Una casa in riva al fiume
È uno di rari casi quando si può consultare l'autore, allora ne approfitto; La parola "cappellacci" dovrebbe significare qualche specie di copricapo che nasconde gli strumenti da lavoro, oppure un semplice "vecchio sacco" per gli attrezzi da giardino?
Krzysiek Wrona 2013/8/27 - 23:43
History Lesson
[1965]
Parole e musica di Leon Rosselson
La prima incisione del brano si trova in “Three City Four” album eponimo del gruppo composto da Martin Carthy, Leon Rosselson, Ralph Trainer e Marian McKenzie.
Leon Rosselson lo reincise da solo nell’album intitolato “A Laugh, a Song, and a Hand-Grenade” del 1968.
Testo trovato su Mudcat Café
“According to a note in my first (1966) songbook, this song grew out of memories of history lessons at my school on the edge of Parliament Hill Fields. The tedious recital of facts and dates and great men's deeds is just the sort of history our present rulers would like to reinstate.”
“Secondo quanto mi appuntai nel mio primo libretto di canzoni, risalente al 1966, questa canzone nacque dal ricordo delle lezioni di Storia che si tenevano nella mia scuola nei pressi di Parliament Hill Fields a Londra. La noiosa recitazione mnemonica di date ed imprese di personaggi celebri è proprio il genere di insegnamento della Storia che i nostri governanti vorrebbero ripristinato oggi”
Leon Rosselson
Parole e musica di Leon Rosselson
La prima incisione del brano si trova in “Three City Four” album eponimo del gruppo composto da Martin Carthy, Leon Rosselson, Ralph Trainer e Marian McKenzie.
Leon Rosselson lo reincise da solo nell’album intitolato “A Laugh, a Song, and a Hand-Grenade” del 1968.
Testo trovato su Mudcat Café
“According to a note in my first (1966) songbook, this song grew out of memories of history lessons at my school on the edge of Parliament Hill Fields. The tedious recital of facts and dates and great men's deeds is just the sort of history our present rulers would like to reinstate.”
“Secondo quanto mi appuntai nel mio primo libretto di canzoni, risalente al 1966, questa canzone nacque dal ricordo delle lezioni di Storia che si tenevano nella mia scuola nei pressi di Parliament Hill Fields a Londra. La noiosa recitazione mnemonica di date ed imprese di personaggi celebri è proprio il genere di insegnamento della Storia che i nostri governanti vorrebbero ripristinato oggi”
Leon Rosselson
History lesson it's time to remember
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/8/27 - 23:15
Sun Is Also a Warrior
The Sun Is Also A Warrior
1986
1986
Two men walked on the beach in the sun.
(Continues)
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2013/8/27 - 20:35
Senza catene
instant song - agosto 2013
Questa canzone l'ho scritta ripensando, ad una frase del papa durante la recente visita fatta a Lampedusa l'8 di luglio scorso. Una domanda che è mi ha colpito nel profondo: "Chi ha pianto per le giovani mamme che portavano i loro bambini?" riferendosi ai 25.000 migranti morti in questi anni nella traversata verso l'Italia. Ho ripensato così alla triste e particolare storia di Samia Yusuf Omar, una ragazza somala di ventuno anni appena compiuti, atleta che aveva partecipato nel 2008 alle Olimpiadi di Pechino nei 200 metri piani. Samia era incinta al quarto mese, ed è morta su un gommone che la portava dalla Libia verso il nostro paese, il 17 marzo del 2012 al largo dell'isola di Lampedusa, dove è stata poi sepolta col suo piccolo.
In particolare mi colpirono di questa vicenda le dichiarazioni dell'anziano medico Giuseppe Saviano che soccorse al largo Samia, ormai... (Continues)
Questa canzone l'ho scritta ripensando, ad una frase del papa durante la recente visita fatta a Lampedusa l'8 di luglio scorso. Una domanda che è mi ha colpito nel profondo: "Chi ha pianto per le giovani mamme che portavano i loro bambini?" riferendosi ai 25.000 migranti morti in questi anni nella traversata verso l'Italia. Ho ripensato così alla triste e particolare storia di Samia Yusuf Omar, una ragazza somala di ventuno anni appena compiuti, atleta che aveva partecipato nel 2008 alle Olimpiadi di Pechino nei 200 metri piani. Samia era incinta al quarto mese, ed è morta su un gommone che la portava dalla Libia verso il nostro paese, il 17 marzo del 2012 al largo dell'isola di Lampedusa, dove è stata poi sepolta col suo piccolo.
In particolare mi colpirono di questa vicenda le dichiarazioni dell'anziano medico Giuseppe Saviano che soccorse al largo Samia, ormai... (Continues)
Da venti giorni
(Continues)
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2013/8/27 - 19:17
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
John Wayne Was a Nazi
[1980]
Singolo inciso quando la band si chiamava ancora Stains, poi riproposto l’anno seguente come MDC.
Canzone sentitamente dedicata alla celeberrima icona dell’ “americanità”, deceduta l’anno precedente…
“I believe in white supremacy, until the blacks are educated to a point of responsibility. I don't believe giving authority and positions of leadership and judgment to irresponsible people ... I don't feel we did wrong in taking this great country away from [the Native Americans] ... Our so-called stealing of this country from them was just a matter of survival. There were great numbers of people who needed new land, and the Indians were selfishly trying to keep it for themselves.”
“Credo nella supremazia dell’uomo bianco, almeno fino a quando i neri non avranno acquisito responsabilità. Non credo che si possa dare il potere di guidare la nazione a della gente irresponsabile…... (Continues)
Singolo inciso quando la band si chiamava ancora Stains, poi riproposto l’anno seguente come MDC.
Canzone sentitamente dedicata alla celeberrima icona dell’ “americanità”, deceduta l’anno precedente…
“I believe in white supremacy, until the blacks are educated to a point of responsibility. I don't believe giving authority and positions of leadership and judgment to irresponsible people ... I don't feel we did wrong in taking this great country away from [the Native Americans] ... Our so-called stealing of this country from them was just a matter of survival. There were great numbers of people who needed new land, and the Indians were selfishly trying to keep it for themselves.”
“Credo nella supremazia dell’uomo bianco, almeno fino a quando i neri non avranno acquisito responsabilità. Non credo che si possa dare il potere di guidare la nazione a della gente irresponsabile…... (Continues)
John Wayne was a Nazi
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/8/27 - 16:30
Απλά μαθήματα πολιτικής οικονομίας
Ancora grazie, Krzysiek Wrona. Aggiungo una cosa, di cui tener conto: non sempre la mia scelta va a una canzone perché la giudichi particolarmente bella e dica cose con le quali concordo. In tal caso sono molto felice e lo sono ancora di più, se mi dicono di aver fatto una buona traduzione. Ma, per quanto mi è possibile, cerco anche di fare in modo che il nostro "giacimento" greco riesca un poco a documentare - dal versante musicale - diversi periodi, sensibilità, atteggiamenti e stili della vicenda politica, sociale e culturale dei nostri amati vicini.
Gian Piero Testa 2013/8/27 - 16:17
Till We Meet Again
[1918]
Parole di Raymond B. Egan (1890-1952), cantautore statunitense.
Musica di Richard A. Whiting (1891-1938), compositore statunitense.
Numero 1 nelle classifiche americane tra 1918 e 1919 nell’interpretazione del cantante canadese Henry Burr (1882-1941).
Canzone che, pur nel suo sentimentalismo, preludeva alla fine della Grande Guerra divoratrice di uomini…
Parole di Raymond B. Egan (1890-1952), cantautore statunitense.
Musica di Richard A. Whiting (1891-1938), compositore statunitense.
Numero 1 nelle classifiche americane tra 1918 e 1919 nell’interpretazione del cantante canadese Henry Burr (1882-1941).
Canzone che, pur nel suo sentimentalismo, preludeva alla fine della Grande Guerra divoratrice di uomini…
There's a song in the land of the lily,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/8/27 - 15:51
Çapulcular oldu mu meydanlara doldu mu?
27 agosto 2013
ERANO TEPPISTI, RIEMPIVANO LE PIAZZE?
(Continues)
(Continues)
2013/8/27 - 14:51
On ne voit ça qu'ici, à Berlin
On ne voit ça qu'ici, à Berlin
Canzone française – On ne voit ça qu'ici, à Berlin – Marco Valdo M.I. – 2013
Histoires d'Allemagne 94
An de Grass 95
Au travers du kaléidoscope de Günter Grass : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 – l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.
Petite illustration
Comme toutes les précédentes, cette Histoire d'Allemagne raconte un moment et cette fois-ci, un moment berlinois de l'année 1995.C'est en fait la transposition d'un récit en chanson et comme pour chacune des précédentes, on entend un narrateur particulier ; en l'occurrence, ici, cette fois, un journaliste parlé, du genre reporter ou envoyé spécial d'on ne sait quelle radio qui suit une manifestation en direct. Cette manifestation, qui se répète depuis dans presque toutes les villes du... (Continues)
Canzone française – On ne voit ça qu'ici, à Berlin – Marco Valdo M.I. – 2013
Histoires d'Allemagne 94
An de Grass 95
Au travers du kaléidoscope de Günter Grass : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 – l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.
Petite illustration
Comme toutes les précédentes, cette Histoire d'Allemagne raconte un moment et cette fois-ci, un moment berlinois de l'année 1995.C'est en fait la transposition d'un récit en chanson et comme pour chacune des précédentes, on entend un narrateur particulier ; en l'occurrence, ici, cette fois, un journaliste parlé, du genre reporter ou envoyé spécial d'on ne sait quelle radio qui suit une manifestation en direct. Cette manifestation, qui se répète depuis dans presque toutes les villes du... (Continues)
Berlin sera toujours Berlin
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2013/8/27 - 14:16
La complainte des nazis
À mon sens,cette Complainte des Nazis ne peut avoir été chantée par Charles TRENET, mais plus que certainement par Pierre Dac - à partir de Radio-Londres. Une chanson de résistance (Ora e sempre : Resistenza !). Voici une adresse où la retrouver :
http://www.youtube.com/watch?v=znkNbrajrO8
Cordial
et tous en choeur...
Lucien lane
http://www.youtube.com/watch?v=znkNbrajrO8
Cordial
et tous en choeur...
Lucien lane
Lucien Lane 2013/8/27 - 11:02
Bella Ciao
Anonymous
1c. La "Bella Ciao delle mondine" tradotta in ungherese da Ferenc Baranyi
1c. The "Bella Ciao of Riceweeders" translated in Hungarian by Ferenc Baranyi
1c. The "Bella Ciao of Riceweeders" translated in Hungarian by Ferenc Baranyi
Eljött a hajnal, ébredni kell már,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2013/8/26 - 23:57
Bella Ciao
Anonymous
24a. Bella ciao (Versione polacca del Krakowski Chór Rewolucyjny "Coro Rivoluzionario di Cracovia")
24a. Bella ciao (Polish version by Krakowski Chór Rewolucyjny "Krakow Revolutionary Choir")
24a. Bella ciao (Polish version by Krakowski Chór Rewolucyjny "Krakow Revolutionary Choir")
"Bella Ciao z tekstem w języku polskim, w wersji wykonywanej przez Krakowski Chór Rewolucyjny. Nie wiemy, kto jest autorem lub autorką tłumaczenia na język polski." - Czerwony Sztandar
“Bella Ciao” in polacco, nella versione eseguita dal Krakowski Chór Rewolucyjny. L’autore o autrice della versione è sconosciuto/a. Esistono video del KCR che canta la canzone, ma nell’originale italiano; nel video sotto, invece, la versione polacca viene eseguita da Paula Marcinkowska, che naturalmente riporta il testo con le forme verbali al femminile (p.es. zbudziłam al posto di zbudziłem ecc.)
Nel video che segue, invece, Paolla Sofia canta la versione mantendendo le forme verbali al maschile (e facendo riferimento alla "Casa di Carta"):
La versione appare come quella polacca "standard". [RV]
“Bella Ciao” in polacco, nella versione eseguita dal Krakowski Chór Rewolucyjny. L’autore o autrice della versione è sconosciuto/a. Esistono video del KCR che canta la canzone, ma nell’originale italiano; nel video sotto, invece, la versione polacca viene eseguita da Paula Marcinkowska, che naturalmente riporta il testo con le forme verbali al femminile (p.es. zbudziłam al posto di zbudziłem ecc.)
Nel video che segue, invece, Paolla Sofia canta la versione mantendendo le forme verbali al maschile (e facendo riferimento alla "Casa di Carta"):
La versione appare come quella polacca "standard". [RV]
Pewnego ranka, gdy się zbudziłem,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2013/8/26 - 20:21
La Lega (Sebben che siamo donne)
Anonymous
Ferenc Baranyi magyar fordítása
BÁR NŐK VAGYUNK...
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2013/8/26 - 19:00
Fuoco e mitragliatrici e Valzer dei disertori
Anonymous
La versione ungherese proveniente dal blog A Nagy Háború írásban és képben (La Grande Guerra in documenti e immagini)
Magyar fordítás a blogról A Nagy Háború írásban és képben
L'articolo di Natasa Gajdarova Két dal a Doberdóról (Due canzoni su Doberdò) contiene anche una traduzione ungherese di Fuoco e mitragliatrici, che qui si riporta. [RV]
TŰZ ÉS GÉPPUSKÁK
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2013/8/26 - 18:42
Que le sang retombe sur vous
[1910]
Versi di gaston Couté pubblicati sul settimanale socialista e antimilitarista “La Guerre Sociale”, fondato nel 1906 e diretta da Gustave Hervé (1871-1944, personaggio contradditorio che fu prima socialista rivoluzionario, poi nazionalista interventista e infine simpatizzante nazifascista).
Sull’aria di “Le Midi bouge”, canzone militare rislaente alla guerra franco-prussiana del 1870.
Nella raccolta “La chanson d'un gâs qu'a mal tourné”, le opere complete di Gaston Couté pubblicate in cinque volumi dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedite nel 2013 dalle edizioni “La Matière Noire” (“Que le sang retombe sur vous” si trova nel quarto volume).
Canzone dedicata a Jean-Jacques Liabeuf (1886-1910), calzolaio con alcuni piccoli precedenti per furto contro il quale la polizia di Parigi si accanì con particolare attenzione. Dopo diversi brevi soggiorni... (Continues)
Versi di gaston Couté pubblicati sul settimanale socialista e antimilitarista “La Guerre Sociale”, fondato nel 1906 e diretta da Gustave Hervé (1871-1944, personaggio contradditorio che fu prima socialista rivoluzionario, poi nazionalista interventista e infine simpatizzante nazifascista).
Sull’aria di “Le Midi bouge”, canzone militare rislaente alla guerra franco-prussiana del 1870.
Nella raccolta “La chanson d'un gâs qu'a mal tourné”, le opere complete di Gaston Couté pubblicate in cinque volumi dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedite nel 2013 dalle edizioni “La Matière Noire” (“Que le sang retombe sur vous” si trova nel quarto volume).
Canzone dedicata a Jean-Jacques Liabeuf (1886-1910), calzolaio con alcuni piccoli precedenti per furto contro il quale la polizia di Parigi si accanì con particolare attenzione. Dopo diversi brevi soggiorni... (Continues)
Voilà que Liabeuf dit
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/8/26 - 16:55
Song Itineraries:
Death penalty: murder by the power
Chanson de moisson
[1899]
Versi di Gaston Couté pubblicati sul settimanale anarchico “Le Libertaire” fondato a Parigi da Sébastien Faure.
Nella raccolta “La chanson d'un gâs qu'a mal tourné”, le opere complete di Gaston Couté pubblicate in cinque volumi dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedite nel 2013 dalle edizioni “La Matière Noire” (“Chanson de moisson” si trova nel quarto volume).
Canto in cui i mietitori dalle braccia cotte dal sole pensano, nel gesto del falciare il grano, ai propri padroni sfruttatori… E tra le messi i papaveri sembrano delle bandiere rosse che si muovono al vento della rivolta….
Versi di Gaston Couté pubblicati sul settimanale anarchico “Le Libertaire” fondato a Parigi da Sébastien Faure.
Nella raccolta “La chanson d'un gâs qu'a mal tourné”, le opere complete di Gaston Couté pubblicate in cinque volumi dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedite nel 2013 dalle edizioni “La Matière Noire” (“Chanson de moisson” si trova nel quarto volume).
Canto in cui i mietitori dalle braccia cotte dal sole pensano, nel gesto del falciare il grano, ai propri padroni sfruttatori… E tra le messi i papaveri sembrano delle bandiere rosse che si muovono al vento della rivolta….
Sous l'aube qui blanchit leurs fronts
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/8/26 - 16:01
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Hélas ! quelle douleur
[1911]
Scritta da Gaston Couté pochi giorni prima di morire.
Pubblicata sulla rivista “La Guerre Sociale”, fondata nel 1906 e diretta da Gustave Hervé (1871-1944, personaggio contradditorio che fu prima socialista rivoluzionario e poi simpatizzante nazifascista).
Nella raccolta “La chanson d'un gâs qu'a mal tourné”, le opere complete di Gaston Couté pubblicate in cinque volumi dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedite nel 2013 dalle edizioni “La Matière Noire” (“Hélas ! quelle douleur” si trova nel quarto volume).
La sua ultima canzone il grande poeta e cantautore libertario la dedicò ad alcuni “flic” che nel reprimere una manifestazione operaia indetta in occasione del 1° Maggio “caddero, vittime del dovere”…
Su “La Guerre Sociale” (numero del 17 maggio 1911) il testo della canzone era accompagnato dalla seguente nota esplicativa:
“Faralicq,... (Continues)
Scritta da Gaston Couté pochi giorni prima di morire.
Pubblicata sulla rivista “La Guerre Sociale”, fondata nel 1906 e diretta da Gustave Hervé (1871-1944, personaggio contradditorio che fu prima socialista rivoluzionario e poi simpatizzante nazifascista).
Nella raccolta “La chanson d'un gâs qu'a mal tourné”, le opere complete di Gaston Couté pubblicate in cinque volumi dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedite nel 2013 dalle edizioni “La Matière Noire” (“Hélas ! quelle douleur” si trova nel quarto volume).
La sua ultima canzone il grande poeta e cantautore libertario la dedicò ad alcuni “flic” che nel reprimere una manifestazione operaia indetta in occasione del 1° Maggio “caddero, vittime del dovere”…
Su “La Guerre Sociale” (numero del 17 maggio 1911) il testo della canzone era accompagnato dalla seguente nota esplicativa:
“Faralicq,... (Continues)
Hélas ! quelle douleur
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/8/26 - 14:13
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Marche des gardes civiques
Versi di Gaston Couté e Seider (?)
Musica di Alcib Mario, pianista (lo stesso di Gloire à Rousset)
Nella raccolta intitolata “La chanson d'un gâs qu'a mal tourné”, le opere complete di Gaston Couté pubblicate in cinque volumi dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedite nel 2013 dalle edizioni “La Matière Noire” (La “Marche des gardes civiques” si trova nel secondo volume).
“Ogni domenica il bravo brussellese, per il re e per la patria, assume delle sembianze militaresche. Tutti i cittadini di Moolenbeck [Molenbeek-Saint-Jean, nella regione Bruxelles-Capitale, ndr], dal panettiere al farmacista, scendono sul piede di guerra… Allora bisogna vederli passare così combinati, canticchiando tutti compresi questo piccolo ritornello: Maledizione! [“Godfordom”, da “God verdoeme”… credo sia neerlandese. In fiammingo si usa anche “God verdomme de nonn de Djeu!”,... (Continues)
Musica di Alcib Mario, pianista (lo stesso di Gloire à Rousset)
Nella raccolta intitolata “La chanson d'un gâs qu'a mal tourné”, le opere complete di Gaston Couté pubblicate in cinque volumi dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedite nel 2013 dalle edizioni “La Matière Noire” (La “Marche des gardes civiques” si trova nel secondo volume).
“Ogni domenica il bravo brussellese, per il re e per la patria, assume delle sembianze militaresche. Tutti i cittadini di Moolenbeck [Molenbeek-Saint-Jean, nella regione Bruxelles-Capitale, ndr], dal panettiere al farmacista, scendono sul piede di guerra… Allora bisogna vederli passare così combinati, canticchiando tutti compresi questo piccolo ritornello: Maledizione! [“Godfordom”, da “God verdoeme”… credo sia neerlandese. In fiammingo si usa anche “God verdomme de nonn de Djeu!”,... (Continues)
Chaqu’Dimanch' le bon Bruxellois
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/8/26 - 13:24
Les taureaux
[1899]
Nella raccolta intitolata “La chanson d'un gâs qu'a mal tourné”, le opere complete di Gaston Couté pubblicate in cinque volumi dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedite nel 2013 dalle edizioni “La Matière Noire” (“Les taureaux” si trova nel quarto volume).
Nella raccolta intitolata “La chanson d'un gâs qu'a mal tourné”, le opere complete di Gaston Couté pubblicate in cinque volumi dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedite nel 2013 dalle edizioni “La Matière Noire” (“Les taureaux” si trova nel quarto volume).
Bourgeois! nous sommes des taureaux
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/8/26 - 11:44
I Have A Dream
Martin Luther King: I Have a Dream
di Alessandro Portelli
25 agosto 2013
Cinquant’anni fa, 250.000 persone si raccolsero a Washington in una grande manifestazione “for jobs and freedom” – per il lavoro e la libertà, organizzata da Philip A. Randolph, storico sindacalista militante nero e da Bayard Rusting, pacifista nero, gay, in odore di comunismo. Intervennero sindacalisti , leader religiosi, protagonisti dei movimenti, artisti. Il tutto culminò con lo storico discorso di Martin Luther King, e la sua celebre perorazione: “Ho un sogno…” Sono parole memorabili e in un certo senso sfortunate perché la loro eloquenza ha finito quasi per farci dimenticare le centinaia di migliaia di persone senza le quali quel discorso sarebbe rimasto solo un grande esercizio di retorica, e ridurre questa realtà di massa all’icona di una persona sola. E, riciclata e avvilita in tanti modi (dal caffè Kimbo... (Continues)
di Alessandro Portelli
25 agosto 2013
Cinquant’anni fa, 250.000 persone si raccolsero a Washington in una grande manifestazione “for jobs and freedom” – per il lavoro e la libertà, organizzata da Philip A. Randolph, storico sindacalista militante nero e da Bayard Rusting, pacifista nero, gay, in odore di comunismo. Intervennero sindacalisti , leader religiosi, protagonisti dei movimenti, artisti. Il tutto culminò con lo storico discorso di Martin Luther King, e la sua celebre perorazione: “Ho un sogno…” Sono parole memorabili e in un certo senso sfortunate perché la loro eloquenza ha finito quasi per farci dimenticare le centinaia di migliaia di persone senza le quali quel discorso sarebbe rimasto solo un grande esercizio di retorica, e ridurre questa realtà di massa all’icona di una persona sola. E, riciclata e avvilita in tanti modi (dal caffè Kimbo... (Continues)
2013/8/26 - 10:28
Kimegyek a doberdói harctérre
András Széles
Il testo a suo tempo inviato dall'amico Tamás Sajó (che salutiamo se ci legge) era incompleto: mancavano infatti due delle quattro strofe. Sono state recuperate dall'importante blog A Nagy Háború írásban és képben (La Grande Guerra in documenti e immagini) e sottoposte a traduzione italiana e inglese integrativa.
Riccardo Venturi 2013/8/25 - 13:10
Libertà mi fa schifo se alleva miseria
Traducción al castellano.
Setenta años después el desembarque de Sicilia, que causó la ruina del nazifascismo en Italia y en Europa, los sicilianos siguen pagando una deuda infinita a los Patrones de la guerra.
La política norteamericana de invasión tiende a mantener el control de una paz guardiana y transformó nuestra isla en un protectorado del Pentágono.
El resultado es la constante militarización del territorio, de que el M.U.O.S es el acto más reciente y arrogante.
Nosotros, ocupantes de un teatro destruído por la guerra, rechazamos una paz que hace del militarismo el eje portante de sus negocios.
Una paz al servicio de los intereses de la mafia, de las banca y de los gobiernos.
Rechazamos una paz hecha para conservar la explotación, la ignorancia y la miseria: una paz que prepara la guerra y niega emancipación y dignidad a los Sicilianos y a la humanidad entera.
La política norteamericana de invasión tiende a mantener el control de una paz guardiana y transformó nuestra isla en un protectorado del Pentágono.
El resultado es la constante militarización del territorio, de que el M.U.O.S es el acto más reciente y arrogante.
Nosotros, ocupantes de un teatro destruído por la guerra, rechazamos una paz que hace del militarismo el eje portante de sus negocios.
Una paz al servicio de los intereses de la mafia, de las banca y de los gobiernos.
Rechazamos una paz hecha para conservar la explotación, la ignorancia y la miseria: una paz que prepara la guerra y niega emancipación y dignidad a los Sicilianos y a la humanidad entera.
LIBERTAD ME DA ASCO CUANDO CRÍA MISERIA
(Continues)
(Continues)
Contributed by CCG/AWS Staff 2013/8/25 - 12:03
Jésus Java
Chanson française – Jésus Java – Jean Yanne – 1971
GESÙ JAVA
(Continues)
(Continues)
2013/8/24 - 23:47
Libertà mi fa schifo se alleva miseria
August 24, 2013
Seventy years after Allies' landing in Sicily, that marked the downfall of Fascism in Italy and Europe, the Sicilians keep up paying a neverending debt to the Masters of war.
US invasion policy aiming at keeping control of this police-like peace turned our island into a Pentagon protectorate.
In the thoroughly militarization of our territory. M.U.O.S is only its most recent episode carried on with the usual arrogance.
We, as occupiers of a war destroyed theater, refuse this business-focused peace based on militarism.
This peace is only made for the interests of mafia, banks and governments.
We refuse this peace made for exploitation, ignorance and poverty, this peace that prepares war and deprives the Sicilians and the whole mankind of emancipation and dignity.
US invasion policy aiming at keeping control of this police-like peace turned our island into a Pentagon protectorate.
In the thoroughly militarization of our territory. M.U.O.S is only its most recent episode carried on with the usual arrogance.
We, as occupiers of a war destroyed theater, refuse this business-focused peace based on militarism.
This peace is only made for the interests of mafia, banks and governments.
We refuse this peace made for exploitation, ignorance and poverty, this peace that prepares war and deprives the Sicilians and the whole mankind of emancipation and dignity.
FREEDOM IS DISGUSTING WHEN IT RAISES POVERTY
(Continues)
(Continues)
2013/8/24 - 22:48
Libertà mi fa schifo se alleva miseria (Freedom is disgusting when it raises misery) by Cesare Basile, a beautiful and essential song to reaffirm once again our opposition to M.U.O.S. (Mobile User Objective System), the ultra-high-frequency satellite network designed to serve the U.S. Navy, and to all military bases.
Lorenzo Masetti 2013/8/24 - 22:40
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