L’autore della musica di questa versione è André Grassi (1911-1972), compositore, arrangiatore, direttore d’orchestra e liricista. Probabilmente è sua la strofa centrale che non compare nel testo originale di Hikmet.
Tiens, Lucien l'âne mon ami, encore une chanson qui raconte l'Italie.
Ça me rappelle cette vieille chanson française de Mireille et Jean Nohain qui disait à peu près ceci et j'en profite pour paraphraser directement: « Quand un chanteur d'Italie rencontre un autre chanteur d'Italie, qu'est-ce qu'ils se racontent des histoires d'Italie... »...
Mais, Lucien l'âne mon ami, soudain, j'y pense, elle n'est pas si anodine ta réminiscence et cette chanson d'une autre époque ; elle date de 1935 et elle pourrait bien s'appliquer à ce qui se passe aujourd'hui...
Bon, Marco Valdo M.I. mon ami, je t'arrête tout de suite, on n'est pas ici pour parler de Mireille, Jean Nohain, du Vicomte et de Tonton Georges... Tu le feras une autre fois. Et puis si j'ai fait allusion à cette chanson, c'est pour dire que ce n'est pas la première chanson italienne sur l'Italie... (Continues)
AIDA (Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2013/11/20 - 20:57
Confermo, però dovrò arrivedde quarche righa pure io nerra versione mia, pe' 'sto fatto de idiomo:
L'espressione per esteso è: "arimané (o restà) come ddon Farcuccio: co 'na mano davanti e n'antra de dietro", e fa riferimento ad un ipotetico prete di nome Falcuccio il quale, privato degli abiti, rimase per l'appunto ignudo, e dunque costretto a coprirsi le pudenda "con una mano davanti e un'altra dietro"
Grazie Gian Piero per la traduzione. A dir la verità, segretamente speravo che o tu o Riccardo aveste voglia di apprestarvi a questo compito.. Io, pur capendo in grandi linee il senso, avrei avuto delle difficoltà e non mi sarebbe mai riuscito così bene. Sto facendo una lenta immersione in questa bellissima lingua, ed è un'avventura paragonabile a un viaggio di scoperta in tutto e per tutto, la cui meta è semplicemente il viaggio stesso - le emozioni che ci si incontrano, i nuovi orizzonti che si aprono. Scusa se ti racconto queste cose ma forse capisci quello che voglio dire. Ho letto - e ammirato - molte delle tue traduzioni e commenti su questo sito e se non ti ho mai scritto era per il semplice motivo che ogni mio commento mi sembrava superfluo. Colgo ora l'occasione per farti i miei sinceri complimenti per quello che stai facendo. Un caro saluto.
Stanislava 2013/11/19 - 22:43
Ti ringrazio di cuore, Stanislava. Con questa canzone hai iniettato un po' di peace and love in questo sito, dove Riccardo e io incliniamo più volentieri all'aspro e al sulfureo: ma che farci? Aspra è sulfurea è la vicenda dei Greci, dal primo giorno dell'indipendenza a queste stesse ore. Anche Kostas Tournas, per scrivere questa canzone, dovette dimenticare la realtà degli anni in cui la scrisse: quelli della dittatura dei colonnelli. Insisti nei tuoi tentativi: scoprirai un mondo vasto e profondo e una lingua meravigliosa. Mi immagino e spero che tu sia giovane e abbia tutto il tempo di raccogliere il nostro testimone. Cordialmente, Piero.
Un caro saluto, a distanza di circa un anno. Il signor Francesco faceva notare che alcuni 'false friends' non sono stati colti e interpretati a dovere. L'esempio citato è solo un 'parziale' faux ami: cògghjre e cogghjìre significano sia raccogliere sia piegare, la presenza del modale 'alla napoletana' imprime il significato esatto, cioè piegare. Ad ogni modo la traduzione fatta da un non parlante calabrese è a mio modesto avviso più che decorosa, anzi!
Cataldo Antonio Amoruso.