Niente da festeggiare
Pezzo dedicato a Leonard Peltier
Ahi America se avessi rifiutato
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2014/1/26 - 11:53
Song Itineraries:
Native American Genocide
Avvertimento
1997
Da qui
Non so a cosa faccia riferimento questa canzone, ma per dirla alla Troisi: la poesia è di chi gli serve, non di chi la scrive.
E visto il gesto ignobile che è stato attuato contro la comunità ebraica a Roma, a noi questa canzone ci serve. Per dire chiaro e tondo che questo sito ripudia in toto e con sommo disprezzo ogni fascismo, nazismo e ogni sorta di revisionismo. Che poi il negazionismo della Shoah è una contraddizione in termini, "gli ebrei non sono stati sterminati, ma se lo fossero stati, sarebbe stato giusto".
E vorrei aggiungere che la condanna e la memoria senza se e senza ma della Shoah, non ci impedisce di avere uno sguardo e una posizione critica nei confronti della politica colonialista e razzista dello stato di Israele, che niente ha da invidiare all'apartheid... tanto per essere chiari
Da qui
Non so a cosa faccia riferimento questa canzone, ma per dirla alla Troisi: la poesia è di chi gli serve, non di chi la scrive.
E visto il gesto ignobile che è stato attuato contro la comunità ebraica a Roma, a noi questa canzone ci serve. Per dire chiaro e tondo che questo sito ripudia in toto e con sommo disprezzo ogni fascismo, nazismo e ogni sorta di revisionismo. Che poi il negazionismo della Shoah è una contraddizione in termini, "gli ebrei non sono stati sterminati, ma se lo fossero stati, sarebbe stato giusto".
E vorrei aggiungere che la condanna e la memoria senza se e senza ma della Shoah, non ci impedisce di avere uno sguardo e una posizione critica nei confronti della politica colonialista e razzista dello stato di Israele, che niente ha da invidiare all'apartheid... tanto per essere chiari
Qualcuno ha lasciato una testa di maiale
(Continues)
(Continues)
Contributed by donquijote82 2014/1/26 - 10:46
Liberazione
[2010]
Album :Incrocio
Musica: Jean-Marie Benjamin
Parole: Silvia Squadrone
Album :Incrocio
Musica: Jean-Marie Benjamin
Parole: Silvia Squadrone
Dal 1998, padre Benjamin ha pubblicato diversi libri sull'Iraq e realizzato film documentari per sensibilizzare l'opinione pubblica al problema della contaminazione radioattiva provocata dalle armi all'uranio impoverito e agli effetti dell'embargo e della guerra sulla popolazione irachena. Oggi, questo album CD con 10 brani: una denuncia dell'ingiustizia, dell'ipocrisia e della feroce barbarie dei super-potenti.
Il ricavato delle royalties maturate con le vendite del CD “Incrocio” e download dei brani via Paycode saranno devolute all’associazione umanitaria svizzera “Basmat Al-Qarib”, associazione che lavora in Iraq a sostegno delle donne e delle famiglie e per l’apertura di un panificio con distribuzione gratuita del pane a Baghdad e villaggi circostanti.
Il ricavato delle royalties maturate con le vendite del CD “Incrocio” e download dei brani via Paycode saranno devolute all’associazione umanitaria svizzera “Basmat Al-Qarib”, associazione che lavora in Iraq a sostegno delle donne e delle famiglie e per l’apertura di un panificio con distribuzione gratuita del pane a Baghdad e villaggi circostanti.
La grande vergogna dell’umanità
(Continues)
(Continues)
2014/1/26 - 08:52
Democrazia export
[2010]
Album :Incrocio
Album :Incrocio
Dal 1998, padre Benjamin ha pubblicato diversi libri sull'Iraq e realizzato film documentari per sensibilizzare l'opinione pubblica al problema della contaminazione radioattiva provocata dalle armi all'uranio impoverito e agli effetti dell'embargo e della guerra sulla popolazione irachena. Oggi, questo album CD con 10 brani: una denuncia dell'ingiustizia, dell'ipocrisia e della feroce barbarie dei super-potenti.
Il ricavato delle royalties maturate con le vendite del CD “Incrocio” e download dei brani via Paycode saranno devolute all’associazione umanitaria svizzera “Basmat Al-Qarib”, associazione che lavora in Iraq a sostegno delle donne e delle famiglie e per l’apertura di un panificio con distribuzione gratuita del pane a Baghdad e villaggi circostanti.
Il ricavato delle royalties maturate con le vendite del CD “Incrocio” e download dei brani via Paycode saranno devolute all’associazione umanitaria svizzera “Basmat Al-Qarib”, associazione che lavora in Iraq a sostegno delle donne e delle famiglie e per l’apertura di un panificio con distribuzione gratuita del pane a Baghdad e villaggi circostanti.
Ci hanno detto che le bombe
(Continues)
(Continues)
2014/1/26 - 08:41
Nim wstanie dzień
[1964]
La canzone fu scritta per la colonna sonora del film "Prawo i pięść" (La legge e il pugno). Regia: Jerzy Hoffman & Edward Skórzewski. Tratto dal romanzo di Józef Hen "Toast".
Viene eseguita da Edmund Fetting
Testo: Agnieszka Osiecka
Musica: Krzysztof Komeda
Testo pescato qui
La canzone fu scritta per la colonna sonora del film "Prawo i pięść" (La legge e il pugno). Regia: Jerzy Hoffman & Edward Skórzewski. Tratto dal romanzo di Józef Hen "Toast".
Viene eseguita da Edmund Fetting
Testo: Agnieszka Osiecka
Musica: Krzysztof Komeda
Testo pescato qui
Ze świata czterech stron,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Krzysztof Wrona 2014/1/25 - 21:48
The Bonny Light Horseman / Broken-Hearted I Wander
Anonymous
Un lamento irlandese e inglese risalente ai tempi delle guerre napoleoniche.
Martin Howley cantò una versione chiamata "The Young Horseman" a Pat Mackenzie nella sua casa di Fanore, nella contea di Clare, nell'estate del 1975. Questa registrazione è stata inclusa nel 1998 nella fondamentale antologia A Story I'm Just About to Tell (The Voice of the People Series Volume 8).
Il gruppo folk di Manchester Canny Fettle ha inciso una versione intitolata Bonny Light Horseman nel 1975 nell'album Varry Canny.
Lal e Norma Waterson hanno cantato la canzone nell'album del 1977 A True Hearted Girl.
Sam Henry sostiene che la melodia, che ha probabilmente più di quattrocento anni, sia di origine irlandese perché utilizza una "gapped scale" (cioè una scala che non usa la quarta e la settima nota). Secondo William Barret la canzone era molto diffusa in Inghilterra dopo il 1790 diffusa su fogli volanti... (Continues)
Martin Howley cantò una versione chiamata "The Young Horseman" a Pat Mackenzie nella sua casa di Fanore, nella contea di Clare, nell'estate del 1975. Questa registrazione è stata inclusa nel 1998 nella fondamentale antologia A Story I'm Just About to Tell (The Voice of the People Series Volume 8).
Il gruppo folk di Manchester Canny Fettle ha inciso una versione intitolata Bonny Light Horseman nel 1975 nell'album Varry Canny.
Lal e Norma Waterson hanno cantato la canzone nell'album del 1977 A True Hearted Girl.
Sam Henry sostiene che la melodia, che ha probabilmente più di quattrocento anni, sia di origine irlandese perché utilizza una "gapped scale" (cioè una scala che non usa la quarta e la settima nota). Secondo William Barret la canzone era molto diffusa in Inghilterra dopo il 1790 diffusa su fogli volanti... (Continues)
Well now Bonaparte, he has commanded his troops for to stand
(Continues)
(Continues)
2014/1/25 - 18:39
Song Itineraries:
Napoleon's Wars, Traditional English, Scottish and Irish antiwar ballads
Gracias a Monsanto
Gracias a Monsanto que me ha dado tanto
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2014/1/25 - 15:20
E se ognuno fa qualcosa
[2014]
Album : L'appartenenza
Dedicata a Don Pino Puglisi
Don Giuseppe Puglisi, meglio conosciuto come padre Pino Puglisi (Palermo, 15 settembre 1937 – Palermo, 15 settembre 1993), è stato un presbitero italiano, ucciso da Cosa nostra il giorno del suo 56º compleanno a motivo del suo costante impegno evangelico e sociale.
Album : L'appartenenza
Dedicata a Don Pino Puglisi
Don Giuseppe Puglisi, meglio conosciuto come padre Pino Puglisi (Palermo, 15 settembre 1937 – Palermo, 15 settembre 1993), è stato un presbitero italiano, ucciso da Cosa nostra il giorno del suo 56º compleanno a motivo del suo costante impegno evangelico e sociale.
Chi è lei che ha sfiorato il sagrato con pane e coraggio
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2014/1/25 - 13:41
Song Itineraries:
Mafia and Mafias
Laddove crescevano i melograni
[2014]
Album : L'appartenenza
Album : L'appartenenza
Laddove crescevano i melograni c'era un profumo di erba bagnata
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2014/1/25 - 13:24
Valley of Kandahar
This song, which is roughly to the tune of "You Rambling Boys of Pleasure", is a lament is the style of earlier anti-war laments in the Irish tradition, such as "Bonny Light Horseman". The song tells the story of a woman who marries a young soldier. The soldier is called to war in Afghanistan, where he serves in the Kandahar valley, one of the most war-torn and violent parts of the country. There, he is killed. The wife receives the news of his death, and expresses her anguish.
Oh come and gather round me
(Continues)
(Continues)
Contributed by Emmett Doyle 2014/1/25 - 05:20
Haiti
Album: "Funeral" (2004)
Régine Chassagne, la cantante degli Arcade Fire, è figlia di profughi haitiani che hanno dovuto lasciare il loro paese durante la terribile dittatura di François Duvalier (Papa Doc). Vedi anche Gadé maché ti péyi mouin!.
Régine Chassagne, la cantante degli Arcade Fire, è figlia di profughi haitiani che hanno dovuto lasciare il loro paese durante la terribile dittatura di François Duvalier (Papa Doc). Vedi anche Gadé maché ti péyi mouin!.
Haïti, mon pays,
(Continues)
(Continues)
2014/1/24 - 23:59
The Italian fascist attack on Ethiopia (1935/36) in a Calypso song from Trinidad and Tobago: The Gold in Africa by Neville Marcano, aka “The Tiger” (1936). This song is introduced in Italy for the first time: almost 80 years have passed in vain, for monuments to the fascist butcher Graziani are still being built.
Riccardo Venturi 2014/1/24 - 21:13
L’oro d’Africa
Antiwar Songs Blog
The Gold in Africa di Neville Marcano, detto “The Tiger” (1936) è un brano Calypso proveniente da Trinidad e Tobago che denuncia l’aggressione fascista italiana all’Etiopia (1935/36). Lo presentiamo per la prima volta in Italia, dopo quasi ottant’anni passati invano, dato che si continuano a inaugurare monumenti al macellaio Graziani. Di prim’acchito pensavo di aver […]
Antiwar Songs Staff 2014-01-24 20:38:00
The Gold in Africa
[1936]
Lyrics and music by Neville Marcano [The Growling Tiger]
Testo e musica di Neville Marcano [The Growling Tiger]
Paroles et musique de Neville Marcano [The Growling Tiger]
Arrangement by Gerald Clark and his Caribbean Serenaders
Arrangiament di Gerald Clark coi suoi Caribbean Serenaders
Arrangement de Gerald Clark et ses Caribbean Serenaders
Recorded in New York, April 2nd, 1936
Registrato a New York, 2 aprile 1936
Enregistré à New York, 2 avril 1936
Di prim'acchito pensavo di aver trovato, con questo brano, un'autentica particolarità: una canzone a ballo contro Mussolini e la guerra d'Abissinia (vale a dire l'aggressione fascista e colonialista all'Etiopia) proveniente, in epoca contemporanea agli avvenimenti, da Trinidad e Tobago! Poi ci ho ripensato, e mi sono detto che la cosa era più che normale: in tutti i Caraibi, la figura dell'imperatore Hailé Selassié era pressoché... (Continues)
Lyrics and music by Neville Marcano [The Growling Tiger]
Testo e musica di Neville Marcano [The Growling Tiger]
Paroles et musique de Neville Marcano [The Growling Tiger]
Arrangement by Gerald Clark and his Caribbean Serenaders
Arrangiament di Gerald Clark coi suoi Caribbean Serenaders
Arrangement de Gerald Clark et ses Caribbean Serenaders
Recorded in New York, April 2nd, 1936
Registrato a New York, 2 aprile 1936
Enregistré à New York, 2 avril 1936
Di prim'acchito pensavo di aver trovato, con questo brano, un'autentica particolarità: una canzone a ballo contro Mussolini e la guerra d'Abissinia (vale a dire l'aggressione fascista e colonialista all'Etiopia) proveniente, in epoca contemporanea agli avvenimenti, da Trinidad e Tobago! Poi ci ho ripensato, e mi sono detto che la cosa era più che normale: in tutti i Caraibi, la figura dell'imperatore Hailé Selassié era pressoché... (Continues)
The gold , the gold, the gold,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2014/1/24 - 19:01
Brutal
[1991]
Langford-White-Greenhalg
Album: The Curse of the Mekons
Langford-White-Greenhalg
Album: The Curse of the Mekons
Here comes McDrug
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2014/1/24 - 17:52
Sole di notte
(2013)
AK 47:
Renato N (Voce), Michele F (chitarra e voce), Michele M (basso e percussioni), Riccardo R (anima e cori), Fabio G (elettronica, anima e cori), Alessio P (elettronica, effetti)
con loro Serhat A (saz e violino) Marco D (percussioni), Marta M (sax soprano)
Siamo tornati a scrivere dopo molti anni di silenzio e con la stessa intenzione che ci mosse a scrivere per denunciare la profonda ingiustizia del caso di Silvia Baraldini, detenuta all'epoca negli Stati Uniti, in regime di strettissima sorveglianza con un immane carico di pressione fisica e psicologica (leggi tortura e accanimento) e lo abbiamo fatto su un tema che è stato affrontato in mille modi, ma che -- nonostante le mille giuste e antiche battaglie - è rimasto "incombente" su tutti noi senza possibilità di scampo: Genova 2001. Non ci dilunghiamo sulle analisi perché mille e mille volte tutti quanti noi abbiamo parlato... (Continues)
AK 47:
Renato N (Voce), Michele F (chitarra e voce), Michele M (basso e percussioni), Riccardo R (anima e cori), Fabio G (elettronica, anima e cori), Alessio P (elettronica, effetti)
con loro Serhat A (saz e violino) Marco D (percussioni), Marta M (sax soprano)
Siamo tornati a scrivere dopo molti anni di silenzio e con la stessa intenzione che ci mosse a scrivere per denunciare la profonda ingiustizia del caso di Silvia Baraldini, detenuta all'epoca negli Stati Uniti, in regime di strettissima sorveglianza con un immane carico di pressione fisica e psicologica (leggi tortura e accanimento) e lo abbiamo fatto su un tema che è stato affrontato in mille modi, ma che -- nonostante le mille giuste e antiche battaglie - è rimasto "incombente" su tutti noi senza possibilità di scampo: Genova 2001. Non ci dilunghiamo sulle analisi perché mille e mille volte tutti quanti noi abbiamo parlato... (Continues)
Genova era fuori dalla zona rossa e a venti anni a piazza Alimonda
(Continues)
(Continues)
Contributed by DQ82, adriana 2014/1/24 - 15:21
Thanos Mikroutsikos / Θάνος Μικρούτσικος : Ο διάβολος
O diávolos
Στίχοι: Γιώργος Κακουλίδης
Μουσική: Θάνος Μικρούτσικος
Άλμπουμ: "Ο Άμλετ της Σελήνης" - 2002
Πρώτη εκτέλεση του Χρήστου Θηβαίου
Testo di Yorgos Kakoulidis
Musica di Thanos Mikroutsikos
Album: "O Amlet tis Selinis/L'Amleto della Luna" - 2002
Prima interpretazione di Christos Thiveos
Questa forse (se sì, lo decidano gli admin) si può aggiungere alle diavolerie che questo sito ha incominciato a collezionare, anche se qui, più che un diavolo, parla piuttosto uno che se ne ritiene posseduto. Il cliché è probabilmente convenzionale, poiché il possesso diabolico coincide con l'incontinenza erotica. Ma è la musica di Mikroutsikos che egregiamente crea l'atmosfera sulfurea, ed è soprattutto per questo che mi sembra possa avere un posticino nella rubrica satanica. La canzone è tratta da un disco del 2002, musicalmente tutto di Thanos Mikroutsikos, ma i cui testi sono affidati... (Continues)
Στίχοι: Γιώργος Κακουλίδης
Μουσική: Θάνος Μικρούτσικος
Άλμπουμ: "Ο Άμλετ της Σελήνης" - 2002
Πρώτη εκτέλεση του Χρήστου Θηβαίου
Testo di Yorgos Kakoulidis
Musica di Thanos Mikroutsikos
Album: "O Amlet tis Selinis/L'Amleto della Luna" - 2002
Prima interpretazione di Christos Thiveos
Questa forse (se sì, lo decidano gli admin) si può aggiungere alle diavolerie che questo sito ha incominciato a collezionare, anche se qui, più che un diavolo, parla piuttosto uno che se ne ritiene posseduto. Il cliché è probabilmente convenzionale, poiché il possesso diabolico coincide con l'incontinenza erotica. Ma è la musica di Mikroutsikos che egregiamente crea l'atmosfera sulfurea, ed è soprattutto per questo che mi sembra possa avere un posticino nella rubrica satanica. La canzone è tratta da un disco del 2002, musicalmente tutto di Thanos Mikroutsikos, ma i cui testi sono affidati... (Continues)
Πόθε μου σκοτεινέ, κάνεις κομμάτια το καθρεφτάκι
(Continues)
(Continues)
Contributed by Gian Piero Testa 2014/1/24 - 00:30
Song Itineraries:
The Devil
No Lies
[1971]
Parole e musica di Mark Farner
Nell’album intitolato “E Pluribus Funk”
In questo paese non abbiamo bisogno di capi, di leader che ci dicano cos’è giusto e cos’è sbagliato… Basta con le menzogne!
In questo paese abbiamo solo bisogno d’amore, abbiamo bisogno l’uno dell’altro per vivere in pace ed armonia, solo così saremo più forti... Basta con le cazzate!
Ho solo una cosa da aggiungere: basta con le balle!
Parole e musica di Mark Farner
Nell’album intitolato “E Pluribus Funk”
In questo paese non abbiamo bisogno di capi, di leader che ci dicano cos’è giusto e cos’è sbagliato… Basta con le menzogne!
In questo paese abbiamo solo bisogno d’amore, abbiamo bisogno l’uno dell’altro per vivere in pace ed armonia, solo così saremo più forti... Basta con le cazzate!
Ho solo una cosa da aggiungere: basta con le balle!
Oh ... I got one thing to tell ya'
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/23 - 15:05
Save the Land
[1971]
Parole e musica di Mark Farner
Nell’album intitolato “E Pluribus Funk”
Un appello ai miei fratelli, alle mie sorelle, tutti insieme per sconfiggere questa paura che ci attanaglia: diamoci una mossa, salviamo questa terra!
Parole e musica di Mark Farner
Nell’album intitolato “E Pluribus Funk”
Un appello ai miei fratelli, alle mie sorelle, tutti insieme per sconfiggere questa paura che ci attanaglia: diamoci una mossa, salviamo questa terra!
Look out for the land rush
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/23 - 14:56
I Want Freedom
[1971]
Parole e musica di Mark Farner
Nell’album intitolato “Survival”
La canzone vera e propria è preceduta nell’incisione da un lungo dialogo tra Don Brewer e Mel Schacher dei Grand Funk che sembrano non intendersi sull’attacco del pezzo… Io ho preferito ometterlo perché, almeno dal punto di vista testuale, lo trovavo privo di interesse…
Quando ero bambino credevo di essere libero ma più tardi ho scoperto che la libertà che mi hanno dato non era vera, era una menzogna… Ora non ho più nessuna libertà, nemmeno quella di piangere, di esprimere come mi sento senza la mia libertà… Voglio libertà, voglio la libertà che mi avevano promesso per poter vivere in questo paese, la voglio, non posso vivere senza…
Parole e musica di Mark Farner
Nell’album intitolato “Survival”
La canzone vera e propria è preceduta nell’incisione da un lungo dialogo tra Don Brewer e Mel Schacher dei Grand Funk che sembrano non intendersi sull’attacco del pezzo… Io ho preferito ometterlo perché, almeno dal punto di vista testuale, lo trovavo privo di interesse…
Quando ero bambino credevo di essere libero ma più tardi ho scoperto che la libertà che mi hanno dato non era vera, era una menzogna… Ora non ho più nessuna libertà, nemmeno quella di piangere, di esprimere come mi sento senza la mia libertà… Voglio libertà, voglio la libertà che mi avevano promesso per poter vivere in questo paese, la voglio, non posso vivere senza…
Just let me take it, my mind can't make it without ...
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/23 - 14:40
I'm Your Captain (Closer to Home)
[1970]
Parole e musica di Mark Farner
Singolo poi incluso nell’album “Closer To Home”
Un brano epico, il più lungo (10 minuti) mai realizzato dalla band di Flint, Michigan.
Detto che il racconto è quello di un capitano privato del proprio vascello, forse in seguito ad un ammutinamento, le sue interpretazioni sono state molteplici ed il suo autore, Mark Farner, non ne ha mai avallata una in particolare: l’Odissea, o un trip lisergico andato male, o un tributo a Walt Whitman e alla sua "O Captain! My Captain!" dedicata a Lincoln…
Ma quella più accreditata ha a che fare con la guerra in Vietnam: nel suo “Battle Notes: Music of the Vietnam War” lo scrittore Lee Andresen afferma che il Capitano fosse il presidente Nixon, ritratto nel momento in cui stava perdendo il consenso della nazione al proseguimento della guerra. Mi sembra francamente un’interpretazione un po’ forzata… Meglio forse... (Continues)
Parole e musica di Mark Farner
Singolo poi incluso nell’album “Closer To Home”
Un brano epico, il più lungo (10 minuti) mai realizzato dalla band di Flint, Michigan.
Detto che il racconto è quello di un capitano privato del proprio vascello, forse in seguito ad un ammutinamento, le sue interpretazioni sono state molteplici ed il suo autore, Mark Farner, non ne ha mai avallata una in particolare: l’Odissea, o un trip lisergico andato male, o un tributo a Walt Whitman e alla sua "O Captain! My Captain!" dedicata a Lincoln…
Ma quella più accreditata ha a che fare con la guerra in Vietnam: nel suo “Battle Notes: Music of the Vietnam War” lo scrittore Lee Andresen afferma che il Capitano fosse il presidente Nixon, ritratto nel momento in cui stava perdendo il consenso della nazione al proseguimento della guerra. Mi sembra francamente un’interpretazione un po’ forzata… Meglio forse... (Continues)
Everybody, listen to me
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/23 - 14:07
Song Itineraries:
War in Viet Nam as seen from the U.S.
Creepin'
[1973]
Parole e musica di Mark Farner
Nell’album intitolato "We're An American Band” (dove il gruppo abbandonò il nome originario semplificandolo in Grand Funk).
Ehi, aprite bene le orecchie! C’è qualcosa che dobbiamo temere, ed è qui, ed è ora, ed è evidente: sono gli uomini che si arricchiscono depredando e stuprando il paese… Non riesco a capire perché non li acciuffiamo subito… Non dobbiamo più stare in loro balìa, apriamo gli occhi, smettiamola di dormire, apriamo gli occhi prima che sia troppo tardi, prima che il loro domani si insinui insidioso strisciando fra di noi come un serpente velenoso…
Parole e musica di Mark Farner
Nell’album intitolato "We're An American Band” (dove il gruppo abbandonò il nome originario semplificandolo in Grand Funk).
Ehi, aprite bene le orecchie! C’è qualcosa che dobbiamo temere, ed è qui, ed è ora, ed è evidente: sono gli uomini che si arricchiscono depredando e stuprando il paese… Non riesco a capire perché non li acciuffiamo subito… Non dobbiamo più stare in loro balìa, apriamo gli occhi, smettiamola di dormire, apriamo gli occhi prima che sia troppo tardi, prima che il loro domani si insinui insidioso strisciando fra di noi come un serpente velenoso…
Hey, everybody won't you lend me your ear
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/23 - 13:03
Words of Fire, Deeds of Blood
[1876]
Parole di Hin-mah-too-yah-lat-kekt, meglio conosciuto come Capo Giuseppe, o Giuseppe Il Giovane (1840–1904), capo della tribù Wal-lam-wat-kain (Wallowa) del popolo nativo dei Niimíipu (Nez Perce), originariamente abitanti nel nord-est dell’attuale Oregon.
Adattamento e musica di Robbie Robertson, dal disco “Music For the Native Americans” del 1994, con il gruppo The Red Road Ensemble.
Uno dei tanti, coraggiosi discorsi pronunciati da Hin-mah-too-yah-lat-kekt, prima e dopo l’incredibile e sfortunata impresa del 1877 quando, dopo aver rifiutato la deportazione in Idaho ma al tempo stesso di scontrarsi con i bianchi, condusse la sua tribù in un’epica fuga verso il Canada, nel tentativo di raggiungere i Sioux di Tȟatȟáŋka Íyotake (Toro Seduto) che lì erano sconfinati qualche tempo prima. Braccati dall’esercito, i Niimíipu, militarmente organizzati da guerrieri come Toohoolhoolzote e... (Continues)
Parole di Hin-mah-too-yah-lat-kekt, meglio conosciuto come Capo Giuseppe, o Giuseppe Il Giovane (1840–1904), capo della tribù Wal-lam-wat-kain (Wallowa) del popolo nativo dei Niimíipu (Nez Perce), originariamente abitanti nel nord-est dell’attuale Oregon.
Adattamento e musica di Robbie Robertson, dal disco “Music For the Native Americans” del 1994, con il gruppo The Red Road Ensemble.
Uno dei tanti, coraggiosi discorsi pronunciati da Hin-mah-too-yah-lat-kekt, prima e dopo l’incredibile e sfortunata impresa del 1877 quando, dopo aver rifiutato la deportazione in Idaho ma al tempo stesso di scontrarsi con i bianchi, condusse la sua tribù in un’epica fuga verso il Canada, nel tentativo di raggiungere i Sioux di Tȟatȟáŋka Íyotake (Toro Seduto) che lì erano sconfinati qualche tempo prima. Braccati dall’esercito, i Niimíipu, militarmente organizzati da guerrieri come Toohoolhoolzote e... (Continues)
Perhaps you think the Creator sent you here
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/23 - 11:32
Song Itineraries:
Native American Genocide
Le Chameau
Le Chameau
Chanson enfantine de langue française
Interprétations :
Les Quatre Barbus – 1956
Quatre Barbus (1956) :
Les petits chanteurs de l'Ile de France (1966)
Ah, « Le Chameau »... Voilà bien un quadrupède utile...
Attention, dit Lucien l'âne, quadrupède et de plus, c'est un ongulé et de surcroît, tout comme son compère le dromadaire, il est très costaud et certains sont très rapides à la course et peuvent courir jusqu’à 65 km/h en pointe. Ce sont de lointains cousins...
Ah, l'esprit de famille... Ne fais pas la grimace, Lucien l'âne mon ami. C'était juste une petite plaisanterie. Mais notre « Chameau » d'aujourd'hui est une chanson, sans doute anonyme, qui fut sauvée des eaux par les colonies de vacances, les soirées dans les auberges de jeunesse et les Quatres Barbus qui en 1956, en firent une version qui fit les bonnes heures de leurs tours de France... Mais ce n'est pas... (Continues)
Chanson enfantine de langue française
Interprétations :
Les Quatre Barbus – 1956
Quatre Barbus (1956) :
Les petits chanteurs de l'Ile de France (1966)
Ah, « Le Chameau »... Voilà bien un quadrupède utile...
Attention, dit Lucien l'âne, quadrupède et de plus, c'est un ongulé et de surcroît, tout comme son compère le dromadaire, il est très costaud et certains sont très rapides à la course et peuvent courir jusqu’à 65 km/h en pointe. Ce sont de lointains cousins...
Ah, l'esprit de famille... Ne fais pas la grimace, Lucien l'âne mon ami. C'était juste une petite plaisanterie. Mais notre « Chameau » d'aujourd'hui est une chanson, sans doute anonyme, qui fut sauvée des eaux par les colonies de vacances, les soirées dans les auberges de jeunesse et les Quatres Barbus qui en 1956, en firent une version qui fit les bonnes heures de leurs tours de France... Mais ce n'est pas... (Continues)
Perdu dans le désert immense
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2014/1/23 - 11:21
Plegaria a un labrador
[1969]
Testo di Víctor Jara
Musica di Víctor Jara e Patricio Castillo
Intrerpretata anche dai Quilapayún
Altri interpreti: Mercedes Sosa, Maria Farandouri
Letra de Víctor Jara
Música de Víctor Jara y Patricio Castillo
También interpretada por Quilapayún
Otros intérpretes: Mercedes Sosa, Maria Farandouri
Lyrics by Víctor Jara
Music by Víctor Jara and Patricio Castillo
Also performed by Quilapayún
Further performances by Mercedes Sosa, Maria Farandouri
Ave Fucile
di Riccardo Venturi
Non saprei nemmeno dire se questa canzone è una delle celebri “dimenticanze” di questo sito, oppure se non sia mai stata inserita per qualche altro motivo; fatto sta che non c'era. Come sempre, stamani la cercavo assolutamente certo che ci fosse; “urgeva rimediare”.
Però, come per ogni canzone che autenticamente segna un'epoca intera, e un luogo intero, non è affatto semplice presentarla. Attualmente,... (Continues)
Testo di Víctor Jara
Musica di Víctor Jara e Patricio Castillo
Intrerpretata anche dai Quilapayún
Altri interpreti: Mercedes Sosa, Maria Farandouri
Letra de Víctor Jara
Música de Víctor Jara y Patricio Castillo
También interpretada por Quilapayún
Otros intérpretes: Mercedes Sosa, Maria Farandouri
Lyrics by Víctor Jara
Music by Víctor Jara and Patricio Castillo
Also performed by Quilapayún
Further performances by Mercedes Sosa, Maria Farandouri
Ave Fucile
di Riccardo Venturi
Non saprei nemmeno dire se questa canzone è una delle celebri “dimenticanze” di questo sito, oppure se non sia mai stata inserita per qualche altro motivo; fatto sta che non c'era. Come sempre, stamani la cercavo assolutamente certo che ci fosse; “urgeva rimediare”.
Però, come per ogni canzone che autenticamente segna un'epoca intera, e un luogo intero, non è affatto semplice presentarla. Attualmente,... (Continues)
Levántate y mira la montaña
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2014/1/23 - 04:38
Forza di gravità
[2013?]
Poichè gli anarchici tendono a cadere giù dalle finestre, questa canzone si intitola “Forza di gravità” (Minoranza di Uno)
Poichè gli anarchici tendono a cadere giù dalle finestre, questa canzone si intitola “Forza di gravità” (Minoranza di Uno)
guardo alle mie spalle, ma è tutto già successo
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/22 - 14:48
Luglio
[2013?]
Questa voce amara, Carlo, questa voce afona per il tanto urlare, è anche la tua.
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/22 - 14:37
Song Itineraries:
Genoa - G8, police repression, Carlo Giuliani
Stracci! Stracci!
[anni 50]
Versi di Gianni Rodari, da “Filastrocche in cielo e in terra” (?) del 1960.
Musica di di Mario Piatti, pedagogo musicale, e Angelo Paccagnini (1930-1999), compositore e didatta italiano, da un vecchio disco di filastrocche intitolato “Teste fiorite”. Le canzoni sono interpretata da bambine, nello specifico Paola con il coro delle allieve dell’istituto “Matilde di Canossa” di Como.
Musica per coro di voci bianche e pianoforte di Tullio Visioli, compositore, flautista, cantante, didatta, eseguita dal coro di voci bianche 'I piccoli Talenti', Roma, diretto da Claudia Gili (2012)
Versi di Gianni Rodari, da “Filastrocche in cielo e in terra” (?) del 1960.
Musica di di Mario Piatti, pedagogo musicale, e Angelo Paccagnini (1930-1999), compositore e didatta italiano, da un vecchio disco di filastrocche intitolato “Teste fiorite”. Le canzoni sono interpretata da bambine, nello specifico Paola con il coro delle allieve dell’istituto “Matilde di Canossa” di Como.
Musica per coro di voci bianche e pianoforte di Tullio Visioli, compositore, flautista, cantante, didatta, eseguita dal coro di voci bianche 'I piccoli Talenti', Roma, diretto da Claudia Gili (2012)
O cenciaiolo, che hai nel sacco?
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/22 - 11:25
Il pane
Versi di Gianni Rodari, da “Filastrocche in cielo e in terra” del 1960.
Musica di Stefano Panzarasa, fondatore del gruppo Insalata Sbagliata, dal suo disco “Orecchio verde - Omaggio a Gianni Rodari: poesie e filastrocche eco-pacifiste” (2009)
Musica di Stefano Panzarasa, fondatore del gruppo Insalata Sbagliata, dal suo disco “Orecchio verde - Omaggio a Gianni Rodari: poesie e filastrocche eco-pacifiste” (2009)
S'io facessi il fornaio
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/22 - 10:34
La luna bambina
Versi di Gianni Rodari, da “Filastocche in cielo e in terra” del 1960.
Musica di Stefano Panzarasa, fondatore del gruppo Insalata Sbagliata, dal suo disco “Orecchio verde - Omaggio a Gianni Rodari: poesie e filastrocche eco-pacifiste” (2009)
Musica di Stefano Panzarasa, fondatore del gruppo Insalata Sbagliata, dal suo disco “Orecchio verde - Omaggio a Gianni Rodari: poesie e filastrocche eco-pacifiste” (2009)
E adesso a chi la diamo
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/22 - 09:44
Gianni Rodari: Un signore maturo con un orecchio acerbo (L’orecchio verde)
[1979]
Versi di Gianni Rodari, da “Parole per giocare” del 1979
Musica di Stefano Panzarasa, fondatore del gruppo Insalata Sbagliata, dal suo disco “Orecchio verde - Omaggio a Gianni Rodari: poesie e filastrocche eco-pacifiste” (2009)
Musica di Tullio Visioli per il video "L'orecchio acerbo" del Coro "Le cinque note" dell'Istituto Comprensivo di Vedelago diretto da Chiara Cattapan, secondo classificato al Concorso Nazionale "Racconta Gianni 2010".
Propongo questa filastrocca come tributo al grande Gianni Rodari, perché la intendo come il suo testamento e lascito politico ed artistico, lui che di orecchio verde non ne aveva certamente solo uno…
Versi di Gianni Rodari, da “Parole per giocare” del 1979
Musica di Stefano Panzarasa, fondatore del gruppo Insalata Sbagliata, dal suo disco “Orecchio verde - Omaggio a Gianni Rodari: poesie e filastrocche eco-pacifiste” (2009)
Musica di Tullio Visioli per il video "L'orecchio acerbo" del Coro "Le cinque note" dell'Istituto Comprensivo di Vedelago diretto da Chiara Cattapan, secondo classificato al Concorso Nazionale "Racconta Gianni 2010".
Propongo questa filastrocca come tributo al grande Gianni Rodari, perché la intendo come il suo testamento e lascito politico ed artistico, lui che di orecchio verde non ne aveva certamente solo uno…
Un giorno sul diretto Capranica-Viterbo
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/22 - 09:35
L’uomo di neve
Versi di Gianni Rodari, da “Filastrocche in cielo e in terra”, 1960
Musica di Anton Virgilio Savona, dal disco “Filastrocche in cielo e in terra” del 1972, interpretato dallo stesso Savona con Lucia Mannucci del Quartetto Cetra.
Musica di Anton Virgilio Savona, dal disco “Filastrocche in cielo e in terra” del 1972, interpretato dallo stesso Savona con Lucia Mannucci del Quartetto Cetra.
Bella è la neve per l’uomo di neve
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/22 - 09:05
Il cammello e il dromedario
[1963]
Parole e musica di Antonio Virgilio Savona, certamente ispirate alla filastrocca di Gianni Rodari Il dromedario e il cammello, che quindi deve essere di qualche tempo prima.
In un singolo del Quartetto Cetra uscito nel 1964.
Poi nella compilation tributo ad Anton Virgilio Savona intitolata “Seguendo Virgilio” del 2005, nella bella versione dei Musica Nuda di Petra Magoni e Ferruccio Spinetti, che l’hanno poi ripresa nel loro “Musica Nuda 2” del 2006.
Canzone emblema del genio che fu Anton Virgilio Savona, un artista capace di vivere sul doppio binario della canzone leggera e di quella radicale ed iconoclasta, percorsi che sovente si intersecavano, come in questa filastrocca di sapore rodariano…
Parole e musica di Antonio Virgilio Savona, certamente ispirate alla filastrocca di Gianni Rodari Il dromedario e il cammello, che quindi deve essere di qualche tempo prima.
In un singolo del Quartetto Cetra uscito nel 1964.
Poi nella compilation tributo ad Anton Virgilio Savona intitolata “Seguendo Virgilio” del 2005, nella bella versione dei Musica Nuda di Petra Magoni e Ferruccio Spinetti, che l’hanno poi ripresa nel loro “Musica Nuda 2” del 2006.
Canzone emblema del genio che fu Anton Virgilio Savona, un artista capace di vivere sul doppio binario della canzone leggera e di quella radicale ed iconoclasta, percorsi che sovente si intersecavano, come in questa filastrocca di sapore rodariano…
In un deserto un giorno s'incontrarono
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/22 - 08:30
Il dromedario e il cammello
[196?]
Versi di Gianni Rodari, da “Il libro degli errori” pubblicato nel 1964.
Musica di Giannantonio Mutto, dallo spettacolo musicale “Brif Bruf Braf, suoni e parole in libertà” realizzato dal Conservatorio di Verona.
Versi di Gianni Rodari, da “Il libro degli errori” pubblicato nel 1964.
Musica di Giannantonio Mutto, dallo spettacolo musicale “Brif Bruf Braf, suoni e parole in libertà” realizzato dal Conservatorio di Verona.
Una volta un dromedario
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/22 - 08:06
Świat sprzyja
2011
Terzo giorno della primavera
Jerzy Słomiński & figli
All'orecchio dal video
Terzo giorno della primavera
Jerzy Słomiński & figli
All'orecchio dal video
Intro: Bardzo trudne, filozoficznie
(Continues)
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2014/1/22 - 03:13
La domenica delle talpe
[21/22 gennaio 2014]
Sull'aria de La domenica delle salme di Fabrizio De André
L'originale del détournement.
Sull'aria de La domenica delle salme di Fabrizio De André
L'originale del détournement.
Tentò la fuga sembra
(Continues)
(Continues)
2014/1/22 - 00:47
Il dittatore
Versi di Gianni Rodari, in “Filastrocche in cielo e in terra”, credo, nell’edizione definitiva del 1972, ripubblicata nel 1996 con le illustrazioni di Altan.
Ho trovato la poesia in versioni musicate da Andrea Lovito e da Chiara Figus, ma sicuramente stava anche nel repertorio del Cantacronache, su musica di Anton Virgilio Savona, anche se non sono ancora riuscito a capire se si trovi in qualche loro disco.
Inoltre una versione si trova in un vecchio disco di filastrocche intitolato “Teste fiorite”, con musiche di Mario Piatti, pedagogo musicale, e Angelo Paccagnini (1930-1999), compositore e didatta italiano. Le canzoni sono interpretata da bambine, nello specifico Paola con il coro delle allieve dell’istituto “Matilde di Canossa” di Como.
Pubblicata anche dai Mercanti di liquore nel disco "Live in Dada" con il titolo "un punto"
Ho trovato la poesia in versioni musicate da Andrea Lovito e da Chiara Figus, ma sicuramente stava anche nel repertorio del Cantacronache, su musica di Anton Virgilio Savona, anche se non sono ancora riuscito a capire se si trovi in qualche loro disco.
Inoltre una versione si trova in un vecchio disco di filastrocche intitolato “Teste fiorite”, con musiche di Mario Piatti, pedagogo musicale, e Angelo Paccagnini (1930-1999), compositore e didatta italiano. Le canzoni sono interpretata da bambine, nello specifico Paola con il coro delle allieve dell’istituto “Matilde di Canossa” di Como.
Pubblicata anche dai Mercanti di liquore nel disco "Live in Dada" con il titolo "un punto"
Un punto piccoletto
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/21 - 22:46
Uno uguale a me
[1961]
Parole e musica di Mario Pogliotti
Nell’EP del Cantacronache intitolato “Il Cantacronache ben temperato (7)”
Poi nell’LP del 1971 “Cantacronache 2”
Canzone sull’alienazione da lavoro...
Parole e musica di Mario Pogliotti
Nell’EP del Cantacronache intitolato “Il Cantacronache ben temperato (7)”
Poi nell’LP del 1971 “Cantacronache 2”
Canzone sull’alienazione da lavoro...
C'è per le strade uno uguale a me
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/21 - 21:29
Już jutro
[2012]
Testo e musica: Hubert Dobaczewski & Lao Che
Dall'album "Soundtrack"
Testo da http://www.tekstowo.pl/
Sol de Mañana
(k)
Testo e musica: Hubert Dobaczewski & Lao Che
Dall'album "Soundtrack"
Testo da http://www.tekstowo.pl/
Sol de Mañana
(k)
Jutro alkohol ujdzie sobie
(Continues)
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2014/1/21 - 19:08
Girotondo di tutto il mondo
Versi di Gianni Rodari, da “Filastrocche in cielo e in terra” (?), 1960.
Musica di Anton Virgilio Savona
Interpretata da Margot nel disco del Cantacronache intitolato “Cantacronache 2” (1971)
Poi anche nel disco “Orecchioverde – Omaggio a Gianni Rodari. Poesie e filastrocche eco-pacifiste”, a cura di Stefano Panzarasa (2009)
Musica di Anton Virgilio Savona
Interpretata da Margot nel disco del Cantacronache intitolato “Cantacronache 2” (1971)
Poi anche nel disco “Orecchioverde – Omaggio a Gianni Rodari. Poesie e filastrocche eco-pacifiste”, a cura di Stefano Panzarasa (2009)
Filastrocca per tutti i bambini,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/21 - 16:23
Τα χρόνια που μου έπιαναν τον κώλο
Ta hronia pou mou èpianan ton kolo
Στίχοι: Γιώργος Κακουλίδης
Μουσική: Θάνος Μικρούτσικος
Άλμπουμ: "Ο Άμλετ της Σελήνης" - 2002
Πρώτη εκτέλεση του Χρήστου Θηβαίου
Testo di Yorgos Kakoulidis
Musica di Thanos Mikroutsikos
Albuma: "O Amlet tis Selinis/L'Amleto della Luna" - 2002
Prima interpretazione di Christos Thiveos
Ogni riferimento a sviluppi sociopolitici e persone reali dei nostri giorni è ovviamente del tutto casuale. (gpt)
Στίχοι: Γιώργος Κακουλίδης
Μουσική: Θάνος Μικρούτσικος
Άλμπουμ: "Ο Άμλετ της Σελήνης" - 2002
Πρώτη εκτέλεση του Χρήστου Θηβαίου
Testo di Yorgos Kakoulidis
Musica di Thanos Mikroutsikos
Albuma: "O Amlet tis Selinis/L'Amleto della Luna" - 2002
Prima interpretazione di Christos Thiveos
Ogni riferimento a sviluppi sociopolitici e persone reali dei nostri giorni è ovviamente del tutto casuale. (gpt)
Τα χρόνια που μου έπιαναν τον κώλο
(Continues)
(Continues)
Contributed by Gian Piero Testa 2014/1/21 - 13:47
Filastrocca burlona
Versi di Gianni Rodari, in “Filastrocche lunghe e corte” del 1981.
Filastrocca recitata dai bambini del I° circolo didattico di Sala Consilina (Salerno) su musica dei Penguin Cafe Orchestra, per la realizzazione di un cartone animato nell’ambito del laboratorio “Sassopassosale” curato da Katia Rinaldi (esperta in realizzazioni grafiche e autrice di film d’animazione) e Erminia Pinto (insegnante elementare).
Filastrocca recitata dai bambini del I° circolo didattico di Sala Consilina (Salerno) su musica dei Penguin Cafe Orchestra, per la realizzazione di un cartone animato nell’ambito del laboratorio “Sassopassosale” curato da Katia Rinaldi (esperta in realizzazioni grafiche e autrice di film d’animazione) e Erminia Pinto (insegnante elementare).
Filastrocca un po’ burlona
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/21 - 11:01
Démocratie
(2005)
Testo della seconda parte da "Démocratie di Arthur Rimbaud (in Illuminations, 1873-1875)
Seguita da Des armes (Léo Ferré/Noir Désir)
Testo della seconda parte da "Démocratie di Arthur Rimbaud (in Illuminations, 1873-1875)
Seguita da Des armes (Léo Ferré/Noir Désir)
Démocratie
(Continues)
(Continues)
2014/1/20 - 23:39
Free Will
Free will was composed three years ago, during teh election days in France. And it's all about Free-Will, a human right we don't use enough sometimes.
This version is a 2013 production.
Composed, Performed & recorded by Nemorospo
Produced by Gabriel Vanore.
This version is a 2013 production.
Composed, Performed & recorded by Nemorospo
Produced by Gabriel Vanore.
You control information
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marc ELUSSE aka NEMOROSPO 2014/1/20 - 18:08
Somewhere On The Axis Of Evil
Composed in 2011 by Nemorospo
Performed & recorded in The Toad's Nest
Always the same sad old story.
"Nothing is more absurd than the encounter between a child and a rifle bullet."
(Jim HARRISON)
Performed & recorded in The Toad's Nest
Always the same sad old story.
"Nothing is more absurd than the encounter between a child and a rifle bullet."
(Jim HARRISON)
Always the same every night
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marc ELUSSE aka NEMOROSPO 2014/1/20 - 17:57
Nu juorno buono
[2014]
Parole e musica di Rocco Hunt, al Festival di Sanremo nella sezione Nuove Proposte (speriamo che non se lo brucino…).
Trascrizione del testo di Sabatino Gokhan Maiello, che è di Napoli e spero che abbia riportato bene le parti in lingua napoletana…
Parole e musica di Rocco Hunt, al Festival di Sanremo nella sezione Nuove Proposte (speriamo che non se lo brucino…).
Trascrizione del testo di Sabatino Gokhan Maiello, che è di Napoli e spero che abbia riportato bene le parti in lingua napoletana…
Questa mattina per fortuna c’è un’aria diversa
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/20 - 15:16
Ceremony After a Fire Raid
[1945]
Versi del poeta e scrittore gallese Dylan Thomas (1914-1953), nella raccolta "Deaths and Entrances" pubblicata nel 1946.
Poesia messa in musica, per esempio, dal compositore svizzero-brasiliano Ernst Widmer (1927-1990) nell’opera per coro a cappella op. 28 (1962, rev. 1987) e dal gruppo di musica da camera tedesco Chamber, nel loro album del 2002 intitolato “L´Orchestre de Chambre Noir”.
Versi del poeta e scrittore gallese Dylan Thomas (1914-1953), nella raccolta "Deaths and Entrances" pubblicata nel 1946.
Poesia messa in musica, per esempio, dal compositore svizzero-brasiliano Ernst Widmer (1927-1990) nell’opera per coro a cappella op. 28 (1962, rev. 1987) e dal gruppo di musica da camera tedesco Chamber, nel loro album del 2002 intitolato “L´Orchestre de Chambre Noir”.
I
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/20 - 11:41
A Refusal to Mourn the Death, by Fire, of a Child in London
[1945]
Versi del poeta e scrittore gallese Dylan Thomas (1914-1953), nella raccolta "Deaths and Entrances" pubblicata nel 1946.
Poesia messa in musica, per esempio, dal compositore inglese Daniel Jones ma anche dal nostro Alessandro Mengali (Compagnia Yaleed) e dalla band Allyoucanbeat.
Versi del poeta e scrittore gallese Dylan Thomas (1914-1953), nella raccolta "Deaths and Entrances" pubblicata nel 1946.
Poesia messa in musica, per esempio, dal compositore inglese Daniel Jones ma anche dal nostro Alessandro Mengali (Compagnia Yaleed) e dalla band Allyoucanbeat.
Never until the mankind making
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/20 - 11:11
The Hand That Signed the Paper
[1935]
Versi del poeta e scrittore gallese Dylan Thomas (1914-1953), nela raccolta intitolata "Twenty-five poems" pubblicata nel 1936.
Poesia messa in musica da molti, tra cui Ken Middleton, gli Eggs Laid By Tigers, i Black River Affair, i Simple Twists of Fate.
Un apologo sulla cieca violenza e la spietatezza del Potere…
Versi del poeta e scrittore gallese Dylan Thomas (1914-1953), nela raccolta intitolata "Twenty-five poems" pubblicata nel 1936.
Poesia messa in musica da molti, tra cui Ken Middleton, gli Eggs Laid By Tigers, i Black River Affair, i Simple Twists of Fate.
Un apologo sulla cieca violenza e la spietatezza del Potere…
The hand that signed the paper felled a city;
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/20 - 09:45
Cinco minutos con vos
(2013)
Album: "Wise Up Ghost" (with The Roots)
feat. Marisoul (La Santa Cecilia)
‘Cinco minutos con vos’, por ejemplo, empieza con solo un beat y lo primero que se oye es una melodía de viento que yo escribí, y que ellos tocaron extraordinariamente, y luego entra la maravillosa línea vocal de Marisoul [vocalista del grupo angelino La Santa Cecilia], en español “argentino”. Me interesa particularmente centrarme en esta canción, porque cuenta la historia personal de una chica esperando en Montevideo a que su padre, perseguido por la dictadura argentina, llegue hasta allí. Desafortunadamente, él nunca consigue llegar, porque es lanzado desde un avión al mar por los militares. Francamente, no sé cómo puede vivirse una experiencia así, pero sí sé que hoy en día hay gente que está siendo interrogada, supuestamente por nuestra seguridad, y se están perpetrando cosas despreciables en nuestro nombre... (Continues)
Album: "Wise Up Ghost" (with The Roots)
feat. Marisoul (La Santa Cecilia)
‘Cinco minutos con vos’, por ejemplo, empieza con solo un beat y lo primero que se oye es una melodía de viento que yo escribí, y que ellos tocaron extraordinariamente, y luego entra la maravillosa línea vocal de Marisoul [vocalista del grupo angelino La Santa Cecilia], en español “argentino”. Me interesa particularmente centrarme en esta canción, porque cuenta la historia personal de una chica esperando en Montevideo a que su padre, perseguido por la dictadura argentina, llegue hasta allí. Desafortunadamente, él nunca consigue llegar, porque es lanzado desde un avión al mar por los militares. Francamente, no sé cómo puede vivirse una experiencia así, pero sí sé que hoy en día hay gente que está siendo interrogada, supuestamente por nuestra seguridad, y se están perpetrando cosas despreciables en nuestro nombre... (Continues)
Stood at the kerb trying not to disturb
(Continues)
(Continues)
2014/1/19 - 21:44
Song Itineraries:
Argentinian military dictatorship 1976-1982. The desaparecidos
Imuhar
Album: "Nomad" (2013)
Omara Moctar è un trentenne di Agadez, Niger; Omara è un Tuareg, un berbero di quelle comunità che vivono di pastorizia nomade attraversando i territori desertici dell'Africa settentrionale. Quando ha dieci anni vive in prima persona la seconda ondata della ribellione Tuareg e si sposta con la famiglia in Algeria, dove vive e impara a suonare la chitarra seguendo le influenze di Knopfler e Hendrix.
Il suo maestro lo soprannomina "bambino" per via dei suoi tratti e del suo viso fanciullesco: Omara decide che il suo nome d'ora in avanti diventerà Bombino, modificando l'accezione iniziale del termine e dedicandosi anima e corpo a un solo mestiere, quello del chitarrista rock.
OndaRock
Omara Moctar è un trentenne di Agadez, Niger; Omara è un Tuareg, un berbero di quelle comunità che vivono di pastorizia nomade attraversando i territori desertici dell'Africa settentrionale. Quando ha dieci anni vive in prima persona la seconda ondata della ribellione Tuareg e si sposta con la famiglia in Algeria, dove vive e impara a suonare la chitarra seguendo le influenze di Knopfler e Hendrix.
Il suo maestro lo soprannomina "bambino" per via dei suoi tratti e del suo viso fanciullesco: Omara decide che il suo nome d'ora in avanti diventerà Bombino, modificando l'accezione iniziale del termine e dedicandosi anima e corpo a un solo mestiere, quello del chitarrista rock.
OndaRock
Matinfa, tenessey
(Continues)
(Continues)
2014/1/19 - 18:52
Cloth on a Pole
I recorded this song in 1987, but wrote it in 1982 after signing up for the "draft" in the United States.
The song is about losing control of one's life in the name of patriotic duty, which was and remains the catch phrase for military domination of the world by the United States.
I can say this freely because my Uncles all served in the military and suffered physically and mentally. My father was a Marine for 23 years and later worked on nuclear submarines for another 20 years. He suffered physically and died prematurely due to exposure to Agent Orange (Dioxin).
It was within this context that I wrote this song as I contemplated losing my life to this American war machine/ Military Industrial complex.
This is a very poor quality recording, made on a 4-track cassette recorder. It was made before digital recording technology- My apologies.
Cloth on a Pole
The song is about losing control of one's life in the name of patriotic duty, which was and remains the catch phrase for military domination of the world by the United States.
I can say this freely because my Uncles all served in the military and suffered physically and mentally. My father was a Marine for 23 years and later worked on nuclear submarines for another 20 years. He suffered physically and died prematurely due to exposure to Agent Orange (Dioxin).
It was within this context that I wrote this song as I contemplated losing my life to this American war machine/ Military Industrial complex.
This is a very poor quality recording, made on a 4-track cassette recorder. It was made before digital recording technology- My apologies.
Cloth on a Pole
Recorded in 1987 on my Tascam 4 track. I was 24.
(Continues)
(Continues)
Contributed by Frank Cable (Composer) 2014/1/19 - 04:34
Hold Me
Copyright 2011, Frank Cable (Orionstar)
I wrote this song to initially speak to the occupation of Palestine, but it speaks to the broader audience of all countries who control and oppress another nation or group of people (e.g. Syria).
I wrote this song to initially speak to the occupation of Palestine, but it speaks to the broader audience of all countries who control and oppress another nation or group of people (e.g. Syria).
In the shade you are sleeping
(Continues)
(Continues)
Contributed by Frank Cable 2014/1/19 - 04:22
Des armes
"Horizons", l'ultimo lavoro di Bertrand Cantat (nella formazione chiamata "Détroit", con Pascal Humbert) doveva uscire lo scorso 25 novembre 2013... Poi la casa distributrice si accorse che la data coincideva con la celebrazione della "Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne"...
Il disco uscì la settimana prima, per la gioia delle ammiratrici...
Il disco uscì la settimana prima, per la gioia delle ammiratrici...
Bernart Bartleby 2014/1/18 - 09:31
Blowin' in the Wind
CINESE / CHINESE [Qiu Sheng / Huan Ho Yi - 仇晟 黄枘 何易 译]
Una traduzione cinese (in caratteri semplificati) proveniente da questa pagina. Il titolo che in cinese è stato dato alla canzone è "The Answer Blowing in the Wind": la lingua cinese non permetterebbe di fare altrimenti. La traduzione sembra essere opera di Qiu Sheng e Huang Ho Yi (仇晟 黄枘 何易 译), come indicato in calce al testo. [RV]
答案在风中飘荡 [1]
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2014/1/18 - 08:23
Dziwny jest ten świat
un'altra canzone sputanata al massimo
(krzyś)
(krzyś)
E come mai sarebbe sputtanata 'sta canzone, Krzysiek? Certo, se qui dentro si dovesse stare a vedere le canzoni sputtanate per un verso o per l'altro, il sito conterrebbe la metà di canzoni secondo me... (RV)
2014/1/18 - 05:03
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Parole e musica di Grace Slick
Album: "Surrealistic Pillow" (1967)
Notable covers: Patti Smith, Emilíana Torrini, Pink
C'è sempre un po' di imbarazzo nell'inserire tra le canzoni contro la guerra delle canzoni famosissime, di quelle che, come si dice, hanno fatto epoca. Questo sito è celebre per le sue dimenticanze di canzoni fondamentali. Questa potrebbe essere una di quelle, anche se in questo caso l'interpretazione che proponiamo qui (ben presentata in questo articolo Grace Slick and the White Rabbit Society che qui traduciamo parzialmente) potrebbe essere accusata di essere perlomeno discutibile. Io l'ho trovata però molto convincente.
La canzone, scritta da Grace Slick ai tempi del suo primo gruppo The Great Society e portata in dote (insieme a Somebody to Love, l'altro singolo di successo dell'album) agli Airplane, è naturalmente una trasposizione in canzone di The Adventures... (Continues)