This Land Is Your Land
Versione inglese di Utah Phillips
THIS LAND IS NOT OUR LAND
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 10/2/2014 - 23:30
Il mondo in tasca
testo di Amir Issaa, Maurizio Lipoli musica di Pino Pecorelli
Torpignattara è il mio quartiere. È uno dei quartieri multietnici di Roma, noto più per i fatti di cronaca, non per le mille piccole storie di integrazione, perché fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce. E se la piccola orchestra di Torpignattara è solo l'ultimo progetto del genere, è anche il primo formato da ragazzi di seconda generazione che, se avessimo delle leggi umane, sarebbero italiani a tutti gli effetti
Torpignattara è il mio quartiere. È uno dei quartieri multietnici di Roma, noto più per i fatti di cronaca, non per le mille piccole storie di integrazione, perché fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce. E se la piccola orchestra di Torpignattara è solo l'ultimo progetto del genere, è anche il primo formato da ragazzi di seconda generazione che, se avessimo delle leggi umane, sarebbero italiani a tutti gli effetti
Nel tuo sguardo si riflette il mio
(continuer)
(continuer)
envoyé par donquijote82 10/2/2014 - 21:45
Balada del que nunca fue a Granada
BALLATA DI COLUI CHE NON ANDO' MAI A GRANADA
(continuer)
(continuer)
envoyé par Maria Cristina Costantini 10/2/2014 - 18:49
То, что я должен сказать
10 febbraio 2014
Se questa è una delle più famose canzoni russe contro la guerra, ne mancava una traduzione italiana; eccola.
QUEL CHE HO DA DIRE
(continuer)
(continuer)
10/2/2014 - 16:39
Wiegenlied
Evidentemente la Ottolenghi decise di adottare una versione ridotta del canto originario... Infatti manca una strofa, la seconda, che qui aggiungo... Se poi qualcuno avesse voglia di tradurla...:
Noch weißt du vom Leben nicht allzuviel,
noch dünkt´s dich ein heiteres, schönes Spiel.
Und bist du am Abend auch müde und matt,
o Kind, noch warst niemals des Spieles du satt.
Schlaf, Kind, schlaf, die Zukunft ist weit,
schlafe, schlaf, erträume die Zeit.
Die Zukunft ist weit,
erträume die Zeit!
Noch weißt du vom Leben nicht allzuviel,
noch dünkt´s dich ein heiteres, schönes Spiel.
Und bist du am Abend auch müde und matt,
o Kind, noch warst niemals des Spieles du satt.
Schlaf, Kind, schlaf, die Zukunft ist weit,
schlafe, schlaf, erträume die Zeit.
Die Zukunft ist weit,
erträume die Zeit!
Bernart Bartleby 10/2/2014 - 14:25
Wiegenlied vom Polentransport
Chanson tchèque de langue allemande – Wiegenlied vom Polentransport – Ilse Weber – 1944
Poème d'Ilse Weber mis en musique par Bente Kahan, interprète norvégienne de musique juive.
Sur le disque de Bente Kahan « Stemmer fra Theresienstadt » de 1995, sorti les années suivantes en allemand et en anglais.
Ilse Herlinger Weber était une poétesse et écrivaine d'origine tchèque et de religion juive.
À Prague, où elle vivait, elle écrivit de nombreux récits pour l'enfance et réalisa de nombreux programmes radiophoniques pour les enfants. Après l'occupation nazie, en 1939, elle réussit à sauver son aîné Hanuš en l'envoyant en Suède par un « kindertransport » . Ensuite, elle, son mari et le plus jeune des enfants furent enfermés dans le ghetto de Prague et ensuite, internés au camp de Theresienstadt. Là, où furent déportés de très nombreux enfants, Ilse Weber fut infirmière dans le département enfants... (continuer)
Poème d'Ilse Weber mis en musique par Bente Kahan, interprète norvégienne de musique juive.
Sur le disque de Bente Kahan « Stemmer fra Theresienstadt » de 1995, sorti les années suivantes en allemand et en anglais.
Ilse Herlinger Weber était une poétesse et écrivaine d'origine tchèque et de religion juive.
À Prague, où elle vivait, elle écrivit de nombreux récits pour l'enfance et réalisa de nombreux programmes radiophoniques pour les enfants. Après l'occupation nazie, en 1939, elle réussit à sauver son aîné Hanuš en l'envoyant en Suède par un « kindertransport » . Ensuite, elle, son mari et le plus jeune des enfants furent enfermés dans le ghetto de Prague et ensuite, internés au camp de Theresienstadt. Là, où furent déportés de très nombreux enfants, Ilse Weber fut infirmière dans le département enfants... (continuer)
BERCEUSE DU CONVOI VERS LA POLOGNE
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 10/2/2014 - 12:04
Magazzino 18
Oggi al GR1 delle 7 hanno detto che nelle foibe sono stati uccisi "decine di migliaia di italiani, uomini, donne e bambini"... e basta.
Oggi al GR2 delle 7.30 hanno detto che nelle foibe sono stati uccisi "migliaia di italiani"... Poi hanno intervistato Cristicchi che non ha parlato di foibe ma dell'esodo istriano e ha parlato di "bambini morti di freddo nei campi di raccolta" e di persone "morte di malinconia e di alcol, di depressione, si direbbe oggi, perchè sradicati dalle loro terre e dai loro legami sociali"...
Poi hanno intervistato un italiano sopravvissuto alla foibe che ha raccontato che gli jugoslavi, dei giovani croati, legarono lui e altri italiani col filo di ferro e poi lui vide che alcuni prigionieri erano costretti da quei soldati a prendere la rincorsa e a schiantarsi con la testa contro le rocce, e poi venivano risvegliati a secchiate d'acqua o con la baionetta o a calci...
Oggi al GR2 delle 7.30 hanno detto che nelle foibe sono stati uccisi "migliaia di italiani"... Poi hanno intervistato Cristicchi che non ha parlato di foibe ma dell'esodo istriano e ha parlato di "bambini morti di freddo nei campi di raccolta" e di persone "morte di malinconia e di alcol, di depressione, si direbbe oggi, perchè sradicati dalle loro terre e dai loro legami sociali"...
Poi hanno intervistato un italiano sopravvissuto alla foibe che ha raccontato che gli jugoslavi, dei giovani croati, legarono lui e altri italiani col filo di ferro e poi lui vide che alcuni prigionieri erano costretti da quei soldati a prendere la rincorsa e a schiantarsi con la testa contro le rocce, e poi venivano risvegliati a secchiate d'acqua o con la baionetta o a calci...
Bernart Bartleby 10/2/2014 - 09:16
Śniłeś
[2010]
Testo: Bogdan Loebl
Musica: Wojciech Krzak
Dall'album "Radio Retro"
Testo trascritto "alla orecchia"
Dice che ognuno deve costruire la propria casa...la propria pace...forse, dice tutto. Ma sicuramente, è contro disfattori!
Testo: Bogdan Loebl
Musica: Wojciech Krzak
Dall'album "Radio Retro"
Testo trascritto "alla orecchia"
Dice che ognuno deve costruire la propria casa...la propria pace...forse, dice tutto. Ma sicuramente, è contro disfattori!
Gdy wstaje dzień
(continuer)
(continuer)
envoyé par Krzysztof Wrona 10/2/2014 - 03:48
Maudite Guerre
(1978)
Album: "1755"
Album: "1755"
J'avais une maîtresse, un jour y'avait longtemps
(continuer)
(continuer)
envoyé par polykos 9/2/2014 - 23:45
Her Majesty
"Her Majesty" is a song written by Paul McCartney (although credited to Lennon–McCartney) that appears on the Beatles' album Abbey Road. It is a brief tongue-in-cheek music hall song. "Her Majesty" is the final track of the album and appears fourteen seconds after the song "The End", but was not listed on the original sleeve. As such, it is considered one of the first examples of a hidden track in rock music.
2000
Reworked version of the Beatles song of the same name. Her Majesty: she's pretty much obsolete. Given away free to UK mailing list to "celebrate" the Golden Jubilee
2000
Reworked version of the Beatles song of the same name. Her Majesty: she's pretty much obsolete. Given away free to UK mailing list to "celebrate" the Golden Jubilee
Her Majesty's a pretty nice girl,
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 9/2/2014 - 18:11
Don’t Sign Up for War
2002
Red Clydeside
With Dave Swarbrick
The years 1915 to 1919 saw a huge explosion of working class militancy in response to the First World War which brought Britain almost to the brink of revolution. One of the most important centres of struggle was Glasgow and the Clyde. 'Red Clydeside', a CD written and performed by Alistair Hulett, celebrates its foremost protagonist, John Maclean, and the men and women who contributed to this often neglected period of our history.
The song Don’t Sign Up For War’ is based on one of John McLean’s famous quotes during the lead up to the First World War when he encouraged young men to defer from signing up.
Red Clydeside
With Dave Swarbrick
The years 1915 to 1919 saw a huge explosion of working class militancy in response to the First World War which brought Britain almost to the brink of revolution. One of the most important centres of struggle was Glasgow and the Clyde. 'Red Clydeside', a CD written and performed by Alistair Hulett, celebrates its foremost protagonist, John Maclean, and the men and women who contributed to this often neglected period of our history.
The song Don’t Sign Up For War’ is based on one of John McLean’s famous quotes during the lead up to the First World War when he encouraged young men to defer from signing up.
See thon Arthur Henderson, heid bummer o' the workin, men (1)
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 9/2/2014 - 17:56
Parcours:
Déserteurs
Весна
[2009]
Testo e musica: DakhaBrakha
Dall'album "На межі"
Sito ufficiale
Come tante altre canzoni delle CCG, questa non è una canzone esplicitamente contro la guerra. Ma visto che gli stessi autori l'hanno voluto contribuire alla protesta pacifica dell'Euromajdan 2013, concedendo un frammento del brano per un video di sostegno, la fa diventare tale.
È intitolata semplicemente "Весна"(Primavera).
Testo e musica: DakhaBrakha
Dall'album "На межі"
Sito ufficiale
Come tante altre canzoni delle CCG, questa non è una canzone esplicitamente contro la guerra. Ma visto che gli stessi autori l'hanno voluto contribuire alla protesta pacifica dell'Euromajdan 2013, concedendo un frammento del brano per un video di sostegno, la fa diventare tale.
È intitolata semplicemente "Весна"(Primavera).
Ой весняночка, де твоя дочка,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Krzysiek Wrona 9/2/2014 - 17:39
I fiancheggiatori
[1978]
Il sogno di Alice
Il sogno di Alice
E' che siamo messi male,
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 9/2/2014 - 16:16
Dear Darcy
2006
B-Sides It's Dark Outside
Lettera d'amore dal fronte. Il presidente che dovrebbe finire quello che il padre non ha vinto è George W. Bush
B-Sides It's Dark Outside
Lettera d'amore dal fronte. Il presidente che dovrebbe finire quello che il padre non ha vinto è George W. Bush
Well, Dear Darcy,
(continuer)
(continuer)
envoyé par donquijote82 9/2/2014 - 16:06
Parcours:
Chansons d'amour contre la guerre
Addio Juna
Salve sig.ra Elda...ci scusiamo per averla contattata tramite questo sito, ma per nobili cause!!!LA contattiamo dalla Sardegna, siamo i figli della Sig.ra Bruna di Cagliari...siete state amiche all' eta' di circa 17 anni e per qualche tempo vi siete scambiate cartoline e foto tramite posta. La Sig.ra Bruna avrebbe il desiderio di risentirla e di farle avere alcune foto legate ai vostri ricordi. Speriamo sia un piacere anche per lei! Aspettiamo un suo cenno. Grazie
Laura 9/2/2014 - 13:59
Working Class Hero
john, non sai quanto mi manchi!!!eri avanti anni luce e non tutti l'hanno capito.where are you now??? I hope to see across the universe!!love.
cinderella 9/2/2014 - 09:54
Revolution / Na krawędzi
[2013]
Testo: Jakub Podolski
Musica: Maleo Reggae Rockers
Dall'album "Revolution"
Testo trascritto all'orecchio da YT
Sito ufficiale
Testo: Jakub Podolski
Musica: Maleo Reggae Rockers
Dall'album "Revolution"
Testo trascritto all'orecchio da YT
Sito ufficiale
Wisi coś w powietrzu,
(continuer)
(continuer)
envoyé par krzyś 9/2/2014 - 01:26
Canzoni popolari: il senso e la memoria
Antiwar Songs Blog
di Marco Rovelli In questi giorni in cui sono in scena con uno spettacolo sulla tradizione popolare toscana, mi accorgo ancora una volta, e sempre di più, di quanto i canti popolari siano in grado di trasmettere un senso profondissimo, che da una parte è legato in maniera sostanziale al contesto particolare che lo ha […]
Antiwar Songs Staff 2014-02-08 22:25:00
Noi pace vrem
Da una poesia di Grigore Vieru.
Nu vom îngădui să vină
(continuer)
(continuer)
envoyé par Andrea 8/2/2014 - 21:28
L’estinzione della razza umana
[2013]
Scritta da Francesco Bianconi.
Nell’album intitolato “Fantasma”
Bene, come già Per un’estinzione umana eco-sostenibile dei Laghetto, ecco un’altra canzone che mi trova entusiasticamente d’accordo... Non c’è altra soluzione.
Scritta da Francesco Bianconi.
Nell’album intitolato “Fantasma”
Bene, come già Per un’estinzione umana eco-sostenibile dei Laghetto, ecco un’altra canzone che mi trova entusiasticamente d’accordo... Non c’è altra soluzione.
Contro di me
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 8/2/2014 - 21:04
Viva
[2014]
Singolo estratto dall'album "Canzoni contro la natura"
Singolo estratto dall'album "Canzoni contro la natura"
Da questa finestra rotta con i vetri impolverati
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 8/2/2014 - 17:04
July 20th
[1999]
Album :Isabelle
Album :Isabelle
So farewell Genoa,
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 8/2/2014 - 16:07
Parcours:
Gênes - G8
Golan post-mortem
[1990]
Parole di Laura Botolan
Musica di Cristian “Cristi” Paţurcă
Nel disco intitolato “Din Cîntecele Golanilor (I)” del 1991, con Laura Botolan e Petre Constantin aka Dr. Barbi.
Il termine rumeno “golan” sta per “teppista”... Per ciò credo che questa canzone del cantautore rumeno Cristian “Cristi” Paţurcă (prematuramente morto di tubercolosi nel 2011) non si riferisca tanto alla sollevazione popolare del 1989, che portò alla caduta del regime di Ceauşescu, ma alla durissima repressione dell’anno successivo quando Ion Iliescu e Petre Roman, rispettivamente presidente e premier del nuovo governo, aizzarono i minatori contro gli studenti che a Bucarest sollecitavano la decomunistizzazione e la democratizzazione del Paese. I minatori agirono come la vecchia Securitate, massacrando di botte i “teppisti” - così li chiamava il governo - che da alcune settimane occupavano per protesta la piazza dell’Università. Il bilancio fu di centinaia di feriti e di un numero imprecisato di morti, sette quelli ufficialmente riconosciuti...
Parole di Laura Botolan
Musica di Cristian “Cristi” Paţurcă
Nel disco intitolato “Din Cîntecele Golanilor (I)” del 1991, con Laura Botolan e Petre Constantin aka Dr. Barbi.
Il termine rumeno “golan” sta per “teppista”... Per ciò credo che questa canzone del cantautore rumeno Cristian “Cristi” Paţurcă (prematuramente morto di tubercolosi nel 2011) non si riferisca tanto alla sollevazione popolare del 1989, che portò alla caduta del regime di Ceauşescu, ma alla durissima repressione dell’anno successivo quando Ion Iliescu e Petre Roman, rispettivamente presidente e premier del nuovo governo, aizzarono i minatori contro gli studenti che a Bucarest sollecitavano la decomunistizzazione e la democratizzazione del Paese. I minatori agirono come la vecchia Securitate, massacrando di botte i “teppisti” - così li chiamava il governo - che da alcune settimane occupavano per protesta la piazza dell’Università. Il bilancio fu di centinaia di feriti e di un numero imprecisato di morti, sette quelli ufficialmente riconosciuti...
Ar trebui să vină înapoi
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 8/2/2014 - 15:37
Mambo reazionario
[2014]
Album: "Vol.3 - Il cammino di Santiago in Taxi"
Album: "Vol.3 - Il cammino di Santiago in Taxi"
Alla fine ti sei sposato
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dora &Bernart Bartleby 8/2/2014 - 14:56
Donne di cielo
Lei odia la guerra. Una donna, di dovunque e comunque, non può che odiare la guerra: non crede? I maschi in genere accondiscendono ai discorsi sanguosi sul nemico da combattere, chissà che gli pare la guerra, ci sprecano la loro meglio gioventù. Li portano al fronte e un tristo gli ordina di sparare... Mapperché? A chi mai devono sparare? Che malazione gli hanno fatto quel russo che si trovano di fronte, quel negro abissino? Gli hanno forse ammazzato i figli, avvelenato l'acqua o il pane? Gli hanno per caso rubato la terra? Li fa sentire più maschioni la questione delle frontiere, la favoletta de “il Piave mormorò: de chì se passa nò”?... E loro a sparare, restar feriti, perdere un occhio o la gamba; poi tornano con le stampelle e pretendono perfino che madrifigliesorellemoglimorose li ringrazino e li trattino come un bigiù, perché hanno rischiato la vita per la signora Patria. E alle donne... (continuer)
daniela -k.d.- 8/2/2014 - 14:49
Die Hungernden
à partir des morceaux épars rassemblés par les Chansons contre la Guerre d'une Chanson tchèque de langue allemande – Die Hungernden – Ilse Weber – 1944
Un poème d'Ilse Weber mis en musique par Bente Kahan, interprète norvégienne de musique juive.
Sur le disque de Bente Kahan « Stemmer fra Theresienstadt » de 1995, sorti les années suivantes en allemand et en anglais.
Ilse Herlinger Weber était une poétesse et écrivaine d'origine tchèque et de religion juive.
À Prague, où elle vivait, elle écrivit de nombreux récits pour l'enfance et réalisa de nombreux programmes radiophoniques pour les enfants. Après l'occupation nazie, en 1939, elle réussit à sauver son aîné Hanuš en l'envoyant en Suède par un « kindertransport » . Ensuite, elle, son mari et le plus jeune des enfants furent enfermés dans le ghetto de Prague et ensuite, internés au camp de Theresienstadt. Là, où furent déportés de très... (continuer)
Un poème d'Ilse Weber mis en musique par Bente Kahan, interprète norvégienne de musique juive.
Sur le disque de Bente Kahan « Stemmer fra Theresienstadt » de 1995, sorti les années suivantes en allemand et en anglais.
Ilse Herlinger Weber était une poétesse et écrivaine d'origine tchèque et de religion juive.
À Prague, où elle vivait, elle écrivit de nombreux récits pour l'enfance et réalisa de nombreux programmes radiophoniques pour les enfants. Après l'occupation nazie, en 1939, elle réussit à sauver son aîné Hanuš en l'envoyant en Suède par un « kindertransport » . Ensuite, elle, son mari et le plus jeune des enfants furent enfermés dans le ghetto de Prague et ensuite, internés au camp de Theresienstadt. Là, où furent déportés de très... (continuer)
LA FAIM
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 8/2/2014 - 10:52
Οι γειτονιές του κόσμου
Faccio ancora un'integrazione alla mia nota del 29/11/2013 ore 7:11, quella che, in riferimento alla canzone "Il sole è tramontato", cita un altro passo dei "Quartieri del Mondo", quello dove i partigiani si "ritrovano" con Makriyannis declinando i luoghi in cui si sono coperti di ferite per la patria e il popolo. La scena immaginata da Ritsos ricalca un passo delle "Rimembranze" dell'antico combattente. Alla vigilia del movimento del 3 settembre 1843, la cospirazione ordita da Makriyannis per imporre al re bavarese Ottone una Costituzione sembra essere stata scoperta; ma la "Provvidenza" fa incontrare l'ex comandante con un tal "Mitros" (quasi certamente un Dimitrios Deliyorghis), già combattente per l'indipendenza e ora comandante generale dell'Acarnania il quale, creduto affidabile, ha ricevuto confidenze da Thodorakis Grivas ed è corso nella capitale per spifferare tutto al governo monarchico.... (continuer)
Gian Piero Testa 8/2/2014 - 10:46
Nuovo Umanesimo
Chanson italienne - Nuovo Umanesimo – Eugenio Finardi – 2012
Ah, dit Lucien l'âne en tournant la tête, avec un pareil titre, on dirait une chanson philosophique...
Et c'en est une, dit Marco Valdo M.I. Je peux te le dire, car je viens de la traduire. Je peux même ajouter qu'elle devrait en quelque sorte te ravir, car elle sonne comme un « mea culpa » prononcé au nom de l'espèce humaine.
En effet, dit Lucien l'âne, d'un certain point de vue, il y a de quoi. Mais c'est de la myopie... Peux-tu d'abord un peu préciser ou détailler ce qu'elle met en avant et ce qu'elle invoque pour ce « mea culpa » spécifique.
Je résume, dit Marco Valdo M.I., pour le reste, tu iras toi-même voir les détails. Elle parle, cette canzone, au nom de l'espèce, elle la décrit violente – l'espèce de Caïn, destructrice (de sa propre terre), dépendante (de ses passions et de ses drogues), peureuse face à la liberté...
Oh,... (continuer)
Ah, dit Lucien l'âne en tournant la tête, avec un pareil titre, on dirait une chanson philosophique...
Et c'en est une, dit Marco Valdo M.I. Je peux te le dire, car je viens de la traduire. Je peux même ajouter qu'elle devrait en quelque sorte te ravir, car elle sonne comme un « mea culpa » prononcé au nom de l'espèce humaine.
En effet, dit Lucien l'âne, d'un certain point de vue, il y a de quoi. Mais c'est de la myopie... Peux-tu d'abord un peu préciser ou détailler ce qu'elle met en avant et ce qu'elle invoque pour ce « mea culpa » spécifique.
Je résume, dit Marco Valdo M.I., pour le reste, tu iras toi-même voir les détails. Elle parle, cette canzone, au nom de l'espèce, elle la décrit violente – l'espèce de Caïn, destructrice (de sa propre terre), dépendante (de ses passions et de ses drogues), peureuse face à la liberté...
Oh,... (continuer)
NOUVEL HUMANISME
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 7/2/2014 - 22:48
Dafne
Il mito e la dura realtà della violenza contro le donne, che offende chi le donne invece le rispetta e ama, sempre e comunque.
Il sito è quello di canzoni contro la guerra, e questa è una guerra, di genere, che deve essere vinta.
Il sito è quello di canzoni contro la guerra, e questa è una guerra, di genere, che deve essere vinta.
Corro affannata, strappo passi ansiosi
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alberto Marchetti 7/2/2014 - 22:48
×