La ninna nanna de la guerra
La guerra, poesia di Trilussa, nella raccolta "Cento favole" pubblicata nel 1934 (Anno XII dell'Era Fascista).
Ner mejo che un Sordato annava in guerra
er Cavallo je disse chiaramente:
"Io nun ce vengo!" e lo buttò per terra
precipitosamente.
"No, nun ce vengo - disse - e me ribbello
all'omo che t'ha messo l'odio in core
e te commanna de scannà un fratello
in nome der Signore!
Io - dice - so' 'na bestia troppo nobbile
p'associamme a l'infamie che fai tu;
se vôi la guerra vacce in automobbile,
n'ammazzerai de più!."
er Cavallo je disse chiaramente:
"Io nun ce vengo!" e lo buttò per terra
precipitosamente.
"No, nun ce vengo - disse - e me ribbello
all'omo che t'ha messo l'odio in core
e te commanna de scannà un fratello
in nome der Signore!
Io - dice - so' 'na bestia troppo nobbile
p'associamme a l'infamie che fai tu;
se vôi la guerra vacce in automobbile,
n'ammazzerai de più!."
Bernart Bartleby 11/11/2014 - 18:57
Addio mammina addio
anonyme
[1943-45]
Canto delle brigate garibaldine operanti nell’aretino, oppure di quelle attestate sul monte Morello, sulla piana fiorentina.
Testo di autore anonimo (inevitabilmente con varianti), sulla falsariga e sulla melodia di un canto della Grande Guerra (“Addio mia bella addio / cantava nel partir la gioventù / e il bersagliere mio / é già tre mesi che non scrive più…”)
Canto delle brigate garibaldine operanti nell’aretino, oppure di quelle attestate sul monte Morello, sulla piana fiorentina.
Testo di autore anonimo (inevitabilmente con varianti), sulla falsariga e sulla melodia di un canto della Grande Guerra (“Addio mia bella addio / cantava nel partir la gioventù / e il bersagliere mio / é già tre mesi che non scrive più…”)
“Addio mammina addio”
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 11/11/2014 - 15:44
Che Italia è?
[2012]
Da “La gente muore di fame”, album d’esordio (e per ora l’unico) di questa band punkskareggae romana.
Da “La gente muore di fame”, album d’esordio (e per ora l’unico) di questa band punkskareggae romana.
La gente muore di fame
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 11/11/2014 - 14:29
La ballata della piccolo-borghese
La canzone nasce nel 1965; quando i due autori (Gianni Famoso scrisse la musica)la composero non potevano prevedere il 68, ma, col senno di poi, il canto preannuncia, in qualche modo, la critica spietata a una borghesia chiusa e noiosa.
Il mio primo grande amore
(continuer)
(continuer)
envoyé par Francesco 'Ciccio' Giuffrida 11/11/2014 - 10:48
Broken Soldier
2013
I want to be able to close my eyes with you
(continuer)
(continuer)
envoyé par John Doe 11/11/2014 - 03:37
Parcours:
Chansons d'amour contre la guerre, Héros
Hungry Eyes
A crowded canvas cabin in a crowded labor camp
(continuer)
(continuer)
envoyé par John Doe 11/11/2014 - 02:43
Camarade
Nella quart’ultima strofa - la dove trovate (*) - ho voluto restituire al testo ciò che una qualche censura gli aveva tolto. Infatti Aznavour canta “scappata” (proprio brutto, come il precedente “scapolata”, che pure ci sta anche se obsoleto) ma è inquivocabilmente SCOPATA...
COMPAGNO
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 10/11/2014 - 22:24
Pane e Coraggio
devo dire che questa canzone non ha nulla di bello perché comunque è un po noiosa la melodia.. anche se non bisogna stare a guardare quello ma bensì il contenuto che malgrado tutti pensino sia fruttuoso e ricco di parole forse sagge o qualcosa di simile, la canzone non è altro che una delle solite poesie scritte per far vedere che anche ai poeti importa qualcosa di quello che succede nell'attualità ma invece non è cosi loro pensano solamente ai soldi e, ovviamente, per attirare attenzioni e quindi guadagnare soldi devono in qualche modo parlare di cose di cui parlano tutti.. come il tema che tratta proprio fossati ma, che a lui glie ne frega poco e nulla.. e con questo penso di aver concluso il mio pensiero.. mi dispiace per chi veramente crede ancora che gli artisti di oggi fanno queste cose per vero interesse e non solamente per soldi.. per chi lo pensa crescete di cervello perché non... (continuer)
clarissa 10/11/2014 - 19:05
Canto della Cichero
anonyme
Introduzione a "Sulla terra faremo libertà"
Nell'ottobre del 1998 è stato tenuto a Biella un incontro/dibattito/spettacolo con questo nome. Al ritorno a Chiavari, Giorgio "Getto" Viarengo ha scritto, per conto della Provincia di Genova, un interessante libretto di 64 pagine in cui ripercorre il significato del canto politico e della Resistenza, a partire dagli inizi del Risorgimento fino ai giorni della Liberazione.
Nel libretto sono allegati i testi dei principali canti della zona Ligure-Alessandrina ed una importante testimonianza scritta del partigiano "Saetta".
In questo scritto, risalente al 1974, Paolo Castagnino "Saetta", reduce dalla guerra di Grecia e capo partigiano della "Coduri" rievoca i giorni trascorsi sulla montagna ed il significato del canto partigiano nel quale si rispecchiavano le speranze per un futuro migliore e la certezza della vittoria sul nemico nazifascista,... (continuer)
Nell'ottobre del 1998 è stato tenuto a Biella un incontro/dibattito/spettacolo con questo nome. Al ritorno a Chiavari, Giorgio "Getto" Viarengo ha scritto, per conto della Provincia di Genova, un interessante libretto di 64 pagine in cui ripercorre il significato del canto politico e della Resistenza, a partire dagli inizi del Risorgimento fino ai giorni della Liberazione.
Nel libretto sono allegati i testi dei principali canti della zona Ligure-Alessandrina ed una importante testimonianza scritta del partigiano "Saetta".
In questo scritto, risalente al 1974, Paolo Castagnino "Saetta", reduce dalla guerra di Grecia e capo partigiano della "Coduri" rievoca i giorni trascorsi sulla montagna ed il significato del canto partigiano nel quale si rispecchiavano le speranze per un futuro migliore e la certezza della vittoria sul nemico nazifascista,... (continuer)
9/11/2014 - 22:39
Saluteremo il signor padrone
Saluteremo il signor padrone
(continuer)
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envoyé par Giancarlo Buzzanca 9/11/2014 - 22:16
L’Autre Côté du Mur
Antiwar Songs Blog
Il muro è caduto, sicuro! Ma da un lato solo… Ci resta da abbattere l’altro lato del muro. Il lato della miseria e dello sfruttamento, quello della disoccupazione, quello della ricchezza che si nutre della povertà. Ci resta da abbattere il liberalismo che per assicurarsi le sue rendite e la sua dominazione uccide gli uomini, […]
Antiwar Songs Staff 2014-11-09 21:24:00
Cinque tedeschi ad Albinea
Resta da capire (o da sapere) se -ad oggi- i cinque tedeschi sono considerati, dallo stato tedesco, traditori o eroi.
E come sono state trattate le loro famiglie.
Personalmente non ho molti dubbi.
E come sono state trattate le loro famiglie.
Personalmente non ho molti dubbi.
gianfranco 8/11/2014 - 21:06
Why Can't the English?...
This song is part of the My Fair Lady Musical Soundtrack, 1956. The song was played and interpreted by the character of Henry in My Fair Lady.
This song is dedicated to the insanity of some people who criticize others for the way that they speak and how they despise their accents or their "dialects", so as to call them.
Languages were not meant to belong to a select few, to a specific clan of intellectuals, and or to a pedantic elite of rich men, rather, all languages belong to everyone and to all kinds of people in a global society, regardless of the way they dress, whatever it is they sport, whatever their job is, or whatever salary they earn.
It is absurd to be a "Language Dictator" in modern times, most especially when it is already proven that in about 500 years or so, most, if not all of the current languages will most likely disappear or will be "transformed" into some sort of... (continuer)
This song is dedicated to the insanity of some people who criticize others for the way that they speak and how they despise their accents or their "dialects", so as to call them.
Languages were not meant to belong to a select few, to a specific clan of intellectuals, and or to a pedantic elite of rich men, rather, all languages belong to everyone and to all kinds of people in a global society, regardless of the way they dress, whatever it is they sport, whatever their job is, or whatever salary they earn.
It is absurd to be a "Language Dictator" in modern times, most especially when it is already proven that in about 500 years or so, most, if not all of the current languages will most likely disappear or will be "transformed" into some sort of... (continuer)
Look at her, a prisoner of the gutters,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Josephine Manuelle 8/11/2014 - 12:07
Bisanzio
Vorrei segnalare la menzione di questa pagina (compresa la parodia "campigiana"...) da parte di una grande e vecchia amica (NB "vecchia" nel senso di amica da parecchio tempo, sia chiaro!): Iside65, vale a dire Silvia Torelli, nel suo blog Little Precious Things. Come si evince da questo post, siamo pure riusciti a farcela andare, a Istanbul!
Riprendendo in mano questa pagina e il suo contenuto, e rendendoci conto che questa canzone parla proprio della Rivolta di Nika e della strage dell'Ippodromo del gennaio 532, pur restando ferma la sua oniricità, si è deciso di toglierla dagli "Extra" e di attribuirle una pagina propria.
Riprendendo in mano questa pagina e il suo contenuto, e rendendoci conto che questa canzone parla proprio della Rivolta di Nika e della strage dell'Ippodromo del gennaio 532, pur restando ferma la sua oniricità, si è deciso di toglierla dagli "Extra" e di attribuirle una pagina propria.
Riccardo Venturi 7/11/2014 - 20:06
Tarantella per uno scugnizzo di tanti anni fa
[1975]
Testo di Beppe Chierici
Musica di Beppe Chierici e Daisy Lumini
Album: Il paese dei bambini con la testa"
I Dischi dello Zodiaco VPA 8248
Dal disco LP "Il Paese dei bambini con la testa" di Daisy Lumini e Beppe Chierici (Dischi dello Zodiaco). Una canzone che parla delle Quattro giornate di Napoli del settembre 1943, come Canto allo scugnizzo dei Musicanova. Può essere che, come l'altra, questa canzone parli di Gennarino Capuozzo, anni 12, o di Filippo Illuminati, anni 13, o di Pasquale Formisano, anni 17, o di Mario Menechini, anni 18. E di tutti gli altri ragazzi e ragazzini napoletani che presero le armi per cacciare i nazifascisti da Napoli, la prima città d'Europa ad insorgere con successo. Sarebbe bene ricordare che, durante le giornate dell'insurrezione antifascista, Napoli ebbe 562 morti, tra i quali molti giovanissimi. [CCG/AWS Staff]
Testo di Beppe Chierici
Musica di Beppe Chierici e Daisy Lumini
Album: Il paese dei bambini con la testa"
I Dischi dello Zodiaco VPA 8248
Dal disco LP "Il Paese dei bambini con la testa" di Daisy Lumini e Beppe Chierici (Dischi dello Zodiaco). Una canzone che parla delle Quattro giornate di Napoli del settembre 1943, come Canto allo scugnizzo dei Musicanova. Può essere che, come l'altra, questa canzone parli di Gennarino Capuozzo, anni 12, o di Filippo Illuminati, anni 13, o di Pasquale Formisano, anni 17, o di Mario Menechini, anni 18. E di tutti gli altri ragazzi e ragazzini napoletani che presero le armi per cacciare i nazifascisti da Napoli, la prima città d'Europa ad insorgere con successo. Sarebbe bene ricordare che, durante le giornate dell'insurrezione antifascista, Napoli ebbe 562 morti, tra i quali molti giovanissimi. [CCG/AWS Staff]
Tarantella all'indirizzo
(continuer)
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envoyé par Gianfranco 7/11/2014 - 19:19
Posizione orizzontale
2003
Sine Frontera
"Posizione orizzontale", una sorta di ipnotico mantra generazionale, dove si parla di rivoluzione ("spegnendo la televisione"), ma sempre "in posizione orizzontale", che è uno strano e piacevole modo per contestare un mondo in verticale.
"Fate l'amore, non fate la guerra"
Sine Frontera
"Posizione orizzontale", una sorta di ipnotico mantra generazionale, dove si parla di rivoluzione ("spegnendo la televisione"), ma sempre "in posizione orizzontale", che è uno strano e piacevole modo per contestare un mondo in verticale.
"Fate l'amore, non fate la guerra"
Avremo luna avremo luce
(continuer)
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envoyé par Donquijote82 7/11/2014 - 18:45
Los granaderos
[1973]
Parole e musica di Judith Reyes
Nell’EP intitolato “Judith Reyes canta corridos de denuncia politica”
Per la “Campaña por la defensa fisica y moral de los presos politicos de Mexico
Canzone dedicata ai “servi dello Stato” per antonomasia (“Servi dei servi dei servi dei servi!”, si urlava un tempo), del Messico in questo caso, ma molto simili tra di loro ovunque si vada...
Tutti i nomi contenuti nel testo si riferiscono a sindacalisti “charristi” (cioè collusi con la controparte governativa) e politici messicani, ancora oggi simbolo della corruzione e dello strapotere esercitato ininterrottamente per oltre 70 anni (1928-2000) dal Partido Revolucionario Institucional (PRI).
Tutti, salvo uno: Demetrio Vallejo Martínez (1910-1985), comunista, segretario generale dei ferrovieri, grande lottatore sociale, più volte incarcerato. Nel 1968 una delle richieste del movimento studentesco messicano, prima di essere schiacciato nel sangue, fu proprio la liberazione dei prigionieri politici, in testa a tutti Demetrio Vallejo.
Parole e musica di Judith Reyes
Nell’EP intitolato “Judith Reyes canta corridos de denuncia politica”
Per la “Campaña por la defensa fisica y moral de los presos politicos de Mexico
Canzone dedicata ai “servi dello Stato” per antonomasia (“Servi dei servi dei servi dei servi!”, si urlava un tempo), del Messico in questo caso, ma molto simili tra di loro ovunque si vada...
Tutti i nomi contenuti nel testo si riferiscono a sindacalisti “charristi” (cioè collusi con la controparte governativa) e politici messicani, ancora oggi simbolo della corruzione e dello strapotere esercitato ininterrottamente per oltre 70 anni (1928-2000) dal Partido Revolucionario Institucional (PRI).
Tutti, salvo uno: Demetrio Vallejo Martínez (1910-1985), comunista, segretario generale dei ferrovieri, grande lottatore sociale, più volte incarcerato. Nel 1968 una delle richieste del movimento studentesco messicano, prima di essere schiacciato nel sangue, fu proprio la liberazione dei prigionieri politici, in testa a tutti Demetrio Vallejo.
Si fuera jaripeo
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 6/11/2014 - 23:18
Marschlied 1945
Chanson allemande – Marschlied 1945 – Erich Kästner – 1945
Texte d'Erich Kästner, composé à l'époque de son engagement dans les productions de cabaret littéraire à Die Schaubude de Munich (1945-48).
Musique d'Edmund Nick (1891-1974), compositeur et directeur musical allemand
Allemagne, 1945. Une route de campagne. L'épave d'un char dans un champ. Une jeune femme vêtue avec des vêtements d'homme, une vieille veste et un sorte de pantalon usé, en chemin vers on ne sait où. Tout ce qui lui est resté : un sac à dos, une valise et la tête encore sur le cou, seulement la vie, sur le fond d'une Allemagne détruite…
Texte d'Erich Kästner, composé à l'époque de son engagement dans les productions de cabaret littéraire à Die Schaubude de Munich (1945-48).
Musique d'Edmund Nick (1891-1974), compositeur et directeur musical allemand
Allemagne, 1945. Une route de campagne. L'épave d'un char dans un champ. Une jeune femme vêtue avec des vêtements d'homme, une vieille veste et un sorte de pantalon usé, en chemin vers on ne sait où. Tout ce qui lui est resté : un sac à dos, une valise et la tête encore sur le cou, seulement la vie, sur le fond d'une Allemagne détruite…
MARCHE 1945
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 6/11/2014 - 23:01
Mandela
…per non dimenticare chi ha lottato affinché “altri fossero liberi” (senza avere nulla in cambio…)
I GUERRIERI DIMENTICATI DEL SUDAFRICA
“Se questo paese è libero -si rammaricava un ex guerrigliero – ed ha potuto organizzare eventi come la Coppa del mondo, lo deve all’MK”, Umkonto we Sizwe, il braccio armato dell’African National Congress (ANC). Ma sembra che all’epoca nessun alto dirigente si fosse recato nel misero ufficio dei reduci, con le pareti ricoperte da manifesti ingialliti, per invitare qualche veterano alle manifestazioni.
Tutto era cominciato il 21 marzo 1960. Quel giorno in diversi centri urbani della RSA si svolsero manifestazioni, organizzate dal Pan African Congress (PAC), contro l’obbligo per i neri di portare con sé un lasciapassare. Il regime rispose massacrando a Sharpeville decine di persone. Ufficialmente le vittime furono sessantanove, ma i testimoni sostengono... (continuer)
I GUERRIERI DIMENTICATI DEL SUDAFRICA
“Se questo paese è libero -si rammaricava un ex guerrigliero – ed ha potuto organizzare eventi come la Coppa del mondo, lo deve all’MK”, Umkonto we Sizwe, il braccio armato dell’African National Congress (ANC). Ma sembra che all’epoca nessun alto dirigente si fosse recato nel misero ufficio dei reduci, con le pareti ricoperte da manifesti ingialliti, per invitare qualche veterano alle manifestazioni.
Tutto era cominciato il 21 marzo 1960. Quel giorno in diversi centri urbani della RSA si svolsero manifestazioni, organizzate dal Pan African Congress (PAC), contro l’obbligo per i neri di portare con sé un lasciapassare. Il regime rispose massacrando a Sharpeville decine di persone. Ufficialmente le vittime furono sessantanove, ma i testimoni sostengono... (continuer)
Gianni Sartori 6/11/2014 - 17:55
Henry Joy
anonyme
[subito dopo il 1798]
Canzone di autore anonimo risalente alla fallita ribellione irlandese del 1798, quella capitanata da Wolfe Tone.
Testo trovato su A Small Collection Of '98 Songs
Interpretata da molti artisti, tra cui The McPeake Family (1965), Brian McCollum Folk Group (1966), The Irish Rovers e The Folkstones (1968), Tommy Makem (1970), The Battering Ram (1973), Barleycorn (1974), Dé Dannan (1980), Frank Harte e Donald Lunny (1998, in occasione del bicentenario dell’Irish Rebellion).
Henry Joy McCracken (1767-1798), rampollo di una delle più importanti e ricche famiglie di Belfast, imprenditore, di credo presbiteriano, fu fondatore degli United Irishmen, insieme a Wolfe Tone, Samuel Neilson e Thomas Russell. Quando nel 1798 scoppiò la rivolta anti-inglese, Henry Joy McCracken organizzò i ribelli nella contea di Antrim. Il 7 giugno la battaglia per il controllo del capoluogo si... (continuer)
Canzone di autore anonimo risalente alla fallita ribellione irlandese del 1798, quella capitanata da Wolfe Tone.
Testo trovato su A Small Collection Of '98 Songs
Interpretata da molti artisti, tra cui The McPeake Family (1965), Brian McCollum Folk Group (1966), The Irish Rovers e The Folkstones (1968), Tommy Makem (1970), The Battering Ram (1973), Barleycorn (1974), Dé Dannan (1980), Frank Harte e Donald Lunny (1998, in occasione del bicentenario dell’Irish Rebellion).
Henry Joy McCracken (1767-1798), rampollo di una delle più importanti e ricche famiglie di Belfast, imprenditore, di credo presbiteriano, fu fondatore degli United Irishmen, insieme a Wolfe Tone, Samuel Neilson e Thomas Russell. Quando nel 1798 scoppiò la rivolta anti-inglese, Henry Joy McCracken organizzò i ribelli nella contea di Antrim. Il 7 giugno la battaglia per il controllo del capoluogo si... (continuer)
An Ulster man I am proud to be,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 6/11/2014 - 16:09
Brown-Skinned Cow
the lyric at bottom goes: "Heard a choo choo train say to the railroad track"...my grandmother used to play this "album" for us in the l950's and to this day, I remember most of the lyrics. It's helped form my positive view of/ interest in the world and its different people.
k.schwarzmann 6/11/2014 - 16:07
Samobójstwo Jesienina
Znajoma Rosjanka nad kieliszkiem twierdzi,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Krzysiek Wrona 6/11/2014 - 03:00
Катюша
Sembra una visione molto "moderna" della storia. Certamente il 17 settembre 1939 era in corso l'agressione tedesca verso la Polonia. I russi l'hanno soltanto approfittato per "liberare" la metà di un paese sovrano dagli "imperialisti".
È 'sti "coglioni" polacchi non si sono accorti che vengono "liberati".
Pare che i vecchi mostri siano siempre vivi e godono di buonissima salute. Almeno per quanto riguarda la visione della storia europea "comune".
Tanto per capì como era ed é bella Catiusca, filgliolona dai capelli rossi : D
È 'sti "coglioni" polacchi non si sono accorti che vengono "liberati".
Pare che i vecchi mostri siano siempre vivi e godono di buonissima salute. Almeno per quanto riguarda la visione della storia europea "comune".
Tanto per capì como era ed é bella Catiusca, filgliolona dai capelli rossi : D
krzyś 6/11/2014 - 00:11
Fernande
Traduzione di Jarosław Gugała e Filip Łobodziński
Testo da YT
Testo da YT
MAJA
(continuer)
(continuer)
envoyé par Krzysiek Wrona 5/11/2014 - 23:37
Mourir pour des idées
Conserverei comunque la precedente versione in polacco, visto che i due testi si differenziano abbastanza, cioé il testo che viene proposto da me oggi, pare una riscrittura volta al miglioramento il testo fornito nel lontano 2005 da Rick. Vorrei solamente precisare che Jacek Musiatowicz non é il traduttore della canzone di Brassens. È solamente uno che ha fatto la raccolta personale delle canzoni che gli piacciono. È da notare che la versione polacca sia fatta all'arte, essendo una traduzione piuttosto fedele, comprendente tutte le sei strofe dell'originale, e come si può ascoltare su YT, fedele alla ritmica e alle rime. Anche l'arrangiamento, che nell'introduzione richiama il vecchio evergreen dei Led Zeppelin: "Stairway To Heaven", per svilluparsi in maniera sincopata, tipica del jazz, aggiunge al pezzo uno spirito che risente un po' della beffa goliardica, dando un respiro e rinnovata... (continuer)
ŚMIERĆ ZA IDEE
(continuer)
(continuer)
envoyé par Krzysiek Wrona 5/11/2014 - 22:58
Eva tomando el sol
d'après la version italienne de Lorenzo Masetti
d'une
Chanson espagnole - Eva tomando el sol - Joaquín Sabina – 1988
Une histoire d'amour marginal, de maisons occupées et de dégagements du paradis terrestre racontée par Sabina sous forme de parabole biblique avec simplicité et poésie. Ironie unie à la dénonciation sociale et une trame qui rappelle Bouche de Rose.
d'une
Chanson espagnole - Eva tomando el sol - Joaquín Sabina – 1988
Une histoire d'amour marginal, de maisons occupées et de dégagements du paradis terrestre racontée par Sabina sous forme de parabole biblique avec simplicité et poésie. Ironie unie à la dénonciation sociale et une trame qui rappelle Bouche de Rose.
ÈVE AU SOLEIL
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 5/11/2014 - 22:50
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Testo e musica: Ulf Dageby
Lyrics and music: Ulf Dageby
Text och musik: Ulf Dageby
Interpretata da/Performed by/Sjungen av: Maria Grahn
Album: Livet är en fest
Arlöv è un grosso sobborgo industriale della città di Malmö, la metropoli della Svezia meridionale. Grossi zuccherifici, altre industrie, immigrazione, e lavanderie. Avete mai sentito parlare delle lavanderie industriali? L'industria di qualsiasi tipo produce un sacco di panni sporchi, e dove si lavano i panni sporchi c'è da sudare come bestie. Qui comincia la nostra canzone, che è una delle più famose dell'intero progg svedese. Con il nome di progg (abbreviazione di progressiv) si indicava in Svezia un movimento e stile artistico degli anni '70, caratterizzato da forti tematiche sociali e rivoluzionarie. Accanto agli Knutna Nävar, più dichiaratamente comunisti e rivoluzionari, il gruppo gotemburghese del Nationalteatern... (continuer)