Bushonomics
Talib Kweli & Cornel West
Revolutions require participation
(Continues)
(Continues)
2012/6/26 - 23:51
Song Itineraries:
George Walker Bush II
Εἰς ἑαυτόν (Ode n. 26)
Alla fine, navigando navigando, ce l'ho fatta a piazzare i "vermetti" sul titolo, e anche a spostare per l'ennesima volta la entry principale del nome dell'autore, che in questo sito, per ovvi motivi di reperibilità, deve essere sempre in alfabeto latino. Altrimenti si costringe tutto il mondo a imparare il greco, se deve ricercare sotto Ἀνακρέων.
Riccardo Venturi 2012/6/26 - 23:20
Wide Awake
da "Revelations" (2006)
Parole di Chris Cornell
Musica degli Audioslave
Wide Awake, che Tom Morello ha definito la "più politica delle canzoni degli Audioslave", è un violento attacco all'amministrazione Bush per la gestione dell'emergenza a New Orleans colpita dall'Uragano Katrina, ma non manca un riferimento alla guerra in Iraq (trading lives for oil).
Parole di Chris Cornell
Musica degli Audioslave
Wide Awake, che Tom Morello ha definito la "più politica delle canzoni degli Audioslave", è un violento attacco all'amministrazione Bush per la gestione dell'emergenza a New Orleans colpita dall'Uragano Katrina, ma non manca un riferimento alla guerra in Iraq (trading lives for oil).
You can a look a hurricane right in the eye.
(Continues)
(Continues)
2012/6/26 - 22:31
Il general Cadorna
Anonymous
mio bisnonno fante alla presa di gorizia cantava:
alpini e bersaglieri so andati in osteria
la presa di gorizia la fa la fanteria
bom bom bom al rombo dei cannon
alpini e bersaglieri so andati in osteria
la presa di gorizia la fa la fanteria
bom bom bom al rombo dei cannon
picet84 2012/6/26 - 15:54
Stranizza d'amuri
signori, che dire? da vent'anni e più, "Stranizza d'amuri" e "Veni l'autunnu" sono il sunto dei miei sentimenti, sono l'amore per i miei cari, per mia figlia, per mia moglie per i miei genitori, per i miei fratelli per quest'Italia, povera patria, che ci stanno usurpando, annientando, letteralmente togliendo da sotto. Mai potranno toglierci l'orgoglio di essere parte di questa poesia, inno alla vita ed alla semplicità, essenza di una Italia che vive e che ama. Grazie Francuzzu, grazie maestro; ispirazione, guida, stimolo delle mie passioni, della mia professione.
con le lagrime agli occhi, grazie.
con le lagrime agli occhi, grazie.
Massimiliano 2012/6/26 - 13:45
La vaccata
[2000]
Testo di Ivan Della Mea
Musica di Paolo Ciarchi
Interpretazione e chitarra di Paolo Ciarchi
Album: La Cantagranda
Una vacca chiede asilo politico e ospitalità ai compagni asini
di Rosa Luxemburg
Salve compagni. Sono Rosa. Rosa Luxemburg. A lungo sono stata la vacca di Ivan Della Mea che, bontà sua, mi teneva in casa sua, a Milano, in via Montemartini, quella di Sudadio Giudabestia. Come vede, scrisse pure una canzoncina su di me; oddio, talmente una vaccata -come dice del resto il titolo- che pensò bene, nell'album della Cantagranda, di farla sonare e cantare a quel pazzo furioso di Paolo Ciarchi; nella canzone, peraltro, prefigurava la mia macellazione. Il problema è che, povero Ivan, se n'è andato prima lui; e io mi sono ritrovata sola e senza meta. E dove lo trovo un altro come Ivan, che mi tiene in casa? Gli operai della fabbrica? Finché mi ci portava lui, tutto a posto;... (Continues)
Testo di Ivan Della Mea
Musica di Paolo Ciarchi
Interpretazione e chitarra di Paolo Ciarchi
Album: La Cantagranda
Una vacca chiede asilo politico e ospitalità ai compagni asini
di Rosa Luxemburg
Salve compagni. Sono Rosa. Rosa Luxemburg. A lungo sono stata la vacca di Ivan Della Mea che, bontà sua, mi teneva in casa sua, a Milano, in via Montemartini, quella di Sudadio Giudabestia. Come vede, scrisse pure una canzoncina su di me; oddio, talmente una vaccata -come dice del resto il titolo- che pensò bene, nell'album della Cantagranda, di farla sonare e cantare a quel pazzo furioso di Paolo Ciarchi; nella canzone, peraltro, prefigurava la mia macellazione. Il problema è che, povero Ivan, se n'è andato prima lui; e io mi sono ritrovata sola e senza meta. E dove lo trovo un altro come Ivan, che mi tiene in casa? Gli operai della fabbrica? Finché mi ci portava lui, tutto a posto;... (Continues)
Peeeeeellegrin che vien da Roma,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2012/6/26 - 11:50
La classe morta
[1997]
Omicron/Della Mea
Album: Ho male all'orologio
La classe rinasce
Su quello che sarebbe stato il finire della sua vita, ma non lo si sapeva, Ivan Della Mea, nel 1997 e nel 2000, pubblicò due album che nessuno potrà mai definire dei « testamenti ». Non era certo tipo da « testamenti », Ivan, sebbene non pochi sommi poeti in musica (si pensi solo a Brassens e De André) abbiano indulto a questa categoria che debbono in gran parte a nonno François Villon. Nel primo dei due album, però, sarebbe sbagliato dire che non si avvertano delle ombre pesanti; e sono ombre di un uomo che sapeva di essere malato. Un album che si chiama Ho male all'orologio, e dove la canzone omonima, quella che questo sito volle scegliere per ricordarlo il giorno dopo morto, il 14 giugno 2009, è una sorta di colloquio col proprio medico. A pensarci bene, proprio quella canzone, se si volesse, potrebbe funzionare... (Continues)
Omicron/Della Mea
Album: Ho male all'orologio
La classe rinasce
Su quello che sarebbe stato il finire della sua vita, ma non lo si sapeva, Ivan Della Mea, nel 1997 e nel 2000, pubblicò due album che nessuno potrà mai definire dei « testamenti ». Non era certo tipo da « testamenti », Ivan, sebbene non pochi sommi poeti in musica (si pensi solo a Brassens e De André) abbiano indulto a questa categoria che debbono in gran parte a nonno François Villon. Nel primo dei due album, però, sarebbe sbagliato dire che non si avvertano delle ombre pesanti; e sono ombre di un uomo che sapeva di essere malato. Un album che si chiama Ho male all'orologio, e dove la canzone omonima, quella che questo sito volle scegliere per ricordarlo il giorno dopo morto, il 14 giugno 2009, è una sorta di colloquio col proprio medico. A pensarci bene, proprio quella canzone, se si volesse, potrebbe funzionare... (Continues)
Tutti gli anni
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2012/6/26 - 09:09
Little Hands
[1968]
Da “Oar” (1969), unico album solista di Skip Spence.
Da “Oar” (1969), unico album solista di Skip Spence.
Little hands clapping
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/6/26 - 07:42
L'Air de la Bêtise
[1957]
Parole e musica di Jacques Brel
Nell'album intitolato Quand on n'a que l'amour
(B.B.)
C'est quand même énorme cette phrase que l'on retrouve partout sur Google à propos de cette chanson de Jacques Brel. Je cite : « Extrait du célèbre opéra "La vie quotidienne". Voici l’air fameux z-entre tous : L´air de la bêtise » .... On ne pourrait dire chose plus bête précisément... Car, même si je n'ai pas une culture musicale encyclopédique, il me semblait – comme ça, à première vue – qu'il n'y a jamais eu d'opéra intitulé « La Vie quotidienne »... et j'admets immédiatement que je puis avoir des lacunes et de grandes, surtout en ce qui concerne l'opéra. J'avais bien en tête « La Vie parisienne » , de ce musicien français, né à Cologne, le dénommé Jacques Offenbach, par ailleurs si décrié par Wagner et les nazis. C'est tout dire. Il suffit d'aller lire la défense d'Offenbach dans les années... (Continues)
Parole e musica di Jacques Brel
Nell'album intitolato Quand on n'a que l'amour
(B.B.)
C'est quand même énorme cette phrase que l'on retrouve partout sur Google à propos de cette chanson de Jacques Brel. Je cite : « Extrait du célèbre opéra "La vie quotidienne". Voici l’air fameux z-entre tous : L´air de la bêtise » .... On ne pourrait dire chose plus bête précisément... Car, même si je n'ai pas une culture musicale encyclopédique, il me semblait – comme ça, à première vue – qu'il n'y a jamais eu d'opéra intitulé « La Vie quotidienne »... et j'admets immédiatement que je puis avoir des lacunes et de grandes, surtout en ce qui concerne l'opéra. J'avais bien en tête « La Vie parisienne » , de ce musicien français, né à Cologne, le dénommé Jacques Offenbach, par ailleurs si décrié par Wagner et les nazis. C'est tout dire. Il suffit d'aller lire la défense d'Offenbach dans les années... (Continues)
Mère des gens sans inquiétude
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2012/6/25 - 23:19
Malédiction des Balais
Malédiction des Balais
Chanson française – Malédiction des Balais – Boris Vian – 1954
Paroles : Boris Vian
Musique : Jimmy Walter
Interprétation : Les Charlots – 1969
Ah, Lucien l'âne mon ami, tu avais déjà eu ici même une splendide démonstration de la modernité de Boris Vian et de son anticipation proprement orwellienne du monde tel que nous devons le supporter aujourd'hui encore. Souviens-toi de la chanson sur les Arts Ménagers : La complainte du progrès (Les arts ménagers).
En effet, je m'en souviens très bien de cette histoire d'amour ruinée par l'envahissante présence des robots et du coût de la vie, toujours trop élevé pour ceux qui se laissent intoxiquer par le « progrès ». Nous les ânes, ça ne nous arrive pas... De la télé, de l'atomixaire, de l'évier en fer, du cire-godasses, du turbo à crasses, du canon à patates, de l'écrase-limaces, du lit qui est toujours fait, de l'avion... (Continues)
Chanson française – Malédiction des Balais – Boris Vian – 1954
Paroles : Boris Vian
Musique : Jimmy Walter
Interprétation : Les Charlots – 1969
Ah, Lucien l'âne mon ami, tu avais déjà eu ici même une splendide démonstration de la modernité de Boris Vian et de son anticipation proprement orwellienne du monde tel que nous devons le supporter aujourd'hui encore. Souviens-toi de la chanson sur les Arts Ménagers : La complainte du progrès (Les arts ménagers).
En effet, je m'en souviens très bien de cette histoire d'amour ruinée par l'envahissante présence des robots et du coût de la vie, toujours trop élevé pour ceux qui se laissent intoxiquer par le « progrès ». Nous les ânes, ça ne nous arrive pas... De la télé, de l'atomixaire, de l'évier en fer, du cire-godasses, du turbo à crasses, du canon à patates, de l'écrase-limaces, du lit qui est toujours fait, de l'avion... (Continues)
Avant de tomber en poussière
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2012/6/25 - 18:35
Scese lenta l'ultima neve
Da Novembre (2012) L'atlantide/edel
Ispirata al libro "Non mi uccise la morte" di Toni Bruno e Luca Moretti dedicato alla vicenda di Stefano Cucchi
Ispirata al libro "Non mi uccise la morte" di Toni Bruno e Luca Moretti dedicato alla vicenda di Stefano Cucchi
Le mani segnate dalle manette
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2012/6/25 - 15:12
Poli(s)tica
Dall'album "Bienvenido"(2005)
La moderna classe politica. La guerra decisa e giocata come una partita a risiko; i simboli di partito decisi come un gioco di figurine; litigi futili e favolette raccontate per addormentare voci già troppo stanche e troppo silenti. Se sugli scranni della politica ci fosse un gran consiglio di bambini sarebbe poi tanto diverso da ora?
(dal libretto del CD)
La moderna classe politica. La guerra decisa e giocata come una partita a risiko; i simboli di partito decisi come un gioco di figurine; litigi futili e favolette raccontate per addormentare voci già troppo stanche e troppo silenti. Se sugli scranni della politica ci fosse un gran consiglio di bambini sarebbe poi tanto diverso da ora?
(dal libretto del CD)
Di quà di là ne muovo colorate: sul mio tappeto io guido le mie armate
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2012/6/25 - 11:11
Tiempe uguale
Musiche: Roberto Napoletano
Testo: Fabrizio Russo
Dall'album "Bienvenido"(2005)
Un uomo del presente, una donna del passato. Un dialogo sull'amore, sella guerra, sulla povertà, sul progresso. Per capire cosa è cambiato. Data la permanenza dell'uomo sul negativo, siamo costretti ad ammettere che la bilancia del tempo rimane uguale.
(dal libretto del CD)
Testo: Fabrizio Russo
Dall'album "Bienvenido"(2005)
Un uomo del presente, una donna del passato. Un dialogo sull'amore, sella guerra, sulla povertà, sul progresso. Per capire cosa è cambiato. Data la permanenza dell'uomo sul negativo, siamo costretti ad ammettere che la bilancia del tempo rimane uguale.
(dal libretto del CD)
Uomo: Oh, bella mia che lavi quattro stracci dentro al fiume,
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2012/6/25 - 10:49
Le temps des crises
Moi, je trouve que mettre Le Temps des Cerises en appendice à une chanson qui en est en fait une descendante est une véritable iniquité.
De plus, même si parfois, c'est la rançon de son succès populaire, il est chanté dans les fêtes de famille, de village et de lutte, Le Temps des cerises est devenu un chant de combat, un chant fraternel qui soude en amitié chaleureuse bien des groupes de grèvistes, de militants, de révolutionnaires...
Alors, je pense qu'il a sa place pleine et entière dans les Chansons contre la Guerre et qu'il eût dû être dans les fameuses "Canzoni fondamentali", car incontestablement, c'en est une - au même titre que L'Internationale.
Mais il est vrai que je ne suis qu'un âne.
Ainsi Parlait Lucien Lane
Lui, il n'est peut-être qu'un âne et moi, qui ne suis qu'un homme, je dis qu'il a parafaitement raison...
Et quand Le Temps des Cerises aura regagné sa place...... (Continues)
De plus, même si parfois, c'est la rançon de son succès populaire, il est chanté dans les fêtes de famille, de village et de lutte, Le Temps des cerises est devenu un chant de combat, un chant fraternel qui soude en amitié chaleureuse bien des groupes de grèvistes, de militants, de révolutionnaires...
Alors, je pense qu'il a sa place pleine et entière dans les Chansons contre la Guerre et qu'il eût dû être dans les fameuses "Canzoni fondamentali", car incontestablement, c'en est une - au même titre que L'Internationale.
Mais il est vrai que je ne suis qu'un âne.
Ainsi Parlait Lucien Lane
Lui, il n'est peut-être qu'un âne et moi, qui ne suis qu'un homme, je dis qu'il a parafaitement raison...
Et quand Le Temps des Cerises aura regagné sa place...... (Continues)
Lucien Lane 2012/6/24 - 21:48
¿Qué fue de los cantautores?
d'après la version italienne de Lorenzo Masetti d'une chanson espagnole - ¿Qué fue de los cantautores? – Luís Pastor - 2012
Peut-être en Italie aussi, nous faudrait-il quelqu'un qui répondît, et aussi bien, à la fatidique et sotte question " Quid des auteurs de textes de chansons?" Il est vrai qu'en Espagne, bien plus qu'en Italie, les auteurs de textes de chansons ont représenté, malgré les différences linguistiques et de style, un mouvement véritable qui partageait quelques principes fondamentaux : le « Cantemos como quien respira » de Gabriel Celaya.
Cette poésie/chanson reparcourt l'histoire de la chanson d'auteur depuis les temps sombres du franquisme qui cependant vit fleurir une chanson d'auteur pour certain vers exceptionnels, au reflux après la transition à la démocratie. En effet retrouvée la "liberté", certains partis, en particulier le PSOE (Parti Socialiste Ouvrier Espagnol) ,... (Continues)
Peut-être en Italie aussi, nous faudrait-il quelqu'un qui répondît, et aussi bien, à la fatidique et sotte question " Quid des auteurs de textes de chansons?" Il est vrai qu'en Espagne, bien plus qu'en Italie, les auteurs de textes de chansons ont représenté, malgré les différences linguistiques et de style, un mouvement véritable qui partageait quelques principes fondamentaux : le « Cantemos como quien respira » de Gabriel Celaya.
Cette poésie/chanson reparcourt l'histoire de la chanson d'auteur depuis les temps sombres du franquisme qui cependant vit fleurir une chanson d'auteur pour certain vers exceptionnels, au reflux après la transition à la démocratie. En effet retrouvée la "liberté", certains partis, en particulier le PSOE (Parti Socialiste Ouvrier Espagnol) ,... (Continues)
QUE SONT LES CHANTAUTEURS DEVENUS ?
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2012/6/24 - 21:30
Vitti na crozza
Non sono siciliano, ma mi sono laureato a Messina. Vengo alla diatriba CANNUNI-CANTUNI. U' CANNUNI può essere benissimo il vero e proprio cannone, così me lo spiegava Lando Buzzanca, con cui ho lavorato. Qui si parlerebbe quindi di un morto in guerra, un morto non sereno che risponde "cù gran dulùri", appunto morto "senza sonu di campani", abbandonato sul campo, senza onori funebri, Santa Messa e funerale.
Diego Verdegiglio 2012/6/24 - 13:19
Η μπαλάντα του Kυρ-Μέντιου
La ballade du Sor MediosLe poème complet de Kostas Vàrnalis
traduction française de Marco Valdo M.I.
Version française – La ballade du Sor Medios – Version intégrale – Marco Valdo M.I. – 2012
D'après la version italienne de Riccardo Venturi – La Ballata del Sor Medios d'un poème de Kostas Vàrnalis
Jusqu'à présent le texte complet du poème « La Ballade du Sor Medios » était restée sans traduction. ; et c'était vraiment une grave erreur à laquelle aujourd'hui on remédie. De la traduction ressort enfin ce qu'est vraiment la "Ballade": une poésie militante dune explosivité singulière, qui de plus s'adapte parfaitement aux temps d'aujourd'hui, signe que rien n'a changé en mieux mais, au contraire, en pire. En les insérant dans l'ancienne tradition hellénique du "parler par les animaux", (Ésope enseigna...), Vàrnalis parla du travailleur exploité, de l'âne de tous les temps, et, pourquoi pas... (Continues)
traduction française de Marco Valdo M.I.
Version française – La ballade du Sor Medios – Version intégrale – Marco Valdo M.I. – 2012
D'après la version italienne de Riccardo Venturi – La Ballata del Sor Medios d'un poème de Kostas Vàrnalis
Jusqu'à présent le texte complet du poème « La Ballade du Sor Medios » était restée sans traduction. ; et c'était vraiment une grave erreur à laquelle aujourd'hui on remédie. De la traduction ressort enfin ce qu'est vraiment la "Ballade": une poésie militante dune explosivité singulière, qui de plus s'adapte parfaitement aux temps d'aujourd'hui, signe que rien n'a changé en mieux mais, au contraire, en pire. En les insérant dans l'ancienne tradition hellénique du "parler par les animaux", (Ésope enseigna...), Vàrnalis parla du travailleur exploité, de l'âne de tous les temps, et, pourquoi pas... (Continues)
Plus mes jambes ne se plient
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2012/6/23 - 23:05
The Future
Thanks to Ben who sent us this that sent us this powerful antiwar song from Sliver's forthcoming album Disobey Giants (set to be released in September 2012).
We spend a trillion dollars on weapons every year
(Continues)
(Continues)
2012/6/23 - 14:52
Dead President$
There's a new video/song by SLIVER on the web called dead president$ and dedicated to the people who participated to the global Occupy movement.
it's the first song of their forthcoming album disobey giants (set to be released in September)
it's the first song of their forthcoming album disobey giants (set to be released in September)
I'm not a fool, kido, I know my right and wrong
(Continues)
(Continues)
Contributed by Ben 2012/6/23 - 14:49
Gigi balla
dal primo disco "Ottavo Padiglione" (1993)
poi ricantata da Bobo Rondelli in "Disperati intellettuali ubriaconi" (2002)
con Stefano Bollani
Questa canzone potrebbe far parte del percorso: guerra agli animali.
poi ricantata da Bobo Rondelli in "Disperati intellettuali ubriaconi" (2002)
con Stefano Bollani
Questa canzone potrebbe far parte del percorso: guerra agli animali.
Negli ultimi tempi, da quando il cantautore Bobo Rondelli si è fatto conoscere a livello nazionale, in tanti possono aver conosciuto Gigiballa come il titolo di una sua canzone. Nella canzone, Bobo Rondelli parla di un orso che era chiamato Gigiballa perché ballava; la gente accorreva per vedere lo spettacolo dell’orso che ballava, ma in realtà l’orso ballava perché gli doleva un dente che nessuno provvedeva a levargli.
Chi non è di Livorno non sa che Gigiballa era un orso vero in pelo e ossa, un orso dello zoo di Livorno che per davvero era stato chiamato Gigiballa.
Di Gigiballa, l’illustre livornese diventato famoso in tutta Italia grazie a Bobo Rondelli, ne parlarono i giornali nel giorno in cui morì.
Du' tuffi nelle stelle
Chi non è di Livorno non sa che Gigiballa era un orso vero in pelo e ossa, un orso dello zoo di Livorno che per davvero era stato chiamato Gigiballa.
Di Gigiballa, l’illustre livornese diventato famoso in tutta Italia grazie a Bobo Rondelli, ne parlarono i giornali nel giorno in cui morì.
Du' tuffi nelle stelle
La mia mamma mi portava a vedere Gigiballa,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Silva 2012/6/23 - 11:06
Song Itineraries:
War against Animals
L'État de merde
Ascanio Celestini - Paese di merda (País de mierda)
daniela -k.d.- 2012/6/23 - 01:39
Η μπαλάντα του Kυρ-Μέντιου
הבלדה על חמור בשם מנדיוס
(Continues)
(Continues)
Contributed by CCG/AWS Staff 2012/6/22 - 23:02
Un Beau Dimanche en Famille
Un Beau Dimanche en Famille
Canzone française – Un Beau Dimanche en famille – Marco Valdo M.I. – 2012
Histoires d'Allemagne 72
Au travers du kaléidoscope de Günter Grass. : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 – l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.
Alors, de quoi pouvait-on bien parler le dimanche en famille en 1973 ? À quoi pouvait bien ressembler un dimanche en famille cette année-là ? En quoi pouvait-il bien se distinguer de tous les dimanches en famille qui ont eu lieu avant lui ? s'exclame Lucien l'âne qui vient de lire le titre de la chanson-histoire d'Allemagne.
Tu sais, Lucien l'âne mon ami, à bien y regarder, chaque dimanche est une journée particulière – una giornata particolare... Et les dimanches en famille sont redoutables pour les enfants et pas seulement,... (Continues)
Canzone française – Un Beau Dimanche en famille – Marco Valdo M.I. – 2012
Histoires d'Allemagne 72
Au travers du kaléidoscope de Günter Grass. : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 – l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.
Alors, de quoi pouvait-on bien parler le dimanche en famille en 1973 ? À quoi pouvait bien ressembler un dimanche en famille cette année-là ? En quoi pouvait-il bien se distinguer de tous les dimanches en famille qui ont eu lieu avant lui ? s'exclame Lucien l'âne qui vient de lire le titre de la chanson-histoire d'Allemagne.
Tu sais, Lucien l'âne mon ami, à bien y regarder, chaque dimanche est une journée particulière – una giornata particolare... Et les dimanches en famille sont redoutables pour les enfants et pas seulement,... (Continues)
Pour nous, c'est simple...
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2012/6/22 - 22:09
Avanti ragazzi di Budapest
Visto il tono che hanno assunto alcuni commenti (non approvati) a questa canzone, i commenti verranno sottoposti a rigorosa approvazione preventiva fino a nuovo ordine. Questo sito non è un luogo per schermaglie verbali e insulti tra "comunisti" e "fascisti", ma un luogo di confronto civile (e ricordiamo che ben pochi siti chiaramente orientati come il nostro avrebbero volutamente istituito una sezione dedicata a canzoni provenienti da un'area diametralmente opposta). Invitiamo coloro cui piace stare a spippolare per scambiarsi insulti banali e puerili (e noiosissimi) a trasferirsi su "Facebook" o altre simili idiozie telematiche "in tempo reale"; qui non sono graditi, di qualsiasi "colore" essi siano. Grazie.
CCG/AWS Staff 2012/6/22 - 16:19
The complete original Greek text of the Μπαλάντα του Κυρ-Μέντιου ("The Ballad of Mr Medios"), the well-known "donkey poem" by Kostas Vàrnalis sung by Nikos Xylouris, was already included in this site, but it had been left untranslated. From the Italian translation (an English tranlation will be provided soon), Vàrnalis' poem finally appears in all its revolutionary strength, a song of struggle and hope. With a natural, yet special dedication to Lucien Lane: Αν ξυπνήσεις μονομιάς, θα 'ρτει ανάποδα ο ντουνιάς!
Riccardo Venturi 2012/6/22 - 15:37
Η μπαλάντα του Kυρ-Μέντιου
La ballata del Sor MediosLa poesia completa di Kostas Vàrnalis
traduzione italiana di Riccardo Venturi
Finora il testo completo della poesia "La ballata del Sor Medios" era rimasto senza traduzione; ed è stato davvero un grande errore al quale si rimedia oggi. Dalla traduzione appare finalmente quel che è veramente la "Ballata": una poesia militante di singolare dirompenza, che perdipiù si adatta perfettamente ai tempi d'oggi (segno che nulla è cambiato e, anzi, è peggiorato). Inserendosi nell'antichissima tradizione ellenica del "parlar per animali" (Esopo insegnò...), Vàrnalis parlò del lavoratore sfruttato, dell'asino di ogni tempo (e, perché no, anche degli asini veri e propri). Invitandolo non alla cupa rassegnazione al proprio destino e all'attesa della morte come una liberazione, ma alla lotta e al riscatto per sé e per tutti gli asini come lui. Nell'attacco alle chiese e nella negazione... (Continues)
traduzione italiana di Riccardo Venturi
Finora il testo completo della poesia "La ballata del Sor Medios" era rimasto senza traduzione; ed è stato davvero un grande errore al quale si rimedia oggi. Dalla traduzione appare finalmente quel che è veramente la "Ballata": una poesia militante di singolare dirompenza, che perdipiù si adatta perfettamente ai tempi d'oggi (segno che nulla è cambiato e, anzi, è peggiorato). Inserendosi nell'antichissima tradizione ellenica del "parlar per animali" (Esopo insegnò...), Vàrnalis parlò del lavoratore sfruttato, dell'asino di ogni tempo (e, perché no, anche degli asini veri e propri). Invitandolo non alla cupa rassegnazione al proprio destino e all'attesa della morte come una liberazione, ma alla lotta e al riscatto per sé e per tutti gli asini come lui. Nell'attacco alle chiese e nella negazione... (Continues)
Non si piegano le zampe
(Continues)
(Continues)
Contributed by CCG/AWS Staff 2012/6/22 - 14:54
Reconversion Blues
[1946]
Scritta da Steve Graham/Fleecie Moore
Eseguita da Jordan con His Tympany Five.
Quando finisce una guerra, dopo la gioia iniziale, come al solito al popolo rimane ben poco da ridere.
Negli USA, subito dopo la fine della seconda guerra mondiale, il processo di riconversione da un’economia di guerra ad una di pace fu caratterizzato da un grande disordine, dalla grave penuria dei generi di prima necessità e da una forte ondata di proteste e di scioperi che fu stroncata con l’introduzione del “Taft-Hartley Act”, una legge federale che mirava a ridimensionare i diritti dei lavoratori e l’azione delle organizzazioni sindacali e da queste subito significativamente ribattezzata “Slave-labor Bill”. Il presidente Truman solo formalmente si oppose a questa legge liberticida ma poi, nel corso dei suoi mandati (1945-1953), vi ricorse sistematicamente…
Prima la patria ti manda a... (Continues)
Scritta da Steve Graham/Fleecie Moore
Eseguita da Jordan con His Tympany Five.
Quando finisce una guerra, dopo la gioia iniziale, come al solito al popolo rimane ben poco da ridere.
Negli USA, subito dopo la fine della seconda guerra mondiale, il processo di riconversione da un’economia di guerra ad una di pace fu caratterizzato da un grande disordine, dalla grave penuria dei generi di prima necessità e da una forte ondata di proteste e di scioperi che fu stroncata con l’introduzione del “Taft-Hartley Act”, una legge federale che mirava a ridimensionare i diritti dei lavoratori e l’azione delle organizzazioni sindacali e da queste subito significativamente ribattezzata “Slave-labor Bill”. Il presidente Truman solo formalmente si oppose a questa legge liberticida ma poi, nel corso dei suoi mandati (1945-1953), vi ricorse sistematicamente…
Prima la patria ti manda a... (Continues)
I got those re-hee-hee, reconversion blues
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/6/22 - 12:35
G. I. Jive
[1944]
Scritta e interpretata da Johnny Mercer, uno dei più grandi songwriter americani tra gli anni 30 e 60, autore di brani famosissimi come "One for My Baby (and One More for the Road)", "Come Rain or Come Shine", "Autumn Leaves" (la versione inglese de "Les feuilles mortes" di Prévert/Kosma), “Satin Doll”, “Moon River” e "Days of Wine and Roses".
Parodia – ma neanche troppo – dell’assurda vita militare nel pieno del secondo conflitto mondiale.
Interpretata con altrettanto successo anche da Louis Jordan
Scritta e interpretata da Johnny Mercer, uno dei più grandi songwriter americani tra gli anni 30 e 60, autore di brani famosissimi come "One for My Baby (and One More for the Road)", "Come Rain or Come Shine", "Autumn Leaves" (la versione inglese de "Les feuilles mortes" di Prévert/Kosma), “Satin Doll”, “Moon River” e "Days of Wine and Roses".
Parodia – ma neanche troppo – dell’assurda vita militare nel pieno del secondo conflitto mondiale.
Interpretata con altrettanto successo anche da Louis Jordan
This is the G. I. Jive
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/6/22 - 11:12
My Guy's Come Back
[1945]
Portata al successo dalla fine della guerra e dalle splendide voci di Liza Murrow e Dinah Shore.
Portata al successo dalla fine della guerra e dalle splendide voci di Liza Murrow e Dinah Shore.
Hal, Hallelujah!
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/6/22 - 09:41
Ration Blues
[1943]
Eseguita da Jordan con His Tympany Five.
In testa alle classifiche discografiche americane nel gennaio del 1944.
Un brano che, pur ironicamente, affronta il tema della guerra vissuta sull’ “home front”, dove si viveva – quando andava bene - il razionamento dei generi alimentari ma spesso anche la vera fame.
Eseguita da Jordan con His Tympany Five.
In testa alle classifiche discografiche americane nel gennaio del 1944.
Un brano che, pur ironicamente, affronta il tema della guerra vissuta sull’ “home front”, dove si viveva – quando andava bene - il razionamento dei generi alimentari ma spesso anche la vera fame.
Baby, baby, baby,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/6/22 - 09:13
Cochise
[2002]
Parole di Chris Cornell
Musica degli Audioslave
Dal loro debut album, l’eponimo “Audioslave”
Al giovane amico Cesare, che oltre alla grande cultura musicale ha pure un cervello più analitico di uno scanner, è bastato un attimo per accorgersi che nel pur immenso database delle CCG/AWS mancano ancora alcune canzoni degne di nota, come per esempio questa della band di Chris Cornell, Tom Morello e soci.
Per il percorso sul genocidio dei nativi americani.
Grazie Cesare!
“Cochise was the last great American Indian chief to die free and absolutely unconquered. When several members of his family were captured, tortured, and hanged by the U.S. Cavalry, Cochise declared war on the entire Southwest and went on an unholy rampage, a warpath to end all warpaths. He and his warriors drove out thousands of settlers. Cochise the avenger, fearless and resolute, attacked everything... (Continues)
Parole di Chris Cornell
Musica degli Audioslave
Dal loro debut album, l’eponimo “Audioslave”
Al giovane amico Cesare, che oltre alla grande cultura musicale ha pure un cervello più analitico di uno scanner, è bastato un attimo per accorgersi che nel pur immenso database delle CCG/AWS mancano ancora alcune canzoni degne di nota, come per esempio questa della band di Chris Cornell, Tom Morello e soci.
Per il percorso sul genocidio dei nativi americani.
Grazie Cesare!
“Cochise was the last great American Indian chief to die free and absolutely unconquered. When several members of his family were captured, tortured, and hanged by the U.S. Cavalry, Cochise declared war on the entire Southwest and went on an unholy rampage, a warpath to end all warpaths. He and his warriors drove out thousands of settlers. Cochise the avenger, fearless and resolute, attacked everything... (Continues)
I've been watching
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/6/21 - 15:58
Song Itineraries:
Native American Genocide
War in Peace
[1968]
Da “Oar” (1969), unico album solista di Skip Spence.
Al giovane amico Cesare, che oltre alla grande cultura musicale ha pure un cervello più analitico di uno scanner, è bastato un attimo per accorgersi che nel pur immenso database delle CCG/AWS mancano ancora alcune canzoni degne di nota, come per esempio questa di Alexander Lee "Skip" Spence, un grande musicista che ha avuto a che fare con nomi come Moby Grape, Quicksilver Messenger Service e Jefferson Airplane e che è morto di cancro nel 1999 a soli 53 anni
Riporto il breve commento con cui Cesare ha accompagnato la segnalazione: “Testo abbastanza criptico che dovrebbe però riferirsi ad un amico di Spence che trovò la pace, cioè la morte, in guerra. ‘War in Peace’ gioca sulla locuzione ‘Rest in Peace’, riposa in pace.”
Grazie Cesare!
Da “Oar” (1969), unico album solista di Skip Spence.
Al giovane amico Cesare, che oltre alla grande cultura musicale ha pure un cervello più analitico di uno scanner, è bastato un attimo per accorgersi che nel pur immenso database delle CCG/AWS mancano ancora alcune canzoni degne di nota, come per esempio questa di Alexander Lee "Skip" Spence, un grande musicista che ha avuto a che fare con nomi come Moby Grape, Quicksilver Messenger Service e Jefferson Airplane e che è morto di cancro nel 1999 a soli 53 anni
Riporto il breve commento con cui Cesare ha accompagnato la segnalazione: “Testo abbastanza criptico che dovrebbe però riferirsi ad un amico di Spence che trovò la pace, cioè la morte, in guerra. ‘War in Peace’ gioca sulla locuzione ‘Rest in Peace’, riposa in pace.”
Grazie Cesare!
It's a joy to know you're resting in peace
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/6/21 - 15:23
American Boy Soldier
[1969]
Da “Wasa Wasa”, album d’esordio di questa formazione inglese.
Al giovane amico Cesare, che oltre alla grande cultura musicale ha pure un cervello più analitico di uno scanner, è bastato un attimo per accorgersi che nel pur immenso database delle CCG/AWS mancano ancora alcune canzoni degne di nota, come per esempio questa della band di Rob 'Edgar' e Steve Broughton, importante rappresentante del rock psichedelico.
Cesare ha accompagnato la segnalazione con un breve commento che riporto: “Molto simile come tematica ad Eighteen di Alice Cooper ma più esplicita nel testo, dissacrante ed ironico, che ricorda Frank Zappa anche nella parodia dei gruppi vocali anni ‘50”.
Grazie Cesare!
Da “Wasa Wasa”, album d’esordio di questa formazione inglese.
Al giovane amico Cesare, che oltre alla grande cultura musicale ha pure un cervello più analitico di uno scanner, è bastato un attimo per accorgersi che nel pur immenso database delle CCG/AWS mancano ancora alcune canzoni degne di nota, come per esempio questa della band di Rob 'Edgar' e Steve Broughton, importante rappresentante del rock psichedelico.
Cesare ha accompagnato la segnalazione con un breve commento che riporto: “Molto simile come tematica ad Eighteen di Alice Cooper ma più esplicita nel testo, dissacrante ed ironico, che ricorda Frank Zappa anche nella parodia dei gruppi vocali anni ‘50”.
Grazie Cesare!
What d'you wanna do boy?
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/6/21 - 14:56
Eighteen
[1970]
Singolo poi inserito nell’album “Love It to Death” del 1971
Al giovane amico Cesare, che oltre alla grande cultura musicale ha pure un cervello più analitico di uno scanner, è bastato un attimo per accorgersi che nel pur immenso database delle CCG/AWS mancano ancora alcune canzoni degne di nota, come per esempio questa dell’immarcescibile Alice Cooper.
Nessun riferimento diretto alla guerra del Vietnam ma era il 1970 ed “I'm eighteen”…
Non a caso inclusa nella magnifica colonna sonora dello splendido documentario “Dear America: Letters Home from Vietnam” realizzato nel 1987 da Bill Couturié.
Grazie Cesare!
Il breve commento introduttivo di Cesare, che mi ha segnalato il brano:
"Il testo non fa riferimento esplicito alla guerra del Vietnam (anche se "I gotta get out of this place") ma riguarda i diciottenni americani che all'epoca erano vecchi abbastanza per andare al fronte ma non per votare"
Singolo poi inserito nell’album “Love It to Death” del 1971
Al giovane amico Cesare, che oltre alla grande cultura musicale ha pure un cervello più analitico di uno scanner, è bastato un attimo per accorgersi che nel pur immenso database delle CCG/AWS mancano ancora alcune canzoni degne di nota, come per esempio questa dell’immarcescibile Alice Cooper.
Nessun riferimento diretto alla guerra del Vietnam ma era il 1970 ed “I'm eighteen”…
Non a caso inclusa nella magnifica colonna sonora dello splendido documentario “Dear America: Letters Home from Vietnam” realizzato nel 1987 da Bill Couturié.
Grazie Cesare!
Il breve commento introduttivo di Cesare, che mi ha segnalato il brano:
"Il testo non fa riferimento esplicito alla guerra del Vietnam (anche se "I gotta get out of this place") ma riguarda i diciottenni americani che all'epoca erano vecchi abbastanza per andare al fronte ma non per votare"
Lines form on my face and hands
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/6/21 - 14:31
Song Itineraries:
War in Viet Nam as seen from the U.S.
Barbarism Begins at Home
La traduzione proviene in parte da World of Morrisey e dovrebbe essere in copyleft.
LA BARBARIE COMINCIA TRA LE MURA DI CASA
(Continues)
(Continues)
Contributed by Margherita 2012/6/21 - 14:24
Monk Time
[1965]
Da “Black Monk Time” (1966), il primo ed unico album realizzato in studio da questa garage band americana di culto.
Al giovane amico Cesare, che oltre alla grande cultura musicale ha pure un cervello più analitico di uno scanner, è bastato un attimo per accorgersi che nel pur immenso database delle CCG/AWS mancano ancora alcune canzoni degne di nota, come per esempio questa dei Monks, cinque commilitoni (Gary Burger, Larry Clark, Eddie Shaw, Dave Day e Roger Johnston) cagati in qualche base americana in Germania che cominciarono ad esibirsi ad Amburgo - nello stesso locale che vide l’irresistibile ascesa dei Fab Four – e che dopo il congedo svilupparono un loro particolarissimo stile scenicamente “monastico”, letterariamente folle ed iconoclasta, musicalmente protopunk.
Grazie Cesare!
Da “Black Monk Time” (1966), il primo ed unico album realizzato in studio da questa garage band americana di culto.
Al giovane amico Cesare, che oltre alla grande cultura musicale ha pure un cervello più analitico di uno scanner, è bastato un attimo per accorgersi che nel pur immenso database delle CCG/AWS mancano ancora alcune canzoni degne di nota, come per esempio questa dei Monks, cinque commilitoni (Gary Burger, Larry Clark, Eddie Shaw, Dave Day e Roger Johnston) cagati in qualche base americana in Germania che cominciarono ad esibirsi ad Amburgo - nello stesso locale che vide l’irresistibile ascesa dei Fab Four – e che dopo il congedo svilupparono un loro particolarissimo stile scenicamente “monastico”, letterariamente folle ed iconoclasta, musicalmente protopunk.
Grazie Cesare!
Alright, my name's Gary
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/6/21 - 14:08
Ένας όμηρος
Una delle più tipiche cose del sottoscritto: quando già il "termine" di qualcosa è stato annunciato in pompa magna (in questo caso: la sezione dedicata a Theodorakis), ci si accorge che una pagina era stata dimenticata. Un vero classico. Rimediamo con questa nuova versione della pagina dedicata all' "Ostaggio", rimessa interamente in sesto e razionalizzata dopo le sue già parecchie stratificazioni.
Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ 2012/6/21 - 12:18
War Sucks (You Remember What Happened to Hansel and Gretel)
[1967]
Scritta da Rick Barthleme, Steve Cunningham e Mayo Thompson
Un cosiddetto “Free Form Freak-Out” da “The Parable of the Arable Land”, album di esordio di questa molto sperimentale band texana.
Al giovane amico Cesare, che oltre alla grande cultura musicale ha pure un cervello più analitico di uno scanner, è bastato un attimo per accorgersi che nel pur immenso database delle CCG/AWS mancano ancora alcune canzoni degne di nota, come per esempio questa dei texani Red Krayola (o Red Crayola, gruppo di musica psichedelica, d’avanguardia e protopunk), un’esplicita presa per il culo del patriottismo americano, tanto che vi viene citato e deriso persino un verso dell’arcinota e stucchevolissima “America the Beautiful”…
Grazie Cesare!
Scritta da Rick Barthleme, Steve Cunningham e Mayo Thompson
Un cosiddetto “Free Form Freak-Out” da “The Parable of the Arable Land”, album di esordio di questa molto sperimentale band texana.
Al giovane amico Cesare, che oltre alla grande cultura musicale ha pure un cervello più analitico di uno scanner, è bastato un attimo per accorgersi che nel pur immenso database delle CCG/AWS mancano ancora alcune canzoni degne di nota, come per esempio questa dei texani Red Krayola (o Red Crayola, gruppo di musica psichedelica, d’avanguardia e protopunk), un’esplicita presa per il culo del patriottismo americano, tanto che vi viene citato e deriso persino un verso dell’arcinota e stucchevolissima “America the Beautiful”…
Grazie Cesare!
Miracle mother
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/6/21 - 11:39
Enfant de la guerre
[1990]
Paroles et musique de Samy
Album: Bon vent
Paroles et musique de Samy
Album: Bon vent
C'était comme un rêve éveillé
(Continues)
(Continues)
Contributed by giorgio 2012/6/21 - 08:46
Solidarity
[2009]
Album: Common Dreads
"This ties in with the opening track. This introduces all the main themes throughout the album: the environment, the economy and war". (Rou Reynolds)
Album: Common Dreads
"This ties in with the opening track. This introduces all the main themes throughout the album: the environment, the economy and war". (Rou Reynolds)
Here tonight I clock a thousand heads
(Continues)
(Continues)
Contributed by giorgio 2012/6/21 - 08:22
Piccola storia ignobile
La 194 è salva, per oggi. La Corte costituzionale ha comunicato che la questione di costituzionalità della legge 194 sollevata dal giudice di Spoleto è “manifestamente inammissibile”.
CCG/AWS Staff 2012/6/20 - 22:44
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