Finalmente ho scoperto chi aveva aperto la porta a REGGAE.
È una storia che assomiglia molto questa di "Novecento" da qui il film di Tornatore, dove uno dei protagonisti dichiara
di essere lui a inventare il JAZZ!
Come il contrapeso è sempre bene tenere il conto del reportage'fiction di Ryszard Kapuściński nella forma di romanzo "Il Negus: splendori e miserie di un autocrate" (Cesarz, 1978) (Feltrinelli, 1983)
Note di Gillian Spraggs da Outlaws and Highwaymen, tradotte e (spero!) arricchite da Bernart.
1) cute: aguzzo, tagliente.
2) powder Mill: in località Hounslow Heath, nel distretto londinese di Hounslow, doveva esserci all’epoca una rinomata fabbrica di polvere da sparo. Inoltre, nel 17° e 18° secolo le campagne intorno ad Hounslow Heath – che sono oggi riserva naturale – erano un posto prediletto da banditi e rapinatori perchè proprio lì si incrociavano la Great West Road e la Bath Road e c’era quindi un discreto traffico.
3) he knows how to Lie for more: per quanto ne capisco, Dick Turpin incontra un ricco avvocato e furbescamente si finge anche lui un viaggiatore spaventato dalla possibilità di venir derubato dal famoso highwayman che opera nella zona. In questo modo riesce a far dire alla sua stessa vittima dove nasconde il denaro e quindi lo rapina rivelandosi per quello... (continuer)
Bernart 5/9/2013 - 13:18
Altra versione (più estesa) della ballata, quella in cui, dopo averne fatte di cotte e di crude, Dick Turpin viene condannato a morte per aver ucciso il gallo di un signore di Welton, nello Yorkshire. Da “A Ballad History of England (from 1588 to 1973)”, a cura di Roy Palmer (1979).
In realtà l’indictement di John Palmer, alias Richard Turpin, conferma che egli fu impiccato per il furto di una cavalla (valore 3 sterline) e una puledra (valore 20 scellini) appartenenti a tal Thomas Creasey di Welton, Yorkshire… Il “gallo da letamaio” o “da combattimento” quindi non c’entra nulla…
Però allora la “giustizia” ti ammazzava per un cavallo ed un puledro, come se oggi ti facessero l’inizione letale per aver rubato un’auto e un motorino…
Chanson italienne - Il soldato Giovanni - Alessandro Calamai – 2012
Album: "Maledette le guerre" (2012)
La métaphore du jeune soldat mort à la guerre auquel, comme dans « Le Septième Sceau », il est concédé de revenir chez lui, mais seulement pour quelques instants ; la chanson est précédée d'un morceau instrumental « La solitude du retour »
Eh, Gian Piero, hai constatato cosa succede con me quando...si invita la lepre a correre :-)
E, fra parentesi, hai aggiunto acqua al mare, o portato carbone a Newcastle come dicono gli inglesi. Nominando "Zavarakatranemia" sei andato a toccare un ulteriore aspetto dell'invenzione linguistica, quella fatta ad arte per dire qualcosa che non si può dire senza farsi capire dalla censura. Le assonanze, i significati reconditi nascosti "sotto il velame de li versi strani". Cose antichissime di cui, peraltro, in Toscana ci intendiamo. Conosci le "burchiellate", vale a dire le composizioni di Domenico Burchiello (1404-1449) che creò tutto un genere chiamato appunto, "poesia alla Burchia" ?
Nominativi fritti e mappamondi,
E l’arca di Noè fra due colonne
Cantavan tutti chirieleisonne
Per l’influenza de’ taglier mal tondi.
La Luna mi dicea: “Ché non rispondi?”
E io risposi: “Io temo di Giasonne,
Però... (continuer)
Riccardo Venturi 4/9/2013 - 12:03
Saluti a te, Riccardo. Sì, li ricordo i nominativi fritti e i mappamondi, troppo sottovalutati dai nostri professori, e da noi, quando a nostra volta lo fummo. Eppure ci si sarebbe potuti tutti divertire un po' di più. E magari oggi avere un italiano più vivo e duttile di quello in uso.
Krupps c'est comme La Redoute : faut pas se planter entre les pages des gaines et celles des culottes. Parce que le catalogue est du genre encombrant.
La grosse Bertha version 2 n'avait pas cette tronche là. Ou alors, il n'avaient pas encore déballé toutes les pièces du kit (des fois, chez Ikea aussi, c'est en 2 cartons).
C'était un machin tout en longueur, la grosse Bertha. Limite maigrichon avec des tendeurs pour empêcher que ça plie. Normal, pour un canon qui tire loin, plus c'est long plus c'est bon. Sauf si le cul pète avant que le suppositoire ne sorte par la bouche.
Et il fallait ré-usiner le canon à tout bout de champ en usine, vu qu'il s'usait très vite. Demandez à n'importe quel marchand de canon : c'est avec l'après-vente qu'on fait son beurre. Et puis, coté ouvriers, mieux vaut passer son temps à bichonner un canon qu'à regarder une mitrailleuse vue d'en face… Si on a le choix…
Pour... (continuer)