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Csak egy éjszakára

Csak egy éjszakára
d'après la version italienne de Fulvio Senardi – 2004
d'une chanson hongroise Csak egy éjszakára – Géza Gyóni – 1914



Géza Áchim, né à Gyón le 25 juin 1884 (et il tire son nom de plume de celui de sa ville natale : Gyóni signifie « de Gyón »), provenait d'une famille d'étroite observance luthérienne, et fut lui aussi théologien protestant. Il ne sera jamais compté parmi les grands de la littérature et de la poésie hongroises ; on dirait un « mineur » ou quelque chose du genre, face à des noms comme Sándor Petőfi, Endre Ady, Attila József, Mihály Vörösmarty et autres. S'il n'y avait cette poésie, qui n'est pas seulement une de plus célèbres du XXième siècle en langue hongroise, mais même une des plus citées, mises en musique, reproposées, etc. Une poésie, entre autres choses, au destin fort singulier, étroitement lié à celui qui l'écrivit ; elle est, selon toute vraisemblance, devenue la... (continuer)
POUR UNE NUIT SEULEMENT
(continuer)
13/10/2015 - 23:17
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Os vampiros

Os vampiros
Os vampiros interpretata dagli UHF (2014)

Riccardo Venturi 13/10/2015 - 20:23
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Era de noite e levaram

Era de noite e levaram
Era de noite e levaram interpretata dagli UHF



Gli UHF, formatisi nel 1978, sono la più vecchia e probabilmente ancora la più famosa rock band portoghese. Questa loro versione di Era de noite e levaram è stata appositamente da loro preparata per il 25 aprile 2014, 40° anniversario della Rivoluzione dei Garofani. E sentite come il vecchio José Afonso si adatta perfettamente al rock, perdiana!
Riccardo Venturi 13/10/2015 - 20:16
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Traz outro amigo também

Traz outro amigo também
13 ottobre 2015
PORTA PURE UN ALTRO AMICO
(continuer)
13/10/2015 - 19:04
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Les quatre bacheliers

Les quatre bacheliers
La vicenda di questa canzone è autobiografica e riporta a un episodio del Brassens liceale (aveva circa 17 anni), avvenuto nella città natale di Sète (che allora si chiamava ancora Cette, da cui le prese in giro che non fosse una città, ma un pronome dimostrativo, e che i suoi abitanti si chiamassero ces). La « banda dei senza vergogna », come la chiama Salvo Lo Galbo nella sua traduzione, era appunto una gang di liceali che aveva trovato questo simpatico modo per avere qualche soldino in più in tasca : rubare in casa i gioielli e l'oro di famiglia per andare a rivenderseli e farsi un po' belli con le bimbe del paese. Nella gang c'era anche Brassens. La cosa fu scoperta e, in una cittadina di provincia francese degli anni '30, non fu presa alla leggera. I ragazzi furono arrestati, portati fuori dalla caserma della Gendarmeria in manette e accolti da una folla che reclamava punizioni esemplari,... (continuer)
Riccardo Venturi 13/10/2015 - 17:54
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La bala

La bala
Album: La makinita (2010)
¿Quién tiró la bala para Víctor Jara?
(continuer)
12/10/2015 - 21:59
Parcours: Víctor Jara
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Vengo

Vengo
(2014)
dall'album "Vengo"

In questo "Columbus Day" (chiamato in Spagna "Día de la Hispanidad" - che brutto nome!) , nell'anniversario della "conquista che non scoprì l'America", non poteva mancare questo bel pezzo anticolonialista della cilena Anita Tijoux, che unisce con freschezza la musica andina all'hip hop.
Vengo en busca de respuestas
(continuer)
envoyé par CCG Staff 12/10/2015 - 20:58
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Partigiano di Valle Susa

Louis Bernard (Fulvio Davì)
Partigiano di Valle Susa
Nella terza strofa c'è sicuramente un "adattamento". Infatti "balda schiera ci invita ad eroi" non ha molto significato.
Molto probabilmente il testo era " balda schiera invitta d'eroi".
"Invitta" era termine ostico e poco conosciuto che è stato trasformato in " C'invita".
Ne ho parlato con Elio Pereno ma lui ricorda di aver sempre sentito "c'invita".
La musica è probabilmente quella di una canzonetta dell'epoca, la struttura strofa in minore e ritornello in maggiore sembra confermarlo.
Se volete posso passarvi la trascrizione del canto con accordi.
Orla Mario 12/10/2015 - 19:09
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Don Juan

Don Juan
Une version québecoise des Vigoureux acochymes... Très jazzy...



Lucien Lane
Lucien Lane 12/10/2015 - 18:39
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Les funérailles d'antan

Les funérailles d'antan
12 ottobre 2015
I FUNERALI DI UN TEMPO
(continuer)
12/10/2015 - 15:09
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Questo è un grande paese

Questo è un grande paese
[2014]
Nell’album “L'Italia peggiore”, released June 2, 2014
Feat. Max Collini (Offlaga Disco Pax) & Piotta

“Non si può definire una canzone, così come questo luogo che viviamo fatica a definirsi comunità. E' un insieme di immagini di ironia, sarcasmo e demenzialità raccolte dentro la grande festa che celebra la miseria della sostanza e il ridicolo della forma. E' un pezzo con tante voci che stilisticamente viene dalle nostre origini radiofoniche, è un concentrato della nostra narrativa orale e delle esperienze della band vissute negli anni di tour e di bar.” (Lo Stato Sociale)
Vieni da noi, questo è un grande paese,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 12/10/2015 - 14:59
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Prepotencia Mundial

Prepotencia Mundial
Jaula De Grillos (2006)
Norteamérica
(continuer)
envoyé par dq82 12/10/2015 - 14:21
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Madre Tierra

Madre Tierra
Jaula De Grillos (2006)
Sintiendo el sufrimiento de la vieja madre Tierra.
(continuer)
envoyé par dq82 12/10/2015 - 14:13
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Georges Brassens: Philistins

Georges Brassens: Philistins
La traduzione integrale della poesia di Jean Richepin (1876)
Di Riccardo Venturi, 12 ottobre 2015

Due parole del traduttore. Jean Richepin, come scrisse René Fallet, "aveva una gran barba e fu accademico di Francia". Dopo la regolare gioventù da poeta romantico arrabbiato, nell'età matura assunse il "ventre rond" che tanto odiava da giovanotto, e un buon posto tra gli Immortali (addirittura col n° 2 dell'epoca); onore a Brassens che sapeva scovare autenticamente delle perle anche in personaggi improbabili. Da notare, e molti lo avranno sicuramente già notato, che la poesia originale di Richepin termina con una strofa che ci suona parecchio familiare: le "rose che nascono dalla merda" (propriamente, nell'originale francese: "da uno stronzo"). Sono, i pratica, i fiori che nascono dal letame di Via del Campo di De André. Insomma, ci sarebbe da sospettare una derivazione diretta, visti i legami di De André con Brassens. Tanto più che nel Recitativo del medesimo De André si nominano pizzicagnoli e notai...
CANZONE DELLE CAMPANE A BATTESIMO
(continuer)
12/10/2015 - 14:07
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La marsigliese del lavoro (Inno dei pezzenti)

La marsigliese del lavoro (Inno dei pezzenti)
“Noi siamo rimasti la turba / la turba dei pezzenti, / quelli che strappano ai padroni / le maschere coi denti.”

Poesia di Rocco Scotellaro, scritta all’indomani del trionfo democristiano alle elezioni politiche del 1948. Nella raccolta intitolata “È fatto giorno. 1940-1953” pubblicata nel 1954, l’anno successivo alla morte del poeta.

POZZANGHERA NERA IL 18 APRILE

Carte abbaglianti e pozzanghere nere
hanno pittato la luna
sui nostri muri scalcinati!
I padroni hanno dato da mangiare
quel giorno si era tutti fratelli,
come nelle feste dei santi
abbiamo avuto il fuoco e la banda.
Ma è finita, è finita è finita
quest’altra torrida festa
siamo qui soli a gridarci la vita
siamo noi soli nella tempesta.

E se ci affoga la morte
nessuno sarà con noi,
e col morbo e la cattiva sorte
nessuno sarà con noi.
I portoni ce li hanno sbarrati
si sono spalancati i burroni.
Oggi ancora... (continuer)
Bernart Bartleby 12/10/2015 - 13:55
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Davide van de Sfroos: Akuaduulza

Davide van de Sfroos: Akuaduulza
Mi attacco qui, per analogia o assonanza....ciao, GS

CANTI POPOLARI VENETI DI LOTTA E RESISTENZA
Anche cantare, come scrivere, può essere RESISTENZA.
La canzone popolare veneta ha trovato nel “Canzoniere Vicentino” dei cultori attenti non solo alle sue valenze musicali, ma al contesto storico, sociale e umano in cui ha avuto origine. Sfatando anche qualche stereotipo.

Un incontro con il IL CANZONIERE VICENTINO
(Gianni Sartori)

Il primo L.P. del Canzoniere Vicentino “S’è rivà el Torototela” ha rappresentato una pietra miliare nel panorama della musica popolare veneta. È quindi assai auspicabile che quanto prima venga data al gruppo la possibilità di ripetere l’esperienza: il materiale non manca e la capa- cità neppure. Il secondo LP dovrebbe presentare un repertorio un po' diverso. Il primo è stato sostanzialmente una antologia mentre stavolta vorrebbero, attorno ad un pezzo che usano... (continuer)
Gianni Sartori 12/10/2015 - 10:55
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Noi che facciamo?

Noi che facciamo?
[1946]
Versi di Rocco Scotellaro, pubblicati nell’aprile del 1949 prima su “The New York Times Magazine” e poi su “L’Avanti”.
In seguito nella raccolta intitolata “È fatto giorno. 1940-1953” pubblicata nel 1954, l’anno successivo alla morte del poeta.

La poesia è stata messa in musica dal gruppo Têtes de Bois nel loro disco intitolato “Avanti Pop” del 2007. La traccia s’intitola “Rocco e i suoi fratelli”. Purtroppo non ne ho trovato il testo – sempre che sia difforme dall’originale – ma il brano si avvale della partecipazione de “Il Coro dei Lucani”, costituito da Rocco De Rosa, Rocco Papaleo, Canio Loguercio, Ulderico Pesce e Claudio Santamaria.
Ci hanno gridato la croce addosso i padroni
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 12/10/2015 - 10:04
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Georges Brassens: Saturne

Carissima Daniela -k.d.-, non so se ti ho mai raccontato di Agrippa d'Aubigné, il poeta francese che fu il cantore degli Ugonotti. Quando ero in seconda liceo, e avevo quindi davvero i famosi diciassette anni e mezzo che dico sempre di avere, la professoressa di greco e latino, la famosa Asselle che sempre nomino, parlò in classe della sua opera principale, il "Poema tragico" (Les Tragiques), che poi è la narrazione in poesia di tutte le guerre di religione di quell'epoca e della Notte di San Bartolomeo. Un'opera poetica stupefacente, che tant'è vero corsi subito a comprare (nelle edizioni della BUR) e che ho tuttora in casa. Pensa dunque che cosa sei andata a "smuovere" nominandomi D'Aubigné, che conosco quasi a memoria. Quando abitavo in Svizzera, una volta feci un giro a Ginevra; bene, ti dico che volli di riffa o di raffa salire alla cattedrale protestante, che oltre ad essere parecchio... (continuer)
Riccardo Venturi 12/10/2015 - 01:39
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Nude

Nude
(1981)
All lyrics by Susan Hoover
except "Please Come Home" (Andrew Latimer)
Concept devised and written by Susan Hoover
Lyrics from Camel Website

Vorrei segnalare un concept album dei Camel del 1981 dal titolo NUDE
I testi sono scritti da Susan Hoover (tranne uno) e si racconta la nota storia Hiroo Onoda che, a dire il vero, nel disco è quasi completamente romanzata e contiene inesattezze molto significative come si può ben notare consultando Wikipedia

Le note e i testi del disco raccontano in musica la vicenda di Hiroo Onoda (detto "Nude"), soldato giapponese ritrovato molti anni dopo la fine della seconda guerra mondiale sulla piccola isola filippina di Lubang in mezzo all'Oceano Pacifico, a combattere una guerra che per lui non era mai finita e in verità forse neppure mai iniziata. E siccome di rifiutava di credere che la guerra fosse realmente finita, per questo motivo venne... (continuer)
1942 saw a world torn apart. Daily routines had been taken over by a harsher order that drastically altered the lives of millions of people.
(continuer)
envoyé par Flavio Poltronieri 11/10/2015 - 23:23

Exil de Till

Exil de Till
Exil de Till

Chanson française – Exil de Till – Marco Valdo M.I. – 2015

Ulenspiegel le Gueux – 6

Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).



Vois-tu, Lucien l'âne mon ami, il arrive un jour où l'oisillon quitte le nid. Mille circonstances y président. Parfois, l'oiseau reste à deux coups d'ailes du pays et sans presser y fait son nid. Parfois, il lui faut partir au loin sans que l'on sache trop bien quand il revient. Parfois, c'est de son plein gré, parfois il est exilé. C'est ce qui arrive à Till. Till doit partir en exil, Till doit s'humilier et devenir pèlerin. Les juges en ont décidé ainsi. Il est heureux pour Till qu'ils étaient du village…

Mais qu'avait donc fait ce brave garçon ?, demande Lucien l'âne un peu interloqué.... (continuer)
Au milieu des fleurs d'avril
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 11/10/2015 - 23:04
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C'est la merde

C'est la merde
Voi, i grandi filosofi
(continuer)
envoyé par Daniel(e) BELLUCCI - Nizza - 11.10.2015 ore 21.17 - giorno precampano 11/10/2015 - 21:18
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A Pa’‎

A Pa’‎
À PA'
(continuer)
envoyé par Daniel(e) BELLUCCI - 11.10.2015 - Nizza un po' campana. 11/10/2015 - 19:30
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Obama Nation - Part 2

Obama Nation - Part 2
Μπραβο !!!
Gigi 11/10/2015 - 16:08
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Georges Brassens: Les passantes

Georges Brassens: Les passantes
Buongiorno, sono capitato in questo sito circa due giorni fa perché cercavo notizie (solo per mio interesse personale) sulla canzone "Amara terra mia" di Modugno. Ero rimasto sorpreso di constatare che altri avevano lo stesso mio interesse per questa canzone. Ho creduto quindi di lasciare un mio modesto contributo a quella conversazione.

A distanza di due giorni mi sono imbattuto di nuovo in questo sito cercando la canzone "Les passantes" del grande Georges Brassens (tradotta in "Le passanti" dal grande Fabrizio De André). Me ne ero già occupato, di questa e di altre canzoni di Brassens, nel 1999 quando in occasione della morte del mio concittadino Fabrizio feci, in suo ricordo, uno dei miei primi siti usando esclusivamente il linguaggio html (all'epoca non esistevano ancora o erano poco conosciuti i CMS (Content Management System), il cui indirizzo è il seguente: http://deandre.altervista.org/... (continuer)
gaetano rizza (libri-narrativa.it) 11/10/2015 - 15:04
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Noi, Chisciotte

Noi, Chisciotte
Chanson italienne - Noi, Chisciotte (Prima : Il ritorno di Quixote) – Marco Rovelli

Voici donc la version française de la chanson de Marco Rovelli. Elle intègre les deux versions en une seule et voici pourquoi.
J'étais revenu à cette chanson, un peu par hasard… Comme le titre en avait été changé, et comme ma mémoire est assez déroutée par les centaines de chansons présentes sur ce site, j'ai traduit cette chanson une nouvelle fois et c'est en tenant de la retrouver dans le site, que j'ai trouvé ma précédente version française et votre requête à traduire la nouvelle strophe introduite entretemps.
Je le fais bien volontiers. Cependant, je trouve dommage d'abandonner la première version et tout spécialement cette deuxième strophe qui était à mes yeux, le passage le plus important de la chanson. Il suffit de lire le long commentaire que j'en avais fait : comment abandonner, occulter Spartacus,... (continuer)
NOUS QUICHOTTE ou LE RETOUR DE QUICHOTTE
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 11/10/2015 - 11:46
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Schengen

Schengen
Album: "Caravane" (2005)
Je suis parti d'un bout du monde
(continuer)
11/10/2015 - 00:19
Aujourd'hui à Ankara, une manifestation pacifiste et syndicaliste organisée par le parti Kurde Hdp, avec la participation d'autres partis de la gauche, a été visée par un terrible attentat, probablement ordonné à deux “kamikazes” qui se sont faits sauter au milieu des gens. On trouve toujours un “kamikaze” prêt à l'usage. Le balances (encore partiel) des victimes est de 97 morts et 186 blessés. On va sûrement donner la responsabilité à lì “ISIS”, l'organisation fantoche financiée, soutenue et subventionnée aussi par le régime fasciste turc de Recep Tayyip Erdoğan: aujourd'hui à Ankara comme il s'est déja passé à Diyarbakir et à Suruç. La police turque a pratiquement empêché les opérations de secours et dispersé les manifestants qui avaient survécu à l'attentat. Nous exprimons et donnons toute notre solidarité à tous ceux qui luttent, en Turquie comme à Kobanê et ailleurs, pour abattre le régime fasciste faussement “religieux” et de tous ceux qui le soutiennent y compris les marionnettes nazi de l'ISIS; aucune bombe ne pourra jamais arrêter le vent de la liberté contre la mort et l'obscurantisme.
Riccardo Venturi 10/10/2015 - 21:00
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Al Confine

Al Confine
Canto per le ragazze ed i ragazzi di Ankara
CCG/AWS Staff 10/10/2015 - 20:55
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Il tragico naufragio del vapore Sirio

anonyme
Il tragico naufragio del vapore Sirio
Il Sirio – canzonetta a due voci
Raoul Romito (tenore) E. Palma (baritono)
Columbia 14369 F (1921)
E da Genova il Sirio partiva
(continuer)
envoyé par Giovanni Bartolomei da Prato 10/10/2015 - 18:56

Il soldato

Il soldato
1970
Dentro la canna la canna la canna del fucile
(continuer)
envoyé par dq82 10/10/2015 - 17:57

Grida

1970
Grida più forte affinchè il vento possa soffaire
(continuer)
envoyé par dq82 10/10/2015 - 17:55
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La valigia dello straniero

2009

Un altro brano sulla valigia per Marco Valdo da tradurre
In ogni posto sei uno straniero
(continuer)
envoyé par Donquijote82 10/10/2015 - 10:53
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Le cinque anatre

Le cinque anatre
k 10/10/2015 - 00:44
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Bunker-Ballade

Bunker-Ballade
Ammabile, dolce suono della lingua tedesca, finalmente!
Grazie Juha
krzyś 10/10/2015 - 00:19
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'A cansón del Vajònt

A canson del Vajont» premiata a San DonàIl Gazzettino Ed. BELLUNO, CULTURA & SPETTACOLI - Domenica 13 Settembre 2009,
Il monte Toc diventa 'Patòcco' e «no se move a diga del Vajont/perché la tien su el disgusto». Sono alcuni versi del rap «A canson del Vajont», in dialetto veneto, scritta e interpretata dai Taz Burroughs di San Donà di Piave. E la prima parte del testo, quella scritta da Francesco Morando, oggi nella stessa San Donà riceverà il Premio "Lisa Davanzo" di poesia dialettale. Un testo molto lungo quanto appassionato e indignato. A fare da ritornello, l'unica parte in italiano, le parole scritte su una lapide del vecchio cimitero di Fortogna:
«Barbaramente e vilmente trucidati/
per leggerezza e cupidigia umana/
attendono invano giustizia/
per l'infame colpa».
Parole che scavano nella memoria e fanno arrossire se si pensa che sul paradigma del Vajont si sono continuate... (continuer)
Barbaramente e vilmente trucidati
(continuer)
9/10/2015 - 23:33

La valigia

anonyme
La valigia
Chanson italienne - La valigia – Anonyme – s.d.

Provenant de la Sardaigne, il s'agit d'un chant de l'immigration des mineurs qui allèrent travailler en Belgique. Je l'ai trouvé sur un site belge, où il a été inséré par le CASI, le Centre d'Action Sociale de Molenbeek.

(Riccardo Venturi)

La valise, la valise, s'il y a bien un objet qui illustre l'immigration, c'est la valise. La vieille valise, sans roulettes, généralement en carton, enfin, celle qu'on porte à bout de bras. En découvrant cette valise de La Tresca, il m'est revenu à la mémoire, outre les histoires racontées par les immigrés, une autre chanson italienne où il était question de « la valise », dont j'avais fait une version française, il y a quelque temps déjà. C'était une chanson de Gianni Rodari. Puis j'ai un peu cherché dans le labyrinthe et j'en ai trouvé d'autres encore sur le même thème :
une valise anonyme La valigia,
la... (continuer)
LA VALISE
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 9/10/2015 - 22:09




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