Elio e le Storie Tese: Dannati Forever
Version française - DAMNATION ÉTERNELLE - Marco Valdo M.I. – 2013
Chanson italienne - Dannati Forever – Elio e le Storie Tese – 2013
Ceux qui connaissent la chanson française de langue belge sentiront passer le souffle de Sttellla et se demanderont si de fait, Torremolinos ne serait la plus vivante représentation de l'enfer ou l'inverse.
« On ira tous, tous, tous à Torremolinos
Tous, tous, tous à Torremolinos
Tous, tous, tous à Torremolinos
Tous, tous, tous à Torremolinos
Pour moi Torremolinos, c'est le paradis
Je crois bien que je vais mourir ici
Et quand je serai mort, je veux qu'on m'enterre
À Torremolinos, son cimetière »
et pour la chanson française d'origine occitane, le « y a pas, y a pas » emprunté à Boby Lapointe, du moins, pour l'inspiration :
« Eh! Toto y a t'il ton papa ?
L'est pas là papa
Eh! Toto y a t'il ta maman ?
L'est pas là ta maman !
Et Toto y a t'il ton pépé ?
L'est pas là pépé !
Eh Toto y a t'il ta mémé ?
Y'a pas Y'a pas
Eh... (continuer)
Ceux qui connaissent la chanson française de langue belge sentiront passer le souffle de Sttellla et se demanderont si de fait, Torremolinos ne serait la plus vivante représentation de l'enfer ou l'inverse.
« On ira tous, tous, tous à Torremolinos
Tous, tous, tous à Torremolinos
Tous, tous, tous à Torremolinos
Tous, tous, tous à Torremolinos
Pour moi Torremolinos, c'est le paradis
Je crois bien que je vais mourir ici
Et quand je serai mort, je veux qu'on m'enterre
À Torremolinos, son cimetière »
et pour la chanson française d'origine occitane, le « y a pas, y a pas » emprunté à Boby Lapointe, du moins, pour l'inspiration :
« Eh! Toto y a t'il ton papa ?
L'est pas là papa
Eh! Toto y a t'il ta maman ?
L'est pas là ta maman !
Et Toto y a t'il ton pépé ?
L'est pas là pépé !
Eh Toto y a t'il ta mémé ?
Y'a pas Y'a pas
Eh... (continuer)
DAMNATION ÉTERNELLE
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 14/7/2013 - 22:17
In verità
2013
Ali di libertà
IN VERITA' - «È una canzone per chi è nel mondo ma in qualche modo non si sente del mondo – racconta il “solitario menestrello di strada” – È una canzone forte quanto il desiderio di difendere la propria "libertà senza compromesso". Forte nel difendere quella che puoi chiamare "innocenza col coltello tra i denti". Forte nel desiderio di rialzarsi quando si cade. Forte nel non voler perdere la strada in cui si è creduto e si crede. Forte nel chiaroscuro dell'uso della voce. Forte di blues, di rock, di parlato e di gridato. Forte nelle strofe che scandiscono il cammino. Forte nell'inciso che volutamente non ha un testo. Proprio per essere subito condiviso e cantato».
Ali di libertà
IN VERITA' - «È una canzone per chi è nel mondo ma in qualche modo non si sente del mondo – racconta il “solitario menestrello di strada” – È una canzone forte quanto il desiderio di difendere la propria "libertà senza compromesso". Forte nel difendere quella che puoi chiamare "innocenza col coltello tra i denti". Forte nel desiderio di rialzarsi quando si cade. Forte nel non voler perdere la strada in cui si è creduto e si crede. Forte nel chiaroscuro dell'uso della voce. Forte di blues, di rock, di parlato e di gridato. Forte nelle strofe che scandiscono il cammino. Forte nell'inciso che volutamente non ha un testo. Proprio per essere subito condiviso e cantato».
In verità sono figlio del mondo, di questo mondo che non mi avrà mai
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 14/7/2013 - 17:18
Alla fiera der Tufello
Questa canzone m'è venuta in mente oggi, forse dovrebbe andare tra le Extra, ma è la mia personale "Istant song". E' una canzone demenziale che parla della violenza urbana e che inserisco a stigmatizzare un evento capitato a Roma qualche giorno fa. Un'omicidio in seguito a una lite per questioni di traffico. E visto che nella vita sono un medico e lavoro sulle ambulanze del 118 anche quello che ne è seguito: l'aggressione al personale dell'ambulanza che stava solamente svolgendo il suo mestiere.
Omicidio a San Basilio: un morto e un ferito
dopo una lite per il traffico. Arrestato vigilante
Ancora un omicidio nella capitale. La vittima, Maurizio Alletto di 32 anni, dopo un litigio ha accoltellato al volto un ragazzo che era in auto con il padre, guardia giurata di 53 anni, che ha reagito sparando. All'arrivo dell'ambulanza, gli operatori sono stati picchiati dalla folla. All'autista è... (continuer)
Omicidio a San Basilio: un morto e un ferito
dopo una lite per il traffico. Arrestato vigilante
Ancora un omicidio nella capitale. La vittima, Maurizio Alletto di 32 anni, dopo un litigio ha accoltellato al volto un ragazzo che era in auto con il padre, guardia giurata di 53 anni, che ha reagito sparando. All'arrivo dell'ambulanza, gli operatori sono stati picchiati dalla folla. All'autista è... (continuer)
Alla fiera der Tufello pe' du' scudi,
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 13/7/2013 - 22:48
Mistycanza
2012
Orchestralunata
Con la partecipazione di Simone Cristicchi
Testo e musica di Gregori (Banda Bassotti), Travarelli, Di Vozzo
Orchestralunata
Con la partecipazione di Simone Cristicchi
Testo e musica di Gregori (Banda Bassotti), Travarelli, Di Vozzo
Tokio, Tijuana, Berlino, Addis Abeba
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 13/7/2013 - 15:01
Kebab a Rebibbia
Testa di pipistrello cieco sbattuto contro le pareti
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 13/7/2013 - 14:57
Parcours:
Des prisons du monde
Gracias por ser amigo de Bush
Te reís del que te carga
(continuer)
(continuer)
envoyé par Las manos de Obama 13/7/2013 - 00:06
Pilipino rock
Chanson italienne - Pilipino lock - Elio e le Stolie Tese – 2003
Une pauvre émigrée philippine (c'est vrai que dans la version italienne, c'est un émigré... et après tout, rien n'empêche de changer de genre), après des années de travail au noir et d'exploitation subséquente se décide (enfin!) à se défendre par voie d'avocat et à récupérer ses salaires impayés, d'abandonner ce patron sans scrupules (ils le sont souvent... surtout, vis-à-vis des travailleurs clandestins) et de retourner chez elle... aux Philippines, sans doute ouvrir un salon de coiffure... car tel est son rêve.
Tout cela est fort bien dit à un détail près... l'impossibilité pour les gens d'Asie du Sud-Est de prononcer les « r » et à les remplacer – la plupart du temps – par un son qui se rapproche du « l »... et semble-t-il le « ph », son « f » par un son plus proche du « p ». D'où le titre de « Pilippine lock ».
Enfin, bonne chance pour déchiffrer la version française de mon ami Marco Valdo M.I.; j'en ai le poil tout gris.
Lucien Lane
Une pauvre émigrée philippine (c'est vrai que dans la version italienne, c'est un émigré... et après tout, rien n'empêche de changer de genre), après des années de travail au noir et d'exploitation subséquente se décide (enfin!) à se défendre par voie d'avocat et à récupérer ses salaires impayés, d'abandonner ce patron sans scrupules (ils le sont souvent... surtout, vis-à-vis des travailleurs clandestins) et de retourner chez elle... aux Philippines, sans doute ouvrir un salon de coiffure... car tel est son rêve.
Tout cela est fort bien dit à un détail près... l'impossibilité pour les gens d'Asie du Sud-Est de prononcer les « r » et à les remplacer – la plupart du temps – par un son qui se rapproche du « l »... et semble-t-il le « ph », son « f » par un son plus proche du « p ». D'où le titre de « Pilippine lock ».
Enfin, bonne chance pour déchiffrer la version française de mon ami Marco Valdo M.I.; j'en ai le poil tout gris.
Lucien Lane
PILIPPINE LOCK
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 12/7/2013 - 20:49
There Will Be Trouble In Town (Ci saranno guai)
11 luglio 1998 - 11 luglio 2013
“Ci vogliono morti
perché siamo i loro nemici
e non sanno che farsene di noi
perché non siamo i loro schiavi”
Maria Soledad Rosas (Sole) – Buenos Aires, 23 maggio 1974 – Bene Vagienna, 11 luglio 1998 – suicidata dallo stato.
Da : Notav.info
“Ci vogliono morti
perché siamo i loro nemici
e non sanno che farsene di noi
perché non siamo i loro schiavi”
Maria Soledad Rosas (Sole) – Buenos Aires, 23 maggio 1974 – Bene Vagienna, 11 luglio 1998 – suicidata dallo stato.
Da : Notav.info
adriana 11/7/2013 - 14:47
Ballad of Yvonne Johnson
[2003]
Parole e musica di Eliza Gilkyson
Nell’album intitolato “Land Of Milk And Honey”
Una canzone che racconta la storia di Yvonne Johnson, americana mezzosangue nativo, una storia di sofferenza e di abusi fin dalla più tenera infanzia. Affetta da una labioschisi mai curata, cresciuta in una famiglia dove i genitori, un’indiana Cree e un marine bianco, erano dediti a droghe ed alcolici, subì violenze sessuali fin dall’età di tre anni ad opera – se ho capito bene – di due dei suoi fratelli o fratellastri. L’unico fratello che la proteggeva e le voleva bene fu ucciso dalla polizia. Messa su una famiglia, sempre in condizioni precarie e disastrate, nel 1989 la Johnson, insieme ad altre tre persone, uccise un pedofilo che lei riteneva insidiasse i suoi figli… Fu condannata all’ergastolo. In prigione scrisse le sue memorie che, con l’aiuto del giornalista e scrittore Rudy Wiebe,... (continuer)
Parole e musica di Eliza Gilkyson
Nell’album intitolato “Land Of Milk And Honey”
Una canzone che racconta la storia di Yvonne Johnson, americana mezzosangue nativo, una storia di sofferenza e di abusi fin dalla più tenera infanzia. Affetta da una labioschisi mai curata, cresciuta in una famiglia dove i genitori, un’indiana Cree e un marine bianco, erano dediti a droghe ed alcolici, subì violenze sessuali fin dall’età di tre anni ad opera – se ho capito bene – di due dei suoi fratelli o fratellastri. L’unico fratello che la proteggeva e le voleva bene fu ucciso dalla polizia. Messa su una famiglia, sempre in condizioni precarie e disastrate, nel 1989 la Johnson, insieme ad altre tre persone, uccise un pedofilo che lei riteneva insidiasse i suoi figli… Fu condannata all’ergastolo. In prigione scrisse le sue memorie che, con l’aiuto del giornalista e scrittore Rudy Wiebe,... (continuer)
My name is Yvonne Johnson, my native blood is Cree
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 11/7/2013 - 13:23
Black Spartacus Heart Attack Machine
[2011]
Canzone che apre l’album intitolato “World Wide Rebel Songs”
Canzone che apre l’album intitolato “World Wide Rebel Songs”
History's not made
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 11/7/2013 - 10:59
Un matto [Dietro ogni scemo c'è un villaggio]
La proposta di togliere questa canzone dagli "Extra" e di riportarla al suo autore nel percorso "I lager dei matti: la guerra dei manicomi" viene accolta, con un leggero ritardo di quattro anni e mezzo. Ma tutti sanno che questo sito ha dei tempi tutti suoi; c'è lo "slow food" e anche lo "slow web"...
CCG/AWS Staff 11/7/2013 - 10:56
Man of God
krzyś, eccoti accontentato...
Si tratta chiaramente di una canzone dedicata alla dinastia dei Bush ("The Cowboy... Fortunate son he was doubly blessed...")
Si tratta chiaramente di una canzone dedicata alla dinastia dei Bush ("The Cowboy... Fortunate son he was doubly blessed...")
UOMO DI DIO
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 11/7/2013 - 10:16
The Economy Is Suffering, Let It Die
[2009]
Nell’album intitolato “The People or the Gun”
Nell’album intitolato “The People or the Gun”
I've seen a lot of rip-offs in my life.
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 11/7/2013 - 09:27
Birgit Treuhand, liquidator
Birgit Treuhand, liquidator
Canzone française – Birgit Treuhand, liquidator – Marco Valdo M.I. – 2013
Histoires d'Allemagne 93
An de Grass 94
Au travers du kaléidoscope de Günter Grass : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 – l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.
Cette Histoire d'Allemagne, comme toutes les précédentes, est en fait la transposition d'un récit en chanson et comme pour chacune des précédentes, on entend un narrateur particulier ; en l'occurrence, une narratrice qui débite un monologue autojustificateur. C'est une sorte de lamentation dans laquelle elle tente de justifier le retentissant échec de l’Exposition universelle de Hanovre dont elle était le Commissaire général et le massacre économique qu'elle a mené en dirigeant la Treuhand jusqu'à sa fin en décembre... (continuer)
Canzone française – Birgit Treuhand, liquidator – Marco Valdo M.I. – 2013
Histoires d'Allemagne 93
An de Grass 94
Au travers du kaléidoscope de Günter Grass : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 – l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.
Cette Histoire d'Allemagne, comme toutes les précédentes, est en fait la transposition d'un récit en chanson et comme pour chacune des précédentes, on entend un narrateur particulier ; en l'occurrence, une narratrice qui débite un monologue autojustificateur. C'est une sorte de lamentation dans laquelle elle tente de justifier le retentissant échec de l’Exposition universelle de Hanovre dont elle était le Commissaire général et le massacre économique qu'elle a mené en dirigeant la Treuhand jusqu'à sa fin en décembre... (continuer)
J'ai beau être une femme
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 10/7/2013 - 23:42
Canzone per Ion
Tratto da una scheda del programma RAI "Chi l'ha visto?":
MIHAI ISTOC
Mihai Istoc
Sesso: M
Età: 45 (al momento della scomparsa)
Nazionalità: Rumena
Corporatura: esile
Statura: 170
Occhi: azzurri
Capelli: castani
Abbigliamento: Jeans e maglietta
Scomparso da: Torino
Data della scomparsa: 08/06/2009
Data pubblicazione: 12/02/2010
Di Mihai Istoc non si hanno notizie dall’8 giugno del 2009. Romeno, si era trasferito in Italia, a Torino, da alcuni anni, lasciando moglie e figlie nel suo paese. A Torino vive anche il fratello che ha sporto la denuncia di scomparsa. Nel capoluogo piemontese Mihai Istoc lavora come muratore. Abita con alcuni connazionali i quali hanno confermato alla polizia che quel giorno, come tutte le mattine, si era alzato molto presto per recarsi al lavoro, dopodiché non è più rientrato.
10 luglio 2013, da La Repubblica:
Identificato dopo 4 anni muratore morto... (continuer)
MIHAI ISTOC
Mihai Istoc
Sesso: M
Età: 45 (al momento della scomparsa)
Nazionalità: Rumena
Corporatura: esile
Statura: 170
Occhi: azzurri
Capelli: castani
Abbigliamento: Jeans e maglietta
Scomparso da: Torino
Data della scomparsa: 08/06/2009
Data pubblicazione: 12/02/2010
Di Mihai Istoc non si hanno notizie dall’8 giugno del 2009. Romeno, si era trasferito in Italia, a Torino, da alcuni anni, lasciando moglie e figlie nel suo paese. A Torino vive anche il fratello che ha sporto la denuncia di scomparsa. Nel capoluogo piemontese Mihai Istoc lavora come muratore. Abita con alcuni connazionali i quali hanno confermato alla polizia che quel giorno, come tutte le mattine, si era alzato molto presto per recarsi al lavoro, dopodiché non è più rientrato.
10 luglio 2013, da La Repubblica:
Identificato dopo 4 anni muratore morto... (continuer)
Bernart 10/7/2013 - 22:44
Osposidda
este ora de cumbattere pro sa nostra libertade de sa ignoranza e da sa malapedde !!!
10/7/2013 - 19:59
Dis à ton fils
Dis à ton fils
Chanson française – Dis à ton fils – Marianne Mille et Maurice Dulac – 1972
Paroles: Boris Bergmann, arrangement d'après un air traditionnel: Anne-Marie Garcia
Regarde, Lucien l'âne mon ami, une chanson où il est question d'un mulet... Ce compagnon de toutes les infortunes, ce transporteur à tout faire... Ce « somaro », tout comme toi... et moi. Dans les Andes, car l'histoire que raconte cette chanson se déroule dans les Andes, dans les montagnes de cette Amérique latine écrasée et exploitée... D'abord, par les envahisseurs venus d'Ibérie... Puis, malgré ses tentatives de libération, à nouveau mise sous la coupe par son grand voisin du Nord. Et l'affaire n'est pas finie... Mais c'était là plutôt le sujet d'une autre chanson de Marianne Mille et Maurice Dulac, que je t'ai présentée l'autre jour et qui s'intitule « Libertad » .
Je me souviens très bien de Libertad... Une... (continuer)
Chanson française – Dis à ton fils – Marianne Mille et Maurice Dulac – 1972
Paroles: Boris Bergmann, arrangement d'après un air traditionnel: Anne-Marie Garcia
Regarde, Lucien l'âne mon ami, une chanson où il est question d'un mulet... Ce compagnon de toutes les infortunes, ce transporteur à tout faire... Ce « somaro », tout comme toi... et moi. Dans les Andes, car l'histoire que raconte cette chanson se déroule dans les Andes, dans les montagnes de cette Amérique latine écrasée et exploitée... D'abord, par les envahisseurs venus d'Ibérie... Puis, malgré ses tentatives de libération, à nouveau mise sous la coupe par son grand voisin du Nord. Et l'affaire n'est pas finie... Mais c'était là plutôt le sujet d'une autre chanson de Marianne Mille et Maurice Dulac, que je t'ai présentée l'autre jour et qui s'intitule « Libertad » .
Je me souviens très bien de Libertad... Une... (continuer)
Dis à ton fils qu'il doit rentrer
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 10/7/2013 - 16:31
On the Battlefront
[1984]
Nell’album intitolato “Like This”
Una vecchia CCG/AWS da un gruppo power pop costituitosi alla fine degli anni 70 e che solo recentemente, dopo quasi 30 anni, è tornato alla ribalta con un singolo, “Revolution of the Mind”, diventato subito una call-to-action per l’Occupy (We the 99) Movement.
Nell’album intitolato “Like This”
Una vecchia CCG/AWS da un gruppo power pop costituitosi alla fine degli anni 70 e che solo recentemente, dopo quasi 30 anni, è tornato alla ribalta con un singolo, “Revolution of the Mind”, diventato subito una call-to-action per l’Occupy (We the 99) Movement.
Heard a cry from the battlefront
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 10/7/2013 - 14:22
Luglio
[2012]
Album : Il guscio
Album : Il guscio
Calpesterò il tuo diritto a respirare,
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 10/7/2013 - 13:46
Parcours:
Gênes - G8
I Get By
[2011]
Scritta da Erik Schrody (Everlast) e Zach Sciacca
Nell’album intitolato “Songs of the Ungrateful Living”
Un pezzo che è diventato un inno non ufficiale dell’Occupy Movement.
Scritta da Erik Schrody (Everlast) e Zach Sciacca
Nell’album intitolato “Songs of the Ungrateful Living”
Un pezzo che è diventato un inno non ufficiale dell’Occupy Movement.
Government man keep calling my house
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 10/7/2013 - 11:59
Ballad of Rush Limbaugh
[2012]
Parole e musica di Nona Hendryx
Dall’album intitolato “Mutatis Mutandis”, un atto d’accusa contro il conservatorismo americano, Tea Party in testa, contro la cupidigia delle corporation, contro la violenza nela comunità afroamericana, contro la guerra per il controllo delle risorse petrolifere…
Hai capito la “vecchia” Nona Hendryx… mica solo Labelle, “Lady Marmalade” e disco music!
Canzone che fa il paio con Greatest Man in America dei Moxy Früvous. Il “Più Glande Uomo d’America”, con un ingaggio che nel 2008 sfiorva i 400 milioni di dollari, è Rush Limbaugh, conduttore radiofonico e commentatore politico ultra-conservatore e cristiano fondamentalista famoso per le sue posizioni fasciste, sessiste, razziste, guerrafondaie e pro pena capitale. Sul personaggio si veda l’intro alla canzone citata.
Parole e musica di Nona Hendryx
Dall’album intitolato “Mutatis Mutandis”, un atto d’accusa contro il conservatorismo americano, Tea Party in testa, contro la cupidigia delle corporation, contro la violenza nela comunità afroamericana, contro la guerra per il controllo delle risorse petrolifere…
Hai capito la “vecchia” Nona Hendryx… mica solo Labelle, “Lady Marmalade” e disco music!
Canzone che fa il paio con Greatest Man in America dei Moxy Früvous. Il “Più Glande Uomo d’America”, con un ingaggio che nel 2008 sfiorva i 400 milioni di dollari, è Rush Limbaugh, conduttore radiofonico e commentatore politico ultra-conservatore e cristiano fondamentalista famoso per le sue posizioni fasciste, sessiste, razziste, guerrafondaie e pro pena capitale. Sul personaggio si veda l’intro alla canzone citata.
The man on the radio can hardly catch his breath
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 10/7/2013 - 11:38
Libertad
[1970]
Maurice Dulac – Marianne Mille
Texte : Boris Bergman
Il y a 26 chansons dans les Chansons Contre la Guerre (CCG) où dans le titre, apparaît le mot « Libertad », dit Lucien l'âne. Comme il y avait avant que tu n'y ajoutes « Ma liberté » de Georges Moustaki, 26 chansons en langue française où dans le titre, apparaissait le mot « liberté ». Tu avoueras que pour une coïncidence, c'est une coïncidence...
En effet, Lucien l'âne mon ami, c'est une coïncidence et d'autant plus que j'ai l'intention de te faire connaître une chanson dont le titre est tout simplement « Libertad ». J'en suis d'autant plus ravi que c'est une chanson que j'avais un peu perdue de vue, mais qui restait bien vivante dans ma mémoire comme certain grand soleil... d'Amérique latine. Une chanson qui évoque les sempiternelles luttes des paysans amérindiens contre la colonisation et la post-colonisation étazunienne :
« Les... (continuer)
Maurice Dulac – Marianne Mille
Texte : Boris Bergman
Il y a 26 chansons dans les Chansons Contre la Guerre (CCG) où dans le titre, apparaît le mot « Libertad », dit Lucien l'âne. Comme il y avait avant que tu n'y ajoutes « Ma liberté » de Georges Moustaki, 26 chansons en langue française où dans le titre, apparaissait le mot « liberté ». Tu avoueras que pour une coïncidence, c'est une coïncidence...
En effet, Lucien l'âne mon ami, c'est une coïncidence et d'autant plus que j'ai l'intention de te faire connaître une chanson dont le titre est tout simplement « Libertad ». J'en suis d'autant plus ravi que c'est une chanson que j'avais un peu perdue de vue, mais qui restait bien vivante dans ma mémoire comme certain grand soleil... d'Amérique latine. Une chanson qui évoque les sempiternelles luttes des paysans amérindiens contre la colonisation et la post-colonisation étazunienne :
« Les... (continuer)
Lui:
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 9/7/2013 - 23:42
Άρνηση [Στο περιγιάλι το κρυφό]
Den hemliga stranden: La versione svedese di Lars Forssell [1974] cantata da Sven-Bertil Taube e Arja Saijonmaa (1980)
DEN HEMLIGA STRANDEN
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 9/7/2013 - 23:41
De profundis Hitleribus
Maurice Dulac version récente - on reviendra sur le même chanteur à propos d'autres chansons d'un autre genre, plus habituel dans les Chansons contre la Guerre.
Un "De Profundis" en direct du Théâtre de l'Ogresse... Tout un programme.
Cordial
Lucien Lane
Un "De Profundis" en direct du Théâtre de l'Ogresse... Tout un programme.
Cordial
Lucien Lane
Lucien Lane 9/7/2013 - 22:53
Sex Is Not the Enemy
(2005)
Album: Bleed Like Me
"The real obscenity is war, not sex" (Lenny Bruce)
"This is a party song on the surface, but it’s actually dealing with my amazement at how the Bush administration in America is really reactionary and clamping down on gay rights, and women’s reproductive rights and civil liberties in general.
I thought it really weird that when Janet Jackson revealed her tit at the Super Bowl it was on the cover of USA Today for three days in a row and, meanwhile, there was no mention of the Iraq war. It was only focusing on Janet’s beautiful tit, which I thought was bizarre". - Shirley Manson
"Apparentemente è una canzone da festa, ma in realtà parla del mio stupore per come l'amministrazione Bush sia incredibilmente reazionaria e repressiva sui diritti dei gay, della libertà delle donne e dei diritti civili in generale.
Ho pensato che fosse veramente assurdo quando Janet... (continuer)
Album: Bleed Like Me
"The real obscenity is war, not sex" (Lenny Bruce)
"This is a party song on the surface, but it’s actually dealing with my amazement at how the Bush administration in America is really reactionary and clamping down on gay rights, and women’s reproductive rights and civil liberties in general.
I thought it really weird that when Janet Jackson revealed her tit at the Super Bowl it was on the cover of USA Today for three days in a row and, meanwhile, there was no mention of the Iraq war. It was only focusing on Janet’s beautiful tit, which I thought was bizarre". - Shirley Manson
"Apparentemente è una canzone da festa, ma in realtà parla del mio stupore per come l'amministrazione Bush sia incredibilmente reazionaria e repressiva sui diritti dei gay, della libertà delle donne e dei diritti civili in generale.
Ho pensato che fosse veramente assurdo quando Janet... (continuer)
No evolution
(continuer)
(continuer)
9/7/2013 - 22:48
Linea gotica
ripensamento di ferretti ? Ma è sempre stato fervente credente,...
maurizio 9/7/2013 - 20:37
Yo soy Juan
"Dodici voci si alzarono furiose, e tutte erano simili. Non c'era da chiedersi ora che cosa fosse successo al viso dei maiali. Le creature di fuori guardavano dal maiale all'uomo, dall'uomo al maiale e ancora dal maiale all'uomo, ma già era loro impossibile distinguere fra i due."
Che delusione tornare a casa e scoprire che c'e' una nuova dittatura, che nel 2013 il vero rivoluzionario e' ancora quello che muore in battaglia perche' quello che la vince si trasforma in dittatore.Eppure Orwell l'ho letto da piccola...mi sembrava di aver imparato...invece mi sento come se avessi alzato il pugno e quello stesso pugno mi avesse colpito in faccia.
Che delusione tornare a casa e scoprire che c'e' una nuova dittatura, che nel 2013 il vero rivoluzionario e' ancora quello che muore in battaglia perche' quello che la vince si trasforma in dittatore.Eppure Orwell l'ho letto da piccola...mi sembrava di aver imparato...invece mi sento come se avessi alzato il pugno e quello stesso pugno mi avesse colpito in faccia.
marcia 9/7/2013 - 19:02
The Red Locusts
[2008]
Nell’album “The Graveyard Of Utopia”
Scoperta sul sito Gwerz Kiev del bretone Denez Prigent e appreso così del misconosciuto “Голодомор”, letteralmente “infliggere la morte per fame”, altrimenti noto come “Olocausto ucraino”, un genocidio possibilmente ancora più letale di quello ebraico, occorso una decina di anni prima in Ucraina per mano del regime sovietico stalinista, scoperta dunque questa ennesima terribile pagina della Storia del “secolo di sangue”, mi sono lanciato alla ricerca di canzoni che potessero arricchire il sito su questa vicenda.
Devo dire che non è stato facile, perché in Ucraina il tema è preda di gruppi nazionalisti (quando non dichiaratamente nazisti) come i Сейтар (se avete voglia andatevi a leggere la loro Голодомор, di cui in rete esiste anche un orrido abbozzo di traduzione italiana) o i Сокира Перуна, che nel loro logo hanno addirittura... (continuer)
Nell’album “The Graveyard Of Utopia”
Scoperta sul sito Gwerz Kiev del bretone Denez Prigent e appreso così del misconosciuto “Голодомор”, letteralmente “infliggere la morte per fame”, altrimenti noto come “Olocausto ucraino”, un genocidio possibilmente ancora più letale di quello ebraico, occorso una decina di anni prima in Ucraina per mano del regime sovietico stalinista, scoperta dunque questa ennesima terribile pagina della Storia del “secolo di sangue”, mi sono lanciato alla ricerca di canzoni che potessero arricchire il sito su questa vicenda.
Devo dire che non è stato facile, perché in Ucraina il tema è preda di gruppi nazionalisti (quando non dichiaratamente nazisti) come i Сейтар (se avete voglia andatevi a leggere la loro Голодомор, di cui in rete esiste anche un orrido abbozzo di traduzione italiana) o i Сокира Перуна, che nel loro logo hanno addirittura... (continuer)
The black earth of Rus' was sown with human bones
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envoyé par Bernart 9/7/2013 - 13:44
Carlo Giuliani
[2003]
Album :'Where Did We Go Wrong
Album :'Where Did We Go Wrong
As the dry soil crumbles away 'neath my toes
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envoyé par adriana 9/7/2013 - 08:30
Parcours:
Gênes - G8
Maddalena
Dalla Finestra (1984)
E' la storia di un uomo, Gigi, che sceglie di cambiare sesso, con tutto quel che ne consegue e n'è conseguito: stigmatizzazione, emarginazione, sfruttamento.
Solite dinamiche, la solita sofferenza e solitudine di chi non rinuncia ad essere se stesso e a mostrarsi per quello che è, senza recite.
Tra lo scherno della gente, definito come 'uomo a metà', respinto e 'rifiutato per sessuale ambiguità'...e alla fine via, verso la ricerca di un'impossibile libertà: il pregiudizio e lo scherno cammineranno sempre sulla sua stessa strada, percorreranno la sua stessa rotta, senza mai deviare.
E' la storia di un uomo, Gigi, che sceglie di cambiare sesso, con tutto quel che ne consegue e n'è conseguito: stigmatizzazione, emarginazione, sfruttamento.
Solite dinamiche, la solita sofferenza e solitudine di chi non rinuncia ad essere se stesso e a mostrarsi per quello che è, senza recite.
Tra lo scherno della gente, definito come 'uomo a metà', respinto e 'rifiutato per sessuale ambiguità'...e alla fine via, verso la ricerca di un'impossibile libertà: il pregiudizio e lo scherno cammineranno sempre sulla sua stessa strada, percorreranno la sua stessa rotta, senza mai deviare.
Maddalena sopra ai viali
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envoyé par Alessandro Carènzan 9/7/2013 - 04:54
Nascette mmiez’o mare
riguardo alla prima nota. scarola stà per iscarola cioè ischitana abitante di ischia. non si fa riferimento alla verdura ne ai capelli ricci.
DINA LANDI 8/7/2013 - 18:13
Eliza Gilkyson: 2153
Well their brains were quite large for their bodies
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envoyé par Bernart 8/7/2013 - 16:06
Once I Had a Home
[2010]
Parole e musica di Eliza Gilkyson
Nell’album intitolato “Roses at the End of Time”
Su questo sito ho contribuito molte canzoni sull’Olocausto, un tema che mi è molto caro forse perché anche i miei avi valdesi furono tanto perseguitati per motivi religiosi (e politici, ed economici).
Purtroppo non conosco né persone di fede ebraica né tanto meno cittadini d’Israele e non ho mai avuto modo di confrontarmi con loro su questo tema, né più in generale sulla “questione ebraica” e neppure sul conflitto arabo-israeliano e sull’altra grande “questione”, quella palestinese.
Di amici – non ebrei - ne ho sia schierati con Israele sia con i palestinesi…
Coi primi riesco a parlare di tutto tranne che degli arabi, palestinesi inclusi. Vengo sempre stoppato con i soliti argomenti: l’inevitabilità di uno Stato per gli ebrei sopravvissuti, l’aggressione degli Stati arabi, Israele... (continuer)
Parole e musica di Eliza Gilkyson
Nell’album intitolato “Roses at the End of Time”
Su questo sito ho contribuito molte canzoni sull’Olocausto, un tema che mi è molto caro forse perché anche i miei avi valdesi furono tanto perseguitati per motivi religiosi (e politici, ed economici).
Purtroppo non conosco né persone di fede ebraica né tanto meno cittadini d’Israele e non ho mai avuto modo di confrontarmi con loro su questo tema, né più in generale sulla “questione ebraica” e neppure sul conflitto arabo-israeliano e sull’altra grande “questione”, quella palestinese.
Di amici – non ebrei - ne ho sia schierati con Israele sia con i palestinesi…
Coi primi riesco a parlare di tutto tranne che degli arabi, palestinesi inclusi. Vengo sempre stoppato con i soliti argomenti: l’inevitabilità di uno Stato per gli ebrei sopravvissuti, l’aggressione degli Stati arabi, Israele... (continuer)
Once I had a home
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envoyé par Bernart 8/7/2013 - 13:42
Al centro de la injusticia (II versión)
8 luglio 2013
Per questa "seconda versione" si è tentata una traduzione ritmica in rima.
AL CENTRO DELL'INGIUSTIZIA
(continuer)
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8/7/2013 - 04:00
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