If I Can Dream
non era solo il re del rock and roll-lo dimostra questa interpretazione e molte altre
gigino sanger 17/10/2013 - 14:09
Què volen aquesta gent?
Traduzione italiana di Flavio Poltronieri da Infinititesti (della versione castigliana di Elisa Serna)
CHE VUOLE QUESTA GENTE?
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 17/10/2013 - 11:51
Quejido
[1972]
Parole e musica di Elisa Serna
La traccia che apre e che dà il titolo al suo album d’esordio del 1972.
A partire dal 1970 la Serna si autoesiliò a Parigi e proprio lì, mentre si esibiva in un locale, venne notata da Paco Ibáñez che decise di produrre questo primo disco della cantautrice madrilena. Nel 1973 la Serna fece ritorno in Spagna e fu subito arrestata per sovversione. Rilasciata, le fu impedito di esibirsi e di pubblicare. Il suo “Quejido” (lamento, in italiano) fu vietato e venne ripubblicato solo qualche anno dopo con alcuni brani pesantemente censurati…
Parole e musica di Elisa Serna
La traccia che apre e che dà il titolo al suo album d’esordio del 1972.
A partire dal 1970 la Serna si autoesiliò a Parigi e proprio lì, mentre si esibiva in un locale, venne notata da Paco Ibáñez che decise di produrre questo primo disco della cantautrice madrilena. Nel 1973 la Serna fece ritorno in Spagna e fu subito arrestata per sovversione. Rilasciata, le fu impedito di esibirsi e di pubblicare. Il suo “Quejido” (lamento, in italiano) fu vietato e venne ripubblicato solo qualche anno dopo con alcuni brani pesantemente censurati…
¿Qué es lo que pasa conmigo?
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 17/10/2013 - 10:40
Podzielono świat
Podzielono świat na części,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Krzysiek Wrona 17/10/2013 - 04:48
Nessuno è straniero
Questa canzone dell'enorme dramma dell'immigrazione, vuole essere un piccolo ricordo di tutte le persone che non ce l'hanno fatta e un a preghiera laica per tutte quelle persone scampate ai naufragi perché possano finalmente vivere con la dignità che meritano.
Sempre con le spalle al muro questa vita di passaggio,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Stefano Crialesi 16/10/2013 - 23:10
Places
Album: Places (2012)
Dal primo album di Lou Doillon, figlia di Jane Birkin e del regista Jacques Doillon. Un album di canzoni intimiste cantate in inglese tra cui spicca questa "Places" per la quale la cantante e modella è stata paragonata (con un pizzico di esagerazione) a Patti Smith.
Dal primo album di Lou Doillon, figlia di Jane Birkin e del regista Jacques Doillon. Un album di canzoni intimiste cantate in inglese tra cui spicca questa "Places" per la quale la cantante e modella è stata paragonata (con un pizzico di esagerazione) a Patti Smith.
We've named everything
(continuer)
(continuer)
16/10/2013 - 22:46
Or che Mussolini
anonyme
"Si Mussolini no era un asesino, me pregunto que hacían sus tropas en Etiopía y en mi propio país, España..." (Gustavo Sierra Fernández)
"... certi vecchi che continuano ad occupare posti di potere invece che seggiole al circolo e finiscono a dire sfondoni del tipo 'A parte le leggi razziali Mussolini è stato un buon capo di Stato'." (Fasciano)
Miguel Hernández, dalla raccolta “Viento del pueblo. Poesía en la guerra”, 1937.
CENICIENTO MUSSOLINI
Ven a Guadalajara, dictador de cadenas,
carcelaria mandíbula de canto:
verás la retirada miedosa de tu hienas,
verás el apogeo del espanto.
Rumorosa provincia de colmenas,
la patria del panal estremecido,
la dulce Alcarria, amarga como el llanto,
amarga te ha sabido.
Ven y verás, mortífero bandido,
ruedas de tus cañones,
banderas de tu ejército, carne de tus soldados,
huesos de tus legiones,
trajes y corazones... (continuer)
"... certi vecchi che continuano ad occupare posti di potere invece che seggiole al circolo e finiscono a dire sfondoni del tipo 'A parte le leggi razziali Mussolini è stato un buon capo di Stato'." (Fasciano)
Miguel Hernández, dalla raccolta “Viento del pueblo. Poesía en la guerra”, 1937.
CENICIENTO MUSSOLINI
Ven a Guadalajara, dictador de cadenas,
carcelaria mandíbula de canto:
verás la retirada miedosa de tu hienas,
verás el apogeo del espanto.
Rumorosa provincia de colmenas,
la patria del panal estremecido,
la dulce Alcarria, amarga como el llanto,
amarga te ha sabido.
Ven y verás, mortífero bandido,
ruedas de tus cañones,
banderas de tu ejército, carne de tus soldados,
huesos de tus legiones,
trajes y corazones... (continuer)
Bernart 16/10/2013 - 14:27
Las abarcas desiertas
[1937]
Poesia tratta dal IV volume di “Poemas sueltos” (1939)
Messa in musica da Francisco Curto nel suo “Miguel Hernández” del 1976 e più recentemente da Joan Manuel Serrat nell’album “Hijo de la luz y de la sombra” del 2010.
Il grido di Miguel Hernández bambino contro la miseria e l’ingiustizia che soffocavano la sua terra.
Ogni 5 di gennaio in Spagna (dove sono un po’ più cattolici di noi, con la nostra Befana…) si festeggia la “Cabalgata de Reyes Magos” ed il giorno seguente i bambini trovano nella calza il carbone dolce portato dai re astronomi… Ma la calza del piccolo Miguel era un calzettone di lana di capra messo sulla finestra fredda di una bergeria, e il bambino sognava che la mattina dopo il mondo si fosse trasformato in un negozio di giocattoli… Ma nessun “re magio” si avvicinò mai alla finestra ed alla calza di Miguel, sempre gelata e vuota così come le sue “abarcas”, i sandali di cuoio crudo tipici delle zone rurali spagnole…
Poesia tratta dal IV volume di “Poemas sueltos” (1939)
Messa in musica da Francisco Curto nel suo “Miguel Hernández” del 1976 e più recentemente da Joan Manuel Serrat nell’album “Hijo de la luz y de la sombra” del 2010.
Il grido di Miguel Hernández bambino contro la miseria e l’ingiustizia che soffocavano la sua terra.
Ogni 5 di gennaio in Spagna (dove sono un po’ più cattolici di noi, con la nostra Befana…) si festeggia la “Cabalgata de Reyes Magos” ed il giorno seguente i bambini trovano nella calza il carbone dolce portato dai re astronomi… Ma la calza del piccolo Miguel era un calzettone di lana di capra messo sulla finestra fredda di una bergeria, e il bambino sognava che la mattina dopo il mondo si fosse trasformato in un negozio di giocattoli… Ma nessun “re magio” si avvicinò mai alla finestra ed alla calza di Miguel, sempre gelata e vuota così come le sue “abarcas”, i sandali di cuoio crudo tipici delle zone rurali spagnole…
Por el cinco de enero,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 16/10/2013 - 13:11
La senda está trazada
[anni 60]
Parole e musica di Jorge Salerno
Nel disco di Daniel Viglietti intitolato “Canto libre”, o “A una paloma”, del 1970.
Testo trovato su Cancioneros.com
Canzone scritta da Jorge Salerno, studente universitario uruguayo e militante del Movimiento de Liberación Nacional-Tupamaros. Jorge Salerno morì con altri due compagni l’8 ottobre 1969 in uno scontro fuoco con la polizia durante le fasi concitate della cosiddetta “Toma de Pando”, quando i Tupamaros si produssero in un’azione militare in grande stile occupando seppur brevemente una cittadina a pochi chilometri da Montevideo. Per l’organizzazione fu un successo solo dal punto di vista dimostrativo perché, oltre alle perdite subite, parecchi militanti furono catturati.
A lui è dedicata anche un'latra canzone di Viglietti già presente sul sito, Sin música.
Parole e musica di Jorge Salerno
Nel disco di Daniel Viglietti intitolato “Canto libre”, o “A una paloma”, del 1970.
Testo trovato su Cancioneros.com
Canzone scritta da Jorge Salerno, studente universitario uruguayo e militante del Movimiento de Liberación Nacional-Tupamaros. Jorge Salerno morì con altri due compagni l’8 ottobre 1969 in uno scontro fuoco con la polizia durante le fasi concitate della cosiddetta “Toma de Pando”, quando i Tupamaros si produssero in un’azione militare in grande stile occupando seppur brevemente una cittadina a pochi chilometri da Montevideo. Per l’organizzazione fu un successo solo dal punto di vista dimostrativo perché, oltre alle perdite subite, parecchi militanti furono catturati.
A lui è dedicata anche un'latra canzone di Viglietti già presente sul sito, Sin música.
España, Inglaterra, también Portugal,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 16/10/2013 - 11:19
Cantaliso en un bar
[1937]
Versi del poeta, giornalista ed attivista politico cubano Nicolás Guillén, dalla raccolta “Cantos para soldados y sones para turistas” del 1937.
Musica di Daniel Viglietti, dal disco intitolato “Canciones chuecas” del 1971.
Testo trovato su Cancioneros.com
Versi del poeta, giornalista ed attivista politico cubano Nicolás Guillén, dalla raccolta “Cantos para soldados y sones para turistas” del 1937.
Musica di Daniel Viglietti, dal disco intitolato “Canciones chuecas” del 1971.
Testo trovato su Cancioneros.com
Los turistas en el bar:
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 16/10/2013 - 10:55
Il miracolo
2012
Luna Park live
Colonna sonora del film "Ci vorrebbe un miracolO"
Luna Park live
Colonna sonora del film "Ci vorrebbe un miracolO"
Ben arrivato nel paese dei balocchi
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 16/10/2013 - 10:30
Parcours:
Ah ! Italie esclave, auberge de douleur
Campos de paz, y sin embargo
Poesia di Rafael Alberti, originariamente intitolata “Canción XVII”, nella raccolta intitolata “Balada y canciones del Paraná” pubblicata nel 1954.
Musica di Niño Gema, dall’LP di Francisco Montaner del 1974 intitolato “El crimen fue en Granada”
Musica di Niño Gema, dall’LP di Francisco Montaner del 1974 intitolato “El crimen fue en Granada”
Campos de paz. Y, sin embargo,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 16/10/2013 - 10:26
María Coraje
[1970]
Parole e musica di Víctor Manuel.
Dall’album “Quiero abrazarte tanto” pubblicato nel 1970.
Testo trovato su Cancioneros.com
Parole e musica di Víctor Manuel.
Dall’album “Quiero abrazarte tanto” pubblicato nel 1970.
Testo trovato su Cancioneros.com
Tiene 106 años y tiene el pelo blanco de nieve.
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 15/10/2013 - 15:59
Cefalonia 8/9/1943
2012
E lo chiamano amore
E lo chiamano amore
8 settembre a Cefalonia il sole
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 15/10/2013 - 15:47
Soldati
2012
E lo chiamano amore
E lo chiamano amore
Combattevano da ormai quaranta giorni
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 15/10/2013 - 15:45
L'esercito dei morti
2009
Esterno buio
Esterno buio
Stride nel vento freddo del mattino
(continuer)
(continuer)
envoyé par dq82 15/10/2013 - 15:43
Il pazzo
2009
Esterno buio
Esterno buio
Condannato a 100 anni di galera
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQUijote82 15/10/2013 - 15:40
Ai Martiri: Cumiana
2009
Album: Esterno buio
Gli autori della canzone sono Davide Grosso e Roberto Briscese, membri de La Bottega di Musica e Parole.
Cumiana, la strage del 1944
Da Wikipedia
La strage di Cumiana [paese nei pressi di Pinerolo, provincia di Torino, ndr] avvenne il 3 aprile 1944 ad opera di un reparto del 7º battaglione SS italiane (inquadrate qualche mese più tardi in quella che si chiamerà 29. Waffen-Grenadier-Division der SS). Il 7º battaglione, costituito da circa 500 militi, arrivò nella zona di Cumiana, non lontana dalla direttrice Avigliana-Orbassano-Pinerolo, per un ciclo di addestramento in vista di successivi impieghi sul fronte sud. Di fatto, esso fu utilizzato per fronteggiare forti gruppi di "ribelli" (così erano chiamati dalla propaganda nazifascista) appartenenti alla resistenza partigiana.
Antefatti
Il contatto con i partigiani avvenne la notte tra il 31 marzo ed il 1º aprile... (continuer)
Album: Esterno buio
Gli autori della canzone sono Davide Grosso e Roberto Briscese, membri de La Bottega di Musica e Parole.
Cumiana, la strage del 1944
Da Wikipedia
La strage di Cumiana [paese nei pressi di Pinerolo, provincia di Torino, ndr] avvenne il 3 aprile 1944 ad opera di un reparto del 7º battaglione SS italiane (inquadrate qualche mese più tardi in quella che si chiamerà 29. Waffen-Grenadier-Division der SS). Il 7º battaglione, costituito da circa 500 militi, arrivò nella zona di Cumiana, non lontana dalla direttrice Avigliana-Orbassano-Pinerolo, per un ciclo di addestramento in vista di successivi impieghi sul fronte sud. Di fatto, esso fu utilizzato per fronteggiare forti gruppi di "ribelli" (così erano chiamati dalla propaganda nazifascista) appartenenti alla resistenza partigiana.
Antefatti
Il contatto con i partigiani avvenne la notte tra il 31 marzo ed il 1º aprile... (continuer)
Ho visto il sole tramontare nel cielo sui Tre Denti,
(continuer)
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 15/10/2013 - 15:38
Maquis
[1976]
Parole e musica di Pedro Faura, dal suo secondo e (credo) ultimo album, “Volver no es volver atrás” del 1976.
Ignoro cosa faccia oggi lo spagnolo Bernardo Feuerriegel Fuster – questo il vero nome di Pedro Faura (1947-), autore di questa canzone – ma in gioventù è stato un militante comunista ed un membro della formazione guerrigliera antifranchista Frente Revolucionario Antifascista y Patriota (FRAP), attiva tra il 1973 ed il 1978, quella cui appartenevano Xosé Humberto Baena, Ramón García Sanz e José Luis Sánchez Bravo, tre dei cinque “terroristi” fucilati dal regime poche settimane prima della definitiva partenza di Francisco Franco per l’Inferno.
Ma la canzone non è dedicata tanto ai giovani rivoluzionari comunisti che tra gli anni 60 e 70 diedero qualche grattacapo alla dittatura, bensì ai loro padri, ai maquis, ai “Guerrilleros Españoles”, repubblicani che... (continuer)
Parole e musica di Pedro Faura, dal suo secondo e (credo) ultimo album, “Volver no es volver atrás” del 1976.
Ignoro cosa faccia oggi lo spagnolo Bernardo Feuerriegel Fuster – questo il vero nome di Pedro Faura (1947-), autore di questa canzone – ma in gioventù è stato un militante comunista ed un membro della formazione guerrigliera antifranchista Frente Revolucionario Antifascista y Patriota (FRAP), attiva tra il 1973 ed il 1978, quella cui appartenevano Xosé Humberto Baena, Ramón García Sanz e José Luis Sánchez Bravo, tre dei cinque “terroristi” fucilati dal regime poche settimane prima della definitiva partenza di Francisco Franco per l’Inferno.
Ma la canzone non è dedicata tanto ai giovani rivoluzionari comunisti che tra gli anni 60 e 70 diedero qualche grattacapo alla dittatura, bensì ai loro padri, ai maquis, ai “Guerrilleros Españoles”, repubblicani che... (continuer)
Fueron tiempos de dolor
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 15/10/2013 - 15:10
Italia libera
Da "Dolce Resistenza" [2006]
Italia libera da mille facce vuote
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 15/10/2013 - 12:18
Parcours:
Ah ! Italie esclave, auberge de douleur
Volver no es volver atrás
[1957]
Versi di José Bergamín (1895-1983) poeta spagnolo.
Musica di Pedro Faura, dal suo secondo e (credo) ultimo album, “Volver no es volver atrás” del 1976.
Poesia di esilio e di ritorno (ma mai un ritorno indietro), cosa che toccò più volte nella sua vita allo scrittore José Bergamín. Già oppositore della dittatura del generale Miguel Primo Rivera (dal 1923 al 1930), durante la Seconda repubblica diresse la rivista culturale “Cruz y Raya” e, allo scoppio della Guerra Civile, divenne il presidente dell’Alianza de Intelectuales Antifascistas. Fu lui ad incaricare ufficialmente Picasso affinchè realizzasse il suo “Guernica” per l’Esposizione Internazionale di Parigi. Alla vittoria dei fascisti, fuggì dalla Spagna portando con sé il manoscritto di “Poeta en Nueva York” che l’autore, Federico García Lorca, gli aveva regalato poco prima di essere assassinato. Fu Bergamín... (continuer)
Versi di José Bergamín (1895-1983) poeta spagnolo.
Musica di Pedro Faura, dal suo secondo e (credo) ultimo album, “Volver no es volver atrás” del 1976.
Poesia di esilio e di ritorno (ma mai un ritorno indietro), cosa che toccò più volte nella sua vita allo scrittore José Bergamín. Già oppositore della dittatura del generale Miguel Primo Rivera (dal 1923 al 1930), durante la Seconda repubblica diresse la rivista culturale “Cruz y Raya” e, allo scoppio della Guerra Civile, divenne il presidente dell’Alianza de Intelectuales Antifascistas. Fu lui ad incaricare ufficialmente Picasso affinchè realizzasse il suo “Guernica” per l’Esposizione Internazionale di Parigi. Alla vittoria dei fascisti, fuggì dalla Spagna portando con sé il manoscritto di “Poeta en Nueva York” che l’autore, Federico García Lorca, gli aveva regalato poco prima di essere assassinato. Fu Bergamín... (continuer)
Volver no es volver atrás.
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 15/10/2013 - 11:23
Elegía a un poeta que no tuvo su muerte. Federico García Lorca
[1936]
Versi del poeta Rafael Alberti, dalla raccolta intitolata “De un momento a otro (Poesía e historia)” pubblicata nel 1937.
Musica di Rosa León e Alberto Estébanez.
Nel disco di Rosa León intitolato “Paloma desesperada”
Una poesia in cui Rafael Alberti esprime il suo profondo dolore per la morte, la sua profonda rabbia per l’assassinio dell’amico Federico García Lorca, con il quale, nel 1927, aveva organizzato nell’Università di Siviglia il tributo al poeta barocco Luis de Góngora y Argote in occasione del terzo centenario dalla morte.
E’ come se Alberti rivendichi qui a sé la morte toccata all’amico e negli ultimi versi gli promette che cercherà di vivere una vita lunga, intensa e degna anche per lui, per restituirgli quella che i fascisti gli strapparono a soli 38 anni…
Versi del poeta Rafael Alberti, dalla raccolta intitolata “De un momento a otro (Poesía e historia)” pubblicata nel 1937.
Musica di Rosa León e Alberto Estébanez.
Nel disco di Rosa León intitolato “Paloma desesperada”
Una poesia in cui Rafael Alberti esprime il suo profondo dolore per la morte, la sua profonda rabbia per l’assassinio dell’amico Federico García Lorca, con il quale, nel 1927, aveva organizzato nell’Università di Siviglia il tributo al poeta barocco Luis de Góngora y Argote in occasione del terzo centenario dalla morte.
E’ come se Alberti rivendichi qui a sé la morte toccata all’amico e negli ultimi versi gli promette che cercherà di vivere una vita lunga, intensa e degna anche per lui, per restituirgli quella che i fascisti gli strapparono a soli 38 anni…
No tuviste tu muerte, la que a tí te tocaba.
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 15/10/2013 - 10:18
L'estaca
CATALANO (VALENCIANO) [Jordi Forbes]
CATALAN (VALENCIAN) [Jordi Forbes]
Versione valenciana di Jordi Forbes
A translation into Valencia Catalan by Jordi Forbes.
CATALAN (VALENCIAN) [Jordi Forbes]
Versione valenciana di Jordi Forbes
A translation into Valencia Catalan by Jordi Forbes.
"This version is for all of those in Valencia who also feel identified with this song.
Aquesta és una versió Valenciana més pròpia per a tots aquells que s'identifiquen amb la mateixa a València
Visca València! :) "
Aquesta és una versió Valenciana més pròpia per a tots aquells que s'identifiquen amb la mateixa a València
Visca València! :) "
L'ESTACA
(continuer)
(continuer)
envoyé par Jordi Forbes 15/10/2013 - 10:10
Il nemico avanza
[2013]
Testo di Emidio Clementi
Nell’album “Aspettando i barbari”
“E’ un pezzo pieno di figure inquietanti, avanzi di galera da cui è meglio tenersi alla larga. Ho sempre provato un’insana attrazione nei confronti dell’Africa postcoloniale di Denard e di Steiner. Dentro, da qualche parte, con una sahariana arrotolata sulle maniche e la sigaretta tra le dita, si intravede anche Goffredo Parise. A dentri stretti confessa che il sangue umano ha un non so che di eccitante su di lui.” (Emidio Clementi)
Una canzone dedicata ai “colpi di coda” del colonialismo d’antan - dall’Algeria al Vietnam, dalla Nigeria al Congo – e ai suoi squallidi protagonisti, “soldati di ventura” come Jean Schramme, o Bob Denard, o Marc Goosens (e tra di loro c’erano anche parecchi italiani, veterani della Folgare e dei Lagunari). Oggi il colonialismo viene esercitato con metodi più raffinati... (continuer)
Testo di Emidio Clementi
Nell’album “Aspettando i barbari”
“E’ un pezzo pieno di figure inquietanti, avanzi di galera da cui è meglio tenersi alla larga. Ho sempre provato un’insana attrazione nei confronti dell’Africa postcoloniale di Denard e di Steiner. Dentro, da qualche parte, con una sahariana arrotolata sulle maniche e la sigaretta tra le dita, si intravede anche Goffredo Parise. A dentri stretti confessa che il sangue umano ha un non so che di eccitante su di lui.” (Emidio Clementi)
Una canzone dedicata ai “colpi di coda” del colonialismo d’antan - dall’Algeria al Vietnam, dalla Nigeria al Congo – e ai suoi squallidi protagonisti, “soldati di ventura” come Jean Schramme, o Bob Denard, o Marc Goosens (e tra di loro c’erano anche parecchi italiani, veterani della Folgare e dei Lagunari). Oggi il colonialismo viene esercitato con metodi più raffinati... (continuer)
Il nemico avanza
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 14/10/2013 - 14:19
Plague
A song about an unidentified plague - the war actions of evil people. This plague is killing people and ruining lives day by day. The chorus explains how to change the way of thinking into a brand new human condition of disbelief.
People from the world, listen what I say.
(continuer)
(continuer)
envoyé par Verdley Thyme 14/10/2013 - 14:03
Compound
[2013]
Testo di Emidio Clementi
Nell’album “Aspettando i barbari”
“Osama Bin Laden. Abbottabad. L’erba incolta e le galline. Una villetta sgangherata, simile a quelle che punteggiano il litorale calabrese. Quel misto di domestico e di sinistro che avvolge la scena. I materassi insanguinati a fianco delle ciabatte.” (Emidio Clementi)
Testo di Emidio Clementi
Nell’album “Aspettando i barbari”
“Osama Bin Laden. Abbottabad. L’erba incolta e le galline. Una villetta sgangherata, simile a quelle che punteggiano il litorale calabrese. Quel misto di domestico e di sinistro che avvolge la scena. I materassi insanguinati a fianco delle ciabatte.” (Emidio Clementi)
Gli uccelli
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 14/10/2013 - 13:18
Seguendo la flotta
[1960]
Testo di Alberto Arbasino
Musica di Fiorenzo Carpi
Nel disco “Laura Betti con l’orchestra di Piero Umiliani”
Una canzone dai primissimi anni 60, tempi lievi, ridanciani, di matto divertimento e di aperta sfida al pudore. Così Arbasino poteva tranquillamente scrivere e la Betti serenamente cantare della dura vita di un marinaretto gay sotto le armi, ridicolizzando le istituzioni militari.
Oltre tutto, la Taranto dei circoli degli ufficiali di marina, dell’arsenale militare e dei cantieri navali era all’epoca ancora una città “povera, certo, ma deliziosa”, come ebbe a dire un illustre suo cittadino, il giornalista Sandro Viola. Una delle città più curiose ed eleganti d’Italia “dalla vita stradale euforica, mossa e vivace, dove spira un’aria esilarante, stimolante, direi cantabile”, registrava un altro giornalista, il veneto Guido Piovene...
Ma nel 1965 entrò in funzione il mostro... (continuer)
Testo di Alberto Arbasino
Musica di Fiorenzo Carpi
Nel disco “Laura Betti con l’orchestra di Piero Umiliani”
Una canzone dai primissimi anni 60, tempi lievi, ridanciani, di matto divertimento e di aperta sfida al pudore. Così Arbasino poteva tranquillamente scrivere e la Betti serenamente cantare della dura vita di un marinaretto gay sotto le armi, ridicolizzando le istituzioni militari.
Oltre tutto, la Taranto dei circoli degli ufficiali di marina, dell’arsenale militare e dei cantieri navali era all’epoca ancora una città “povera, certo, ma deliziosa”, come ebbe a dire un illustre suo cittadino, il giornalista Sandro Viola. Una delle città più curiose ed eleganti d’Italia “dalla vita stradale euforica, mossa e vivace, dove spira un’aria esilarante, stimolante, direi cantabile”, registrava un altro giornalista, il veneto Guido Piovene...
Ma nel 1965 entrò in funzione il mostro... (continuer)
Ossigenarsi a Taranto
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 13/10/2013 - 21:55
Madre proteggi
2013
Ali di libertà
“Scrissi MADRE PROTEGGI in termini di preghiera. Non necessariamente nella direzione che può venire immediatamente collegata ad un credente quale io sono, ma come una sorta di invocazione che qualsiasi uomo potrebbe fare in ginocchio, guardando l'orizzonte ed invocando aiuto per la parte debole del mondo. Un aiuto che chiedi al Cielo, che chiedi ad una Madre che viceversa potresti chiamare Terra o anche nel modo che tu senti più vicino al senso che ha il tuo stare al mondo. Non deve esistere alcuna discriminazione al riguardo che non sia nella necessità di giustizia verso chi è ai margini. Solo gli infami, i ladri, gli assassini e i buffoni di qualunque latitudine possono non pensare che il primo compito che un essere umano deve avere non debba essere quello di allungare la propria mano verso chi ti cammina a fianco e che magari proprio dalla tua mano può ricevere la... (continuer)
Ali di libertà
“Scrissi MADRE PROTEGGI in termini di preghiera. Non necessariamente nella direzione che può venire immediatamente collegata ad un credente quale io sono, ma come una sorta di invocazione che qualsiasi uomo potrebbe fare in ginocchio, guardando l'orizzonte ed invocando aiuto per la parte debole del mondo. Un aiuto che chiedi al Cielo, che chiedi ad una Madre che viceversa potresti chiamare Terra o anche nel modo che tu senti più vicino al senso che ha il tuo stare al mondo. Non deve esistere alcuna discriminazione al riguardo che non sia nella necessità di giustizia verso chi è ai margini. Solo gli infami, i ladri, gli assassini e i buffoni di qualunque latitudine possono non pensare che il primo compito che un essere umano deve avere non debba essere quello di allungare la propria mano verso chi ti cammina a fianco e che magari proprio dalla tua mano può ricevere la... (continuer)
Madre dei cieli, sopra gli occhi miei
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 13/10/2013 - 19:11
Sempre in viaggio (Lombardia)
[2012]
Album : Caminante
Album : Caminante
Quando stavo nelle Puglie la facevo la bella vita
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 13/10/2013 - 19:09
Parcours:
Mort au Travail
Sleepwalk With Me
2013
Album: Ultramarine
The video, directed and animated by Fabricio Lima, tells the true story of two World War Two soldiers who were in love during their North African Campaign in 1943. The story was originally told by soldier Brian Keith in a 1961 published letter titled “Letter to a G.I.” The letter, addressed to his former lover, described the affair and what it meant to him, and revealed that the other soldier had died in combat. The video highlights parts of the letter in a beautiful, abstract way. And the pairing with Young Galaxy’s song works wonderfully together.
Album: Ultramarine
The video, directed and animated by Fabricio Lima, tells the true story of two World War Two soldiers who were in love during their North African Campaign in 1943. The story was originally told by soldier Brian Keith in a 1961 published letter titled “Letter to a G.I.” The letter, addressed to his former lover, described the affair and what it meant to him, and revealed that the other soldier had died in combat. The video highlights parts of the letter in a beautiful, abstract way. And the pairing with Young Galaxy’s song works wonderfully together.
Can you hear me knockin'
(continuer)
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envoyé par DoNQUijote82 13/10/2013 - 18:06
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Transcription of lyrics into Latin characters
זײ הײסן װיטאָריאָ אַריגאָני
As usual for Yiddish texts, the transcription has been made (in this case by the author him/herself) according to the YIVO guidelines. [CCG/AWS Staff]