La forza di uno scudo di carta
di Michele Smargiassi
“Dormo bene la notte”, assicurò nel 1975 Paul Tibbets, il pilota del B29 che sganciò l’atomica su Hiroshima, deludendo gli intervistatori che, trent’anni dopo, speravano di fare un bel titolo sul bombardiere pentito.
I droni, gli aerei senza pilota, dormono ancora meglio. Danno l’impressione di essere spietati, cinici e meccanicamente indifferenti, più dei velivoli da guerra pilotati da esseri umani. Ma è solo, credo, un relitto di mitologia dei robot.
Un drone è una macchina costruita e (tele)guidata da esseri umani come il brigadiere generale Tibbets. Non credo che ci sia una qualche differenza etica tra un massacro eseguito volando sul posto e un massacro eseguito stando seduti davanti a uno schermo.
In entrambi i casi, il guerriero aeromontato manovra apparati tecnici e vede il suo bersaglio solo attraverso il filtro di apparati... (Continues)
A 'sto punto vedo Lino Straulino como uno dei nostri, lo stesso odore, dell'Europa sudicia ma bella, e sopratutto, vera. La vita eterna a Lino, abbassa il resto dell'occident
Sorrentino. però, mi ha rovinato tutto. Dopo la scena del suo film in cui onorevole Andreotti ascolta con una visibile compiacenza il concerto di Renato, ah, ah...che dire
Su questa pagina "basic" è in corso una ristrutturazione capillare (con inserimento di numerose nuove traduzioni, video, introduzioni ecc.), in stile "Internazionale" (cioè modificando l'intera architettura della pagina). Già nella prima parte della pagina è possibile rendersene conto, a partire dal titolo: seguendo l'incisione originale del 2 agosto 1939, si è visto che aveva mantenuto il titolo collaterale (derivato dalla poesia originale di Hans Leip) di Lied eines jungen Wachtpostens, che è stato aggiunto.
Riccardo Venturi 2014/4/8 - 04:36
POLACCO / POLISH [3] - Swalczak
Versione (letterale) polacca di swalczak da questo forum.
A Polish (literal) translation by swalczak reproduced from this forum.
Voi continuate pure a cercare e inserire; il fine sarebbe quello, quantomento, di avvicinarci alle famose 48 lingue in cui è stata tradotta e cantata Lili Marleen (oltre naturalmente a rimettere a puntino questa pagina, che è importantissima ma che è diventata un bell'arruffìo). Mi sa che mi sono trovato il "balocchino" per diversi giorni... :-PP
Quella che sembra essere la versione ceca classica (opera di tale Aladin Zpivaji, sul quale non sono reperibili notizie) ha un destino bizzarro. I video sono presenti:
La versione è cantata da Lilly Hodáčová. Pseudonimo di Ludmila Hodáčová (1910-1998), è stata principalmente un'apprezzata attrice drammatica teatrale e cinematografica (in molti casi e in molte lingue le versioni di Lili Marleen sono state affidate a attrici più che a cantanti di professione).
Quanto al testo, invece, in Rete sono reperibili, e con molta difficoltà, solamente le prime due strofe. Addirittura è stata necessaria una ricostruzione, perché i versi sono sparsi qua e là tra due o tre siti (tra i quali uno della TV di stato ceca; sarà quindi necessaria una trascrizione all'ascolto da parte di un madrelingua ceco (le mie conoscenze della lingua non sono tali... (Continues)
Versione polacca di Edward Snopek.
Poco ortodossa, visto il fatto che è più breve e richiama le atmosfere della guerra in Africa dei soldati dell'Afrika Korps :=)
Nel video su YT viene cantata dall'autore. [Krzysiek Wrona]
Polish version by Edward Snopek.
Rather unorthodox, as it shorter and recalls the atmospheres of the African war and of the Afrika Korps soldiers :=)
Sung by the author in the YT video. [Krzysiek Wrona]
Edward Snopek è un blogger e cantautore polacco attivo su YouTube.
Edward Snopek is a Polish blogger and songwriter active on YouTube. [CCG/AWS Staff]
..e questa è l'unica e a mio parere decisamente ben riuscita, versione cantata in italiano e si trova sul secondo CD omaggio di Alberto Patrucco a Georges Brassens "Segni (e) particolari".
Flavio Poltronieri
Chanson italienne – La kasa – Ahmed il Lavavetri – 2014
Texte d'Ahmed il Lavavetri
Sur l'air de La Casa de Sergio Endrigo
(1969, Bardotti - De Moraes)
La Maison de Vinícius de Moraes (auteur, écrivain, musicien... brésilien), traduite en 1969 en italien par Sergio Bardotti et chantée par Sergio Endrigo, est une des plus célèbres chansons pour enfants de l'histoire ; qui ne la connaît pas, cette maison très jolie dans la Rue des Fous au numéro zéro, où tout manquait ? Et, au fond, cette petite reconstruction que je me permets de soumettre à votre attention, n'est en rien différente : il y a les enfants (ceux-là jetés hors de la maison avec leur famille, avec bien entendu l'intervention de forces d'ordre et de l'autorité judiciaire), il y a le manque du toit et du cabinet (= se retrouver sur la rue), il y a la loi rétroactive qui coupe les usages et dénié la résidence en cas d'occupation…... (Continues)