Una volta ricostruito il testo di questa cosa con la massima esattezza possibile, si è trattato di renderlo in italiano corrente. La traduzione inglese presente in questo sito, lo ripeto, è particolarmente bella e ben fatta; ma si tratta di un inglese estremamente d'arte, solenne e aulico, che non tutti potrebbero intendere (e che si prende, inoltre, diverse libertà). Questa mia traduzione non è così. E' particolarmente brutta, ma è stata fatta direttamente sul testo in yiddish e alla lettera; soltanto nella strofa, incredibilmente bella e terribile, dell' "orologio parlante", ho fatto qualche adattamento per meglio far capire il senso di ciò che viene espresso. Al termine della faticata che è costata questa pagina, e non soltanto a me, appare questa cosa che dà il senso esatto di quel che si fa qui. [RV]
IN OFFICINA, o NELLO SWEATSHOP (Continues)
2014/2/17 - 21:35
Credo proprio che tu abbia centrato la cosa, Bernart. In questa particolare sezione del sito, sento il senso preciso di quando si dice "dare voce a chi non la ha più". Non la ha più perché è stato spazzato via; nei lager del lavoro ancor prima che in quelli dei nazisti. La lingua dei morti, sempre quella.
È vero, ci sto faticando su questi testi. Nulla, ovviamente, in confronto alla fatica che dovettero passare quegli uomini, quelle donne, fino a morirne. Quel che posso fare, è riprodurre nel modo più esatto possibile le parole che scrissero per testimoniare il loro dolore e le loro lotte, in una fabbrica come a Dachau. Anche per questo sono immensamente incavolato con chi tratta questi testi con inesattezza e faccio veramente le pulci, al peggio del peggio della mia pignoleria.
Perché, poi, una volta ricostruito il testo, appaiono cose come questa, di questa pagina. E sono ancora qui senza... (Continues)
Per cominciare mi sono stampato la tua legenda sulle translitterazioni tedeschizzanti che - ora lo so - sono da aborrire (Pensa un po' te, manco conosco la lingua è se appena un termine mi appare "tedeschizzante" adesso già lo odio)...
Un'altra cosa, il comando di allineamento da destra, quello che chiami "direction:rtl", è il classico "Ctrl+Shift+D", quello che ha anche la sua icona nella barra di formattazione di Word? E basta quello perchè poi il testo risulti corretto nell'orientamento uno volta postato sul sito? Il comando va applicato prima di incollare su Word o al testo già incollato?
Non credo proprio di poter copiare correttamente in Word un testo destra-sinistra come l'ebraico... Dovrei installare prima di tutto un supporto per le lingue aggiuntive che però richiede il disco d'installazione... Inoltre a casa non uso nemmeno Word di Windows ma un programma di scrittura (Softmaker Free) molto meno sofisticato... Come posso fare?
d'après la version italienne de Riccardo venturi
d'une chanson yiddish – In shap, oder Di svet-shap - Moris Roznfeld [Morris Rosenfeld] – 1893 ?
Poème de Morris Rosenfeld, originairement publié dans la revue « Di Tsukunft » (« Le Futur »),
ensuite, peut-être, dans le recueil intitulé « Lider-bukh », traduite en anglais en 1898 et en allemand en 1902.
J'ai eu une étrange sensation en traduisant cette chanson qui me rappelait soudain mon grand-père qui fut lui aussi ouvrier tailleur... Évidemment, quand je l'ai connu l'ouvrier de ses débuts était devenu artisan, puis maître tailleur... Et puis, plus rien... son métier était mort... Il l'a suivi quelques temps plus tard... Ceci dit, il y a plusieurs chansons autour de l'atelier de couture ou de tissage... C'est une chanson qui pourrait se retrouver dans un parcours des chansons autour du « textile »... Mais attends un peu... J'essaye de... (Continues)
English translation of a fragment of the poem, from the blog The Arty Semite.
La presente traduzione (incompleta) proviene dal blog di Ezra Glinter (che è, presumibilmente, l'autore della traduzione stessa). Rispetto alla traduzione d'arte presente in questa pagina, presenta il vantaggio di una lingua più facilmente comprensibile -agli anglofoni stessi, oserei dire. Interessante la breve introduzione presente sulla pagina:
Morris Rosenfeld, born in 1862 in Russian Poland, became famous in the early 20th century as one of the Yiddish “sweatshop poets” of New York. When the Triangle Waist Company fire killed 146 workers on March 25, 1911, Rosenfeld responded with a poem printed on the front page of the Forward. (To commemorate the 100th anniversary of the fire, the Forward is sponsoring a poetry contest — see here for details.)
It didn’t take a tragedy, however, to prompt Rosenfeld to lament... (Continues)
Di rote fon: Dalla rivoluzione russa del 1905, schiacciata nel sangue. La scritta recita: Nider mit der tsarisher konstitutsiyen! Es lebe di demokratishe republik! “Abbasso la costituzione zarista! Viva la repubblica democratica!”
Ho provato a fare una traduzione con un linguaggio un po' "da canto operaio ottocentesco"; certo, bisognerebbe farla in rima. Magari ci proverò in un altro momento. Mi preme sottolineare come in questo canto si avvertano come echi dell' Internazionale, canto che nel 1892 doveva essere già conosciuto; anzi, bisognerebbe andare a vedere perbene quando e da chi sia stata fatta la traduzione in yiddish del canto di Pottier e Degeyter. E non mi stupirei che l'autore fosse una di queste figure come David Edelstadt. [RV]
Per Riccardo, sì, ci sono le traduzioni polacche di questo pezzo, c'è un'altra su Tekstowo, ma non valgono granché. Faresti davvero l'onore a questo artista ignoto, proponendo la tua versione nella lingua di Jan Kochanowski. Come ho accennato qualche tempo fa', prossimamente vorrei trovare un po' di tempo per ripassare le tue traduzioni polacche di brani che risalgono agli arbori del sito e per dare magari qualche suggerimento o correggere inesatezze. Ma le tue ultime traduzioni di Kulisiewicz, per esempio, mi sembrano già molto buone. Prova a pronunciare:
Grzegorz Brzęczyszczykiewicz : P
Salud!
Krzysiek Wrona 2014/2/17 - 22:07
Lo conosco, quel tizio! :-) Solo che me ne ricordo come "Grzegorz Brzęczyszcztykiewicz", con una "t" in più; me lo insegnarono due ragazzi polacchi nell'estate del 1993. Li conobbi per caso per la strada e restarono quasi un mese a casa mia :-PP Erano di Danzica.
Grzegorz Brzęczyszczykiewicz (ho fatto solo copia incolla, lo ammetto...), scena dal film "Jak rozpętałem drugą wojnę światową (How I Unleashed World War II) diretto nel 1969 da Tadeusz Chmielewski...
Ma la "t" non c'è. Veramente, è una "battutaccia", scusa...il nome viene inventato dal protagonista, un soldato polacco, nella scena del film "Jak rozpętałem II wojnę światową"(Come ho scattenato la II guerra mondiale) in occasione della cattura da parte del Wermacht e seguente l'interogatorio. Giusto per mandare in bestia i teutoni :)
Mi crolla un mito ultraventennale, dovrò abituarmi a dirlo senza la "t" :-PP
Comunque ho cominciato a provare a tradurre in polacco senza guardare il Tekstowo. Senti, Krzysiek, va bene così?
JESTEM SYCYLIJCZYKIEM
Nie ma jednego miejsca na całym świecie
w którym nie spotkasz Sycylijczyka,
w Stanach Zjednoczonych, Francji lub Anglii...
Più o meno, al ritmo che sto tenendo adesso (grammatica polacca anche la mattina sul cesso) conto di imparare il polacco circa in una quindicina di giorni, vediamo un po' se mi riesce. Magari ti farò qualche domanda se ci vuole il verbo perfettivo o imperfettivo, ok? Salud!
Dimenticavo una cosa basilare: anch'io, tre giorni fa, SONO TORNATO IN MERCEDES CON LA MAMMA! L'ho accompagnata a Scandicci a fare una visita oculistica, abituata com'è alle mie macchine non si sarebbe certo mai immaginata un figliolo con la Mercedes; però dice che sembra un relitto della II guerra mondiale e che quando si mette in moto puzza di cavoli andati a male...
Sul nome: non sapevo che stava in un "firme", però i ragazzi mi avevano detto che era un nome inventato per fare incazzare gli stranieri. Però glielo pronunciai subito bene, tiè! ghghgh! E che ci vuole? :-PPP Niente a confronto dei commentatori francesi che dovevano pronunciare il nome di un calciatore siciliano che giocava là, tale Miccichè. Dicevano "Miksish"....
Nie ma takiego miejsca na tym świecie
gdzie byś nie spotkał Sycyliana
We Francji, Anglii albo Stanach...
cercando la rima e cadenza (con un pizzico di buon umore), ma grammaticamente la tua traduzione filologica non fa una grinza.
Io ho vissuto tredici anni in Italia, da tre anni studio l'italiano è come vedi, da babbeo come sono, ancora devo fare molto. Ma tu sei portato per la cosa e non parti neanche da zero, qualche cosa già lo sai, che "vuolo" dire che ci riuscirai sicuramente; a limite si farà du' settimane di perfezionamento a seguito...
Per "u ballu" in puro stile Disco Polo su kashebé ci farò un pensierino, ma prima mi devo riprendere un po' e ... cominciare a scrivere la mia "benedetta" ed illuminata tesi su De André finalmente, invece di trastullarmi nel carnevale ; )
E che un buon pro ti faccia!
p.s.
Se ho capito bene (lo devi sapere... (Continues)
Beh, Krzysiek, tu la fai da madrelingua e chiaramente è del tutto diverso...mi stupirei del contrario!
Io comunque mi ci son dedicato, e l'ho fatta così:
JESTEM SYCYLIJCZYKIEM
Nie ma jednego miejsca na całym świecie
w którym nie spotkasz Sycylijczyka,
w Stanach Zjednoczonych, Francji lub Anglii...
Ty się przejdesz a spotykasz krajana,
a noś w sercu nadzieję
że powrócisz do domu pewnego dnia
Mercedesem, z mamą przy sobie
Cześć, cześć, cześć Sycylijczyku!
Cześć, cześć, cześć!
Jesteś globtroterem, szukasz szczęścia
Cześć, cześć, cześć Sycylijczyku!
A, wiem, szczęścia znajdziesz
Gdziekolwiek pojedziesz!
Jeśli weźmiesz pod uwagę geografię
widisz, że But wyrzuci cię z domu!
Ale Sinatra, Martin i inni
pokazali ci drogę,
a noś w sercu nadzieję
że powrócisz do domu pewnego dnia
Mercedesem, z mamą przy sobie
Cześć, cześć, cześć Sycylijczyku!
Cześć, cześć, cześć!
Jesteś... (Continues)
Non so risponderti così su due piedi, ma guarderò la cosa e ripasserò la grammatica (tanto, lo devo fare per farcela).
Scusa, ma tu ce l'hai " er foco ner culo", come si suole dire nella regione della Alta Silesia. Dammi tempo, io invece sarei lieto di avere qualche dritta su "Anime salve" da te, visto l'incombenza scolastica ...che paroloni, però ... ;)
Condivido l'emozione, salud!
e non dobbiamo dimenticare che il disco "ANDE LA MORE" del 2002 fu preceduto dai due sigle promozionali di cui il primo recava il titolo "Kos i Mos"; Maleńczuk è forse un buffone, ma si ha fatto qualche anno di galera per il rifiuto della leva...l'angolo curiosità ai (Tele) tali (Tabbim)...pim, pim : D
Dé, Riccardo, passati questi quindici giorni, già che ci sei, tu potresti anche imparare, anzi, perfezionare il ceco.. Via, ti do massimo una settimana, visto che un po' già tu lo sai e hai fatto delle ottime traduzioni dal ceco. Tanto una volta che ci avrai preso la mano con i verbi perfettivi/imperfettivi, il grosso è fatto. Così poi magari avrò la fortuna di leggere una versione nella mia lingua madre di questa splendida e memorabile canzone :))) O vai, che te ne pare di questa sfida? :)
Riccardo, eccola la tua traduzione con correzioni che riguardano qualche frase poco felice, in un caso ho cambiato il tempo dal presente al futuro. Gli errori non sono tanti, in due verbi una lettera mancata e in un nome è sbagliato il caso. Per gli aspetti va quasi tutto bene, "przejdziesz" potrebbe andare anche bene, ma non così, piuttosto in imperativo "Przejdź się!", altrimenti meglio "spacerujesz" o "gdzie byś nie poszedł/nie pojechał"(ovunque vai). "Patrzeć krzywo" vuol dire "guardare di traverso" o "torvo". "Pokazać drogę" non è sbagliato, ma si usa più spesso "wskazać". E arriviamo agli aspetti. Adesso so di cosa si tratta e capisco la difficoltà per gli stranieri, ma è pure un po' difficile spiegarlo brevemente. Di solito si applica un preffisso o un suffisso, ma questo lo sai immagino, il punto sta nella scelta giusta. Magari, per adesso, ti potrebbe aiutare questa grammatica in... (Continues)
Beh, direi che come primo tentativo, dai, posso ritenermi abbastanza contento :-) E, più che altro, in qualsiasi cosa si fa è importante avere un "qualcuno" (in questo caso, tu) che corregge gli errori oppure indica soluzioni migliori e più "vive", cioè prese dalla lingua così com'è adesso. Chiaro che, per imparare il polacco sul serio, dovrei pigliare e trasferirmi in Polonia per un po'; cosa che non posso fare. A vent'anni e poco più, forse; ora non più. Però restano la cosa, e mi si permetta, anche il gioco più bello del mondo. Un gioco che però ha bisogno almeno di un "magister ludi", per dirla così. Trovo il polacco una lingua divertente, e lo dico chiaro: per me, più una lingua è complicata e incasinata (e il polacco lo è), più mi diverto come un matto. Io credo che questa sia la vera definizione del famoso "essere portati per le lingue": divertirsi come ragazzini mentre si impara.... (Continues)
Voici, Lucien l'âne mon ami, une canzone comme nous les aimons ... Je crois bien qu'elle te plaira, comme elle m'a plu... Une chanson pour tout dire « dantesque »... Mais au sens ancien du terme, je veux dire au sens où non seulement, la canzone est tout entière construite autour de l'Enfer de Dante, mais également autour des personnages antiques que lui-même avait revivifiés dans la Divine Comédie... Un texte qui ne date pas d'hier, comme tu sais...
Ah, Dante... Je m'en souviens très bien de celui-là quand nous allions – lui à côté de moi, car je portais ses bagages et ses livres... (ses armes, il les portait lui-même) au travers des plaines, des vallons et des montagnes. Ce fut un de ces voyages extraordinaires que seul, je crois bien sans me vanter, moi, l'âne Lucien, au travers des siècles de mon existence, j'ai pu faire...... (Continues)
In Yiddish traslitterato, da Sam Yiddish Site Web
(Mi pare che la traslitterazione sia ben poco tedeschizzante: vedo “kh” e “v”, “z” e “sh”, “der” e “y” e “f”…)
Nota: [*] Khupa, chuppah, huppah, chupah, chuppa (ebraico: חוּפָּה) è la tenda, il baldacchino tradizionale ebraico sotto il quale sta la coppia di sposi durante la cerimonia nuziale.
La trascrizione è perfetta; vedi che ti stai cominciando a impratichire. Non è difficile e non è necessario che tu conosca lo yiddish, basta applicare i criteri "visivi" che ti ho specificato...
Okkei, e quindi restiamo intesi che se invece avvisto qualche tedesco, do subito l'allarme e attendo ordini (cazzo, mi sembra di essere nella foresta intorno a Vilnius alla fine del 43...)
Bello, mi piace quest'atmosfera da lotta partigiana antinazista! E l'hanno a vedere 'sti crucchi maledetti, che prima hanno sterminato una lingua intera e poi pretendono pure di trascriverla a modo loro. No pasarán! Anche se, va detto, la colpa è parecchio spesso di certi cantanti e cantantesse klezmer regolarmente americani/e. Ma non tutti/e sono Moni Ovadia, che lo yiddish lo conosce per davvero (sospetto anzi che, essendo nato in Bulgaria, sia la sua lingua materna). A proposito di Bulgaria, e vedendoti in forma particolarmente smagliante: che ne diresti di cercare anche qualche canzone in "ladino" (non quello della Val Gardena, il giudeo-spagnolo o "judezmo" dico)?...