Ti rubarono a noi come una spiga
[anni 40?]
Versi di Rocco Scotellaro, dalla raccolta di poesie “È fatto giorno. 1940-1953” pubblicata subito dopo la sua prematura scomparsa.
Musica di Ambrogio Sparagna, dallo spettacolo intitolato “Passaggio alla città. Musiche e canti per Rocco Scotellaro”
Poesia scritta dal grande poeta lucano in morte di un amico ucciso durante moti contadini per l’occupazione di terre. Purtroppo non ho trovato riscontri storici più precisi.
Per un giovane amico assassinato
Versi di Rocco Scotellaro, dalla raccolta di poesie “È fatto giorno. 1940-1953” pubblicata subito dopo la sua prematura scomparsa.
Musica di Ambrogio Sparagna, dallo spettacolo intitolato “Passaggio alla città. Musiche e canti per Rocco Scotellaro”
Poesia scritta dal grande poeta lucano in morte di un amico ucciso durante moti contadini per l’occupazione di terre. Purtroppo non ho trovato riscontri storici più precisi.
Per un giovane amico assassinato
Vide la morte con gli occhi e disse:
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2013/12/3 - 15:44
Spunta l'alba al quindici giugno
Anonymous
Vorrei far notare che questa “Spunta l'alba al quindici giugno”, Montenero e Monte Nero 'n dove sei sono in realtà versioni dello stesso canto.
Ne ho trovata pure un’altra, in tutto simile alla versione “primitiva” ma con due significative strofe aggiuntive:
Si tratta di quella offerta da Ezio Cuppone con il Nuovo Canzoniere Milanese nello spettacolo del 1971 intitolato “Il bosco degli alberi. Storia d'Italia dall'Unità a oggi attraverso il giudizio delle classi popolari”, scritto da Franco Coggiola (1939-1996), astigiano, etnomusicologo e archivista, e Gianni Bosio (1923-1971), mantovano, storico e socialista.
Ne ho trovata pure un’altra, in tutto simile alla versione “primitiva” ma con due significative strofe aggiuntive:
Ma se quest'anno non vien la pace
ma tutto il mondo l'è rovinato
e si potrà chiamar beato
chi la vita potrà salvar
Ma la pensione l'è del governo
l'è una lira e cinquantotto
bisogna fare il galeotto
per potersi a disfamar.
ma tutto il mondo l'è rovinato
e si potrà chiamar beato
chi la vita potrà salvar
Ma la pensione l'è del governo
l'è una lira e cinquantotto
bisogna fare il galeotto
per potersi a disfamar.
Si tratta di quella offerta da Ezio Cuppone con il Nuovo Canzoniere Milanese nello spettacolo del 1971 intitolato “Il bosco degli alberi. Storia d'Italia dall'Unità a oggi attraverso il giudizio delle classi popolari”, scritto da Franco Coggiola (1939-1996), astigiano, etnomusicologo e archivista, e Gianni Bosio (1923-1971), mantovano, storico e socialista.
Bernart Bartleby 2013/12/3 - 14:39
Compagni su sorgiamo
Anonymous
Canto del 1° Maggio di tradizione anarco-sindacalista, con inserti in dialetto foggiano sanseverese.
Raccolto dai ricercatori Giovanni Rinaldi e Paola Sobrero nel 1978 a San Severo dalla voce di Mollica Soccorsa Foschini, classe 1899, bracciante e militante comunista.
Testo trovato sul sito dell’Archivio Sonoro di Puglia.
Raccolto dai ricercatori Giovanni Rinaldi e Paola Sobrero nel 1978 a San Severo dalla voce di Mollica Soccorsa Foschini, classe 1899, bracciante e militante comunista.
Testo trovato sul sito dell’Archivio Sonoro di Puglia.
Compagni su sorgiamo
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2013/12/3 - 13:45
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Se spera che presto finissa la guera
Anonymous
[1915-18?]
Testo in veneto, risalente con tutta probabilità alla Grande Guerra, trovato sulla pagina dedicata ai canti e inni degli alpini e di montagna de Il Disco Logoro, sito sulla fonografia nazionale italiana.
Armonizzazioni dei maestri Dino Stella e Manolo Da Rold.
Ho trovato la canzone nel repertorio del Coro Femminile Harmònia di Marghera, Venezia.
Testo in veneto, risalente con tutta probabilità alla Grande Guerra, trovato sulla pagina dedicata ai canti e inni degli alpini e di montagna de Il Disco Logoro, sito sulla fonografia nazionale italiana.
Armonizzazioni dei maestri Dino Stella e Manolo Da Rold.
Ho trovato la canzone nel repertorio del Coro Femminile Harmònia di Marghera, Venezia.
Se spera che presto
(Continues)
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Contributed by Bernart Bartleby 2013/12/3 - 09:53
Ero povero ma disertore
Anonymous
Segnalo questa pagina dal forum di Cime e Trincee dove ci sono molti riferimenti bibliografici su “Ero povero ma disertore” (titolo che in origine era più probabilmente “Sono un povero disertore”) e molte versioni del canto.
Credo che quanto riportato sia almeno in gran parte tratto dal libro “Canti della grande guerra – Vol. 2”, a cura di Anton Virgilio Savona e Michele L. Straniero, Garzanti Editore, 1981.
Credo che quanto riportato sia almeno in gran parte tratto dal libro “Canti della grande guerra – Vol. 2”, a cura di Anton Virgilio Savona e Michele L. Straniero, Garzanti Editore, 1981.
Bernart Bartleby 2013/12/3 - 09:26
Daniel
(1973)
Album: "Don't Shoot Me I'm Only the Piano Player"
Bernie Taupin wrote "Daniel" while inspired by the events of the
Vietnam War. The lyrics (including a verse in the original draft that was cut from the final version) describe a fictional veteran who was blinded as a result of the war ("your eyes have died"/"but you see more than I") and travels to Spain to escape those around him back home ("do you still feel the pain"/"of the scars that won't heal?"), including his brother, from whose point of view the story is told.
"'Daniel' had been the most misinterpreted song that we'd ever written," explained Taupin, in the Two Rooms tribute project. "The story was about a guy that went back to a small town in Texas, returning from the Vietnam War. They'd lauded him when he came home and treated him like a hero. But, he just wanted to go home, go back to the farm, and try to get back to... (Continues)
Album: "Don't Shoot Me I'm Only the Piano Player"
Bernie Taupin wrote "Daniel" while inspired by the events of the
Vietnam War. The lyrics (including a verse in the original draft that was cut from the final version) describe a fictional veteran who was blinded as a result of the war ("your eyes have died"/"but you see more than I") and travels to Spain to escape those around him back home ("do you still feel the pain"/"of the scars that won't heal?"), including his brother, from whose point of view the story is told.
"'Daniel' had been the most misinterpreted song that we'd ever written," explained Taupin, in the Two Rooms tribute project. "The story was about a guy that went back to a small town in Texas, returning from the Vietnam War. They'd lauded him when he came home and treated him like a hero. But, he just wanted to go home, go back to the farm, and try to get back to... (Continues)
Daniel is traveling tonight on a plane
(Continues)
(Continues)
Contributed by Jon Doe 2013/12/3 - 04:27
Song Itineraries:
War in Viet Nam as seen from Italy and from the rest of the world
U pane ch'i tessere
Anonymous
[1917]
Nel 1978 il ricercatore Giuseppe Di Benedetto raccolse a Lucera queste strofe che si riferiscono alla rivolta popolare del 23 aprile 1917.
Testo e introduzione trovati sul sito dell’Archivio Sonoro della Puglia
Una canzone che conferma quanto combattive fossero le donne pugliesi, quelle del foggiano in particolare, che molti anni dopo i fatti qui descritti furono protagoniste, nel 1950, di un’analoga rivolta raccontata in Il 23 di marzo che giorno di coraggio.
A Lucera il 23 aprile 1917 una sommossa di popolane portò alla caduta del governo cittadino. Le donne, a centinaia, invasero palazzo Mozzagrugno per protestare conto l’introduzione di una tessera che restringeva a poche centinaia di grammi la razione di pane e di farina. Contro questa imposizione, dettata dalle ristrettezze determinate dalla Prima guerra mondiale, le donne allestirono il moto di protesta spontanea. Un centinaio... (Continues)
Nel 1978 il ricercatore Giuseppe Di Benedetto raccolse a Lucera queste strofe che si riferiscono alla rivolta popolare del 23 aprile 1917.
Testo e introduzione trovati sul sito dell’Archivio Sonoro della Puglia
Una canzone che conferma quanto combattive fossero le donne pugliesi, quelle del foggiano in particolare, che molti anni dopo i fatti qui descritti furono protagoniste, nel 1950, di un’analoga rivolta raccontata in Il 23 di marzo che giorno di coraggio.
A Lucera il 23 aprile 1917 una sommossa di popolane portò alla caduta del governo cittadino. Le donne, a centinaia, invasero palazzo Mozzagrugno per protestare conto l’introduzione di una tessera che restringeva a poche centinaia di grammi la razione di pane e di farina. Contro questa imposizione, dettata dalle ristrettezze determinate dalla Prima guerra mondiale, le donne allestirono il moto di protesta spontanea. Un centinaio... (Continues)
U pane ch'i tessere
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2013/12/2 - 22:54
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Nenie
1995
Fra il dì e il fà
Fra il dì e il fà
Duar ben ben gno ninin
(Continues)
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2013/12/2 - 14:43
Schiavo secolar, paria del servaggio (Sorgiamo)
Anonymous
[Inizio 900]
Canto della tradizione anarchica raccolto nei primi anni 60 nel vercellese, così come riferito nel volume intitolato “Senti le rane che cantano: canzoni e vissuti popolari della risaia”, di Franco Castelli, Emilio Jona e Alberto Lovatto. Ma lo troviamo anche in Puglia, registrato nel 1978 a San Severo dalla voce di Mollica Soccorsa Foschini (classe 1899), bracciante e militante comunista.
Il testo di questo canto appare in molti canzonieri di inizio del XX secolo e viene pubblicato per la prima volta nel 1903 ne “Il canzoniere dei ribelli”, tipografia della "Cronaca Sovversiva", Barre, Vermont (USA).
Canto della tradizione anarchica raccolto nei primi anni 60 nel vercellese, così come riferito nel volume intitolato “Senti le rane che cantano: canzoni e vissuti popolari della risaia”, di Franco Castelli, Emilio Jona e Alberto Lovatto. Ma lo troviamo anche in Puglia, registrato nel 1978 a San Severo dalla voce di Mollica Soccorsa Foschini (classe 1899), bracciante e militante comunista.
Il testo di questo canto appare in molti canzonieri di inizio del XX secolo e viene pubblicato per la prima volta nel 1903 ne “Il canzoniere dei ribelli”, tipografia della "Cronaca Sovversiva", Barre, Vermont (USA).
Schiavo secolar, paria del servaggio,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/12/2 - 12:01
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Noi vogliamo l'eguaglianza
Anonymous
[Anni 60 e 70]
Strofe raccolte nel vercellese da Cesare Bermani e Franco Coggiola che poi le montarono nel 1979.
Nel repertorio di cori della mondine, come quello di Trino e della Cooperativa dei Cappuccini di Vercelli.
Nei dischi “Sentite buona gente" delle mondine di Trino Vercellese e “Folk Festival 1”, registrazione del 1° Folk Festival di Torino (settembre 1965), organizzato da Franco Coggiola e Michele Straniero, poi pubblicata da I Dischi del Sole nel 1966.
Testo trovato sul sito dell’Union des Amis Chanteurs
Strofe raccolte nel vercellese da Cesare Bermani e Franco Coggiola che poi le montarono nel 1979.
Nel repertorio di cori della mondine, come quello di Trino e della Cooperativa dei Cappuccini di Vercelli.
Nei dischi “Sentite buona gente" delle mondine di Trino Vercellese e “Folk Festival 1”, registrazione del 1° Folk Festival di Torino (settembre 1965), organizzato da Franco Coggiola e Michele Straniero, poi pubblicata da I Dischi del Sole nel 1966.
Testo trovato sul sito dell’Union des Amis Chanteurs
Noi vogliamo l'eguaglianza
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/12/2 - 09:31
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Tutti ci hanno quarche cosa
[1973]
Testo e musica di Carlo Siliotto, Alessandro Portelli e Giovanna Salviucci Marini.
Cantano Piero Brega e Francesco Giannattasio.
Nell’album intitolato “Quando nascesti tune” del 1973
Testo e musica di Carlo Siliotto, Alessandro Portelli e Giovanna Salviucci Marini.
Cantano Piero Brega e Francesco Giannattasio.
Nell’album intitolato “Quando nascesti tune” del 1973
Tutti ci hanno quarche cosa
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/12/2 - 08:21
Dorosłość jak początek umierania
Obciąża moją krew
(Continues)
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2013/12/2 - 00:44
Finlandia
[2005]
Testo di Marcin Świetlicki
Musica di Świetliki
Dall-album "Las putas melancólicas"
La canzone nel video viene cantata dall'attore Bogusław Linda
Il testo da http://www.tekstowo.pl/
Testo di Marcin Świetlicki
Musica di Świetliki
Dall-album "Las putas melancólicas"
La canzone nel video viene cantata dall'attore Bogusław Linda
Il testo da http://www.tekstowo.pl/
Nigdy nie będzie takiego lata
(Continues)
(Continues)
Contributed by Krzysztof Wrona 2013/12/2 - 00:19
Else du Mont des Oliviers
Canzone française – Else du Mont des Oliviers – Marco Valdo M.I. – 2013
Histoires d'Allemagne 99
An de Grass 01
Au travers du kaléidoscope de Günter Grass : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 – l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.
Cette Histoire d'Allemagne n'est pas à sa place chronologique ; d'ailleurs, elle n'est pas la seule. Et ceci tient au fait que mon inexpérience et mon ignorance des débuts se sont progressivement estompées au fur et à mesure que j'actionnais le kaléidoscope de Günter Grass et que je découvrais les Histoires d'Allemagne. J'en ai appris des choses et j'en ai croisé des narrateurs et des narratrices. En voici une encore... Et comme je te l'ai dit, j'aurais dû la faire paraître bien plus tôt... Mais avec elle – je veux dire Else Lasker-Schüler,... (Continues)
Histoires d'Allemagne 99
An de Grass 01
Au travers du kaléidoscope de Günter Grass : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 – l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.
Cette Histoire d'Allemagne n'est pas à sa place chronologique ; d'ailleurs, elle n'est pas la seule. Et ceci tient au fait que mon inexpérience et mon ignorance des débuts se sont progressivement estompées au fur et à mesure que j'actionnais le kaléidoscope de Günter Grass et que je découvrais les Histoires d'Allemagne. J'en ai appris des choses et j'en ai croisé des narrateurs et des narratrices. En voici une encore... Et comme je te l'ai dit, j'aurais dû la faire paraître bien plus tôt... Mais avec elle – je veux dire Else Lasker-Schüler,... (Continues)
Un, deux, trois
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2013/12/1 - 22:24
Rin del angelito
Ho visto ieri il film molto bello "Violeta se fue a los cielos" (Violeta Parra went to heaven) e mi sono reso conto che questa canzone è legata a un episodio molto doloroso della vita di Violeta Parra, infatti la figlia Rosita Clara è morta nel 1954 a soli due anni mentre la cantante si trovava in Polonia.
A proposito del film, è incredibile la bravura, anche come cantante, dell'attrice Francisca Gavilán che per ha reinterpretato lei stessa tutte le canzoni più belle della carriera della Parra.
A proposito del film, è incredibile la bravura, anche come cantante, dell'attrice Francisca Gavilán che per ha reinterpretato lei stessa tutte le canzoni più belle della carriera della Parra.
Lorenzo 2013/12/1 - 21:46
The Woman Who Didn’t Stand Up
Antiwar Songs Blog
Il primo dicembre del 1955 su un bus di Montgomery la signora Rosa Parks, di professione sarta, sta tornando a casa in autobus. A quel tempo, nei trasporti pubblici di tutti gli stati del sud degli Stati Uniti e, quindi anche a Montgomery Alabama, vigeva una rigida segregazione razziale: i neri sedevano in fondo, i […]
Antiwar Songs Staff 2013-12-01 21:44:00
Diaspora
We will show you, we are Cossack brothers
(Continues)
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2013/12/1 - 21:17
BA77
2013
Anaesthesiology
Anaesthesiology
These sterile walls, this black ring binder
(Continues)
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2013/12/1 - 17:24
Frankland Prison Blues
2013
Anaesthesiology
Anaesthesiology
When I see a prison, I see a vested interest in recidivism; the righteous and pure on a moral mission, an awful draconian place
(Continues)
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2013/12/1 - 17:21
Song Itineraries:
From World Jails
Same old story
2013
Overcome
Overcome
Il est si facile de faire applaudir les imbéciles
(Continues)
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2013/12/1 - 16:54
Drop Your Weapon
2013
Overcome
Overcome
If you go to war against me
(Continues)
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2013/12/1 - 16:53
El Salvador
Guts for Love (1982)
Lay me down
(Continues)
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2013/12/1 - 16:10
Don't Call Me Buckwheat
Don't Call Me Buckwheat (1992)
This is a song about words
(Continues)
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2013/12/1 - 16:06
Song Itineraries:
Racism and Slavery in the USA
The Last Living Rose
La rêverie poignante sur le retour au pays d'un soldat anglais durant la grande guerre .
[2011]
Da “Let England shake”, con John Parish e Mike Harvey.
[2011]
Da “Let England shake”, con John Parish e Mike Harvey.
“Let England shake”, fatto di rock schietto e folk essenziale ed inciso nel Dorset in una chiesa del diciannovesimo secolo, nasce dopo tre anni di scrittura accurata dei testi e cinque di studio e parla di temi importanti, su tutti la guerra. Lo scopo? Scuotere (shake) le coscienze, smuovere dal torpore la sua Inghilterra, protagonista fin dal titolo dell’opera, l’Inghilterra coloniale e quella dell’intervento in Iraq e Afghanistan, ma anche quella della battaglia di Gallipoli del 1915 in cui assieme ai francesi fallì la conquista di Costantinopoli.” (da Moby Dick di Radio2)
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Il conflitto globale permanente
articolo di Rachele Cinarelli
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Goddamn Europeans!
(Continues)
(Continues)
Contributed by Chien Andalou 2013/12/1 - 08:30
Supper's Ready
C'è solo un altro gruppo di cui sopporterei un pezzo di 30 minuti, si chiamano Grateful Dead. Lì però le traduzioni risulterebbero ancora più difficili...
Pierluigi 2013/12/1 - 00:06
Sesto San Giovanni
Veneto
DonQuijote82
Strano che mi sia imbarcato in questa avventura... Uno come me, praticamente senza radici, romano di nascita e d'educazione, ma veneto di madre, piemontese di padre, e pugliese di famiglia... e strano ancora di più che ho iniziato a tradurla in romano, per poi rendermi conto che era il veneto la lingua più adatta... forse perché Roma non ha un tessuto industriale né praticamente potrebbe capire la nebbia... Ma il mio veneto è fatto solo di orecchio, non lo parlo, lo capisco. Se qualcun altro volesse metterci mano è il benvenuto
DonQuijote82
Strano che mi sia imbarcato in questa avventura... Uno come me, praticamente senza radici, romano di nascita e d'educazione, ma veneto di madre, piemontese di padre, e pugliese di famiglia... e strano ancora di più che ho iniziato a tradurla in romano, per poi rendermi conto che era il veneto la lingua più adatta... forse perché Roma non ha un tessuto industriale né praticamente potrebbe capire la nebbia... Ma il mio veneto è fatto solo di orecchio, non lo parlo, lo capisco. Se qualcun altro volesse metterci mano è il benvenuto
PORTO MARGHERA
(Continues)
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2013/11/30 - 17:28
War Nurse
WAR NURSE is a song written by Bruce Springsteen who recorded it in mid-1972. The song has not yet been officially released. The above lyrics are transcribed from the only known studio version of WAR NURSE.
There is no indication to when WAR NURSE was written. One studio version of the song is in circulation among collectors. It's a studio take likely recorded around May-Jun 1972 at Jim Cretecos' apartment in New York City, NY. It features Springsteen solo on vocals and acoustic guitar. The May-Jun 1972 sessions at Jim Cretecos' apartment were produced by Cretecos who also took the role of recording engineer. The above lyrics transcribed from that circulating studio version of WAR NURSE.
Unofficial Releases
The studio version of WAR NURSE was released on the briefly-legal albums The Early Years (Early Records), Unearthed (Masquerade Music, both issues), and Before The Fame (Pony Express... (Continues)
There is no indication to when WAR NURSE was written. One studio version of the song is in circulation among collectors. It's a studio take likely recorded around May-Jun 1972 at Jim Cretecos' apartment in New York City, NY. It features Springsteen solo on vocals and acoustic guitar. The May-Jun 1972 sessions at Jim Cretecos' apartment were produced by Cretecos who also took the role of recording engineer. The above lyrics transcribed from that circulating studio version of WAR NURSE.
Unofficial Releases
The studio version of WAR NURSE was released on the briefly-legal albums The Early Years (Early Records), Unearthed (Masquerade Music, both issues), and Before The Fame (Pony Express... (Continues)
She was just another war nurse, she could strike a noble pose
(Continues)
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2013/11/30 - 13:34
Shut Out the Light
B-side del singolo di Born In The U.S.A. (1985)
released on Tracks in 1998.
Le parti tra parentesi sono inedite
Un altro brano che rende il legame di Springsteen col cinema. Appena atterrato dal Vietnam, torna nel suo quartiere ma non ha il coraggio di andare subito a casa; si ferma in un bar, a bere nell'angolo più buio. La sua donna intanto ha mandato i figli dalla nonna e si fa bella nell'attesa. Scena successiva: lui la sente sdraiarsi accanto sul letto, non muove un dito e alle 4 del mattino è ancora sveglio con lo sguardo fisso sul soffitto. In fondo, sono Bob De Niro e Meryl Streep nella scena del Cacciatore di Michael Cimino.
Salvatore Mannironi
released on Tracks in 1998.
Le parti tra parentesi sono inedite
Un altro brano che rende il legame di Springsteen col cinema. Appena atterrato dal Vietnam, torna nel suo quartiere ma non ha il coraggio di andare subito a casa; si ferma in un bar, a bere nell'angolo più buio. La sua donna intanto ha mandato i figli dalla nonna e si fa bella nell'attesa. Scena successiva: lui la sente sdraiarsi accanto sul letto, non muove un dito e alle 4 del mattino è ancora sveglio con lo sguardo fisso sul soffitto. In fondo, sono Bob De Niro e Meryl Streep nella scena del Cacciatore di Michael Cimino.
Salvatore Mannironi
The runway rushed up at him
(Continues)
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2013/11/30 - 13:28
Song Itineraries:
War in Vietnam: Veterans and consequences
Vietnam
Born In The USA / Nebraska outtake, this song contains lyrics that will later appear in Born In The U.S.A. and Shut Out the Light.
The runway rushed up at me, I felt the wheels touch down
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2013/11/30 - 13:25
Song Itineraries:
War in Viet Nam as seen from the U.S.
America Under Fire
Steel Mill 1970 song about political and military matters in the USA in that period. Check also the 13 Jan 1970 version.
A vicious, cynical attack on the Vietnam war that ironically ends with a snippet of the Star Spangled Banner, later to appear as the intro to BORN IN THE USA on the Human Touch tour of 1992. In this track, Bruce contemplates the uselessness of war, a theme he would revisit late in the Born In The USA tour, with a great cover version of Edwin Starr's War.
A vicious, cynical attack on the Vietnam war that ironically ends with a snippet of the Star Spangled Banner, later to appear as the intro to BORN IN THE USA on the Human Touch tour of 1992. In this track, Bruce contemplates the uselessness of war, a theme he would revisit late in the Born In The USA tour, with a great cover version of Edwin Starr's War.
Conquered freak soldiers return from the war
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2013/11/30 - 13:17
Song Itineraries:
War in Viet Nam as seen from the U.S.
The War Is Over
The king and the queen have drowned in their laughter
(Continues)
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2013/11/30 - 13:14
He Lies in the American Land
1956
American Industrial Ballads
HE LIES IN THE AMERICAN LAND is a poem written by immigrant steelworker Andrew Kovaly, and later set to music by Pete Seeger who originally released it on his 1956 album American Industrial Ballads. The album was reissued on CD in 1992. Rielaborata da Bruce Springsteen in American Land.
American Industrial Ballads
HE LIES IN THE AMERICAN LAND is a poem written by immigrant steelworker Andrew Kovaly, and later set to music by Pete Seeger who originally released it on his 1956 album American Industrial Ballads. The album was reissued on CD in 1992. Rielaborata da Bruce Springsteen in American Land.
Ah, my God! What is this land of America?
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2013/11/30 - 12:30
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Factory
1977 Outtake Version
This Aug 1977 outtake version was recorded either in Atlantic Studios or The Record Plan, NY, and appeared on The Lost Masters Vol. 3 (Labour Of Love) bootleg.
Factory
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2013/11/30 - 12:17
Across The Borderline
Springsteen played this song sometimes during the Tunnel Of Love tour, at the Shrine Auditorium acoustic shows in 1990, and four times during the second part of the Human Touch tour, in Europe.
In Spanish speaking countries, Bruce often sings this part in Spanish:
springsteenlyrics.com
In Spanish speaking countries, Bruce often sings this part in Spanish:
springsteenlyrics.com
Hay un lugar donde me han dicho,
(Continues)
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2013/11/30 - 11:55
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Στίχοι: Τάσος Λειβαδίτης
Μουσική: Γιώργος Τσαγκάρης
Πρώτη εκτέλεση: Βασίλης Παπακωνσταντίνου
Αφηγείται ο Γιώργος Μιχαλακόπουλος
Δίσκο: «Φυσάει», 1993
Testi di Tassos Livaditis
Musica di Yorgos Tsangaris
Prima esecuzione di @Vassilis Papakonstadinou
Voce recitante: Yorgos Mihalakopoulos
Disco: «Fysáei/Tira vento» - 1993
Io penso che questo disco sia una cosa egregia. Belli i testi, concepiti negli anni Sessanta, da Tassos Livaditis, anima grande e poetica, tesa come corda di violino tra lo struggimento esistenziale e la tensione alla salvezza dell'umanità, condizione impossibile della salvezza propria. Livaditis, anima grande e poetica, divaricata tra l'implacabile coscienza del destino comune degli uomini e il senso dolente di personale estraneità al proprio tempo, come di chi viva in un futuro non concesso, aveva scritto questi versi in una fase di passaggio dall'azione... (Continues)