Sì, in effetti è un'interpretazione coerente di quelle liriche, che io avevo (forse erroneamente a questo punto) sempre inteso in senso solo "cinematografico". Nel contesto dell'album Desaparecido, che apre la trilogia del Potere, la lettura antinazista ci sta tutta.
Il aggetivo "endofasico" a qualcosa da vedere con "avvitamento su se stessi"? O forse di nuovo mi invento i significati fantastici? In qualsiasi caso ho tradotto la canzone di Riccardo, perchè ho trovato in essa una carica universale. Altrimenti non lo farei, la fatica sprecata.
E poi, con la filastrocca ho pensato di aver sparato una (ma propio enorme) cazzata. La ragione per qui a volte cerco di esprimermi in dialetto romanesco (che non sempre viene digerito in resto d'Italia) si deve al fatto che fu Roma la città in cui ho passato gli anni della mia gioventù da immigrato esteuropeo e propio là, nelle borgate di Roma, apresi i rudimenti della lingua italiana. In ogni caso, seguendo da un anno il vostro sito, sono riuscito ad apprendere molte cose sia sull'italiano che sull'Italia, nonchè sul mondo musicale e la storia dei canti. Dunque, vorrei cogliere l'occasione, e ringraziare ugualmente... (Continues)
Krzysiek Wrona 2013/8/30 - 21:39
"Endofasico" significa "con un linguaggio proveniente dal fluire libero del proprio pensiero e delle proprie parole" (dal greco: "linguaggio interno"). Quello che Joyce chiamava "stream of consciousness", con le strutture "normali" del linguaggio (morfosintattiche e lessicali) totalmente stravolte. Un caso di linguaggio endofasico si ha nella famosa affermazione di un internato di un manicomio ("un operaio fonditore, intelligentissimo") riportato da Alessandro Bausani nel suo fondamentale libro "Le lingue inventate". Questo intelligentissimo pazzo inventava nuove parole, cosicché la sua definizione della parabola della vita umana era la "Conquitescenza mirtica dell'alveatico". Io, che sono notoriamente molto più pazzo di quello là, mi sono spinto oltre: ho inventato, fin da bambino, una lingua intera. La puoi vedere qui, anche su questo sito: si chiama kelartico. Saludos!
Se ricordo bene, non è unica lingua che ti sei inventato!
Questa cosa di Joyce non fu per caso lo "stendardo" dei poeti
surreali? Stavo propio pensando che ogni poesia dai tempi molto remoti deve passarte la prova...come chiamarla? "La prova del vino"? (Inteso come la verità). Non è qello che ci permette di parlare TUTTE LE LINGUE?
Como esempio delle altre inventate lincue la "Mylo" dal evergreen "Ching"
No, è l'unica che ho inventato ma ha una storia oramai molto lunga (ho cominciato che avevo 8 anni) e ha avuto una sua "evoluzione storica". Si è semplificata molto, ad esempio: all'inizio aveva le declinazioni come il polacco, ora è rimasto solo l'accusativo ed è pure facoltativo (nel senso: lo usi se ti va, e se non ti va non importa). Eccomi qui mentre canto l' "Internazionale" in kelartico, la cosa incredibile è che il video ha avuto 67 visualizzazioni!
Ancora co 'sto Boby Dylan, se qualchuno qua merita 'l Nobel è Leonardo. Per tante verità che l'ha detto su amore. Altro che guerre e i paci. Finche spira!
24b. Mamma ciao (Versione polacca di [Anatol Stern, 1952?)
24b. Mamma ciao (Polish version by Anatol Stern, 1952?)
Un'altra versione polacca precedente, fatta da Anatol Stern, un amico di Bruno Jasieński che però riuscì a sopravvivere alla grande guerra e che fece una versione da "pioniere" di questa canzone, che non c'entra niente né con la versione partigiana né con quella delle mondine. È una delle mie prime scoperte sul campo poetico-filologico, perché la prima volta che la sentii, fu dai boy scouts polacchi (anticomunisti peraltro :D) nei primi anni ottanta. La daterei intorno al 1952.[KW]
39. Не буду більше врагам коритись (Бела Чао) [Versione ucraina di Orest Ljutyj]
39. Не буду більше врагам коритись (Бела Чао) [Ukrainian version by Orest Ljutyj]
Segnalata da varie edizioni di Wikipedia, ecco la "Bella ciao" ucraina del cantautore (o "bardo") ucraino Orest Ljutyj. Come segnalato in questa pagina, sull'aria di "Bella ciao" veniva cantata in Ucraina una canzone nazionalista e fascista; Orest ha rimesso le cose un po' a posto. Il testo della canzone è accompagnato da una trascrizione in caratteri latini. [CCG/AWS Staff]
As indicated in various Wikipedias, here is the Ukrainian "Bella ciao" by the Ukrainian folksinger (or "bard") Orest Lyutyj. As pointed out in this page, a nationalist-fascist Ukrainian song used to be sung in Ukraine to the tune of "Bella ciao". The song lyrics are followed by a transcription into Latin characters. [AWS/CCG Staff]
Che ce ne frega
de ‘sta guerra
che ce ne frega
de ‘sto Bashir
Noi mangamo
noi semo vivi
che ce ne importa
de ‘sto crumir!
krzyś 2013/8/30 - 02:10
E io purtroppo credo che la filastrocca di Krzysiek fotografi benissimo la situazione relativa alla guerra civile siriana. Realmente non gliene frega nulla a nessuno. Chi "parteggiava" per i ribelli si è ritrovato una bella parte degli oppositori ad Assad completamente putridi; chi "parteggiava" per Assad si è ritrovato, come sempre, con Assad. Nel bel mezzo: atrocità commesse da entrambe le parti, quasi facendo a gara, rimpalli delle suddette a seconda della convenienza politica, l' "occidente" che mette il gas ner-vino (forse vuole fare il Lambrusco...), Assad che mostra "armi chimiche" dei "ribelli" (saranno quelle che non si sono trovate in Iraq?) e così via. Io temo che questo povero Ibrahim Qashoush avrebbe fatto meglio a scappare via da quel manicomio; certo, il suo destino sarebbe stato quello di essere rinchiuso in un CIE. Si dice che sulla guerra siriana "non si capisce niente",... (Continues)