen parte dall’episodio biblico di Abramo che si dispone a sacrificare suo figlio Isacco (Gen 22, 1-12), per poi passare a un’attualizzazione del tema, con riferimento alla guerra in Vietnam, in cui i figli sacrificati dai padri sono i soldati mandati a morire. Presentando il brano, all’epoca ancora non inciso, alla BBC (BBC2 TV, Leonard Cohen sings Leonard Cohen, trasmissione dell’8 settembre 1968), l’autore dice che quando Abramo stava per sacrificare Isacco un angelo fermò il... (continuer)
Bernart Bartleby 2/11/2015 - 15:56
Sia Venditti che De Gregori amavano molto Cohen all'epoca, avevano anche tradotto e cantato pubblicamente(pure all'estero) Suzanne, bisogna comunque ricordare che il testo de La Casa di Hilde è da attribuirsi anche ad Edoardo de Angelis e narra di un episodio accaduto veramente durante la sua infanzia,in una vacanza nel Trentino, anche se il vero contrabbandiere di diamanti non era suo padre ma un personaggio che avevano conosciuto appunto in questo rifugio di Hilde. De Angelis ha continuato fino ad oggi a cantare la canzone.
Due parole del traduttore, invece di una nota. Nel testo si nomina il choradinho, che è una sorta di fado ancor più lamentoso del già di per sé piuttosto lamentoso canto popolare tipico portoghese (il suo nome, del resto, significa qualcosa come "frignatina").
C'ERA UNA STANZA MALE ILLUMINATA (continuer)
2/11/2015 - 18:07
L'osservazione di Bernart Bartleby è assolutamente esatta. Pur essendo una sigla (di Polícia Internacional e de Defesa do Estado "Polizia Internazionale e di Difesa dello Stato"), era da tutti, e per forza di cose, pronunciata e usata come un sostantivo comune. La forme femminile, a pide indicava (come in questo testo) la polizia in questione come corpo, come entità; ma era comunissima anche la forma maschile, o/um pide, che indicava il singolo agente della PIDE. Se ne veda ad esempio questo uso (al plurale: dois pides) in Em terras de Trás-os-Montes.
Poiché di PIDE si parla, va senz'altro detto che, in eventuali classifiche di crudeltà, stronzaggine, tortura e ruberia delle polizie politiche del XX secolo, occuperebbe senz'altro uno dei primissimi posti. Va ad esempio ricordato che la PIDE riuscì a fare le sue ultime vittime, le uniche di quella storica giornata, proprio la sera del 25... (continuer)
Nota. Prima della traduzione italiana, è stato necessario ricontrollare capillarmente il testo della canzone, sia all'ascolto sia da questo ben fatto documento .PDF. La traduzione evidenziava via via gravi inesattezze nel testo riportato, dovute come sempre alla pessima abitudine dei "grandi siti" (o "portaloni") di testi di passarsi le idiozie riprese dal primo che ha messo un dato testo e, poi, copiaincollate all'infinito in decine di siti tutti uguali come i troiai del McDonald's. Così "Ao outro, passado o p'rigo" diventa Ao outro passo o p'rigo, "Só um tudo ganha" diventa Só um tubo ganha ed altre cose. A chi inserisce canzoni in una data lingua senza conoscerla, il consiglio aureo è sempre e comunque di dubitare dei "portaloni" di "Lyrics" e di controllare, controllare e ricontrollare una quindicina di volte prima di inserire un testo. E possibilmente di ricorrere a fonti alternative.
Riccardo Venturi 2/11/2015 - 01:27
Ciao Riccardo, e grazie per la revisione del testo originale e la bella traduzione.
Non posso discolparmi per non conoscere il portoghese. Se questo mi tenesse dal contribuire canzoni, allora avrei dei problemi anche con l'italiano e finirei col non poter proprio partecipare alle CCG... Diciamo che le lingue non sono proprio il mio forte, nemmeno con quella madre...
Ma a mia parziale discolpa, posso assicurarti che il testo scorretto era stato ripreso non da un portale qualunque - questo cerco di non farlo mai - ma da questo sito dedicato ad Afonso. Non avevo pertanto ragione di credere che il testo fosse approssimativo e zeppo di errori...
D'altra parte, credo che ne avresti trovati persino sul sito dell'Associazione José Afonso, per esempio un bel "tubo" al posto di "tudo" nella terza strofa...
Gasp. Certo, che se le bisqueradas (termine luso-fiorentino) dei "portaloni" di testi trasmigrano anche nei siti specificamente dedicati a José Afonso e persino in quello dell'Associação, la veggo davvero buja. A volte penso davvero che in questo sito dovremmo stare a lavorarci fissi in una trentina (perlomeno). E' senz'altro colpa anche del mio stramaledetto perfezionismo, non ci posso fare nulla. Certo è che, se putacaso qualcuno cerca un testo in rete e trova scempiaggini senza nemmeno la possibilità di accorgersene, questo la dice fin troppo lunga sulla "rete" attuale, oramai del tutto affacebuccata e irrimediabilmente rintuitterata. Al diavolo. Resteremo l'ultimo baluardo, e così sia. Salud!
Con colpevole ritardo (quasi un anno...) è stato qui messo in risalto l'intervento di Paulo Rato relativo a questa canzone (con la specifica che il suo italiano non ci sembra per nulla "arrugginito", tutt'altro), ivi compresa la corretta enunciazione di un verso che è stato, di conseguenza, corretto anche nella traduzione italiana. A Paulo Rato, seppure con grosso ritardo, vanno tutti i nostri ringraziamenti non soltanto per le precisazioni storiche e le correzioni, ma anche per la sua testimonianza diretta.
Ma son sbagliabile come si sa...
(krzyś)