d'après la version italienne de Riccardo venturi
Chanson chilienne en espagnol – El diablo en el paraíso – Violeta Parra – 1964
Paroles et musique: Violeta Parra
Album: Recordando a Chile (Una Chilena en París)
Interprétée aussi par Daniel Viglietti
Aller wunder sî geswigen,
das erde himel hât überstîgen,
daz sult is vür ein wunder wîgen.
Erd ob und himel unter,
daz sult îr hân besunder
vür aller wunder ein wunder.
Qui sait si quelqu'un la reconnaît, cette strophe ; elle est en allemand médiéval, ou mieux, en moyen haut allemand. Je me demandais si quelqu'un la reconnaîtrait, car elle est dans un livre que tous ont lu : Le Nom de la Rose d'Umberto Eco. Le docte Alexandrin (dans le sens d'Alessandria en Piémont, clairement), cependant, ne nous a pas donné la traduction de cette strophe. Elle veut dire ce qui suit :
Tous les prodiges, je tairai
La terre a renversé le ciel
Et ceci vous... (continuer)
LE DIABLE AU PARADIS (continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 15/1/2014 - 21:48
Traduction française ex-tra-ör-di-nai-re!!!
Bravo, trois fois bravo, Marco Valdo !!!!!!!!!!!!
Violeta Parra parlait parfaitement le français, et elle a même écrit deux ou trois chansons en français. Je suis sûr qu'elle est en train de te faire des applauses dans son au-delà à rebours.
Holà, Riccardo, rastreins ! ( comme on dit par ici...). Tout doux, bon ami ! Même si pour Marco Valdo M.I., cette version française fut un grand travail... elle n'aurait pu exister sans la version italienne. Il faut donc envoyer les fleurs au traducteur italien...
Quant à Marco Valdo M.I., il me dit qu'il est très ravi du compliment et qu'il fera mieux la prochaine fois.
Oui, je sais, c'est assez hermétique. En fait, cette dernière expression est due à certaine déclaration d'un coureur cycliste qui était arrivé bon dernier, alors qu'on l'attendait pour la victoire... « Je ferai mieux la prochaine fois ! ».
7a. Mocsárdal: La versione tradizionale ungherese di Piroska Szalmás 7a. Mocsárdal: Piroska Szalmás's traditional Hungarian version
Hungarian Radio and Television Chorus, 1969
Directed by Ferenc Sapszon
Ripresa da Holnapután Anarchista újság. "A hitleri Németország egyik gyűjtőtáborában (a német holland határon fekvő Börgermoor-ban) 1933-ban keletkezett dal. Magyar szövegét Szalmás Piroska írta 1936-ban. Az 1941-1944-es háborús időkben felújították."
Nel libro, edito nel 1844, intitolato "Poesie Tutte" di Giovanni Carlo Antonio Prati, poeta e politico italiano, nel paragrafo dedicato ai "Canti per il popolo" viene inserita questa poesia che escluderebbe la matrice popolare del brano stesso in favore di un'origine più autorale del testo che non è da attribuirsi a De Andrè.
IL SAVOJARDO
Dal dì che ai monti della Savoja
Lasciai piangendo l'ultimo addio,
Non è più gioia, non è più gioia
Dentro al cor mio!
Fedel compagno del mio cammino
Per valli e monti fra genti strane
M'è solamente questo organino
Che mi dà il pane.
Nel cavo seno del mio stromento
Chiuse in segreto son tre canzoni:
L'una è selvaggia siccome il vento
De' miei burroni.
E fo sentirla, se alcun mi cresce
Questo penoso fardel ch'io porto,
E il disperato grido che n'esce
Mi dà conforto!
L'altra canzone mormora piena
D'occulte gioie, d'occulti... (continuer)
A quest'ora di solito mi viaggiano i grilli per la testa, sapete l'idea che mi sta perseguitando da qualche tempo?
Esistenza di una radio, una stazione radiofonica, chiamiamola pure Radio Paco; con materiale a disposizione, altro che il blog, si potrebbe fare! Sarà un'idea pazza e abbastanza eclettica...ma è sempre 'na'idea. Ecco , gli sogni di uno svitato, ma prendendo in considerazione che nonostante il progresso si crea diverse radio nuove, che l'attenzione dei giovani è intrepida è cercha di continuo i modi di riempire il crescente vuoto, chi sa? Tanto, per essere chiari, manco io ce l'ho una lira :)
"Az egyike volt a legnépszerűbb spanyol anarcho szindikalista daloknak, a spanyol polgárháború idejéből. A Varszavianka (1905) dallamával azonos, dalszövegét Valeriano Orobón Fernández írta 1933-ban. A munkásszövetség, a CNT-t jelenti."
Come avvertito in altra pagina, per evitare ogni tipo di discussione mi sono rifatto da una parte e ho tradotto di persona la "Notte di sobborgo" di Attila József, poesia che del resto so a memoria da venticinqu'anni. Rispetto alle traduzioni esistenti, che sono comunque belle e valide, avrà forse il difetto di essere meno "poetica", e forse anche il pregio di seguire alla lettera il testo ungherese (solo con qualche piccola libertà come la "luna da ardere" e poche altre). Ad ogni modo, non posso fare a meno di inserire il video della recitazione del grande attore Luigi Vannucchi; la traduzione che legge non so di chi sia. Luigi Vannucchi incise parecchie poesie di Attila József; come lui, è morto suicida.
Per puro caso ho trovato questo brano strumentale della progressive band ungherese After Crying (proveniente dall'album De Profundis del 1996), sicuramente ispirato alla poesia di Attila Jószef (di cui reca il titolo esatto).
Ciao Adriana, "Deo no isco, sos carabineris" non è che la seconda parte della poesia "A Nanni Sulis II"... Così abbiamo la prima parte - meno rilevante, almeno dal nostro punto di vista - interpretata dai Tenores di Oniferi, e la seconda parte dal Coro Rubano di Orgosolo, ma presente in due pagine e con due traduzioni italiane differenti... Un bel pasticcio, quasi pari a quello della "mini-IMU"... E il bello è che l'ho combinato io, Bernart Bartleby, e lo dovrete rimediare voi, o stoici Admins!
Cicca-cicca!
Allora toglila pure, che chi pubblica in Rete cose nemmeno sue ma traduzioni di altri e poi "rimostra" anche se viene, giustamente e correttamente, citato, beh, allora meglio che le sue cose se le tenga per sè... Metti pure la tua di traduzione. Ti ringrazio.
Saluti. (Bernart Bartleby)
Appena è pronta la metto senz'altro; sicuramente meglio fare così. [RV]