„Verrà un giorno in cui il popolo si desterà, potente, pieno di forza, libero!
Allora state tranquilli, fratelli: vi siete sacrificati nobilmente e grandemente per noi.“
I LAVORATORI DI VIENNA (Continues)
2013/9/1 - 12:20
Bécsi munkásinduló: La versione ungherese
Bécsi munkásinduló: The Hungarian version
La prima, storica versione del canto è stata quella ungherese, e non è certo un caso: le due componenti principali dell'Impero Asburgico avevano avuto destini non dissimili. Se in Austria si venne configurando un regime clericofascista spalleggiato da Mussolini e di natura violentemente repressiva, l'Ungheria (che nel 1919 aveva conosciuto la breve esperienza rivoluzionaria della „Repubblica dei Consigli“ di Béla Kun, rovesciata e repressa sanguinosamente) sperimentava già dal 1920 il regime reazionario e parafascista dell'ammiraglio Miklós Horthy von Nagybánya (non a caso „rivalutato“ fortemente nell'Ungheria attuale del fascista Orbán). La cosa può essere letta da un lato di classe: nella repressione del movimento operaio, i lavoratori austriaci e quelli ungheresi non riconoscevano differenze „nazionali“.... (Continues)
Vi bygger landet: La versione svedese di Karl Fredriksson
Vi bygger landet: The Swedish version by Karl Fredriksson
Portata in Svezia nel 1934, Die Arbeiter von Wien divenne immediatamente un classico del movimento operaio svedese. La canzone fu peraltro ripresa dalla traduzione norvegese di Arne Paasche Aasen, di cui riprende anche il titolo (in norvegese e svedese: "Costruiamo il paese"): la quasi identità tra le due lingue si riflette anche in questo. Le traduzioni scandinave non riflettono peraltro l'origine viennese del canto (segno di precoce internazionalizzazione), ma sono abbastanza fedeli sebbene di stampo più pacifista. Vi bygger landet fu cantata, nel marzo 1986, ai funerali del premier svedese Olof Palme, assassinato il 28 febbraio precedente in una via di Stoccolma.
Vi bygger landet är en av den svenska arbetarrörelsens klassiska kampsånger. Sången är ursprungligen en bolsjevikisk... (Continues)
La canzone arrivò in Norvegia nel 1934, dopo essere stata uno degli inni di battaglia della lotta antifascista in Austria ed essere stata utilizzata nel documentario elettorale intitolato "La storia del n° 17". Fu tradotta in norvegese da Arne Paasche Aasen (1901-1978), per essere immediatamente ripresa dallo svedese Karl Fredriksson che la rese nella sua lingua (praticamente identica al norvegese).
Originalet är en mycket känd rysk rödgardistsång. Men till Sverige kom sången via Österrike och Norge. I Österrike förekom den i en socialdemokratisk valfilm, ”Historien om nr 17”, där den användes till sången “Wir sind die Arbeiter von Wien” (1934). Den översattes genast till norska av Arne Paasche Aasen (1901-1978) och, via norskan, till svenska av Karl Fredriksson (signaturen Nordens Karlsson i Socialdemokraten/Morgon-Tidningen, 1934).
Avusturya işçi marşı: La versione turca
Avusturya işçi marşı: The Turkish version
Se non fosse per l' „Avusturya“ (Austria) che ricorda precisamente la sua origine, pochi turchi crederebbero che questa canzone del movimento operaio, famosissima, non sia una canzone turca. Diffusa in Turchia fin dagli anni '30 (con una traduzione rimasta anonima a causa della repressione che ha caratterizzato tutte le fasi storiche della Turchia moderna), e spesso identificata con le iniziali „AIM“, è arrivata fino alle proteste di Gezi Park e alla rivolta di piazza Taksim. Fa parte del repertorio di tutti i gruppi militanti turchi, dal Grup Yorum ai Bandista; nella pagina dedicata alla versione interpretata da quest'ultimo gruppo (lasciata in questo caso come pagine autonoma) si trova anche una traduzione italiana.
Avusturya İşçi Marşı ya da Hayat Denilen Kavga (Almanca: Arbeiter von Wien), sözleri Fritz... (Continues)
40a. Bela ćao [Versione serba in latinica]
40a. Bela ćao [Serbian version in latinica script]
La trascrizione è stata effettuata in base alle regole ufficiali. Ricordiamo che presso i serbi etnici l'uso dei due alfabeti è totalmente interscambiabile.
Transcription has been made according to the official rules. We remind you that ethnic Serbs may use the two scripts interchangeably. [AWS/CCG Staff]
40. Бела ћао [Versione serba in ćirilica]
40. Бела ћао [Serbian version in ćirilica script]
Sung by Andromeda.
Бела ћао (О бела ћао) (итал. Bella ciao - довиђења лепојко) је песма италијанских партизана из времена Другог светског рата. Њу је певао левичарски антифашистички покрет отпора у Италији, односно сви анархистички, комунистички и социјалистички покрети. Аутор текста је непознат, док је мелодија нејвероватније узета из једне народне песме настале у Падској низији. Песма је коришћена као филмска музика за југословенски филм из 1969. Мост. Песма је обрађена и препевана на многе језике и изводи је велики број уметника широм света, међу којима су и Ману Чао, КУД Идијоти и Гоблини.
Sì, in effetti è un'interpretazione coerente di quelle liriche, che io avevo (forse erroneamente a questo punto) sempre inteso in senso solo "cinematografico". Nel contesto dell'album Desaparecido, che apre la trilogia del Potere, la lettura antinazista ci sta tutta.
"Endofasico" significa "con un linguaggio proveniente dal fluire libero del proprio pensiero e delle proprie parole" (dal greco: "linguaggio interno"). Quello che Joyce chiamava "stream of consciousness", con le strutture "normali" del linguaggio (morfosintattiche e lessicali) totalmente stravolte. Un caso di linguaggio endofasico si ha nella famosa affermazione di un internato di un manicomio ("un operaio fonditore, intelligentissimo") riportato da Alessandro Bausani nel suo fondamentale libro "Le lingue inventate". Questo intelligentissimo pazzo inventava nuove parole, cosicché la sua definizione della parabola della vita umana era la "Conquitescenza mirtica dell'alveatico". Io, che sono notoriamente molto più pazzo di quello là, mi sono spinto oltre: ho inventato, fin da bambino, una lingua intera. La puoi vedere qui, anche su questo sito: si chiama kelartico. Saludos!
Riccardo Venturi 2013/8/31 - 00:07
Se ricordo bene, non è unica lingua che ti sei inventato!
Questa cosa di Joyce non fu per caso lo "stendardo" dei poeti
surreali? Stavo propio pensando che ogni poesia dai tempi molto remoti deve passarte la prova...come chiamarla? "La prova del vino"? (Inteso come la verità). Non è qello che ci permette di parlare TUTTE LE LINGUE?
Como esempio delle altre inventate lincue la "Mylo" dal evergreen "Ching"
No, è l'unica che ho inventato ma ha una storia oramai molto lunga (ho cominciato che avevo 8 anni) e ha avuto una sua "evoluzione storica". Si è semplificata molto, ad esempio: all'inizio aveva le declinazioni come il polacco, ora è rimasto solo l'accusativo ed è pure facoltativo (nel senso: lo usi se ti va, e se non ti va non importa). Eccomi qui mentre canto l' "Internazionale" in kelartico, la cosa incredibile è che il video ha avuto 67 visualizzazioni!
Ancora co 'sto Boby Dylan, se qualchuno qua merita 'l Nobel è Leonardo. Per tante verità che l'ha detto su amore. Altro che guerre e i paci. Finche spira!
24b. Mamma ciao (Versione polacca di [Anatol Stern, 1952?)
24b. Mamma ciao (Polish version by Anatol Stern, 1952?)
Un'altra versione polacca precedente, fatta da Anatol Stern, un amico di Bruno Jasieński che però riuscì a sopravvivere alla grande guerra e che fece una versione da "pioniere" di questa canzone, che non c'entra niente né con la versione partigiana né con quella delle mondine. È una delle mie prime scoperte sul campo poetico-filologico, perché la prima volta che la sentii, fu dai boy scouts polacchi (anticomunisti peraltro :D) nei primi anni ottanta. La daterei intorno al 1952.[KW]