The Scariff Martyrs
From Mrs. Murphy of Tulla, Co. Clare
1976
Black Album
In alcuni album anche intitolata The Bridge at Killaloe
90 years since shooting of Scariff Martyrs
By Michael Torpey
ON September 18, 1920, during the War of Independence, there was an attack on the Scariff RIC Barracks.
Communications were cut with the other barracks in East Clare and the attack began at 10 pm. Shots were exchanged but the IRA failed to capture the building. Two policemen received slight injuries and at 3am, the attack was called off.
Severe raids by the Black and Tans and the Auxiliaries followed and many of the volunteers had to leave their homes and go on the run. They had a series of safe houses where they could rest and had developed a system of early warnings of possible raids by the authorities. One of the safe houses used was the caretaker’s quarters attached to Williamstown House on the shores of Lough... (continuer)
1976
Black Album
In alcuni album anche intitolata The Bridge at Killaloe
90 years since shooting of Scariff Martyrs
By Michael Torpey
ON September 18, 1920, during the War of Independence, there was an attack on the Scariff RIC Barracks.
Communications were cut with the other barracks in East Clare and the attack began at 10 pm. Shots were exchanged but the IRA failed to capture the building. Two policemen received slight injuries and at 3am, the attack was called off.
Severe raids by the Black and Tans and the Auxiliaries followed and many of the volunteers had to leave their homes and go on the run. They had a series of safe houses where they could rest and had developed a system of early warnings of possible raids by the authorities. One of the safe houses used was the caretaker’s quarters attached to Williamstown House on the shores of Lough... (continuer)
The dreadful news through Ireland has spread from shore to shore
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 4/5/2013 - 19:55
Parcours:
Les conflits irlandais
Troubadour
[2013]
Lyrics & Music by Jack Warshaw
A song for Pete Seeger to celebrate today his 94th birthday 4 May 2013..
Happy Birthday, Pete !
Happy Birthday, ole troubadour!
Lyrics & Music by Jack Warshaw
A song for Pete Seeger to celebrate today his 94th birthday 4 May 2013..
Happy Birthday, Pete !
Happy Birthday, ole troubadour!
One day one day
(continuer)
(continuer)
envoyé par giorgio 4/5/2013 - 09:20
La revanche des moutons
anonyme
Les loups, les loups les plus féroces,
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 4/5/2013 - 09:02
Gueule noire
Paroles :Dominique Grange
Musique : traditionel américain, adapté par Dominique Grange
Da:Chants de luttes
Musique : traditionel américain, adapté par Dominique Grange
Da:Chants de luttes
À corps perdu le mineur trime
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 4/5/2013 - 08:57
Chanson des prolétaires
anonyme
Paroles : un mineur licencié anonyme (Montceau-les-Mines)
Sur l'air de : La Marseillaise
Da:Chants de luttes
Sur l'air de : La Marseillaise
Da:Chants de luttes
Puisqu’on nous traite en mercenaires,
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 4/5/2013 - 08:52
Chanson ouvrière
anonyme
Mineurs noirs aux joues amaigries
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 4/5/2013 - 08:45
La Carmagnole des mineurs
Lefebvre
Les directeurs ont bien promis
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 4/5/2013 - 08:40
War Ensemble
Metal, Hanneman degli Slayer muore morso da un ragno
Il chitarrista degli Slayer era stato aggredito due anni fa: conseguenza, la fascite necrotizzante che lo ha ucciso
Il morso di un ragno ha ucciso prima dei 50 anni Jeff Hanneman, chitarrista degli Slayer e tra i padri del genere thrash metal. L'annuncio è stato dato giovedì dal gruppo stesso con una nota pubblicata sulla pagina ufficiale di Facebook: «Gli Slayer sono devastati nell'informarvi che il loro compagno e fratello, Jeff Hanneman, è morto intorno alle 11 del mattino in California. Hanneman era ricoverato in un ospedale nei pressi della sua casa ed è morto di insufficienza epatica. Lascia la moglie Kathy, la sorella Kathy e i suoi fratelli Michael e Larry, e ne sentiremo molto la mancanza. Possa riposare in pace (1964 - 2013)».
IL MORSO DEL RAGNO - L'insufficienza epatica era probabilmente la conseguenza di una fascite necrotizzante... (continuer)
Il chitarrista degli Slayer era stato aggredito due anni fa: conseguenza, la fascite necrotizzante che lo ha ucciso
Il morso di un ragno ha ucciso prima dei 50 anni Jeff Hanneman, chitarrista degli Slayer e tra i padri del genere thrash metal. L'annuncio è stato dato giovedì dal gruppo stesso con una nota pubblicata sulla pagina ufficiale di Facebook: «Gli Slayer sono devastati nell'informarvi che il loro compagno e fratello, Jeff Hanneman, è morto intorno alle 11 del mattino in California. Hanneman era ricoverato in un ospedale nei pressi della sua casa ed è morto di insufficienza epatica. Lascia la moglie Kathy, la sorella Kathy e i suoi fratelli Michael e Larry, e ne sentiremo molto la mancanza. Possa riposare in pace (1964 - 2013)».
IL MORSO DEL RAGNO - L'insufficienza epatica era probabilmente la conseguenza di una fascite necrotizzante... (continuer)
3/5/2013 - 23:45
Padreterno@aldilà.com
Chanson italienne – Padreterno@aldilà.com - Fausto Amodei – 2005
Écoute-moi
Pauvre monde, insupportable monde
C'en est trop, tu es tombé trop bas
Tu es trop gris, tu es trop laid
Abominable monde
Écoute-moi
L'Homme de la Mancha
Figure-toi, Lucien l'âne mon ami, qu'il y a des gens plus tolérants que la tolérance, qu'on dit dans le jargon contemporain des gens « politiquement corrects », alors qu'à mon sens, il serait plus exact de les appeler des gens « cléricalement corrects »... ces gens pour qui il ne peut être question de mettre en cause les religions, pour lesquels il convient de les avaler telles qu'elles sont, de gober toutes leurs fadaises et en quelque sorte, pour la plus grande gloire des prélates et des prélats, des imames et des imams, des abbés, des abbesses, des moines et des moinesses, des papes et des papesses, des rabbins et des rabbines et de tous ces gens qui en font... (continuer)
Écoute-moi
Pauvre monde, insupportable monde
C'en est trop, tu es tombé trop bas
Tu es trop gris, tu es trop laid
Abominable monde
Écoute-moi
L'Homme de la Mancha
Figure-toi, Lucien l'âne mon ami, qu'il y a des gens plus tolérants que la tolérance, qu'on dit dans le jargon contemporain des gens « politiquement corrects », alors qu'à mon sens, il serait plus exact de les appeler des gens « cléricalement corrects »... ces gens pour qui il ne peut être question de mettre en cause les religions, pour lesquels il convient de les avaler telles qu'elles sont, de gober toutes leurs fadaises et en quelque sorte, pour la plus grande gloire des prélates et des prélats, des imames et des imams, des abbés, des abbesses, des moines et des moinesses, des papes et des papesses, des rabbins et des rabbines et de tous ces gens qui en font... (continuer)
DIEULEPERE@ AUDELA.COM
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 3/5/2013 - 16:19
רבקהלע די שבתדיקע
3 maggio 2013
Anche e soprattutto perché le traduzioni che seguono sono o traduzioni d'arte (come quella italiana di Leoncarlo Settimelli), o traduzioni veramente tirate via e incomplete (come quella inglese tratta da Zemerl), si imponeva una traduzione letterale, parola per parola, del testo originale yiddish di Pesakh Kaplan. Il quale è scritto in un linguaggio semplicissimo e, proprio per questo, ancor più duro e toccante. Un linguaggio semplice per una storia semplice: l'operaia ebrea costretta a vivere chiusa nel ghetto e a andare al lavoro forzato in una fabbrica tedesca di filati e spago, l'unico bambino che aspetta il padre, e il padre che è già morto in qualche campo di concentramento. La stessa fine che attende Rivkele e suo figlio. Nel mezzo, le pietose bugie per calmare il bambino; bugie fatte di ritorni "prestissimo" e di roba da mangiare, di "un sacco di pane". Rivkele del... (continuer)
Anche e soprattutto perché le traduzioni che seguono sono o traduzioni d'arte (come quella italiana di Leoncarlo Settimelli), o traduzioni veramente tirate via e incomplete (come quella inglese tratta da Zemerl), si imponeva una traduzione letterale, parola per parola, del testo originale yiddish di Pesakh Kaplan. Il quale è scritto in un linguaggio semplicissimo e, proprio per questo, ancor più duro e toccante. Un linguaggio semplice per una storia semplice: l'operaia ebrea costretta a vivere chiusa nel ghetto e a andare al lavoro forzato in una fabbrica tedesca di filati e spago, l'unico bambino che aspetta il padre, e il padre che è già morto in qualche campo di concentramento. La stessa fine che attende Rivkele e suo figlio. Nel mezzo, le pietose bugie per calmare il bambino; bugie fatte di ritorni "prestissimo" e di roba da mangiare, di "un sacco di pane". Rivkele del... (continuer)
RIVKELE DEL SABATO
(continuer)
(continuer)
3/5/2013 - 16:13
We Will Fight
[1975]
Lyrics & Music by Jack Warshaw
Album: Long Time Gone [1979]
This song is about the Chile coup of 1973, covered by Roy Bailey and Barry Gilder.
Gilder's version became popular amongst ANC freedom fighters in exile 1977-90
Lyrics & Music by Jack Warshaw
Album: Long Time Gone [1979]
This song is about the Chile coup of 1973, covered by Roy Bailey and Barry Gilder.
Gilder's version became popular amongst ANC freedom fighters in exile 1977-90
The day is warm, the sky is clear
(continuer)
(continuer)
envoyé par giorgio 3/5/2013 - 15:10
רבקהלע די שבתדיקע
Ristrutturando questa (importante) pagina, è stata aggiunta anche una biografia completa dell'autore, Pesakh Kaplan. Forse le difficoltà incontrate a suo tempo da Lorenzo Masetti derivavano dalla difformità di trascrizione del nome: è stato sufficiente digitare "Pesach" Kaplan per reperire parecchie notizie sull'autore. Un'ulteriore dimostrazione di quanto siano necessari i codici di trascrizione uniformi...
Riccardo Venturi 3/5/2013 - 12:41
אין קאַמף
3 maggio 2013
(Dal testo originale yiddish)
(Dal testo originale yiddish)
La pagina presente fino a pochi giorni fa conteneva un testo incompleto della poesia/canzone di David Edelstad, anche se si tratta -è vero- della versione ridotta comunemente cantata. Restaurando il testo originale completo, si è resa necessaria una traduzione integrale.
NELLA LOTTA
(continuer)
(continuer)
3/5/2013 - 11:27
Deportees
Versione spagnola di Roy Brown dall’album “Que vaya bien” di Roy Brown, Tito Auger e Tao Rodríguez-Seeger (2006)
DEPORTADO
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 3/5/2013 - 10:27
La canción de los presos
[1980]
Pubblicato sulla rivista spagnola Triunfo (n. 891 del 23 febbraio 1980, con i disegni di Federico Aymá) ed in seguito incluso nella raccolta “Entrevistas y artículos (1962-1987)”, “La canción de los presos” è un omaggio del grande scrittore uruguayo a tutti i prigionieri politici rinchiusi nelle carceri del suo paese durante il periodo della dittatura negli anni 70 e 80.
“Cattive notizie per gli ingegneri dell’orrore: la loro macchina di morte produce vita… Uomini imprigionati, torturati, quotidianamente sottoposti al trattamento di distruzione, rispondono creando…”: frammenti di pensieri, poesie, canzoni che Eduardo Galeano qui ci mostra in tutta la loro forza vitale, rivelando uomini e donne che, pur sprofondati nell’abisso da altri uomini, non hanno la voce spezzata, anzi, hanno il cuore intatto, capace di cantare…
La propongo anche se non ha musica, ma potrebbe benissimo... (continuer)
Pubblicato sulla rivista spagnola Triunfo (n. 891 del 23 febbraio 1980, con i disegni di Federico Aymá) ed in seguito incluso nella raccolta “Entrevistas y artículos (1962-1987)”, “La canción de los presos” è un omaggio del grande scrittore uruguayo a tutti i prigionieri politici rinchiusi nelle carceri del suo paese durante il periodo della dittatura negli anni 70 e 80.
“Cattive notizie per gli ingegneri dell’orrore: la loro macchina di morte produce vita… Uomini imprigionati, torturati, quotidianamente sottoposti al trattamento di distruzione, rispondono creando…”: frammenti di pensieri, poesie, canzoni che Eduardo Galeano qui ci mostra in tutta la loro forza vitale, rivelando uomini e donne che, pur sprofondati nell’abisso da altri uomini, non hanno la voce spezzata, anzi, hanno il cuore intatto, capace di cantare…
La propongo anche se non ha musica, ma potrebbe benissimo... (continuer)
Mala noticia para los ingenieros del horror: la máquina de la muerte produce vida. Cada piecita luce intacta y en su sitio, se han revisado y aceitado los engranajes, se han seguido al pie de la letra las instrucciones de los técnicos internacionales de mayor experiencia y prestigio. Sin embargo, ahí está aleteando, más viva que nunca, el alma humana. Hombres aislados, torturados, cotidianamente sometidos al tratamiento de la destrucción, responden creando. No tiene la voz rota ni apagado el corazón quien es capaz de decir:
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 3/5/2013 - 09:27
War to Begin
[2013]
Lyrics & Music by Michael Marlin
Album: Grand Reveal
Lyrics & Music by Michael Marlin
Album: Grand Reveal
You can spend your whole life
(continuer)
(continuer)
envoyé par giorgio 3/5/2013 - 08:27
El miedo
Canzone inedita su testo del grande scrittore uruguayo Eduardo Galeano, da “El libro de los abrazos” del 1989.
Testo trovato su Cancioneros.com
Testo trovato su Cancioneros.com
Una mañana nos regalaron
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 2/5/2013 - 18:40
Techos de cartón
La canzone s'intitola "Techos de cartón" ed è presente nell'album "De una vez (Canciones del Tercer Mundo - Para Un Solo Mundo)" prodotto e pubblicato nel 1972 in Germania (Est, credo) con il titolo "De una vez: Lieder Der Dritten Welt - Für Eine Einzige Welt"
Il titolo "Casas de cartón" è quello della cover che nel 1975 fece del brano il gruppo messicano Los Bukis di Marco Antonio Solís, meglio conosciuto come El Buki.
Ho riascoltato da YouTube l'esecuzione di Alí Primera e ripropongo il testo con alcune correzioni
Il titolo "Casas de cartón" è quello della cover che nel 1975 fece del brano il gruppo messicano Los Bukis di Marco Antonio Solís, meglio conosciuto come El Buki.
Ho riascoltato da YouTube l'esecuzione di Alí Primera e ripropongo il testo con alcune correzioni
Bernart 2/5/2013 - 18:24
Pobre Joaquín
[1968]
Parole e musica di Rubén Lena (1925-1995), scrittore, compositore e docente uruguayo. Col poeta e “payador” Víctor Lima (1921-1969) e Los Olimareños è sicuramente una delle figure più importanti della musica popolare uruguaya.
Nell’album “Nuestra razón” del 1969
Testo trovato sul sito dell’autore Rubén Lena
“Era en febrero del 68 y yo había tomado el ómnibus en Lagomar para el centro, tan temprano que el rocío brillaba en el césped cuidado de los patios.
Compré el diario y al pasar de las hojas leí una noticia redactada en pocas líneas donde se informaba que en una calle del balneario había aparecido el cuerpo de una persona, con ropas muy pobres, cuya identidad no se establecía y que había muerto de frío. Nada más. Doblé el diario y en mi libreta de apuntes escribí: Pobre Joaquín, sintiendo una angustia desconocida por aquel hombre sin nombre.
La masa de palabras y melodía, informe todavía, sonaba dolorosamente dentro de mí, como un lamento.” (Rubén Lena
Parole e musica di Rubén Lena (1925-1995), scrittore, compositore e docente uruguayo. Col poeta e “payador” Víctor Lima (1921-1969) e Los Olimareños è sicuramente una delle figure più importanti della musica popolare uruguaya.
Nell’album “Nuestra razón” del 1969
Testo trovato sul sito dell’autore Rubén Lena
“Era en febrero del 68 y yo había tomado el ómnibus en Lagomar para el centro, tan temprano que el rocío brillaba en el césped cuidado de los patios.
Compré el diario y al pasar de las hojas leí una noticia redactada en pocas líneas donde se informaba que en una calle del balneario había aparecido el cuerpo de una persona, con ropas muy pobres, cuya identidad no se establecía y que había muerto de frío. Nada más. Doblé el diario y en mi libreta de apuntes escribí: Pobre Joaquín, sintiendo una angustia desconocida por aquel hombre sin nombre.
La masa de palabras y melodía, informe todavía, sonaba dolorosamente dentro de mí, como un lamento.” (Rubén Lena
Yo le miré los ojos al Joaquín
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 2/5/2013 - 15:09
La Victoire ouvrière
anonyme
Paroles signées de deux ouvrires syndiqués anonymes
Sur l 'air de "La Sale rosse1899"
Da Chants de luttes
Sur l 'air de "La Sale rosse1899"
Da Chants de luttes
Dans notre canton, pendant quinze ans,
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 2/5/2013 - 14:52
Y ahora, ¿qué?
[1974]
Parole e musica di Rubén Lena (1925-1995), scrittore, compositore e docente uruguayo. Col poeta e “payador” [c44392|Víctor Lima]] (1921-1969) e Los Olimareños è sicuramente una delle figure più importanti della musica popolare uruguaya.
Nell’album “Cantando por el mundo”
Testo trovato su Cancioneros.com
“E ora? Ora che continuano a dire 'La tavola è servita!' ma non è per noi? O gioventù, svegliati! Non ascoltare le sirene e le ombre cattive che ti invitano a dormire… Gioventù, la tavola imbandita ora è vuota e sta a te riconquistarla!..."
Parole e musica di Rubén Lena (1925-1995), scrittore, compositore e docente uruguayo. Col poeta e “payador” [c44392|Víctor Lima]] (1921-1969) e Los Olimareños è sicuramente una delle figure più importanti della musica popolare uruguaya.
Nell’album “Cantando por el mundo”
Testo trovato su Cancioneros.com
“E ora? Ora che continuano a dire 'La tavola è servita!' ma non è per noi? O gioventù, svegliati! Non ascoltare le sirene e le ombre cattive che ti invitano a dormire… Gioventù, la tavola imbandita ora è vuota e sta a te riconquistarla!..."
La tierra abierta, hermano,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 2/5/2013 - 14:48
Este es mi pueblo
[1959]
Versi di Carlos Puebla
Musica di Carlos Puebla y Sus Tradicionales
Nell’album “Este es mi pueblo – Etapa segunda”
Testo trovato su Cancioneros.com, come interpretata da Los Olimareños
Un disco con cui Carlos Puebla salutava il trionfo della Rivoluzione a Cuba, avvenuto proprio nei primi giorni del 1959 dopo la fuga precipitosa del dittatore Fulgencio Batista.
Versi di Carlos Puebla
Musica di Carlos Puebla y Sus Tradicionales
Nell’album “Este es mi pueblo – Etapa segunda”
Testo trovato su Cancioneros.com, come interpretata da Los Olimareños
Un disco con cui Carlos Puebla salutava il trionfo della Rivoluzione a Cuba, avvenuto proprio nei primi giorni del 1959 dopo la fuga precipitosa del dittatore Fulgencio Batista.
Hoy he vuelto a mi pueblo después de una ausencia muy larga,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 2/5/2013 - 14:31
Desde una rama
[1973]
Parole di Rubén Lena (1925-1995), scrittore, compositore e docente uruguayo. Col poeta e “payador” Víctor Lima (1921-1969) e Los Olimareños è sicuramente una delle figure più importanti della musica popolare uruguaya.
Musica di Braulio López e José Luis “Pepe” Guerra (Los Olimareños)
Nell’album “Rumbo”
Testo trovato su Cancioneros.com
Parole di Rubén Lena (1925-1995), scrittore, compositore e docente uruguayo. Col poeta e “payador” Víctor Lima (1921-1969) e Los Olimareños è sicuramente una delle figure più importanti della musica popolare uruguaya.
Musica di Braulio López e José Luis “Pepe” Guerra (Los Olimareños)
Nell’album “Rumbo”
Testo trovato su Cancioneros.com
Se bambolea desde una rama,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 2/5/2013 - 14:04
A Telmo Batalla
[1972]
Parole di Rubén Lena (1925-1995), scrittore, compositore e docente uruguayo. Col poeta e “payador” Víctor Lima (1921-1969) e Los Olimareños è sicuramente una delle figure più importanti della musica popolare uruguaya.
Musica di Braulio López e José Luis “Pepe” Guerra (Los Olimareños)
Nell’album “Del Templao”
Testo trovato su Cancioneros.com
Come il più famoso Víctor Lima, anche Telmo Batalla è stato un “payador”, un cantastorie del Treinta y Tres, Uruguay.
Secondo quando racconta José María Obaldía (1925-) - maestro e uomo di lettere uruguayo che per Los Olimareños ha scritto pure qualche canzone - nel suo “Telmo Batalla y otras prosas viejas”, il cantore di strada era cieco, proprio come Omero e come il sommo poeta greco aveva la dote di conoscere a fondo e di interpretare il vissuto della gente, episodi drammatici o addirittura epici trasformati in strofe destinate ad essere cantate e a radicarsi nell’immaginario popolare collettivo: la storia non scritta ma cantata del Treinta y Tres.
Parole di Rubén Lena (1925-1995), scrittore, compositore e docente uruguayo. Col poeta e “payador” Víctor Lima (1921-1969) e Los Olimareños è sicuramente una delle figure più importanti della musica popolare uruguaya.
Musica di Braulio López e José Luis “Pepe” Guerra (Los Olimareños)
Nell’album “Del Templao”
Testo trovato su Cancioneros.com
Come il più famoso Víctor Lima, anche Telmo Batalla è stato un “payador”, un cantastorie del Treinta y Tres, Uruguay.
Secondo quando racconta José María Obaldía (1925-) - maestro e uomo di lettere uruguayo che per Los Olimareños ha scritto pure qualche canzone - nel suo “Telmo Batalla y otras prosas viejas”, il cantore di strada era cieco, proprio come Omero e come il sommo poeta greco aveva la dote di conoscere a fondo e di interpretare il vissuto della gente, episodi drammatici o addirittura epici trasformati in strofe destinate ad essere cantate e a radicarsi nell’immaginario popolare collettivo: la storia non scritta ma cantata del Treinta y Tres.
Permitan, señores, que levante la tapa de olvido
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 2/5/2013 - 13:59
L’ospite
[1972]
Dall’album “Il vento ha cantato per ore tra i rami dei versi d'amore”
Testo trovato qui.
Forse il racconto del soccorso portato ad un partigiano ferito e della mancanza di coraggio nel seguirlo al di là del fiume, sui campi di battaglia… Mi ha ricordato la vicenda autobiografica che è sottesa a «I Turcs tal Friûl» di Pier Paolo Pasolini - vedi la canzone Prejera (Crist pietàt dal nustri pais) – quella dello scrittore che non ebbe coraggio di entrare nella Resistenza come invece fece il fratello Guido, poi ucciso il 7 febbraio del 1945 a Porzûs da altri partigiani.
Dall’album “Il vento ha cantato per ore tra i rami dei versi d'amore”
Testo trovato qui.
Forse il racconto del soccorso portato ad un partigiano ferito e della mancanza di coraggio nel seguirlo al di là del fiume, sui campi di battaglia… Mi ha ricordato la vicenda autobiografica che è sottesa a «I Turcs tal Friûl» di Pier Paolo Pasolini - vedi la canzone Prejera (Crist pietàt dal nustri pais) – quella dello scrittore che non ebbe coraggio di entrare nella Resistenza come invece fece il fratello Guido, poi ucciso il 7 febbraio del 1945 a Porzûs da altri partigiani.
Sembrava già morto del tutto
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 2/5/2013 - 13:32
אין קאַמף
Con questa pagina, terminate le revisioni a fondo delle pagine della "Sezione Yiddish" già contenenti i testi in alfabeto ebraico, inizia la revisione di quelle che sono state inserite esclusivamente coi testi in trascrizioni più o meno esatte. La revisione prevede naturalmente che tutte le pagine della "Sezione Yiddish" siano restituite nella loro veste originale, prendendo come criterio le norme ortografiche, sia per la grafia ebraica sia per la trascrizione, dello Yidisher Visenshaftlekher Institut (Istituito Scientifico Yiddish, YIVO); a tale riguardo, anche i nomi degli autori(come forse qualcuno avrà notato) sono stati riportati tutti nella vera forma Yiddish, seguita da quella "vulgata" (o più comune) tra parentesi quadre. L'opera sarà lunga; anche per questo motivo prego tutti (admins e collaboratori) di non inserire eventuali altre canzoni in yiddish senza prima consultarmi; altrimenti "non ne esco più". Grazie.
Riccardo Venturi 2/5/2013 - 11:16
The Low Highway
[2013]
La canzone che dà il titolo all’ultimo album di Steve Earle & The Dukes (& Duchesses).
La canzone che dà il titolo all’ultimo album di Steve Earle & The Dukes (& Duchesses).
Travelin’ now
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 2/5/2013 - 11:15
Grève de femmes au Bangladesh
La Guerre de Cent Mille Ans continue jour après jour...
et les riches continuent leur exploitation... Tant qu'il y aura des riches et des richesses...Les pauvres n'auront d'autres ressources que la colère.
La fureur des ouvriers du textile au Bangladesh
Afp
Mis en ligne Mercredi 1 Mai 2013, 18h59
Des dizaines de milliers de manifestants au Bangladesh défilaient mercredi en une lugubre fête du travail pour réclamer la pendaison des propriétaires d’ateliers de confection situés dans un immeuble qui s’est effondré voici une semaine, faisant plus de 400 morts et 149 disparus.
http://www.lesoir.be/235409/article/ac...
Ainsi Parlait Lucien Lane
et les riches continuent leur exploitation... Tant qu'il y aura des riches et des richesses...Les pauvres n'auront d'autres ressources que la colère.
La fureur des ouvriers du textile au Bangladesh
Afp
Mis en ligne Mercredi 1 Mai 2013, 18h59
Des dizaines de milliers de manifestants au Bangladesh défilaient mercredi en une lugubre fête du travail pour réclamer la pendaison des propriétaires d’ateliers de confection situés dans un immeuble qui s’est effondré voici une semaine, faisant plus de 400 morts et 149 disparus.
http://www.lesoir.be/235409/article/ac...
Ainsi Parlait Lucien Lane
Lucien Lane 2/5/2013 - 08:25
Who Needs War
[2007]
Lyrics & Music by Dai Crowther
From the age of four -like most children- I played at war - with sticks for swords and spears and toy guns, bows and arrows etcetera... I still don't understand why we were/are encouraged to think that war can be fun.
This song records that progression into adulthood and questions: why?
Lyrics & Music by Dai Crowther
From the age of four -like most children- I played at war - with sticks for swords and spears and toy guns, bows and arrows etcetera... I still don't understand why we were/are encouraged to think that war can be fun.
This song records that progression into adulthood and questions: why?
At four years old, so I've been told, –I was a soldier boy;
(continuer)
(continuer)
envoyé par giorgio 2/5/2013 - 08:10
Si Tous Les Gars Du Monde
Chanson française – Si Tous Les Gars Du Monde – Marcel Achard – 1956
Musique – Georges Van Parys
Interprètes : Yves Montand, Les Compagnons de la Chanson... et mille troupes de boy-scouts...
Chanson du film de Christian-Jaque – 1956
Bon, la voilà ta chanson, mon cher Lucien l'âne mon ami. Tu jugeras par toi-même. Je ne veux pas donner mon avis tout de suite... Qu'en penses-tu ?
D'abord, Marco Valdo M.I. mon ami, permets-moi de te rappeler que je suis un âne et qu'il m'est dès lors difficile de donner la main à qui que ce soit... Cela dit, elle me paraît bien aimable cette chanson et bourrée de bonne volonté autant qu'un obus de poudre ou qu'une barrique de vin. Évidemment, quand je songe aux scénettes pour patronage de Boris Vian, je me dis qu'en effet, elle paraît convenir pour de jeunes cœurs et de jeunes aspirations... Bref, je lui trouve mille belles intentions et une sorte de... (continuer)
Musique – Georges Van Parys
Interprètes : Yves Montand, Les Compagnons de la Chanson... et mille troupes de boy-scouts...
Chanson du film de Christian-Jaque – 1956
Bon, la voilà ta chanson, mon cher Lucien l'âne mon ami. Tu jugeras par toi-même. Je ne veux pas donner mon avis tout de suite... Qu'en penses-tu ?
D'abord, Marco Valdo M.I. mon ami, permets-moi de te rappeler que je suis un âne et qu'il m'est dès lors difficile de donner la main à qui que ce soit... Cela dit, elle me paraît bien aimable cette chanson et bourrée de bonne volonté autant qu'un obus de poudre ou qu'une barrique de vin. Évidemment, quand je songe aux scénettes pour patronage de Boris Vian, je me dis qu'en effet, elle paraît convenir pour de jeunes cœurs et de jeunes aspirations... Bref, je lui trouve mille belles intentions et une sorte de... (continuer)
Si tous les gars du monde
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envoyé par Marco Valdo M.I. 1/5/2013 - 22:26
Mamma Roma Addio
Famosa la versione dei Recycle
…una grande poesia che chi conosce bene la romanità riporta un po' tutte le situazioni gli ambienti e le zone di questa città eterna.
a ogni luogo che Remo pronuncia io da romano collego una situazione corrispondente alla poesia..
piace questo aspetto di una Roma disordinata degli anni sessanta, basta vedere un film di Fellini o Pasolini o Monicelli che si ritornano i versi remottiani.
Una semplice ma piena di significato e emozioni che descrive l’attaccamento del poeta alla citta’ ma che allo stesso tempo lo obbliga a volare in Perù …lontano da quella Roma che ieri come oggi si presenta cosi’ BORGHESE e FALSA!
…una grande poesia che chi conosce bene la romanità riporta un po' tutte le situazioni gli ambienti e le zone di questa città eterna.
a ogni luogo che Remo pronuncia io da romano collego una situazione corrispondente alla poesia..
piace questo aspetto di una Roma disordinata degli anni sessanta, basta vedere un film di Fellini o Pasolini o Monicelli che si ritornano i versi remottiani.
Una semplice ma piena di significato e emozioni che descrive l’attaccamento del poeta alla citta’ ma che allo stesso tempo lo obbliga a volare in Perù …lontano da quella Roma che ieri come oggi si presenta cosi’ BORGHESE e FALSA!
Negli anni cinquanta io me ne andai, come oggi i ragazzi vanno in India, vanno via, anch’io me ne andai nauseato, stanco da questa Roma del dopoguerra, io allora a vent’anni, mi trovavo di fronte a questa situazione, andai via da questa Roma anni 50.
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envoyé par DoNQuijote82 1/5/2013 - 19:27
L'Arca di Noé
Chanson italienne - L'Arca di Noé – Sergio Endrigo – 1970
Texte de Sergio Endrigo
Musique de Sergio Endrigo et de Luis Bacalov
Texte de Sergio Endrigo
Musique de Sergio Endrigo et de Luis Bacalov
L'ARCHE DE NOÉ
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envoyé par Marco Valdo M.I. 1/5/2013 - 18:17
Tommy's Lot
[1983]
Lyrics & Music by Dominic Williams
Album: Free Tibet
I'd meant to put this song up during the Armistice Day and Remembrance Sunday weekend, but I was delayed by work. Still, I think it's worth putting up now. It's a song about the First World War written by Dominic Williams in the early 1980s. Apparently Dominic Williams was a former teacher at the Liverpool Institute, and a well-known performer on the folk club circuit in the north west of England. I personally learned this after hearing it performed by Liverpool folk singers Alun Parry and Vinny T Spen (organisers of the Woody Guthrie folk club at the Ship and Mitre), who said that they heard Dominic Williams performing it at a coffee shop on Smithdown Road.
The picture above is of the Liverpool "Pals' Battalions" on parade outside St George's Hall before the First World War. It was figured that people would be more likely... (continuer)
Lyrics & Music by Dominic Williams
Album: Free Tibet
I'd meant to put this song up during the Armistice Day and Remembrance Sunday weekend, but I was delayed by work. Still, I think it's worth putting up now. It's a song about the First World War written by Dominic Williams in the early 1980s. Apparently Dominic Williams was a former teacher at the Liverpool Institute, and a well-known performer on the folk club circuit in the north west of England. I personally learned this after hearing it performed by Liverpool folk singers Alun Parry and Vinny T Spen (organisers of the Woody Guthrie folk club at the Ship and Mitre), who said that they heard Dominic Williams performing it at a coffee shop on Smithdown Road.
The picture above is of the Liverpool "Pals' Battalions" on parade outside St George's Hall before the First World War. It was figured that people would be more likely... (continuer)
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envoyé par giorgio 1/5/2013 - 16:27
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November Echo Nine
Barboline-Voice & Guitars
Doc Warner-Bass
Tim Schrieber-Drums
McDonald-Keys
via Living With War Today