Io sono là
Chanson italienne – Io sono là – Massimo PRIVIERA – 2013
JE SUIS LÀ
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 6/11/2013 - 21:27
Ireland Her Own
Inedita
eseguita più volte dal vivo
Words : Dick Gaughan / Music : Trad.
(To the tune of a song my grandmother Bridget Madden used to sing, "The Glens of Aherlow", which is also the tune known as "Skibbereen".)
Dedicated to the memory of Tom Jackson who wrote the splendid "Ireland Her Own", a Marxist history of Ireland following on from Connolly's "Labour in Irish History". The song is based around Fintan Lalor's statement of the aim of the Fenians - "Ireland her own and all therein 'twixt sod and sky"
The reference to "'98" is to the United Irishmen's attempted revolution of 1798 in which Catholic and Presbyterian fought together.
See also Florence Wilson's wonderful poem in Ulster Scots about the '98 revolution, The Man From God-Knows Where
eseguita più volte dal vivo
Words : Dick Gaughan / Music : Trad.
(To the tune of a song my grandmother Bridget Madden used to sing, "The Glens of Aherlow", which is also the tune known as "Skibbereen".)
Dedicated to the memory of Tom Jackson who wrote the splendid "Ireland Her Own", a Marxist history of Ireland following on from Connolly's "Labour in Irish History". The song is based around Fintan Lalor's statement of the aim of the Fenians - "Ireland her own and all therein 'twixt sod and sky"
The reference to "'98" is to the United Irishmen's attempted revolution of 1798 in which Catholic and Presbyterian fought together.
See also Florence Wilson's wonderful poem in Ulster Scots about the '98 revolution, The Man From God-Knows Where
It wounds me in the heart although
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 6/11/2013 - 21:10
Revolution
Different Kind of Love Song (1983)
Dick Gaughan : Vocal, Guitars
Judy Sweeney : Vocal
Bob Lenox : Keyboards
Dave Pegg : Bass
Allan Tall : Saxophone
Willie Lindfors : Drums, Percussion
Dave Tulloch : Drums on "Revolution"
The text is a poem by Joseph Bovshover and is from 'American Labour Songs of the 19th Century'. I wrote the music for it in (East) Berlin during the 1982 Festival of Political Song.
Dick Gaughan : Vocal, Guitars
Judy Sweeney : Vocal
Bob Lenox : Keyboards
Dave Pegg : Bass
Allan Tall : Saxophone
Willie Lindfors : Drums, Percussion
Dave Tulloch : Drums on "Revolution"
The text is a poem by Joseph Bovshover and is from 'American Labour Songs of the 19th Century'. I wrote the music for it in (East) Berlin during the 1982 Festival of Political Song.
I come like a comet new born
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 6/11/2013 - 21:07
A Different Kind of Love Song
Different Kind of Love Song (1983)
Dick Gaughan : Vocal, Guitars
Judy Sweeney : Vocal
Bob Lenox : Keyboards
Dave Pegg : Bass
Allan Tall : Saxophone
Willie Lindfors : Drums, Percussion
Words & Music : Dick Gaughan
One night in 1982, I had just finished playing in a folk club somewhere in the southeast of England when a woman came up to me and proceeded to ask me all the questions in the first verse of this. When I replied, she looked at me sadly and said, "Oh, you're still at the political stage, then", and walked off.
When I had stopped laughing I wrote this.
Dick Gaughan : Vocal, Guitars
Judy Sweeney : Vocal
Bob Lenox : Keyboards
Dave Pegg : Bass
Allan Tall : Saxophone
Willie Lindfors : Drums, Percussion
Words & Music : Dick Gaughan
One night in 1982, I had just finished playing in a folk club somewhere in the southeast of England when a woman came up to me and proceeded to ask me all the questions in the first verse of this. When I replied, she looked at me sadly and said, "Oh, you're still at the political stage, then", and walked off.
When I had stopped laughing I wrote this.
You ask me why I sing no love songs
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 6/11/2013 - 21:04
A World Left in Peace
1983
B side of the EP She can dance
B side of the EP She can dance
Life is just illusions
(continuer)
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 6/11/2013 - 20:59
Eyes of the Immigrant
2000
You Can't Relive The Past
You Can't Relive The Past
They came by day, and they came by night.
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 6/11/2013 - 20:54
La guerra di Piero
PUGLIESE ALTAMURANO / APULIAN (ALTAMURA)
Versione in pugliese di Altamura di CARL
A version into Apulian (Altamura dialect) by CARL
Traduction en Apulien (dialecte d'Altamura) de CARL
A version into Apulian (Altamura dialect) by CARL
Traduction en Apulien (dialecte d'Altamura) de CARL
LA WERRE DE PITRE
(continuer)
(continuer)
envoyé par CARL 6/11/2013 - 20:39
Un giudice
Favolosa, Carl. Te lo dice lo staff delle CCG in coro, davvero. [CCG/AWS Staff]
NU'GIUDECE
(continuer)
(continuer)
envoyé par CARL 6/11/2013 - 18:41
Jerusalén, año cero
[1969]
Parole e musica di Silvio Rodríguez.
Un brano che compare per la prima volta in un disco dal vivo, insieme a Noel Nicola, intitolato “Cuba canta a la República Dominicana”.
Una canzone che ci restituisce un’immagine del Cristo così come lo intendevano i “teologi della Liberazione” e i “Sacerdotes por el Tercer Mundo”… Molti di loro, proprio come il Cristo, non fecero una bella fine…
Parole e musica di Silvio Rodríguez.
Un brano che compare per la prima volta in un disco dal vivo, insieme a Noel Nicola, intitolato “Cuba canta a la República Dominicana”.
Una canzone che ci restituisce un’immagine del Cristo così come lo intendevano i “teologi della Liberazione” e i “Sacerdotes por el Tercer Mundo”… Molti di loro, proprio come il Cristo, non fecero una bella fine…
De mano en mano se pasa la verdad,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 6/11/2013 - 15:46
¡Ay Democracia!
[2010]
Parole e musica di Javier Krahe
Nell’album intitolato “Toser y cantar”
Non so se Francisco Franco amasse mangiare – come racconta Krahe nella terza strofa di questa sua canzone - il cervello impanato di delfino e perché, forse nell’intento di acquisire l’intelligenza che a lui mancava… Franco – è risaputo – era un credulone ed un superstizioso e, quanto ai poveri delfini, è storicamente documentato che nell’immediato secondo dopoguerra, quando la Spagna franchista restò isolata dall’embargo europeo e immiserita dal “fascismo agrario” e dall’autarchia, il dittatore incoraggiò un progetto che il governatore di Malaga aveva studiato per far fronte alla grave crisi alimentare: nutrire il popolo con il pane di farina di pesce e con la carne di delfino… Per fortuna arrivarono prima gli aiuti della Croce Rossa, ma questo non impedì allo stolto caudillo di chiamare a sé come... (continuer)
Parole e musica di Javier Krahe
Nell’album intitolato “Toser y cantar”
Non so se Francisco Franco amasse mangiare – come racconta Krahe nella terza strofa di questa sua canzone - il cervello impanato di delfino e perché, forse nell’intento di acquisire l’intelligenza che a lui mancava… Franco – è risaputo – era un credulone ed un superstizioso e, quanto ai poveri delfini, è storicamente documentato che nell’immediato secondo dopoguerra, quando la Spagna franchista restò isolata dall’embargo europeo e immiserita dal “fascismo agrario” e dall’autarchia, il dittatore incoraggiò un progetto che il governatore di Malaga aveva studiato per far fronte alla grave crisi alimentare: nutrire il popolo con il pane di farina di pesce e con la carne di delfino… Per fortuna arrivarono prima gli aiuti della Croce Rossa, ma questo non impedì allo stolto caudillo di chiamare a sé come... (continuer)
Me gustas, Democracia, porque estás como ausente
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 6/11/2013 - 14:38
Canción de la esperanza unida
[1976]
Parole di Eduardo Paz, Javier Maestre e Maria Pilar Navarrete.
Musica di Javier Maestre
Dal disco d’esordio del gruppo aragonese.
Una canzone che fa il paio con Venimos simplemente a trabajar, manifesto artistico e politico de La Bullonera…
Parole di Eduardo Paz, Javier Maestre e Maria Pilar Navarrete.
Musica di Javier Maestre
Dal disco d’esordio del gruppo aragonese.
Una canzone che fa il paio con Venimos simplemente a trabajar, manifesto artistico e politico de La Bullonera…
Oigo que se levantan voluntades hermanas
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 6/11/2013 - 11:32
Ya se ha pasado el invierno
[1976]
Parole di Eduardo Paz e Javier Maestre su di una melodia popolare.
Dal disco d’esordio del gruppo aragonese.
Testo trovato su La Zamarra de Gustavo, il blog di Gustavo Sierra Fernández.
Aún no se ha pasado el invierno…
Parole di Eduardo Paz e Javier Maestre su di una melodia popolare.
Dal disco d’esordio del gruppo aragonese.
Testo trovato su La Zamarra de Gustavo, il blog di Gustavo Sierra Fernández.
Aún no se ha pasado el invierno…
Ya se ha pasado el invierno
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 6/11/2013 - 11:02
(Una vez más aquí) Estamos hablando de la libertad
[1976]
Parole di Mariano Anós (1945-), attore e regista teatrale, pittore e poeta spagnolo.
Musica di Javier Mestre.
Dal disco d’esordio del gruppo aragonese.
Testo trovato su La Zamarra de Gustavo, il blog di Gustavo Sierra Fernández.
Parole di Mariano Anós (1945-), attore e regista teatrale, pittore e poeta spagnolo.
Musica di Javier Mestre.
Dal disco d’esordio del gruppo aragonese.
Testo trovato su La Zamarra de Gustavo, il blog di Gustavo Sierra Fernández.
Una vez más aquí,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 6/11/2013 - 10:28
Venimos simplemente a trabajar
[1976]
Parole e musica di Javier Mestre.
Il manifesto artistico e politico de la Bullonera, in apertura del disco d’esordio del gruppo aragonese.
Testo trovato su La Zamarra de Gustavo, il blog di Gustavo Sierra Fernández.
Parole e musica di Javier Mestre.
Il manifesto artistico e politico de la Bullonera, in apertura del disco d’esordio del gruppo aragonese.
Testo trovato su La Zamarra de Gustavo, il blog di Gustavo Sierra Fernández.
No hemos venido aquí para deciros
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 6/11/2013 - 10:21
Morire sì, ma non così
Condannato: Sì morire sì,
(continuer)
(continuer)
envoyé par donquijote82 6/11/2013 - 10:16
Parcours:
Peine de mort : homicide du pouvoir
Aquí nunca pasa nada
[1977]
Scritta da Javier Mestre de La Bullonera
Arrangiamento musicale di Alberto Gambino.
Nel disco intitolato “La Bullonera 2”
Testo trovato su La Zamarra de Gustavo, il blog di Gustavo Sierra Fernández.
Scritta da Javier Mestre de La Bullonera
Arrangiamento musicale di Alberto Gambino.
Nel disco intitolato “La Bullonera 2”
Testo trovato su La Zamarra de Gustavo, il blog di Gustavo Sierra Fernández.
Somos madera de un árbol
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 6/11/2013 - 10:12
La bolsa o la vida
[1977]
Scritta da Eduardo Paz e Javier Mestre de La Bullonera.
Nel disco intitolato “La Bullonera 2”
Testo trovato su La Zamarra de Gustavo, il blog di Gustavo Sierra Fernández
Gli anni della cosiddetta “transizione democratica” nella Spagna del dopo dittatura… La speranza del cambiamento radicale soffocata dai “cani di sempre, solo con un collare diverso”, padroni e catto-fascisti subito riciclatisi nelle nuove istituzioni “democratiche”…
Scritta da Eduardo Paz e Javier Mestre de La Bullonera.
Nel disco intitolato “La Bullonera 2”
Testo trovato su La Zamarra de Gustavo, il blog di Gustavo Sierra Fernández
Gli anni della cosiddetta “transizione democratica” nella Spagna del dopo dittatura… La speranza del cambiamento radicale soffocata dai “cani di sempre, solo con un collare diverso”, padroni e catto-fascisti subito riciclatisi nelle nuove istituzioni “democratiche”…
Y al que roba en una casa
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 6/11/2013 - 10:05
Jota carcelera
[1977]
Versi di una canzone popolare aragonese (e non andalusa, come ci segnala Gustavo) adattati da Eduardo Paz e Javier Mestre de La Bullonera.
Nel disco intitolato “La Bullonera 2”
Testo trovato su La Zamarra de Gustavo, il blog di Gustavo Sierra Fernández, dal suo blog
In Spagna erano gli anni della “transizione democratica” dopo il franchismo e molto aspro era il confronto sull’amnistia per i prigionieri politici… Ma questa canzone ha comunque una valenza universale, anche qui da noi dove detenuti di serie A vengono liberati per intercessione di ministri…
… e detenuti di serie B crepano in galera di suicidio, di malattia o massacrati dai secondini…
Versi di una canzone popolare aragonese (e non andalusa, come ci segnala Gustavo) adattati da Eduardo Paz e Javier Mestre de La Bullonera.
Nel disco intitolato “La Bullonera 2”
Testo trovato su La Zamarra de Gustavo, il blog di Gustavo Sierra Fernández, dal suo blog
In Spagna erano gli anni della “transizione democratica” dopo il franchismo e molto aspro era il confronto sull’amnistia per i prigionieri politici… Ma questa canzone ha comunque una valenza universale, anche qui da noi dove detenuti di serie A vengono liberati per intercessione di ministri…
… e detenuti di serie B crepano in galera di suicidio, di malattia o massacrati dai secondini…
Y han escrito con carbón
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 6/11/2013 - 09:47
Parcours:
Des prisons du monde
We Don't Need the Army
4 novembre 2013, giorno della festa delle forze armate.
Il nuovo sindaco di Messina, Renato Accorinti, celebra a modo suo, anzi, a modo nostro...
Il nuovo sindaco di Messina, Renato Accorinti, celebra a modo suo, anzi, a modo nostro...
Bernart 6/11/2013 - 09:14
Canción de la esperanza
[1978]
Parole e musica di Víctor Manuel.
Dall’album intitolato “Soy un corazón tendido al sol”
Español
Italiano
Tras las primeras elecciones y al año siguiente con la aprobación de la Constitución, pareciera que las aguas se iban calmando. Sin embargo, la situación era bien distinta: a los problemas tradicionales que dejaba la dictadura se sumaba una crisis económica mundial que dejaba a millones de obreros en el paro. Comenzaba también los debates interminables acerca de temas tan escabrosos, sobre todo en un país católico (en el cual, no obstante, sus detractores estaban a favor de la pena de muerte), como el aborto. También escabrosas eran las amnistías: desde 1976 en adelante, las sucesivas amnistías permitían que algunos exiliados volvieran y algunos presos fueran liberados; pero no todos: lo más complicado era liberar a los presos pertenecientes a bandas armadas.
Pero... (continuer)
Parole e musica di Víctor Manuel.
Dall’album intitolato “Soy un corazón tendido al sol”
Español
Italiano
Tras las primeras elecciones y al año siguiente con la aprobación de la Constitución, pareciera que las aguas se iban calmando. Sin embargo, la situación era bien distinta: a los problemas tradicionales que dejaba la dictadura se sumaba una crisis económica mundial que dejaba a millones de obreros en el paro. Comenzaba también los debates interminables acerca de temas tan escabrosos, sobre todo en un país católico (en el cual, no obstante, sus detractores estaban a favor de la pena de muerte), como el aborto. También escabrosas eran las amnistías: desde 1976 en adelante, las sucesivas amnistías permitían que algunos exiliados volvieran y algunos presos fueran liberados; pero no todos: lo más complicado era liberar a los presos pertenecientes a bandas armadas.
Pero... (continuer)
Tanto imaginarnos
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 6/11/2013 - 09:04
People Get Ready
da Sing for Freedom - The Story of the Civil Rights Movement through its songs. Edited and compiled by Guy and Candie Carawan.
In addition to Jimmy Collier's songs, the 'End the Slums' movement has adapted many rhythm and blues songs. To the urban Negro of today, many of these songs provide an emotional release from the omnipresent suffering, while stimulating the will to struggle, serving them in much the same manner as the spirituals served their enslaved forefathers.
David Llorens, "New Birth in the Ghetto", Sing Out! July 1966
In addition to Jimmy Collier's songs, the 'End the Slums' movement has adapted many rhythm and blues songs. To the urban Negro of today, many of these songs provide an emotional release from the omnipresent suffering, while stimulating the will to struggle, serving them in much the same manner as the spirituals served their enslaved forefathers.
David Llorens, "New Birth in the Ghetto", Sing Out! July 1966
PEOPLE GET READY
(continuer)
(continuer)
5/11/2013 - 22:43
Alas
[1976]
Scritta da Carmen Santonja (1934-2000) e Gloria Van Aerssen (1932-)
Arrangiamento musicale del collettivo Limón Express.
Nel terzo album del duo spagnolo, intitolato “Contracorriente” pubblicato nel 1972.
Le Vainica Doble sono state un duo femminile spagnolo di musica pop che esordì negli ultimi anni del franchismo. In alcune loro canzoni, apparentemente “innocenti”, si celava l’avversione e la condanna verso la dittatura; in altre era contenuta una critica piuttosto esplicita all’educazione dei bambini come concepita allora.
Era il 1976. Francisco Franco – quel gattaccio – era schiattato da non molti mesi e già in Spagna si ricominciava a respirare un poco (anche se i fascisti – come in Italia, come in Grecia – non hanno mai gettato le armi). Le Vainica Doble potevano permettersi di uscire dal “mimetismo” che aveva in qualche modo caratterizzato i loro precedenti... (continuer)
Scritta da Carmen Santonja (1934-2000) e Gloria Van Aerssen (1932-)
Arrangiamento musicale del collettivo Limón Express.
Nel terzo album del duo spagnolo, intitolato “Contracorriente” pubblicato nel 1972.
Le Vainica Doble sono state un duo femminile spagnolo di musica pop che esordì negli ultimi anni del franchismo. In alcune loro canzoni, apparentemente “innocenti”, si celava l’avversione e la condanna verso la dittatura; in altre era contenuta una critica piuttosto esplicita all’educazione dei bambini come concepita allora.
Era il 1976. Francisco Franco – quel gattaccio – era schiattato da non molti mesi e già in Spagna si ricominciava a respirare un poco (anche se i fascisti – come in Italia, come in Grecia – non hanno mai gettato le armi). Le Vainica Doble potevano permettersi di uscire dal “mimetismo” che aveva in qualche modo caratterizzato i loro precedenti... (continuer)
Hay que despreciar el tiempo
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 5/11/2013 - 14:41
Eso no lo manda nadie
[1976]
Testo di una canzone popolare ripresa da Carmen Santonja (1934-2000) e Gloria Van Aerssen (1932-)
Arrangiamento musicale del collettivo Limón Express.
Nel terzo album del duo spagnolo, intitolato “Contracorriente” pubblicato nel 1972.
Le Vainica Doble sono state un duo femminile spagnolo di musica pop che esordì negli ultimi anni del franchismo. In alcune loro canzoni, apparentemente “innocenti”, si celava l’avversione e la condanna verso la dittatura; in altre era contenuta una critica piuttosto esplicita all’educazione dei bambini come concepita allora.
Era il 1976. Francisco Franco – quel gattaccio – era schiattato da non molti mesi e già in Spagna si ricominciava a respirare un poco (anche se i fascisti – come in Italia, come in Grecia – non hanno mai gettato le armi). Le Vainica Doble potevano permettersi di uscire dal “mimetismo” che aveva in qualche... (continuer)
Testo di una canzone popolare ripresa da Carmen Santonja (1934-2000) e Gloria Van Aerssen (1932-)
Arrangiamento musicale del collettivo Limón Express.
Nel terzo album del duo spagnolo, intitolato “Contracorriente” pubblicato nel 1972.
Le Vainica Doble sono state un duo femminile spagnolo di musica pop che esordì negli ultimi anni del franchismo. In alcune loro canzoni, apparentemente “innocenti”, si celava l’avversione e la condanna verso la dittatura; in altre era contenuta una critica piuttosto esplicita all’educazione dei bambini come concepita allora.
Era il 1976. Francisco Franco – quel gattaccio – era schiattato da non molti mesi e già in Spagna si ricominciava a respirare un poco (anche se i fascisti – come in Italia, come in Grecia – non hanno mai gettato le armi). Le Vainica Doble potevano permettersi di uscire dal “mimetismo” che aveva in qualche... (continuer)
A mí me podrán mandar, a mí me podrán mandar
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 5/11/2013 - 14:32
¡Que no!
[1976]
Scritta da Carmen Santonja (1934-2000) e Gloria Van Aerssen (1932-)
Arrangiamento musicale del collettivo Limón Express.
Nel terzo album del duo spagnolo, intitolato “Contracorriente” pubblicato nel 1972.
Le Vainica Doble sono state un duo femminile spagnolo di musica pop che esordì negli ultimi anni del franchismo. In alcune loro canzoni, apparentemente “innocenti”, si celava l’avversione e la condanna verso la dittatura; in altre era contenuta una critica piuttosto esplicita all’educazione dei bambini come concepita allora.
Era il 1976. Francisco Franco – quel gattaccio – era schiattato da non molti mesi e già in Spagna si ricominciava a respirare un poco (anche se i fascisti – come in Italia, come in Grecia – non hanno mai gettato le armi). Le Vainica Doble potevano permettersi di uscire dal “mimetismo” che aveva in qualche modo caratterizzato i loro precedenti... (continuer)
Scritta da Carmen Santonja (1934-2000) e Gloria Van Aerssen (1932-)
Arrangiamento musicale del collettivo Limón Express.
Nel terzo album del duo spagnolo, intitolato “Contracorriente” pubblicato nel 1972.
Le Vainica Doble sono state un duo femminile spagnolo di musica pop che esordì negli ultimi anni del franchismo. In alcune loro canzoni, apparentemente “innocenti”, si celava l’avversione e la condanna verso la dittatura; in altre era contenuta una critica piuttosto esplicita all’educazione dei bambini come concepita allora.
Era il 1976. Francisco Franco – quel gattaccio – era schiattato da non molti mesi e già in Spagna si ricominciava a respirare un poco (anche se i fascisti – come in Italia, come in Grecia – non hanno mai gettato le armi). Le Vainica Doble potevano permettersi di uscire dal “mimetismo” che aveva in qualche modo caratterizzato i loro precedenti... (continuer)
Todo niño es un lucero
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 5/11/2013 - 14:10
El oso poderoso
[1976]
Scritta da Carmen Santonja (1934-2000) e Gloria Van Aerssen (1932-)
Arrangiamento musicale del collettivo Limón Express.
Nel terzo album del duo spagnolo, intitolato “Contracorriente” pubblicato nel 1972.
Le Vainica Doble sono state un duo femminile spagnolo di musica pop che esordì negli ultimi anni del franchismo. In alcune loro canzoni, apparentemente “innocenti”, si celava l’avversione e la condanna verso la dittatura; in altre era contenuta una critica piuttosto esplicita all’educazione dei bambini come concepita allora.
Era il 1976. Francisco Franco – quel gattaccio – era schiattato da non molti mesi e già in Spagna si ricominciava a respirare un poco (anche se i fascisti – come in Italia, come in Grecia – non hanno mai gettato le armi). Le Vainica Doble potevano permettersi di uscire dal “mimetismo” che aveva in qualche modo caratterizzato i loro precedenti... (continuer)
Scritta da Carmen Santonja (1934-2000) e Gloria Van Aerssen (1932-)
Arrangiamento musicale del collettivo Limón Express.
Nel terzo album del duo spagnolo, intitolato “Contracorriente” pubblicato nel 1972.
Le Vainica Doble sono state un duo femminile spagnolo di musica pop che esordì negli ultimi anni del franchismo. In alcune loro canzoni, apparentemente “innocenti”, si celava l’avversione e la condanna verso la dittatura; in altre era contenuta una critica piuttosto esplicita all’educazione dei bambini come concepita allora.
Era il 1976. Francisco Franco – quel gattaccio – era schiattato da non molti mesi e già in Spagna si ricominciava a respirare un poco (anche se i fascisti – come in Italia, come in Grecia – non hanno mai gettato le armi). Le Vainica Doble potevano permettersi di uscire dal “mimetismo” che aveva in qualche modo caratterizzato i loro precedenti... (continuer)
Había una vez un oso poderoso
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 5/11/2013 - 14:01
Un mal entendido amor (Respeto y obediencia)
[1976]
Scritta da Carmen Santonja (1934-2000) e Gloria Van Aerssen (1932-)
Arrangiamento musicale del collettivo Limón Express.
Nel terzo album del duo spagnolo, intitolato “Contracorriente” pubblicato nel 1972.
Le Vainica Doble sono state un duo femminile spagnolo di musica pop che esordì negli ultimi anni del franchismo. In alcune loro canzoni, apparentemente “innocenti”, si celava l’avversione e la condanna verso la dittatura; in altre era contenuta una critica piuttosto esplicita all’educazione dei bambini come concepita allora.
Era il 1976. Francisco Franco – quel gattaccio – era schiattato da non molti mesi e già in Spagna si ricominciava a respirare un poco (anche se i fascisti – come in Italia, come in Grecia – non hanno mai gettato le armi). Le Vainica Doble potevano permettersi di uscire dal “mimetismo” che aveva in qualche modo caratterizzato i loro precedenti... (continuer)
Scritta da Carmen Santonja (1934-2000) e Gloria Van Aerssen (1932-)
Arrangiamento musicale del collettivo Limón Express.
Nel terzo album del duo spagnolo, intitolato “Contracorriente” pubblicato nel 1972.
Le Vainica Doble sono state un duo femminile spagnolo di musica pop che esordì negli ultimi anni del franchismo. In alcune loro canzoni, apparentemente “innocenti”, si celava l’avversione e la condanna verso la dittatura; in altre era contenuta una critica piuttosto esplicita all’educazione dei bambini come concepita allora.
Era il 1976. Francisco Franco – quel gattaccio – era schiattato da non molti mesi e già in Spagna si ricominciava a respirare un poco (anche se i fascisti – come in Italia, come in Grecia – non hanno mai gettato le armi). Le Vainica Doble potevano permettersi di uscire dal “mimetismo” che aveva in qualche modo caratterizzato i loro precedenti... (continuer)
“Respeto y obediencia
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 5/11/2013 - 13:52
La femme grillagée
Paroles et musique Pierre Perret - 2010
Écoutez ma chanson bien douce
(continuer)
(continuer)
5/11/2013 - 13:47
Mariluz
[1971]
Scritta da Carmen Santonja (1934-2000) e Gloria Van Aerssen (1932-)
Arrangiamento musicale di Pepe Nieto.
Nell’album d’esordio del duo spagnolo, intitolato semplicemente “Vainica Doble” pubblicato nel 1972.
Le Vainica Doble sono state un duo femminile spagnolo di musica pop che esordì negli ultimi anni del franchismo. In alcune loro canzoni, apparentemente “innocenti”, si celava l’avversione e la condanna verso la dittatura; in altre era contenuta una critica piuttosto esplicita all’educazione dei bambini come concepita allora.
Una canzone dedicata alla situazione delle donne nella Spagna franchista, machista e paternalista…
Scritta da Carmen Santonja (1934-2000) e Gloria Van Aerssen (1932-)
Arrangiamento musicale di Pepe Nieto.
Nell’album d’esordio del duo spagnolo, intitolato semplicemente “Vainica Doble” pubblicato nel 1972.
Le Vainica Doble sono state un duo femminile spagnolo di musica pop che esordì negli ultimi anni del franchismo. In alcune loro canzoni, apparentemente “innocenti”, si celava l’avversione e la condanna verso la dittatura; in altre era contenuta una critica piuttosto esplicita all’educazione dei bambini come concepita allora.
Una canzone dedicata alla situazione delle donne nella Spagna franchista, machista e paternalista…
Y tenía que bordar Mari Luz
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 5/11/2013 - 13:20
Guru Zakun Kin Kon
[1971]
Scritta da Carmen Santonja (1934-2000) e Gloria Van Aerssen (1932-)
Arrangiamento musicale di Pepe Nieto.
Nell’album d’esordio del duo spagnolo, intitolato semplicemente “Vainica Doble” pubblicato nel 1972.
Le Vainica Doble sono state un duo femminile spagnolo di musica pop che esordì negli ultimi anni del franchismo. In alcune loro canzoni, apparentemente “innocenti”, si celava l’avversione e la condanna verso la dittatura; in altre era contenuta una critica piuttosto esplicita all’educazione dei bambini come concepita allora.
Il testo di questa canzone, per esempio, potrebbe benissimo essere stato scritto dal nostro Gianni Rodari, padre anche lui di racconti fantascientifici come “Il pianeta degli alberi di Natale” e “La torta in cielo”: Guru Zakun Kin Kon è un giovane drago venusiano appassionato di astronomia e fantascienza che attende speranzoso l’arrivo da... (continuer)
Scritta da Carmen Santonja (1934-2000) e Gloria Van Aerssen (1932-)
Arrangiamento musicale di Pepe Nieto.
Nell’album d’esordio del duo spagnolo, intitolato semplicemente “Vainica Doble” pubblicato nel 1972.
Le Vainica Doble sono state un duo femminile spagnolo di musica pop che esordì negli ultimi anni del franchismo. In alcune loro canzoni, apparentemente “innocenti”, si celava l’avversione e la condanna verso la dittatura; in altre era contenuta una critica piuttosto esplicita all’educazione dei bambini come concepita allora.
Il testo di questa canzone, per esempio, potrebbe benissimo essere stato scritto dal nostro Gianni Rodari, padre anche lui di racconti fantascientifici come “Il pianeta degli alberi di Natale” e “La torta in cielo”: Guru Zakun Kin Kon è un giovane drago venusiano appassionato di astronomia e fantascienza che attende speranzoso l’arrivo da... (continuer)
Guru Zakun Kin Kon era un buen mozo
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 5/11/2013 - 11:30
El bosque armado (La Canoa)
Come diverse altre canzoni della grande cantautrice peruviana, anche questa è dedicata a Javier Heraud (1942-1963), poeta, docente universitario e guerrigliero peruviano, ucciso dalla polizia a Puerto Maldonado il 14 maggio 1963 mentre cercava di sottrarsi all’arresto fuggendo in canoa con altri compagni...
Bernart 5/11/2013 - 10:22
Φωνάζω
Fonázo
[2010]
Parole e musica di Nikos Giolias.
Ovviamente, non sapendo pressochè una cippa di greco, lascio a chi ne sa (in primis Gian Piero e Riccardo) l’ultima parola sull’inserimento o meno di questa canzone... Io mi limito a dire che è stata scritta da Nikos in morte del fratello Sokratis (Σωκράτης Γκιόλιας, classe 1973), giornalista, blogger e conduttore radiofonico barbaramente trucidato ad Atene il 19 luglio 2010.
Sokratis Giolias era responsabile dell’informazione per la radio Thema FM ma soprattutto era stato uno dei fondatori di Troktiko (“Roditore”), un controverso blog molto seguito in Grecia attraverso il quale, senza rinunciare al gossip più bieco, Giolias aveva rivelato al paese molti intrallazzi e giochi sporchi della classe dirigente. Il giornalista - “spregiudicato e senza paura” per sua stessa definizione - era odiato un po’ da tutti, a destra come a sinistra, perchè... (continuer)
[2010]
Parole e musica di Nikos Giolias.
Ovviamente, non sapendo pressochè una cippa di greco, lascio a chi ne sa (in primis Gian Piero e Riccardo) l’ultima parola sull’inserimento o meno di questa canzone... Io mi limito a dire che è stata scritta da Nikos in morte del fratello Sokratis (Σωκράτης Γκιόλιας, classe 1973), giornalista, blogger e conduttore radiofonico barbaramente trucidato ad Atene il 19 luglio 2010.
Sokratis Giolias era responsabile dell’informazione per la radio Thema FM ma soprattutto era stato uno dei fondatori di Troktiko (“Roditore”), un controverso blog molto seguito in Grecia attraverso il quale, senza rinunciare al gossip più bieco, Giolias aveva rivelato al paese molti intrallazzi e giochi sporchi della classe dirigente. Il giornalista - “spregiudicato e senza paura” per sua stessa definizione - era odiato un po’ da tutti, a destra come a sinistra, perchè... (continuer)
Μες στης νύχτας τα σκοτάδια
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 4/11/2013 - 23:06
War Buddies
Album: "Little by Little..." (2005)
Remember back when I first heard this song I would go around to all my friends explaining that it was "a song about war disguised as a song about sex disguised as a song about war." I'd say that pretty much sums it up right there.
It starts off with him making cheeky sexual innuendo based around the topic - "I'll be the atheish in your foxhole," "If you've got guns, well now's the time for sticking." However, as you listen to it closer, these start to turn back around on themselves into a serious discussion. I feel it is one of the more powerful anti-war songs out there, and am upsetted a little that it didn't get the popularity it deserves.
LIGHTPIE7 - Song Meanings
It starts off with him making cheeky sexual innuendo based around the topic - "I'll be the atheish in your foxhole," "If you've got guns, well now's the time for sticking." However, as you listen to it closer, these start to turn back around on themselves into a serious discussion. I feel it is one of the more powerful anti-war songs out there, and am upsetted a little that it didn't get the popularity it deserves.
LIGHTPIE7 - Song Meanings
Let's be war buddies
(continuer)
(continuer)
4/11/2013 - 21:17
4 maggio 1944 - In memoria
GRAZIE PER AVER COMMEMORATO I MIEI NONNI E I MIEI ZII MAI CONOSCIUTI. GRAZIE ANCORA.
attilio mazzarini 4/11/2013 - 20:17
Invisible Sun
Versione dei Quintorigo con le strofe in italiano.
SOLE INVISIBILE
(continuer)
(continuer)
4/11/2013 - 15:15
Il cannone
(2006)
Dall'omonimo album che vede l'esordio alla voce di Luisa Cottifogli dopo l'uscita dal gruppo di John Di Leo.
Dall'omonimo album che vede l'esordio alla voce di Luisa Cottifogli dopo l'uscita dal gruppo di John Di Leo.
Sono un mercante dai sani principi,
(continuer)
(continuer)
4/11/2013 - 15:10
La Ballata del milite ignoto
Qui siamo sepolti per sempre
Un pezzo in prosa di Luigi Lunari che introduceva "La ballata del milite ignoto".
Un pezzo in prosa di Luigi Lunari che introduceva "La ballata del milite ignoto".
QUI SIAMO SEPOLTI PER SEMPRE
(continuer)
(continuer)
4/11/2013 - 11:01
¿Dónde están?
[1999]
Scritta da Patricio Manns e Ian Moya
Nell’album antologico dal vivo intitolato “América novia mía” registrato nel 2000 con il gruppo Parabellum.
Testo trovato su Cancioneros.com
Scritta da Patricio Manns e Ian Moya
Nell’album antologico dal vivo intitolato “América novia mía” registrato nel 2000 con il gruppo Parabellum.
Testo trovato su Cancioneros.com
¿Dónde están
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 4/11/2013 - 10:05
Quattro Novembre. Noi non applaudiamo.
Antiwar Songs Blog
Grazie Ragazzi. Così lo spot del ministero della Difesa che ci presenta la passerella di eroi rientrati dalle “missioni di pace” osannati dalla folla. La realtà è ben diversa. Il quattro novembre si potrebbe forse festeggiare non le forze armate ma la fine di uno dei più terribili massacri della storia dell’umanità, quella che persino […]
Antiwar Songs Staff 2013-11-04 09:44:00
Cecilia
anonyme
Finalmente ho trovato il testo che cantava mia nonna (1918) a mia madre e che mia madre (1945) mi ha sempre cantato fin da quando ero piccola (1968) e che ora canto alle mie due figlie (1999 e 2002) anche se tutte le parole non le ricordavo..........fantastico..........grazie a chi ha inserito il testo "c'erano tre sorelle...Cecilia era più bella...."............
Maria1968 3/11/2013 - 21:00
Χρυσό Αυγό
Riccardo, io non ho deciso proprio niente ed il 15 ottobre 2011 a Roma non c'ero e non so nemmeno cosa è successo...
Rileggiti il mio primo intervento: è pieno di "se" e di virgolette...
Chiedo comunque venia, perchè mi rendo conto che quel che ho scritto era più che altro una riflessione personale sulle reazioni a caldo di fonte alla violenza politica, molto condizionate dal "colore" di vittime e/o carnefici...
Avrei comunque dovuto tenermela per me in quanto di scarso interesse per la collettività...
Rileggiti il mio primo intervento: è pieno di "se" e di virgolette...
Chiedo comunque venia, perchè mi rendo conto che quel che ho scritto era più che altro una riflessione personale sulle reazioni a caldo di fonte alla violenza politica, molto condizionate dal "colore" di vittime e/o carnefici...
Avrei comunque dovuto tenermela per me in quanto di scarso interesse per la collettività...
Bernart 3/11/2013 - 19:19
NoTAV nuovo canto popolare
anonyme
MISSIONE DI PACE
di Riccardo Venturi
Attenzione: il signore che si vede nella foto, nonostante il suo aspetto vagamente orientale, è in realtà un Valsusino.
Si tratta del sig. Armando Pelleroux, di Bussoleno (TO), NO TAV della prima ora. In Valsusa, come è noto, sono rudi montanari e amano gli abbigliamenti un po' sui generis. Nell'immagine vediamo il sig. Pelleroux assieme ad un marchingegno che si è costruito assieme ad un suo amico e sodale che ha un'officina meccanica sulla statale 25, poco prima di Susa; assemblando vari pezzi di vecchie Fiat Ritmo, la marmitta di una Lancia Ardea del '57 e altri componenti di risulta, ha ottenuto il Pecorella, arma notevolmente efficace nella sua elementarità. Del resto, mica si vorrà continuare in Valsusa a opporsi ad un esercito intero soltanto con sassi e frasche, anche se bastano a Caselli per spedirti in galera; occorrerà ingegnarsi, tanto poi... (continuer)
di Riccardo Venturi
Attenzione: il signore che si vede nella foto, nonostante il suo aspetto vagamente orientale, è in realtà un Valsusino.
Si tratta del sig. Armando Pelleroux, di Bussoleno (TO), NO TAV della prima ora. In Valsusa, come è noto, sono rudi montanari e amano gli abbigliamenti un po' sui generis. Nell'immagine vediamo il sig. Pelleroux assieme ad un marchingegno che si è costruito assieme ad un suo amico e sodale che ha un'officina meccanica sulla statale 25, poco prima di Susa; assemblando vari pezzi di vecchie Fiat Ritmo, la marmitta di una Lancia Ardea del '57 e altri componenti di risulta, ha ottenuto il Pecorella, arma notevolmente efficace nella sua elementarità. Del resto, mica si vorrà continuare in Valsusa a opporsi ad un esercito intero soltanto con sassi e frasche, anche se bastano a Caselli per spedirti in galera; occorrerà ingegnarsi, tanto poi... (continuer)
3/11/2013 - 11:47
Canzone del tempo e della memoria
[2013]
Scritta da Umberto Fiori e Tommaso Leddi degli Stormy Six
Dallo spettacolo “Benvenuti nel ghetto” realizzato dal gruppo insieme a Moni Ovadia, in occasione dei 70 anni dall’insurrezione del ghetto di Varsavia.
Stormy Six con Moni Ovadia
“Eppure - chissà - là dove qualcuno resiste senza speranza, è forse là che inizia la storia umana, come la chiamiamo, e la bellezza dell’uomo.” Yannis Ritsos / Γιάννης Ρίτσος, frammento da “Ελένη”, 1970.
Tra l’aprile e il maggio del 1943 gli ebrei del ghetto di Varsavia — uomini e donne, vecchi e bambini — si ribellavano alla violenza delle SS e tenevano loro testa, armi in pugno, per quasi un mese. Si tratta del primo episodio di resistenza armata contro i nazisti; un episodio tanto più significativo perché a esserne protagonisti — in condizioni di disperata inferiorità militare e di quasi totale isolamento — sono le vittime designate della... (continuer)
Scritta da Umberto Fiori e Tommaso Leddi degli Stormy Six
Dallo spettacolo “Benvenuti nel ghetto” realizzato dal gruppo insieme a Moni Ovadia, in occasione dei 70 anni dall’insurrezione del ghetto di Varsavia.
Stormy Six con Moni Ovadia
“Eppure - chissà - là dove qualcuno resiste senza speranza, è forse là che inizia la storia umana, come la chiamiamo, e la bellezza dell’uomo.” Yannis Ritsos / Γιάννης Ρίτσος, frammento da “Ελένη”, 1970.
Tra l’aprile e il maggio del 1943 gli ebrei del ghetto di Varsavia — uomini e donne, vecchi e bambini — si ribellavano alla violenza delle SS e tenevano loro testa, armi in pugno, per quasi un mese. Si tratta del primo episodio di resistenza armata contro i nazisti; un episodio tanto più significativo perché a esserne protagonisti — in condizioni di disperata inferiorità militare e di quasi totale isolamento — sono le vittime designate della... (continuer)
Questa pianta fiorita,
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 2/11/2013 - 18:46
Parcours:
Ghettos
Ali di libertà
[2013]
Album : Ali di libertà
“Le immagini che sono dentro ad ALI DI LIBERTA' sono spesso la difesa di chi ha poco altro a cui aggrapparsi che non siano proprio queste ali. Non c'è alcuna cosa che conta di più nella vita di un uomo, non c'è nulla al mondo per cui tu possa farne a meno. E' proprio nel fotografare immagini di ultimi del mondo che chiedono aiuto al proprio angelo, più o meno identificabile nel suo aspetto da credente ma anche se volete rintracciabile in quel che chiamiamo bisogno di forza e di aiuto. Riascoltavo il primo Dylan, quello di hard rain's gonna fall per intenderci, mentre scrivevo questa canzone. Hard rain è un pezzo che da ragazzo spesso suonavo per strada nei miei vagabondaggi. Per molte righe che ho scritto in questa canzone, gli sono dichiarato debitore. Avevo nella prima registrazione inciso anche degli archi che caricavano ancora di più lo struggimento esistenziale.... (continuer)
Album : Ali di libertà
“Le immagini che sono dentro ad ALI DI LIBERTA' sono spesso la difesa di chi ha poco altro a cui aggrapparsi che non siano proprio queste ali. Non c'è alcuna cosa che conta di più nella vita di un uomo, non c'è nulla al mondo per cui tu possa farne a meno. E' proprio nel fotografare immagini di ultimi del mondo che chiedono aiuto al proprio angelo, più o meno identificabile nel suo aspetto da credente ma anche se volete rintracciabile in quel che chiamiamo bisogno di forza e di aiuto. Riascoltavo il primo Dylan, quello di hard rain's gonna fall per intenderci, mentre scrivevo questa canzone. Hard rain è un pezzo che da ragazzo spesso suonavo per strada nei miei vagabondaggi. Per molte righe che ho scritto in questa canzone, gli sono dichiarato debitore. Avevo nella prima registrazione inciso anche degli archi che caricavano ancora di più lo struggimento esistenziale.... (continuer)
Dove sei, dove sei dolce angelo mio
(continuer)
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 2/11/2013 - 18:40
Le mani
Chanson italienne – Le mani – Giorgio Gaber – 1974
Écrite par Giorgio Gaber e Sandro Luporini
Du spectacle “Anche per oggi non si vola”
Il teatro canzone di Giorgio Gaber
Écrite par Giorgio Gaber e Sandro Luporini
Du spectacle “Anche per oggi non si vola”
Il teatro canzone di Giorgio Gaber
LES MAINS
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 2/11/2013 - 16:27
×
Album: جاي الحمام Here Come The Doves
Music by Said Murad
Lyrics by : Hussein Barghouti