Que se vayan ellos
Hoy tengo nublada la sonrisa, país de cielo, país de tiza.
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dead End 2013/3/14 - 23:28
Calamandrei
di Francesco de Francisco e Ciccio Giuffrida
Dal discorso agli studenti milanesi sulla Costituzione di Piero Calamandrei del 1955
fonte Il Deposito
Dal discorso agli studenti milanesi sulla Costituzione di Piero Calamandrei del 1955
fonte Il Deposito
Se vuoi andare in pellegrinaggio
(Continues)
(Continues)
Contributed by Francesco de Francisco 2013/3/14 - 23:10
Song Itineraries:
Resistance against Nazi-Fascism in Italy and Europe
Le Mat
(Texto Germano Bonaveri y mùsica germano Bonaveri, Antonello D'Urso)
Hace miles de años vivo en medio del mar,
(Continues)
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2013/3/14 - 18:31
La sposa del vento
Esiste un quadro molto conosciuto per la sua importanza storica nel periodo che segue tutta la prima guerra mondiale, il dipinto intitolato -La sposa del vento- del 1914 di Oskar Kokoschka.
Nello storico quadro il pittore ritrae due amanti come sospesi in una sera scura, innalzati dal vento e portati via dalle atrocità e ingiustizie, che la guerra al loro tempo stava portando nel mondo.Spicca così'l'immagine della sposa portata via dal vento,allontanata dalle angerie del tempo . Avrei provato in maniera perà dilettantistica a scrivere, dedicare una canzone al famoso quadro.
Nello storico quadro il pittore ritrae due amanti come sospesi in una sera scura, innalzati dal vento e portati via dalle atrocità e ingiustizie, che la guerra al loro tempo stava portando nel mondo.Spicca così'l'immagine della sposa portata via dal vento,allontanata dalle angerie del tempo . Avrei provato in maniera perà dilettantistica a scrivere, dedicare una canzone al famoso quadro.
Vestige di veli di voli ai viali,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Anton 2013/3/14 - 18:16
Corso Regina Coeli
Anonymous
Canto anonimo inserito nell'album di Alessio Lega "Mala Testa" del 2013 (vedi Matteotti).
Corso Regina Coeli c’è una salita
(Continues)
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2013/3/14 - 18:11
Se gli agrari
[1971]
Scritta da Settimelli con Luciano Francisci per il Canzoniere Internazionale.
Nel disco “Il bastone e la carota”
Testo trovato su Il deposito
Nel 1971 il presidente del Consiglio era Emilio Colombo, già più volte ministro al Tesoro, alle Finanze, al Bilancio e agli Esteri. Il suo ministro dell’Interno era il siciliano Franco Restivo. A lui toccarono molte “prelibatezze” di quegli anni: la repressione delle proteste ad Avola, Piazza Fontana, le inchieste SIFAR e “Piano Solo”, il golpe Borghese, l’assassinio del giudice Scaglione e del suo autista Antonio Lo Russo ad opera della mafia, l’attentato alla Freccia del Sud, i moti di Reggio Calabria cavalcati dall’estrema destra, gli attentati ai treni dei sindacalisti diretti a Catanzaro per la conferenza sul Mezzogiorno, quelli a I treni per Reggio Calabria … Fu chiara allora la saldatura tra apparati – nemmeno tanto deviati - dello Stato, fascisti e poteri mafiosi, uniti contro i lavoratori, operai e contadini.
Scritta da Settimelli con Luciano Francisci per il Canzoniere Internazionale.
Nel disco “Il bastone e la carota”
Testo trovato su Il deposito
Nel 1971 il presidente del Consiglio era Emilio Colombo, già più volte ministro al Tesoro, alle Finanze, al Bilancio e agli Esteri. Il suo ministro dell’Interno era il siciliano Franco Restivo. A lui toccarono molte “prelibatezze” di quegli anni: la repressione delle proteste ad Avola, Piazza Fontana, le inchieste SIFAR e “Piano Solo”, il golpe Borghese, l’assassinio del giudice Scaglione e del suo autista Antonio Lo Russo ad opera della mafia, l’attentato alla Freccia del Sud, i moti di Reggio Calabria cavalcati dall’estrema destra, gli attentati ai treni dei sindacalisti diretti a Catanzaro per la conferenza sul Mezzogiorno, quelli a I treni per Reggio Calabria … Fu chiara allora la saldatura tra apparati – nemmeno tanto deviati - dello Stato, fascisti e poteri mafiosi, uniti contro i lavoratori, operai e contadini.
Se gli agrari hanno aperto la borsa
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dead End 2013/3/14 - 18:07
Xenophobia
[2012]
Album: Silence is Violence
Album: Silence is Violence
ONE: feed people with greed and hate – and make them proud of the State.
(Continues)
(Continues)
Contributed by giorgio 2013/3/14 - 17:05
Siam prigionieri
Anonymous
Siberia 1914 – 1918
Armonizzazione Renato Dionisi
Armonizzazione Renato Dionisi
“Lontanissimo”: questa indicazione, apposta in partitura da Renato Dionisi sulla parte melodica del basso, rende con estremo realismo la disperazione dei soldati trentini - arruolati nell’esercito austriaco - catturati sul fronte della Galizia e mandati in Siberia nei campi di prigionia. Durante la detenzione essi assimilarono melodie tipiche del folklore russo alle quali adattarono testi improvvisati. Le terribili condizioni di vita di quei prigionieri, a migliaia di chilometri da casa, trovano nella asciutta armonizzazione un’eco di assoluta drammaticità.
Siam prigionieri,
(Continues)
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2013/3/14 - 10:50
Song Itineraries:
From World Jails, World War I (1914-1918)
Mateòti, Mateòti
Anonymous
[1924?]
Raccolta da Roberto Leydi a Cologno al Serio (BG) dall’informatrice Palma Facchetti, 4 luglio 1964.
Inserita nel brano intitolato “Strofette satiriche” di Sandra Boninelli, nell’album “Legàmi” del 2005.
Raccolta da Roberto Leydi a Cologno al Serio (BG) dall’informatrice Palma Facchetti, 4 luglio 1964.
Inserita nel brano intitolato “Strofette satiriche” di Sandra Boninelli, nell’album “Legàmi” del 2005.
Mateòti, Mateòti, grande martire d'Italia
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dead End 2013/3/14 - 10:38
Tammurriata nera
@ Elena
La seconda parte della canzone, quella aggiunta dalla NCCP, cioè da 'E signurine 'e Caporichino fanno ammore ecc" è tutta una parodia buffoneggiante di "Pistol Packin Mama", la canzone americana così in voga in quel periodo (ma anche ovviamente delle napoletane e dei napoletani stessi che si vendevano agli americani), di cui ha la stessa musica ironicamente strascicata.
La seconda parte della canzone, quella aggiunta dalla NCCP, cioè da 'E signurine 'e Caporichino fanno ammore ecc" è tutta una parodia buffoneggiante di "Pistol Packin Mama", la canzone americana così in voga in quel periodo (ma anche ovviamente delle napoletane e dei napoletani stessi che si vendevano agli americani), di cui ha la stessa musica ironicamente strascicata.
Gennaro 2013/3/14 - 09:50
La stupidità
[2009]
Testo e Musica di Fabrizio Coppola
Album: La stupidità EP
La stupidità è una preghiera laica per combattere il pregiudizio, l'intolleranza e il bigottismo becero di questi tempi barbari e avvilenti; un lamento rabbioso che unisce una ritmica chiaramente ispirata alla Give Peace A Chance di Lennon, un cantato salmodiante che ricorda i migliori CSI e intrecci chitarristici di matrice blues: su questo tappeto Fabrizio Coppola scandisce un testo ossessivo e incalzante che trova nel lungo ritornello finale il suo momento liberatorio.
Scritta di getto, la canzone affronta la frustrazione e lo sconforto di un uomo nei confronti del proprio paese: il razzismo che si affaccia con nuova virulenza, l'ossessione per la sicurezza, la dubbia idea di normalità che domina la nazione, la soffocante presenza della Chiesa nel discorso politico e sociale, l'attaccamento agli oggetti che trasforma... (Continues)
Testo e Musica di Fabrizio Coppola
Album: La stupidità EP
La stupidità è una preghiera laica per combattere il pregiudizio, l'intolleranza e il bigottismo becero di questi tempi barbari e avvilenti; un lamento rabbioso che unisce una ritmica chiaramente ispirata alla Give Peace A Chance di Lennon, un cantato salmodiante che ricorda i migliori CSI e intrecci chitarristici di matrice blues: su questo tappeto Fabrizio Coppola scandisce un testo ossessivo e incalzante che trova nel lungo ritornello finale il suo momento liberatorio.
Scritta di getto, la canzone affronta la frustrazione e lo sconforto di un uomo nei confronti del proprio paese: il razzismo che si affaccia con nuova virulenza, l'ossessione per la sicurezza, la dubbia idea di normalità che domina la nazione, la soffocante presenza della Chiesa nel discorso politico e sociale, l'attaccamento agli oggetti che trasforma... (Continues)
Pesta l'uomo nero
(Continues)
(Continues)
Contributed by giorgio 2013/3/14 - 08:40
La memoria
Le oscure relazioni del nuovo papa con la dittatura militare argentina
Jorge Mario Bergoglio, ex arcivescovo di Buenos Aires, eletto papa con il nome di Francesco I, è un gesuita nato nella capitale argentina il 17 dicembre 1936 ed ha dedicato buona parte della vita all'insegnamento.
Bergoglio ha un passato oscuro in Argentina per le accuse che gli furono rivolte anni fa circa la tortura e la sparizione di un laico e due sacerdoti ai tempi della dittatura militare che cominciò nel 1976. Nonostante non si sia raggiunta una sentenza sul caso, cinque testimoni hanno confermato il coinvolgimento del nuovo papa con queste sparizioni. Il giornalista Horacio Verbitsky è stato il ricercatore più attivo nel portare alla luce le prove che potessero dimostrare il coinvolgimento di Bergoglio con questi episodi della "guerra sporca" in Argentina.
Ma le relazioni di Bergoglio con la dittatura non... (Continues)
2013/3/13 - 23:25
Sott'à lu ponte
Sul sito del Coro Castellani della Valle di Crevalcore, Bologna, viene riportata una storia curiosa a proposito di questo canto (che fa parte del loro repertorio):
La canzone sarebbe stata "armonizzata" da un certo Mauro Camisa il quale, prigioniero durante la seconda guerra mondiale in Corsica, la sentì cantare da un compagno rinchiuso nella cella vicina ...
La canzone sarebbe stata "armonizzata" da un certo Mauro Camisa il quale, prigioniero durante la seconda guerra mondiale in Corsica, la sentì cantare da un compagno rinchiuso nella cella vicina ...
Dead End 2013/3/13 - 17:48
L’auge
[1871]
Versi di Eugène Pottier, da i suoi “Chants révolutionnaires” (prima edizione, 1887; seconda edizione accresciuta, 1908)
Con dedica “À J.-B. Clément, membre de la Commune”, proprio lui, l’autore de La semaine sanglante, de Le temps des cerises e di tanti altri “chants révolutionnaires”…
Pottier e Clément sapevano bene entrambi che “l’ordine borghese è un’enorme mangiatoia dove i ricchi sgrufolano ma non è con l’acqua fresca che questi grossi porci s’ingrassano” bensì col sangue dei lavoratori e della povera gente.
“Et dans ce livre, que l’amicale initiative de son collègue de la Commune de Paris, le citoyen Goupil, est parvenue à répandre et à populariser, le barde vigoureux, le militant sans peur ni reproche que fut Pottier, dresse ses protestations hardies contre la Trinité criminelle qui constitue la plus formidable oppression dont les êtres humains aient eu à souffrir... (Continues)
Versi di Eugène Pottier, da i suoi “Chants révolutionnaires” (prima edizione, 1887; seconda edizione accresciuta, 1908)
Con dedica “À J.-B. Clément, membre de la Commune”, proprio lui, l’autore de La semaine sanglante, de Le temps des cerises e di tanti altri “chants révolutionnaires”…
Pottier e Clément sapevano bene entrambi che “l’ordine borghese è un’enorme mangiatoia dove i ricchi sgrufolano ma non è con l’acqua fresca che questi grossi porci s’ingrassano” bensì col sangue dei lavoratori e della povera gente.
“Et dans ce livre, que l’amicale initiative de son collègue de la Commune de Paris, le citoyen Goupil, est parvenue à répandre et à populariser, le barde vigoureux, le militant sans peur ni reproche que fut Pottier, dresse ses protestations hardies contre la Trinité criminelle qui constitue la plus formidable oppression dont les êtres humains aient eu à souffrir... (Continues)
L’ordre bourgeois, c’est l’auge immense
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dead End 2013/3/13 - 17:06
L’anthropophage
Versi di Eugène Pottier, da i suoi “Chants révolutionnaires” (prima edizione, 1887; seconda edizione accresciuta, 1908)
Dedicata “Au comte Albert de Neuville”, che ignoro chi fosse...
Chi è il “vecchio cannibale” che si aggira tra campi di battaglia, bordelli, galere e fabbriche, ovunque dove gli esseri umani pagano il loro tributo di sangue al Potere? E’ il Potere stesso, un mostro bifronte: su di un faccia la Famiglia, sull’altra la Proprietà.
Eugène Pottier fu frequentatore di circoli rivoluzionari repubblicani già dal 1832 per poi approdare a quelli socialisti e fourieristi nel 1848, anno in cui partecipò alle rivoluzioni di gennaio e giugno: fu in questo periodo, frequentando anche i locali dove venivano declamate poesie e canzoni, che inizia a comporre canti di propaganda a sfondo politico-sociale stampati e diffusi su fogli volanti.
Tra i tanti testi è degno di nota... (Continues)
Dedicata “Au comte Albert de Neuville”, che ignoro chi fosse...
Chi è il “vecchio cannibale” che si aggira tra campi di battaglia, bordelli, galere e fabbriche, ovunque dove gli esseri umani pagano il loro tributo di sangue al Potere? E’ il Potere stesso, un mostro bifronte: su di un faccia la Famiglia, sull’altra la Proprietà.
Eugène Pottier fu frequentatore di circoli rivoluzionari repubblicani già dal 1832 per poi approdare a quelli socialisti e fourieristi nel 1848, anno in cui partecipò alle rivoluzioni di gennaio e giugno: fu in questo periodo, frequentando anche i locali dove venivano declamate poesie e canzoni, che inizia a comporre canti di propaganda a sfondo politico-sociale stampati e diffusi su fogli volanti.
Tra i tanti testi è degno di nota... (Continues)
As-tu le cœur bardé de fer ?
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dead End 2013/3/13 - 14:50
Liberi tutti
[2011]
Testo e musica di Roberta Gulisano
Pianoforte: Angelo di Leonforte
"Dovremmo imparare dai bambini che, se non vengono (ancora) condizionati, non si curano affatto del colore della pelle o d'altro: loro amano col cuore non col cervello..".
Un po' Quando saremo fratelli uniti.. (e liberi!), e un po' All You Need Is Love, la canzone è stata inserita come colonna sonora dell'omonimo cortometraggio del regista Benedetto Pace, finalista al Giffoni Film Festival, ed. 2012.
Testo e musica di Roberta Gulisano
Pianoforte: Angelo di Leonforte
"Dovremmo imparare dai bambini che, se non vengono (ancora) condizionati, non si curano affatto del colore della pelle o d'altro: loro amano col cuore non col cervello..".
Un po' Quando saremo fratelli uniti.. (e liberi!), e un po' All You Need Is Love, la canzone è stata inserita come colonna sonora dell'omonimo cortometraggio del regista Benedetto Pace, finalista al Giffoni Film Festival, ed. 2012.
Sono qui, nulla da dichiarare
(Continues)
(Continues)
Contributed by giorgio 2013/3/13 - 14:18
Guillaume et Paris
[Novembre 1870]
Versi di Eugène Pottier, da i suoi “Chants révolutionnaires” (prima edizione, 1887; seconda edizione accresciuta, 1908)
Pubblicata sul giornale “Le Combat” fondato da Félix Aimé Pyat (1810-1889), giornalista e personalità di spicco della Comune.
Guillaume è l’imperatore Guglielmo I di Germania, re di Prussia, le cui truppe assediavano Parigi dal settembre del 1870.
Cambronne - l’esclamazione della città di Parigi che resiste all’assediante – è il generale Pierre Jacques Étienne Cambronne (1770-1842), quello che – leggenda vuole - alla fine della battaglia di Waterloo del 1815 al generale britannico Colville, che gli intimava la resa, rispose: “La garde meurt mais ne se rend pas!” o, più semplicemente, “Merde!”… Nella realtà gli inglesi spazzarono via l’ultima resistenza francese e Cambronne, ferito, fu fatto prigioniero ma “Merde!” rimane ancora oggi... (Continues)
Versi di Eugène Pottier, da i suoi “Chants révolutionnaires” (prima edizione, 1887; seconda edizione accresciuta, 1908)
Pubblicata sul giornale “Le Combat” fondato da Félix Aimé Pyat (1810-1889), giornalista e personalità di spicco della Comune.
Guillaume è l’imperatore Guglielmo I di Germania, re di Prussia, le cui truppe assediavano Parigi dal settembre del 1870.
Cambronne - l’esclamazione della città di Parigi che resiste all’assediante – è il generale Pierre Jacques Étienne Cambronne (1770-1842), quello che – leggenda vuole - alla fine della battaglia di Waterloo del 1815 al generale britannico Colville, che gli intimava la resa, rispose: “La garde meurt mais ne se rend pas!” o, più semplicemente, “Merde!”… Nella realtà gli inglesi spazzarono via l’ultima resistenza francese e Cambronne, ferito, fu fatto prigioniero ma “Merde!” rimane ancora oggi... (Continues)
[Guillaume]
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dead End 2013/3/13 - 14:16
Song Itineraries:
Shit, our sister, The Paris Commune, 1871
Buongiorno Gaetano
Anonymous
[primo dopoguerra?]
Canto facente parte del repertorio del coro Stelutis di Bologna fondato nel 1947 dal maestro Giorgio Vacchi.
Raccolto nel 1983 dai ricercatori Alfonso Bonazzi e Angelo Venturi, detto "Piculein", a Pian di Macina, provincia di Bologna. Trascritto e musicato dallo stesso maestro Giorgio Vacchi.
Dal disco del Coro Stelutis intitolato “Per amore o per forza”, 1989
Testo trovato sul sito del Coro Stelutis
In “Buongiorno Gaetano” abbiamo, invece, messo a confronto due mondi tanto distanti come quello del contadino e quello del fattore: non poteva non esserci contrasto! E «contrasto», appunto, veniva chiamato questo tipo di canto che i cantastorie presentavano nei paesi durante le fiere e i mercati. (dall’introduzione sul sito del Coro Stelutis)
Canto facente parte del repertorio del coro Stelutis di Bologna fondato nel 1947 dal maestro Giorgio Vacchi.
Raccolto nel 1983 dai ricercatori Alfonso Bonazzi e Angelo Venturi, detto "Piculein", a Pian di Macina, provincia di Bologna. Trascritto e musicato dallo stesso maestro Giorgio Vacchi.
Dal disco del Coro Stelutis intitolato “Per amore o per forza”, 1989
Testo trovato sul sito del Coro Stelutis
In “Buongiorno Gaetano” abbiamo, invece, messo a confronto due mondi tanto distanti come quello del contadino e quello del fattore: non poteva non esserci contrasto! E «contrasto», appunto, veniva chiamato questo tipo di canto che i cantastorie presentavano nei paesi durante le fiere e i mercati. (dall’introduzione sul sito del Coro Stelutis)
Buongiorno Gaetano, come state?
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dead End 2013/3/13 - 13:28
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
O cara mama
Anonymous
[primo dopoguerra]
Canto di risaia facente parte del repertorio del Coro El Castel di Sanguinetto, provincia di Verona, e anche del coro Stelutis di Bologna fondato nel 1947 dal maestro Giorgio Vacchi.
Raccolto nel 1976 da Dino Coltro a Verona dall’informatrice Bruna Campara.
Dal disco del Coro Stelutis intitolato “Per amore o per forza”, 1989
Testo trovato sul sito del Coro Stelutis
Con “O cara mama” torniamo nel mondo del lavoro femminile: a migliaia, d'estate, le donne partivano per il lavoro in risaia. Trovavano il caldo, l'acqua stagnante, le zanzare, il mangiare cattivo; in cambio pochi soldi e, spesso, la salute rovinata. (dall’introduzione sul sito del Coro Stelutis)
Canto di risaia facente parte del repertorio del Coro El Castel di Sanguinetto, provincia di Verona, e anche del coro Stelutis di Bologna fondato nel 1947 dal maestro Giorgio Vacchi.
Raccolto nel 1976 da Dino Coltro a Verona dall’informatrice Bruna Campara.
Dal disco del Coro Stelutis intitolato “Per amore o per forza”, 1989
Testo trovato sul sito del Coro Stelutis
Con “O cara mama” torniamo nel mondo del lavoro femminile: a migliaia, d'estate, le donne partivano per il lavoro in risaia. Trovavano il caldo, l'acqua stagnante, le zanzare, il mangiare cattivo; in cambio pochi soldi e, spesso, la salute rovinata. (dall’introduzione sul sito del Coro Stelutis)
O cara mama vienimi incontra
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dead End 2013/3/13 - 13:05
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Son già tre anni
Anonymous
[fine 800]
Canto di minatori facente parte del repertorio del Gruppo spontaneo “La Fésia” di Monchio delle Corti, provincia di Parma, e anche del coro Stelutis di Bologna fondato nel 1947 dal maestro Giorgio Vacchi.
Raccolto nel 1985 da Giacomo Rozzi a Monchio delle Corti, Parma, dalla voce di Anna Monicelli, classe 1930.
Dal disco del oro Stelutis intitolato “Ci vuol pazienza”
Testo trovato sul sito del Coro Stelutis
Il canto “Son già tre anni” era legato al lavoro dei minatori e subì una rilevante trasformazione quando, durante la guerra '15-'18, gli alpini, mutandone il testo, diedero inizio al «nuovo» canto che da quello era nato e che prese il nome di «Monte Canino». Non ne risultò cambiato, però, il lento, doloroso andamento. (dll’introduzione sul sito del Coro Stelutis)
Canto di minatori facente parte del repertorio del Gruppo spontaneo “La Fésia” di Monchio delle Corti, provincia di Parma, e anche del coro Stelutis di Bologna fondato nel 1947 dal maestro Giorgio Vacchi.
Raccolto nel 1985 da Giacomo Rozzi a Monchio delle Corti, Parma, dalla voce di Anna Monicelli, classe 1930.
Dal disco del oro Stelutis intitolato “Ci vuol pazienza”
Testo trovato sul sito del Coro Stelutis
Il canto “Son già tre anni” era legato al lavoro dei minatori e subì una rilevante trasformazione quando, durante la guerra '15-'18, gli alpini, mutandone il testo, diedero inizio al «nuovo» canto che da quello era nato e che prese il nome di «Monte Canino». Non ne risultò cambiato, però, il lento, doloroso andamento. (dll’introduzione sul sito del Coro Stelutis)
Son già tre anni che faccio il minatore
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dead End 2013/3/13 - 12:50
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
La lingera di galleria
Anonymous
[fine 800]
Canzone dei minatori della Val Trompia.
Nel repertorio della famiglia Bregoli di Pezzaze, Brescia.
Brano che dà il titolo al saggio di Bruno Pianta “La lingera di galleria - Il repertorio della famiglia Bregoli di Pezzaze e la cultura dei minatori”, in AA.VV., “Mondo Popolare in Lombardia: Brescia e il suo territorio”, a cura di Roberto Leydi e Bruno Pianta, Milano, 1976.
Interpretata dal Gruppo dell’Almanacco Popolare, nato nel 1966 da una costola del Nuovo Canzoniere Italiano, nel disco “Canti e balli dell’Italia settentrionale” (1976)
Testo trovato su Il Deposito
Ligèra (o leggera, e anche lingera) non è soltanto in termine gergale con cui veniva definita la microcriminalità milanese fino alla prima metà del XX secolo e, per estensione, teppaglia, delinquenti, informatori e sbandati in vari dialetti lombardi. Ligèra è anche spesso sinonimo di operaio, di... (Continues)
Canzone dei minatori della Val Trompia.
Nel repertorio della famiglia Bregoli di Pezzaze, Brescia.
Brano che dà il titolo al saggio di Bruno Pianta “La lingera di galleria - Il repertorio della famiglia Bregoli di Pezzaze e la cultura dei minatori”, in AA.VV., “Mondo Popolare in Lombardia: Brescia e il suo territorio”, a cura di Roberto Leydi e Bruno Pianta, Milano, 1976.
Interpretata dal Gruppo dell’Almanacco Popolare, nato nel 1966 da una costola del Nuovo Canzoniere Italiano, nel disco “Canti e balli dell’Italia settentrionale” (1976)
Testo trovato su Il Deposito
Ligèra (o leggera, e anche lingera) non è soltanto in termine gergale con cui veniva definita la microcriminalità milanese fino alla prima metà del XX secolo e, per estensione, teppaglia, delinquenti, informatori e sbandati in vari dialetti lombardi. Ligèra è anche spesso sinonimo di operaio, di... (Continues)
E la lingera che mai non trema
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dead End 2013/3/13 - 11:33
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Pietà l'è morta
SU AL PASSO DEI GUSELLI [1944]
Si tratta di un testo di autore anonimo adattato alla musica di “Pietà l’è morta”, una delle più celebri canzoni della Resistenza, derivata a sua volta dalla notissima canzone “Sul ponte di Perati bandiera nera”.
In questa versione celebra i 34 partigiani del gruppo comandato da Giacomo Callegari che morirono in una imboscata nazifascista nell’inverno del 1944 ai “Gusei”, nei pressi di Morfasso, sull'appennino piacentino, fra la val Nure e la val d'Arda. A tendere l’imboscata furono alcuni ufficiali tedeschi, accompagnati da qualche fascista delle Brigate Nere, al comando di una settantina di “mongoli”, cioè soldati dai tratti asiatici, alcuni di quei circa 12.000 fra calmucchi, uzbechi, azerbaigiani, karakalpachi, tartari, ucraini, kirghisi, georgiani e turkmeni che, un po’ per paura un po’ per spirito di vendetta verso Stalin, tra la fine del... (Continues)
Si tratta di un testo di autore anonimo adattato alla musica di “Pietà l’è morta”, una delle più celebri canzoni della Resistenza, derivata a sua volta dalla notissima canzone “Sul ponte di Perati bandiera nera”.
In questa versione celebra i 34 partigiani del gruppo comandato da Giacomo Callegari che morirono in una imboscata nazifascista nell’inverno del 1944 ai “Gusei”, nei pressi di Morfasso, sull'appennino piacentino, fra la val Nure e la val d'Arda. A tendere l’imboscata furono alcuni ufficiali tedeschi, accompagnati da qualche fascista delle Brigate Nere, al comando di una settantina di “mongoli”, cioè soldati dai tratti asiatici, alcuni di quei circa 12.000 fra calmucchi, uzbechi, azerbaigiani, karakalpachi, tartari, ucraini, kirghisi, georgiani e turkmeni che, un po’ per paura un po’ per spirito di vendetta verso Stalin, tra la fine del... (Continues)
SU AL PASSO DEI GUSELLI
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dead End 2013/3/13 - 09:23
Rap al Despertar
Esta canción fue un homenaje, desde lejos, a la dignidad y rebeldía mostrada el año 2011 por el movimiento estudiantil, que prendio la conciencia del pueblo chileno y atacó el corazón del sistema educacional de mercado: el lucro en la educación.
Con creatividad, claridad, honestidad y valentía, durante meses los estudiantes organizados protestaron y combatieron masivamente en las calles, anunciando un nuevo ciclo histórico que recién comienza a construirse, donde el pueblo lentamente ha ido recuperando su horizonte de poder popular y su ofensiva contra la burguesía.
Esta canción fue una forma de alentar ese proceso y decir simplemente "muchas gracias" por el ejemplo de lucha, conciencia y organización!
Con creatividad, claridad, honestidad y valentía, durante meses los estudiantes organizados protestaron y combatieron masivamente en las calles, anunciando un nuevo ciclo histórico que recién comienza a construirse, donde el pueblo lentamente ha ido recuperando su horizonte de poder popular y su ofensiva contra la burguesía.
Esta canción fue una forma de alentar ese proceso y decir simplemente "muchas gracias" por el ejemplo de lucha, conciencia y organización!
Tengo unas ganas de escribir como nunca había tenido
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2013/3/13 - 08:40
De Rojo y Negro
[2011]
Album :Kütral lanzado
Album :Kütral lanzado
Siento la tormenta y comprendo
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2013/3/13 - 07:47
Vitti na crozza
vorrei precisare che vecchiu di ottantanni letteralmente tradotto vuol dire vecchio di ottanta anni. per quanto riguarda invece lu cannuni, potrebbe essere attendibile la teoria del cannone inteso come arma. VITTI NA CROZZA SUPRA LU CANNUNI, letteralmente tradotto significa ho visto un teschio sopa il cannone, sono stato curioso e le ho voluto domandare, lui mi ha risposto con gran dolore, sono morto senza il tocco delle campane. Questa strofa lascia pensare ad un caduto in guerra che per tale ragione non ha avuto un funerale. Ritengo che il senza tocco di campane si riferisca alla mancata messa funeraria.
zummo.angelo@virgilio.it 2013/3/12 - 21:52
Nación Mapuche
[2011]
Album: Kütral lanzado
Album: Kütral lanzado
Nos acusan de terroristas para privarnos de libertad
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2013/3/12 - 18:35
On April 11, 1975, the "Flobert" plant of Sant'Anastasia (province of Naples), where ammunitions for toy guns were produced, exploded causing the death of twelve young workers, with disregard of any elementary safety norm. An unforgettable song, 'A Flobert o Sant'Anastasia by Gruppo Operaio E Zézi, was composed about these facts. The relevant page has been rebuilt and duly improved (also with an English translation.
Riccardo Venturi 2013/3/12 - 17:22
Adele che cade
[2012]
Testo e Musica di Roberta Gulisano
Album: Destini coatti
Strumentisti: C. Pinzone: chitarra classica; G. Villafranca: contrabbasso; Arrangiamento per banda di Antonio Putzu; La Banda: sez. ritmica Francesco Argento; basso tuba Pino Parisi; euphonium Christian Sproviero; corni Salvatore Castro; tromboni: Maurizio Fidotta; sassofoni: Jossy Botte;
clarinetti: Carmelo Colajanni; trombe: Gaetano Privitelli; flauti: Mario Maggiani.
Testo e Musica di Roberta Gulisano
Album: Destini coatti
Strumentisti: C. Pinzone: chitarra classica; G. Villafranca: contrabbasso; Arrangiamento per banda di Antonio Putzu; La Banda: sez. ritmica Francesco Argento; basso tuba Pino Parisi; euphonium Christian Sproviero; corni Salvatore Castro; tromboni: Maurizio Fidotta; sassofoni: Jossy Botte;
clarinetti: Carmelo Colajanni; trombe: Gaetano Privitelli; flauti: Mario Maggiani.
Adele che cade, cade
(Continues)
(Continues)
Contributed by giorgio 2013/3/12 - 17:01
Song Itineraries:
Violence on Women: just like and worse than war
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Scritta da Piero De Benedictis, in arte Piero, ed il poeta José Tcherkaski
Album “Para el pueblo lo que es del pueblo”
Una canzone che potrebbe sembrare profetica, visto che fu scritta nel 1973, tre anni prima dell’inizio della dittatura...
A dire il vero, però, l’Argentina passò da una dittatura all’altra per quasi tutto il 900...
Comunque, nel 1976 Piero dovette scappare dal suo paese. Restò esule in Italia e Spagna fino al 1981, quando tornò in Argentina ma abbandonando la musica di protesta.