Let's Rekindle the Candle of Peace
Nickel Chrome
Inspiré par la Vigil for Peace du 16 mars 2003, malheureusement encore d'actualité.
Un vent glacé
(continuer)
(continuer)
envoyé par Nickel Chrome 7/10/2014 - 22:34
Wretches and Kings
[2010]
Parole di Chester Bennington e Mike Shinoda
Musica dei Linkin Park
Nell’album intitolato “A Thousand Suns”
I “mille soli” che intitolano quest’album dei Linkin Park sono quelli di un passo del Bhagavadgītā, poema sacro dell’Induismo, citato dal fisico americano Julius Robert Oppenheimer con riferimento alla bomba atomica, di cui fu uno degli artefici: “If the radiance of a thousand suns were to burst at once in the sky, that would be like the splendor of the mighty one” - “Se la luce di mille soli divampasse nel cielo, sarebbe come lo splendore dell'Onnipotente” Una sorta di concept album, quindi, dedicato all’uomo moderno, in balìa di armi di distrazione e di distruzione di massa, che in un improvviso momento di lucidità si trova ad osservare il proprio mondo ormai sull’orlo del baratro.
“Miserabili e Re”, apologo su controllo e ribellione, si apre con la voce di Mario Savio... (continuer)
Parole di Chester Bennington e Mike Shinoda
Musica dei Linkin Park
Nell’album intitolato “A Thousand Suns”
I “mille soli” che intitolano quest’album dei Linkin Park sono quelli di un passo del Bhagavadgītā, poema sacro dell’Induismo, citato dal fisico americano Julius Robert Oppenheimer con riferimento alla bomba atomica, di cui fu uno degli artefici: “If the radiance of a thousand suns were to burst at once in the sky, that would be like the splendor of the mighty one” - “Se la luce di mille soli divampasse nel cielo, sarebbe come lo splendore dell'Onnipotente” Una sorta di concept album, quindi, dedicato all’uomo moderno, in balìa di armi di distrazione e di distruzione di massa, che in un improvviso momento di lucidità si trova ad osservare il proprio mondo ormai sull’orlo del baratro.
“Miserabili e Re”, apologo su controllo e ribellione, si apre con la voce di Mario Savio... (continuer)
“There’s a time when the operation of the machine becomes so odious, makes you so sick at heart, that you can’t take part. You can’t even passively take part, and you’ve got to put your bodies upon the gears and upon the wheels, upon the levers, upon all the apparatus, and you’ve got to make it stop. And you’ve got to indicate to the people who run it, to the people who own it, that unless you’re free, the machine will be prevented from working at all”
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 7/10/2014 - 22:30
(R)Esistenza
Ciao Tristano, e grazie della tua risposta.Sono felice che la lettura delle poesie di Solismo Sacco ti siano servite per insegnarti qualcosa che abbia a che fare con i valori.Quelli di cui parli e che oggi sono sfumati e sempre più introvabili nella società e negli uomini.Purtroppo dei libri di Solismo ne ho pochi ma sarebbe veramente bello poter diffondere le poesie che scriveva e che nascondeva dentro le scatole delle lastre fotografiche vergini per salvarle dalle perquisizioni dei carabinieri e della polizia politica sotto il fascismo. Ogni poesia è datata,ed iniziano dall'affermarsi del fascismo e terminano dopo la liberazione e comprendono i principali momenti fino agli anni '70.(Solismo è morto a 98 anni d'età nel 2001 e sua moglie a 100 anni nel 2005)Per me hanno rappresentato un aiuto insostituibile ed una grande lezione morale dalla quale non è possibile separarsi e che mi porterò dietro per tutta la vita.Carlo Sacco.
carlo sacco 7/10/2014 - 21:36
Le déserteur du régiment d'Auvergne
dall'album "Tarentule" del 1977 ristampato su cd nel 1996
Il brano è inserito all'interno di un medley con due strumentali; Branles - Dits d'Écosse / Le Déserteur du régiment d'Auvergne / Air d'après Gaillarde d'Hassler
Les Branles viennent de l'orchésographie de Thoinot-Arbeau (1539). La chanson est tirée d'un recueil de chants de Hte-Bretagne de J.Choleau.
Instruments : violons, violoncelle, mandoloncelle, mandole, dulcimer, courteau, concertina, cymbalettes, tambour.
Il brano è inserito all'interno di un medley con due strumentali; Branles - Dits d'Écosse / Le Déserteur du régiment d'Auvergne / Air d'après Gaillarde d'Hassler
Les Branles viennent de l'orchésographie de Thoinot-Arbeau (1539). La chanson est tirée d'un recueil de chants de Hte-Bretagne de J.Choleau.
Instruments : violons, violoncelle, mandoloncelle, mandole, dulcimer, courteau, concertina, cymbalettes, tambour.
Voudriez-vous chanter
(continuer)
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envoyé par Gianfranco Robiglio 7/10/2014 - 20:15
Parcours:
Déserteurs
Ballata partigiana
[2004]
Versi di Massimo Rendina, giornalista, reduce della campagna di Russia e poi partigiano, con il nome di “Max il giornalista”, e comandante della I Divisione Garibaldi.
Musica per soprano e quartetto d’archi scritta dal compositore Alessandro Annunziata (1968-) in occasione del 60º anniversario dell’ANPI.
La prima esecuzione è stata affidata alla soprano Kim Mingji accompagnata dal Quartetto Pessoa, composto da Marco Quaranta e Rita Gucci al violino, Achille Taddeo alla viola e Giacomo Grandi al violoncello.
Testo trovato sul n. 10 del 2004 di Patria Indipendente, rivista dell’ANPI.
Versi di Massimo Rendina, giornalista, reduce della campagna di Russia e poi partigiano, con il nome di “Max il giornalista”, e comandante della I Divisione Garibaldi.
Musica per soprano e quartetto d’archi scritta dal compositore Alessandro Annunziata (1968-) in occasione del 60º anniversario dell’ANPI.
La prima esecuzione è stata affidata alla soprano Kim Mingji accompagnata dal Quartetto Pessoa, composto da Marco Quaranta e Rita Gucci al violino, Achille Taddeo alla viola e Giacomo Grandi al violoncello.
Testo trovato sul n. 10 del 2004 di Patria Indipendente, rivista dell’ANPI.
envoyé par Bernart Bartleby 7/10/2014 - 16:01
Me gustan los estudiantes
Messico, 28 corpi in fossa comune alla periferia di Iguala: "Sono gli studenti scomparsi dopo le proteste"
Confessione di un uomo che avrebbe partecipato al massacro. Corpi bruciati, in corso i test del Dna. I ragazzi erano spariti dopo una manifestazione di protesta: arrestati 22 poliziotti
Mexico: Mass grave found after 43 students went missing
(Come a Tlatelolco nel 1968, come in Cile nel 1973, come in Argentina nel 1976, i metodi della controinsurgencia sono sempre gli stessi... ndr)
Confessione di un uomo che avrebbe partecipato al massacro. Corpi bruciati, in corso i test del Dna. I ragazzi erano spariti dopo una manifestazione di protesta: arrestati 22 poliziotti
Mexico: Mass grave found after 43 students went missing
(Come a Tlatelolco nel 1968, come in Cile nel 1973, come in Argentina nel 1976, i metodi della controinsurgencia sono sempre gli stessi... ndr)
B.B. 6/10/2014 - 18:22
Aqualung
SPLENDIDA TRADUZIONE, che non conoscevo assolutamente , ed ha dato unogrosso ulteriore spessore alla magistrale arte di Jan Anderson e dei Jethro di ALLORA.
DAVVERO GRAZIE, Ti terrò sicuramente d' occhio.
Gianfranco. Genova
DAVVERO GRAZIE, Ti terrò sicuramente d' occhio.
Gianfranco. Genova
gianfranco campanella 6/10/2014 - 17:43
Vita di Mussolini
[1945]
Bruscello toscano scritto poco dopo la Liberazione da Giovanni Mattioli, poeta improvvisatore di Alberoro, frazione di Monte San Savino, provincia di Arezzo.
Testo trovato nell’articolo “Musica della libertà. Dal 25 luglio alla Liberazione”, di Marco Cecchini, pubblicato sul n.9/2002 di Patria Indipendente, rivista nazionale dell’antifascismo e della Resistenza edita dall’ANPI.
Il bruscello “Vita di Mussolini” fu raccolto da Emilio Jona e Sergio Liberovici, che poi lo utilizzarono nello spettacolo teatrale intitolato “Per uso di memoria: omaggio senza retorica alla Resistenza” del 1973, per la regia del cortonese Massimo Castri (1943-2013).
I “bruscellanti” toscani erano un po’ come i cantastorie del sud Italia. Il loro nome deriva dal fatto che uno di essi portava il “bruscello”, un “ramo fronzuto di leccio o di cipresso, ornato di nastri, campanelli, fiori finti, frutti ecc.”... (continuer)
Bruscello toscano scritto poco dopo la Liberazione da Giovanni Mattioli, poeta improvvisatore di Alberoro, frazione di Monte San Savino, provincia di Arezzo.
Testo trovato nell’articolo “Musica della libertà. Dal 25 luglio alla Liberazione”, di Marco Cecchini, pubblicato sul n.9/2002 di Patria Indipendente, rivista nazionale dell’antifascismo e della Resistenza edita dall’ANPI.
Il bruscello “Vita di Mussolini” fu raccolto da Emilio Jona e Sergio Liberovici, che poi lo utilizzarono nello spettacolo teatrale intitolato “Per uso di memoria: omaggio senza retorica alla Resistenza” del 1973, per la regia del cortonese Massimo Castri (1943-2013).
I “bruscellanti” toscani erano un po’ come i cantastorie del sud Italia. Il loro nome deriva dal fatto che uno di essi portava il “bruscello”, un “ramo fronzuto di leccio o di cipresso, ornato di nastri, campanelli, fiori finti, frutti ecc.”... (continuer)
[Coro]
(continuer)
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envoyé par Bernart Bartleby 6/10/2014 - 16:10
Tonton Macoute
Un altro bastardo che finalmente il Diavolo ha chiamato a sè: è morto Jean Claude "Baby Doc" Duvalier, affamatore e assassino di haitiani. La cosa scandalosa è che sia morto da persona libera e nella sua Port-Au-Prince, dove aveva fatto ritorno in pompa magna e sotto scorta armata nel 2011 dopo 25 anni di esilio dorato in Francia.
Bernart Bartleby 6/10/2014 - 10:04
Décret
Décret
Canzone française – Décret – Marco Valdo M.I. – 2014
Le Livre Blanc 11
Opéra-récit contemporain en multiples épisodes, tiré du roman de Pavel KOHOUT « WEISSBUCH » publié en langue allemande – Verlag C.J. Bucher, Lucerne-Frankfurt – en 1970 et particulièrement de l'édition française de « L'HOMME QUI MARCHAIT AU PLAFOND », traduction de Dagmar et Georges Daillant, publiée chez Juillard à Paris en 1972.
Comme je connais ta mémoire à éclipses, ta distraction proverbiale et ta curiosité insatiable, je te remémore rapidement les épisodes antérieurs de cette saga du Livre Blanc. Tout a commencé, il t'en souviendra…
Je veux bien, Marco Valdo M.I. mon ami, que tu me taquines et que fasses des circonlocutions tarabiscotées pour épater le lecteur ou l'auditeur, c'est selon, mais quand même, je te rappelle qu'en matière de mémoire et de souvenance, je ne suis pas en reste vis-à-vis... (continuer)
Canzone française – Décret – Marco Valdo M.I. – 2014
Le Livre Blanc 11
Opéra-récit contemporain en multiples épisodes, tiré du roman de Pavel KOHOUT « WEISSBUCH » publié en langue allemande – Verlag C.J. Bucher, Lucerne-Frankfurt – en 1970 et particulièrement de l'édition française de « L'HOMME QUI MARCHAIT AU PLAFOND », traduction de Dagmar et Georges Daillant, publiée chez Juillard à Paris en 1972.
Comme je connais ta mémoire à éclipses, ta distraction proverbiale et ta curiosité insatiable, je te remémore rapidement les épisodes antérieurs de cette saga du Livre Blanc. Tout a commencé, il t'en souviendra…
Je veux bien, Marco Valdo M.I. mon ami, que tu me taquines et que fasses des circonlocutions tarabiscotées pour épater le lecteur ou l'auditeur, c'est selon, mais quand même, je te rappelle qu'en matière de mémoire et de souvenance, je ne suis pas en reste vis-à-vis... (continuer)
Attendu que… et cetera, et cetera
(continuer)
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envoyé par Marco Valdo M.I. 5/10/2014 - 21:11
Lontano lontano…
Chanson italienne – Lontano lontano… – Franco Fortini – 1990-91
Interprétation : Margot – 2011
Une des « Sette canzonette del Golfo – Sept chansonnettes du Golfe » du recueil « Composita solvantur », le dernier publié avant la mort du poète en 1994 et qui rassemble des poèmes écrites entre 1984 et 1993.
Musique de Margot Galante Garrone, de son album « Margot » de 2011.
Cynique chanson du vieux et désenchanté Fortini, désormais proche de son départ libérateur de ce monde cruel. Dédiée à la guerre par laquelle Bush Senior inaugura le Nouvel Ordre Mondial où dans le sang des millions se noient/nous pataugeons encore aujourd'hui…
Admettons, dit Lucien l'âne en se penchant avec douceur et lançant un regard de derrière ses oreilles tombantes… Admettons que je ne puisse juger de cette canzone qu'au travers de ta version…
Admettons, dit Marco Valdo M.I. Admettons cela, Lucien l'âne mon ami... (continuer)
Interprétation : Margot – 2011
Une des « Sette canzonette del Golfo – Sept chansonnettes du Golfe » du recueil « Composita solvantur », le dernier publié avant la mort du poète en 1994 et qui rassemble des poèmes écrites entre 1984 et 1993.
Musique de Margot Galante Garrone, de son album « Margot » de 2011.
Cynique chanson du vieux et désenchanté Fortini, désormais proche de son départ libérateur de ce monde cruel. Dédiée à la guerre par laquelle Bush Senior inaugura le Nouvel Ordre Mondial où dans le sang des millions se noient/nous pataugeons encore aujourd'hui…
Admettons, dit Lucien l'âne en se penchant avec douceur et lançant un regard de derrière ses oreilles tombantes… Admettons que je ne puisse juger de cette canzone qu'au travers de ta version…
Admettons, dit Marco Valdo M.I. Admettons cela, Lucien l'âne mon ami... (continuer)
LOIN LOIN…
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 5/10/2014 - 15:52
Un altro Natale (La strage del rapido 904)
L'autore è Alessandro de Frassine, ossia colui che ha postato la stessa canzone
Cristian 5/10/2014 - 13:15
Mare nostro (Preghiera laica)
Lampedusa 2 ottobre 2014
da Agorà speciale Rai3, 3 ottobre 2014
da Agorà speciale Rai3, 3 ottobre 2014
Mare nostro che non sei nei cieli
(continuer)
(continuer)
envoyé par Donquijote82 5/10/2014 - 11:01
Polesine (Tera e aqua)
Veramente si tratta di ROVIGO capoluogo del Polesine e non di Lonigo che è, effettivamente, a Vicenza e che c'entra niente
Grazie
Grazie
Mariella Cattin 5/10/2014 - 00:07
Margot: Sfogo
Chanson italienne – Sfogo – Margot – 2013
CATHARSIS
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 3/10/2014 - 21:39
La strage di Lampedusa
Antiwar Songs Blog
Oggi 3 ottobre 2014 è il primo anniversario della strage di Lampedusa. E la chiamiamo “strage”, non “tragedia”. Da allora di stragi ce ne sono state altre, quasi a ritmo giornaliero. Un anno di buoni propositi, di visite del Papa, di “mare nostrum”, di “prese di posizione”, di “mai più”, di governi che cambiano, di […]
Antiwar Songs Staff 2014-10-03 18:17:00
La Vandeana
Settimo Sigillo
Scusate. Aggiungo, perchè non me lo ricordavo proprio (ma Wikipedia aiuta...) che il titolo italiano era "I banditi del Re", e che la fonte era un romanzo - tanto per cambiare - di Alexandre Dumas père, che rivoluzionario nei fatti e nella vicenda personale, nei romanzi è pressoché sempre realista. Qui la storia si svolge qualche anno dopo la feroce repressione della Vandea, in epoca Direttorio, e mette in scena anche Napoleone Bonaparte. Il testo, quando dice "l'oro che noi rubiamo con onore" si riferisce proprio all'opera sopra citata: Les Compagnons de Jehu - nome di riferimento biblico ad un re che ne detronizza un altro, o a un profeta minore - derubano solo l'oro de la Republique, senza svaligiare altri viaggiatori delle diligenze che assaltano.
Galvano 3/10/2014 - 15:30
Zombie
Saluti! Questa canzone mi piace moltissimo, ma ho notato che alcune lingue non sono stati nominati come dovrebbero. La lingua catalana è stato etichettata come l'italiano, ed il catalano la giu' è proprio la lingua parlata a Valencia. Si prega di correggere quest'errori. Grazie in anticipo.
Joey
(Joey Lawrence)
Joey
(Joey Lawrence)
Grazie abbiamo corretto (CCG Staff)
3/10/2014 - 10:21
Christmas 1914
Altopiano dei Sette Comuni, 1916: "rubato segone al nemico".
Una storia da raccontare, una lapide da vedere.
Una storia da raccontare, una lapide da vedere.
Francesco Brazzale 2/10/2014 - 23:17
The Troubles
Album: "Songs of Innocence" (2014)
featuring Lykke Li
Il rischio è che questo nuovo disco degli U2 venga ricordato più che per la musica solo per il fatto che la Apple abbia deciso di "regalarlo", senza neanche chiedere se lo volevano, a tutti i clienti che avevano sborsato fior di quattrini per comprare l'ultimo modello del loro telefonino.
Comunque alcuni momenti degni di nota ci sono, soprattutto in quello che ai tempi degli LP sarebbe stato il "lato B".
Oltre a Raised by Wolves, canzone esplicitamente ambientata durante gli attentati del travagliato periodo dei "Troubles", ci sono "This Is Where You Can Reach Me" che è un bel tributo ai Clash (anche se ovviamente gli U2 non sono i Clash) e "Sleep Like a Baby Tonight" che riporta direttamente al sound degli U2 degli anni '90.
La traccia che conclude il disco è questa The Troubles con il ritornello cantato da Lykke Li, una brava... (continuer)
featuring Lykke Li
Il rischio è che questo nuovo disco degli U2 venga ricordato più che per la musica solo per il fatto che la Apple abbia deciso di "regalarlo", senza neanche chiedere se lo volevano, a tutti i clienti che avevano sborsato fior di quattrini per comprare l'ultimo modello del loro telefonino.
Comunque alcuni momenti degni di nota ci sono, soprattutto in quello che ai tempi degli LP sarebbe stato il "lato B".
Oltre a Raised by Wolves, canzone esplicitamente ambientata durante gli attentati del travagliato periodo dei "Troubles", ci sono "This Is Where You Can Reach Me" che è un bel tributo ai Clash (anche se ovviamente gli U2 non sono i Clash) e "Sleep Like a Baby Tonight" che riporta direttamente al sound degli U2 degli anni '90.
La traccia che conclude il disco è questa The Troubles con il ritornello cantato da Lykke Li, una brava... (continuer)
Somebody stepped inside your soul
(continuer)
(continuer)
2/10/2014 - 22:36
Parcours:
Les conflits irlandais
Proletari senza culo
Chanson italienne - Proletari senza culo – Margot
PROLÉTAIRES SANS CUL
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 2/10/2014 - 21:07
La Garibaldi [o L’Osoppo] è nel bosco
anonyme
[1944-45]
Canzone della resistenza friulana, riscrittura in chiave ironica del testo della nota canzone di Claudio Villa “La strada nel bosco” (1939, parole di Claudio Villa, musica di C. A. Bixio, E. Ermenegildo, Nicola Salerno).
Testo trovato su “Patria Indipendente”, periodico dell’ANPI, sul numero speciale nel 70° dalla Liberazione, come tratto da un foglio dattiloscritto, a firma Z.O., datato 28/2/45, conservato presso l’Archivio Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione.
Nel volume “Cantalo forte. La Resistenza raccontata nelle canzoni”, a cura di Giochino Lanotte, Stampa Alternativa, lo stesso testo è presentato con alcune variazioni (indicate tra parentesi in corsivo), prima fra tutte l’attribuzione alle “Brigate Osoppo-Friuli”, formazioni partigiane autonome di ispirazione laica, liberale, socialista e cattolica, che furono spesso in attrito, quando non in aperto conflitto (si pensi all’eccidio di Porzûs del febbraio 1945) con i partigiani garibaldini comunisti e le formazioni partigiane sloveno-jugoslave.
Canzone della resistenza friulana, riscrittura in chiave ironica del testo della nota canzone di Claudio Villa “La strada nel bosco” (1939, parole di Claudio Villa, musica di C. A. Bixio, E. Ermenegildo, Nicola Salerno).
Testo trovato su “Patria Indipendente”, periodico dell’ANPI, sul numero speciale nel 70° dalla Liberazione, come tratto da un foglio dattiloscritto, a firma Z.O., datato 28/2/45, conservato presso l’Archivio Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione.
Nel volume “Cantalo forte. La Resistenza raccontata nelle canzoni”, a cura di Giochino Lanotte, Stampa Alternativa, lo stesso testo è presentato con alcune variazioni (indicate tra parentesi in corsivo), prima fra tutte l’attribuzione alle “Brigate Osoppo-Friuli”, formazioni partigiane autonome di ispirazione laica, liberale, socialista e cattolica, che furono spesso in attrito, quando non in aperto conflitto (si pensi all’eccidio di Porzûs del febbraio 1945) con i partigiani garibaldini comunisti e le formazioni partigiane sloveno-jugoslave.
I partigian sui monti aspettan già
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 2/10/2014 - 16:15
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