Αρχάγγελος Ψαρονίκος
provo ad ascoltarla. Il vostro sito è fantastico. Scusate se non lo conoscevo
roberto de pas 2013/7/31 - 22:55
Raffaele
bellissimo testo da diffondere. Io non lo trovo, cantato, da un'infinità di anni. Grazie.
roberto de pas 2013/7/31 - 22:42
Matthew, Mark, Luke and John
[1973]
Scritta da Dave Pegg e Dave Swarbrick.
Nell’album intitolato “Rosie”, il primo dopo l’abbandono di Simon Nicol e l’ingresso nella formazione di Trevor Lucas e Jerry Donahue.
Un appello ai Quattro Evangelisti: com’è che sulla Terra ci sono tanta violenza e sopraffazione, tanta povertà e fama? Cos’è che è andato storto? Se è vero che amate gli uomini, venite un po’ a spiegarci che succede…
Ma Matteo, Marco, Luca e Giovanni sembrano - o, forse, fanno finta, un po' come le tre scimmiette – non sentire…
Scritta da Dave Pegg e Dave Swarbrick.
Nell’album intitolato “Rosie”, il primo dopo l’abbandono di Simon Nicol e l’ingresso nella formazione di Trevor Lucas e Jerry Donahue.
Un appello ai Quattro Evangelisti: com’è che sulla Terra ci sono tanta violenza e sopraffazione, tanta povertà e fama? Cos’è che è andato storto? Se è vero che amate gli uomini, venite un po’ a spiegarci che succede…
Ma Matteo, Marco, Luca e Giovanni sembrano - o, forse, fanno finta, un po' come le tre scimmiette – non sentire…
Matthew, Mark, Luke and John,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/7/31 - 15:49
Breakfast in Mayfair
[1971]
Scritta da Simon Nicol (1950-), cantante e multistrumentista che ha militato nei F. C e nella Albion Band.
Nell’edizione in CD dell’album “‘Babbacombe’ Lee” pubblicata nel 2004.
Nell’edizione originale del 1971 i brani non erano distinti ma accorpati in cinque lunghe suite.
Questo era contenuto probabilmente nella terza, quella intitolata “Tragedy Now Strikes Hard. The World's Imagination Is Caught By The Brutal Senseless[Ness] Of The Apparent Criminal Who Slays His Kind Old Mistress.”
Un concept album dedicato a John Henry George Lee (1864-1945), meglio conosciuto come John "Babbacombe" Lee o, ancora meglio, come "The Man They Couldn't Hang", un uomo originario del Devon inglese che nel 1884 fu accusato dell’omicidio di una donna. Lui si professò sempre innocente ma venne condannato a morte a seguito di un processo completamente indiziario. Il 23 febbraio 1885... (Continues)
Scritta da Simon Nicol (1950-), cantante e multistrumentista che ha militato nei F. C e nella Albion Band.
Nell’edizione in CD dell’album “‘Babbacombe’ Lee” pubblicata nel 2004.
Nell’edizione originale del 1971 i brani non erano distinti ma accorpati in cinque lunghe suite.
Questo era contenuto probabilmente nella terza, quella intitolata “Tragedy Now Strikes Hard. The World's Imagination Is Caught By The Brutal Senseless[Ness] Of The Apparent Criminal Who Slays His Kind Old Mistress.”
Un concept album dedicato a John Henry George Lee (1864-1945), meglio conosciuto come John "Babbacombe" Lee o, ancora meglio, come "The Man They Couldn't Hang", un uomo originario del Devon inglese che nel 1884 fu accusato dell’omicidio di una donna. Lui si professò sempre innocente ma venne condannato a morte a seguito di un processo completamente indiziario. Il 23 febbraio 1885... (Continues)
The world has surely lost it's head
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/7/31 - 15:33
The Time Is Near
[1971]
Scritta da Dave Pegg (1947-), multistrumentista che ha fatto parte dei F. C., del Ian Campbell Group e dei Jethro Tull.
Nell’edizione in CD dell’album “‘Babbacombe’ Lee” pubblicata nel 2004.
Nell’edizione originale del 1971 i brani non erano distinti ma accorpati in cinque lunghe suite.
Questo era contenuto nella quarta intitolata “John Was Hardly More Than A Bewildered Observer At His Own Trial, Not Being Allowed To Say More Than A Few Words. The Tides Of Fate Wash Him To The Condemned Cell Where He Waits Three Sad Weeks For His Last Night On Earth.”
Un concept album dedicato a John Henry George Lee (1864-1945), meglio conosciuto come John "Babbacombe" Lee o, ancora meglio, come "The Man They Couldn't Hang", un uomo originario del Devon inglese che nel 1884 fu accusato dell’omicidio di una donna. Lui si professò sempre innocente ma venne condannato a morte a... (Continues)
Scritta da Dave Pegg (1947-), multistrumentista che ha fatto parte dei F. C., del Ian Campbell Group e dei Jethro Tull.
Nell’edizione in CD dell’album “‘Babbacombe’ Lee” pubblicata nel 2004.
Nell’edizione originale del 1971 i brani non erano distinti ma accorpati in cinque lunghe suite.
Questo era contenuto nella quarta intitolata “John Was Hardly More Than A Bewildered Observer At His Own Trial, Not Being Allowed To Say More Than A Few Words. The Tides Of Fate Wash Him To The Condemned Cell Where He Waits Three Sad Weeks For His Last Night On Earth.”
Un concept album dedicato a John Henry George Lee (1864-1945), meglio conosciuto come John "Babbacombe" Lee o, ancora meglio, come "The Man They Couldn't Hang", un uomo originario del Devon inglese che nel 1884 fu accusato dell’omicidio di una donna. Lui si professò sempre innocente ma venne condannato a morte a... (Continues)
The time is near for things to pass,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/7/31 - 15:06
Voice of Reason
[1987]
Nell’album intitolato “A Good Night Out”
Nell’album intitolato “A Good Night Out”
Today, we see a spiritually impoverished nation.
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/7/31 - 14:03
Fotheringay
[1969]
Parole e musica di Sandy Denny
Uno dei primi singoli dei Fairport Convention, poi nel loro secondo disco intitolata “What We Did on Our Holidays”. Fotheringay fu poi anche il nome scelto da Sandy Denny e Trevor Lucas per il loro progetto musicale, di brevissima durata, alternativo e parallelo ai F. C.
“Fotheringay”, ovvero, talora anche i potenti piangono, condannati a vite di merda concluse con decenni di prigione e la morte.
Fu il caso di Mary, Queen of Scots (da noi, “Maria Stuarda”), regina a soli nove mesi di vita, scampata alle guerre anglo-scozzesi trovando riparo presso la corte francese di Caterina De’ Medici, tornata in Scozia per essere travolta dal contrasto cruento tra cattolicesimo – di cui divenne, molto suo malgrado, simbolo – e protestantesimo, donna passionale e dalla vita privata complessa, sovrana tollerante e un po’ ingenua che si fece mettere... (Continues)
Parole e musica di Sandy Denny
Uno dei primi singoli dei Fairport Convention, poi nel loro secondo disco intitolata “What We Did on Our Holidays”. Fotheringay fu poi anche il nome scelto da Sandy Denny e Trevor Lucas per il loro progetto musicale, di brevissima durata, alternativo e parallelo ai F. C.
“Fotheringay”, ovvero, talora anche i potenti piangono, condannati a vite di merda concluse con decenni di prigione e la morte.
Fu il caso di Mary, Queen of Scots (da noi, “Maria Stuarda”), regina a soli nove mesi di vita, scampata alle guerre anglo-scozzesi trovando riparo presso la corte francese di Caterina De’ Medici, tornata in Scozia per essere travolta dal contrasto cruento tra cattolicesimo – di cui divenne, molto suo malgrado, simbolo – e protestantesimo, donna passionale e dalla vita privata complessa, sovrana tollerante e un po’ ingenua che si fece mettere... (Continues)
How often she has gazed from castle windows o'er,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/7/31 - 09:57
Bring ‘Em Down
[1973]
Scritta da Trevor Lucas (1943-1989), membro dei Fairport Convention tra il 1972 ed il 1975, fondatore dei Fotheringay e compagno di Sandy Denny fino alla prematura e tragica morte di lei nel 1978.
Nell’album “Nine” del 1973. In seguito nelle raccolte “Meet on the Ledge: The Classic Years (1967-1975)” e “What We Did on Our Holidays - An Introduction to Fairport Convention” e nel disco dal vivo “Fairport - Live Convention”.
“Maledetti siate voi, guerrafondai, che abbiate il fucile o la penna in mano. La brama di potere o di vittoria o di guadagno, castelli costruiti sulla sabbia. Voi avete sempre una buona ragione per prendervi più di quello che vi occorre. I vostri cuori sono pieni di odio e i vostri pensieri colmi di avidità... L’eredità che lasciate sicuramente distruggerà la vostra progenie... Chi sopravviverà sono coloro che seminano nella terra fertile, coloro che nè oggi nè mai soccomberanno...”
Bellissima! E più CCG/AWS di così....!
Scritta da Trevor Lucas (1943-1989), membro dei Fairport Convention tra il 1972 ed il 1975, fondatore dei Fotheringay e compagno di Sandy Denny fino alla prematura e tragica morte di lei nel 1978.
Nell’album “Nine” del 1973. In seguito nelle raccolte “Meet on the Ledge: The Classic Years (1967-1975)” e “What We Did on Our Holidays - An Introduction to Fairport Convention” e nel disco dal vivo “Fairport - Live Convention”.
“Maledetti siate voi, guerrafondai, che abbiate il fucile o la penna in mano. La brama di potere o di vittoria o di guadagno, castelli costruiti sulla sabbia. Voi avete sempre una buona ragione per prendervi più di quello che vi occorre. I vostri cuori sono pieni di odio e i vostri pensieri colmi di avidità... L’eredità che lasciate sicuramente distruggerà la vostra progenie... Chi sopravviverà sono coloro che seminano nella terra fertile, coloro che nè oggi nè mai soccomberanno...”
Bellissima! E più CCG/AWS di così....!
Time stood dark and silent and the stars they gave no light
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/7/30 - 22:23
Elegía a Salvador Allende
[1977]
"Cuba sí, Yankees no - Carlos Puebla y Los Tradicionales en vivo en España"
Nella breve introduzione Carlos Puebla racconta come nacque la canzone:
"Estábamos nosotros en París y nos llegó la noticia de la caída de Salvador Allende. ¡Cómo los pueblos del mundo sintieron, con que dolor, con que profundidad sintieron la caída de Salvador Allende!
Nosotros la sentimos igual que todo el mundo, pero me parece que un poquito más, porque hacía muchos años que éramos amigos personales de Salvador, durante muchos, muchos años.
Entonces, el día 12, al día siguiente, en el teatro de la Mutualité allí en París, estrenamos esta canción."
Alla fine del brano il pubblico spagnolo (siamo nel 1977!) esplode in un grido ripetuto: "¡Libertad! ¡Libertad!"
Il testo l'ho ricavato dall'audio, che non è sempre chiarissimo, ogni correzione è benvenuta.
"Cuba sí, Yankees no - Carlos Puebla y Los Tradicionales en vivo en España"
Nella breve introduzione Carlos Puebla racconta come nacque la canzone:
"Estábamos nosotros en París y nos llegó la noticia de la caída de Salvador Allende. ¡Cómo los pueblos del mundo sintieron, con que dolor, con que profundidad sintieron la caída de Salvador Allende!
Nosotros la sentimos igual que todo el mundo, pero me parece que un poquito más, porque hacía muchos años que éramos amigos personales de Salvador, durante muchos, muchos años.
Entonces, el día 12, al día siguiente, en el teatro de la Mutualité allí en París, estrenamos esta canción."
Alla fine del brano il pubblico spagnolo (siamo nel 1977!) esplode in un grido ripetuto: "¡Libertad! ¡Libertad!"
Il testo l'ho ricavato dall'audio, che non è sempre chiarissimo, ogni correzione è benvenuta.
Yo que canté por tu vida
(Continues)
(Continues)
Contributed by Maria Cristina Costantini 2013/7/30 - 17:04
Mulheres de Atenas
Qualche hanno fa ne avevo fatta una traduzione in greco antico cantabile... forse non proprio in linea con la sintassi classica, ma suonava bene. Credo, disgraziatamente, di averla persa.
Jacopo Capurri 2013/7/29 - 22:08
Allende
(Rodolfo Parada - Orlando Jimeno-Grendi - Patricio Wang)
Appare in diversi album, tra cui "Latitudes" del 1992
Testo trovato su Cancioneros.com
Appare in diversi album, tra cui "Latitudes" del 1992
Testo trovato su Cancioneros.com
Exacta amaneció la luz del día,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Maria Cristina Costantini 2013/7/29 - 17:22
Forward Joe Soap's Army
Anonymous
[1914-18]
Testo trovato su WW1 Music Index
Sulla melodia dell’inno religioso ottocentesco “Onward, Christian Soldiers”, quello dell’Esercito della Salvezza, per intenderci.
“Joe Soap” è un nomignolo che in “brit slang” indica persona stupida che viene costantemente usata come burattino nella mani di qualcun altro, come subordinato in balìa dei superiori gerarchici, come capro espiatorio e forse anche, nel caso di questa canzone, come carne da macello…
La canzone fu ripresa da Charles Chilton per il suo musical "Oh, What a Lovely War!" del 1963.
Testo trovato su WW1 Music Index
Sulla melodia dell’inno religioso ottocentesco “Onward, Christian Soldiers”, quello dell’Esercito della Salvezza, per intenderci.
“Joe Soap” è un nomignolo che in “brit slang” indica persona stupida che viene costantemente usata come burattino nella mani di qualcun altro, come subordinato in balìa dei superiori gerarchici, come capro espiatorio e forse anche, nel caso di questa canzone, come carne da macello…
La canzone fu ripresa da Charles Chilton per il suo musical "Oh, What a Lovely War!" del 1963.
Forward Joe Soap's army,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/7/29 - 13:38
Song Itineraries:
World War I (1914-1918)
Moria
Testo e musica: Jacek Kleyff
Solo pochi giorni fa mi sono accorto che questa canzone richiama la poesia di Leonard Cohen intitolata "Story Of Isaac". E la storia continua...
Solo pochi giorni fa mi sono accorto che questa canzone richiama la poesia di Leonard Cohen intitolata "Story Of Isaac". E la storia continua...
Oj Abramie, Abrahamie,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2013/7/29 - 01:16
Dzień w którym pękło niebo
IL GIORNO CHE IL CIELO SI SQUARCIÒ
(Continues)
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2013/7/28 - 23:58
Ballade des Pauvres
Ballade des Pauvres
Chanson française – Ballade des Pauvres – Marco Valdo M.I. – 2013
Holà, Marco Valdo M.I. mon ami, j'entends que tu viens de nous faire une parodie et de Villon encore... De sa si belle Ballade des Pendus ... Et bien, mon ami, mon frère humain, là, je te le dis tout net, tu oses... faut espérer que Villon voudra bien t'absoudre...
Faut l'espérer, tu as raison... Mais enfin, Lucien l'âne mon ami, cette parodie, je l'avais promise... Je l'avais commencée ici même lorsque, tout récemment, nous commentions « Vamos a trabajar » Vamos a trabajar, l'inénarrable chanson des Charlots. Cependant, tu as raison, s'en prendre ainsi à François Villon, c'est une gageure... mais enfin, j'ai bien traduit des chansons de Riccardo Venturi...
Certes, certes... Là aussi, il faut oser. Mais, passons... Qu'en est-il de ta chanson parodique ? De quoi cause-t-elle ?
En somme, cette chanson... (Continues)
Chanson française – Ballade des Pauvres – Marco Valdo M.I. – 2013
Holà, Marco Valdo M.I. mon ami, j'entends que tu viens de nous faire une parodie et de Villon encore... De sa si belle Ballade des Pendus ... Et bien, mon ami, mon frère humain, là, je te le dis tout net, tu oses... faut espérer que Villon voudra bien t'absoudre...
Faut l'espérer, tu as raison... Mais enfin, Lucien l'âne mon ami, cette parodie, je l'avais promise... Je l'avais commencée ici même lorsque, tout récemment, nous commentions « Vamos a trabajar » Vamos a trabajar, l'inénarrable chanson des Charlots. Cependant, tu as raison, s'en prendre ainsi à François Villon, c'est une gageure... mais enfin, j'ai bien traduit des chansons de Riccardo Venturi...
Certes, certes... Là aussi, il faut oser. Mais, passons... Qu'en est-il de ta chanson parodique ? De quoi cause-t-elle ?
En somme, cette chanson... (Continues)
Frères humains qui près de nous vivez
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2013/7/28 - 23:29
Act of Love
Secondo me "Act of Love (Atto d'amore) è un modo amaramente ironico di definire la prima guerra del Golfo secondo quanto sostenuto dalle autorità USA ("di liberazione dal tiranno"...). Fu preparata con un martellamento forte ma lento e costante, inesorabile, scientifico, volto a convincere della sua necessità e giustizia. Il "baby" è quindi chi parte per la guerra ricordato o visto da chi resta (moglie, marito o genitore).
ATTO D'AMORE
(Continues)
(Continues)
Contributed by Enrico 2013/7/28 - 12:48
Vamos a trabajar
Vamos a trabajar
Chanson française – Les Charlots – 1984
D'abord, Lucien l'âne mon ami, je voudrais rapprocher cette chanson des Charlots, de celle des Righeira Vamos a la playa, avec laquelle elle ne partage pas seulement le titre, mais une certaine tournure d'esprit et de dérision...Elle raconte d'où vient le goût du rat pour la course au fromage...
Et moi, dit Lucien l'âne en riant d'un air sérieux, qui me demandait pourquoi tous ces humains couraient dès l'aube...
Tu sais, Lucien l'âne mon ami, on leur ferait bien une ballade sur la trame de celle des pendus du père François... Quelque chose comme : frères humains, qui près de nous vivez, cessez de vous démener ainsi... Pour te montrer, voici une strophe ... Une imitation de la ballade... Chez Villon, c'est la dernière...
La pluie vous a débués et lavés,
Et le soleil desséchés et noircis:
Pognon, boulot vous ont les yeux crevés
Et... (Continues)
Chanson française – Les Charlots – 1984
D'abord, Lucien l'âne mon ami, je voudrais rapprocher cette chanson des Charlots, de celle des Righeira Vamos a la playa, avec laquelle elle ne partage pas seulement le titre, mais une certaine tournure d'esprit et de dérision...Elle raconte d'où vient le goût du rat pour la course au fromage...
Et moi, dit Lucien l'âne en riant d'un air sérieux, qui me demandait pourquoi tous ces humains couraient dès l'aube...
Tu sais, Lucien l'âne mon ami, on leur ferait bien une ballade sur la trame de celle des pendus du père François... Quelque chose comme : frères humains, qui près de nous vivez, cessez de vous démener ainsi... Pour te montrer, voici une strophe ... Une imitation de la ballade... Chez Villon, c'est la dernière...
La pluie vous a débués et lavés,
Et le soleil desséchés et noircis:
Pognon, boulot vous ont les yeux crevés
Et... (Continues)
Le soleil montre son nez
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2013/7/28 - 12:18
Walk Like a Giant
Che dire? Un altro dono prezioso, un incitamento a non mollare, a quanto sia sbagliato e ricorrente l'errore di "buttare via il bimbo con l'acqua sporca", errore particolarmente tragico e ampiamente sfruttato per affondare la "rivoluzione giovanile" e i cui brillanti effetti si possono ben apprezzare oggi. Su internet, tra le altre recensioni del suo concerto a Lucca di qualche giorno fa, ho letto (art. del "Sole-24 ore"!) che in chiusura ha detto «Se per venire qui stasera avete lasciato a casa i figli, speriamo che adesso stiano dormendo e magari facciano bei sogni. Speriamo che sognino un mondo migliore di quello che rischiamo di lasciare loro». Può benissimo sembrare banale, ma intanto il "sessantottino sessantottenne", anzichè arrendersi e rotolarsi nei suoi profitti, continua ad usare molti dei suoi soldi e delle sue energie in una maniera che a me piace molto.
CAMMINARE COME UN GIGANTE
(Continues)
(Continues)
Contributed by Enrico 2013/7/28 - 11:04
En la frontera
Dall'album "Enlaces" [1987]
A volte è citata come "Sujétenme el corazón". Fa parte della colonna sonora di "Acta general de Chile" del regista cileno Miguél Littín (1986)
Testo trovato su Cancioneros.com.
A volte è citata come "Sujétenme el corazón". Fa parte della colonna sonora di "Acta general de Chile" del regista cileno Miguél Littín (1986)
Testo trovato su Cancioneros.com.
No perdimos la razón, no perdimos la memoria,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Maria Cristina Costantini 2013/7/27 - 17:24
Difendi l'allegria
Difendi l'allegria. A Genova, soprattutto dai comici. Piazza Carlo Giuliani, 20 luglio 2013.
Riccardo Venturi 2013/7/27 - 14:00
Anni di frontiera
Beh, definirla 'pressoché sconosciuta' mi pare un azzardo: fa parte di un album molto importante della loro storia post-Augusto. 'Una storia da Raccontare' è conosciuto e diffuso, e così tutti i pezzi ivi contenuti.
che non venga proposta di frequente ai concerti me ne dispiace, perché merita assai, ma ciò non significa che sia 'sconosciuta' o pressoché tale.
Spero che la propongano un pò di più, con maggiore frequenza nelle loro esibizioni dal vivo. Ha un messaggio bellissimo da trasmettere, quello contro il potere, che personalmente considero una vera perversione della mente. Diffondere l'idea, vera, della pericolosità del potere, è quanto di più utile possa farsi in questo tempo di idolatria della potenza e della falsa virilità.
Basti pensare anche al sempre più intenso diffondersi delle ideologie di estrema destra, falsamente virili e che esibiscono i 'segni del potere', fatto di violenza e sopraffazione.
che non venga proposta di frequente ai concerti me ne dispiace, perché merita assai, ma ciò non significa che sia 'sconosciuta' o pressoché tale.
Spero che la propongano un pò di più, con maggiore frequenza nelle loro esibizioni dal vivo. Ha un messaggio bellissimo da trasmettere, quello contro il potere, che personalmente considero una vera perversione della mente. Diffondere l'idea, vera, della pericolosità del potere, è quanto di più utile possa farsi in questo tempo di idolatria della potenza e della falsa virilità.
Basti pensare anche al sempre più intenso diffondersi delle ideologie di estrema destra, falsamente virili e che esibiscono i 'segni del potere', fatto di violenza e sopraffazione.
Alessandro Carènzan 2013/7/27 - 11:39
Morto sul selciato
Addio a Guido Sacerdoti, prof della Fondazione Carlo Levi
dal Corriere del Mezzogiorno, 25 luglio 2013
NAPOLI - Si è spento questa notte nell’Ospedale Monaldi il professore Guido Sacerdoti, figura notissima e stimata nel mondo medico e artistico, presidente della Fondazione Carlo Levi dedicata al pittore-scrittore, fratello della madre. È stata una complicazione post-operatoria di un intervento chirurgico a stroncarne la vita iniziata nel 1945.
LA STORIA - Guido fu il primo bambino ebreo nato a Napoli dopo la guerra, la notizia non si sa come si sparse fra i rabbini-medici della flotta alleata di stanza nel golfo, che vollero festeggiare l’evento portando ai genitori Dino e Lelle doni in quell’epoca magnifici come farina bianca, cioccolata, zucchero. Carlo Levi dedicò “al nipote napoletano” ben tre ritratti. Nel Partito comunista fin da giovane età, a lungo professore incaricato di Allergologia... (Continues)
dal Corriere del Mezzogiorno, 25 luglio 2013
NAPOLI - Si è spento questa notte nell’Ospedale Monaldi il professore Guido Sacerdoti, figura notissima e stimata nel mondo medico e artistico, presidente della Fondazione Carlo Levi dedicata al pittore-scrittore, fratello della madre. È stata una complicazione post-operatoria di un intervento chirurgico a stroncarne la vita iniziata nel 1945.
LA STORIA - Guido fu il primo bambino ebreo nato a Napoli dopo la guerra, la notizia non si sa come si sparse fra i rabbini-medici della flotta alleata di stanza nel golfo, che vollero festeggiare l’evento portando ai genitori Dino e Lelle doni in quell’epoca magnifici come farina bianca, cioccolata, zucchero. Carlo Levi dedicò “al nipote napoletano” ben tre ritratti. Nel Partito comunista fin da giovane età, a lungo professore incaricato di Allergologia... (Continues)
2013/7/27 - 10:02
Ius primae noctis
Scusate eventuali imprecisioni nel testo, ma tutti lo sappiamo come è difficile andare all'orecchio...però il video... grandioso. E poi, non riesco scrivere le parti in belorusso, ma indovino che corrispondono al testo polacco. Un aiuto è benvenuto.
Ojczym mój w domu nie był,
(Continues)
(Continues)
Contributed by krzyś 2013/7/27 - 00:51
L'uomo che piantava alberi
La même video en français... par Philippe Noiret...
http://www.youtube.com/watch?v=iwU85WUZPqk
Bien cordial
Lucien Lane
http://www.youtube.com/watch?v=iwU85WUZPqk
Bien cordial
Lucien Lane
Lucien Lane 2013/7/26 - 20:49
Story Of Isaac
cantata da Maciej Zembaty.
La canzone fa parte del box "35 X Leonard Cohen".
Venne anche eseguita nello spettacolo televisivo del 1978 "Pieśni miłości i nienawiści" ("Songs of love and hate") nella regia di Tomasz Zygadło con la scenaggiatura di Maciej Zembaty e Maciej Karpiński che tradussero le canzoni.
Le poesie di Leonard Cohen sono recitate da Roman Wilhelmi.
Hanno partecipato:
Elżbieta Adamiak
Teresa Haremza
Jacek Bednarek
Waldemar Chyliński
Jan Kanty Pawluśkiewicz
Andrzej Poniedzielski
Maciej Zembaty
Gruppo Maanam cioè:
Kora Jackowska
Marek Jackowski
John Porter
e gli amici
https://www.youtube.com/watch?v=TFRm11NDQgg
https://www.youtube.com/watch?v=LpdWbwSH7aI
visto che precedente filmato della versione originale non è più reperibile propongo uno nuovo
https://www.youtube.com/watch?v=LpdWbwSH7aI
La canzone fa parte del box "35 X Leonard Cohen".
Venne anche eseguita nello spettacolo televisivo del 1978 "Pieśni miłości i nienawiści" ("Songs of love and hate") nella regia di Tomasz Zygadło con la scenaggiatura di Maciej Zembaty e Maciej Karpiński che tradussero le canzoni.
Le poesie di Leonard Cohen sono recitate da Roman Wilhelmi.
Hanno partecipato:
Elżbieta Adamiak
Teresa Haremza
Jacek Bednarek
Waldemar Chyliński
Jan Kanty Pawluśkiewicz
Andrzej Poniedzielski
Maciej Zembaty
Gruppo Maanam cioè:
Kora Jackowska
Marek Jackowski
John Porter
e gli amici
https://www.youtube.com/watch?v=TFRm11NDQgg
https://www.youtube.com/watch?v=LpdWbwSH7aI
visto che precedente filmato della versione originale non è più reperibile propongo uno nuovo
https://www.youtube.com/watch?v=LpdWbwSH7aI
OPOWIADANIE IZAAKA
(Continues)
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2013/7/26 - 20:14
Богородица, Путина прогони
cari spagnoli per favore protestate insieme agli altri paesi contro politica di Putin е per le liberta delle Pussy Riot Nadya Tolokonnikova i Marya Alyokhina
lolita vinnikova 2013/7/26 - 14:36
A Conscientious Objector Lament
[1917?]
Scritta da Davy Burnaby e Gitz Rice
Testo in due versioni parzialmente differenti trovate qui e qui.
Interpretata da Alfred Lester (1872-1925), cabarettista inglese piuttosto noto nell’avanspettacolo durante gli anni a cavallo della Grande Guerra, nella rivista musicale intitolata “Round The Map, a Musical Globe Trot”.
Nella raccolta intitolata “Oh! It's A Lovely War (Vol 2) – Songs and Sketches of the Great War 1914-1918”
Sicuramente gli autori di questa canzone (Gitz Rice, in particolare, era un ufficiale con il compito di organizzare spettacoli di intrattenimento per le truppe) intendevano proporre una parodia di chi si rifiutava di combattere (si veda l’insistenza sull’effeminatezza e la suggerita omosessualità), ma resta il fatto che nelle trincee fu cantata con gusto e con sincerità dai soldati inglesi che mettevano l’accento sul verso “in trincea spediteci... (Continues)
Scritta da Davy Burnaby e Gitz Rice
Testo in due versioni parzialmente differenti trovate qui e qui.
Interpretata da Alfred Lester (1872-1925), cabarettista inglese piuttosto noto nell’avanspettacolo durante gli anni a cavallo della Grande Guerra, nella rivista musicale intitolata “Round The Map, a Musical Globe Trot”.
Nella raccolta intitolata “Oh! It's A Lovely War (Vol 2) – Songs and Sketches of the Great War 1914-1918”
Sicuramente gli autori di questa canzone (Gitz Rice, in particolare, era un ufficiale con il compito di organizzare spettacoli di intrattenimento per le truppe) intendevano proporre una parodia di chi si rifiutava di combattere (si veda l’insistenza sull’effeminatezza e la suggerita omosessualità), ma resta il fatto che nelle trincee fu cantata con gusto e con sincerità dai soldati inglesi che mettevano l’accento sul verso “in trincea spediteci... (Continues)
Perhaps you wonder what I am,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/7/26 - 13:44
Song Itineraries:
World War I (1914-1918)
The Manchester Rambler
[1932]
Una delle prime canzoni di MacColl, presente in diverse raccolte come, per esempio, “The World Of Ewan MacColl and Peggy Seeger, Vol.1” del 1970.
Testo trovato su Mudcat Café
Nei primi decenni del secolo scorso, nel Regno Unito era vietato agli escursionisti di attraversare i terreni in aperta campagna. Di fatto ciò impediva a chicchessia di visitare a piedi alcuni dei posti più belli del paese. Nel 1932 la Ramblers' Association, la più grande associazione escursionistica inglese, lanciò una campagna di disobbedienza civile affinchè fosse finalmente affermata la libertà degli individui di muoversi liberamente a piedi sul territorio nazionale.
Il 24 aprile 1932, guidati dal loro leader Benny Rothman, attivista politico e conservazionista, 3.000 Ramblers attuarono un “mass trespass”, un’irruzione di massa nella zona del Peak District, oggi parco nazionale, nel Derbyshire... (Continues)
Una delle prime canzoni di MacColl, presente in diverse raccolte come, per esempio, “The World Of Ewan MacColl and Peggy Seeger, Vol.1” del 1970.
Testo trovato su Mudcat Café
Nei primi decenni del secolo scorso, nel Regno Unito era vietato agli escursionisti di attraversare i terreni in aperta campagna. Di fatto ciò impediva a chicchessia di visitare a piedi alcuni dei posti più belli del paese. Nel 1932 la Ramblers' Association, la più grande associazione escursionistica inglese, lanciò una campagna di disobbedienza civile affinchè fosse finalmente affermata la libertà degli individui di muoversi liberamente a piedi sul territorio nazionale.
Il 24 aprile 1932, guidati dal loro leader Benny Rothman, attivista politico e conservazionista, 3.000 Ramblers attuarono un “mass trespass”, un’irruzione di massa nella zona del Peak District, oggi parco nazionale, nel Derbyshire... (Continues)
I've been over Snowdon, I've slept upon Crowden
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/7/26 - 11:44
In the War
(2011)
Album: "Up In The Sky"
Simri mi spiega – forse lanciando una critica ai testi non costruttivi, ripetitivi, vuoti – che nel comporre le loro canzoni prestano estrema cura alla scelta delle parole: «Non sono solo un “blablabla” di parole, ma esprimono realmente i loro principi fondamentali quali, fra i tanti, il rispetto per la natura e per gli altri». Basti ascoltare “In the war”, monito non paternalistico ma molto bello contro la guerra e contro i crimini di guerra.
Azionata dal potere, la guerra è un motore di cui non ci possiamo liberare. Sono loro stessi ad ammetterlo, nella persona di Esra, il batterista: «La guerra è uno stato endemico della natura umana, ci appartiene». Burattinai sono i governatori, burattini centomila soldati che non sanno cosa cercare e finiscono per spararsi da soli.
Marilù Oliva, Carmilla online
Album: "Up In The Sky"
Simri mi spiega – forse lanciando una critica ai testi non costruttivi, ripetitivi, vuoti – che nel comporre le loro canzoni prestano estrema cura alla scelta delle parole: «Non sono solo un “blablabla” di parole, ma esprimono realmente i loro principi fondamentali quali, fra i tanti, il rispetto per la natura e per gli altri». Basti ascoltare “In the war”, monito non paternalistico ma molto bello contro la guerra e contro i crimini di guerra.
Azionata dal potere, la guerra è un motore di cui non ci possiamo liberare. Sono loro stessi ad ammetterlo, nella persona di Esra, il batterista: «La guerra è uno stato endemico della natura umana, ci appartiene». Burattinai sono i governatori, burattini centomila soldati che non sanno cosa cercare e finiscono per spararsi da soli.
Marilù Oliva, Carmilla online
A king of foreign country heard some rumours in the night
(Continues)
(Continues)
2013/7/26 - 11:26
Dirty Old Town
Bene, Riccardo, grazie. Correzioni puntuali.
Anch'io avevo pensato al titolo di Servat ma poi ho tradotto con "lurida", una via di mezzo.
Comunque per me va benissimo se modifichi titolo e versi in "Vecchia città di merda"...
Ciao!
Anch'io avevo pensato al titolo di Servat ma poi ho tradotto con "lurida", una via di mezzo.
Comunque per me va benissimo se modifichi titolo e versi in "Vecchia città di merda"...
Ciao!
Bernart 2013/7/26 - 08:39
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