La Marseillaise de la Double-Peine
La Marseillaise de la Double-Peine
air : la Marseillaise, écrite par Fatiha, la Mamie de la Double-Peine, 1998
air : la Marseillaise, écrite par Fatiha, la Mamie de la Double-Peine, 1998
Allons enfants de l'immigration
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envoyé par adriana 13/4/2014 - 18:12
Laissez rester les Sans Papiers
Air : Les p'tits papiers, Nîmes 18.03.2000, à l'occasion du Carnaval pour le droit à la différence
Laissez passer Les Sans Papiers
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envoyé par adriana 13/4/2014 - 18:08
Que la paix soit sur toi
Attaques gratuites et conflits d'égos
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envoyé par adriana 13/4/2014 - 15:37
Quand les hommes
Les chiens sont lachés, mais pas d’jugement dernier
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envoyé par adriana 13/4/2014 - 15:13
Parcours:
La guerre d'Algérie
I must go home
J'ai refusé simplement de participer à leur guerre
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envoyé par adriana 13/4/2014 - 15:03
Hey Brother
(2013)
Potrebbe essere anche essere interpretato come una generica dichiarazione di amicizia (tipo "farei qualunque cosa per te bro"), ma il video è bello e inequivocabile.
Il video mostra un bambino americano il cui padre è morto combattendo in Vietnam: quando il figlio riceve i suoi effetti personali ripercorre con la mente la giovinezza del padre stesso immaginando che questo sia suo fratello maggiore. I due ragazzi, che hanno un forte legame, passano le loro giornate giocando e facendo le tipiche attività dei giovani ragazzi americani dell'epoca; nel frattempo in una televisione di un negozio vengono mostrate alcune immagini della guerra in Vietnam quindi si capisce che tale conflitto è scoppiato da poco. Nel video queste scene che il bambino immagina sono alternate a scene reali in cui il giovane si trova al funerale militare del padre. Il fatto che nel video il ragazzo più grande... (continuer)
Potrebbe essere anche essere interpretato come una generica dichiarazione di amicizia (tipo "farei qualunque cosa per te bro"), ma il video è bello e inequivocabile.
Il video mostra un bambino americano il cui padre è morto combattendo in Vietnam: quando il figlio riceve i suoi effetti personali ripercorre con la mente la giovinezza del padre stesso immaginando che questo sia suo fratello maggiore. I due ragazzi, che hanno un forte legame, passano le loro giornate giocando e facendo le tipiche attività dei giovani ragazzi americani dell'epoca; nel frattempo in una televisione di un negozio vengono mostrate alcune immagini della guerra in Vietnam quindi si capisce che tale conflitto è scoppiato da poco. Nel video queste scene che il bambino immagina sono alternate a scene reali in cui il giovane si trova al funerale militare del padre. Il fatto che nel video il ragazzo più grande... (continuer)
Hey brother
(continuer)
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envoyé par Pierangelo 13/4/2014 - 12:09
Donde empieza
[2012]
Album :Escribo Rap Con R De Revolución
Album :Escribo Rap Con R De Revolución
(PORTAVOZ)
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envoyé par adriana 13/4/2014 - 09:23
Abuso de poder
Album : Abuso de poder
Ya paren de hacer maldad por ser la autoridad
(continuer)
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envoyé par adriana 13/4/2014 - 09:05
Crisis
[2012]
Album: Crisis
Album: Crisis
A dying empire in a state of collapse
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envoyé par adriana 13/4/2014 - 08:43
Der Bücherkarren
Chanson allemande – Der Bücherkarren – Hellmuth Krüger – 1931
Texte de Hellmuth Kruger (1890-1955), écrivain allemand, acteur et comique très actif dans le cabaret berlinois des années dorées de Weimar.
Dans cette chanson – pour ce que j'ai pu comprendre - Hellmuth Kruger énonce ironiquement ses doutes sur le nazisme désormais envahissant et il préfigure presque prophétiquement ce qui se passera peu après (et qui en partie déjà se passait), les campagnes de « nettoyage » contre des citoyens et les intellectuels juifs (est cité, par exemple, Emil Ludwig, écrivain et journaliste connu qui en 1932 sera forcé de fuir d'abord en Suisse et ensuite aux USA) et les Bücherverbrennungen, les autodafés ou les bûchers de livres des auteurs interdits qui inaugurèrent tristement la venue au pouvoir de Hitler en 1933.
*
Ah, Lucien l'âne mon ami, tu me vois tout contrit, car cette fois-ci aussi, même... (continuer)
Texte de Hellmuth Kruger (1890-1955), écrivain allemand, acteur et comique très actif dans le cabaret berlinois des années dorées de Weimar.
Dans cette chanson – pour ce que j'ai pu comprendre - Hellmuth Kruger énonce ironiquement ses doutes sur le nazisme désormais envahissant et il préfigure presque prophétiquement ce qui se passera peu après (et qui en partie déjà se passait), les campagnes de « nettoyage » contre des citoyens et les intellectuels juifs (est cité, par exemple, Emil Ludwig, écrivain et journaliste connu qui en 1932 sera forcé de fuir d'abord en Suisse et ensuite aux USA) et les Bücherverbrennungen, les autodafés ou les bûchers de livres des auteurs interdits qui inaugurèrent tristement la venue au pouvoir de Hitler en 1933.
*
Ah, Lucien l'âne mon ami, tu me vois tout contrit, car cette fois-ci aussi, même... (continuer)
LES ÉTAGÈRES DE LIVRES
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envoyé par Marco Valdo M.I. 12/4/2014 - 22:55
Lulù e Marlène
Io conosco la storia di Lili e Marlene, una la fidanzata di un soldato, l'altra l'infermiera del fronte durante la I GM.
Questa storia si fece famosa nel periodo fra la due guerre e cantato durante la II GM
Questa storia si fece famosa nel periodo fra la due guerre e cantato durante la II GM
I. 12/4/2014 - 10:21
Ill Manors
[2004-2012]
Parole e musica di Ben Drew, aka Plan B, cantautore, attore e regista britannico.
Il brano che da il titolo a “III Manors” (stilizzato in “Ill Manors”), film scritto e diretto nel 2012 dallo stesso Plan B.
“Cosa cerchi, ragazzino ricco? Corri a casa e chiudi bene la porta e non tornare mai più da queste parti o finirai male…”. Aggiornamento de “La Haine” di Kassovitz, trasferita nei sobborgi londinesi.
A Plan B non manca l'ambizione. Né la pazienza: per realizzare "Ill Manors", una hip-hop opera cinematografica sulle "vite invisibili" dei sobborghi di Londra, ha atteso otto anni. Questo il tempo trascorso tra la scrittura della prima sceneggiatura "Trigger" - prontamente respinta dai finanziatori: che credenziali da regista poteva avere mai un rapper, allora peraltro alle prime armi? - e la trionfale uscita nelle sale del film lo scorso giugno.
Dal 2004 di "Trigger" non... (continuer)
Parole e musica di Ben Drew, aka Plan B, cantautore, attore e regista britannico.
Il brano che da il titolo a “III Manors” (stilizzato in “Ill Manors”), film scritto e diretto nel 2012 dallo stesso Plan B.
“Cosa cerchi, ragazzino ricco? Corri a casa e chiudi bene la porta e non tornare mai più da queste parti o finirai male…”. Aggiornamento de “La Haine” di Kassovitz, trasferita nei sobborgi londinesi.
A Plan B non manca l'ambizione. Né la pazienza: per realizzare "Ill Manors", una hip-hop opera cinematografica sulle "vite invisibili" dei sobborghi di Londra, ha atteso otto anni. Questo il tempo trascorso tra la scrittura della prima sceneggiatura "Trigger" - prontamente respinta dai finanziatori: che credenziali da regista poteva avere mai un rapper, allora peraltro alle prime armi? - e la trionfale uscita nelle sale del film lo scorso giugno.
Dal 2004 di "Trigger" non... (continuer)
Let’s all go on an urban safari
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envoyé par Bernart Bartleby 11/4/2014 - 13:55
Parcours:
Bandes sonores de films contre la guerre
Богородица, Путина прогони
ST. MARIA, VIRGIN, DRIVE AWAY PUTIN
(continuer)
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envoyé par Bernart Bartleby 11/4/2014 - 13:12
King's Cross
[1987]
Scritta da Chris Lowe e Neil Tennant.
Nell’album intitolato “Actually”
Come 30-Year War, un’altra radiografia – forse meno esplicita ma altrettanto forte – degli anni d’oro del “thatcherismo”, dell’attacco frontale dell’ultraliberismo alle classi lavoratrici e ai loro diritti.
Una canzone che racconta di disoccupazione, di disperazione e di morte, associando quegli anni bui e duri alla tragedia della stazione di King’s Cross a Londra, quando la sera del 18 novembre 1987 scoppiò un incendio devastante (causato dalla combustione dei gradini in legno delle scale mobili) in quell’importante snodo del sistema ferroviario metropolitano della capitale inglese: morirono in 31, in gran parte persone che tornavano a casa dal lavoro…
Scritta da Chris Lowe e Neil Tennant.
Nell’album intitolato “Actually”
Come 30-Year War, un’altra radiografia – forse meno esplicita ma altrettanto forte – degli anni d’oro del “thatcherismo”, dell’attacco frontale dell’ultraliberismo alle classi lavoratrici e ai loro diritti.
Una canzone che racconta di disoccupazione, di disperazione e di morte, associando quegli anni bui e duri alla tragedia della stazione di King’s Cross a Londra, quando la sera del 18 novembre 1987 scoppiò un incendio devastante (causato dalla combustione dei gradini in legno delle scale mobili) in quell’importante snodo del sistema ferroviario metropolitano della capitale inglese: morirono in 31, in gran parte persone che tornavano a casa dal lavoro…
The man at the back of the queue was sent
(continuer)
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envoyé par Bernart Bartleby 11/4/2014 - 11:17
God Bless Amerika
[2013]
Scritta da A. Lyon, B. Williams, J. Preyan, M. Valenzano.
Nell’album di Lil Wayne intitolato “I Am Not a Human Being II”
Scritta da A. Lyon, B. Williams, J. Preyan, M. Valenzano.
Nell’album di Lil Wayne intitolato “I Am Not a Human Being II”
Uh, my mind’s filled with mine fields
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envoyé par Bernart Bartleby 11/4/2014 - 10:25
30-Year War
[2013]
Scritta da James Dean Bradfield, Nick Jones e Sean Moore.
Nell’album intitolato “Rewind the Film”
“E’ la più duratura e ricorrente barzelletta della Storia, quella che le classi lavoratrici vengono massacrate in nome della Libertà…”
La Guerra dei Trent’anni cui alludono qui i “folli predicatori di strada” gallesi non è quella che squassò l’Europa tra il 1618 ed il 1648 (da cui, fra l’altro, la Gran Bretagna fu risparmiata) ma quella condotta nella “perfida Albione” (ma anche ovunque) dalle classi dominanti contro quelle dei lavoratori a partire dal 1979, ossia dall’ingresso sulla scena politica di Margaret Thatcher: “30-Year War starts with the miners' strike and moves through Hillsborough, and it's a critique of the attack on the working classes over the last 30 years. It's the most spiteful, angry track on the album” (Nick Wire dei MSP)
“The lies of Hillsborough” si riferisce... (continuer)
Scritta da James Dean Bradfield, Nick Jones e Sean Moore.
Nell’album intitolato “Rewind the Film”
“E’ la più duratura e ricorrente barzelletta della Storia, quella che le classi lavoratrici vengono massacrate in nome della Libertà…”
La Guerra dei Trent’anni cui alludono qui i “folli predicatori di strada” gallesi non è quella che squassò l’Europa tra il 1618 ed il 1648 (da cui, fra l’altro, la Gran Bretagna fu risparmiata) ma quella condotta nella “perfida Albione” (ma anche ovunque) dalle classi dominanti contro quelle dei lavoratori a partire dal 1979, ossia dall’ingresso sulla scena politica di Margaret Thatcher: “30-Year War starts with the miners' strike and moves through Hillsborough, and it's a critique of the attack on the working classes over the last 30 years. It's the most spiteful, angry track on the album” (Nick Wire dei MSP)
“The lies of Hillsborough” si riferisce... (continuer)
It’s the longest running joke in history
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envoyé par Bernart Bartleby 11/4/2014 - 09:37
The Ballad of Kelly Thomas
[2011]
Parole e musica di Julian Porte, giovane cantautore californiano.
Un’altra canzone dedicata a Kelly Thomas, un giovane di 36 anni di Fullerton, Orange County, California, affetto da problemi psichici e che conduceva una vita da homeless.
La sera del 5 luglio 2011 il padrone di un locale della cittadina chiamò la polizia perchè - disse - qualcuno stava danneggiando delle vetture in sosta. Gli agenti sopraggiunti incapparono in Kelly Thomas, un giovane barbone con qualche rotella fuori posto, che semplicemente “non si mostrava molto collaborativo”. Questo bastò per aggredirlo, massacrarlo con la pistola elettrica (5 scariche), spappolargli la faccia a cazzotti e ridurlo in fin di vita.
Kelly morì 5 giorni dopo senza mai essere uscito dal coma.
Una telecamera di sorveglianza registrò l’aggressione che iniziò con queste parole del poliziotto Manny Ramos, mentre si infilava un paio... (continuer)
Parole e musica di Julian Porte, giovane cantautore californiano.
Un’altra canzone dedicata a Kelly Thomas, un giovane di 36 anni di Fullerton, Orange County, California, affetto da problemi psichici e che conduceva una vita da homeless.
La sera del 5 luglio 2011 il padrone di un locale della cittadina chiamò la polizia perchè - disse - qualcuno stava danneggiando delle vetture in sosta. Gli agenti sopraggiunti incapparono in Kelly Thomas, un giovane barbone con qualche rotella fuori posto, che semplicemente “non si mostrava molto collaborativo”. Questo bastò per aggredirlo, massacrarlo con la pistola elettrica (5 scariche), spappolargli la faccia a cazzotti e ridurlo in fin di vita.
Kelly morì 5 giorni dopo senza mai essere uscito dal coma.
Una telecamera di sorveglianza registrò l’aggressione che iniziò con queste parole del poliziotto Manny Ramos, mentre si infilava un paio... (continuer)
Well a man named Kelly Thomas was sitting on a bench
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 10/4/2014 - 23:48
Die Schuld
Chanson allemande – Die Schuld – Hellmuth Krüger – 1947
Texte d'Hellmuth Krüger (1890-1955), écrivain allemand, acteur et comique très actif dans le cabaret berlinois des années dorées de la République de Weimar.
À qui la faute de tout ce massacre que l'Allemagne a causé ? À Bismarck ou au vieux « Frédérique le Grand » qui nous guidèrent mal ? Aux théories de Nietzsche ou de Hegel ? Ou peut-être aux fables trop violentes des frères Grimm ? Ou bien avons-nous exagéré dans la lecture de la saga des Nibelungen ? … Mais ne faisons pas les enfants ! Inutile déranger les sociologues et peut-être attribuer la responsabilité à Adam : la faute est toujours à celui qui est en selle ! (et j'ajoute : de celui qui le soutient)
*
Ah, Lucien l'âne mon ami, je suis content de te voir... Tu arrives à point nommé...
Ah bon..., mon ami Marco Valdo M.I. Et pourquoi donc ?
Eh bien, je vais te le dire.... (continuer)
Texte d'Hellmuth Krüger (1890-1955), écrivain allemand, acteur et comique très actif dans le cabaret berlinois des années dorées de la République de Weimar.
À qui la faute de tout ce massacre que l'Allemagne a causé ? À Bismarck ou au vieux « Frédérique le Grand » qui nous guidèrent mal ? Aux théories de Nietzsche ou de Hegel ? Ou peut-être aux fables trop violentes des frères Grimm ? Ou bien avons-nous exagéré dans la lecture de la saga des Nibelungen ? … Mais ne faisons pas les enfants ! Inutile déranger les sociologues et peut-être attribuer la responsabilité à Adam : la faute est toujours à celui qui est en selle ! (et j'ajoute : de celui qui le soutient)
*
Ah, Lucien l'âne mon ami, je suis content de te voir... Tu arrives à point nommé...
Ah bon..., mon ami Marco Valdo M.I. Et pourquoi donc ?
Eh bien, je vais te le dire.... (continuer)
LA FAUTE
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 10/4/2014 - 20:40
Working Class Hero
Studiate Marx invece di parlare! La religione va intesa come la sovrastruttura di Marx! Studiate capre!
Lennon 10/4/2014 - 19:24
Una pallottola ner capo
Antiwar Songs Blog
Il nostro sito è “famoso” anche per le traduzioni insolite, tra cui hanno un posto speciale quelle in livornese. Una traduzione livornese “storica” risalente a prima dell’apertura del sito, ai tempi della raccolta originale del febbraio 2003 è quella di “Bullet In Your Head”, il famoso pezzo dei Rage Against The Machine tratta dal loro […]
Antiwar Songs Staff 2014-04-10 12:11:00
Und jeden Tag ein Stück
[1963]
Parole e musica di Hannelore Kaub, giornalista e cabarettista il cui nome è legato al cabaret politico del Das Bügelbrett ad Heidelberg negli anni 60.
Testo trovato su “Nihilisten - Pazifisten - Nestbeschmutzer. Gesichtete Zeit im Spiegel des Kabaretts”, di Christian Hörburger
Una riflessione sulla cattiva coscienza e l’ipocrisia occidentale sulla questione del Muro a Berlino.
L’“Ich bin ein Berliner” pronunciato da Kennedy proprio nel 1963 non fu che un bella prova di retorica, che se la separazione tra le due Germanie resistette per quasi 40 anni fu anche perché l’Occidente ci mise molto del suo, contribuendo con il proprio “mattone”, giorno dopo giorno, dietro la cortina fumogena della propaganda. Da una parte s’invocava la demolizione del Muro eretto dai perfidi comunisti, dall’altra s’instillava nei cittadini la convinzione che davvero esistessero due Germanie, una buona e... (continuer)
Parole e musica di Hannelore Kaub, giornalista e cabarettista il cui nome è legato al cabaret politico del Das Bügelbrett ad Heidelberg negli anni 60.
Testo trovato su “Nihilisten - Pazifisten - Nestbeschmutzer. Gesichtete Zeit im Spiegel des Kabaretts”, di Christian Hörburger
Una riflessione sulla cattiva coscienza e l’ipocrisia occidentale sulla questione del Muro a Berlino.
L’“Ich bin ein Berliner” pronunciato da Kennedy proprio nel 1963 non fu che un bella prova di retorica, che se la separazione tra le due Germanie resistette per quasi 40 anni fu anche perché l’Occidente ci mise molto del suo, contribuendo con il proprio “mattone”, giorno dopo giorno, dietro la cortina fumogena della propaganda. Da una parte s’invocava la demolizione del Muro eretto dai perfidi comunisti, dall’altra s’instillava nei cittadini la convinzione che davvero esistessero due Germanie, una buona e... (continuer)
Am 13. August 1961 begann der Bau der Mauer durch die Regierung der DDR. Kein Mensch im Westen hat sie gewollt, und jeder von uns verurteilt sie. Und denoch wird sie täglich höher, denn wir...
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(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 10/4/2014 - 10:31
Parcours:
Le Mur de Berlin, 1961-1989
Mury
Nel decimo anniversario della morte di Jacek Kaczmarski, Polskie Radio (Radio Polacca) propone un nuovo servizio dedicato ai cantautori: "Pieśni Niepokornych". È un po' difficile tradurre questo nome, ma penso che "Canti dei Provocatori" oppure "Canti dei Disubbidienti" possono rendere l'idea.
Krzysiek Wrona 10/4/2014 - 00:19
Mario
A 'sto punto vedo Lino Straulino como uno dei nostri, lo stesso odore, dell'Europa sudicia ma bella, e sopratutto, vera. La vita eterna a Lino, abbassa il resto dell'occident
krzyś ¾ 9/4/2014 - 01:37
Qualcuno mi renda l'anima
Sorrentino. però, mi ha rovinato tutto. Dopo la scena del suo film in cui onorevole Andreotti ascolta con una visibile compiacenza il concerto di Renato, ah, ah...che dire
krzyś 9/4/2014 - 01:09
La kasa
08>09.04.2014
Mieszkałem sobie tutaj cichutko,
(continuer)
(continuer)
envoyé par krzyś 9/4/2014 - 00:15
Georges Brassens: Sale petit bonhomme
..e questa è l'unica e a mio parere decisamente ben riuscita, versione cantata in italiano e si trova sul secondo CD omaggio di Alberto Patrucco a Georges Brassens "Segni (e) particolari".
Flavio Poltronieri
MP3 Downloads Alberto Patrucco E Andrea Miro' - Perfido Cup
Flavio Poltronieri
MP3 Downloads Alberto Patrucco E Andrea Miro' - Perfido Cup
Flavio Poltronieri 8/4/2014 - 20:46
La kasa
Chanson italienne – La kasa – Ahmed il Lavavetri – 2014
Texte d'Ahmed il Lavavetri
Sur l'air de La Casa de Sergio Endrigo
(1969, Bardotti - De Moraes)
La Maison de Vinícius de Moraes (auteur, écrivain, musicien... brésilien), traduite en 1969 en italien par Sergio Bardotti et chantée par Sergio Endrigo, est une des plus célèbres chansons pour enfants de l'histoire ; qui ne la connaît pas, cette maison très jolie dans la Rue des Fous au numéro zéro, où tout manquait ? Et, au fond, cette petite reconstruction que je me permets de soumettre à votre attention, n'est en rien différente : il y a les enfants (ceux-là jetés hors de la maison avec leur famille, avec bien entendu l'intervention de forces d'ordre et de l'autorité judiciaire), il y a le manque du toit et du cabinet (= se retrouver sur la rue), il y a la loi rétroactive qui coupe les usages et dénié la résidence en cas d'occupation…... (continuer)
Texte d'Ahmed il Lavavetri
Sur l'air de La Casa de Sergio Endrigo
(1969, Bardotti - De Moraes)
La Maison de Vinícius de Moraes (auteur, écrivain, musicien... brésilien), traduite en 1969 en italien par Sergio Bardotti et chantée par Sergio Endrigo, est une des plus célèbres chansons pour enfants de l'histoire ; qui ne la connaît pas, cette maison très jolie dans la Rue des Fous au numéro zéro, où tout manquait ? Et, au fond, cette petite reconstruction que je me permets de soumettre à votre attention, n'est en rien différente : il y a les enfants (ceux-là jetés hors de la maison avec leur famille, avec bien entendu l'intervention de forces d'ordre et de l'autorité judiciaire), il y a le manque du toit et du cabinet (= se retrouver sur la rue), il y a la loi rétroactive qui coupe les usages et dénié la résidence en cas d'occupation…... (continuer)
LA MAISON
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 8/4/2014 - 19:00
They Shall Not Pass
[2011]
Parole e musica di Grace Petrie
Nell’album intitolato “Mark My Words”
Una giovanissima e degna erede di Woody Guthrie e Billy Bragg: “Tear the fascist flag now from its mast, it shall not pass”
Parole e musica di Grace Petrie
Nell’album intitolato “Mark My Words”
Una giovanissima e degna erede di Woody Guthrie e Billy Bragg: “Tear the fascist flag now from its mast, it shall not pass”
You're not my brother, nor my countryman
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 8/4/2014 - 18:39
Parcours:
CCG Antifà: Antifascisme militant
Sai com'è
2014
Giovanni e Nori una storia di amore e di Resistenza
Testo di Claudio Lolli, musica di Marino Severini
Il grande Claudio Lolli ha scritto per lo spettacolo una canzone molto emozionante, “Sai com’è”, che è una lettera post mortem di Giovanni a Nori. Daniele Biacchessi
Canzone di Resistenza e canzone d'amore, forse delle più belle che i Gang abbiano mai cantato
Giovanni Pesce, comandante partigiano responsabile dei Gap di Torino e di Milano, è stato un protagonista della Resistenza e della Liberazione. Giovanissimo ha aderito al Partito comunista e combattuto nelle Brigate internazionali contro Franco. Tornato in Italia, è catturato e mandato al confino. Per lui, giovane proletario emigrato con poca cultura, l’incontro a Ventotene con il fior fiore dell’antifascismo diventa fondamentale. Liberato intorno all’estate del 1943, dopo l’arresto di Mussolini e l’armistizio dell’8 settembre,... (continuer)
Giovanni e Nori una storia di amore e di Resistenza
Testo di Claudio Lolli, musica di Marino Severini
Il grande Claudio Lolli ha scritto per lo spettacolo una canzone molto emozionante, “Sai com’è”, che è una lettera post mortem di Giovanni a Nori. Daniele Biacchessi
Canzone di Resistenza e canzone d'amore, forse delle più belle che i Gang abbiano mai cantato
Giovanni Pesce, comandante partigiano responsabile dei Gap di Torino e di Milano, è stato un protagonista della Resistenza e della Liberazione. Giovanissimo ha aderito al Partito comunista e combattuto nelle Brigate internazionali contro Franco. Tornato in Italia, è catturato e mandato al confino. Per lui, giovane proletario emigrato con poca cultura, l’incontro a Ventotene con il fior fiore dell’antifascismo diventa fondamentale. Liberato intorno all’estate del 1943, dopo l’arresto di Mussolini e l’armistizio dell’8 settembre,... (continuer)
Sai com'è sarà forse il fatto che passano gli anni
(continuer)
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 8/4/2014 - 12:15
Lettera al papà lontano
1967
Lettera al papà lontano/La terroncina di papà
con la figlia Mariella
Lettera al papà lontano/La terroncina di papà
con la figlia Mariella
Bambino:
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 8/4/2014 - 11:55
Musi neri
2014
Giovanni e Nori una storia di amore e di Resistenza
Non so se la canzone sia effettivamente dei Gang o sia un qualche "tradizionale" in rete non se ne ha traccia, quindi propendo per un brano scritto da Marino e Sandro
Giovanni e Nori una storia di amore e di Resistenza
Non so se la canzone sia effettivamente dei Gang o sia un qualche "tradizionale" in rete non se ne ha traccia, quindi propendo per un brano scritto da Marino e Sandro
Noi santi non abbiamo in paradiso
(continuer)
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 8/4/2014 - 11:44
Give Peace A Chance
P.S. Alla fine di ogni serie, Cocker sostituisce l'ultimo verso con:
and the whole world's gonna get a little (bit) better.
and the whole world's gonna get a little (bit) better.
Patrick 8/4/2014 - 03:18
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