En tiempos de ignominia
Antiwar Songs Blog
Una bellissima poesia di José Agustín Goytisolo con cui Paco Ibáñez introduce spesso i propri concerti… “En tiempos de ignominia”, scritta nel 1994, è stata pubblicata solo dopo la morte del grande scrittore e poeta spagnolo (Barcellona, 1928 – 1999) nell’omaggio intitolato “Goytisolo – Veintisiete voces para un único poema, veintisiete miradas para un mismo […]
Antiwar Songs Staff 2013-09-12 10:23:00
L’albatros
[1991?]
Versi della poetessa Alda Merini (1931-2009), nella raccolta intitolata “Vuoto d'amore”, a cura di Maria Corti, Einaudi, Torino 1991. “L’albatros” fu certamente ispirata e suggerita alla Merini dalla lettura dell’omonima poesia di Charles Baudelaire, presente nella raccolta “Les fleurs du mal” del 1857.
Musica di Giovanni Nuti.
Interpretata da Milva, insieme alla Merini e a Nuti, nello spettacolo “Sono nata il 21 a primavera - Milva canta Merini” realizzato nel 2004.
Poi anche nel disco di Nuti e Merini intitolato “Rasoi di seta - Giovanni Nuti canta Alda Merini” (2007)
Versi della poetessa Alda Merini (1931-2009), nella raccolta intitolata “Vuoto d'amore”, a cura di Maria Corti, Einaudi, Torino 1991. “L’albatros” fu certamente ispirata e suggerita alla Merini dalla lettura dell’omonima poesia di Charles Baudelaire, presente nella raccolta “Les fleurs du mal” del 1857.
Musica di Giovanni Nuti.
Interpretata da Milva, insieme alla Merini e a Nuti, nello spettacolo “Sono nata il 21 a primavera - Milva canta Merini” realizzato nel 2004.
Poi anche nel disco di Nuti e Merini intitolato “Rasoi di seta - Giovanni Nuti canta Alda Merini” (2007)
Io ero un uccello
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/9/11 - 22:16
La Terra Santa
[1984]
Versi della poetessa Alda Merini (1931-2009) che danno il titolo alla raccolta pubblicata da Scheiwiller per la prima volta nel 1984 e poi nel 1996, in edizione ampliata.
Musica di Giovanni Nuti.
Interpretata dalla Merini accompagnata da Giocanni Nuti, nello spettacolo “Sono nata il 21 a primavera - Milva canta Merini” realizzato nel 2004.
Versi della poetessa Alda Merini (1931-2009) che danno il titolo alla raccolta pubblicata da Scheiwiller per la prima volta nel 1984 e poi nel 1996, in edizione ampliata.
Musica di Giovanni Nuti.
Interpretata dalla Merini accompagnata da Giocanni Nuti, nello spettacolo “Sono nata il 21 a primavera - Milva canta Merini” realizzato nel 2004.
Ho conosciuto Gerico,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/9/11 - 21:33
Freedom
Album: "Driving Rain" (2001)
Freedom è una canzone scritta e registrata da Paul McCartney in risposta agli attacchi dell'11 Settembre del 2001.
McCartney era a New York al momento degli attacchi, e ha visto in diretta la distruzione, mentre seduto in un aereo, che era parcheggiato sulla pista di New York John F. Kennedy.
Fortemente colpito dalla tragedia e determinato a reagire, compose Freedom (la quale semplicità richiama la canzone di John Lennon Give Peace A Chance) aiutò a organizzare il Concerto per New York City, uno show con grandi artisti di fama internazionale, tenutosi al Madison Square Garden il 20 ottobre, dove Freedom venne eseguita davanti a un pubblico molto partecipe.
McCartney disse che questi attacchi lo colpirono emotivamente, e nella canzone il narratore dichiara libertà, ovvero il diritto di essere libero che ci è stato dato da Dio e bisogna lottare per questo grande dono.
Freedom è una canzone scritta e registrata da Paul McCartney in risposta agli attacchi dell'11 Settembre del 2001.
McCartney era a New York al momento degli attacchi, e ha visto in diretta la distruzione, mentre seduto in un aereo, che era parcheggiato sulla pista di New York John F. Kennedy.
Fortemente colpito dalla tragedia e determinato a reagire, compose Freedom (la quale semplicità richiama la canzone di John Lennon Give Peace A Chance) aiutò a organizzare il Concerto per New York City, uno show con grandi artisti di fama internazionale, tenutosi al Madison Square Garden il 20 ottobre, dove Freedom venne eseguita davanti a un pubblico molto partecipe.
McCartney disse che questi attacchi lo colpirono emotivamente, e nella canzone il narratore dichiara libertà, ovvero il diritto di essere libero che ci è stato dato da Dio e bisogna lottare per questo grande dono.
This is my right, a right given by God
(Continues)
(Continues)
Contributed by Andrea - andrea_aslan86@hotmail.it 2013/9/11 - 19:30
Song Itineraries:
September, 11: Attack on New York
Monólogo do vello traballador
[1962]
Versi del poeta galiziano Celso Emilio Ferreiro.
Dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra”
La poesia è stata messa in musica da un gruppo folk catalano della fine degli anni 60, i “Falsterbo 3” (Eduard Estivill, Joan Boix e Amadeu Bernadet), attivi a Balcellona anche nel supergruppo chiamato “Grup de Folk”.
Versi del poeta galiziano Celso Emilio Ferreiro.
Dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra”
La poesia è stata messa in musica da un gruppo folk catalano della fine degli anni 60, i “Falsterbo 3” (Eduard Estivill, Joan Boix e Amadeu Bernadet), attivi a Balcellona anche nel supergruppo chiamato “Grup de Folk”.
Agora tomo o sol. Pero até agora
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/9/11 - 15:04
Canción del hombre libre (Spiritual)
[1967]
Si tratta della versione in spagnolo di una poesia in galiziano di Celso Emilio Ferreiro (1912-1979) inclusa, con il titolo di “Spiritual”, nella seconda edizione (1967) della raccolta intitolata “Longa noite de pedra” (“Larga noche de piedra”).
Musica di Manolo Díaz de Los Aguaviva, dal disco del gruppo intitolato “La casa de San Jamás” (1972), dove il brano compare con il titolo di “Canción del hombre libre”.
Di Celso Emilio Ferreiro vedi anche Romance de cego in memoriam de F. G. Lorca.
Si tratta della versione in spagnolo di una poesia in galiziano di Celso Emilio Ferreiro (1912-1979) inclusa, con il titolo di “Spiritual”, nella seconda edizione (1967) della raccolta intitolata “Longa noite de pedra” (“Larga noche de piedra”).
Musica di Manolo Díaz de Los Aguaviva, dal disco del gruppo intitolato “La casa de San Jamás” (1972), dove il brano compare con il titolo di “Canción del hombre libre”.
Di Celso Emilio Ferreiro vedi anche Romance de cego in memoriam de F. G. Lorca.
Quizás mañana cuando mi mirada
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/9/11 - 14:43
Los cuentos (Sé todos los cuentos)
Versi del poeta spagnolo León Felipe (1884-1968), dalla raccolta che doveva essere intitolata “Versos y blasfemias del caminante” e che invece l’editore pubblicò nel 1950 con il titolo censurato di “Llamadme publicano”
Messa in musica da Manolo Díaz de Los Aguaviva nell’album d’esordio del gruppo, “Cada vez más cerca” del 1970, dove il brano compare con il titolo di “Los cuentos”
Messa in musica da Manolo Díaz de Los Aguaviva nell’album d’esordio del gruppo, “Cada vez más cerca” del 1970, dove il brano compare con il titolo di “Los cuentos”
Yo no sé muchas cosas, es verdad.
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/9/11 - 14:10
Los Aguaviva: Canción del peregrino
[1920]
Versi del poeta spagnolo León Felipe (1884-1968), dalla raccolta intitolata “Versos y oraciones de caminante”.
Musica di Pepe Nieto de Los Aguaviva, dal loro disco del 1972 intitolato “La casa de San Jamás”
Versi del poeta spagnolo León Felipe (1884-1968), dalla raccolta intitolata “Versos y oraciones de caminante”.
Musica di Pepe Nieto de Los Aguaviva, dal loro disco del 1972 intitolato “La casa de San Jamás”
Cuando me han visto solo y recostado
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/9/11 - 13:51
24 Bofetadas (Canción del gitano apaleado)
[1921]
Versi di Federico García Lorca dalla raccolta “Poema del cante jondo”, pubblicata nel 1931, canzone tratta dalla “Escena del teniente coronel de la Guardia Civil”
Messa in musica da Manolo Díaz de Los Aguaviva nell’album d’esordio del gruppo, “Cada vez más cerca” del 1970, dove il brano compare con il titolo di “24 Bofetadas”
Il “cante jondo” (“canto profondo”) è “un rarissimo esemplare di canto primitivo, il più vecchio di tutta l'Europa, che reca nelle sue note la nuda e commossa emozione delle prime razze orientali”. Lo scriveva lo stesso Lorca, che di questo stile vocale del flamenco andaluso era cultore. Nel 1922 organizzò insieme al compositore Manuel de Falla il memorabile Concurso de Cante Jondo a Granada.
Il mondo e la cultura dei gitani, degli zingari andalusi, stava molto a cuore a Lorca che in seguito dedicò ad essi un’intera sua opera, il “Romancero gitano”,... (Continues)
Versi di Federico García Lorca dalla raccolta “Poema del cante jondo”, pubblicata nel 1931, canzone tratta dalla “Escena del teniente coronel de la Guardia Civil”
Messa in musica da Manolo Díaz de Los Aguaviva nell’album d’esordio del gruppo, “Cada vez más cerca” del 1970, dove il brano compare con il titolo di “24 Bofetadas”
Il “cante jondo” (“canto profondo”) è “un rarissimo esemplare di canto primitivo, il più vecchio di tutta l'Europa, che reca nelle sue note la nuda e commossa emozione delle prime razze orientali”. Lo scriveva lo stesso Lorca, che di questo stile vocale del flamenco andaluso era cultore. Nel 1922 organizzò insieme al compositore Manuel de Falla il memorabile Concurso de Cante Jondo a Granada.
Il mondo e la cultura dei gitani, degli zingari andalusi, stava molto a cuore a Lorca che in seguito dedicò ad essi un’intera sua opera, il “Romancero gitano”,... (Continues)
Veinticuatro bofetadas.
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/9/11 - 11:44
Song Itineraries:
Rom, Racism, Porrajmos
Cançoneta (La Gallineta)
[1972]
Parole e musica di Lluís Llach
Nell'album intitolato "Com Un Arbre Nu"
poi dal vivo in "Barcelona gener de 1976"
Parole e musica di Lluís Llach
Nell'album intitolato "Com Un Arbre Nu"
poi dal vivo in "Barcelona gener de 1976"
La gallineta ha dit que prou,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2013/9/11 - 09:31
Verità evidenti
Antiwar Songs Blog
e dunque è ora di esaminare le macerie ripulire le strade e rinfrescare l’aria costringere il governo a tirar fuori il suo grosso uccello dalla sabbia del deserto di qualcun altro rinfilarselo nei pantaloni e farla finita con gli slogan ipocriti di libertà duratura perché quando quell’unico telefono ha chiamato nel 2001 alle nove e […]
Antiwar Songs Staff 2013-09-11 09:30:00
Cile, 11 settembre 1973
Antiwar Songs Blog
Non vedo alcuna ragione per cui ad un paese dovrebbe essere permesso di diventare marxista soltanto perché il suo popolo è irresponsabile. La questione è troppo importante perché gli elettori cileni possano essere lasciati a decidere da soli. (Henry Kissinger, premio Nobel per la pace 1973) Racconta Miguel Littín, il regista cileno de “La tierra […]
Antiwar Songs Staff 2013-09-11 07:32:00
Tak vás tu máme (Bratři)
[1968]
Parole e musica di Karel Kryl
Nell'album "Rakovina" [1969]
Sito ufficiale: http://www.karelkryl.cz/
Testo trovato qui: http://www.lyricon.net/
Ryszard Siwiec (Polish pronunciation: [ˈrɨʂart ˈɕivjɛt͡s]; 7 March 1909 — 12 September 1968) was a Polish accountant and former Home Army resistance member who was the first person to commit suicide by self-immolation in protest against the Soviet-led invasion of Czechoslovakia. Although his act was captured by a motion picture camera, Polish press omitted any mention of the incident, which was successfully suppressed by the communist authorities. Siwiec prepared his plan alone, and few people realized what he tried to achieve with his sacrifice. His story remained mostly forgotten till the fall of communism, when it was told in a documentary film by Polish director Maciej Drygas. Since then, Siwiec has been posthumously awarded a number... (Continues)
Parole e musica di Karel Kryl
Nell'album "Rakovina" [1969]
Sito ufficiale: http://www.karelkryl.cz/
Testo trovato qui: http://www.lyricon.net/
Ryszard Siwiec (Polish pronunciation: [ˈrɨʂart ˈɕivjɛt͡s]; 7 March 1909 — 12 September 1968) was a Polish accountant and former Home Army resistance member who was the first person to commit suicide by self-immolation in protest against the Soviet-led invasion of Czechoslovakia. Although his act was captured by a motion picture camera, Polish press omitted any mention of the incident, which was successfully suppressed by the communist authorities. Siwiec prepared his plan alone, and few people realized what he tried to achieve with his sacrifice. His story remained mostly forgotten till the fall of communism, when it was told in a documentary film by Polish director Maciej Drygas. Since then, Siwiec has been posthumously awarded a number... (Continues)
Tak vás tu máme, bratři z krve Kainovy,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2013/9/11 - 04:36
Song Itineraries:
Prague Spring 1968
Aloïda
[1995]
Paroles: Jean-Louis Jossic
Musique: Thibaut de Champagne (1201-1253), Seigneurs, sachiez qui or ne s'en ira
Arrangement: Tri Yann
Testo: Jean-Louis Jossic
Musica: Tebaldo I di Navarra (1201-1253), Seigneurs, sachiez qui or ne s'en ira
Arrangiamento: Tri Yann
Album: Portraits
Ho cercato a lungo, nelle cronache in rete, l'episodio raccontato in questa canzone, e che parrebbe essere avvenuto a Vannes, in Bretagna, prima del 1995. Su questa vicenda, o perlomeno sul nome della sua protagonista, ho una curiosa ipotesi tipicamente “triyanniana”; ma la dirò dopo. Certo è che la canzone è cronachistica, un vero e proprio gwerz bretone, seppure in lingua francese; e i fatti che racconta, seppure irreperibili, sono, purtroppo, del tutto verosimili.
Fatti a cui le anche le nostre cronache ci hanno abituato; ragazze di famiglie immigrate picchiate e, a volte, uccise, dai familiari. Da... (Continues)
Paroles: Jean-Louis Jossic
Musique: Thibaut de Champagne (1201-1253), Seigneurs, sachiez qui or ne s'en ira
Arrangement: Tri Yann
Testo: Jean-Louis Jossic
Musica: Tebaldo I di Navarra (1201-1253), Seigneurs, sachiez qui or ne s'en ira
Arrangiamento: Tri Yann
Album: Portraits
Ho cercato a lungo, nelle cronache in rete, l'episodio raccontato in questa canzone, e che parrebbe essere avvenuto a Vannes, in Bretagna, prima del 1995. Su questa vicenda, o perlomeno sul nome della sua protagonista, ho una curiosa ipotesi tipicamente “triyanniana”; ma la dirò dopo. Certo è che la canzone è cronachistica, un vero e proprio gwerz bretone, seppure in lingua francese; e i fatti che racconta, seppure irreperibili, sono, purtroppo, del tutto verosimili.
Fatti a cui le anche le nostre cronache ci hanno abituato; ragazze di famiglie immigrate picchiate e, a volte, uccise, dai familiari. Da... (Continues)
C'était à Vannes, l'an passé au mois de mai,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2013/9/11 - 03:39
Song Itineraries:
Violence on Women: just like and worse than war
Ballada wrześniowa
[1982]
Parole e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Jacek Kaczmarski
Album / Albumi: "Dwadzieścia (5) lat później" [2001]
Fonte - Source
Parole e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Jacek Kaczmarski
Album / Albumi: "Dwadzieścia (5) lat później" [2001]
Fonte - Source
Długośmy na ten dzień czekali
(Continues)
(Continues)
Contributed by Krzysztof Wrona 2013/9/11 - 02:46
Complainte de Marion du Faouët
[2011]
Paroles et musique: Tri Yann
Testo e musica: Tri Yann
Lyrics and Music: Tri Yann
Album: Rummadoù
Ogni promessa è debito; così, inserendomi a pie' pari nel filone dei banditi & outlaws inaugurato da Bernart (un prossimo percorso?), ecco la storia di Marion du Faouët, o Marion ar Faoued. Certo, io sono sempre un po' “particulare”; ci sono i briganti italiani, ci sono gli outlaws angloamericani, e quindi vi presento ora i banditi bretoni. Anzi, no: le banditesse. Prima di gettarmi su questa pagina, sono andato opportunamente a farmi un panino esageratamente piccante, quasi criminale, a un chioscaccio in piazza Pier Vettori che si chiama, non ci credereste, “Il Bandito”: un hot dog condito con peperoncini piccanti a rondelle, harissa e tabasco. Lo chiamano “Panino del Venturi”, tout court, e voialtri ci morireste dopo un boccone. Una mia dedica personale alla bella Marion du Faouët,... (Continues)
Paroles et musique: Tri Yann
Testo e musica: Tri Yann
Lyrics and Music: Tri Yann
Album: Rummadoù
Ogni promessa è debito; così, inserendomi a pie' pari nel filone dei banditi & outlaws inaugurato da Bernart (un prossimo percorso?), ecco la storia di Marion du Faouët, o Marion ar Faoued. Certo, io sono sempre un po' “particulare”; ci sono i briganti italiani, ci sono gli outlaws angloamericani, e quindi vi presento ora i banditi bretoni. Anzi, no: le banditesse. Prima di gettarmi su questa pagina, sono andato opportunamente a farmi un panino esageratamente piccante, quasi criminale, a un chioscaccio in piazza Pier Vettori che si chiama, non ci credereste, “Il Bandito”: un hot dog condito con peperoncini piccanti a rondelle, harissa e tabasco. Lo chiamano “Panino del Venturi”, tout court, e voialtri ci morireste dopo un boccone. Una mia dedica personale alla bella Marion du Faouët,... (Continues)
Ils ont enlevé sans mesure
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2013/9/11 - 00:29
Song Itineraries:
Death penalty: murder by the power
Nessun uomo è un uomo qualunque
Antiwar Songs Blog
Nessun uomo è un uomo qualunque la si potrebbe chiamare, agevolmente, la premessa necessaria non soltanto delle “canzoni contro la guerra” (il che sarebbe una cosa abbastanza trascurabile), ma di tutta una serie di cose che regolano l’umanità intera. E’ una canzone terribilmente semplice, proveniente ironicamente da un cantautore che è stato considerato tra i […]
Antiwar Songs Staff 2013-09-10 17:50:00
Antinuclear (Center Of The Earth)
[1983]
Scritta da Thomas Hempel
Arrangiamento di B. Lipps, M. Van Baaren, M. Ríos, Ramoncín, T. Gómez.
Nell’album di Miguel Ríos intitolato “El rock de una noche de verano”
La mattina dell’8 dicembre 1982. Norman Mayer, 67 anni, cittadino statunitense, militante pacifista impegnato nella cosiddetta “White House Peace Vigil”, un presidio permanente contro le armi nucleari avviato a Washington nel 1981 (e che dura tutt’oggi), parcheggiò sotto l’obelisco simbolo della città un furgone con su scritto: “#1 PRIORITY: BAN NUCLEAR WEAPONS”.
Il nostro indossava un casco da motociclista, una tuta da sci di un bel blu brillante e teneva in mano un telecomando… Diceva che il furgone era imbottito di tritolo e che lo avrebbe fatto saltare se il Governo americano non avesse subito avviato una pubblica discussione sulla minaccia nucleare.
La polizia negoziò per alcune ore con il determinato... (Continues)
Scritta da Thomas Hempel
Arrangiamento di B. Lipps, M. Van Baaren, M. Ríos, Ramoncín, T. Gómez.
Nell’album di Miguel Ríos intitolato “El rock de una noche de verano”
La mattina dell’8 dicembre 1982. Norman Mayer, 67 anni, cittadino statunitense, militante pacifista impegnato nella cosiddetta “White House Peace Vigil”, un presidio permanente contro le armi nucleari avviato a Washington nel 1981 (e che dura tutt’oggi), parcheggiò sotto l’obelisco simbolo della città un furgone con su scritto: “#1 PRIORITY: BAN NUCLEAR WEAPONS”.
Il nostro indossava un casco da motociclista, una tuta da sci di un bel blu brillante e teneva in mano un telecomando… Diceva che il furgone era imbottito di tritolo e che lo avrebbe fatto saltare se il Governo americano non avesse subito avviato una pubblica discussione sulla minaccia nucleare.
La polizia negoziò per alcune ore con il determinato... (Continues)
Ocho de diciembre del ochenta y dos.
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/9/10 - 16:03
La canción del vencido
[1972]
Scritta da Honorio Herrero e Luis Gómez-Escolar
Nell’album de Los Aguaviva intitolato “La casa de San Jamás”
Scritta da Honorio Herrero e Luis Gómez-Escolar
Nell’album de Los Aguaviva intitolato “La casa de San Jamás”
Vuelvo ya
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/9/10 - 14:49
Canción del pescador
[1970]
Versi di Carlos Álvarez Cruz (1933-), poeta spagnolo che ebbe il padre fucilato dai fascisti durante la Guerra Civile. Dalla raccolta intitolata “Tiempo de siega y otras hierbas”
Musica di Honorio Herrero
Nell’album de Los Aguaviva intitolato “La casa de San Jamás”
Incisa anche da Adolfo Celdrán nel suo album d’esordio intitolato “Silencio” (1970).
Versi di Carlos Álvarez Cruz (1933-), poeta spagnolo che ebbe il padre fucilato dai fascisti durante la Guerra Civile. Dalla raccolta intitolata “Tiempo de siega y otras hierbas”
Musica di Honorio Herrero
Nell’album de Los Aguaviva intitolato “La casa de San Jamás”
Incisa anche da Adolfo Celdrán nel suo album d’esordio intitolato “Silencio” (1970).
Tengo las redes llenas,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/9/10 - 14:09
Song Itineraries:
The Spanish Civil War 1936-1939 and Franco's Dictatorship
El último soldado
[1973]
Versi Francisco Gálvez (1945-), poeta spagnolo, nella raccolta intitolata “Los soldados”
Musica di Virgilio Fernández Jiménez de Los Aguaviva.
Nell’album de Los Aguaviva intitolato “Poetas andaluces de ahora”, 1976.
Versi Francisco Gálvez (1945-), poeta spagnolo, nella raccolta intitolata “Los soldados”
Musica di Virgilio Fernández Jiménez de Los Aguaviva.
Nell’album de Los Aguaviva intitolato “Poetas andaluces de ahora”, 1976.
El último soldado
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/9/10 - 13:43
Verdad que sería estupendo
[1991]
Nell’album intitolato “Está llorando el sol”
Nell’album intitolato “Está llorando el sol”
Verdad que sería estupendo
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/9/10 - 13:21
Ottocento
[1990]
Fabrizio De André/Mauro Pagani
Album: Le Nuvole
grazie a Francesco Baccini per "Maschi, femmine e cantanti"
Da quanto esistono i cosiddetti “cantautori” (i quali si scherniscono sempre -non si sa quanto sinceramente- quando li si chiama “poeti”, con qualche rara eccezione come Piero Ciampi che ci teneva talmente, alla qualifica di poeta, da volerla indicata sulla carta d'identità), buona parte delle loro parole in musica è dedicata alla satira antiborghese. Tra cantautorato e borghesia non c'è, e non ci può essere, un grande feeling; persino nel caso di Fabrizio De André, che pure proveniva dall'alta borghesia genovese; la borghesia ricambia con il generale disprezzo che ha sempre riservato alla canzone d'autore, specie quando l'autore è ancora vivo. Tutto, della borghesia, è stato messo in risalto e in ridicolo nelle canzoni; l'ipocrisia, i vizi, le manie, i modi di fare e di... (Continues)
Fabrizio De André/Mauro Pagani
Album: Le Nuvole
grazie a Francesco Baccini per "Maschi, femmine e cantanti"
Da quanto esistono i cosiddetti “cantautori” (i quali si scherniscono sempre -non si sa quanto sinceramente- quando li si chiama “poeti”, con qualche rara eccezione come Piero Ciampi che ci teneva talmente, alla qualifica di poeta, da volerla indicata sulla carta d'identità), buona parte delle loro parole in musica è dedicata alla satira antiborghese. Tra cantautorato e borghesia non c'è, e non ci può essere, un grande feeling; persino nel caso di Fabrizio De André, che pure proveniva dall'alta borghesia genovese; la borghesia ricambia con il generale disprezzo che ha sempre riservato alla canzone d'autore, specie quando l'autore è ancora vivo. Tutto, della borghesia, è stato messo in risalto e in ridicolo nelle canzoni; l'ipocrisia, i vizi, le manie, i modi di fare e di... (Continues)
Cantami di questo tempo
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2013/9/10 - 11:05
When the Gun Goes Down
1996
Statues and Liberties
(Alan Hull)
Statues and Liberties
(Alan Hull)
Down, down, down, ohoho - when the gun goes
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2013/9/9 - 23:38
Song Itineraries:
Conflicts in Ireland
Wiosna 1905
[1980]
Testo: Jacek Kaczmarski
Musica: Zbigniew Łapiński
Nell'album "Muzeum" [1981]
Voce, chitarra: Jacek Kaczmarski
Voce, chitarra: Przemysław Gintrowski
Voce, piano: Zbigniew Łapiński
"Wiosna roku 1905", 1906, olej na płótnie, 121 x 170,5 cm, Muzeum Narodowe, Warszawa
"Primavera del 1905", 1906, olio su tela, 121 x 170,5 cm, Museo Nazionale di Varsavia
Patrol Kozaków („La pattuglia dei Cosacchi”), forse più noto col titolo di Wiosna 1905 roku („La primavera del 1905”) è probabilmente il quadro più famoso del pittore polacco Stanisław Masłowski (1853-1926). Pittore realista famoso soprattutto per gli stupendi paesaggi, in questo quadro volle invece rappresentare, sempre col massimo realismo, un paesaggio di desolazione e di repressione. „Del 1905” dovrebbe, forse, ricordare qualcosa parlando di Polonia; ad esempio, che so io, la Warszawianka 1905 roku (Naprzód Warszawo!) e la... (Continues)
Testo: Jacek Kaczmarski
Musica: Zbigniew Łapiński
Nell'album "Muzeum" [1981]
Voce, chitarra: Jacek Kaczmarski
Voce, chitarra: Przemysław Gintrowski
Voce, piano: Zbigniew Łapiński
"Wiosna roku 1905", 1906, olej na płótnie, 121 x 170,5 cm, Muzeum Narodowe, Warszawa
"Primavera del 1905", 1906, olio su tela, 121 x 170,5 cm, Museo Nazionale di Varsavia
Patrol Kozaków („La pattuglia dei Cosacchi”), forse più noto col titolo di Wiosna 1905 roku („La primavera del 1905”) è probabilmente il quadro più famoso del pittore polacco Stanisław Masłowski (1853-1926). Pittore realista famoso soprattutto per gli stupendi paesaggi, in questo quadro volle invece rappresentare, sempre col massimo realismo, un paesaggio di desolazione e di repressione. „Del 1905” dovrebbe, forse, ricordare qualcosa parlando di Polonia; ad esempio, che so io, la Warszawianka 1905 roku (Naprzód Warszawo!) e la... (Continues)
Wiosenny dzień - zapach lip
(Continues)
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2013/9/9 - 21:47
O Italia come la pensi
Anonymous
canzone che cantava mio nonno (classe 1877) contro la grande guerra (1915-1918)
O Italia come la pensi
(Continues)
(Continues)
Contributed by francesco 2013/9/9 - 18:37
Song Itineraries:
World War I (1914-1918)
Le prisonnier de 39-45
[2011]
Paroles et musique: Tri Yann
Testo e musica: Tri Yann
Lyrics and music: Tri Yann
Album: Rummadoù (Générations)
Originariamente inserita con il testo (introvabile in rete) trascritto all'ascolto, la canzone ha potuto trovare finalmente la sua sistemazione definitiva grazie all'intervento di Flavio Poltronieri, che ringraziamo.
Non sarebbe possibile inserire interamente le canzoni dell'album Rummadoù (Générations), che i Tri Yann hanno pubblicato nel 2011; eppure ne abbiamo viste già alcune che meritavano un inserimento nel sito, ed altre ne vedremo. Può darsi che Rummadoù, nella storia dei concept album, sia quello che copre il più vasto arco temporale: segue, infatti, le vicende generazionali di un'intera stirpe bretone a partire nientepopodimeno che dall'anno 463 dopo Cristo, quando quattro giovani scozzesi vanno in Bretagna sia per dedicarsi alla normalissima attività del saccheggio,... (Continues)
Paroles et musique: Tri Yann
Testo e musica: Tri Yann
Lyrics and music: Tri Yann
Album: Rummadoù (Générations)
Originariamente inserita con il testo (introvabile in rete) trascritto all'ascolto, la canzone ha potuto trovare finalmente la sua sistemazione definitiva grazie all'intervento di Flavio Poltronieri, che ringraziamo.
Non sarebbe possibile inserire interamente le canzoni dell'album Rummadoù (Générations), che i Tri Yann hanno pubblicato nel 2011; eppure ne abbiamo viste già alcune che meritavano un inserimento nel sito, ed altre ne vedremo. Può darsi che Rummadoù, nella storia dei concept album, sia quello che copre il più vasto arco temporale: segue, infatti, le vicende generazionali di un'intera stirpe bretone a partire nientepopodimeno che dall'anno 463 dopo Cristo, quando quattro giovani scozzesi vanno in Bretagna sia per dedicarsi alla normalissima attività del saccheggio,... (Continues)
Depuis trois jours déjà l'ennemi nous a encerclés,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2013/9/9 - 16:05
Un Sócrates gitano
[1978]
Parole e musica di Manuel Picón
Nell’album intitolato “Guarda el nombre de este amor”
Testo trovato su Olga Manzano y Manuel Picón
Parole e musica di Manuel Picón
Nell’album intitolato “Guarda el nombre de este amor”
Testo trovato su Olga Manzano y Manuel Picón
Aquí señores presente
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/9/9 - 15:24
Song Itineraries:
Rom, Racism, Porrajmos
Raigones
[1977]
Parole e musica di Manuel Picón
Interpretata da Olga Manzano e Manuel Picón nel disco intitolato “Aguardiente”.
Testo trovato su Olga Manzano y Manuel Picón
Parole e musica di Manuel Picón
Interpretata da Olga Manzano e Manuel Picón nel disco intitolato “Aguardiente”.
Testo trovato su Olga Manzano y Manuel Picón
Con mi perro y mi sombrero me largué por los caminos
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/9/9 - 15:23
Caraballo mató un gallo
[1975]
Canzone popolare (uruguaya?)
Arrangiamento musicale di Manuel Picón
Nel disco intitolato “Caraballo mató un gallo”
Testo trovato su Olga Manzano y Manuel Picón
Semplicemente bellissima!
La canzone fu accompagnata da un gustoso cartone animato con disegni di Simón Feldman, regista, critico cinematografico e pittore argentino.
Canzone popolare (uruguaya?)
Arrangiamento musicale di Manuel Picón
Nel disco intitolato “Caraballo mató un gallo”
Testo trovato su Olga Manzano y Manuel Picón
Semplicemente bellissima!
La canzone fu accompagnata da un gustoso cartone animato con disegni di Simón Feldman, regista, critico cinematografico e pittore argentino.
Caraballo mató un gallo
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/9/9 - 15:20
Marea negra
[1988]
Parole e musica di Manuel Picón
Interpretata da Olga Manzano e Manuel Picón nel disco intitolato “Marea negra”.
Testo trovato su Olga Manzano y Manuel Picón
Parole e musica di Manuel Picón
Interpretata da Olga Manzano e Manuel Picón nel disco intitolato “Marea negra”.
Testo trovato su Olga Manzano y Manuel Picón
Los que tienen un anillo para vender
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/9/9 - 15:19
La vida vuelve
[1988]
Parole e musica di Manuel Picón
Interpretata da Olga Manzano e Manuel Picón nel disco intitolato “Marea negra”.
Testo trovato su Olga Manzano y Manuel Picón
Parole e musica di Manuel Picón
Interpretata da Olga Manzano e Manuel Picón nel disco intitolato “Marea negra”.
Testo trovato su Olga Manzano y Manuel Picón
Como una hierba silvestre
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/9/9 - 15:18
Hagámonos a la mar
[1988]
Parole e musica di Manuel Picón
Interpretata da Olga Manzano e Manuel Picón nel disco intitolato “Marea negra”.
Testo trovato su Olga Manzano y Manuel Picón
Parole e musica di Manuel Picón
Interpretata da Olga Manzano e Manuel Picón nel disco intitolato “Marea negra”.
Testo trovato su Olga Manzano y Manuel Picón
Hagámonos a la mar, definitivamente a la mar.
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/9/9 - 15:17
Carta del soldado
[1975]
Parole e musica di Manuel Picón
Interpretata da Olga Manzano e Manuel Picón nel disco intitolato “Caraballo mató un gallo” pubblicato nel 1975.
La lettera della madre al figlio soldato è recitata da Olga Manzano, quella del figlio alla madre da Manuel Picón. Le due letture si incrociano tra di loro e sono intervallate e seguite dalle due strofe cantate.
Parole e musica di Manuel Picón
Interpretata da Olga Manzano e Manuel Picón nel disco intitolato “Caraballo mató un gallo” pubblicato nel 1975.
La lettera della madre al figlio soldato è recitata da Olga Manzano, quella del figlio alla madre da Manuel Picón. Le due letture si incrociano tra di loro e sono intervallate e seguite dalle due strofe cantate.
Carta a mi hijo soldado que está peleando por la paz en las lejanas tierras.
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/9/9 - 14:13
De lo prohibido
[1978-79]
Versi di Mario Benedetti, dalla raccolta intitolata “Cotidianas”, pubblicata nel 1979.
Musica di Jorge Alveláis, musicista messicano.
Versi di Mario Benedetti, dalla raccolta intitolata “Cotidianas”, pubblicata nel 1979.
Musica di Jorge Alveláis, musicista messicano.
Prohibidos los silencios y los gritos unánimes
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/9/9 - 11:39
Statue of Liberty
[2001]
Parole e musica di Laurie Anderson
Nell’albun intitolato “Life on a String”
“Libertà è una cosa spaventosa. Non in molti la vogliono per davvero...”
Parole e musica di Laurie Anderson
Nell’albun intitolato “Life on a String”
“Libertà è una cosa spaventosa. Non in molti la vogliono per davvero...”
Moon rises and sets
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/9/8 - 21:27
Only an Expert
[2007/2010]
Parole e musica di Laurie Anderson
Nell’albun intitolato “Homeland”
Una canzone dedicata ai cosiddetti - autoproclamatisi o proclamati non si sa mai da chi - “esperti”, tipo quelli che vanno in cerca di armi di distruzione di massa, non le trovano, e poi dichiarano che non averle trovate non vuol dire che non ci siano... Oppure quelli che dicono che il riscaldamento globale è un falso problema, anche se poi la gente muore come mosche sotto uragani sempre più frequenti e sempre più violenti... Oppure quelli che dicono che non è un problema se quel tal regime ammazza e tortura la propria gente, la imprigiona senza imputazione e senza processo e la fa condannare da tribunali speciali... Oppure quelli che sostengono che il bombardamento, la distruzione o l’invasione di un altro paese non siano affatto un problema...
D’altra parte, se non lo sanno gli “esperti”, cosa volete che ne capisca l’uomo comune?!?
Parole e musica di Laurie Anderson
Nell’albun intitolato “Homeland”
Una canzone dedicata ai cosiddetti - autoproclamatisi o proclamati non si sa mai da chi - “esperti”, tipo quelli che vanno in cerca di armi di distruzione di massa, non le trovano, e poi dichiarano che non averle trovate non vuol dire che non ci siano... Oppure quelli che dicono che il riscaldamento globale è un falso problema, anche se poi la gente muore come mosche sotto uragani sempre più frequenti e sempre più violenti... Oppure quelli che dicono che non è un problema se quel tal regime ammazza e tortura la propria gente, la imprigiona senza imputazione e senza processo e la fa condannare da tribunali speciali... Oppure quelli che sostengono che il bombardamento, la distruzione o l’invasione di un altro paese non siano affatto un problema...
D’altra parte, se non lo sanno gli “esperti”, cosa volete che ne capisca l’uomo comune?!?
Now only an expert can deal with the problem
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/9/8 - 21:22
When the War Is Over
1973
Roll on Ruby
Roll on Ruby
When the war is over, we can be kind again
(Continues)
(Continues)
Contributed by donquijote82 2013/9/8 - 18:58
Damned Religion
[2009]
Lyrics & Music by Michael Stützer and Søren Adamsen
Album: When Death Comes
Lyrics & Music by Michael Stützer and Søren Adamsen
Album: When Death Comes
Your morals -are not my morals
(Continues)
(Continues)
Contributed by giorgio 2013/9/8 - 15:08
Explicit
[2003]
Lyrics and Music by ILLigitt (feat. SK)
Album: ILLigittimate Writtens
It's basically a song about the war and what's going on in the world. I know a lot of people are going to talk shit about it, but I don't care. These are things that need to be said.
Lyrics and Music by ILLigitt (feat. SK)
Album: ILLigittimate Writtens
It's basically a song about the war and what's going on in the world. I know a lot of people are going to talk shit about it, but I don't care. These are things that need to be said.
[ILLigitt:]
(Continues)
(Continues)
Contributed by giorgio 2013/9/8 - 10:10
Dark Time in the Revolution
[2007/2010]
Parole e musica di Laurie Anderson
Nell’albun intitolato “Homeland”
Nel 1776 Thomas Paine pubblicava anonimamente (firmandosi “Written by an Englishman”) il suo “Common Sense”, riflessione sulla improcrastinabile necessità per gli americani di ottenere l’indipendenza dalla Gran Bretagna: “Ha un senso, una logica che un’isola domini tutto un continente?”
La domanda che si pose Paine viene qui attualizzata dalla Anderson: “Ha un senso, una logica che un paese domini il mondo? Benvenuti nella notte americana, un’oscurità dove ricompaiono dappertutto cose da Medioevo, cose che si credevano scomparse per sempre: decapitazioni, impiccagioni e persone in gabbia...”
Mi pare che la domanda della Anderson sia molto cocente in questi giorni, con il vento di guerra americano che soffia verso la già martoriata Siria, un vento di guerra che paradossalmente è alimentato da un personaggio fresco di un premio (ig)nobel per la pace...
Parole e musica di Laurie Anderson
Nell’albun intitolato “Homeland”
Nel 1776 Thomas Paine pubblicava anonimamente (firmandosi “Written by an Englishman”) il suo “Common Sense”, riflessione sulla improcrastinabile necessità per gli americani di ottenere l’indipendenza dalla Gran Bretagna: “Ha un senso, una logica che un’isola domini tutto un continente?”
La domanda che si pose Paine viene qui attualizzata dalla Anderson: “Ha un senso, una logica che un paese domini il mondo? Benvenuti nella notte americana, un’oscurità dove ricompaiono dappertutto cose da Medioevo, cose che si credevano scomparse per sempre: decapitazioni, impiccagioni e persone in gabbia...”
Mi pare che la domanda della Anderson sia molto cocente in questi giorni, con il vento di guerra americano che soffia verso la già martoriata Siria, un vento di guerra che paradossalmente è alimentato da un personaggio fresco di un premio (ig)nobel per la pace...
The market keeps rising up. The big machines control the sea and the air
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/9/7 - 23:47
Per un’estinzione umana eco-sostenibile
Reggae? Novecento? Negus? Lee "Scratch" Perry?
Forse sono io ad avere dei limiti, ma non capisco proprio questo intervento di krzyś...
Forse sono io ad avere dei limiti, ma non capisco proprio questo intervento di krzyś...
2013/9/7 - 21:03
Rosso levante e ponente
Anonymous
Rosso a levante e ponente
(Continues)
(Continues)
Contributed by Giulia Taccagni 2013/9/7 - 15:50
Il est né le divin Enfant
Chanson française – Il est né le divin Enfant – Jean Yanne – 1982
Ah ! Lucien l'âne mon ami, aujourd'hui, je m'en vais te rapporter une fable... Non pas une fable d'Ésope ou de La Fontaine, emplie d'animaux et de proverbes, mais une fable en quelque sorte humaine. Une fable dont les personnages sont des êtres humains et bien évidemment, comme dans toutes les fables, des personnages inventés...
Voilà qui est intéressant et somme toute, qui nous rendra justice à nous les animaux. Mais, dis-moi, Marco Valdo M.I. mon ami, n'appelle-t-on pas habituellement ce genre de récits des contes...
Bien évidemment. Les contes sont des fables où les personnages sont des humains. Ainsi en va-t-il des célèbres contes des mille une et une nuits. Donc, je précise : une fable du genre particulier appelé généralement « conte ».
En fait, fables ou contes, ce sont des histoires où il faudrait indiquer en... (Continues)
Ah ! Lucien l'âne mon ami, aujourd'hui, je m'en vais te rapporter une fable... Non pas une fable d'Ésope ou de La Fontaine, emplie d'animaux et de proverbes, mais une fable en quelque sorte humaine. Une fable dont les personnages sont des êtres humains et bien évidemment, comme dans toutes les fables, des personnages inventés...
Voilà qui est intéressant et somme toute, qui nous rendra justice à nous les animaux. Mais, dis-moi, Marco Valdo M.I. mon ami, n'appelle-t-on pas habituellement ce genre de récits des contes...
Bien évidemment. Les contes sont des fables où les personnages sont des humains. Ainsi en va-t-il des célèbres contes des mille une et une nuits. Donc, je précise : une fable du genre particulier appelé généralement « conte ».
En fait, fables ou contes, ce sont des histoires où il faudrait indiquer en... (Continues)
Il est né le divin enfant
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2013/9/6 - 23:40
Uncle Sam
[1971 ]
Album :FOG ON THE TYNE
Album :FOG ON THE TYNE
The word of mouth has reached my ears
(Continues)
(Continues)
Contributed by donquijote82 2013/9/6 - 23:34
Song Itineraries:
Deserters
Come un battito di ciglia
Testo: Franco Volpato
Sulle note della "Come sei veramente" di Giovanni Allevi
Una poesia dedicata a Marta Russo
Sulle note della "Come sei veramente" di Giovanni Allevi
Una poesia dedicata a Marta Russo
Un solo istante
(Continues)
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2013/9/6 - 23:13
Song Itineraries:
Weapons: our daily home war
Ride the Lightning
1984
Ride the Lightning
Ride the Lightning
Guilty as charged
(Continues)
(Continues)
Contributed by donquijote82 2013/9/6 - 21:40
Song Itineraries:
Death penalty: murder by the power
Uniontown
[2013]
Nell’album intitolato “Not Waving, But Drowning”
Una canzone che racconta del Bituminous Coal Miners' Strike a Uniontown, Pennsylvania, del 1894.
Ad una delle periodiche crisi finanziarie, quella del 1893 (“The Panic of 1893”, che al solito partì dagli USA e poi si abbattè anche sull’Europa), le compagnie minerarie fecero fronte nel modo consueto, con forti tagli degli stipendi dei lavoratori. La Union Mine Workers, il sindacato dei minatori, proclamò uno sciopero con l’obiettivo di ripristinare le paghe a prima del 1 maggio 1893. L’adesione fu massiccia: 180.000 minatori incrociarono le braccia tra Colorado, Illinois, Ohio, Pennsylvania e West Virginia.
Ma le legittime istanze dei lavoratori restarono completamente inascoltate e, dopo due mesi, la protesta degenerò in violenze tra scioperanti e guardie delle proprietà, tra scioperanti e crumiri.
Dappertutto... (Continues)
Nell’album intitolato “Not Waving, But Drowning”
Una canzone che racconta del Bituminous Coal Miners' Strike a Uniontown, Pennsylvania, del 1894.
Ad una delle periodiche crisi finanziarie, quella del 1893 (“The Panic of 1893”, che al solito partì dagli USA e poi si abbattè anche sull’Europa), le compagnie minerarie fecero fronte nel modo consueto, con forti tagli degli stipendi dei lavoratori. La Union Mine Workers, il sindacato dei minatori, proclamò uno sciopero con l’obiettivo di ripristinare le paghe a prima del 1 maggio 1893. L’adesione fu massiccia: 180.000 minatori incrociarono le braccia tra Colorado, Illinois, Ohio, Pennsylvania e West Virginia.
Ma le legittime istanze dei lavoratori restarono completamente inascoltate e, dopo due mesi, la protesta degenerò in violenze tra scioperanti e guardie delle proprietà, tra scioperanti e crumiri.
Dappertutto... (Continues)
We could start a fire
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/9/6 - 12:53
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Prisoner
[2013]
Nell’album intitolato “Not Waving, But Drowning”
Nell’album intitolato “Not Waving, But Drowning”
Do you know my name?
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/9/6 - 11:51
Charlie Birger Time
[2008]
Nell’album intitolato “Learn the Hard Way”
Un’allegra e tirata canzoncina power-pop (e, se si preferisce, pop-punk) da un poco noto gruppo di Carbondale, Illinois, per raccontare la storia singolare di un “outlaw” delle loro parti, Mr. Charles Birger.
In realtà “Charlie” di vero nome faceva Shachna Itzik Birger, il che rivela chiaramente che era di fede ebraica ed immigrato negli States dal lontano Impero Russo, da dove sul finire dell’800 scappavano in molti, ebrei e non, per via dei pogrom e della fame.
Arrivato nella “terra promessa” da bambino, insieme alla sua famiglia, nel 1901 Charlie Birger si arruolò. Sotto le armi si comportò sempre bene e fu poi “honorably discharged” nel 1904. Poi per un po’ fece il cowboy ed il minatore e infine, sposatosi, mise su un saloon a Williamson County, Illinois, proprio nel mentre il governo federale si apprestava a varare... (Continues)
Nell’album intitolato “Learn the Hard Way”
Un’allegra e tirata canzoncina power-pop (e, se si preferisce, pop-punk) da un poco noto gruppo di Carbondale, Illinois, per raccontare la storia singolare di un “outlaw” delle loro parti, Mr. Charles Birger.
In realtà “Charlie” di vero nome faceva Shachna Itzik Birger, il che rivela chiaramente che era di fede ebraica ed immigrato negli States dal lontano Impero Russo, da dove sul finire dell’800 scappavano in molti, ebrei e non, per via dei pogrom e della fame.
Arrivato nella “terra promessa” da bambino, insieme alla sua famiglia, nel 1901 Charlie Birger si arruolò. Sotto le armi si comportò sempre bene e fu poi “honorably discharged” nel 1904. Poi per un po’ fece il cowboy ed il minatore e infine, sposatosi, mise su un saloon a Williamson County, Illinois, proprio nel mentre il governo federale si apprestava a varare... (Continues)
A group’s gathering, it must be getting close
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/9/6 - 10:18
Devol’s Last Farewel (Containing an Account of Many Frolicksom Intriegues and Notorious Robberies Which He Committed: Concluding With His Mournful Lamentation, on the Day of His Death.)
Anonymous
Note di Gillian Spraggs da Outlaws and Highwaymen, tradotte e (spero!) arricchite da Bernart.
1) To quit their Coach, and dance with us: con riferimento al racconto in base al quale DuVall, il rapinatore gentiluomo, in un’occasione preferì intrattenersi a danzare con una bella passeggera di una diligenza anziché razziarla. L’episodio è raccontato da William Pope, autore de “The Memoires of Monsieur Du Vall Containing the History of His Life and Death: Whereunto Are Annexed His Last Speech and Epitaph”, edito a Londra nel 1670.
2) engag’d by Oath: con riferimento al giuramento di fedeltà che praticavano i membri delle bande.
3) I reigned with an undaunted mind Some years: non furono poi molti gli anni di attività criminale di Claude DuVall. I primi riferimenti scritti della sua esistenza come highwayman datano solo 4 o 5 anni prima della sua esecuzione. In ogni caso la sopravvivenza... (Continues)
1) To quit their Coach, and dance with us: con riferimento al racconto in base al quale DuVall, il rapinatore gentiluomo, in un’occasione preferì intrattenersi a danzare con una bella passeggera di una diligenza anziché razziarla. L’episodio è raccontato da William Pope, autore de “The Memoires of Monsieur Du Vall Containing the History of His Life and Death: Whereunto Are Annexed His Last Speech and Epitaph”, edito a Londra nel 1670.
2) engag’d by Oath: con riferimento al giuramento di fedeltà che praticavano i membri delle bande.
3) I reigned with an undaunted mind Some years: non furono poi molti gli anni di attività criminale di Claude DuVall. I primi riferimenti scritti della sua esistenza come highwayman datano solo 4 o 5 anni prima della sua esecuzione. In ogni caso la sopravvivenza... (Continues)
Bernart 2013/9/6 - 08:22
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