Mi piace ricordare che in tutto questo c'entri pur qualcosa che la madre di Edith Piaf, Annetta Giovanna Maillard detta in arte Lina Marsa, era nata a Livorno; quando abitavo a Livorno sognavo che il Comune intitolasse una strada a Edith Piaf. Quanto al doppiosenso di "Tu es partout", non posso non vederci anche il fatto che, parlando di resistenza, aveva un titolo che faceva il verso a quello di "Je suis partout", uno dei più luridi giornali filonazisti e antisemiti della Francia occupata, diretto anche da Robert Brasillach (poi fucilato per collaborazionismo). Ancora più chiaramente in questa canzone, che mi sembra addirittura antifascista a pieno titolo, c'è un riferimento a "Vive la mort", che poi sarebbe esattamente il "Viva la muerte", il grido di battaglia dei franchisti spagnoli durante la guerra civile. Il grido che provocò, urlato dal generale Millán Astray, la ribellione di Miguel... (Continues)
Carissima Valentina, a me invece sembrava proprio lei nella foto; ad ogni modo, per esser sicuri, l'ho sostituita con un'altra che mi sembra parecchio più bella.
Un saluto e a risentirci presto!
Dopo 37 anni finalmente si conoscono i nomi dei responsabili del sequestro e della scomparsa di Maria Cristina Cuornuo, del suo compagno, Claudio Nicolás Grandi, e altri 30 militanti del Partido Revolucionario de los Trabajadores-Ejército Revolucionario del Pueblo.
Merci tout d'abord. Mais ensuite, serait-ce possible d'avoir votre version en français ? L'audio, j'entends. Ainsi que la version italienne si c'est possible.
Merci d'avance.
Ps : pour tout cri-plein-d'espoir, un-autre-monde-est-possible, smash-the-states, mailez-moi à ogeid@email.com. Je me ferai un plaisir de vous répondre plus en détail.
Diégo 2013/1/8 - 14:14
Bonjour Diégo,
Malheureusement, ni la version italienne ni la française n'ont jamais été enregistrées. Il faudrait d'abord en tirer des versions chantables, et puis trouver quelqu'un qui les chante...tu pourrais faire quelque chose?
Il s'agit de traductions littérales (ou presque) du texte suédois qui ne sont pas faites pour le chant, mais pour comprendre ce qu'on dit dans un texte écrit dans une langue pas trop connue.
Grazie Riccardo, non era difficilissima e poi, quando vedo che posso farcela, ci metto un po' del mio e qualche volta riesco...
Questo non vuol dire affatto che conosca le lingue (il francese, così come l'inglese e lo spagnolo) o che sappia parlarle...
Per questo premetto sempre che si tratta di un tentativo...
Dead End 2013/1/7 - 23:34
Probabilmente la canzone si riferisce alla terribile "Guerra dei Cent'Anni" combattuta tra il Regno di Francia e quello d'Inghilterra tra il 1337 ed il 1453 ed iniziata da Edoardo III e Filippo VI proprio nell'autunno (il primo di novembre, recita la prima strofa della canzone) del 1337... Alle battaglie, già cruentissime (si pensi a Poitiers e Azincourt), si accompagnò poi la peste, epidemia resa devastante proprio dai movimenti delle truppe contendenti. La guerra e ancor più il contagio decimarono la popolazione dell'Europa occidentale riducendola complessivamente di un buon 30%. In Francia ed Inghilterra le cifre furono se possibile ancora più agghiaccianti: i francesi erano 21 milioni prima dello scoppio della guerra... ne restarono 8/10 milioni; gli inglesi furono dimezzati, da 4 a 2 milioni.
Avevo pensato anch'io alla Guerra dei cent'anni (che poi ne durò quasi centoventi...), la responsabile principale della famosa pestilenza del 1348. Il che farebbe rientrare a buon diritto di questa canzone tra le "più antiche". Hai qualche dato sulla sua origine e composizione?
Molte delle canzoni contenute ne “La Treizième Heure” sono tradizionali ma il testo di questa è attribuito esplicitamente a Yvon Guilcher, fondatore dei Mélusine così come dell'Atelier de la danse populaire, docente universitario di Scienze sociali e di lingua tedesca, autore di diverse raccolte di canzoni popolari...
Sono pronto a scommettere che Guilcher si è ispirato a qualche canto antico, però bisognerebbe chiederlo a lui...
Anche questa un'ottima traduzione, davvero! Un'unica cosa (ma è una quisquilia): al posto del "lardo affumicato", io metterei "pancetta affumicata". In pratica si tratta del "bacon", insomma. Saluti!
Post Scriptum. Di Thédore Botrel è d'obbligo almeno ricordare la canzone più famosa, vale a dire La Paimpolaise, forse la "canzone folkloristica" bretone più famosa di tutte. La Paimpolaise è nominata, "ad fondellorum presam", in una strofa della perfida Mélanie di Georges Brassens.
Charles Chilton, a longtime radio writer and producer for the BBC who developed the concept for a satirical antiwar musical of the 1960s, “Oh, What a Lovely War!,” died Jan. 2 in England. He was 95. British newspapers reported his death, but the cause and circumstances were not immediately available.
Te souviens-tu, Lucien l'âne mon ami, toi qui as traîné dans tous les coins de la Méditerranée, toi qui as parcouru la Sicile et y as vu les aèdes aveugles (vrais ou faux) qui racontaient les histoires de Roland et les grandes luttes moyenâgeuses des chevaliers contre les Sarrasins, te souviens-tu de ces paladins et de leurs exploits, si bien évoqués également par l'Opera dei pupi à Catane, par exemple, où un temps, le commandeur Insanguine, présenta au Théâtre Garibaldi ces fabuleuses histoires des Paladins. Il le faisait avec des marionnettes, presque aussi grandes qu'une personne, avec de beaux visages, des armures ciselées, des habits et des armes qui pesaient de vingt-cinq à trente-cinq kilos pièce, elles étaient portées par le haut et animées par deux aides, deux jeunes qui récoltaient les agrumes le jour et qui le... (Continues)