Raised by Wolves
Face down on a broken street
(continuer)
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1/10/2014 - 23:51
Parcours:
Les conflits irlandais
Stimmen aus dem Massengrab (Für den Totensonntag. Anstatt einer Predigt)
Chanson allemande - Stimmen aus dem Massengrab (Für den Totensonntag. Anstatt einer Predigt) – Erich Kästner – 1927
Poème du grand écrivain et poète allemand, du recueil intitulé « Herz auf Taille » publié en 1928.
Je crois que le premier à mettre en musique ce très beau et terrifiant poème fut le peintre et musicien allemand Hans Trimborn (1891-1979) en 1941.
En 2012 Campino, le leader de Die Toten Hosen, a inclus ce poème dans le double CD que le groupe a publié sous le titre « Ballast der Republik ».
Ah, Lucien l'âne mon ami, ces morts qui parlent font penser à l'Anthologie de Spoon River d'Edgar Lee Masters… Il n'y aurait là rien d'impossible… La-dite anthologie date de quinze ans avant le poème de Kästner…
Peut-être, dit Lucien l'âne, mais je crois plutôt plus encore que ce sont les épigraphes grecques qui elles datent de bien des siècles et qui ont elles-mêmes inspiré le poète... (continuer)
Poème du grand écrivain et poète allemand, du recueil intitulé « Herz auf Taille » publié en 1928.
Je crois que le premier à mettre en musique ce très beau et terrifiant poème fut le peintre et musicien allemand Hans Trimborn (1891-1979) en 1941.
En 2012 Campino, le leader de Die Toten Hosen, a inclus ce poème dans le double CD que le groupe a publié sous le titre « Ballast der Republik ».
Ah, Lucien l'âne mon ami, ces morts qui parlent font penser à l'Anthologie de Spoon River d'Edgar Lee Masters… Il n'y aurait là rien d'impossible… La-dite anthologie date de quinze ans avant le poème de Kästner…
Peut-être, dit Lucien l'âne, mais je crois plutôt plus encore que ce sont les épigraphes grecques qui elles datent de bien des siècles et qui ont elles-mêmes inspiré le poète... (continuer)
VOIX DU CHARNIER (POUR LE JOUR DES MORTS. AU LIEU D'UN PRÊCHE)
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envoyé par Marco Valdo M.I. 1/10/2014 - 22:03
La Vandeana
Settimo Sigillo
Splendida musica, ma deriva da uno sceneggiato francese degli anni '60 (tutt'altro che vandeana, come origine), "Les Compagnons de Jehu", ambientato in epoca bonapartista. Per inciso, bellissimo.
Il testo riflette le convinzioni - legittime ma a mio avviso come dire discutibili - di un gruppo di estrema destra cattolica, "Europa Civiltà". Solo dopo è stato adottato come inno di Ordine Nuovo.
Il testo riflette le convinzioni - legittime ma a mio avviso come dire discutibili - di un gruppo di estrema destra cattolica, "Europa Civiltà". Solo dopo è stato adottato come inno di Ordine Nuovo.
Galvano 1/10/2014 - 21:42
Khorakhané (A forza di essere vento)
APPELLO
Invio questo “frammento di memoria” (comunque in linea con l'argomento) per sottolineare la mia estraneità all’illustre politologo GIOVANNI Sartori con cui recentemente sono stato confuso (a sinistra) e quindi criticato per alcune sue dichiarazioni in materia di immigrazione. Come traspare da questo mio articolo, per quanto datato, la mia concezione del mondo (con tutto il rispetto per lo spessore culturale del mio QUASI omonimo) è un poco diversa. E naturalmente ho ancora meno a che fare, ca va sans dire, con un altro Gianni Sartori (questo sì, purtroppo, omonimo) che imperversa su vari siti (del Giornale , sul sito di Grillo per es.) lanciando offese e minacce (“merde”, “tre metri di corda…” etc) nei confronti di sinti, rom, immigrati e “comunisti”. Ribadisco che non siamo neanche lontanamente parenti (in tutti i sensi). Tra l’altro mia nonna era sinta (e mio nonno cimbro) per... (continuer)
Invio questo “frammento di memoria” (comunque in linea con l'argomento) per sottolineare la mia estraneità all’illustre politologo GIOVANNI Sartori con cui recentemente sono stato confuso (a sinistra) e quindi criticato per alcune sue dichiarazioni in materia di immigrazione. Come traspare da questo mio articolo, per quanto datato, la mia concezione del mondo (con tutto il rispetto per lo spessore culturale del mio QUASI omonimo) è un poco diversa. E naturalmente ho ancora meno a che fare, ca va sans dire, con un altro Gianni Sartori (questo sì, purtroppo, omonimo) che imperversa su vari siti (del Giornale , sul sito di Grillo per es.) lanciando offese e minacce (“merde”, “tre metri di corda…” etc) nei confronti di sinti, rom, immigrati e “comunisti”. Ribadisco che non siamo neanche lontanamente parenti (in tutti i sensi). Tra l’altro mia nonna era sinta (e mio nonno cimbro) per... (continuer)
Gianni Sartori 1/10/2014 - 19:25
Din din, suona 'l campanello
Chanson italienne – Din din, suona 'l campanello – Margot - 1976
DRING DRING, LA SONNETTE SONNE
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envoyé par Marco Valdo M.I. 1/10/2014 - 18:42
If I Can Dream
É Da molti anni che ascolto elvis, e con l'inglese me la cavo, ma leggere la traduzione e sapere esattamente il significato é tuttaltra cosa
pino 1/10/2014 - 17:39
Coro dei deportati
[1942-44]
Versi di Franco Fortini, nella raccolta “Foglio di via ed altri versi”, Einaudi, Torino, 1946.
Non so se questa spledida e agghiacciante poesia sia mai stata messa in musica, ma si tratta comunque del canto di un “Coro dei deportati”…
Versi di Franco Fortini, nella raccolta “Foglio di via ed altri versi”, Einaudi, Torino, 1946.
Non so se questa spledida e agghiacciante poesia sia mai stata messa in musica, ma si tratta comunque del canto di un “Coro dei deportati”…
Quando il ghiaccio striderà
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envoyé par Bernart Bartleby 1/10/2014 - 13:24
Parcours:
Camps d'extermination
Gli imperatori…
[1990-91]
Una delle “Sette canzonette del Golfo” contenuta nella raccolta “Composita solvantur”, l’ultima ad essere pubblicata prima della morte del poeta nel 1994 e che raccoglie poesie da lui scritte tra il 1984 ed il 1993.
Propongo questa poesia senza sapere se sia mai stata messa in musica. Si tratta per altro dichiaratamente di un canzonetta, e pertanto…
Dedicata – come anche Lontano lontano… - alla guerra con cui Bush Senior inaugurò la stagione del Nuovo Ordine Mondiale nel cui sangue a milioni stanno affogando/stiamo annaspando ancora oggi…
Una delle “Sette canzonette del Golfo” contenuta nella raccolta “Composita solvantur”, l’ultima ad essere pubblicata prima della morte del poeta nel 1994 e che raccoglie poesie da lui scritte tra il 1984 ed il 1993.
Propongo questa poesia senza sapere se sia mai stata messa in musica. Si tratta per altro dichiaratamente di un canzonetta, e pertanto…
Dedicata – come anche Lontano lontano… - alla guerra con cui Bush Senior inaugurò la stagione del Nuovo Ordine Mondiale nel cui sangue a milioni stanno affogando/stiamo annaspando ancora oggi…
Gli imperatori dei sanguigni regni
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envoyé par Bernart Bartleby 1/10/2014 - 11:04
Lontano lontano…
[1990-91]
Una delle “Sette canzonette del Golfo” contenuta nella raccolta “Composita solvantur”, l’ultima ad essere pubblicata prima della morte del poeta nel 1994 e che raccoglie poesie da lui scritte tra il 1984 ed il 1993.
Musica di Margot Galante Garrone, dal suo album “Margot” del 2011.
Cinica canzonetta del vecchio e disincantato Fortini, ormai prossimo alla liberatoria dipartita da questo mondo crudele. Dedicata alla guerra con cui Bush Senior inaugurò la stagione del Nuovo Ordine Mondiale nel cui sangue a milioni stanno affogando/stiamo annaspando ancora oggi…
Una delle “Sette canzonette del Golfo” contenuta nella raccolta “Composita solvantur”, l’ultima ad essere pubblicata prima della morte del poeta nel 1994 e che raccoglie poesie da lui scritte tra il 1984 ed il 1993.
Musica di Margot Galante Garrone, dal suo album “Margot” del 2011.
Cinica canzonetta del vecchio e disincantato Fortini, ormai prossimo alla liberatoria dipartita da questo mondo crudele. Dedicata alla guerra con cui Bush Senior inaugurò la stagione del Nuovo Ordine Mondiale nel cui sangue a milioni stanno affogando/stiamo annaspando ancora oggi…
Lontano lontano si fanno la guerra.
(continuer)
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envoyé par Bernart Bartleby 1/10/2014 - 10:06
Canto a Puerto Rico
Questa canzone è così reale per me! Sono triste e vado a piangere quando la sento...
Sorry, i am too sentimental perhaps...
Sorry, i am too sentimental perhaps...
BorikuaTainoGuerrero 1/10/2014 - 08:43
Lamento borincano
Here is a rough English translation for my comrades who do not speak Spanish. Enjoy!
BORINQUEN LAMENT
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envoyé par BorikuaTainoGuerrero 1/10/2014 - 08:30
Me gustan los estudiantes
MESSICO: DOPO PROTESTA REPRESSA DALLA POLIZIA SCOMPARSI 57 STUDENTI
Da La Repubblica del 30 settembre 2014
ACAPULCO - Le autorità giudiziarie dello Stato di Guerrero, nel sud del Messico, stanno indagando sulla scomparsa di 57 studenti in seguito ad una manifestazione violentemente repressa dalla polizia locale e degli scontri che hanno causato venerdì scorso sei morti a Iguala.
Iñaky Blanco Cabrera, procuratore generale di Guerrero, ha detto ieri sera in conferenza stampa che la giustizia si sta interrogando sul ruolo che possono aver giocato agenti della polizia locale in queste sparizioni. Cabrera ha spiegato che una delle piste dell'inchiesta riguarda quelle che vengono definite "sparizioni forzate", per indicare rapimenti da parte delle forze di sicurezza.
Gli studenti della scuola rurale di Ayotzinapa stavano protestando contro quelle che considerano misure discriminatorie in favore degli studenti delle città e contro la riforma dell'istruzione in generale.
Bernart Bartleby 30/9/2014 - 15:27
Piazza Fontana (Luna Rossa)
Una nota: il testo riportato è quello originale di Claudio Bernieri e cantato dagli Yu Kung. La versione della Banda Bassotti è più "edulcorata", e nella secondultima strofa sostituisce "la classe operaia lo aspetterà armata" con "la classe operaia continua la sua lotta".
ZugNachPankow 30/9/2014 - 15:00
Doina Haşului [Doina delle celle H]
anonyme
Strano destino, quello del carcere della Doftana, situato a Telega nel distretto di Prahova. Negli anni '30 “ospitò” praticamente tutto il movimento antifascista e comunista rumeno, in particolare nella famigerata “Secţia H” (Sezione H, le “celle H” di questa canzone), ivi compresi Gheorghe Gheorghiu-Dej (dal 1933 al 1944) e Nicolae Ceauşescu. La profezia della Doina Haşului si avverò: con l'instaurazione del regime comunista, la Doftana divenne un museo riservato alle grandi personalità comuniste che vi erano state carcerate, mentre in altre Doftane si riservava agli oppositori lo stesso trattamento. Attualmente è pressoché in rovina. Per il resto si rimanda alla pagina su Privesc din Doftana. [RV]
DOINA DELLE CELLE H
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envoyé par CCG/AWS Staff 30/9/2014 - 12:06
Doina Haşului [Doina delle celle H]
anonyme
Con il titolo “Doina delle celle H”, nel disco “Canti dei lager, di esilio e di prigionia”, raccolti e annotati a cura di Sergio Liberovici, I Dischi del Sole, 1966.
Bernart Bartleby 30/9/2014 - 10:15
Inno a Oberdan
anonyme
L'Austria imperiale pare che abbia avuto anche un ruolo nel genocidio degli armeni, come pure la Germania imperiale, entrambe alleate dei turchi nella prima guerra mondiale.
Il genocidio armeno e la complicità degli imperi centrali
Tre imperi, tedesco, austriaco, turco, una guerra in comune, tante violenze sulle popolazioni civili, vittime immancabili delle ambizioni dei potenti.
Il genocidio armeno e la complicità degli imperi centrali
Tre imperi, tedesco, austriaco, turco, una guerra in comune, tante violenze sulle popolazioni civili, vittime immancabili delle ambizioni dei potenti.
Vanzetti 29/9/2014 - 17:56
The Boys Of The Old Brigade
I RAGAZZI DELLA VECCHIA BRIGATA
(continuer)
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envoyé par Alice Bellesi 29/9/2014 - 11:42
Giovanni Battista Lulli [Jean-Baptiste Lully]: Chaconne des Scaramouches, Trivelins et Arlequins
Federico Maria Sardelli: Chaconne, dédié à la mémoire immortelle de J.-B. Lully (2009)
Questa pagina non potrebbe essere compiuta senza la Ciaccona che Federico Maria Sardelli ha composto nel 2009 dedicandola alla memoria immortale di Giovan Battista Lulli.
Cette page ne saurait être complète sans la Chaconne que Federico Maria Sardelli a composée en 2009 en la dédiant à la mémoire de Jean-Baptiste Lully.
Questa pagina non potrebbe essere compiuta senza la Ciaccona che Federico Maria Sardelli ha composto nel 2009 dedicandola alla memoria immortale di Giovan Battista Lulli.
Cette page ne saurait être complète sans la Chaconne que Federico Maria Sardelli a composée en 2009 en la dédiant à la mémoire de Jean-Baptiste Lully.
Riccardo Venturi 29/9/2014 - 00:57
Dagli emisferi levansi i lamenti
Testo di Napoleone Murzi e G. Danesi
Sull'aria dell'Inno della Rivolta di Luigi Molinari.
Sull'aria dell'Inno della Rivolta di Luigi Molinari.
Il canto fu raccolto da Leoncarlo Settimelli e R. I. Orano da Napoleone Murzi, di cui già abbiamo qualche notizia dall' Inno dei lavoratori del mare: portoferraiese di nascita ma di famiglia di Rio Marina, fu un ex lavoratore marittimo che era anche un cantore e un autore. Il canto di questa pagina è infatti sua opera diretta, anche se Catanuto/Schirone (op. cit., p. 143) riportano come coautore anche un non meglio precisato G. Danesi (anch'egli senz'altro elbano, dato che Danesi è uno dei cognomi più tipici dell'isola). Secondo Catanuto/Schirone, "è uno dei canti che musicalmente si rifà al noto testo del Molinari Inno della rivolta, riflettendone la struttura".
Dagli emisferi levansi i lamenti
(continuer)
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envoyé par Riccardo Venturi 29/9/2014 - 00:29
Inno dei pezzenti
[1904]
Testo di Angelo Tonello
Probabilmente sulla struttura melodica dell' "Inno di Garibaldi"
Fiorirono, un tempo, vari "inni dei pezzenti"; il più famoso è senz'altro quello più noto come la "Marsigliese del lavoro", scritto da Carlo Monticelli; questo, invece, apparve nel 1904 in un canzoniere pubblicato negli USA ("Il Canzoniere della Rivoluzione", West Hoboken, NJ, Biblioteca del Circolo di Studi Sociali) e, successivamente, nel "Canzoniere Sociale Illustrato" di Arturo Frizzi (1908) con alcune varianti. Le scarne notizie biografiche sull'autore provengono da quest'ultimo opuscolo. Nell'inno (si veda ad esempio l'ultima strofa) è facile cogliere accenti addirittura manzoniani (il famoso coro dell'Adelchi: Dagli atri muscosi, dai fori cadenti...).[RV]
Testo di Angelo Tonello
Probabilmente sulla struttura melodica dell' "Inno di Garibaldi"
Fiorirono, un tempo, vari "inni dei pezzenti"; il più famoso è senz'altro quello più noto come la "Marsigliese del lavoro", scritto da Carlo Monticelli; questo, invece, apparve nel 1904 in un canzoniere pubblicato negli USA ("Il Canzoniere della Rivoluzione", West Hoboken, NJ, Biblioteca del Circolo di Studi Sociali) e, successivamente, nel "Canzoniere Sociale Illustrato" di Arturo Frizzi (1908) con alcune varianti. Le scarne notizie biografiche sull'autore provengono da quest'ultimo opuscolo. Nell'inno (si veda ad esempio l'ultima strofa) è facile cogliere accenti addirittura manzoniani (il famoso coro dell'Adelchi: Dagli atri muscosi, dai fori cadenti...).[RV]
Sorgete, sorgete, pezzenti ed ignavi,
(continuer)
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envoyé par Riccardo Venturi 29/9/2014 - 00:04
Les Rupins
Les Rupins
Chanson française – Les Rupins – Léo Ferré - 1961
Voici donc, mon cher Lucien l'âne mon ami, cette chanson de Léo Ferré que je t'avais promise l'autre jour. Cette chanson pour laquelle j'avais fait une digression sur le sens du mot qui en est le titre : « rupin ». Je te rappelle, non que je pense que tu as peu de mémoire et que tu ne t'en souviennes pas, mais car cela a son importance, que j'avais fait cette digression en devisant avec toi d'une canzone italienne dont j'avais intitulé la version française « ROME EST FAITE POUR LES RUPINS » Roma è fatta pei ricchi signori. Ces deux canzones se répondent et se complètent. Toutes les deux se situent dans une capitale : Rome et Paris. Celle de Rome, on le sait, décrit très exactement la situation de misère qui est faite aux pauvres ; celle de Paris, décrit très exactement les « rupins ». Très exactement et au picrate. Résultat :... (continuer)
Chanson française – Les Rupins – Léo Ferré - 1961
Voici donc, mon cher Lucien l'âne mon ami, cette chanson de Léo Ferré que je t'avais promise l'autre jour. Cette chanson pour laquelle j'avais fait une digression sur le sens du mot qui en est le titre : « rupin ». Je te rappelle, non que je pense que tu as peu de mémoire et que tu ne t'en souviennes pas, mais car cela a son importance, que j'avais fait cette digression en devisant avec toi d'une canzone italienne dont j'avais intitulé la version française « ROME EST FAITE POUR LES RUPINS » Roma è fatta pei ricchi signori. Ces deux canzones se répondent et se complètent. Toutes les deux se situent dans une capitale : Rome et Paris. Celle de Rome, on le sait, décrit très exactement la situation de misère qui est faite aux pauvres ; celle de Paris, décrit très exactement les « rupins ». Très exactement et au picrate. Résultat :... (continuer)
Le chapeau sur l’œil,
(continuer)
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envoyé par Marco Valdo M.I. 28/9/2014 - 22:12
Scacco matto
44° zecchino d'oro (2001)
Testo: Mario Manasse
Musica: Marco Mojana
Interprete: Simone Crescenzi
Bella l'idea di risolvere le controversie internazionali con una partita di scacchi
Testo: Mario Manasse
Musica: Marco Mojana
Interprete: Simone Crescenzi
Bella l'idea di risolvere le controversie internazionali con una partita di scacchi
SOLISTA: C’è un gioco molto antico, che in India fu inventato
(continuer)
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envoyé par DoNQuijote82 28/9/2014 - 20:32
Una storia senza onore né gloria
Canzone dell'impiegatino asburgico
di David Riondino
Nota. Ci ha scritto il nostro celebre (e perfido) amico Riccardo Scocciante, ma stavolta non per proporre una sua composizione, bensì per segnalare questa ineffabile opera di David Riondino. "Come sapete, ho come codice-autore in questo sito il 1815, anno del Congresso di Vienna; indi per cui mi sento particolarmente legato a tematiche asburgiche. Vi pregherei quindi di accogliere questo mio modesto contributo, possibilmente su qualche pagina un po' kaiser-und-königlich; sono certo che farete del vostro meglio. - Il vostro Riccardo Scocciante." Come non accontentarlo? Ed ecco quindi questa "Canzone dell'impiegatino asburgico, tratta dal ponderoso saggio La chansonlong e la chansoncurt e una nota sullo Sgurz, scritto nei remoti anni '80 del secolo scorso dallo chansonnier e cabarettista fiorentino. Premettiamo la nota che accompagna la... (continuer)
di David Riondino
Nota. Ci ha scritto il nostro celebre (e perfido) amico Riccardo Scocciante, ma stavolta non per proporre una sua composizione, bensì per segnalare questa ineffabile opera di David Riondino. "Come sapete, ho come codice-autore in questo sito il 1815, anno del Congresso di Vienna; indi per cui mi sento particolarmente legato a tematiche asburgiche. Vi pregherei quindi di accogliere questo mio modesto contributo, possibilmente su qualche pagina un po' kaiser-und-königlich; sono certo che farete del vostro meglio. - Il vostro Riccardo Scocciante." Come non accontentarlo? Ed ecco quindi questa "Canzone dell'impiegatino asburgico, tratta dal ponderoso saggio La chansonlong e la chansoncurt e una nota sullo Sgurz, scritto nei remoti anni '80 del secolo scorso dallo chansonnier e cabarettista fiorentino. Premettiamo la nota che accompagna la... (continuer)
Riccardo Venturi 28/9/2014 - 13:05
Carlo Giuliani
Intervista ad Haidi Giuliani
(a cura di di Gianni Sartori - 2003)
Haidi Giuliani è la madre di Carlo, il ragazzo ucciso in piazza Alimonda il 20 luglio 2001. L’abbiamo incontrata alla seconda edizione vicentina di "FestAmbiente", dove, insieme a don Vitaliano Della Sala e a Umberto Pizzolato , ha preso parte al dibattito "Costruire l'Europa dal basso: l'opportunità del Social Forum europeo".
Molti di noi che hanno preso parte alle "giornate di Genova" del luglio 2001 sono rimasti con dubbi, perplessità sul reale svolgimento dei fatti. Resta l'impressione che il morto, i feriti, i gassati (con il lacrimogeni CS, proibiti dalla Convenzione di Ginevra), le persone maltrattate e picchiate a Bolzaneto e alla Diaz rientrassero in un piano prestabilito con cui si voleva affossare definitivamente il movimento No-global...Sicuramente hai avuto modo di approfondire la questione più di altri. Cosa... (continuer)
(a cura di di Gianni Sartori - 2003)
Haidi Giuliani è la madre di Carlo, il ragazzo ucciso in piazza Alimonda il 20 luglio 2001. L’abbiamo incontrata alla seconda edizione vicentina di "FestAmbiente", dove, insieme a don Vitaliano Della Sala e a Umberto Pizzolato , ha preso parte al dibattito "Costruire l'Europa dal basso: l'opportunità del Social Forum europeo".
Molti di noi che hanno preso parte alle "giornate di Genova" del luglio 2001 sono rimasti con dubbi, perplessità sul reale svolgimento dei fatti. Resta l'impressione che il morto, i feriti, i gassati (con il lacrimogeni CS, proibiti dalla Convenzione di Ginevra), le persone maltrattate e picchiate a Bolzaneto e alla Diaz rientrassero in un piano prestabilito con cui si voleva affossare definitivamente il movimento No-global...Sicuramente hai avuto modo di approfondire la questione più di altri. Cosa... (continuer)
Gianni Sartori 28/9/2014 - 09:06
La pianura dei sette fratelli
In questo momento molto difficile, drammatico per mio padre (classe 1925) vorrei confortarlo anche recuperando questo articolo già pubblicato (su cartaceo) su “A, rivista anarchica” (anno 33 n. 289 aprile 2003). Piccolo o grande, ha dato il suo contributo pagando di persona “il biglietto di ritorno per la democrazia”. Onore a lui e a tutti coloro che in un modo o nell’altro fecero Resistenza alla dittatura.
ciao. GS
Mio padre partigiano
(Gianni Sartori)
Una storia partigiana semplice, quella di Leone Sartori “Marcello”: raccontata dal figlio.
Premessa: da molto tempo coltivo l’ambizione di raccogliere materiale sufficiente per scrivere un libro sulla Resistenza nel Vicentino e in particolare sui Colli Berici sperando di contribuire alla conoscenza di episodi, personaggi, situazioni finora trascurati, soprattutto per l’area collinare dove operò la “Brigata Silva”. Esiste, infatti, una... (continuer)
ciao. GS
Mio padre partigiano
(Gianni Sartori)
Una storia partigiana semplice, quella di Leone Sartori “Marcello”: raccontata dal figlio.
Premessa: da molto tempo coltivo l’ambizione di raccogliere materiale sufficiente per scrivere un libro sulla Resistenza nel Vicentino e in particolare sui Colli Berici sperando di contribuire alla conoscenza di episodi, personaggi, situazioni finora trascurati, soprattutto per l’area collinare dove operò la “Brigata Silva”. Esiste, infatti, una... (continuer)
Gianni Sartori 28/9/2014 - 08:52
America Here's My Boy
(2012)
da "Song Reader"
Nel 2012 Beck decide, invece di pubblicare un album, di pubblicare un songbook, un libro di spartiti musicali, testi e immagini intitolato Song Reader.
Quasi come se si trattasse di standard di cui non esiste una prima incisione originale, molti fan di Beck ma anche gruppi più o meno affermati si sono cimentati con le canzoni e le hanno incise con i più svariati arrangiamenti. Il sito ufficiale del progetto ha incluso i link a tutte le interpretazioni.
Questa canzone fa parte del progetto ed è stata incisa tra gli altri dal David Sinclair Trio, da Swamp Dogg, da Lelia Moss, dai Wake Me For Coffee e dalla e LSU Symphony Orchestra. Si ispira alle tipiche canzoni patriottiche della Prima Guerra Mondiale (in particolare, anche per la copertina, a questa) quando le madri americane si dichiaravano pronte a donare i loro figli alla patria, ma il finale dove "here's... (continuer)
da "Song Reader"
Nel 2012 Beck decide, invece di pubblicare un album, di pubblicare un songbook, un libro di spartiti musicali, testi e immagini intitolato Song Reader.
Quasi come se si trattasse di standard di cui non esiste una prima incisione originale, molti fan di Beck ma anche gruppi più o meno affermati si sono cimentati con le canzoni e le hanno incise con i più svariati arrangiamenti. Il sito ufficiale del progetto ha incluso i link a tutte le interpretazioni.
Questa canzone fa parte del progetto ed è stata incisa tra gli altri dal David Sinclair Trio, da Swamp Dogg, da Lelia Moss, dai Wake Me For Coffee e dalla e LSU Symphony Orchestra. Si ispira alle tipiche canzoni patriottiche della Prima Guerra Mondiale (in particolare, anche per la copertina, a questa) quando le madri americane si dichiaravano pronte a donare i loro figli alla patria, ma il finale dove "here's... (continuer)
He came into this world, helpless and unformed
(continuer)
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28/9/2014 - 00:17
Il tema della guerra nella musica popolare piemontese
Antiwar Songs Blog
Pubblichiamo un articolo inviatoci da Gianfranco Robiglio, che ha recentemente scoperto il nostro sito e ci ha proposto ultimamente vari interessanti contributi soprattutto sul tema della musica popolare ligure e piemontese. Gianfranco specifica che l’articolo è in costruzione e che aspetta commenti, aggiunte e integrazioni da parte dei visitatori. I commenti quindi sono più che […]
Antiwar Songs Staff 2014-09-27 21:32:00
El pueblo no olvidará
Cari Amici tutti, vorrei precisare che il disco si intitola
"herriak ez du barkatuko!": è un'affermazione del caro compianto Imanol ed essendo uno degli innumerevoli capolavori licenziati dalla "Le Chant du Monde" reca come sottotitolo "Le Peuple Ne Pardonnera Pas!" che conferma le affermazioni di Alessandro e Riccardo. Tuttavia, non esiste una canzone all'interno dell'LP che rechi quel titolo. Si trova invece il brano in questione dal titolo in spagnolo "El Pueblo no olvidará" (tradotto a fianco anche in francese "Le Peuple n'oubliera pas") che sia Gustavo Sierra Fernández che il sottoscritto hanno tradotto rispettivamente con "People shall not forget!" e "Il popolo non dimenticherà!". Credo quindi si sia trattato di un semplice equivoco che spero questa mia precisazione servirà a dissipare.
Flavio Poltronieri
"herriak ez du barkatuko!": è un'affermazione del caro compianto Imanol ed essendo uno degli innumerevoli capolavori licenziati dalla "Le Chant du Monde" reca come sottotitolo "Le Peuple Ne Pardonnera Pas!" che conferma le affermazioni di Alessandro e Riccardo. Tuttavia, non esiste una canzone all'interno dell'LP che rechi quel titolo. Si trova invece il brano in questione dal titolo in spagnolo "El Pueblo no olvidará" (tradotto a fianco anche in francese "Le Peuple n'oubliera pas") che sia Gustavo Sierra Fernández che il sottoscritto hanno tradotto rispettivamente con "People shall not forget!" e "Il popolo non dimenticherà!". Credo quindi si sia trattato di un semplice equivoco che spero questa mia precisazione servirà a dissipare.
Flavio Poltronieri
Flavio Poltronieri 27/9/2014 - 18:18
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Italiano
English
La canzone è ispirata a un episodio vissuto in prima persona da un Bono quattordicenne in un quartiere difficile di Dublino all'epoca dei "Troubles". Racconta la storia vera di un autobomba esplosa nella sua città nel 1974. "Si tratta di un attentato accaduto nel nostro paese quando tre autobombe furono fatte esplodere contemporaneamente a Dublino un venerdì pomeriggio alle 5:30", ha raccontato il cantante in un'intervista a Rolling Stone, "di solito il venerdì mi sarei trovato in quel negozio di dischi proprio dietro l'angolo ma quel giorno decisi di andare a scuola in bicicletta."
"La bomba ha dilaniato la strada. Io sono scappato ma uno dei miei compagni era dietro l'angolo con suo padre, ed è stata un'esperienza traumatica per lui, non penso che l'abbia superata ancora oggi".
Traduzione da Songfacts
This song talks about Bono... (continuer)