Babilonia
Version française – BABYLONE – Marco Valdo M.I. – 2013
Chanson italienne – Babilonia – Nomadi
Lorsque je l'entends (cette chanson), je pense inévitablement à combien d'êtres humains se sont retrouvés dans leur monde quotidien subitement ravagé par la guerre.
De l'antiquité à aujourd'hui, des populations entières au milieu des batailles et des destructions, fuyant la mort et l'horreur.
Laides histoires de l'humanité. Laides histoires qui semblent – malheureusement – ne jamais finir.
Mais lorsque les êtres humains seront vraiment dignes de ce nom, ils mettront sur la guerre le mot FIN.
Lorsque je l'entends (cette chanson), je pense inévitablement à combien d'êtres humains se sont retrouvés dans leur monde quotidien subitement ravagé par la guerre.
De l'antiquité à aujourd'hui, des populations entières au milieu des batailles et des destructions, fuyant la mort et l'horreur.
Laides histoires de l'humanité. Laides histoires qui semblent – malheureusement – ne jamais finir.
Mais lorsque les êtres humains seront vraiment dignes de ce nom, ils mettront sur la guerre le mot FIN.
BABYLONE
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 25/3/2013 - 22:34
L'anno che verrà
Si noti che in questa pagina è comparso per la prima volta, per la sua versione greca della canzone di Dalla, il nome di un allora sconosciuto Dionysis Savvopoulos. Dal 2007 ne è passata d'acqua sotto i ponti per l'Ελληνικό Τμήμα !
Riccardo Venturi 25/3/2013 - 21:35
Itaca
Μετέφρασε και τραγοὐδησε στα Ελληνικά ο Διονύσης Σαββόπουλος (1997)
Succede anche questo nell'Ελληνικό Τμήμα: che una vecchia canzone di Lucio Dalla dedicata a Ulisse e a Itaca venga, φύσει, tradotta (benissimo) in greco da Gian Piero Testa per scoprire poi che, nel 1997, una versione greca la aveva già fatta e cantata nientemeno che Dionysis Savvopoulos. La cosa non può renderci che molto felici.
La versione proviene dall'album Το ξενοδοχείο del 1997, interamente dedicato da Savvopoulos a versioni greche da autori stranieri: Steve Winwood, Van Morrison, Lou Reed, Nick Gravenites, David Byrne, Brian Eno, Lucio Dalla, Jack Bruce e Ian Anderson. I quali φιλοξενούνται στα Ελληνικά, ovvero, "vengono accolti con amicizia in greco", per dirla alla lettera. Del resto, lo stesso termine greco per "albergo" (questo significa ξενοδοχείο) significa alla lettera "accoglitore di stranieri"...[RV]
La versione proviene dall'album Το ξενοδοχείο del 1997, interamente dedicato da Savvopoulos a versioni greche da autori stranieri: Steve Winwood, Van Morrison, Lou Reed, Nick Gravenites, David Byrne, Brian Eno, Lucio Dalla, Jack Bruce e Ian Anderson. I quali φιλοξενούνται στα Ελληνικά, ovvero, "vengono accolti con amicizia in greco", per dirla alla lettera. Del resto, lo stesso termine greco per "albergo" (questo significa ξενοδοχείο) significa alla lettera "accoglitore di stranieri"...[RV]
ΙΘΑΚΗ
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 25/3/2013 - 20:58
Takiukum
[2009]
Parole e musica di Nicolás Falcoff
Voce di Cecilia Fraiman.
Nell’album di esordio intitolato “La insurgencia del caracol” (“caracol” è in spagnolo la lumaca col guscio, ma “Caracoles” sono anche chiamate le regioni amministrative delle comunità autonome zapatiste che nel 2003 sostituirono le precedenti “Aguascalientes”. Sono amministrate dalle “Juntas del Buen Gobierno”)
Testo trovato su di un blog dell’autore
Takiukum en tzotzil significa "lugar donde hubo agua y se seco". Este tema fue escrito y compuesto en el campamento de desplazados de guerra homónimo que se encuentro en la zona de los altos de Chiapas. En territorio zapatista en rebeldia.
“Takiukum, in lingua tzotzil [meglio, in lingua “Bats'i k'op” o “jK'optik” – ovvero “lingua originaria” o “nostra lingua” – la lingua maya parlata da circa 350.000 discendenti dei nativi di etnia tzotzil in Chiapas,... (continuer)
Parole e musica di Nicolás Falcoff
Voce di Cecilia Fraiman.
Nell’album di esordio intitolato “La insurgencia del caracol” (“caracol” è in spagnolo la lumaca col guscio, ma “Caracoles” sono anche chiamate le regioni amministrative delle comunità autonome zapatiste che nel 2003 sostituirono le precedenti “Aguascalientes”. Sono amministrate dalle “Juntas del Buen Gobierno”)
Testo trovato su di un blog dell’autore
Takiukum en tzotzil significa "lugar donde hubo agua y se seco". Este tema fue escrito y compuesto en el campamento de desplazados de guerra homónimo que se encuentro en la zona de los altos de Chiapas. En territorio zapatista en rebeldia.
“Takiukum, in lingua tzotzil [meglio, in lingua “Bats'i k'op” o “jK'optik” – ovvero “lingua originaria” o “nostra lingua” – la lingua maya parlata da circa 350.000 discendenti dei nativi di etnia tzotzil in Chiapas,... (continuer)
Pude ver la ansiedad guardar silencio hasta esperar.
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 25/3/2013 - 13:35
La vie s'écoule, la vie s'enfuit
Tradução portuguesa de Riccardo Venturi
25 de março de 2013
25 de março de 2013
A VIDA PASSA, A VIDA FOGE
(continuer)
(continuer)
25/3/2013 - 13:18
La vie s'écoule, la vie s'enfuit
Otra traducción al castellano desde los subtítulos de otro vídeo YouTube
"Esta canción fue entonada por primera vez por algunos trabajadores en Bélgica durante las grandes huelgas de 1961." La traduzione è più fedele al testo originale di quella precedente [RV]
LA VIDA PASA
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 25/3/2013 - 12:52
Stranizza d'amuri
Sono italiano ma vivo a Barcellona da otto anni. Battiato è sempre stato il mio artista italiano preferito e mi ha regalato tante emozioni negli anni, grazie ai suoi dischi ascoltati centinaia di volte e ai molti concerti che ho visto.
La settimana scorsa è venuto qui, a Barcellona, a cantare all'Auditori, dove di solito si ascolta musica sinfonica. Anche se la scelta delle canzoni non mi ha convinto del tutto - ha cantato tutto "Apriti sesamo" nella versione spagnola, che francamente non suona altrettanto bene, e ha privilegiato i soliti successi di sempre rispetto ai brani più mistici e profondi - quando ha intonato "Stranizza d'amuri" il mio cuore si è sciolto. Che gran regalo ci ha fatto, riproponendo questa splendida canzone.
La cosa buffa è che pochi giorni dopo ho avuto un colpo di fulmine... ricambiato... Sarà tutta colpa di Franco? Vedremo se funziona, per ora mi limito a unirmi al gruppo di grandi ammiratori di questo brano (e naturalmente di tutta l'opera di Battiato) e vi saluto con un sorriso :)
La settimana scorsa è venuto qui, a Barcellona, a cantare all'Auditori, dove di solito si ascolta musica sinfonica. Anche se la scelta delle canzoni non mi ha convinto del tutto - ha cantato tutto "Apriti sesamo" nella versione spagnola, che francamente non suona altrettanto bene, e ha privilegiato i soliti successi di sempre rispetto ai brani più mistici e profondi - quando ha intonato "Stranizza d'amuri" il mio cuore si è sciolto. Che gran regalo ci ha fatto, riproponendo questa splendida canzone.
La cosa buffa è che pochi giorni dopo ho avuto un colpo di fulmine... ricambiato... Sarà tutta colpa di Franco? Vedremo se funziona, per ora mi limito a unirmi al gruppo di grandi ammiratori di questo brano (e naturalmente di tutta l'opera di Battiato) e vi saluto con un sorriso :)
Da lontano... 25/3/2013 - 12:17
Corrido de Arturo Gámiz
[1969]
Parole e musica di Judith Reyes
Dal disco “Mexique – Cronica mexicana”, le Nouveau Chansonnier International, Le Chant Du Monde
Testo trovato sul blog Viva la Sexta!
Dopo il Corrido de Lucio Cabañas, il Corrido a Genaro Vázquez e il Corrido de Rubén Jaramillo, eccone ancora uno che celebra un’altra figura di resistente e guerrigliero mai dimenticato, Arturo Gámiz García.
Alla fine degli anni 50, quando l’avvocato PRIista Adolfo López Mateos assunse la presidenza, il Messico era scosso dalle proteste di operai e contadini. Molto agguerriti erano soprattutto il sindacato dei ferrovieri ed il Movimiento Revolucionario del Magisterio (MRM) che raggruppava maestri rurali, docenti urbani ed intellettuali ma anche operai e professionisti.
Nella primavera del 1959 il governo decise di “acabar” con le proteste dei “comunisti” che minavano la pace sociale e ostacolavano il... (continuer)
Parole e musica di Judith Reyes
Dal disco “Mexique – Cronica mexicana”, le Nouveau Chansonnier International, Le Chant Du Monde
Testo trovato sul blog Viva la Sexta!
Dopo il Corrido de Lucio Cabañas, il Corrido a Genaro Vázquez e il Corrido de Rubén Jaramillo, eccone ancora uno che celebra un’altra figura di resistente e guerrigliero mai dimenticato, Arturo Gámiz García.
Alla fine degli anni 50, quando l’avvocato PRIista Adolfo López Mateos assunse la presidenza, il Messico era scosso dalle proteste di operai e contadini. Molto agguerriti erano soprattutto il sindacato dei ferrovieri ed il Movimiento Revolucionario del Magisterio (MRM) che raggruppava maestri rurali, docenti urbani ed intellettuali ma anche operai e professionisti.
Nella primavera del 1959 il governo decise di “acabar” con le proteste dei “comunisti” che minavano la pace sociale e ostacolavano il... (continuer)
Ciento veinticinco verdes
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 25/3/2013 - 11:32
O subdesenvolvido
[1961]
Parole di Francisco “Chico” de Assis
Musica di Carlos Lyra
Originariamente inclusa in «Um americano em Brasília», piece teatrale di Francisco “Chico” de Assis e Nelson Lins e Barros, fu poi incisa l’anno seguente dal Conjunto CPC nel disco autoprodotto “O Povo canta” realizzato dal Centro Popular de Cultura, un collettivo nato nel 1961 all’interno dell’União Nacional de Estudantes (UNE) di Rio de Janeiro.
In poco più di due anni di attività il CPC produsse documentari, libri, spettacoli teatrali ed il disco da cui è tratta questa canzone.
Poi, insieme all’intero paese, fu travolto dalla dittatura militare.
Canzone parodistica sulla storia del Brasile ed il neocolonialismo americano di cui era vittima in quegli anni...
Parole di Francisco “Chico” de Assis
Musica di Carlos Lyra
Originariamente inclusa in «Um americano em Brasília», piece teatrale di Francisco “Chico” de Assis e Nelson Lins e Barros, fu poi incisa l’anno seguente dal Conjunto CPC nel disco autoprodotto “O Povo canta” realizzato dal Centro Popular de Cultura, un collettivo nato nel 1961 all’interno dell’União Nacional de Estudantes (UNE) di Rio de Janeiro.
In poco più di due anni di attività il CPC produsse documentari, libri, spettacoli teatrali ed il disco da cui è tratta questa canzone.
Poi, insieme all’intero paese, fu travolto dalla dittatura militare.
Canzone parodistica sulla storia del Brasile ed il neocolonialismo americano di cui era vittima in quegli anni...
O Brasil é uma terra de amores
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 24/3/2013 - 21:37
Grileiro vem, pedra vai
[1962]
Parole e musica di Raphael de Carvalho.
Interpretata negli anni 70 da Soledad Bravo nell’album “Cantos revolucionarios de América Latina”
Originariamente nel disco autoprodotto “O Povo canta” realizzato dal Centro Popular de Cultura, un collettivo nato nel 1961 all’interno dell’União Nacional de Estudantes (UNE) di Rio de Janeiro.
In poco più di due anni di attività il CPC produsse documentari, libri, spettacoli teatrali ed il disco da cui è tratta questa canzone.
Poi, insieme all’intero paese, fu travolto dalla dittatura militare.
“Grileiro” era un faccendiere con il compito di produrre falsi atti di proprietà per conto di qualche grosso proprietario o speculatore e cacciare così dai terreni d’interesse quanti li occupassero. Il termine deriva dal fatto che i documenti falsi venivano conservati in una scatola con dei grilli in modo che risultassero “antichizzati” dall’azione... (continuer)
Parole e musica di Raphael de Carvalho.
Interpretata negli anni 70 da Soledad Bravo nell’album “Cantos revolucionarios de América Latina”
Originariamente nel disco autoprodotto “O Povo canta” realizzato dal Centro Popular de Cultura, un collettivo nato nel 1961 all’interno dell’União Nacional de Estudantes (UNE) di Rio de Janeiro.
In poco più di due anni di attività il CPC produsse documentari, libri, spettacoli teatrali ed il disco da cui è tratta questa canzone.
Poi, insieme all’intero paese, fu travolto dalla dittatura militare.
“Grileiro” era un faccendiere con il compito di produrre falsi atti di proprietà per conto di qualche grosso proprietario o speculatore e cacciare così dai terreni d’interesse quanti li occupassero. Il termine deriva dal fatto che i documenti falsi venivano conservati in una scatola con dei grilli in modo che risultassero “antichizzati” dall’azione... (continuer)
Grileiro vem, pedra vai
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 24/3/2013 - 20:46
Due metri per due, carcere duro
[1969]
Testo di Anton Virgilio Savona da Palermo
Album: Pianeta pericoloso
Sembrano proprio i corsi e ricorsi storici (o il Karma negativo) del rivoluzionario (magari di quello più autentico..)
Testo di Anton Virgilio Savona da Palermo
Album: Pianeta pericoloso
Sembrano proprio i corsi e ricorsi storici (o il Karma negativo) del rivoluzionario (magari di quello più autentico..)
Nella fotografia grande quanto una parete
(continuer)
(continuer)
envoyé par giorgio 24/3/2013 - 19:51
Terra terra ferita terra del Kurdistan
DA FINIRE DI TRASCRIVERE
Quante lacrime amare su quel viso stanco
(continuer)
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 24/3/2013 - 19:26
Parcours:
Du Kurdistan
A veces
(Anónimo - Hugo Gómez - José Luis Guerra)
Dall'album "Veinticinco años" 1986
Testo trovato su Cancioneros.
Dall'album "Veinticinco años" 1986
Testo trovato su Cancioneros.
«A veces llueve
(continuer)
(continuer)
envoyé par Maria Cristina Costantini 24/3/2013 - 19:19
Kurdistan
Sono una lacrima che cade e và lontano
(continuer)
(continuer)
envoyé par DonQUijote82 24/3/2013 - 19:17
Parcours:
Du Kurdistan
Exilio
(Pablo Neruda - Manuel García)
Dall'album "eXile" (Guillamino & Manuel García) 2008
Testo trovato su Cancioneros.
Dall'album "eXile" (Guillamino & Manuel García) 2008
Testo trovato su Cancioneros.
El destierro es redondo:
(continuer)
(continuer)
envoyé par Maria Cristina Costantini 24/3/2013 - 19:10
Parcours:
Exil et exiliés
Heval
[2010]
Album: Canzoni Contro
Heval dal curdo vuol dire Compagno
Album: Canzoni Contro
Heval dal curdo vuol dire Compagno
Heval, tu che dormi in un prato
(continuer)
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 24/3/2013 - 18:44
Parcours:
Du Kurdistan
Brasil já vai a guerra
[1960]
Parole e musica di Juca Chaves
Dall’album “As musicas proibidas“ pubblicato nel 1968.
La dittatura militare in Brasile ebbe formalmente inizio nel 1964 ma anche lì - così come in Argentina e in molti altri paesi latinoamericani - non si può certo dire che i governi precedenti fossero stati democratici. E’ il caso di quello di Getulio Vargas, un nazionalista, populista e parafascista che fu presidente del Brasile dal 1930 al 1945 e poi ancora per qualche anno nel dopoguerra. Con Vargas e grazie all’impegno nel conflitto mondiale a fianco degli USA (una decisione puramente opportunistica, che Vargas era ideologicamente molto più vicino a Mussolini ed Hitler), l’esercito brasiliano accrebbe sempre di più la sua influenza fino - come si è detto - alla presa del potere con il golpe del 1964.
Questa canzone fu scritta dal grande umorista, cantautore e compositore Juca Chaves quando nel... (continuer)
Parole e musica di Juca Chaves
Dall’album “As musicas proibidas“ pubblicato nel 1968.
La dittatura militare in Brasile ebbe formalmente inizio nel 1964 ma anche lì - così come in Argentina e in molti altri paesi latinoamericani - non si può certo dire che i governi precedenti fossero stati democratici. E’ il caso di quello di Getulio Vargas, un nazionalista, populista e parafascista che fu presidente del Brasile dal 1930 al 1945 e poi ancora per qualche anno nel dopoguerra. Con Vargas e grazie all’impegno nel conflitto mondiale a fianco degli USA (una decisione puramente opportunistica, che Vargas era ideologicamente molto più vicino a Mussolini ed Hitler), l’esercito brasiliano accrebbe sempre di più la sua influenza fino - come si è detto - alla presa del potere con il golpe del 1964.
Questa canzone fu scritta dal grande umorista, cantautore e compositore Juca Chaves quando nel... (continuer)
Brasil já vai a guerra, comprou um porta-aviões
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 24/3/2013 - 17:35
Aquí arriba
Dall'album "Araca" 1984
Trovata su Cancioneros.com
Testo di José Luis Guerra
Canzone di esilio; l'amarezza è appena velata da un tono scherzoso.
Trovata su Cancioneros.com
Testo di José Luis Guerra
Canzone di esilio; l'amarezza è appena velata da un tono scherzoso.
Allá arriba, va la luna;
(continuer)
(continuer)
envoyé par Maria Cristina Costantini 24/3/2013 - 17:30
Parcours:
Exil et exiliés
'Ta llorando
Dall'album "Donde arde el fuego nuestro" del 1978
Una canzone sul lungo esilio (1974-1984):il ritorno in Uruguay culminerà con il grande concerto nell'Estadio Centenario, davanti a 50.000 persone.
Una canzone sul lungo esilio (1974-1984):il ritorno in Uruguay culminerà con il grande concerto nell'Estadio Centenario, davanti a 50.000 persone.
Cuando en tierras extrañas miro triste
(continuer)
(continuer)
envoyé par Maria Cristina Costantini 24/3/2013 - 16:43
Parcours:
Exil et exiliés
Si el canto salió de Chile
Canzone popolare di autore anonimo.
Arrangiamento musicale di Isabel Parra.
Incisa per la prima volta insieme al fratello Ángel nel 1976, nel disco “Isabel y Ángel Parra”
Arrangiamento musicale di Isabel Parra.
Incisa per la prima volta insieme al fratello Ángel nel 1976, nel disco “Isabel y Ángel Parra”
Cante, cante compañero
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 24/3/2013 - 15:17
Las voces que saludan
Treinta mil son las voces que saludan,
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 24/3/2013 - 14:45
No me gusta no
[1988]
Parole e musica di Isabel Parra. Interpretata con Tita Parra, Cecilia Echenique e Tati Penna.
Come anche Con toda la gente, una canzone composta in occasione del referendum del 1988, quello in cui quasi 4 milioni di cileni dissero “No!” a Pinochet che avrebbe voluto continuare a governare il paese fino al 1997.
Iniziò così, dopo 15 anni di dittatura, la transizione verso la democrazia.
(Resta però il fatto inquietante che 3.1 milioni, il 44% dei cileni, votarono "Sì" al regime...)
Una pacata ma feroce descrizione del tiranno Pinochet...
Parole e musica di Isabel Parra. Interpretata con Tita Parra, Cecilia Echenique e Tati Penna.
Come anche Con toda la gente, una canzone composta in occasione del referendum del 1988, quello in cui quasi 4 milioni di cileni dissero “No!” a Pinochet che avrebbe voluto continuare a governare il paese fino al 1997.
Iniziò così, dopo 15 anni di dittatura, la transizione verso la democrazia.
(Resta però il fatto inquietante che 3.1 milioni, il 44% dei cileni, votarono "Sì" al regime...)
Una pacata ma feroce descrizione del tiranno Pinochet...
No es anillo que brilla en la mano
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 24/3/2013 - 14:32
Ni pan ni flores
[2000]
Parole e musica di Isabel Parra.
Dall’album “Colores”
Parole e musica di Isabel Parra.
Dall’album “Colores”
Al medio de la mesa no hay pan ni flores,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 24/3/2013 - 14:08
La llama encendida
[1983]
Parole e musica di Isabel Parra.
Nel disco “Tu voluntad más fuerte que el destierro”
Parole e musica di Isabel Parra.
Nel disco “Tu voluntad más fuerte que el destierro”
Recordemos juntos que fue ayer
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 24/3/2013 - 13:55
La hormiga vecina
[1972]
Parole e musica di Isabel Parra.
Incisa a Cuba con parte del Grupo de Experimentación Sonora del ICAIC (Silvio Rodríguez, Patricio Castillo, Tita Parra e Sergio Vitier).
Parole e musica di Isabel Parra.
Incisa a Cuba con parte del Grupo de Experimentación Sonora del ICAIC (Silvio Rodríguez, Patricio Castillo, Tita Parra e Sergio Vitier).
¿De qué le sirve al humano
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 24/3/2013 - 13:49
Con toda la gente
[1988]
Parole e musica di Isabel Parra
Composta in occasione del referendum del 1988, quello in cui quasi 4 milioni di cileni dissero “No!” a Pinochet che avrebbe voluto continuare a governare il paese fino al 1997.
Iniziò così, dopo 15 anni di dittatura, la transizione verso la democrazia.
(Resta però il fatto inquietante che 3.1 milioni, il 44% dei cileni, votarono "Sì" al regime...)
Parole e musica di Isabel Parra
Composta in occasione del referendum del 1988, quello in cui quasi 4 milioni di cileni dissero “No!” a Pinochet che avrebbe voluto continuare a governare il paese fino al 1997.
Iniziò così, dopo 15 anni di dittatura, la transizione verso la democrazia.
(Resta però il fatto inquietante che 3.1 milioni, il 44% dei cileni, votarono "Sì" al regime...)
Inconfundible la puerta
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 24/3/2013 - 13:28
Άγιος Φεβρουάριος
Ed eccoci alle prese col "San Febbraio" di Moutsis, Eleftheriou e Mitropanos (senza dimenticare la brava Petri Salpea). Ascoltando l' "Introduzione" (Εισαγωγή) colpisce immediatamente la perfetta fattura di rock progressivo: siamo nel 1972 e, evidentemente, anche nella Grecia dei colonnelli non sfuggono agli artisti di valore le tendenze musicali più moderne del momento. Forse, anche quella, una forma di resistenza?
Riccardo Venturi 24/3/2013 - 11:44
Enemy Maker
[1995]
Singolo poi incluso nell’album “Wrong Side of Beautiful”
Testo trovato sul sito ufficiale di questa metal/punk/reggae band gallese (estintasi nel 1999)
Singolo poi incluso nell’album “Wrong Side of Beautiful”
Testo trovato sul sito ufficiale di questa metal/punk/reggae band gallese (estintasi nel 1999)
they swear they tell the truth
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 24/3/2013 - 11:23
Nunca más
[1999]
Album : Juste avant
Album : Juste avant
Dignes, belles,
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 24/3/2013 - 10:44
One More Time
[1980]
Scritta da The Clash e Mikey Dread (1954-2008), cantante e produttore discografico giamaicano.
Nell’album “Sandinista!”
Testo trovato sul sito ufficiale de The Clash
Una canzone sulla violenza, la rabbia e la ribellione nei ghetti neri, come Watts, sobborgo di Los Angeles, dove la discriminazione residenziale, la diffusa disoccupazione, la miseria e la brutalità della polizia, accresciutesi a partire dal secondo dopo guerra, confezionarono una vera e propria bomba ad orologeria che nell’agosto del 1965 inevitabilmente esplose: 5 giorni di devastazione che si conclusero con un bilancio di 34 morti, 1000 feriti, 3.500 arresti e danni per decine di milioni di dollari.
Nel brano c’è anche un riferimento al Montgomery Bus Boycott, la protesta iniziata da Rosa Parks nel dicembre del 1955 e che viene indicato come l’atto costitutivo dell’African-American Civil Rights Movement.
Scritta da The Clash e Mikey Dread (1954-2008), cantante e produttore discografico giamaicano.
Nell’album “Sandinista!”
Testo trovato sul sito ufficiale de The Clash
Una canzone sulla violenza, la rabbia e la ribellione nei ghetti neri, come Watts, sobborgo di Los Angeles, dove la discriminazione residenziale, la diffusa disoccupazione, la miseria e la brutalità della polizia, accresciutesi a partire dal secondo dopo guerra, confezionarono una vera e propria bomba ad orologeria che nell’agosto del 1965 inevitabilmente esplose: 5 giorni di devastazione che si conclusero con un bilancio di 34 morti, 1000 feriti, 3.500 arresti e danni per decine di milioni di dollari.
Nel brano c’è anche un riferimento al Montgomery Bus Boycott, la protesta iniziata da Rosa Parks nel dicembre del 1955 e che viene indicato come l’atto costitutivo dell’African-American Civil Rights Movement.
Must I get a witness? for all this misery
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 24/3/2013 - 10:19
Sognando Palestina
[2006]
Album: La Storia Si Ripete
Album: La Storia Si Ripete
Ti parru ri 'na terra senza cchiù confini e identità precisa,
(continuer)
(continuer)
envoyé par giorgio 24/3/2013 - 09:45
Parcours:
L'Holocauste palestinien
Freedom
[1999]
Album: Reggae Road Block
Album: Reggae Road Block
We're crying for freedom for all mankind
(continuer)
(continuer)
24/3/2013 - 09:37
Grand-père
[2008]
Album:Mi-clos
Album:Mi-clos
La cimenterie creusait la colline
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 24/3/2013 - 08:40
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